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ValerioBncnr

Il Sud Africa è un paese civile

Post in rilievo

 

 

10 ore fa, ValerioBncnr ha scritto:

Strano se ne parli pochissimo

Non è per nulla strano. Anzi è perfettamente logico visto che le vittime sono bianche e gli assassini neri. Fosse stato il contrario, nel vellutato e pavido  Occidente si sarebbe sollevata l'iraddidio, oltre a migliaia di ditini accusatori puntati  contro i Boeri cattivi e razzisti.

Successe la stessa cosa nella vicina Rhodesia: ed anche in quel caso le anime belle della sinistra internazionalista  giudicarono con la più ampia comprensione possibile i crimini efferati perpetrati dagli ex-guerriglieri filosovietici di Mugabe (neri e considerati combattenti per la libertà e quindi due volte automaticamente nel giusto ) contro i farmers boeri (bianchi e visti come colonialisti ed oppressori e quindi due volte automaticamente colpevoli), che morirono a centinaia e fuggirono a migliaia abbandonando tutto.

 

 

Ecco quindi il motivo per cui i sudafricani bianchi, considerati artefici ed eredi  del sistema apartheid, non possono essere ritenuti degni della minima attenzione nonostante siano storicamente più africani dei sudafricani neri.

 

Ennesimo esempio di come il politicamente corretto (e le distorsioni ideologiche) abbia fatto in Occidente, (che non solo rinnega le proprie radici ma le odia proprio in quanto considerate scorrette ) più danni della peste nera medioevale. 

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45 minuti fa, sol invictus ha scritto:

 

 

Non è per nulla strano. Anzi è perfettamente logico visto che le vittime sono bianche e gli assassini neri. Fosse stato il contrario, nel vellutato e pavido  Occidente si sarebbe sollevata l'iraddidio, oltre a migliaia di ditini accusatori puntati  contro i Boeri cattivi e razzisti.

Successe la stessa cosa nella vicina Rhodesia: ed anche in quel caso le anime belle della sinistra internazionalista  giudicarono con la più ampia comprensione possibile i crimini efferati perpetrati dagli ex-guerriglieri filosovietici di Mugabe (neri e considerati combattenti per la libertà e quindi due volte automaticamente nel giusto ) contro i farmers boeri (bianchi e visti come colonialisti ed oppressori e quindi due volte automaticamente colpevoli), che morirono a centinaia e fuggirono a migliaia abbandonando tutto.

 

 

Ecco quindi il motivo per cui i sudafricani bianchi, considerati artefici ed eredi  del sistema apartheid, non possono essere ritenuti degni della minima attenzione nonostante siano storicamente più africani dei sudafricani neri.

 

Ennesimo esempio di come il politicamente corretto (e le distorsioni ideologiche) abbia fatto in Occidente, (che non solo rinnega le proprie radici ma le odia proprio in quanto considerate scorrette ) più danni della peste nera medioevale. 

Ripensavo al casino mediatico in Italia per i neri uccisi dalla polizia americana e confrontavo con questa cosa che va avanti da decenni.

Mi ha sconvolto sopratutto la brutalità di fatti non per soldi ma per la violenza fine a se stessa che quasi viene nascosta sotto il tappeto ed è pazzesco che se ne sappia pochissimo al mondo.

 

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Cioè spiegami un po', vorresti una specie di mobilitazione internazionale per 74 uccisioni l'anno in un paese che conta 20 mila, ripeto VENTIMILA, omicidi l'anno? 

Il mondo non si muove per GUERRE e GENOCIDI che fanno milioni di vittime (leggi qualcosa sui Rohingya nei mass media?) e per te il problema è la violenza criminale in uno dei paesi più violenti del mondo? .uhm  

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18 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Cioè spiegami un po', vorresti una specie di mobilitazione internazionale per 74 uccisioni l'anno in un paese che conta 20 mila, ripeto VENTIMILA, omicidi l'anno? 

