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Area bianconera

La lezione di Andrea Agnelli a Oxford

Post in rilievo

1 minuto fa, garrison ha scritto:

Il gioco sta per rompersi lo leggevo nelle interviste dei presidenti della serie A negli anni 80...

E sei hai una certa età ti ricorderai pure di Rozzi, Presidente dell’Ascoli (ex Del Duca Ascoli..) che parlava sempre di bacino di utenza...

Ebbene, questa volta siamo proprio quasi alla frutta, ci va poco a capirlo..

Tutte le società, chi più chi meno, sono indebitate fino al collo e continuano a spendere e spandere come se nulla fosse, rovinando continuamente il mercato per qualche “top”, o presunto tale, per fregarlo alla concorrenza...

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1 ora fa, LadyJay ha scritto:

Da scolpire nella pietra e far capire a tutti quelli che schifano e preferirebbero non ci fossero state quelle due finali.

Indubbiamente.

Nel frattempo se però ne iniziassimo a vincerne qualcuna, una almeno, non appena torneremo a giocarla, male non farebbe. sefz 

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50 minuti fa, NaneVecchina ha scritto:

E sei hai una certa età ti ricorderai pure di Rozzi, Presidente dell’Ascoli (ex Del Duca Ascoli..) che parlava sempre di bacino di utenza...

Ebbene, questa volta siamo proprio quasi alla frutta, ci va poco a capirlo..

Tutte le società, chi più chi meno, sono indebitate fino al collo e continuano a spendere e spandere come se nulla fosse, rovinando continuamente il mercato per qualche “top”, o presunto tale, per fregarlo alla concorrenza...

In realtà secondo me é esattamente il contrario oggi sia a livello internazionale sia a livello nazionale il calcio é molto più sostenibile di 20 anni fa e molto più attento ai risultati economici, anche grazie alle modifiche normative tipo financial fair play. I presidenti paperoni (o spesso "ricchi scemi") alla Moratti, Sensi, Berlusconi (o il primo Perez) non esistono più per fortuna.

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3 minuti fa, garrison ha scritto:

In realtà secondo me é esattamente il contrario oggi sia a livello internazionale sia a livello nazionale il calcio é molto più sostenibile di 20 anni fa e molto più attento ai risultati economici, anche grazie alle modifiche normative tipo financial fair play. I presidenti paperoni (o spesso "ricchi scemi") alla Moratti, Sensi, Berlusconi (o il primo Perez) non esistono più per fortuna.

Può darsi che tu abbia ragione, ma per me siamo in ogni caso alla fine della pertica...

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Adesso, NaneVecchina ha scritto:

Può darsi che tu abbia ragione, ma per me siamo in ogni caso alla fine della pertica...

Bhé può ovviamente darsi.

A mio avviso lo schema dei campionati nazionali europei + coppe internazionali sta già cominciando a mostrare la corda, con tornei nazionali sempre più scontati (ma anche la fase a gironi della CL offre sempre meno sorprese).

Se non si riuscirà a trovare una quadra verso la SuperLega o qualcosa che gli assomigli per me é chiaro che il calcio continuerà ovviamente ad andare avanti ma potrebbe segnare il passo contro altri sport.

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21 ore fa, Iscrittodal2008 ha scritto:

arriba la revolucion arriba arriba

 

sta preparando la strada alla superlega imho e come spero

Così i nostri scudetti varranno come oggi le lire..

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20 ore fa, Capitan_Furia ha scritto:

ma questo Filippetti lavora per la Repubblica?

Spero per lui che abbia fatto confusione tra il nostro anno di fondazione e quando il primo Agnellli divenne presidente, cosa per altro che avvenne se non erro nel 1923 .

Penso anch'io che sia così, tuttavia questo Filippetti deve andare a scopare il mare . Citare la "panchina" accanto al 1924 è roba da uincompetenti assoluti. Si fosse limitato alla castroneria sul 1924 si poteva pensare a un po' di confusione da parte sua, ma così si è certificato quale incompetente assoluto.

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13 minuti fa, garrison ha scritto:

Bhé può ovviamente darsi.

A mio avviso lo schema dei campionati nazionali europei + coppe internazionali sta già cominciando a mostrare la corda, con tornei nazionali sempre più scontati (ma anche la fase a gironi della CL offre sempre meno sorprese).

