Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

Pavel Christ Superstar

Hall of Fame... John Charles: A gentle giant, feared forward and divine defender... and the best foreigner to ever play in Italy

Post in rilievo

19 ore fa, Vegliardo ha scritto:

Ricordo un topic - credo dell'anno scorso - in cui si invitavano gli utenti a scegliere il miglior 11 di sempre della Juventus, o forse era qualcosa indetto proprio dalla Juve. Bene, quasi nessuno si filò Charles, spesso scegliendo centravanti degli ultimi 20 anni, qualcuno anche della squadra attuale.

Capisco che la storia non sia per tutti, io stesso so ben poco della Juventus ante '90, ma non si può non conoscere il gigante buono.

Purtroppo è cosi. Comunque a mio parere Bettega è stato tra i miei preferiti, insieme a Re David

Probabilmente pur conoscendo la storia della Juventus con tutti i grandi passati da Torino, non ho mai visto giocare Charles(Neppure in quelle cassette anni 80)

La storia siamo NOI. La storia è importante E non solo nel calcio.

Qualche anno fa ho fatto vedere a mio figlio(grazie ad una CASSETTA 80) Sivori.

Mi disse:  Fantastico E questo chi era.....Tanta roba papà. Poi gli ho fatto vedere Platini. Ebbene ha scelto Sivori MA per lui il giocatore più forte di tutti sarà Ronaldo.

Come non dargli torto...

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
20 ore fa, FBZ ha scritto:

Juventus,_Trio_Magico,_Charles,_Sívori_e_Boniperti.jpg

Mamma mia!

Quanto mi mancano le disamine tecniche di Sivori sulla Juventus.

Era uno spettacolo sentirlo a Pressing.

.allah

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, ronny80 ha scritto:

Si, hai fatto o bene a citarle entrambe, però noto che sono rimaste un po meno impresse nella mente dei tifosi rispetto alla squadra con Sivori e Charles e anche alla Juve anni '30.

Le conosciamo bene solo noi appassionati del calcio del passato, mentre le altre 2 più o meno le conoscono tutti.

Lo spareggio di Parigi fu uno scandalo, con un arbitraggio completamente a favore del blancos.

le nostre avventure in Coppa dei Campioni non sono mai state aiutate dalla fortuna...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
48 minuti fa, capitanBilly ha scritto:

Lo spareggio di Parigi fu uno scandalo, con un arbitraggio completamente a favore del blancos.

le nostre avventure in Coppa dei Campioni non sono mai state aiutate dalla fortuna...

Gli permisero di menare per tutto l'incontro, ma fu una brutta annata quella, in campionato arrivammo parecchio indietro, dubito che l'avremmo poi vinta.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
17 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

In compagnia del mio " mentore bianconero ", Mio Padre ,   Domenica 6 Aprile dell'A.D. 1958 avvenne 

il mio "  .paceebene BATTESIMO  BIANCONERO " ( ero già un ragazzino con la Juve nel cuore )  :

 

lo Stadio .. era quello che ai tempi era definito " STADIO DEI 100.000 " ( diverrà " OLIMPICO " nel 1960 in occasione delle " Olimpiadi " ) - 

 e la partita ... la seguente ...ehm 

 

 

Domenica 6 aprile 1958 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Juventus 1-4

 

 

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

6 aprile 1958 - Campionato di Serie A 1957/58 - XXVII giornata

LAZIO: Lovati, Molino, Lo Buono, Eufemi, Pinardi, Moltrasio, Vivolo, Burini, Tozzi (Humberto), Pozzan, Selmosson. All. Monza- D.T. Canestri.

JUVENTUS: Mattrel, Boldi II, Garzena, Corradi, Montico, Emoli, Stacchini, Boniperti, Charles, Sivori, Stivanello. All. Brocic.

Arbitro: sig. Rigato di Mestre.

Marcatori: 5' Selmosson, 9' Charles, 12' Charles, 68' Sivori, 83' Charles.

Note: cielo parzialmente coperto, temperatura tiepida, terreno in normali condizioni. Al 20' del secondo tempo la partita è stata sospesa per circa un minuto in seguito all'invasione di uno spettatore che si dirigeva minaccioso verso l'arbitro, il quale non aveva punito pochi minuti prima un fallo di Baldi su Selmosson con un calcio di rigore. Lo spettatore è stato fermato dagli agenti e la partita è ripresa regolarmente. Lievi incidenti a Tozzi e Lovati. Angoli 6 a 4 in favore della Lazio. Al 37' del primo tempo Lovati ha parato un calcio di rigore calciato da Charles.

Spettatori: 55.000.  

 

 

 

 

 

.........  al 47° secondo .....  .ehm   "  ...... GIOCA PER UNA BANDIERA, NON PER SE' STESSO .....  "  

 

 

 

GRANDISSIMO  CHARLES : MOLTI NON LO SANNO ... MA ... JOHN, OLTRE CHE CON LA TESTA CON LA QUALE METTEVA A SEGNO

SPLENDIDI GOL  E FACEVA PREZIOSI ASSIST,  ERA " FORTISSIMO " ANCHE CON LA " PALLA TRA I PIEDI " ... QUESTO BREVE VIDEO

LO CERTIFICA APPIENO !

 

 

E che fosse un " GRANDISSIMO GIOCATORE "  lo certifica anche, per i Tempi, l'elevatissimo sborso economico della JUVENTUS 

per, insieme al Mitico OMAR, portarlo sotto la " MOLE "

fu una delle " CAMPAGNE ACQUISTI " PIU'  ONEROSE DELLA STORIA BIANCONERA ....  .ehm  

 

TORINO - Dicono che nella primavera del 1957 Umberto Agnelli non ne potesse più della mediocrità in cui stava galleggiando la sua Juventus. Il Dottore aveva 23 anni, solo uno in più di Dybala, ma impresse una sterzata epocale con il mercato della successiva estate. Fu una rivoluzione radicale e costosa, nella quale il papà di Andrea decise di prendere due fra i più famosi e forti giocatori del mondo: Omar Enrique Sivori e John Charles. Un po’ come se oggi la Juventus ingaggiasse Neymar e Suarez o qualcosa del genere. Sivori venne pagato 190 milioni di lire, una cifra record e al limite dello «scandaloso» anche nell’Italia del boom economico e con la quale, per rendere l’idea, il River Plate completò lo stadio Monumental. John Charles era una stella del calcio inglese e costò 110 milioni di lire, altro botto, facendo scandalizzare perfino il Times che non vide di buon occhio il fatto che espatriasse un giocatore così importante e scrisse: «Il nostro calcio dovrebbe riflettere». Se poi si aggiunge che nella stessa estate Umberto portò in bianconero il portiere Mattrel (uno dei migliori in Italia in quel momento), il mediano Ferrario e il giovane centravanti Nicolè, si ha l’idea dell’incredibile campagna acquisti portata a termine dalla Juventus nell’estate di 59 anni fa.

 

 

Nel 1962 lasciò la Juventus a causa di problematiche da collocare in ambito familiare !  Tornò ove aveva iniziato, e cioè, al LEEDS, ma fu una brevissima parentesi.