Il mondo non si muove per GUERRE e GENOCIDI che fanno milioni di vittime (leggi qualcosa sui Rohingya nei mass media?) e per te il problema è la violenza criminale in uno dei paesi più violenti del mondo? .uhm  

i Rohingya almeno ne hanno parlato. Qui silenzio assoluto a dire il vero eh!

ne ha parlato in primis il Papa, mai sia fossero stati i paesi arabi a parlare, no quelli sono arrivati dopo nel fare i complimenti al papa.....Iran, Egitto, Giordania, Marocco e via dicendo....tutti silenziosi sui Rohingya, ne parla il Papa ed ecco che possono parlare.

 

Tutto questo per dire, che i media dovrebbero dir TUTTO di TUTTI, non a chi conviene a loro e ai perbenisti.

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4 ore fa, Pogba88 ha scritto:

i Rohingya almeno ne hanno parlato. Qui silenzio assoluto a dire il vero eh!

ne ha parlato in primis il Papa, mai sia fossero stati i paesi arabi a parlare, no quelli sono arrivati dopo nel fare i complimenti al papa.....Iran, Egitto, Giordania, Marocco e via dicendo....tutti silenziosi sui Rohingya, ne parla il Papa ed ecco che possono parlare.

 

Tutto questo per dire, che i media dovrebbero dir TUTTO di TUTTI, non a chi conviene a loro e ai perbenisti.

Vabbè ma da una parte stai parlando di un genocidio, dall'altra di 74 omicidi l'anno in un paese dove ce ne sono praticamente 60 al giorno, è chiaro che non fa notizia, sarebbe come parlare di sicurezza sulle strade nei territori dell'Isis! 

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Il 19/3/2019 Alle 19:50, sol invictus ha scritto:

 

 

Non è per nulla strano. Anzi è perfettamente logico visto che le vittime sono bianche e gli assassini neri. Fosse stato il contrario, nel vellutato e pavido  Occidente si sarebbe sollevata l'iraddidio, oltre a migliaia di ditini accusatori puntati  contro i Boeri cattivi e razzisti.

Successe la stessa cosa nella vicina Rhodesia: ed anche in quel caso le anime belle della sinistra internazionalista  giudicarono con la più ampia comprensione possibile i crimini efferati perpetrati dagli ex-guerriglieri filosovietici di Mugabe (neri e considerati combattenti per la libertà e quindi due volte automaticamente nel giusto ) contro i farmers boeri (bianchi e visti come colonialisti ed oppressori e quindi due volte automaticamente colpevoli), che morirono a centinaia e fuggirono a migliaia abbandonando tutto.

 

 

Ecco quindi il motivo per cui i sudafricani bianchi, considerati artefici ed eredi  del sistema apartheid, non possono essere ritenuti degni della minima attenzione nonostante siano storicamente più africani dei sudafricani neri.

 

Ennesimo esempio di come il politicamente corretto (e le distorsioni ideologiche) abbia fatto in Occidente, (che non solo rinnega le proprie radici ma le odia proprio in quanto considerate scorrette ) più danni della peste nera medioevale. 

i media danno risalto dell'0.0005di quello accade nelmondo e lamaggiorparte dellevolte notizie senza valore

per esempio

nessuno parla dei pastori fulani che massacrano i contadini in nigeria(i contadini sono neri non bianchi) numerimoltopiù alti di quelli del sud africa

non si parla nemmeno della guerra in yemen(ci dovrebbe interessare molto di più in quanto complici del massacro saudita)

xxx

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54 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

Vabbè ma da una parte stai parlando di un genocidio, dall'altra di 74 omicidi l'anno in un paese dove ce ne sono praticamente 60 al giorno, è chiaro che non fa notizia, sarebbe come parlare di sicurezza sulle strade nei territori dell'Isis! 