Se non si riuscirà a trovare una quadra verso la SuperLega o qualcosa che gli assomigli per me é chiaro che il calcio continuerà ovviamente ad andare avanti ma potrebbe segnare il passo contro altri sport.

Forse anche le nuove generazioni sono sempre più “agnostiche” in fatto di calcio (invero non so quali siano i loro veri interessi, ma questo è un’altro discorso..) per cui potrà calare in generale il bacino di utenza (di rozziana memoria, come già ricordato).

Puo’ darsi poi che il calcio si sviluppi nelle aree “nuove”, tipo Cina ed Asia in genere, dove .. il bacino è molto ampio...

 

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57 minuti fa, johnmalkovich ha scritto:

Indubbiamente.

Nel frattempo se però ne iniziassimo a vincerne qualcuna, una almeno, non appena torneremo a giocarla, male non farebbe. sefz 

Ma quello senz'altro eh... sefz

Solo che ho letto in questi ultimi anni tanti utenti dire che aver giocato quelle due finali NON CONTA NULLA o che avrebbero preferito non giocarle. E altri utenti (pochi purtroppo) far presente che se non le avessimo giocate, certi giocatori ce li saremmo sognati (Ronaldo compreso) o ce li sogneremmo.

Esattamente come ha detto il presidente.

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non potevo missare sto topic coi miei 2 cent :d

 

A mio avviso non é che il "giocattolo sta per rompersi", il giocattolo dopo una fase di crescita economica complessiva, con relativo maggior volume d´affari, ha fisiologicamente rallentato un pó questa crescita, e ad oggi si intravedono elementi che possono far pensare ad una futura lieve flessione in tal senso.

 

Un concetto che ho giá espresso in altri topic, ma vale la pena ripetere qui':

 

Pensate al calcio fino a fine anni 80 inizio 90, quando non esistevano neanche le pay tv, non esisteva il web e il commercio globale, quale giro d´affari poteva avere un singolo club e il movimento in generale ? Molto limitato.

 

Molto limitato perché oltre lo stadio praticamente non c´era nulla, il club vendeva biglietti stadio, oltre a quello aveva ricavi pubblicitari di misura minore dato che il veicolo pubblicitario attraverso il club ai tempi era di portata certamente molto limitata rispetto ad ora, e non a caso, prevalentemente gli sponsor erano aziende che operavano commercialmente nel paese, non multinazionali operanti globalmente come accade adesso.

 

La crescita avviene grazie al progresso tecnologico che permette di sfruttare nuovi strumenti mediatici, e dalla anche conseguente globalizzazione, allargamento delle possibilitá di commercio in senso globale, possibile grazie al progresso tecnologico stesso.

 

Oggi a distanza di circa 30 anni un club di calcio é di fatto, perlomeno nei casi piú rilevanti, un´azienda multinazionale dell´entertainment.

 

Le pay tv in primis han contribuito alla creazione dello stadio virtuale, non piú la partita venduta solo a chi andava direttamente allo stadio, ma venduta anche a chi fisicamente non ci andava ma la poteva vedere in tv, questo in prima battuta in ambito nazionale, successivamente in ambito globale, se 30 anni fa si poteva solamente vendere la partita a circa 60mila persone che acquistavano direttamente il diritto di vederla in prima persona, oggi la stessa partita la si puó vendere direttamente o indirettamente a svariate centinaia di milioni di persone, potenzialmente anche a miliardi ovviamente.

 

Questo fattore, unitamente al conseguente naturale sviluppo commerciale, dovuto anche ai nuovi strumenti, all´ e-commerce , e anche grazie allo sviluppo economico di un area geografica di assoluto rilievo come l´asia ha fatto si che si verificasse questa crescita nel giro d´affari e questa palese trasformazione dei club di calcio da societá sportive o poco piú ad aziende globali nel campo dell´entertainment.

 

Questo peraltro ha fatto si che alcuni concetti a cui siam legati da tempo sian diventati meno rilevanti. Il famoso "vincere é l´unica cosa che conta" sta diventando superato, in un calcio, quello del passato, in cui i "clienti" eran solo i tifosi e prevalentemente eran "locali" , la mission del club era logico fosse solo ed esclusivamente quella. Oggi il fatto di essere parte di uno spettacolo globale ha modificato qualcosa, oggi conta anche la qualitá dello spettacolo offerto, perché oggi buona parte dei "tuoi clienti" almeno potenzialmente, é composta da appassionati di calcio di tutto il mondo il cui interesse, non essendo tifosi, al limite posson essere definiti "simpatizzanti" in taluni casi, é un interesse finalizzato al passare un paio d´ore vedendo qualcosa di appagante, di divertente, non di annoiarsi.