Approdò alla A.S. ROMA per un'altrettanto breve periodo ( 10 partite - 4 gol - sotto " Er Cuppolone " alternò il ruolo di centravanti a quello di stopper ! In quegli anni

abitavo a Roma e vederlo in campo con la maglia " giallorossa " mi fece male assai . La stessa sensazione che provai anni dopo quando mi recai al San Paolo di

Napoli per assistere ad un " NAPOLI - JUVE " : SIVORI con la MAGLIA dei PARTENOPEI mi apparve quasi un " INSULTO ALLA NOSTRA STORIA " .... qualcosa che, 

alla mia mente ed al mio cuore, appariva essere " CONTRONATURA " ... .uffa ) - JOHN tornò quindi in Galles e giocò per il Cardiff dal 1963 al 1966 ! 

 

 

 

 B O N I P E R TI        C H A R L E S         S I V O R I  :  SIAMO ... OLTRE ... LA ...  " L E G G E N D A " 

 

 

 

 

 

 

 

Risultati immagini per immagini boniperti charles sivori

 

 

 

 

Risultati immagini per immagini boniperti charles sivori

 

 

 

 

Risultati immagini per immagini boniperti charles sivori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carissimo Stefano, grazie di cuore per avermi nuovamente sollecitato ricordi tra i più gioiosi della mia "carriera" di tifoso Juventino, iniziata proprio nell' epoca del "trio" Sivori-Charles-Boniperti". Già allora mi ritenevo un ragazzino fortunato  poiché ero totalmente colto dall' amore viscerale per la Juventus. Mi affascinava tutto della Juve, le cui immagini giungevano a me solo grazie alla "Panini" con le meravigliose figurine. Mi piaceva il nome , così classicheggiante, la maglia , così splendente nei suoi contrasti e radiosa con quel bianco sapientemente esaltato dal nero, e , soprattutto i calciatori, capaci veramente di tutto, ora funamboli, ora dispensatori di classe genuina, forza atletica e intelligenza calcistica. Era quindi impossibile non innamorarsi. Va detto però che quella Juve, deluse molto in Europa, ad esclusione della stagione in cui avvennero il clamoroso e radioso successo al Bernabeu e l' immeritata eliminazione per la caccia all' uomo lasciata compiere ai Madridisti nello spareggio di Parigi. Certo,  i tempi erano diversi e la coppa dei campioni , per i nostri dirigenti, era vista più come un intoppo sulla strada del campionato e quindi andava bene cercare di andare avanti ma senza giocarsi le gambe in quei confronti così truci, giocati all' estero in ambienti spesso intimidatori al punto di far temere per l' incolumità fisica dei giocatori. Altre squadre invece ( Milan , finalista nel 58 e vincitore nel 63, Fiorentina, finalista nel 57, vincitrice della coppa delle coppe nel 61 e finalista in quella del 62 e poi Inter nel 64 ecc..) capirono fin da subito che quel palcoscenico già allora non era secondario al campionato, ma addirittura prioritario e molto più prestigioso. Insomma la Juve , un po' per scelta e un po' per vocazione, non aveva , almeno nelle primissime edizioni grande affinità con lo scenario Europeo. Eppure i campioni a disposizione c'erano ed erano anche riconosciuti ( Pallone d' Oro a Sivori). Quando penso che proprio quella Juve fu protagonista della più grave debacle Europea della nostra storia con quello 0 - 7 patito a Vienna nel primo turno dell' edizione del 58/59 e che anche nella seconda partecipazione del 60/61 fummo eliminati al primo turno dal CSKA di Sofia ( il calcio Bulgaro allora era largamente inferiore al nostro) , non riesco ancora a capacitarmi. La cosa sconfortante sta nella constatazione che solo al terzo tentativo ( quello ingiustamente naufragato con lo spareggio di Parigi) riuscimmo a superare il primo turno al termine di un doppio confronto tiratissimo con i greci del Panatinaikos  che si concretizzò nell' 1 - 1 dell' andata e nel 2 -1 per noi al ritorno. Qualcuno , nel rievocare quegli anni, ancora sostiene che il 61-62 fu la prima stagione in cui la Juve "capì" l' importanza di ben figurare in Europa, tant' è che sull' altare di quella manifestazione sacrificò il campionato in cui ( anche qui un altro record negativo) si piazzò al 12° posto. Secondo me non fu così. La Juve superò a fatica il primo turno e agevolmente il secondo , nella prima parte della stagione, in cui rimase ben posizionata in classifica, fu solo nel ritorno che la squadra ebbe un incredibile crollo tanto da finire in zona retrocessione. Il doppio confronto col Real avvenne nei quarti di finale quando i giochi per lo scudetto era ormai fatti anche se stavamo comunque intorno al quinto/sesto posto.  La Juve, dopo l' eliminazione col Real, mollò veramente tutto ritenendosi ormai al riparo da rischi di retrocessione, ed infilò una serie incredibile di sconfitte ( mi pare 9 su 10 gare, interrotte solo da uno storico recupero a S.Siro contro l' Inter in cui passò da 0 - 2 a 2 a 2, con tanto di pallonata scagliata da Sivori , autore di un gol , all'indirizzo di Helenio Herrera in panchina Interista ). Resta il fatto che le due eliminazioni al primo turno in coppa campioni, e quell'orribile seconda parte di stagione che ci costò il peggior piazzamento in classifica della nostra storia nei campionati a girone unico, costituiscono le ombre di quella super squadra che tale era e che solo per una sbagliatissima scelta dirigenziale non ha saputo essere dignitosa protagonista anche nelle prime due edizione della coppa. In ogni caso i 3 nostri "Super moschettieri" con il gigante buono chiamato spesso a raffreddare i bollenti spiriti del Cabezon, Mi sono e Ci sono rimasti nel cuore e la resteranno per sempre. Grazie di esistere, Juve e FORZA JUVENTUS FINO ALLA FINE 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, ronny80 ha scritto:

Si, hai fatto o bene a citarle entrambe, però noto che sono rimaste un po meno impresse nella mente dei tifosi rispetto alla squadra con Sivori e Charles e anche alla Juve anni '30.

Le conosciamo bene solo noi appassionati del calcio del passato, mentre le altre 2 più o meno le conoscono tutti.

..... ma vedi, amico mio, niente, ma proprio niente, esiste di più " relativo .. opinabile .. soggettivo " di tutto ciò che, in maniera più o meno diretta, 

rimanda al " GIUOCO DEL CALCIO .. & .. DINTORNI " .

 

- La  Juventus degli anni 30, fermo restando l'elevato spessore tecnico/agonistico di tutti i giocatori che si sono avvicendati in quegli anni,

è passata anche alla " Storia " per aver stabilito il CELEBERRIMO RECORD di 5 SCUDETTI DI FILA che mai nessuno, fino ad allora, era riuscito

a realizzare ( ci riuscirà il " Grande Torino " seppur con modalità e tempi assai diversi rispetto ai canonici " 5 anni di fila ", e ciò a causa delle

gravose e complesse situazioni legate alla " Seconda Guerra Mondiale " .. e .. ahimè .. alla " Tragedia di Superga " che .. GIUSTAMENTE  e

DOVEROSAMENTE  vide " l'assegnazione a tavolino " del Titolo di Campioni d'Italia 1948/49 ai Granata ... titolo che probabilmente avrebbero

vinto sul campo nonostante che .. Inter e Milan .. avessero ancora qualche residua possibilità di aggiudicarsi lo scudetto .  Per ciò che concerne

la " FARLOCCA CINQUINA " dei NERAZZURRI ... NEANCHE LA CALCOLO : ESSA HA LO STESSO VALORE DI UNA MONETA DA 3 EURO ! ) 

 

- La Juventus del 1949/50 .. e quella del .. 1951/52, invece, non hanno avuto quella " Cassa di Risonanza Mediatica " che avrebbero meritato.