Se si parlasse di "normali omicidi" in certi paesi si. Ma questi sono omicidi razziali in questo caso a danno di bianchi, quindi ben diverso. Ovviamente tra Rohinya e questi casi, parliamo sempre di roba raccapricciante e disgustosa. Ma anche se fosse un massacro di soli neri dicevo la stessa cosa, sta roba disgustosa guarda mi fa cadere le braccia per la rassegnazione ogni volta che leggo o vedo tali notizie...

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Il 20/3/2019 Alle 22:33, Vonpalace ha scritto:

i media danno risalto dell'0.0005di quello accade nelmondo e lamaggiorparte dellevolte notizie senza valore

per esempio

nessuno parla dei pastori fulani che massacrano i contadini in nigeria(i contadini sono neri non bianchi) numerimoltopiù alti di quelli del sud africa

non si parla nemmeno della guerra in yemen(ci dovrebbe interessare molto di più in quanto complici del massacro saudita)

xxx

Puoi definirmi come preferisci, sono molto pirandelliano in questo.

Personalmente ho sempre rifiutato ogni genere di etichetta perchè trovo estremamente banale pretendere di incasellare entro quattro aggettivi la complessità del libero pensiero. Allo stesso tempo, ho piena consapevolezza che per una certa e ben definita parte l'appioppare delle etichette al proprio interlocutore sia una specie di necessità insopprimibile, probabilmente dovuta al tentativo di autoconsiderarsi moralmente più elevati e civili  di lui. Da qui la solita pavloviana dicotomia con cui una certa intellighenzia radical-chic, salottiera, pseudoprogressista, modaiola e tanto, ma tanto, politicamente corretta ama rapportarsi ad un popolaccio considerato incolto, rozzo e tendenzialmente raggomitolato nel suo becero egoismo. 

Tutta roba trita e ritrita di cui ho preso atto da tempo.

 

Tornando a bomba, non sono così ingenuo da non sapere che i media non possono oggettivamente veicolare ogni genere di notizia tra i miliardi di eventi che avvengono ogni giorno nel mondo e neanche lo chiedo. Semplicemente, ho contestualizzato il problema e sottolineato come esistano dei fatti che sono scomodi da essere raccontati in quanto se fossero raccontati come dovrebbero creerebbero problemi alla cappa del politicamente corretto e delle idealizzazioni da salotto. Ed ammettere l'esistenza di un razzismo nero nei confronti dei bianchi, capace di degenerare in violenze a sfondo etnico-razziale è qualcosa  che per certe anime belle è inaccettabile e potenzialmente devastante.  

Basterebbe d'altra parte, avere l'onestà di applicare anche al Sudafrica lo stesso metro mediatico che usiamo dalle nostre parti, dove qualsiasi atto di violenza che vede un bianco come perpetratore ed un non-bianco come vittima viene immediatamente classificato a sfondo razziale (ed in molti casi lo è); allo stesso modo in Sudafrica, dove le proporzioni etniche sono rovesciate, sarebbe cosa intellettualmente corretta considerare mediaticamente ogni vittima bianca di un perpetratore non-bianco come causata da movente razziale (ed in molti casi lo è).

E che la teoria dell'odio etnico nella questione dei farmers boeri assassinati non sia esattamente campata in aria è confermata dal triste precedente rhodesiano.

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Il 21/3/2019 Alle 10:35, sol invictus ha scritto:

una certa intellighenzia radical-chic, salottiera, pseudoprogressista, modaiola e tanto, ma tanto, politicamente corretta

Perdonami, ma queste non sono etichette? sefz

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1 ora fa, Fra The Best ha scritto:

Perdonami, ma queste non sono etichette? sefz

Bè, non riconoscersi in alcuna etichetta non esclude il fatto di poterle appioppare ad altri... .boh  uhuh  sefz 

 

Battute a parte, per come la vedo io l'etichetta è una specie di marchio (che può assumere il (dis)valore di uno stigma) che punta ad inquadrare in modo assolutistico un oggetto in una determinata categoria, come un bovino marchiato a fuoco dal suo allevatore. Relativamente al pensiero umano, lo ritengo uno schematismo semplicistico e  banale, perchè complessità (meglio: multipolarità) delle idee e rigidità delle etichette trovo siano difficilmente compatibili se non con estreme forzature.

