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Juve★★★

Il lato positivo di una tifoseria sempre più esigente

Post in rilievo

Spesso, nel forum ma anche sui social, mi capita di leggere diatribe tra due tipologie di tifosi bianconeri.

Da un lato il tifoso critico, insoddisfatto persino dalle vittorie poco convincenti e che tende ad evidenziare il bicchiere mezzo vuoto, dall'altro il sostenitore nel vero senso della parola, quello che non conosce critiche ma dispensa unicamente elogi a squadra, allenatore, società.

Personalmente, in questo momento credo di appartenere alla prima categoria, anche se agli inizi della mia vita da tifoso (ormai 20 anni or sono) appartenevo più alla seconda.

Ciò che noto è che ormai molti tifosi appartengono alla categoria dei critici, siamo diventati più esigenti aspettandoci sempre di più dalla Juventus.

Se nella stagione 2010/11 l'obiettivo era rivedere una Juve nelle prime quattro posizioni della classifica, nove anni più tardi l'obiettivo del tifoso bianconero è vincere la Champions League.

Paradossalmente nel calcio, come nella vita, più ottieni e più gli altri si aspettano da te.

Se invece i risultati latitano, il tifoso è costretto ad adeguarsi alla situazione e pretende meno. Validi esempi, in tal senso, giungono dal Napoli e dall'Inter.

Il tifoso napoletano, dopo anni di anonimato nelle serie minori, ha riscoperto da un decennio una squadra competitiva e ora non si accontenta del secondo posto in classifica.

Il tifoso interista, dopo anni di batoste in campionato, lo scorso anno ha festeggiato come se fosse un titolo la qualificazione diretta alla Champions League.

Queste premesse per esprimere un semplice concetto: se il tifoso juventino si è imborghesito, a mio parere, è solo un bene per la Juve e per le sue future ambizioni.

Vuol dire che siamo in continua crescita ed abbiamo ambizioni sempre superiori. Non ci basta vincere l'ottavo scudetto con un vantaggio di 16 punti, vogliamo un gioco da grande squadra e vogliamo vincere la Champions.

Gli stessi obiettivi del Real Madrid, la cui tifoseria, non a caso, è quella con il palato maggiormente fino tra tutte. Una tifoseria che sventola fazzoletti bianchi quando le cose non vanno come dovrebbero, dove non esistono ultras e dove i cori allo stadio non sono pervenuti, sembra di assistere ad un'opera teatrale. Una tifoseria che ha persino fischiato a tratti Cristiano Ronaldo.

Eppure il Real ha 13 Champions e ogni anno punta al meglio, ad avere un gioco gradevole, i migliori giocatori ed essere la squadra più vincente del pianeta.

La Juventus, grazie ad Andrea Agnelli, sta percorrendo questa strada e trovo fisiologico che la propria tifoseria non si accontenti più dei titoli nazionali e delle vittorie sofferte con mentalità difensiva e speculativa

Il giorno in cui torneremo ad "accontentarci" della vittoria del campionato e delle vittorie sudate per 1-0, vorrà dire che qualche altra squadra ci avrà detronato e dovremo riconquistare la nostra leadership nazionale.

Speriamo quel giorno arrivi il più tardi possibile.

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Tutto giusto, ma la tifoseria come sempre conta fino a un certo punto.

Non é per le panolade né con un gioco spumeggiante che il real ha vinto le ultime quattro, ma con una squadra completa, fortissima, e due allenatori bravi ma anche fortunati.

 

Io vedo piú la causa in questo: tu Ancelotti vinci una Cl ma l'anno dopo ti fermi in semifinale? Vai a casa perché l'obiettivo é quello li. Se invece ci si accontenta di grandi prestazioni spalle al muro... rischi di non aver motivazioni quando non hai le spalle al muro.

 

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felice di non considerarmi più un tifoso ... perchè mi rendo conto che il tifoso/standard (o medio) è davvero irritante ormai, che sia juventino o di altre squadre poco cambia .. 