 

E´ per questo motivo che i (non pochi) tifosi, legati ad una concezione del calcio strettamente legata al risultato e spesso molto attaccati a tecnici "tradizionalisti" dovrebbero rendersi conto di questi cambiamenti. I tecnici che invitano ad andare al circo o al cinema se ci si vuole divertire, forse non si rendon neanche conto che probabilmente da soli stan limitando le loro possibilitá di lavoro future, perlomeno in ambiti importanti.

 

Ormai é abbastanza comune a tutti i club di primo livello la ricerca dell´allenatore, non che garantisca a priori lo spettacolo, ma che perlomeno abbia anche quello oltre al risultato come "mission" da svolgere, ed un tecnico che al contrario non si cura affatto della qualitá dello spettacolo da offrire potrebbe essere giudicato sempre piú inidoneo ai tempi e soprattutto alle esigenze attuali.

 

D´altronde un esempio negli ultimi dieci anni puó essere quello del barcellona, squadra si ricca di campioni che fan "cassetta", xavi,iniesta,messi..oddio non credo ci sia bisogno di elencarli no ?, ma anche se non soprattuto squadra con un´impronta di gioco chiaramente votata allo spettacolo, e al soddisfacimento dell´esigenza di divertimento del telespettatore medio.

 

Pensate in questi ultimi dieci anni, che so, pensate all´appassionato tedesco o inglese, o olandese o russo, pensate a lui in questi dieci anni in ogni sabato o domenica sera che, vuoi perché in inverno é meglio starsene a casa, vuoi perché il calcio gli piace e lo preferisce ad esempio ad un film. Nel momento in cui, non avendo partite serale in quei giorni del suo campionato, che avrebbero potuto interessarlo, volendo scegliere una partita estera, ma fra un barcellona che magari giocava pure contro una provinciale, e una qualsivoglia partita del campionato francese o italiano in contemporanea, ma cosa mai (in prevalenza) avrá scelto ? Probabilmente in misura decisamente maggiore lo spettacolo "promesso" dalla partita del barca stesso.

 

Alla fine tutto cio' si traduce per chi offre quel genere di spettacolo in crescita economica, perché cresce l´ascolto internazionale delle proprie partite, cresce il valore dei diritti televisivi, cresce il valore della pubblicitá da poter vendere, quindi é (o almeno dovrebbe essere chiaro) che ormai la strada in cui si é andati é palesemente quella, oggi la capacitá di essere validi come "entertainment" é praticamente pari per importanza a quella di essere competitivi sul campo.

 

La competitivitá si raggiunge in primis con la qualitá dei giocatori, la qualitá dei giocatori costa qualcosa in piú ovviamente, e quindi occorre essere anche una realtá superiore alla media in termini di spettacolo offerto, il cerchio si chiude cosi´.

 

La crescita pero´ non é infinita, oggi il calcio ha raggiunto forse l´apice di questa crescita dovuta a progresso tecnologico e globalizzazione, al momento non si vedono nuove possibilitá di crescita nel breve termine, questo tuttavia non significa che non possan esserci in futuro dato che l´evoluzione é continua, si dovrá aspettare un nuovo step come accaduto giá in passato.

 

La possibilitá che dopo questa crescita ci sia una leggera flessione é appunto dovuta al fatto che non son tutte rose e fiori, il progresso tecnologico ha reso il calcio da sport a sport-entertainment, mettendolo ora in competizione con altre forme di entertainment che possono spingere l´utente finale (chiaramente non il tifoso, ma ormai é chiaro che il tifoso rappresenta una fetta perfino minima rispetto al potenziale audience, giusto ?) a fare scelte diverse in luogo della visione di una partita, cosi´ come per il calcio non bisogna aspettare il film del lunedi´ su rai1 o andare al cinema per vedere un film, esistono poi alternative al classico film, come le serie, esistono perfino gli e-sport e la possibilitá di vederli attraverso il web in ogni momento.

 

Questo tipo di concorrenza puo certamente far calare attenzione e quindi ricavi sullo spettacolo calcio, tuttavia non credo ad un calo drammatico, perlomeno nel breve e anche medio termine, ma solo una flessione fisiologica dovuta ad un offerta piú diversificata per il "divertimento" quotidiano, tuttavia anche fosse cosi' sarebbe un errore rimanere inermi.

