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Kobayashi

Aluko saluta la Juventus: contro la Fiorentina la sua ultima partita

Post in rilievo

Boh.

 

La parte sul razzismo andrebbe circostanziata un po' meglio: l'episodio dei cani può essere vero, come spiega l'articolo postato nelle pagine precedenti, ma non si tratterebbe certo di razzismo. A meno che la polizia facesse intervenire i cani più spesso su di lei che su altre persone ma: 1) non sembra intendesse questo, 2) andrebbe verificato se è vero, 3) andrebbe verificato se agli aeroporti di Londra o New York le procedure siano diverse, in generale e per quanto riguarda eventuali differenze di trattamento su base razziale.

Il caso dell'ingresso nei negozi è invece puramente soggettivo, indimostrabile e non generalizzabile, oltre a sembrare influenzato da un pregiudizio e puzzare di "inappropriate conduct". Nei sobborghi di Londra non avviene mai? Nella periferia inglese?

Insomma, un po' pochino per lamentarsi della situazione extra-campo. Il tema tirato in ballo (vent'anni di arretratezza in fatto di convivenza civile, concetto peraltro opinabile) è estremamente sproporzionato rispetto alle argomentazioni portate a supporto della tesi. Sarebbe interessante se Aluko chiarisse e specificasse meglio.

 

Ineleganti e un po' boriosi gli appunti mossi a Torino e alla Juventus. Insomma, sanno di ripicca per essere stata accantonata.

 

Più corretto invece il riferimento alla concezione del razzismo nel calcio maschile italiano, ma troppo lapidario e generalizzante.

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11 ore fa, Paolo Bosco ha scritto:

ma  al  di  la  di  tutto  ciò  ,  il  fatto  che  lei  dica  che  non  ci  sono  abbastanza  musei  e  negozi  per  le  sue  "esigenze"  (??)    a  mio  parere  è  TREMENDAMENTE  INDICATIVO   del  fatto  che  ( anche )  per  lei   evidentemente  il  campo  da  calcio  fosse/sia   quasi  un  impegno  "secondario" !! 

penso questo Paolo: ad Aluko il Guardian, conoscendo le sue intenzioni, avrà chiesto di scrivere un pezzo su quella che è stata la sua esperienza italiana. Nello specifico, non dice che a Torino non ci sono abbastanza negozi o musei per le sue esigenze, ma dice che appena arrivata, per un pò, è andata alla scoperta della città e poi alla scoperta dell'Italia e di altre città. E lo ha fatto (girare in altre città), nel suo tempo libero, perchè è molto curiosa e perchè a Torino non ha trovato tutta la varietà che le sarebbe piaciuta. Rimane una sua opinione.

Che le vogliamo dire?

11 ore fa, Paolo Bosco ha scritto:

Vabbè  ,   cerchiamo  di  trarre   un  insegnamento  positivo  da  tutto  questo  ed  in  futuro  evitiamo  ,  una  volta  per  tutte  ,  di  andare  a  tesserare  "vecchie  glorie "  ormai  in  declino ( o  disarmo , in  alcuni  casi  )  che  EVIDENTEMENTE  interpretano  la   loro  presenza  nel calcio  italiano  come   una  semplice  "gita  di  piacere"  per  arricchire  le  loro  conoscenze  geografiche  e/o  i  loro  album  di  fotografie !  

parlando di campo, non penso sia ventuta a svernare. A fine carriera assolutamente si. Tra l'altro, nell'ultimo anno al Chelsea, tra campionato e Champions, il campo l'ha visto quasi mai. L'anno scorso ha trovato svariate difficoltà, di forma fisica e tattiche. Giocare alta a dx, ad inizio stagione, non l'ha aiutata. Molto meglio quando è stata spostata al centro. Quest'anno, ritornando a giocare alta a dx., la stessa cosa. E' la prima a saperlo e nell'articolo lo ammette con sincerità.