Tieni presente che la guerra era finita da poco .. l'Italia era tutta da ricostruire .. raggiungere Torino era un'impresa .. la Televisione non esisteva,

i rari " telefoni fissi " erano materia per i più abbienti .. le auto erano riservate a pochi eletti .. e fin il possedere una radio era un vero e proprio

lusso. Insomma, era tutto un altro mondo, un mondo in cui si faticava a mettere insieme pranzo e cena e, ferma restando la passione per una squadra

di calcio e/o la diarchia ciclistica tra Coppi e Bartali che divideva a metà la nostra penisola, isole comprese, la mente e le braccia di milioni e milioni

di Italiani erano in tutt'altre faccende affaccendate !

 

Ciò non toglie che, sebbene non ne avrò mai la controprova, sono convinto che GRANDISSIMI CALCIATORI del calibro di ............  .ehm

 

BONIPERTI - PAROLA - MUCCINELLI - MARTINO - J.HANSEN - K.HANSEN - PRAEST ( senza citare tutti gli altri che, in base alle loro caratteristiche

ed attitudini, dimostrarono appieno d'essere all'altezza del ruolo a loro riservato ... palesando altresì una " affidabilità umana " riservata a coloro che

hanno amato ed onorato la Nostra Gloriosa Maglia ) ANCORA AL GIORNO D'OGGI SAREBBERO DELLE PREGIATISSIME " STELLE " NEL PANORAMA

CALCISTICO MONDIALE .... E GODREBBERO DI QUELLA SFRENATA ... spesso ... SMODATA  " CASSA DI RISONANZA MEDIATICA " DI CUI AL GIORNO

D'OGGI GODONO " CAMPIONI E FUORICLASSE " ... ma anche giocatori che poi, al fin fine, si rivelano delle vere e proprie  .... " MEZZE TACCHE " . 

 

E per concludere, mettiamola così

 

- Il, peraltro assai variegato, FORUM DI VS, quando ci si appresta a ragionare di " CALCIO " risalente .. se non a ieri .. ma già solo all'altro ieri, 

visto e considerato il  " target " dell'utenza ( supporters, almeno così mi par di intuire, che hanno un'età media tra i 25/30 anni ), non fa testo,

e ciò è acclarato e certificato dalla ( non e/o assai ridotta ) partecipazione a topic che hanno come oggetto la storia ed il passato, anche remoto,

della nostra Juventus ! Ovviamente, ci mancherebbe, ci sono anche le eccezioni, e tu, a pieno titolo, rientri in questa cerchia !

 

- Anch'io, per questioni anagrafiche, non ho avuto la possibilità, il piacere e la fortuna di potermi godere in prima persona le gesta di quelle due

squadre, tuttavia, ancora al giorno d'oggi, quando ne parlo con qualcuno che ha a cuore la Juve, come io l'ho a cuore, e che si porta sulle spalle

qualche annetto in più rispetto al sottoscritto, vedo nei loro occhi una " Luce " di chi si ritiene fortunato di averli visti, magari anche una volta o 

due appena per quanto ti ho citato appena .mandrillacciosopra,  ed ogni volta mi ribadiscono e confermano che erano dei " VERI E PROPRI FENOMENI " ! 

 

- E siccome ciascuno di noi è " frutto " del suo vissuto .. della sua sensibilità .. del suo modo d'intendere e di ragionar di " Calcio ", fermo restando

che se l'immenso GIAMPIERO BONIPERTI sostiene che la la JUVENTUS del 1949/50 è stata la PIU' FORTE IN ASSOLUTO, altro non posso fare che

prenderne atto in quanto trattasi di un " PARERE .... SUPER/IPER .... QUALIFICATISSIMISSIMO  " ( superlativo assolutissimissimo ....ghgh ) ... però ...

cosa vuoi che ti dica, parlando di " SQUADRA " ... e non di ... " SINGOLI INTERPRETI " , io quando penso e ripenso a .......  costoro ......  .ehm

 

Risultati immagini per juventus 1976/77 - immagini

 

 

Risultati immagini per immagini antonio cabrini

 

 

....... vado ..... letteralmente vado in un  ......  " BRODO DI GIUGGIOLE "  ......  :tsa:

 

 

- JUVENTUS F.C. - 1976/77 ...  .ehm 

 

ZOFF - GENTILE - CUCCUREDDU - CABRINI - FURINO - MORINI - SCIREA - CAUSIO - TARDELLI - BONINSEGNA - BENETTI - BETTEGA 

 

12 ITALIANI DOTATI DI ATTRIBUTI E CONTROATTRIBUTI - UN MIX ESPLOSIVO ED INEGUAGLIATO DI  CLASSE - FORZA - DETERMINAZIONE-

VOLONTA' - UNITA' D'INTENTI : NEGLI SPOGLIATOI , PER IL BENE DELLA SQUADRA, SI " CONFRONTAVANO VIRILMENTE ", MA QUANDO 

RIENTRAVANO SUL TERRENO DI GIUOCO ERANO UN UNICO CORPO ED UN'UNICA ANIMA ... E GLI AVVERSARI CIO' LO INTUIVANO E GIA'

NEL TORNARE IN CAMPO ERANO CONSCI CHE, SPORTIVAMENTE E CALCISTICAMENTE PARLANDO, PER LORO NON VI SAREBBE STATO SCAMPO !

 

C O M E ... L O R O ... N E S S U N O  M A I ! 

 

.salve Stefano 

 

 

P.S. - uum tra l'altro, nessuno nasce " IMPARATO " ... se veramente vuoi conoscere e sapere, anche se non c'eri, puoi colmare le tue lacune

" Studiando " ( ma si sa ... per molti, come dicono in Toscana .....  studiare " dura fatica " assai ) e/o farti narrare il " passato " da chi lo ha

vissuto in prima persona  ( modalità alle quali io mi sono affidato fin dal momento del mio " concepimento .ghgh ) - ca va sans dire che non

mi riferisco a te ( tu sei una mosca " bianca " sotto questo aspetto ... e sai quanto io ti apprezzi ) ma, fatte salve le meritevoli eccezioni ,

parlo in generale ! 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 15/7/2019 Alle 17:09, Montero non fa prigionieri ha scritto:

Non la sapevo questa. Ma dovrebbe riferirsi alla sola Juve, non alla Serie A.

Era il centenario. Ricordo vagamente quel sondaggio fra i tifosi juventini.

Miglior giocatore straniero che abbia mai giocato nella Juve.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, roky79 ha scritto:

Solo lui riusciva a calmarlo....

...... solo Lui " riesce " a calmarlo .... eh, sì .... perchè sembra proprio che, anche " Lassù ", il mitico ma assai irrequieto e bizzoso " Cabezon ",

sia in perenne conflitto con tutti gli ......  .ehm     Risultati immagini per immagini angelo le cui ali non siano a " TINTE BIANCONERE "  .....  .ghgh

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 minuto fa, Montero non fa prigionieri ha scritto:

Ma come ha fatto a non vincere Platini?.ghgh

Ehhh lo  so... sembra strano ed  infatti anch'io ricordo questo sondaggio proprio per questo risultato inaspettato.