 

L´ idea di un nuovo format per le competizioni europee é certamente un primo passo, ma a mio avviso se si vuole mantenere viva l´attenzione e il seguito sullo spettacolo bisogna sempre tenere in conto quella che é la principale esigenza a questo punto, mantenere alto il livello spettacolare dell´evento che non é detto che lo sia solo per il blasone della competizione, per la formula della stessa, o per il blasone delle squadre coinvolte e dei protagonisti in campo.

 

Bisogna tener sempre presente una cosa, lo spettacolo calcistico, a meno che non ci sia il naturale coinvolgimento emotivo dettato dal tifo, é uno spettacolo che puó essere tremendamente noioso ed inappagante, bisogna lavorare in tal senso.

 

Oddio son partito per 2 cent son arrivato ad un dollaro e pure piú :d , spero di non aver annoiato nessuno dei coraggiosi che han letto tutto :d

 

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21 ore fa, kafudda ha scritto:

Questi giornalisti che non sanno neanche l'anno di fondazione della Juventus andassero non a vedere le lezioni di Agnelli, ma quelle di Montero.

 

GRANDE Montero (seriamente  parlando)  !!  IRONICAMENTE  parlando :  da  quello che  dice   si capisce  subito che e' stato  un grande    giocatore  dell inter..................asd

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1 ora fa, Iscrittodal2008 ha scritto:

devi pensare in grande fratello,

(SuperLega. Pensare in grande).. Macché... è come se si imponesse all’Italia all’improvviso di parlare inglese..

Il Bel Paese non sarebbe più lo stesso, si perderebbero tutti i nostri dialetti i nostri modi di dire..

La serie A è bellissima, per decenni è stato il campionato più bello d’Europa..

Di giocare tutte le domeniche con crucchi, Liverpool e squadre Svedesi o turche, non me ne frega niente...

Poi il passo successivo sarebbe il “campionato universale” e vai di partite con squadre giapponesi, australiane, canadesi, e trasferte in Oceania..

Il nostro campionato è la storia, con sfide, con Milan, Inter, Napoli, Cagliari, Genoa..

 

Senza la Juve si ridurrebbe in cenere la serie A.. così con le rispettive squadre ogni campionato nazionale, Bundes, Premier, Liga etc, etc..

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1 ora fa, blackwhiteduke ha scritto:

non potevo missare sto topic coi miei 2 cent :d

 

A mio avviso non é che il "giocattolo sta per rompersi", il giocattolo dopo una fase di crescita economica complessiva, con relativo maggior volume d´affari, ha fisiologicamente rallentato un pó questa crescita, e ad oggi si intravedono elementi che possono far pensare ad una futura lieve flessione in tal senso.

 

Un concetto che ho giá espresso in altri topic, ma vale la pena ripetere qui':

 

Pensate al calcio fino a fine anni 80 inizio 90, quando non esistevano neanche le pay tv, non esisteva il web e il commercio globale, quale giro d´affari poteva avere un singolo club e il movimento in generale ? Molto limitato.

 

Molto limitato perché oltre lo stadio praticamente non c´era nulla, il club vendeva biglietti stadio, oltre a quello aveva ricavi pubblicitari di misura minore dato che il veicolo pubblicitario attraverso il club ai tempi era di portata certamente molto limitata rispetto ad ora, e non a caso, prevalentemente gli sponsor erano aziende che operavano commercialmente nel paese, non multinazionali operanti globalmente come accade adesso.

 

La crescita avviene grazie al progresso tecnologico che permette di sfruttare nuovi strumenti mediatici, e dalla anche conseguente globalizzazione, allargamento delle possibilitá di commercio in senso globale, possibile grazie al progresso tecnologico stesso.

 

Oggi a distanza di circa 30 anni un club di calcio é di fatto, perlomeno nei casi piú rilevanti, un´azienda multinazionale dell´entertainment.

 

Le pay tv in primis han contribuito alla creazione dello stadio virtuale, non piú la partita venduta solo a chi andava direttamente allo stadio, ma venduta anche a chi fisicamente non ci andava ma la poteva vedere in tv, questo in prima battuta in ambito nazionale, successivamente in ambito globale, se 30 anni fa si poteva solamente vendere la partita a circa 60mila persone che acquistavano direttamente il diritto di vederla in prima persona, oggi la stessa partita la si puó vendere direttamente o indirettamente a svariate centinaia di milioni di persone, potenzialmente anche a miliardi ovviamente.

