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Deborah J

GdS, Ronaldo: "Il gruppo della Juve è meglio del Real. Messi? Lo aspetto qui. Scrivete di James, di Bale, di Asensio ma la Juve non ha bisogno di altri giocatori"

Post in rilievo

Cristiano Ronaldo entra nella stanza e impone la sua presenza fisica. Ha una semplice maglia bianca e parla di calcio come facciamo tutti da mattina a sera, però la personalità è diversa. Il corpo è disegnato per giocare a calcio – un canone di riferimento dell’epoca moderna –ela voce è sempre sicura, quasi impostata. Cristiano ha grandissima considerazione di sé, lavora per essere il migliore da quando è bambino e non ha paura di sfidare il mondo, di mettersi un gradino sopra Messi, forse sopra Cruijff, Maradona, Pelé e tutti i bipedi che hanno provato a giocare con un pallone su questo pianeta. Per Allegri, Chiellini e tutti i tifosi della Juve, c’è una buona notizia: l’uomo ritiene di non avere finito, sfida Messi a venire in Italia e crede di avere ancora oggetti preziosi da alzare al cielo, per ringraziare un Dio in cui crede ciecamente.

GdS

 

 Dopo oltre 150 giorni, come mi sembrano la Juve, Torino, l’Italia? «Sono molto felice di essere qui, la città è molto carina, i tifosi molto gentili e la Juventus è un club fantastico, con una organizzazione stupefacente. Qui i giocatori sono umili, lavorano molto. Sì, la mia impressione finora è fantastica». Ci sono calciatori che impressionano più degli altri? «Non è giusto citarne solo alcuni, ma posso dire che questo è il miglior gruppo in cui abbia giocato. Qui siamo una squadra, altrove qualcuno si sente più grande degli altri invece qui sono tutti sulla stessa linea, sono umili e vogliono vincere. Se Dybala o Mandzukic non segnano, li vedi comunque felici, sorridono. Per me è bello, percepisco la differenza. Anche a Madrid sono umili ma qui… sento che lo sono di più. È molto diverso da Madrid, questa è più una famiglia». Ogni tanto si parla di Marcelo, Isco e altri ex compagni in arrivo alla Juve. Sarebbe bello avere qui alcuni di loro? «Vedo che scrivete di James, di Bale, di Asensio ma sono onesto, la Juventus non ha bisogno di altri giocatori. Dovete parlare col presidente. Sul futuro, non so. Marcelo è forte, noi apriamo le porte ai buoni giocatori e Marcelo è uno di loro». C’è stato un momento in cui la scelta della Juve si è rivelata la migliore possibile? «Avevo alcune opzioni, non dirò quali ma le avevo. Ho pensato che la Juve è un club stabile, ha storia, ha fatto due delle ultime finali di Champions, ha vinto il campionato per sette volte di fila. Ho pensato a quello che ho provato quando ho giocato qui, l’atmosfera. Sono stati piccoli dettagli a fare una grande differenza. La stabilità, l’approccio del presidente, i tifosi. Ora sono sicuro al 100% che era la migliore opzione» Quali le differenze principali tra Juve, Manchester e Real? «La mentalità in generale in Italia è diversa, qui le squadre si preoccupano più di difendere che di attaccare. Anche l’organizzazione è diversa, come la mentalità. In Spagna c’è più relax, qui siete più concentrati, seri, lavorate più duro». In questa nuova vita, è possibile vincere una Champions… o magari più di una? «Questo non è uno sport individuale, io sono sicuro del mio potenziale ma lo sport resta collettivo. Io dico sempre che la Champions non può essere una ossessione, bisogna pensarci con tranquillità». È stato così pureaMadrid? «Al Real sono stati molti anni senza vincereela Decima era un’ossessione molto grande

La Gazzetta dello Sport

 


 