Rifiutare le etichette ideologiche (ovvero i marchi di proprietà - tipo fascismo, comunismo, trotzkismo ecc) non significa però non riconoscersi in un'area di pensiero piuttosto che in un'altra, intendendo come aree delle grandi sovracategorie ideali non necessariamente politiche ma semmai se non soprattutto metapolitiche, comprendenti quindi elementi di natura diversa dalla semplice ideologia etichettatrice: parliamo quindi di tutta una serie di valori storici, demografici, economici, etnografici, sociali, culturali, tradizionalistici, territorialistici ecc,  che contribuiscono a creare, mantenere e auspicabilmente tramandare l'identità del gruppo in cui ci si riconosce. E l'identità di un popolo  - ovvero tutti quegli elementi che contribuiscono creare il concetto di Nazione, tendenzialmente perpetuabile - trascende ovviamente l'angusta limitatezza di una etichetta ideologica.

Le une le rifiuto, delle altre ne faccio parte. ;) 

 

 

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o.t.

Mali, attacco armato in un villaggio: più di 100 morti

È di più di cento morti il bilancio dell'attacco armato avvenuto oggi nel villaggio di etnia Fulani di Ossagadou a una ventina di chilometri da Bankass, in Mali. Secondo i media locali, gli assalitori sarebbero entrati in
azione alle 5 del mattino sparando "su tutto ciò che si muoveva: anziani, bambini, donne incinte".

Gli uomini armati - una trentina - secondo il sito Malijet, appartengono alla popolazione dei Dogon. Il gruppo, noto come Dan Na Ambassagou, è già stato ritenuto responsabile negli ultimi anni di molti attacchi, secondo quanto riporta Human Rights Watch. 

L'attacco è arrivato proprio mentre in Mali gli ambasciatori delle Nazioni Unite stanno discutendo sull'aumento della violenza etnica nella zona e la minaccia jihadista. 

Il sindaco del vicino villaggio di Ouenkoro, ha parlato di un vero e proprio "massacro". 

 

la notizia viene riportata dai media come secondaria

2 ore senza elettricità in venezuela 4 giorni di prime pagine

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2 ore fa, Vonpalace ha scritto:

o.t.

Mali, attacco armato in un villaggio: più di 100 morti

È di più di cento morti il bilancio dell'attacco armato avvenuto oggi nel villaggio di etnia Fulani di Ossagadou a una ventina di chilometri da Bankass, in Mali. Secondo i media locali, gli assalitori sarebbero entrati in
azione alle 5 del mattino sparando "su tutto ciò che si muoveva: anziani, bambini, donne incinte".

Gli uomini armati - una trentina - secondo il sito Malijet, appartengono alla popolazione dei Dogon. Il gruppo, noto come Dan Na Ambassagou, è già stato ritenuto responsabile negli ultimi anni di molti attacchi, secondo quanto riporta Human Rights Watch. 

L'attacco è arrivato proprio mentre in Mali gli ambasciatori delle Nazioni Unite stanno discutendo sull'aumento della violenza etnica nella zona e la minaccia jihadista. 

Il sindaco del vicino villaggio di Ouenkoro, ha parlato di un vero e proprio "massacro". 

 

la notizia viene riportata dai media come secondaria

2 ore senza elettricità in venezuela 4 giorni di prime pagine 

qui è molto semplice. Il Venezuela interessa all'America per il petrolio che possiede, quindi ogni cosa che accade li viene riportata ai media e far passare gli americani come i soliti possibili salvatori. In Mali invece non c'è un tubo(si pensa), quindi non interessa a nessuno, ne tantomeno all'America.