 

Questo fattore, unitamente al conseguente naturale sviluppo commerciale, dovuto anche ai nuovi strumenti, all´ e-commerce , e anche grazie allo sviluppo economico di un area geografica di assoluto rilievo come l´asia ha fatto si che si verificasse questa crescita nel giro d´affari e questa palese trasformazione dei club di calcio da societá sportive o poco piú ad aziende globali nel campo dell´entertainment.

 

Questo peraltro ha fatto si che alcuni concetti a cui siam legati da tempo sian diventati meno rilevanti. Il famoso "vincere é l´unica cosa che conta" sta diventando superato, in un calcio, quello del passato, in cui i "clienti" eran solo i tifosi e prevalentemente eran "locali" , la mission del club era logico fosse solo ed esclusivamente quella. Oggi il fatto di essere parte di uno spettacolo globale ha modificato qualcosa, oggi conta anche la qualitá dello spettacolo offerto, perché oggi buona parte dei "tuoi clienti" almeno potenzialmente, é composta da appassionati di calcio di tutto il mondo il cui interesse, non essendo tifosi, al limite posson essere definiti "simpatizzanti" in taluni casi, é un interesse finalizzato al passare un paio d´ore vedendo qualcosa di appagante, di divertente, non di annoiarsi.

 

E´ per questo motivo che i (non pochi) tifosi, legati ad una concezione del calcio strettamente legata al risultato e spesso molto attaccati a tecnici "tradizionalisti" dovrebbero rendersi conto di questi cambiamenti. I tecnici che invitano ad andare al circo o al cinema se ci si vuole divertire, forse non si rendon neanche conto che probabilmente da soli stan limitando le loro possibilitá di lavoro future, perlomeno in ambiti importanti.

 

Ormai é abbastanza comune a tutti i club di primo livello la ricerca dell´allenatore, non che garantisca a priori lo spettacolo, ma che perlomeno abbia anche quello oltre al risultato come "mission" da svolgere, ed un tecnico che al contrario non si cura affatto della qualitá dello spettacolo da offrire potrebbe essere giudicato sempre piú inidoneo ai tempi e soprattutto alle esigenze attuali.

 

D´altronde un esempio negli ultimi dieci anni puó essere quello del barcellona, squadra si ricca di campioni che fan "cassetta", xavi,iniesta,messi..oddio non credo ci sia bisogno di elencarli no ?, ma anche se non soprattuto squadra con un´impronta di gioco chiaramente votata allo spettacolo, e al soddisfacimento dell´esigenza di divertimento del telespettatore medio.

 

Pensate in questi ultimi dieci anni, che so, pensate all´appassionato tedesco o inglese, o olandese o russo, pensate a lui in questi dieci anni in ogni sabato o domenica sera che, vuoi perché in inverno é meglio starsene a casa, vuoi perché il calcio gli piace e lo preferisce ad esempio ad un film. Nel momento in cui, non avendo partite serale in quei giorni del suo campionato, che avrebbero potuto interessarlo, volendo scegliere una partita estera, ma fra un barcellona che magari giocava pure contro una provinciale, e una qualsivoglia partita del campionato francese o italiano in contemporanea, ma cosa mai (in prevalenza) avrá scelto ? Probabilmente in misura decisamente maggiore lo spettacolo "promesso" dalla partita del barca stesso.

 

Alla fine tutto cio' si traduce per chi offre quel genere di spettacolo in crescita economica, perché cresce l´ascolto internazionale delle proprie partite, cresce il valore dei diritti televisivi, cresce il valore della pubblicitá da poter vendere, quindi é (o almeno dovrebbe essere chiaro) che ormai la strada in cui si é andati é palesemente quella, oggi la capacitá di essere validi come "entertainment" é praticamente pari per importanza a quella di essere competitivi sul campo.

 

La competitivitá si raggiunge in primis con la qualitá dei giocatori, la qualitá dei giocatori costa qualcosa in piú ovviamente, e quindi occorre essere anche una realtá superiore alla media in termini di spettacolo offerto, il cerchio si chiude cosi´.