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32 minuti fa, Juve★★★ ha scritto:

Da un lato il tifoso critico, insoddisfatto persino dalle vittorie poco convincenti e che tende ad evidenziare il bicchiere mezzo pieno, dall'altro il sostenitore nel vero senso della parola, quello che non conosce critiche ma dispensa unicamente elogi a squadra, allenatore, società

Ci sarebbero anche le vie di mezzo. 

Comunque in generale è vero, siamo diventati una tifoseria molto più esigente, basta vedere anche qua dentro i deliri al primo pareggio. È chiaro che trionfare solo in casa non basta più. Ma gran parte della tifoseria vive male le crescenti ambizioni, come se i successi siano "dovuti" "normali" e arrivino in automatico. E se non arrivano è una cosa troppo destabilizzante. 

Io la vivo più serenamente. Nel senso che voglio vincere sempre ma so che a certi livelli è difficilissimo e non sto ogni secondo a insultare giocatori, staff tecnico e società se le cose vanno male. Le critiche le faccio, ma entro certi limiti.

Il non accettare che si possano commettere degli errori non lo concepisco. 

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non è chiara una cosa basilare.

nessuno vuole il calcio bailado, tutti tocchi di prima, calcio champagne ecc (o meglio, quello sarebbe un plus seppur inutile).

almeno a me "basterebbe" non giocare 70 minuti nella propria metà campo pressati e messi sotto anche dal Frosinone e basterebbe vedere in campo una squadra che sa cosa deve fare e a chi passare la palla.

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Il tifoso nell'era internet è diventato un problema ed ha una percezione completamente errata sia del proprio ruolo (grave) sia dello sport (meno grave)

 

Ha una percezione errata dello sport perchè non gli è chiaro (letteralmente) come funzioni e ha perso di vista la normale ciclicità di vittorie/sconfitte/momenti positivi/momenti negativi. Non ha competenza per capire perchè accadano certe cose e, molto spesso, è ammaestrato da social/informazione a pretendere qualcosa che neanche comprende (è del resto la base della teoria della comunicazione di massa e della fabbrica del consenso: il fruitore è influenzabile)

 

Ha una percezione errata del proprio ruolo perchè non si rende conto che tifare una squadra di calcio significa sostenerla e augurarsi che vinca.

Se vince dovrebbe essere contento, spesso on lo è (si torna all'incomprensione dello sport)

Se non vince può esercitare il suo diritto di non seguirla (in tal senso potremmo distinguere tra "tifoso hardcore" e "tifoso casual")

Abbiamo visto per fortuna in altri contesti (Roma ad esempio) tifosi che si presentano ai centri sportivi a CHIEDERE SPIEGAZIONI AI GIOCATORI, una follia da malati di mente purtroppo irrecuperabili, i giocatori sono dipendenti di un'azienda e rispondono del loro operato a una definita gerarchia di persone, il tifoso non è tra queste.

 

Ci sono poi altre manifestazioni di "malcontento" (che già di per se sono forzature alla base ma tant'è) come fischiare, fare cori contro, etc. Diciamo che lì la motivazione meno assurda potrebbe essere la percezione di un orribile comportamento, anti-etico, da parte dei propri giocatori. In realtà accade per qualche sconfitta.

 

Come detto: il male del calcio - soprattutto in Italia - è il "tifoso" che smette di esserlo in larga misura per diventare qualcos altro (di squallido molto spesso) e di ciò è corresponsabile tutta la sfera della comunicazione.

 

Il rispetto verso gente che sta lavorando (calciatori, allenatori, dirigenti) è qualcosa di sconosciuto a sempre più persone.