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Il 20/3/2019 Alle 23:10, Pogba88 ha scritto:

Se si parlasse di "normali omicidi" in certi paesi si. Ma questi sono omicidi razziali in questo caso a danno di bianchi, quindi ben diverso. Ovviamente tra Rohinya e questi casi, parliamo sempre di roba raccapricciante e disgustosa. Ma anche se fosse un massacro di soli neri dicevo la stessa cosa, sta roba disgustosa guarda mi fa cadere le braccia per la rassegnazione ogni volta che leggo o vedo tali notizie...

infatti è violenza fine a se stessa. Quasi intimidatoria.

Perchè non vanno per rubare vanno solo per uccidere e nei modi più crudeli e violenti possibili.

Ed è una cosa che va avanti da 20anni questa "strage di contadini" afrikaners.

Come se fosse un  volerli ammazzare per "liberare le terre" che così vadano ai neri.

Neanche i bambini/bambine risparamiano. Che finiscono spesso stuprati a morte come i genitori.

Cose veramente scioccanti a cui non si da il minimo risalto.

Vero che i giornali italiani fanno ridere. O raccontano minchiate trash oppure notizie dall'America.

Io personalmente sono rimasto sconvolto ad ascoltare quella signora che parla delle scene del crimine che deve "ripulire" quotidianamente ormai.

Ho sempre pensato al Sud Africa come il più moderno e occidentale dei paesi africani ed invece quello che ne viene fuori è che il post apartheid è stato solo uno scambio di ruoli solo molto più violento e vendicativo.

 

Io fossi un contadino boero venderei e me ne andrei da una situazione simile

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12 minuti fa, ValerioBncnr ha scritto:

infatti è violenza fine a se stessa. Quasi intimidatoria.

Perchè non vanno per rubare vanno solo per uccidere e nei modi più crudeli e violenti possibili.

Ed è una cosa che va avanti da 20anni questa "strage di contadini" afrikaners. 

Come se fosse un  volerli ammazzare per "liberare le terre" che così vadano ai neri.

Neanche i bambini/bambine risparamiano. Che finiscono spesso stuprati a morte come i genitori. 

Cose veramente scioccanti a cui non si da il minimo risalto. 

Vero che i giornali italiani fanno ridere. O raccontano minchiate trash oppure notizie dall'America. 

Io personalmente sono rimasto sconvolto ad ascoltare quella signora che parla delle scene del crimine che deve "ripulire" quotidianamente ormai.

Ho sempre pensato al Sud Africa come il più moderno e occidentale dei paesi africani ed invece quello che ne viene fuori è che il post apartheid è stato solo uno scambio di ruoli solo molto più violento e vendicativo. 

 

Io fossi un contadino boero venderei e me ne andrei da una situazione simile 

Non era di sicuro quello che voleva Nelson Mandela. Quello che ha voluto insegnare, a quelli gli è entrato da un orecchio e gli è uscito dall'altro....

stanno facendo la stessa medesima cosa che facevano i bianchi prima, ma in maniera più violenta e silenziosa, avvantaggiati dal fatto che l'Occidente ormai sia diventato una manica di radical chic schifosissimi.

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18 ore fa, Pogba88 ha scritto:

qui è molto semplice. Il Venezuela interessa all'America per il petrolio che possiede, quindi ogni cosa che accade li viene riportata ai media e far passare gli americani come i soliti possibili salvatori. In Mali invece non c'è un tubo(si pensa), quindi non interessa a nessuno, ne tantomeno all'America.

O forse in Venezuela ci sono quasi 200mila italiani e loro discendenti, e quindi è un Paese ben più "notiziabile" del Mali? Ma no, sarà sicuramente colpa dell'America.