 

La crescita pero´ non é infinita, oggi il calcio ha raggiunto forse l´apice di questa crescita dovuta a progresso tecnologico e globalizzazione, al momento non si vedono nuove possibilitá di crescita nel breve termine, questo tuttavia non significa che non possan esserci in futuro dato che l´evoluzione é continua, si dovrá aspettare un nuovo step come accaduto giá in passato.

 

La possibilitá che dopo questa crescita ci sia una leggera flessione é appunto dovuta al fatto che non son tutte rose e fiori, il progresso tecnologico ha reso il calcio da sport a sport-entertainment, mettendolo ora in competizione con altre forme di entertainment che possono spingere l´utente finale (chiaramente non il tifoso, ma ormai é chiaro che il tifoso rappresenta una fetta perfino minima rispetto al potenziale audience, giusto ?) a fare scelte diverse in luogo della visione di una partita, cosi´ come per il calcio non bisogna aspettare il film del lunedi´ su rai1 o andare al cinema per vedere un film, esistono poi alternative al classico film, come le serie, esistono perfino gli e-sport e la possibilitá di vederli attraverso il web in ogni momento.

 

Questo tipo di concorrenza puo certamente far calare attenzione e quindi ricavi sullo spettacolo calcio, tuttavia non credo ad un calo drammatico, perlomeno nel breve e anche medio termine, ma solo una flessione fisiologica dovuta ad un offerta piú diversificata per il "divertimento" quotidiano, tuttavia anche fosse cosi' sarebbe un errore rimanere inermi.

 

L´ idea di un nuovo format per le competizioni europee é certamente un primo passo, ma a mio avviso se si vuole mantenere viva l´attenzione e il seguito sullo spettacolo bisogna sempre tenere in conto quella che é la principale esigenza a questo punto, mantenere alto il livello spettacolare dell´evento che non é detto che lo sia solo per il blasone della competizione, per la formula della stessa, o per il blasone delle squadre coinvolte e dei protagonisti in campo.

 

Bisogna tener sempre presente una cosa, lo spettacolo calcistico, a meno che non ci sia il naturale coinvolgimento emotivo dettato dal tifo, é uno spettacolo che puó essere tremendamente noioso ed inappagante, bisogna lavorare in tal senso.

 

Oddio son partito per 2 cent son arrivato ad un dollaro e pure piú :d , spero di non aver annoiato nessuno dei coraggiosi che han letto tutto :d

 

Complimenti davvero all' autore di questo post ( che faccio fatica a citare espressamente...mi pare "Blackewhiteduke"..) , Un' analisi innanzitutto chiara , cosa da mettere sempre al primo posto, oltreché lucida, esaustiva , attuale e che denota una competenza veramente encomiabile sull'argomento "sport-economia-enterteinement". Devo dire che io stesso non avevo mai riconsiderato la mission storica bianconera ( Vincere non è importante ... è l'unica cosa che conta) al punto da ritenerla superata o comunque modificabile, ma da questo momento si, ne sono convinto, va riformulata. Hai ragione se vuoi competere per vendere di più, devi fare tutto ciò che è necessario. Lo spettacolo , collegato all' evento "Partita di calcio" , lo è eccome. Mi fermo qui perché penso d' avere reso l' idea di quanto io sia d'accordo con queste tue considerazioni e concludo con la mia personale riformulazione della nostra "mission storica" : " Vincere è la cosa più importrante , ma non è meno importante lo spettacolo che viene offerto".

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22 ore fa, ''J'' ha scritto:

Caro giornalista, non solo la Juventus nel '24 era già fondata ma aveva già gli stessi trofei del napoli. Non che ci volesse molto a vincere due miseri scudetti, almeno non per noi.

Mi spiace correggerti , ma nel 24 di scudetti , stranezze del 1908 e 1909 a parte, ne avevamo uno solo, quello del 1905, il secondo arrivò nel 26. 

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18 ore fa, Sentenza ( il Cattivo) ha scritto:

Sarà che il mondo ormai va cosi, sarà che il dio Denaro è l'unica cosa che tira di più del famoso pelo..

 ma sta cosa a me sembra assurda... 

 

Il calcio per me sarà sempre prima di tutto un gioco... una passione al massimo.

 

Vogliono sacrificare tutte le cose belle in nome del Denaro..

Gioco e passione O.K., ma non puoi negare che adesso il calcio è tutt'altra cosa rispetto ai tempi in cui era come dici tu ( e che molto felicemente ho vissuto anch'io, anche solo attraverso un transistor).