Penso che nel 1997 (erano tantissimi allora i nati negli anni 30 e 40) avevano un ricordo ed un ammirazione per Charles superiore a quella che i più giovani avevano per Platini.

Ma oggi quel sondaggio non mi stupisce. I motivi a ben vedere potevano essere diversi. Tutti validi.

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
3 ore fa, Giampaolo66 ha scritto:

Ehhh lo  so... sembra strano ed  infatti anch'io ricordo questo sondaggio proprio per questo risultato inaspettato.

Penso che nel 1997 (erano tantissimi allora i nati negli anni 30 e 40) avevano un ricordo ed un ammirazione per Charles superiore a quella che i più giovani avevano per Platini.

Ma oggi quel sondaggio non mi stupisce. I motivi a ben vedere potevano essere diversi. Tutti validi.

 

 

 

3 ore fa, Montero non fa prigionieri ha scritto:

Ma come ha fatto a non vincere Platini?.ghgh

 

Il 15/7/2019 Alle 17:23, Pavel Christ Superstar ha scritto:

Presumo anche io.

 

Interessante come sia stato(ma questo era noto) un fantastico difensore centrale tanto quanto centravanti.

 

Altro che Ranocchia, che giocherebbe ovunque cit. 

 

Il 15/7/2019 Alle 17:34, Vegliardo ha scritto:

Ricordo un topic - credo dell'anno scorso - in cui si invitavano gli utenti a scegliere il miglior 11 di sempre della Juventus, o forse era qualcosa indetto proprio dalla Juve. Bene, quasi nessuno si filò Charles, spesso scegliendo centravanti degli ultimi 20 anni, qualcuno anche della squadra attuale.

Capisco che la storia non sia per tutti, io stesso so ben poco della Juventus ante '90, ma non si può non conoscere il gigante buono.

 

Il 15/7/2019 Alle 19:19, Luca Ale ha scritto:

Beh, essendo tifoso anche del Leeds, per me il grande Charles è due volte idolo... Chapeau .salve

 

21 ore fa, FGX ha scritto:

Amazing thread, thank you for sharing :)

 

Io che sono più giovincello non ho vissuto quegli anni e quei campioni, ma è un calcio che mi affascina e mi emoziona da sempre.

 

8 ore fa, ronny80 ha scritto:

Si, hai fatto o bene a citarle entrambe, però noto che sono rimaste un po meno impresse nella mente dei tifosi rispetto alla squadra con Sivori e Charles e anche alla Juve anni '30.

Le conosciamo bene solo noi appassionati del calcio del passato, mentre le altre 2 più o meno le conoscono tutti.

@Juventus Memories  

 

 

 

Cari Amici, mettetevi bei comodi e gustatevi questo interessante ed esaustivo " Omaggio " al Grande  JOHN CHARLES ! 

 

Tratto da vivoperlei - calciomercato.com - elaborato/postato da " CapitanoFlint " il 15 Novembre 2017 ! Blog : " Il Cantastorie "

 

Trattasi di un " excursus " assai ben strutturato sulla figura di un ECCELSO GIOCATORE .. e di una GRAN BRAVA PERSONA 

CHE, ANCHE AL DI FUORI DEL TERRENO  DI GIOCO, AVREBBE MERITATO MOLTO MA MOLTO DI PIU' ! 

 

Buona .....   .giornale ...... lettura ! 

 

 

John.Charles.Juventus.1080x648.jpg

 

 

 

Nel giorno di St. David, patrono del Galles, il mondo del calcio dà il suo addio a JohnCharles. Tante leggende del football come Sir Bobby Charlton, Denis Law e Sir Alex Ferguson sono a Leeds per rendergli omaggio, ma ad attirare l’attenzione è un gentiluomo minuto con un cappotto di cammello, volato fin lì dalla sua nativa Argentina. Egli infatti è lì a rappresentare un tempo in cui Charles era probabilmente il miglior giocatore in Europa, se non il mondo.

Omar Sivori arriva a Torino nella stessa estate di Charles e i due si ritrovano subito come compagni di stanza in ogni trasferta. Nonostante la barriera linguistica, tra loro nasce subito un'amicizia istintiva, la ragione del loro grande successo in campo. Alla Juventus i due formano con Giampiero Boniperti il “Trio Magico”, un imponente triumvirato d’attacco ancora venerato per le strade di Torino dopo quasi 60 anni.

Charles è nato e cresciuto a Cwmbwrla, un miglio a nord di Swansea. La sua vita calcistica inizia nelle squadre giovanili della sua città natale. Nel 1948, a 17 anni, decide di trasferirsi al Leeds United ed è qui, sotto la tutela di Frank Buckley, che le qualità Charles si rivelano davvero; inizia da difensore, poi viene spostato al centro dell’attacco. La sua prima stagione lo vede al primo posto della classifica dei marcatori con 38 gol in 42 partite. Nel campionato ’53-‘54 vince di nuovo la classifica cannonieri con 42 reti, ma non bastano a tirare su il Leeds che si classifica solamente al decimo posto. L’anno successivo Charles viene impiegato quasi esclusivamente da centromediano e il Leeds finisce in quarta posizione. Nel ’55-‘56, stagione vissuta da attaccante, le reti sono “solo” 30 ma finalmente il Leeds United torna nel massimo campionato. Charles non risente del salto di categoria e va a segno 38 volte. Il 18 Settembre 1956 si verifica un evento che cambia per sempre la storia del Leeds e di John Charles: prima del match casalingo con l’Aston Villa, un guasto elettrico a Elland Road genera un incendio che distrugge spogliatoi, uffici, attrezzature di fisioterapia e anche il kit di gioco. Il Leeds ha bisogno di soldi per la ristrutturazione ed è costretto a cedere Charles.

Umberto Agnelli, da poco diventato presidente della Juventus, su consiglio dell’agente Gigi Peronace, vola a Belfast per veder giocare Charles con la nazionale gallese: ne rimane stregato. Così Charles, a 26 anni, passa alla Juventus per 65.000 sterline (circa 110 milioni di lire) e si trasferisce con la moglie e i tre figli nella loro casa in collina che domina Torino.

L’attaccante gallese si affianca ad un argentino tutto genio e astuzia, Omar Sivori, e il suo impatto è devastante: all’esordio (stagione ’57-’58) con l’Hellas Verona segna il gol del 3-2 finale. In Italia viene subito soprannominato “Gigante Buono”: Charles infatti non reagisce mai al duro trattamento che i difensori avversari gli riservano. Provano a portarlo al limite con calci, pugni e sputi, lui si rialza, sorride e stringe la mano agli aggressori, poi riparte alla ricerca del goI. In una partita contro l'Inter, Benito Lorenzi tenta di provocarlo facendo commenti sgradevoli sulla regina: "Non è la mia regina, sono gallese", risponde Charles per nulla turbato.

I risultati di quella prima stagione sono incredibili grazie al trio di Boniperti-Sivori-Charles. Questi ultimi due segnano 50 gol, Charles da solo ne fa 28 ed è nominato calciatore italiano dell'anno. La Vecchia Signora vince lo scudetto della prima stella con otto punti in vantaggio sulla Fiorentina, mentre la sconfitta con la Lazio nella semifinale di Coppa Italia impedisce la doppietta ai bianconeri.