Detto ciò, personalmente, giacatrice che per vari motivi, nella sua esperienza italiana, non mi ha mai imperssionato. E su questo sono sulla tua stessa lunghezza d'onda. .ok

 

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1 ora fa, art75 ha scritto:

Io comunque di offese alla città di Torino non ne vedo. Londra è ai massimi livelli mondiali per offerta culturale; per fare un esempio, visto che qualcuno ha citato il Museo Egizio, ricordo che il British Museum ha la più grande collezione di archeologia di quell'area, al di fuori del museo del Cairo... per non parlare del numero e della qualità di collezioni d'arte. E immagino che il discorso dello shopping sia analogo, anche se su questo punto sono poco preparato. Evidentemente era abituata a standard molto alti, c'è poco da fare, anche se magari le parole scritte non sono state del tutto opportune, e forse sarebbe stato meglio "tenere duro" per rispettare fino in fondo l'impegno professionale. Evito di commentare il tema del razzismo perché sembra che alcuni siano piuttosto irritabili qui dentro. E mi sembra davvero assurdo commentare portando "io ci vivrei /non ci vivrei" come "argomento". 

Io invece le vedo, punti di vista. Un conto è dire che Torino è più "piccola" di Londra, è pacifico, non serve dirlo. Un conto che non sia accogliente, culturale e che sia razzista.

Riguardo il museo Egizio, la collezione londinese è INFERIORE a quella torinese, puntualizzo.

Poi, ovvio che Londra abbia di più, ma dire che non c'è abbastanza cultura è surreale.

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12 minuti fa, Leonardo. ha scritto:

Nello specifico, non dice che a Torino non ci sono abbastanza negozi o musei per le sue esigenze

Quoto

I like to go to events, galleries, shops, and there is not as much variety as I would like in Turin.

 

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7 minuti fa, Tetti Fré ha scritto:

 

Ma poi basta prendere un treno e nel giro di un'oretta sei a Milano che ha da offrirti tutto. Se vuoi capi firmati o altre robe così ti fai un giro al quadrilatero della moda e stai apposto.

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2 minuti fa, Tetti Fré ha scritto:

 

For a while after I arrived I was discovering the city and discovering Italy. I would travel to other cities on my days off and grasp whatever opportunities I could find. I am very curious, I like to go to events, galleries, shops, and there is not as much variety as I would like in Turin.

 

Rimane una sua opinione. Gira l'Italia e le altre città perchè Torino non le offre quello che le piacerebbe. Ha offeso Torino?

 

 

 

 

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18 minuti fa, Leonardo. ha scritto:

For a while after I arrived I was discovering the city and discovering Italy. I would travel to other cities on my days off and grasp whatever opportunities I could find. I am very curious, I like to go to events, galleries, shops, and there is not as much variety as I would like in Turin.

 

Rimane una sua opinione. Gira l'Italia e le altre città perchè Torino non le offre quello che le piacerebbe. Ha offeso Torino?

 

 

 

 

Perché se scrivi Aluko oggi su Google, su Twitter, ovunque on line appare il trinomio Aluko, Turin, Racism? 

 

Bravo a cogliere quello che voleva dire, ora se hai il suo stesso impatto mediatico prova a farlo capire agli altri. 

Scrivi pure tu sul Guardian? 

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14 maggio 2019

 

L’attaccante della Juventus Women Eniola Aluko ha risposto alle domande dei tifosi su Twitter al termine della sua prima stagione con la maglia bianconera: “Della Juventus mi piace il livello di professionalità, ha creato gli standard a ogni livello per spingere anche gli altri club a migliorare. È stupendo essere in un club dove posso continuare la mia crescita. A Torino mi trovo bene, il ritmo della vita è molto diverso da Londra e qui sono molto più rilassata. Ho anche viaggiato molto in Italia ed è il paese più bello in cui ho vissuto. - continua Aluko – Giocare all’Allianz è stato uno dei momenti più belli della mia carriera, è stato incredibile vedere 39mila persone venute a vederci ed è stato pazzesco vedere la reazione delle mie compagne italiane, tantissime piangevano dall’emozione. Quanto al campionato la competizione è di ottimo livello basta vedere che abbiamo vinto con appena un punto di vantaggio. Credo che il livello possa crescere ancora e diventare una lega che attragga le migliori calciatrici”.