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Cosa c'è di positivo nel non festeggiare più una vittoria? Cosa c'è di positivo nell'insultare senza sosta allenatore e giocatori? Nell'augurare alla propria squadra di perdere pur di vedere cacciato Allegri? Positivo sarebbe criticare quando c'è da farlo, coi toni giusti senza attacchi di rabbia, gioire quando si solleva un trofeo..ecco il positivo che sta perdendo la nostra tifoseria

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1 minuto fa, mario sei mitico ha scritto:

Cosa c'è di positivo nel non festeggiare più una vittoria? Cosa c'è di positivo nell'insultare senza sosta allenatore e giocatori? Nell'augurare alla propria squadra di perdere pur di vedere cacciato Allegri? Positivo sarebbe criticare quando c'è da farlo, coi toni giusti senza attacchi di rabbia, gioire quando si solleva un trofeo..ecco il positivo che sta perdendo la nostra tifoseria

Lì vabbè non siamo più nella cattiva abitudine ma siamo nella zona stealth, ovvero persone in incognito: chi desidera che la Juventus perda non è semplicemente tifoso della Juventus, qualunque sia la motivazione. Non lo sarà mai.

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3 minuti fa, Al Galoppo ha scritto:

Il tifoso nell'era internet è diventato un problema ed ha una percezione completamente errata sia del proprio ruolo (grave) sia dello sport (meno grave)

 

Ha una percezione errata dello sport perchè non gli è chiaro (letteralmente) come funzioni e ha perso di vista la normale ciclicità di vittorie/sconfitte/momenti positivi/momenti negativi. Non ha competenza per capire perchè accadano certe cose e, molto spesso, è ammaestrato da social/informazione a pretendere qualcosa che neanche comprende (è del resto la base della teoria della comunicazione di massa e della fabbrica del consenso: il fruitore è influenzabile)

 

Ha una percezione errata del proprio ruolo perchè non si rende conto che tifare una squadra di calcio significa sostenerla e augurarsi che vinca.

Se vince dovrebbe essere contento, spesso on lo è (si torna all'incomprensione dello sport)

Se non vince può esercitare il suo diritto di non seguirla (in tal senso potremmo distinguere tra "tifoso hardcore" e "tifoso casual")

Abbiamo visto per fortuna in altri contesti (Roma ad esempio) tifosi che si presentano ai centri sportivi a CHIEDERE SPIEGAZIONI AI GIOCATORI, una follia da malati di mente purtroppo irrecuperabili, i giocatori sono dipendenti di un'azienda e rispondono del loro operato a una definita gerarchia di persone, il tifoso non è tra queste.

 

Ci sono poi altre manifestazioni di "malcontento" (che già di per se sono forzature alla base ma tant'è) come fischiare, fare cori contro, etc. Diciamo che lì la motivazione meno assurda potrebbe essere la percezione di un orribile comportamento, anti-etico, da parte dei propri giocatori. In realtà accade per qualche sconfitta.

 

Come detto: il male del calcio - soprattutto in Italia - è il "tifoso" che smette di esserlo in larga misura per diventare qualcos altro (di squallido molto spesso) e di ciò è corresponsabile tutta la sfera della comunicazione.

 

Il rispetto verso gente che sta lavorando (calciatori, allenatori, dirigenti) è qualcosa di sconosciuto a sempre più persone.

belle parole... da libro cuore... ma noi vogliamo la Champions... e pochi caz....

 

 

sefz

 

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guarda, per me il discorso è molto semplice.

io chiedo crescita costante, perché se si cresce prima o poi l'obbiettivo lo si raggiunge...

con allegri io in questi anni, ho sempre visto decrescita costante dal punto di vista del gioco di squadra, paragonato con i competitor europei…

decrescita mascherata in italia da innesti di assoluto valore nella rosa di anno in anno,

che hanno creato un gap tecnico talmente elevato con le altre della serie A da nascondere quello che ai miei occhi non è accettabile.

 

 

 

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Magari ragionare, senza prendere posizioni a prescindere. Allegri vince ok! Allegri sbaglia? Si mette in discussione. 

 

Allegri torna a fare scelte azzecate ? Può rimanere.

 

I fan e gli odiatori di questa o quell' altra posizione non fanno crescere, mai.