Nella stagione successiva, la Juventus fatica a soddisfare la fame di successi dei tifosi: l’umiliazione subita in Coppa dei Campioni per opera degli austriaci del Wiener Sport-Club (7-0) dà il via ad un percorso balbettante anche in campionato. Brocic, l’allenatore dei bianconeri, viene esonerato e la squadra arriva quarta, con Charles che segna comunque 19 gol. Tuttavia la Juve riesce a raggiungere la finale di Coppa Italia, eliminando Alessandria (6-2), Fiorentina e Genoa (3-1). Nell’ultimo atto della competizione la Vecchia Signora è attesa dall’Inter a San Siro davanti a 68.000 spettatori. Le marcature vengono aperte dal solito Charles dopo soli 7’, l’Inter pareggia con Bicicli, ma Cervato (doppietta) e Sivori riportano la coppa a Torino per la prima volta dal 1938.

Nella stagione ’59-’60 sulla panchina arriva Carlo Parola, leggenda juventina, passato alla storia per la celebre rovesciata presente ancora oggi sulle copertine degli album Panini. Il contratto biennale di Charles è scaduto e il suo valore è salito a dismisura. Agnelli scherzando afferma che bisognerà vendere un numero maggiore di auto FIAT per tenerlo a Torino, ma è ben lieto di rinnovare l’accordo con il suo centravanti, diventato ormai l’uomo più ammirato dai tifosi. Charles e Sivori segnano di nuovo 50 gol in due e regalano un altro scudetto ai bianconeri, mentre in Coppa Italia c’è l’ostacolo Fiorentina tra la Juventus e la storica doppietta. Questa volta però il risultato è diverso: con una doppietta Charles porta le squadre ai tempi supplementari, dove un autogol del fiorentino Orzan regala alla Juve la seconda coppa consecutiva (prima volta in Italia).

Il campionato successivo inizia il 25 settembre 1960. Parola, che aveva lasciato la panchina a Gunnar Gren, è costretto a tornare dopo sole due partite a causa dei problemi personali dello svedese. La sfidante per lo scudetto è l’Inter di Helenio Herrera che parte subito forte: Il 23 ottobre i nerazzurri si ritrovano da soli in testa e a dicembre si laureano Campioni d’Inverno. La Juventus invece accusa una flessione: l’1 gennaio 1961 si ritrova al sesto posto. Tuttavia i bianconeri iniziano bene il girone di ritorno, vincendo 5 partite di fila e avvicinando l'Inter. Il 12 marzo la Juventus perde contro il Milan, ma l'Inter non ne approfitta e viene sconfitta dalla matricola Lecco. I nerazzurri incappano in quattro sconfitte consecutive e i bianconeri balzano in testa alla classifica.

Il 16 aprile si gioca Juventus-Inter: a Torino, la partita venne sospesa per un'invasione a bordo campo da parte di tifosi entrati all'interno dello stadio senza biglietto; i nerazzurri ottengono in primo grado lo 0-2 a tavolino. La Juventus, presenta ricorso e, il 3 giugno, alla vigilia dell'ultima di campionato, con l'Inter e Juventus appaiate a 46 punti, la Commissione d'Appello Federale sancisce la ripetizione della gara. A quel punto tra Juve e Inter ci sono 2 punti una distanza di due, ma con il pareggio 1-1 in casa contro il Bari la Juventus diventa Campione d'Italia. l'Inter infatti perde 2-0 a Catania, nella partita che dà origine alla famosissima espressione “Clamoroso al Cibali!”. E così Il 10 giugno, in occasione della ripetizione di Juventus-Inter, il presidente nerazzurro Angelo Moratti ordina a Herrera di schierare la squadra primavera per protesta. Non c’è storia: La partita finisce 9-1 per la Juventus, con Sivori autore di 6 gol e Charles (schierato a centrocampo) insolitamente a secco. È l’ultima partita in bianconero per Giampiero Boniperti, mentre nell’Inter esordisce e segna su rigore il diciottenne Sandro Mazzola.

La stagione ’61-’62 sarà l’ultima di John Charles a Torino. Per la prima volta l’avventura europea rappresenta un obiettivo primario della Juventus, che elimina Panathinaikos e Partizan Belgrado. Ai quarti però c’è il Real Madrid di Alfredo Di Stefano, che da cinque stagioni domina la Coppa dei Campioni. A Torino gli spagnoli vincono 0-1 (rete di Di Stefano), ma nel match di ritorno Charles viene schierato in difesa e una rete di Sivoripermette alla Juventus di essere la prima squadra europea a espugnare il “Santiago Bernabeu”. Purtroppo non basta: il Real vince la “bella” a Parigi per 3-1 e passa in semifinale.

L’abolizione del salary cap nel calcio inglese e il desiderio della moglie di ritornare in patria, spingono Charles a lasciare la Juventus per tornare al Leeds. Solo 91 giorni dopo dichiarerà: “Andarmene da Torino è stato l’errore più grande della mia vita”. Dopo una breve esperienza alla Roma, gli infortuni al ginocchio, i problemi matrimoniali e i problemi economici, lo costringono a rientrare in Galles. Giocherà fino a 42 anni prima nel Cardiff, poi nell’Hereford United e infine con nel Merthyr Tydfil.

Nonostante l’addio nel 1962, Charles è sempre rimasto stupito dall’affetto ricevuto dai suoi ex tifosi ed è stato onorato con la nomina di Miglior Giocatore Straniero della Juventusdurante le celebrazioni del centenario della società nel 1997. Il suo status leggendario è stato successivamente confermato con l’introduzione nella Hall of Fame del calcio italiano. John Charles muore nel febbraio del 2004, a Wakefield, all'età di 72 anni. Un busto commemorativo in suo onore è stato realizzato al Liberty Stadium di Swansea, mentre gli è stata dedicata la tribuna di Elland Road, lo stadio che il suo trasferimento ha contribuito a ricostruire.

Le sue giocate, le sue imprese, i suoi tre Scudetti, le sue due Coppa Italia e i suoi 93 gol in bianconero occuperanno per sempre un posto speciale nella storia del calcio.

Per capire fino in fondo ciò che Charles ha realmente rappresentato, basta leggere cosa disse un giorno di lui il suo vecchio amico Sivori: "Quando eravamo alla Juve, le due persone più importanti per la maggior parte dei tifosi erano il Papa e il Gigante. Per il 40% dei comunisti, erano Stalin e Il Gigante".

 

 

 

 

....... non lo nego, .giornale leggendo  questa frase ..........  .ehm

 

Andarmene da Torino è stato l’errore più grande della mia vita 

 

........ così come scrisse il " librettista / poeta " dell'Opera ... " Elisir d'Amore " di Gaetano Donizetti, 

" .... una furtiva lagrima  "  (  con la " g " invece della " c " )  mi è scesa sul viso ....  :tsa:

 

 

Caro JOHN, amarti è stato facile e naturale, dimenticarti è ... e per sempre sarà ..... impossibile ! 

 

Salutami quel " Monello " di Omar !   