 

 

Poi il libro, gli impegni col Guardian, l'essere sempre più mediatica, la lega femminile inglese che "sta diventando importante come la Premier-League", la Kerr in Inghilterra, fino all' "eccitante tornare in Inghilterra in un momento in cui il calcio femminile offre nuove stimolanti opportunità". 

 

Ripeto, aspettiamo il primo per vedere dove andrà la povera martire. 

 

 

PS. 6 mesi dopo questa lega non può attrarre le giocatrici più grandi, 6 mesi dopo non crescono più come 6 mesi prima cresceva lei. 

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6 ore fa, Manny Calavera ha scritto:

Incredibile come nello stesso topic nell'arco di una pagina i complimenti si trasformino in insulti. Imbarazzante come cosa. 

Io direi come al solito che si esagera, forse esagera lei e di sicuro esagerano molti qui. Non si e' trovata bene, forse sul razzismo un po' esagera o forse no (e' fuori di dubbio che sia un fenomeno in aumento), pero' dice che con i tifosi della juve non ha avuto nessun problema e anzi ci fa i complimenti. 

Non si riesce insomma ad esprimere pensieri senza insultare o esagerare (sia lei che i tifosi) 

Parole sante.

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Si è accorta dei problemi negli ultimi 6 mesi? E ha aspettato di scappare (perché questo ha fatto) per sparare a zero?

Visto il danno di immagine procurato chiederei pure i danni.

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1 ora fa, Leonardo. ha scritto:

For a while after I arrived I was discovering the city and discovering Italy. I would travel to other cities on my days off and grasp whatever opportunities I could find. I am very curious, I like to go to events, galleries, shops, and there is not as much variety as I would like in Turin.

 

Rimane una sua opinione. Gira l'Italia e le altre città perchè Torino non le offre quello che le piacerebbe. Ha offeso Torino?

L'ha girata l'Italia, ovviamente ha visto opere d'arte altrove che a Torino non ci sono. Ha fatto bene, non è questo il punto.

Il punto rimane lo stesso: cosa si aspettava? Cosa ci guadagni a dire, dieci mesi fa, che a Torino stai bene e solo prima della partenza che ne sei annoiata e delusa? Che hanno trattata come Pablo Escobar o come Bonnie? Sono falsità.

Poi, sono d'accordo che non era questo il punto del suo articolo ma se guardi tutta l'informazione, SOPRATTUTTO ITALIANA ha puntato sul razzismo che era solo una piccola parte dei concetti espressi.

Se sei furba, sai come funziona il tam-tam mediatico.

Se sei stupida o non ti frega niente, è un'altro conto.

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Quoto

Aluko, lettera d’addio dell’attaccante della Juventus Women: “Sono stanca, l’Italia ha il problema razzismo”

In bianconero per 18 mesi: «È stato un periodo di grandi successi». Nella rubrica sul Guardian: «Torino è 20 anni indietro. Mi guardano spesso come se stessi per svaligiare un negozio»

Questa è la sintesi de La Busiarda.

Non è tra le sintesi peggiori, vi lascio immaginare le altre.

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3 ore fa, Mark Caltagirone ha scritto:

Quello che dice la signora Aluko probabilmente ha molto di vero, sia sul fronte "razzismo" che sul fronte scarsità, da un certo punto di vista, dell'offerta di eventi e similia da parte della città di Torino.

 

E non nego che come torinese le sue parole mi facciano male, ma non tanto perchè le dice la signora Aluko, che poi in fondo chissenefrega, quanto semmai che compaiono sul The Guardian, che piaccia o meno è un quotidiano di rilevanza mondiale.

 

Detto ciò da una signora che, da curriculum, non è più una pischella ma donna adulta, laureata, avvocato, titolare di prestigioso master, scrittrice di libri, editorialista del prestigioso The Guardian, consulente della League statunitense ecc. ecc. mi aspetterei, prima di scrivere o all'interno dello scritto stesso una minore superficialità e maggiore capacità di analisi.