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1 ora fa, Jesus lives ha scritto:

(SuperLega. Pensare in grande).. Macché... è come se si imponesse all’Italia all’improvviso di parlare inglese..

Il Bel Paese non sarebbe più lo stesso, si perderebbero tutti i nostri dialetti i nostri modi di dire..

La serie A è bellissima, per decenni è stato il campionato più bello d’Europa..

Di giocare tutte le domeniche con crucchi, Liverpool e squadre Svedesi o turche, non me ne frega niente...

Poi il passo successivo sarebbe il “campionato universale” e vai di partite con squadre giapponesi, australiane, canadesi, e trasferte in Oceania..

Il nostro campionato è la storia, con sfide, con Milan, Inter, Napoli, Cagliari, Genoa..

 

Senza la Juve si ridurrebbe in cenere la serie A.. così con le rispettive squadre ogni campionato nazionale, Bundes, Premier, Liga etc, etc..

Ho l' impressione che in ogni caso, in futuro , Cagliari - Genoa, diventerà mediaticamente come "Pavia - Barletta" oggi.

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1 ora fa, miticoedgar ha scritto:

Ho l' impressione che in ogni caso, in futuro , Cagliari - Genoa, diventerà mediaticamente come "Pavia - Barletta" oggi.

Il futuro non ci appartiene..

come disse Battisti (il cantante, non il terrorista) “lo scopriremo solo vivendo”.

Nel 2005 si immaginava cosa sarebbe successo alla Juve solo un anno dopo con calciopoli?

Si andava fieri per la nostra strada poi il patatrac..

e l’anno dopo a giocare nei campetti di serie B

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1 ora fa, miticoedgar ha scritto:

Gioco e passione O.K., ma non puoi negare che adesso il calcio è tutt'altra cosa rispetto ai tempi in cui era come dici tu ( e che molto felicemente ho vissuto anch'io, anche solo attraverso un transistor).

si non l'ho negato, difatti quello è il motivo per cui sono triste. 

 

basta vedere sul forum dove ancora un pò e si discuterà più di economia e business che di calcio giocato. 

 

ormai non vince più la squadra più forte, tra un pò premieranno direttamente la squadra con i conti messi meglio....... .uffa

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15 ore fa, nik2 ha scritto:

Smettila di denigrare i cani da pastore, .grrsvolgono un ruolo essenziale, quel giornalaio invece non  può nemmeno essere utile come concime organico:d

Ti sbagli,il concime organico e molto più utile di Simone Filippetti e tutti i giornalai suoi simili!

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17 ore fa, J_Hook ha scritto:

Topic andato in pappa....invece di parlare delle dichiarazioni di Agnelli sul futuro del calcio 50 messaggi sull'anno di fondazione della Juve.

 

Posso dire "chissenefrega"?

 

Uno spunto interessante di discussione sembra invece essere quello che il calcio avrà una parabola discendente e renderà meno......e forse non è un male.

 

Concordo. Vedere le partite piace più o meno a tutti, ma obiettivamente è diventato uno sport bulimico. Una valanga di partite, tra club e nazionale, cui si da progressivamente meno importanza. 

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Se tutto il carrozzone calcio attraversasse una bella crisi economica e di popolarità sinceramente non mi dispiacerebbe nemmeno un po'.

Un ridimensionamento di entrate, sponsorizzazioni, diritti TV, etc. porterebbe ad una ristrutturazione finanziaria delle società e delle leghe stesse. Meno carne da spolpare per tutti gli avvoltoi che girano intorno.

E forse forse tutto comincerebbe a diventare un filo più umano e meno plastificato.

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Il 13/11/2019 Alle 16:17, Area bianconera ha scritto:

ma per farlo parte dall’unicum della Juventus, solo club al mondo che da quasi 125 anni è di proprietà dello stesso azionista, per di più una famiglia: il club fu fondato sulla famosa panchina di Corso Re Umberto nel 1924.

A casa mia la Juve fu fondata nel 1897 ed ha appena compiuto 122 anni. 

Poi magari stiamo parlando di un universo parallelo 

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Il 13/11/2019 Alle 16:23, Sugar75 ha scritto:

club fondato nel 1924 ??? 😱

eh si, come storia non possiamo vantare lo stesso blasone dell inter, che essendo del 1908

e' stata fondata ben 16 anni prima :uhmm:

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