 

.salveStefano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
6 ore fa, miticoedgar ha scritto:

Carissimo Stefano, grazie di cuore per avermi nuovamente sollecitato ricordi tra i più gioiosi della mia "carriera" di tifoso Juventino, iniziata proprio nell' epoca del "trio" Sivori-Charles-Boniperti". Già allora mi ritenevo un ragazzino fortunato  poiché ero totalmente colto dall' amore viscerale per la Juventus. Mi affascinava tutto della Juve, le cui immagini giungevano a me solo grazie alla "Panini" con le meravigliose figurine. Mi piaceva il nome , così classicheggiante, la maglia , così splendente nei suoi contrasti e radiosa con quel bianco sapientemente esaltato dal nero, e , soprattutto i calciatori, capaci veramente di tutto, ora funamboli, ora dispensatori di classe genuina, forza atletica e intelligenza calcistica. Era quindi impossibile non innamorarsi. Va detto però che quella Juve, deluse molto in Europa, ad esclusione della stagione in cui avvennero il clamoroso e radioso successo al Bernabeu e l' immeritata eliminazione per la caccia all' uomo lasciata compiere ai Madridisti nello spareggio di Parigi. Certo,  i tempi erano diversi e la coppa dei campioni , per i nostri dirigenti, era vista più come un intoppo sulla strada del campionato e quindi andava bene cercare di andare avanti ma senza giocarsi le gambe in quei confronti così truci, giocati all' estero in ambienti spesso intimidatori al punto di far temere per l' incolumità fisica dei giocatori. Altre squadre invece ( Milan , finalista nel 58 e vincitore nel 63, Fiorentina, finalista nel 57, vincitrice della coppa delle coppe nel 61 e finalista in quella del 62 e poi Inter nel 64 ecc..) capirono fin da subito che quel palcoscenico già allora non era secondario al campionato, ma addirittura prioritario e molto più prestigioso. Insomma la Juve , un po' per scelta e un po' per vocazione, non aveva , almeno nelle primissime edizioni grande affinità con lo scenario Europeo. Eppure i campioni a disposizione c'erano ed erano anche riconosciuti ( Pallone d' Oro a Sivori). Quando penso che proprio quella Juve fu protagonista della più grave debacle Europea della nostra storia con quello 0 - 7 patito a Vienna nel primo turno dell' edizione del 58/59 e che anche nella seconda partecipazione del 60/61 fummo eliminati al primo turno dal CSKA di Sofia ( il calcio Bulgaro allora era largamente inferiore al nostro) , non riesco ancora a capacitarmi. La cosa sconfortante sta nella constatazione che solo al terzo tentativo ( quello ingiustamente naufragato con lo spareggio di Parigi) riuscimmo a superare il primo turno al termine di un doppio confronto tiratissimo con i greci del Panatinaikos  che si concretizzò nell' 1 - 1 dell' andata e nel 2 -1 per noi al ritorno. Qualcuno , nel rievocare quegli anni, ancora sostiene che il 61-62 fu la prima stagione in cui la Juve "capì" l' importanza di ben figurare in Europa, tant' è che sull' altare di quella manifestazione sacrificò il campionato in cui ( anche qui un altro record negativo) si piazzò al 12° posto. Secondo me non fu così. La Juve superò a fatica il primo turno e agevolmente il secondo , nella prima parte della stagione, in cui rimase ben posizionata in classifica, fu solo nel ritorno che la squadra ebbe un incredibile crollo tanto da finire in zona retrocessione. Il doppio confronto col Real avvenne nei quarti di finale quando i giochi per lo scudetto era ormai fatti anche se stavamo comunque intorno al quinto/sesto posto.  La Juve, dopo l' eliminazione col Real, mollò veramente tutto ritenendosi ormai al riparo da rischi di retrocessione, ed infilò una serie incredibile di sconfitte ( mi pare 9 su 10 gare, interrotte solo da uno storico recupero a S.Siro contro l' Inter in cui passò da 0 - 2 a 2 a 2, con tanto di pallonata scagliata da Sivori , autore di un gol , all'indirizzo di Helenio Herrera in panchina Interista ). Resta il fatto che le due eliminazioni al primo turno in coppa campioni, e quell'orribile seconda parte di stagione che ci costò il peggior piazzamento in classifica della nostra storia nei campionati a girone unico, costituiscono le ombre di quella super squadra che tale era e che solo per una sbagliatissima scelta dirigenziale non ha saputo essere dignitosa protagonista anche nelle prime due edizione della coppa. In ogni caso i 3 nostri "Super moschettieri" con il gigante buono chiamato spesso a raffreddare i bollenti spiriti del Cabezon, Mi sono e Ci sono rimasti nel cuore e la resteranno per sempre. Grazie di esistere, Juve e FORZA JUVENTUS FINO ALLA FINE 

Grazie a te , Amico mio ! 

 

Leggere i tuoi post è per me fonte di vero piacere ! 

 

Sono talmente in sintonia con ciò che hai scritto che, lo giuro, quasi quasi mi è sembrato che a scrivere ciò che mi hai proposto fossi stato io :

sei riuscito a farmi " immedesimare " fino a tal punto ! 

 

L'unico leggero " distinguo " sta nella maggiore importanza della Coppa dei Campioni rispetto allo Scudetto in quegli anni .... ma qui dovremmo

aprire un " capitolo a parte " ... e prima o poi arriverà l'occasione opportuna per entrare nel merito ! 

 

Ti Auguro una Serena Notte ! 

 

.salveStefano

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
16 minuti fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

 

 

 

 

 

 

@Juventus Memories  

 

 

 

Cari Amici, mettetevi bei comodi e gustatevi questo interessante ed esaustivo " Omaggio " al Grande  JOHN CHARLES ! 

 

Tratto da vivoperlei - calciomercato.com - elaborato/postato da " CapitanoFlint " il 15 Novembre 2017 ! Blog : " Il Cantastorie "

 

Trattasi di un " excursus " assai ben strutturato sulla figura di un ECCELSO GIOCATORE .. e di una GRAN BRAVA PERSONA 

CHE, ANCHE AL DI FUORI DEL TERRENO  DI GIOCO, AVREBBE MERITATO MOLTO MA MOLTO DI PIU' ! 

 

Buona .....   .giornale ...... lettura ! 

 

 

 

Nel giorno di St. David, patrono del Galles, il mondo del calcio dà il suo addio a JohnCharles. Tante leggende del football come Sir Bobby Charlton, Denis Law e Sir Alex Ferguson sono a Leeds per rendergli omaggio, ma ad attirare l’attenzione è un gentiluomo minuto con un cappotto di cammello, volato fin lì dalla sua nativa Argentina. Egli infatti è lì a rappresentare un tempo in cui Charles era probabilmente il miglior giocatore in Europa, se non il mondo.

Omar Sivori arriva a Torino nella stessa estate di Charles e i due si ritrovano subito come compagni di stanza in ogni trasferta. Nonostante la barriera linguistica, tra loro nasce subito un'amicizia istintiva, la ragione del loro grande successo in campo. Alla Juventus i due formano con Giampiero Boniperti il “Trio Magico”, un imponente triumvirato d’attacco ancora venerato per le strade di Torino dopo quasi 60 anni.

Charles è nato e cresciuto a Cwmbwrla, un miglio a nord di Swansea. La sua vita calcistica inizia nelle squadre giovanili della sua città natale. Nel 1948, a 17 anni, decide di trasferirsi al Leeds United ed è qui, sotto la tutela di Frank Buckley, che le qualità Charles si rivelano davvero; inizia da difensore, poi viene spostato al centro dell’attacco. La sua prima stagione lo vede al primo posto della classifica dei marcatori con 38 gol in 42 partite. Nel campionato ’53-‘54 vince di nuovo la classifica cannonieri con 42 reti, ma non bastano a tirare su il Leeds che si classifica solamente al decimo posto. L’anno successivo Charles viene impiegato quasi esclusivamente da centromediano e il Leeds finisce in quarta posizione. Nel ’55-‘56, stagione vissuta da attaccante, le reti sono “solo” 30 ma finalmente il Leeds United torna nel massimo campionato. Charles non risente del salto di categoria e va a segno 38 volte. Il 18 Settembre 1956 si verifica un evento che cambia per sempre la storia del Leeds e di John Charles: prima del match casalingo con l’Aston Villa, un guasto elettrico a Elland Road genera un incendio che distrugge spogliatoi, uffici, attrezzature di fisioterapia e anche il kit di gioco. Il Leeds ha bisogno di soldi per la ristrutturazione ed è costretto a cedere Charles.