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1 minuto fa, Al Galoppo ha scritto:

Lì vabbè non siamo più nella cattiva abitudine ma siamo nella zona stealth, ovvero persone in incognito: chi desidera che la Juventus perda non è semplicemente tifoso della Juventus, qualunque sia la motivazione. Non lo sarà mai.

È così. Ma guai a dirlo che corrono a dare dell'allegriano, filo aziendalista e risultatista da televideo. Il tifoso juve, nella sua versione moderna, è quello schiacciato dal suo complesso di inferiorità. E la chiamano esigenza..come no..

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la critica ci sta e ci deve essere se cstruttiva

ho visto certi video su you tube da juventini che ti fanno mettere le mani sui capelli

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9 minuti fa, Al Galoppo ha scritto:

Il tifoso nell'era internet è diventato un problema ed ha una percezione completamente errata sia del proprio ruolo (grave) sia dello sport (meno grave)

 

Ha una percezione errata dello sport perchè non gli è chiaro (letteralmente) come funzioni e ha perso di vista la normale ciclicità di vittorie/sconfitte/momenti positivi/momenti negativi. Non ha competenza per capire perchè accadano certe cose e, molto spesso, è ammaestrato da social/informazione a pretendere qualcosa che neanche comprende (è del resto la base della teoria della comunicazione di massa e della fabbrica del consenso: il fruitore è influenzabile)

 

Ha una percezione errata del proprio ruolo perchè non si rende conto che tifare una squadra di calcio significa sostenerla e augurarsi che vinca.

Se vince dovrebbe essere contento, spesso on lo è (si torna all'incomprensione dello sport)

Se non vince può esercitare il suo diritto di non seguirla (in tal senso potremmo distinguere tra "tifoso hardcore" e "tifoso casual")

Abbiamo visto per fortuna in altri contesti (Roma ad esempio) tifosi che si presentano ai centri sportivi a CHIEDERE SPIEGAZIONI AI GIOCATORI, una follia da malati di mente purtroppo irrecuperabili, i giocatori sono dipendenti di un'azienda e rispondono del loro operato a una definita gerarchia di persone, il tifoso non è tra queste.

 

Ci sono poi altre manifestazioni di "malcontento" (che già di per se sono forzature alla base ma tant'è) come fischiare, fare cori contro, etc. Diciamo che lì la motivazione meno assurda potrebbe essere la percezione di un orribile comportamento, anti-etico, da parte dei propri giocatori. In realtà accade per qualche sconfitta.

 

Come detto: il male del calcio - soprattutto in Italia - è il "tifoso" che smette di esserlo in larga misura per diventare qualcos altro (di squallido molto spesso) e di ciò è corresponsabile tutta la sfera della comunicazione.

 

Il rispetto verso gente che sta lavorando (calciatori, allenatori, dirigenti) è qualcosa di sconosciuto a sempre più persone.

Il rispetto uno se lo deve anche meritare, perché se uno lavora bene è giusto rispettarlo, ma se uno lavora male no. E il rispetto è dovuto anche al cliente (visto che parliamo di lavoro), e mi dispiace di dover dire che invece in questo caso il cliente viene preso a pesci in faccia. È proprio questo il punto. Io posso anche accettare di non riuscire a vincere dopo aver battagliato in campo con dei concorrenti altrettanto forti. Non accetto che ci si possa arrendere prima ancora di aver cominciato  combattere, come avviene ormai sempre più spesso. Ormai anche il Bologna, o il Parma, si possono permettere di aggredirci sapendo che non faremo nulla per cercare di reagire. C'è gente che per giustificare questo andazzo mette in contrapposizione il bel gioco con i risultati, come se costruire un bel muro, perfettamente diritto e a norma fosse qualcosa di pericoloso per il palazzo e fosse meglio quindi costruirli tutti storti, con delle fondamenta malfatte e con materiali scadenti perché allora sì che tutto andrebbe bene, almeno fino al crollo. Qui non ci si rende conto che a furia di lavorare male Allegri sta trascinando la squadra sempre più in basso e che alla fine i risultati ne risentiranno certamente, perché se hai dei campioni ma li fai giocare male anche le altre squadre possono pensare di batterti, e prima o poi succederà. In CL è già successo più volte e infatti non abbiamo ancora vinto nulla. In campionato, vabbe', stiamo giocando contro avversari scadenti, ma appena ci ritroviamo contro qualcuno appena decente andiamo in difficoltà. 