 

In estrema sintesi, circa le due questioni di fondo:

 

- razzismo - siamo indietro di 20 anni: siamo indietro di non 20 ma 30-40 anni non nell'integrazione ma nelle dinamiche demografiche circa l'immigrazione dal terzo mondo rispetto alla Gran Bretagna, ma anche Francia, Olanda, Blegio o Germania. Nei primi 4 casi, perchè paesi con forte tradizione coloniale che al superamento di quella fase storica sono stati naturali poli attrattivi dalle ex colonie, nel caso della Germania  perchè economia industriale potentissima leader in europa che aveva necessità di manodopera che non aveva in casa quando noi come Italia eravamo ancora poveri e fonte di emigrazione più che punto di arrivo di immigrati (e vale comunque anche per gli altri paesi citati, vedasi ad esempio la strage di italiani nelle miniere belghe)

 

per cui, in Italia popolazione nera,benestante, borghese, inserita a livelli medio-alti nella società è sostanzialmente inesistente. gli unici sono sostanzialmente atleti professionisti (calcio, basket), che li conti sulle dita di un paio di mani in una città italiana. Non è questione di razzismo, e questione di tempi.

 

- Torino che non offre chissà cosa come eventi ecc.: da un lato dipende cosa ti interessa, dall'altro è ovvio che una città di medie dimensioni come è Torino avrà meno offerta rispetto a Londra, da dove proviene, che è una delle 2-3 caput mundi presenti oggi su scala globale. Per cui se pensi di arrivare a Torino (ma vale per il 99% delle città del mondo) e poter avere lo stesso stile di vita che avevi a Londra sei fondamentalmente un cretino o un pavernu, alla faccia della donna di mondo che vuol far credere di essere.

 

Dall'altro lato ancora mi chiedo come una persona che è già impegnatissima facendo allo stesso tempo a) l'atleta professionista, b) la studentessa in un master in un terzo paese, c) la scrittrice/editorialista/consulente, d) pendolare di lusso, visto che la sua famiglia si divide tra Uk e Nigeria... trovi ancora chissà quanto tempo ed energie per dedicarsi a chissà che vita mondana; detto francamente qualcosa non torna.

 

Ergo, una certa superficialità posso comprenderla dalla Petronella di turno, aspirante soubrette e influencer che usa il calcio come leva per farsi notare ma  poi sotto il mascara c'è il nulla,  ma da una donna con il curriculum della Aluko mi sarei aspettato maggiore moderazione negli argomenti. Perchè se hai "testa", come sembrerebbe avere la signora in questione, non puoi limitarti a guardare la faccia della medaglia che più ti fa comodo, ma dovresti avere la capacità, addirittura l'istinto, di analizzare le cose e capire il perchè delle cose, andando oltre alla superficialità.

 

Quindi delle due l'una:

 

- la signora non è poi tutto questo "genio" che lo storytelling mediatico ci racconta

- la signora non è cretina e si rende perfettamente conto dei miei due punti precedenti ma siccome la nouvelle vague dominante sui mass media mainstream, soprattutto se di sinistra come nel caso del Guardian, è buttare tutto in caciara puntando sul razzismo e magari pure sul #metoo (strano che non abbia detto che siamo tutti porcelloni che le mettevano le mani sul * in ogni dove), è un modo per fare notizia (chi l'avrebbe calcolata se si fosse limitata a scrivere che si era stufata e voleva fare altro?), magari pure ergersi a paladina dei diritti ecc. e usare cose del genere come leva per la sua carriera mediatica/dirigenziale/politica. Insomma siamo al classico chiagnere e fottere.

 

Siccome a pensar male si fa peccato e spesso ci si azzecca, probabilmente la signora è probabilmente un mix di entrambi i punti precedenti.

 

Aggiungo poi che, seguendo su instagram la suddetta ma anche la Ekroth e altre, ho notato che nel periodo trascorso qui, le straniere (di nazionalità differenti) stanno sempre tra di loro nel tempo libero, la sensazione è che tendano ad isolarsi dalle italiane. Non so di chi sia colpa, forse di tutti e di nessuno, certo che se sei in terra straniera e passi poi il tempo solo o quasi esclusivamente tra stranieri è un po' difficile integrarsi. Un po' di impegno umano fuori dal campo e di autocritica dalle ultime due straniere andate via in modo polemico forse non guastava.