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18 ore fa, ValerioBncnr ha scritto:

Ho sempre pensato al Sud Africa come il più moderno e occidentale dei paesi africani

Lo era in effetti. E rappresentava una autentica anomalia nel grande casino sub-sahariano. Basti pensare che per un certo periodo, circa un ventennio, fece parte del club nucleare: che non implica civiltà in senso etico-morale, bensì tecnica e scientifica. La stessa industria militare sudafricana era estremamente sofisticata (in rapporto agli standard continentali) perchè aveva dovuto fare di necessità virtù a causa dell'embargo internazionale (comunque parzialmente aggirato ed alleggerito dalle buone relazioni con Israele). Il tutto aiutato da risorse naturali enormi, da una situazione geopolitica regionale favorevole (almeno fino alla rivoluzione dei Garofani in Portogallo) e da una amministrazione pubblica efficiente di osservanza per così dire, calvinista.

Era moderno e occidentale il Sudafrica. Lo era perchè rappresentava una anomalia rispetto agli standard locali post-coloniali, dovuta al significativo paradosso di non essere un paese africano bensì uno stato europeo trapiantato in terra d'Africa.

E mi fermo qui, perchè a molti certe verità fanno male. 

 

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3 ore fa, Fra The Best ha scritto:

O forse in Venezuela ci sono quasi 200mila italiani e loro discendenti, e quindi è un Paese ben più "notiziabile" del Mali? Ma no, sarà sicuramente colpa dell'America.

Anche per quello sicuramente. Però il reale motivo è sempre il petrolio. 

In Mali cmq ci vivono italiani eh....

Ormai sono sparpagliati anche in fondo al mondo.

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13 minuti fa, Pogba88 ha scritto:

Anche per quello sicuramente. Però il reale motivo è sempre il petrolio. 

In Mali cmq ci vivono italiani eh....

Ormai sono sparpagliati anche in fondo al mondo.

Quanti italiani vivono in Mali?

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Il 21/3/2019 Alle 10:35, sol invictus ha scritto:

Puoi definirmi come preferisci, sono molto pirandelliano in questo.

Personalmente ho sempre rifiutato ogni genere di etichetta perchè trovo estremamente banale pretendere di incasellare entro quattro aggettivi la complessità del libero pensiero. Allo stesso tempo, ho piena consapevolezza che per una certa e ben definita parte l'appioppare delle etichette al proprio interlocutore sia una specie di necessità insopprimibile, probabilmente dovuta al tentativo di autoconsiderarsi moralmente più elevati e civili  di lui. Da qui la solita pavloviana dicotomia con cui una certa intellighenzia radical-chic, salottiera, pseudoprogressista, modaiola e tanto, ma tanto, politicamente corretta ama rapportarsi ad un popolaccio considerato incolto, rozzo e tendenzialmente raggomitolato nel suo becero egoismo. 

Tutta roba trita e ritrita di cui ho preso atto da tempo.

 

Tornando a bomba, non sono così ingenuo da non sapere che i media non possono oggettivamente veicolare ogni genere di notizia tra i miliardi di eventi che avvengono ogni giorno nel mondo e neanche lo chiedo. Semplicemente, ho contestualizzato il problema e sottolineato come esistano dei fatti che sono scomodi da essere raccontati in quanto se fossero raccontati come dovrebbero creerebbero problemi alla cappa del politicamente corretto e delle idealizzazioni da salotto. Ed ammettere l'esistenza di un razzismo nero nei confronti dei bianchi, capace di degenerare in violenze a sfondo etnico-razziale è qualcosa  che per certe anime belle è inaccettabile e potenzialmente devastante.  

Basterebbe d'altra parte, avere l'onestà di applicare anche al Sudafrica lo stesso metro mediatico che usiamo dalle nostre parti, dove qualsiasi atto di violenza che vede un bianco come perpetratore ed un non-bianco come vittima viene immediatamente classificato a sfondo razziale (ed in molti casi lo è); allo stesso modo in Sudafrica, dove le proporzioni etniche sono rovesciate, sarebbe cosa intellettualmente corretta considerare mediaticamente ogni vittima bianca di un perpetratore non-bianco come causata da movente razziale (ed in molti casi lo è).

E che la teoria dell'odio etnico nella questione dei farmers boeri assassinati non sia esattamente campata in aria è confermata dal triste precedente rhodesiano.