Tornando al rispetto: il calcio è uno sport ma anche uno spettacolo. C'è gente che paga un sacco di soldi per abbonamenti allo stadio o alla tv e anche di più per le trasferte, e poi si ritrova a vedere uno spettacolo orribile, nonostante i campioni schierati in campo. Come se uno si recasse in un ristorante pluristellato e si ritrovasse in un locale squallido tipo mensa, sporco e con le tovaglie rattoppate e con i camerieri che sbattono uno contro l'altro mentre girano per i tavoli, facendo cadere la roba a terra e sbagliando le ordinazioni. Col cavolo che accetterà di pagare il conto da duecento euro, perché comunque alla fine ha potuto mangiare quello che aveva ordinato, anche se in piatti di carta e con le posate di plastica. 

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C'e' una terza categoria, meno appariscente, quella composta da chi critica cosa c'e' da criticare, senza giustificare sempre tutto e senza all'inverso insultare chiunque o additare l'allenatore come colpevole anche della fame nel mondo. In tutte le cose ci vuole misura ma viviamo in un mondo che si nutre di eccessi. Gli estremismi non fanno crescere, servono critiche ragionate ed elogi "giusti" 

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A me sta bene tutto e ognuno, da tifoso, può avere l'atteggiamento che più ritiene coerente col proprio tifo e supportare la squadra nel modo che gli compete, MA ...

MA ...

Ma le vittorie vanno cmq GODUTE e FESTEGGIATE e non fatte passare in sordina come atti dovuti.

Sono 8 anni consecutivi che sodomizziamo la viscida italia antijuventina, quella stessa Italia antijuventina che nel 2006 voleva cancellarci dal calcio che conta, e sappiamo tutti cosa si sono inventati per farlo.

Leggo e ascolto una tifoseria ormai DROGATA e manipolata dal lavaggio del cervello mediatico che fa apparire ogni risultato diverso dalla conquista della Champions come un quasi fallimento.

È TOTALE FOLLIA

Nemmeno il Barcellona dei tempi d'oro  viveva le stagioni in modo così folle.

È bene che molti tifosi si sveglino, perché aspettative del genere non possono che portare all'insoddisfazione continua.

Tra 20 anni mio figlio sfoglierà l'almanacco del calcio e mi chiederà come sono stati vissuti questi 8 anni di vittorie consecutive e io gli racconterò il mio pieno godimento.

E credo nemmeno crederà al fatto che tanti tifosi di questa bandiera nemmeno si godevano i trionfi.

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A parer mio è giusto aspirare a "di più".

Però bisognerebbe anche rendersi conto che per arrivare a quel "di più" ci sono variabili di mezzo che fanno parte di equazioni complessissime.

E che non si risolvono certamente attraverso un social o un forum calcistico criticando a tutto spiano senza far prigionieri.

In buona sostanza è giusto dire "a me piacerebbe arrivare a vedere questo o quello".

Ma bisogna farlo avendo coscienza che tutto questo non si ottiene con uno schiocco di dita ma attraverso scelte, persone giuste..e anche un pizzico di fortuna.

 

Invece vedo molta saccenza e gente con la verità in tasca.

Il risultato è una mandria di persone che carica a testa bassa che fa perdere la percezione di cosa possa essere buono e cosa non esserlo.

Di cosa si possa salvare di un progetto o di cosa non si debba salvare.

 

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Imborghesimento non direi, il termine più giusto è imbarbarimento. Perchè è nella natura umana una volta raggiunto un obiettivo (più e più volte) dargli meno importanza ma di quì a criticare ferocemente se non insultare i singoli (mister e giocatori) ce ne vuole.