 

Al netto delle eventuali colpe della Juve, di Torino, dell'Italia, persone così meglio perderle che trovarle.

 

 

Non sono do Torino ma le parole di Aluko mi hanno dato dispiacere, perchè sicuramente hanno del vero ma pure perchè qualcosa non torna. parole anche un po' vaghe ma pesanti. Zero esperienze chiare  e nette da raccontare ma "sensazione di essere vista nei negozi una potenziale ladra". Una sua sensazione.

I cani che all'aereoporto la fiutano come fosse Escobar, qui voglio capire, perchè i cani dubito siano razzisti e dubito che guardino al colore della pelle o all'abbigliamento. Quindi questi cani vengono spinti ad annusarla dai poliziotti (possono consigliarli?) oppure la scelgono i cani stessi oppure non è vero.

Non sono di quelli che nega il razzismo, che lo minimizza o che lo declassifica a sfottò semplice, assolutamente no, però mi sembra che a Torino di giocatori di colore ne siano passati parecchi, ce ne siano parecchi e nessuno ha tirato fuori episodi e accuse.

 

Torino: non è capitale del divertimento, non è città cosmopolita simbolo dell'integrazione, non è leader della cultura pop planetaria, ma è città fantastica, bella, laborioso ma carica di cultura. In Uk tolta Londra, il resto delle città impallidiscono nei suoi confronti, come impallidiscono rispetto a Milano, Firenze, Bologna, Venezia, Verona, Pisa, Napoli, Lecce, Bari, Palermo. Roma è fuori categoria ma nemmeno cito tante altre città "minori" fantastiche.

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3 ore fa, Mark Caltagirone ha scritto:

Quello che dice la signora Aluko probabilmente ha molto di vero, sia sul fronte "razzismo" che sul fronte scarsità, da un certo punto di vista, dell'offerta di eventi e similia da parte della città di Torino.

 

E non nego che come torinese le sue parole mi facciano male, ma non tanto perchè le dice la signora Aluko, che poi in fondo chissenefrega, quanto semmai che compaiono sul The Guardian, che piaccia o meno è un quotidiano di rilevanza mondiale.

 

Detto ciò da una signora che, da curriculum, non è più una pischella ma donna adulta, laureata, avvocato, titolare di prestigioso master, scrittrice di libri, editorialista del prestigioso The Guardian, consulente della League statunitense ecc. ecc. mi aspetterei, prima di scrivere o all'interno dello scritto stesso una minore superficialità e maggiore capacità di analisi.

 

In estrema sintesi, circa le due questioni di fondo:

 

- razzismo - siamo indietro di 20 anni: siamo indietro di non 20 ma 30-40 anni non nell'integrazione ma nelle dinamiche demografiche circa l'immigrazione dal terzo mondo rispetto alla Gran Bretagna, ma anche Francia, Olanda, Blegio o Germania. Nei primi 4 casi, perchè paesi con forte tradizione coloniale che al superamento di quella fase storica sono stati naturali poli attrattivi dalle ex colonie, nel caso della Germania  perchè economia industriale potentissima leader in europa che aveva necessità di manodopera che non aveva in casa quando noi come Italia eravamo ancora poveri e fonte di emigrazione più che punto di arrivo di immigrati (e vale comunque anche per gli altri paesi citati, vedasi ad esempio la strage di italiani nelle miniere belghe)

  

per cui, in Italia popolazione nera,benestante, borghese, inserita a livelli medio-alti nella società è sostanzialmente inesistente. gli unici sono sostanzialmente atleti professionisti (calcio, basket), che li conti sulle dita di un paio di mani in una città italiana. Non è questione di razzismo, e questione di tempi.