Umberto Agnelli, da poco diventato presidente della Juventus, su consiglio dell’agente Gigi Peronace, vola a Belfast per veder giocare Charles con la nazionale gallese: ne rimane stregato. Così Charles, a 26 anni, passa alla Juventus per 65.000 sterline (circa 110 milioni di lire) e si trasferisce con la moglie e i tre figli nella loro casa in collina che domina Torino.

L’attaccante gallese si affianca ad un argentino tutto genio e astuzia, Omar Sivori, e il suo impatto è devastante: all’esordio (stagione ’57-’58) con l’Hellas Verona segna il gol del 3-2 finale. In Italia viene subito soprannominato “Gigante Buono”: Charles infatti non reagisce mai al duro trattamento che i difensori avversari gli riservano. Provano a portarlo al limite con calci, pugni e sputi, lui si rialza, sorride e stringe la mano agli aggressori, poi riparte alla ricerca del goI. In una partita contro l'Inter, Benito Lorenzi tenta di provocarlo facendo commenti sgradevoli sulla regina: "Non è la mia regina, sono gallese", risponde Charles per nulla turbato.

I risultati di quella prima stagione sono incredibili grazie al trio di Boniperti-Sivori-Charles. Questi ultimi due segnano 50 gol, Charles da solo ne fa 28 ed è nominato calciatore italiano dell'anno. La Vecchia Signora vince lo scudetto della prima stella con otto punti in vantaggio sulla Fiorentina, mentre la sconfitta con la Lazio nella semifinale di Coppa Italia impedisce la doppietta ai bianconeri.

Nella stagione successiva, la Juventus fatica a soddisfare la fame di successi dei tifosi: l’umiliazione subita in Coppa dei Campioni per opera degli austriaci del Wiener Sport-Club (7-0) dà il via ad un percorso balbettante anche in campionato. Brocic, l’allenatore dei bianconeri, viene esonerato e la squadra arriva quarta, con Charles che segna comunque 19 gol. Tuttavia la Juve riesce a raggiungere la finale di Coppa Italia, eliminando Alessandria (6-2), Fiorentina e Genoa (3-1). Nell’ultimo atto della competizione la Vecchia Signora è attesa dall’Inter a San Siro davanti a 68.000 spettatori. Le marcature vengono aperte dal solito Charles dopo soli 7’, l’Inter pareggia con Bicicli, ma Cervato (doppietta) e Sivori riportano la coppa a Torino per la prima volta dal 1938.

Nella stagione ’59-’60 sulla panchina arriva Carlo Parola, leggenda juventina, passato alla storia per la celebre rovesciata presente ancora oggi sulle copertine degli album Panini. Il contratto biennale di Charles è scaduto e il suo valore è salito a dismisura. Agnelli scherzando afferma che bisognerà vendere un numero maggiore di auto FIAT per tenerlo a Torino, ma è ben lieto di rinnovare l’accordo con il suo centravanti, diventato ormai l’uomo più ammirato dai tifosi. Charles e Sivori segnano di nuovo 50 gol in due e regalano un altro scudetto ai bianconeri, mentre in Coppa Italia c’è l’ostacolo Fiorentina tra la Juventus e la storica doppietta. Questa volta però il risultato è diverso: con una doppietta Charles porta le squadre ai tempi supplementari, dove un autogol del fiorentino Orzan regala alla Juve la seconda coppa consecutiva (prima volta in Italia).

Il campionato successivo inizia il 25 settembre 1960. Parola, che aveva lasciato la panchina a Gunnar Gren, è costretto a tornare dopo sole due partite a causa dei problemi personali dello svedese. La sfidante per lo scudetto è l’Inter di Helenio Herrera che parte subito forte: Il 23 ottobre i nerazzurri si ritrovano da soli in testa e a dicembre si laureano Campioni d’Inverno. La Juventus invece accusa una flessione: l’1 gennaio 1961 si ritrova al sesto posto. Tuttavia i bianconeri iniziano bene il girone di ritorno, vincendo 5 partite di fila e avvicinando l'Inter. Il 12 marzo la Juventus perde contro il Milan, ma l'Inter non ne approfitta e viene sconfitta dalla matricola Lecco. I nerazzurri incappano in quattro sconfitte consecutive e i bianconeri balzano in testa alla classifica.

Il 16 aprile si gioca Juventus-Inter: a Torino, la partita venne sospesa per un'invasione a bordo campo da parte di tifosi entrati all'interno dello stadio senza biglietto; i nerazzurri ottengono in primo grado lo 0-2 a tavolino. La Juventus, presenta ricorso e, il 3 giugno, alla vigilia dell'ultima di campionato, con l'Inter e Juventus appaiate a 46 punti, la Commissione d'Appello Federale sancisce la ripetizione della gara. A quel punto tra Juve e Inter ci sono 2 punti una distanza di due, ma con il pareggio 1-1 in casa contro il Bari la Juventus diventa Campione d'Italia. l'Inter infatti perde 2-0 a Catania, nella partita che dà origine alla famosissima espressione “Clamoroso al Cibali!”. E così Il 10 giugno, in occasione della ripetizione di Juventus-Inter, il presidente nerazzurro Angelo Moratti ordina a Herrera di schierare la squadra primavera per protesta. Non c’è storia: La partita finisce 9-1 per la Juventus, con Sivori autore di 6 gol e Charles (schierato a centrocampo) insolitamente a secco. È l’ultima partita in bianconero per Giampiero Boniperti, mentre nell’Inter esordisce e segna su rigore il diciottenne Sandro Mazzola.

La stagione ’61-’62 sarà l’ultima di John Charles a Torino. Per la prima volta l’avventura europea rappresenta un obiettivo primario della Juventus, che elimina Panathinaikos e Partizan Belgrado. Ai quarti però c’è il Real Madrid di Alfredo Di Stefano, che da cinque stagioni domina la Coppa dei Campioni. A Torino gli spagnoli vincono 0-1 (rete di Di Stefano), ma nel match di ritorno Charles viene schierato in difesa e una rete di Sivoripermette alla Juventus di essere la prima squadra europea a espugnare il “Santiago Bernabeu”. Purtroppo non basta: il Real vince la “bella” a Parigi per 3-1 e passa in semifinale.

L’abolizione del salary cap nel calcio inglese e il desiderio della moglie di ritornare in patria, spingono Charles a lasciare la Juventus per tornare al Leeds. Solo 91 giorni dopo dichiarerà: “Andarmene da Torino è stato l’errore più grande della mia vita”. Dopo una breve esperienza alla Roma, gli infortuni al ginocchio, i problemi matrimoniali e i problemi economici, lo costringono a rientrare in Galles. Giocherà fino a 42 anni prima nel Cardiff, poi nell’Hereford United e infine con nel Merthyr Tydfil.