Bisogna imparare a godersi il viaggio senza isterismi, che gli obiettivi si raggiungono piano piano magari quando meno ce lo si aspetta. E ricordarsi che è uno sport dove c'è competizione e ci sono gli avversari, non è qualcosa di dovuto. Agnelli, Paratici, Allegri non devono un bel niente a nessuno,sono professionisti che lavorano per far vincere la Juve, possono sbagliare ma non fanno un torto personale ai bimbiminchia incazzati che li chiamano taccagni, inetti, cagasotto, incompetenti.

Poi ci sono i pessimisti cosmici per i quali nulla conta, è tutto scontato, stagione fallimentare se non si vince la Champions. Beh c'è gente che si diverte a guardare anche le amichevoli o i gesti tecnici dentro le partite. E poi cosa dovrebbero dire i tifosi di PSG e City, spendono il quadruplo, dopano i bilanci con fittizie e sponsor  (infatti il City rischia l'esclusione il prossimo anno) e vedono al finale col binocolo.

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Secondo me si dammo troppo peso e importanza al ruolo dei tifosi. I tifosi tifano, gioiscono, si incazzano e discutono, e rimane tutto lì. Non crediate di essere influencer, non lo siete

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Secondo me gli juventini hanno 2 fattori che li rendono inaciditi, e che nessuna altra grande squadra ha:

- 23 anni di astinenza da Champions con record di finali perse

- qualità del gioco pessima da almeno un anno (ma potremmo dire di più)

 

 

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Sempre stato della prima categoria, snob lo ammetto. Ma avendo degli esempi milanisti in famiglia, ho preso da loro che sono così... e direi che avere una tifoseria così esigente (vedasi anche Real o Barca) aiuta, per quanto possa sembrare brutto

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il tifoso è giustamente diventato esigente perchè ormai lo scudetto è visto come una cosa alla portata. Siamo talmente più ricchi e organizzati delle altre società che ormai il campionato sta diventando uno scherzo, e si vuole puntare a ciò che invece manca, la champions league. Il tifoso però vede che le prestazioni non sono all'altezza, che le vittorie in Italia venute per fortuna ed episodi sono vittorie che hanno perso sapore a differenza dei primi anni, e capisce che così non vincerà mai la champions, quindi se la prende e critica perchè ci tiene. Molti pretendono che il tifoso debba essere uno stupidone che continua a gridare forza Juve, forza Juve anche se cadesse il mondo, perchè non capiscono che in realtà ci tiene e soffre a vedere la sua squadra giocare male

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22 minuti fa, nedved666 ha scritto:

Imborghesimento non direi, il termine più giusto è imbarbarimento. Perchè è nella natura umana una volta raggiunto un obiettivo (più e più volte) dargli meno importanza ma di quì a criticare ferocemente se non insultare i singoli (mister e giocatori) ce ne vuole.

Bisogna imparare a godersi il viaggio senza isterismi, che gli obiettivi si raggiungono piano piano magari quando meno ce lo si aspetta. E ricordarsi che è uno sport dove c'è competizione e ci sono gli avversari, non è qualcosa di dovuto. Agnelli, Paratici, Allegri non devono un bel niente a nessuno,sono professionisti che lavorano per far vincere la Juve, possono sbagliare ma non fanno un torto personale ai bimbiminchia incazzati che li chiamano taccagni, inetti, cagasotto, incompetenti.

Poi ci sono i pessimisti cosmici per i quali nulla conta, è tutto scontato, stagione fallimentare se non si vince la Champions. Beh c'è gente che si diverte a guardare anche le amichevoli o i gesti tecnici dentro le partite. E poi cosa dovrebbero dire i tifosi di PSG e City, spendono il quadruplo, dopano i bilanci con fittizie e sponsor  (infatti il City rischia l'esclusione il prossimo anno) e vedono al finale col binocolo.

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