Anche questa teoria del "doppio standard" però è inevitabilmente condizionata dai media e dalla percezione che ti fai.

Esempio banale gli attacchi terroristici islamici vs i "hate crimes" contro musulmani o immigrati. In Europa senti dire, dagli europei, che i media minimizzano i primi e cercano di liquidare spesso la cosa come gesto di un folle/pazzo/ecc. In Medio Oriente invece senti dire l'esatto contrario, ovvero che l'Occidente fa processi e controprocessi se il terrorista è islamico e liquida tutto come "un folle" se ad uccidere è un bianco per motivi razziali, politici, ideologici, ecc. Quindi come vedi anche l'idea che ci sia un doppio standard è figlia di come vedi il mondo. E il mondo, volenti o nolenti, lo vedi con gli occhi dei mass media. 

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19 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

Anche questa teoria del "doppio standard" però è inevitabilmente condizionata dai media e dalla percezione che ti fai.

Esempio banale gli attacchi terroristici islamici vs i "hate crimes" contro musulmani o immigrati. In Europa senti dire, dagli europei, che i media minimizzano i primi e cercano di liquidare spesso la cosa come gesto di un folle/pazzo/ecc. In Medio Oriente invece senti dire l'esatto contrario, ovvero che l'Occidente fa processi e controprocessi se il terrorista è islamico e liquida tutto come "un folle" se ad uccidere è un bianco per motivi razziali, politici, ideologici, ecc. Quindi come vedi anche l'idea che ci sia un doppio standard è figlia di come vedi il mondo. E il mondo, volenti o nolenti, lo vedi con gli occhi dei mass media. 

C'è da chiedersi perchè ........... gli attentati terroristici di stampo musulmano sono tipo 1000 a 1 rispetto all'altro lato della moneta.

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4 ore fa, ValerioBncnr ha scritto:

C'è da chiedersi perchè ........... gli attentati terroristici di stampo musulmano sono tipo 1000 a 1 rispetto all'altro lato della moneta.

Non è vero, ci sono diversi studi (di cui si è occupata ampiamente Aljazeera, tra cui uno di una ricercatrice italiana ma non ricordo il nome) che dimostrano che negli ultimi anni in Europa ed USA le vittime di "crimini d'odio" sono cresciute esponenzialmente e non sono state numericamente così inferiori alle vittime del terrorismo (rapporto tipo 2:1 , non 1000:1 come dici tu), la differenza è nelle modalità, un terrorista ne uccide 30 insieme e finisce sulle prime pagine, mentre 20 immigrati uccisi in 20 episodi diversi non hanno lo stesso impatto. 

Esempio banale l'Italia, tutti parliamo di terrorismo islamico ma ad oggi, grazie al cielo, non ci sono stati attentati, mentre di immigrati/stranieri uccisi da italiani "estremisti" o "folli" se ne contano già un bel po', eppure non percepiamo un allarme in tal senso. 

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3 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Non è vero, ci sono diversi studi (di cui si è occupata ampiamente Aljazeera, tra cui uno di una ricercatrice italiana ma non ricordo il nome) che dimostrano che negli ultimi anni in Europa ed USA le vittime di "crimini d'odio" sono cresciute esponenzialmente e non sono state numericamente così inferiori alle vittime del terrorismo (rapporto tipo 2:1 , non 1000:1 come dici tu), la differenza è nelle modalità, un terrorista ne uccide 30 insieme e finisce sulle prime pagine, mentre 20 immigrati uccisi in 20 episodi diversi non hanno lo stesso impatto. 

Esempio banale l'Italia, tutti parliamo di terrorismo islamico ma ad oggi, grazie al cielo, non ci sono stati attentati, mentre di immigrati/stranieri uccisi da italiani "estremisti" o "folli" se ne contano già un bel po', eppure non percepiamo un allarme in tal senso. 

Aljazeera?? la tv dei terroristi veramente la citi? comunque stai sviando come al solito dal discorso.

Prova a rimanere in tema per una volta.

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