Nonostante l’addio nel 1962, Charles è sempre rimasto stupito dall’affetto ricevuto dai suoi ex tifosi ed è stato onorato con la nomina di Miglior Giocatore Straniero della Juventusdurante le celebrazioni del centenario della società nel 1997. Il suo status leggendario è stato successivamente confermato con l’introduzione nella Hall of Fame del calcio italiano. John Charles muore nel febbraio del 2004, a Wakefield, all'età di 72 anni. Un busto commemorativo in suo onore è stato realizzato al Liberty Stadium di Swansea, mentre gli è stata dedicata la tribuna di Elland Road, lo stadio che il suo trasferimento ha contribuito a ricostruire.

Le sue giocate, le sue imprese, i suoi tre Scudetti, le sue due Coppa Italia e i suoi 93 gol in bianconero occuperanno per sempre un posto speciale nella storia del calcio.

Per capire fino in fondo ciò che Charles ha realmente rappresentato, basta leggere cosa disse un giorno di lui il suo vecchio amico Sivori: "Quando eravamo alla Juve, le due persone più importanti per la maggior parte dei tifosi erano il Papa e il Gigante. Per il 40% dei comunisti, erano Stalin e Il Gigante".

 

.salveStefano

 

 

Si evincono tre grandi verità, che la vita non manca mai di sottolineare.

1) L'inter è la solita squadra di farabutti, magheggioni, antisportivi, malfattori. Guarda tu quante nefandezze e bassezze si leggono di riflesso su quella fogna a cielo aperto anche in un post che non li riguarda. È veramente incredibile ahah

2) Mai lasciarsi convincere ed imporre decisioni dalle mogli e dalle donne in fatto di carriera, finisce sempre con pentimenti.

3) Il Real sarà sempre il club più forte del mondo, ma noi saremo sempre la sua spina nel fianco.

 

Grazie per lo splendido post.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 minuto fa, FGX ha scritto:

Si evincono tre grandi verità, che la vita non manca mai di sottolineare.

1) L'inter è la solita squadra di farabutti, magheggioni, antisportivi, malfattori. Guarda tu quante nefandezze e bassezze si leggono di riflesso su quella fogna a cielo aperto anche in un post che non li riguarda. È veramente incredibile ahah

2) Mai lasciarsi convincere ed imporre decisioni dalle mogli e dalle donne in fatto di carriera, finisce sempre con pentimenti.

3) Il Real sarà sempre il club più forte del mondo, ma noi saremo sempre la sua spina nel fianco.

 

Grazie per lo splendido post.

Grazie a te per aver letto ed apprezzato !

 

Riguardo a ciò che ho evidenziato in " grassetto " qualcosa avrei da eccepire , ma non è questa la sede .

 

Mi limito ad un  " Ha più scheletri nell'armadio il Real ... che ... Jack lo squartatore " :tsa:

 

Prima o poi, da qualche parte, troveremo modo e maniera di entrare nel merito ! 

 

Buona Notte ! 

 

.salve Stefano

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
7 minuti fa, FGX ha scritto:

2) Mai lasciarsi convincere ed imporre decisioni dalle mogli e dalle donne in fatto di carriera, finisce sempre con pentimenti.

Ti vorrei dare ragione... ma a  Zidane non è andata male.

E con Andy Möller è andata male a noi...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Adesso, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Grazie a te per aver letto ed apprezzato !

 

Riguardo a ciò che ho evidenziato in " grassetto " qualcosa avrei da eccepire , ma non è questa la sede .

 

Mi limito ad un  " Ha più scheletri nell'armadio il Real ... che ... Jack lo squartatore " :tsa:

 

Prima o poi, da qualche parte, troveremo modo e maniera di entrare nel merito ! 

 

Buona Notte ! 

 

.salve Stefano

 

 

Sì caro, tutti hanno degli scheletri nell'armadio e il Real anche un intero cimitero indiano, ma a quanto pare a loro non porta sfiga 😄

Resta comunque il rispetto e l'ammirazione verso il loro blasone internazionale (ahimé incolmabile per chiunque) e verso i tanti campioni che ho potuto ammirare e che fanno parte dei motivi per cui si ama questo sport meraviglioso!

 

Buona serata ;)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 minuto fa, Giampaolo66 ha scritto:

Ti vorrei dare ragione... ma a  Zidane non è andata male.

E con Andy Möller è andata male a noi...

Statisticamente a qualcuno deve andare bene ahah 
Diciamo che se la mia compagna mi volesse mandare al Real io non direi di no, ma è da vedere se mi vogliono! 😄

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 minuto fa, Giampaolo66 ha scritto:

Ti vorrei dare ragione... ma a  Zidane non è andata male.

E con Andy Möller è andata male a noi...

...... in compenso ci andò " malissimo "  alla fine del Campionato 1949/50

il FUORICLASSE ARGENTINO  MARTINO ( era veramente fortissimo )  dopo una sola stagione a Torino 

fu costretto a tornare in Argentina perchè la moglie era preda di inarrestabile nostalgia per la terra natia ! 

 

In un certo senso, Martino fece come  Giulio Cesare ... e cioè   .ehm " VENI .. VIDI .. VICI " .... con una JUVENTUS

che GIAMPIERO BONIPERTI ha sempre dichiarato .. ribadito ... confermato essere stata la Juve PIU' FORTE DI SEMPRE ! 

 

Buona Notte !  .salveStefano

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
4 minuti fa, FGX ha scritto:

Statisticamente a qualcuno deve andare bene ahah 
Diciamo che se la mia compagna mi volesse mandare al Real io non direi di no, ma è da vedere se mi vogliono! 😄

Tra l'altro la moglie di Zidane era un anno che strombazzava che aveva nostalgia del mare.... del mare.... del mare....

Quando i Zidane arrivarono a Madrid, comunque, il mare se ne era già andato.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Adesso, Giampaolo66 ha scritto:

Tra l'altro la moglie di Zidane era un anno che strombazzava che aveva nostalgia del mare.... del mare.... del mare....

Quando i Zidane arrivarono a Madrid, comunque, il mare se ne era già andato.

Da odor di salsedine ad odor di soldi il passo è breve, su questo le fanciulle ci fanno scuola 😄

Un abbraccio

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
15 ore fa, FGX ha scritto:

Sì caro, tutti hanno degli scheletri nell'armadio e il Real anche un intero cimitero indiano, ma a quanto pare a loro non porta sfiga 😄

Resta comunque il rispetto e l'ammirazione verso il loro blasone internazionale (ahimé incolmabile per chiunque) e verso i tanti campioni che ho potuto ammirare e che fanno parte dei motivi per cui si ama questo sport meraviglioso!

 

Buona serata ;)

 ..... Amico, limitandomi solo alla Juve .... 

 

- ci " derubarono " in maniera clamorosa nello spareggio del 1962 a Parigi nei Quarti di Finale

 

- Ad Amsterdam portarono a casa la Coppa con un gol in offside 

 

- A Manfredonia , al Bernabeu, venne annullato un GOL REGOLARISSIMO che ci avrebbe permesso di passare il turno 

 

- Ed infine la " porc.ata " dello pseudo penalty al 92° per presunto fallo di Benatia 

 

 

- Con il/la VAR  la  STORIA ... sia la LORO che la NOSTRA ... sarebbe stata assai diversa ! 

 

Ancora, Buona Notte !  .salveStefano

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.