A fine allenamento spesso organizzate gare, scommesse. Lo fate anche con Allegri? «No, mai. Faccio queste gare con Dybala, Mandzukic, Khedira e nel 99% dei casi vinco, magari vece il momento in cui puoi vincere è quello in cui tirilassi mentalmente. La Champions è un sogno? Sì, tutti la vogliamo, ma dobbiamo arrivarci passo per passo. Guardate la partita con lo United, se fosse stato un quarto di finale saremmo usciti. Servono un po’ di fortuna, il momento giusto, i dettagli». A fine settimana c’è il derby col Torino. Che impressione fa dopo pochi mesi questa partita? «Uno dei magazzinieri stamattina mi ha detto: “Per favore, vincete col Torino, altrimenti mia nonna…”. Ho realizzato che gli juventini si rifiutano di perdere due partite: quella con l’Inter e quella col Torino. Un derby è sempre bello e noi dobbiamo vincere» L’altra sfida, quella eterna con Messi, è vinta? «Questa non è una gara tra me e Messi. Io faccio il mio lavoro, ho avuto successo in ogni club e questa è la cosa più importante. Non mi piace quando mi paragonano ad altri, non è giusto. I numeri parlano, se guardate le statistiche vedete. Io ho provato di poter avere successo con tutti i club e con la nazionale, non devo dimostrare nulla. Ho anche cambiato vita, sono uscito dalla zona di confort, ho accettato questa sfida e tutto è andato bene. Ho creduto in me e provato alla gente che sono ancora un giocatore incredibile». Allegri invece a che livello è rispetto agli altri allenatori avuti? «Difficile dirlo, lavoro con lui da poco. Quello che posso dire, però, è che è molto professionale, serio, un ottimo allenatore, un tipo molto divertente. Una delle migliori qualità è che parla diretto, fa i nomi. Non capita che dica qualcosa e la gente si chieda a chi si riferisce. Una volta ha detto a uno di noi: “Non dribblare, il tuo lavoro è correre e passare”. È molto onesto. Ti viene da pensare “oh questo non può dirlo”, però lui lo dice. E poi sorride,ti abbraccia, è molto intelligente, professionale e divertente allo stesso tempo». Non è che, paradossalmente, ora Messi manca un po’ a CR7? «No, magari manco io a lui… Io ho giocato in Inghilterra, Spagna, Italia, Portogallo, nella nazionale, mentre lui sta sempre in Spagna. Magari ha più bisogno lui di me... Per me la vita è una sfida, mi piace e mi piace farfelici le persone. Mi piacerebbe che venisse in Italia, un giorno. Faccia come me, accetti la sfida. Però, se è felice lì, lo rispetto: è un fantastico giocatore, un bravo ragazzo ma qui non mi manca niente. Questa è la mia nuova vita e sono felice». Parliamo di Cristiano come calciatore e persona. In che cosa bisogna ancora migliorare? «In campo io cerco di farlo in tutto, se non ti alleni perdi il tocco. Qui alla Juve imparo cose diverse in termini fisici, emozionali, di mentalità. Ad esempio, mi sto ancora adattando a Mandzukic, a Dybala, a Douglas Costa, agli altri» Il Pallone d'Oro? "Io penso di meritarlo tutti gli anni, lavoro per quello, però se non vinco non è la fine del mondo. Rispetto la decisione. In campo ho fatto di tutto per vincerlo, i numeri non mentono, però non pensate che io sia meno felice se non vinco. Ho amici fantastici e ho la famiglia, gioco in uno dei club migliori, pensate che vada a casa e mi metta a piangere?

 

Tuttosport

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Parliamo di cose serie:

chi e'il giocatore che deve solo correre passare e non deibblare?

sturaro non si e'mai allenato giusto?forse matuidi?o chiellini?

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17 minuti fa, Juventus071 ha scritto:

Non dribblare, il tuo lavoro è correre e passare (cit)

 

Sicuro era riferito a Blaise sefz

L ho pensato pure io 😂😂😂

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Stupendo.

Il fatto che nel calcio moderno, fatto di strategie di marketing e massimizzazione del profitto ad ogni livello, Ronaldo abbia fatto una SCELTA come quella di venire alla Juventus, è una delle cose più belle successe dal secondo dopoguerra ad oggi.

Oserei dire che è rincuorante sapere che il GOAT ragioni in questo modo, ecco.

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