 

- Torino che non offre chissà cosa come eventi ecc.: da un lato dipende cosa ti interessa, dall'altro è ovvio che una città di medie dimensioni come è Torino avrà meno offerta rispetto a Londra, da dove proviene, che è una delle 2-3 caput mundi presenti oggi su scala globale. Per cui se pensi di arrivare a Torino (ma vale per il 99% delle città del mondo) e poter avere lo stesso stile di vita che avevi a Londra sei fondamentalmente un cretino o un pavernu, alla faccia della donna di mondo che vuol far credere di essere.

 

Dall'altro lato ancora mi chiedo come una persona che è già impegnatissima facendo allo stesso tempo a) l'atleta professionista, b) la studentessa in un master in un terzo paese, c) la scrittrice/editorialista/consulente, d) pendolare di lusso, visto che la sua famiglia si divide tra Uk e Nigeria... trovi ancora chissà quanto tempo ed energie per dedicarsi a chissà che vita mondana; detto francamente qualcosa non torna.

 

Ergo, una certa superficialità posso comprenderla dalla Petronella di turno, aspirante soubrette e influencer che usa il calcio come leva per farsi notare ma  poi sotto il mascara c'è il nulla,  ma da una donna con il curriculum della Aluko mi sarei aspettato maggiore moderazione negli argomenti. Perchè se hai "testa", come sembrerebbe avere la signora in questione, non puoi limitarti a guardare la faccia della medaglia che più ti fa comodo, ma dovresti avere la capacità, addirittura l'istinto, di analizzare le cose e capire il perchè delle cose, andando oltre alla superficialità.

 

Quindi delle due l'una:

 

- la signora non è poi tutto questo "genio" che lo storytelling mediatico ci racconta

- la signora non è cretina e si rende perfettamente conto dei miei due punti precedenti ma siccome la nouvelle vague dominante sui mass media mainstream, soprattutto se di sinistra come nel caso del Guardian, è buttare tutto in caciara puntando sul razzismo e magari pure sul #metoo (strano che non abbia detto che siamo tutti porcelloni che le mettevano le mani sul * in ogni dove), è un modo per fare notizia (chi l'avrebbe calcolata se si fosse limitata a scrivere che si era stufata e voleva fare altro?), magari pure ergersi a paladina dei diritti ecc. e usare cose del genere come leva per la sua carriera mediatica/dirigenziale/politica. Insomma siamo al classico chiagnere e fottere.

 

Siccome a pensar male si fa peccato e spesso ci si azzecca, probabilmente la signora è probabilmente un mix di entrambi i punti precedenti.

 

Aggiungo poi che, seguendo su instagram la suddetta ma anche la Ekroth e altre, ho notato che nel periodo trascorso qui, le straniere (di nazionalità differenti) stanno sempre tra di loro nel tempo libero, la sensazione è che tendano ad isolarsi dalle italiane. Non so di chi sia colpa, forse di tutti e di nessuno, certo che se sei in terra straniera e passi poi il tempo solo o quasi esclusivamente tra stranieri è un po' difficile integrarsi. Un po' di impegno umano fuori dal campo e di autocritica dalle ultime due straniere andate via in modo polemico forse non guastava.

 

Al netto delle eventuali colpe della Juve, di Torino, dell'Italia, persone così meglio perderle che trovarle.

 

 

Concordo con il tuo post, permettimi solo una annotazione sulla parte in grassetto, visto che sono un expat da molti anni ormai.

 

E' vero, quando si é all'estero o in generale fuori da casa si tende a fare comunella (diciamo cosi) con due tipologie di persone:

 

1) Con expat stessi che condividono la tua stessa situazione

2) Con gente che parla la stessa lingua

 

Ma questo perché integrarsi in un paese straniero con le persone locali é piú difficile, piú che altro perché queste ultime hanno giá la loro vita e i loro impegni.

 

Ovviamente questo dipende da paese a paese. Solitamente quelli del sud Europa sono un po piú calienti e ospitali, purtroppo é vero che in Italia l'uso dell'inglese é cosi limitato che de facto uno straniero deve imparare la lingua italiana per integrarsi bene (e la lingua italiana é una lingua difficilissima).

 

Questo per dire che un po capisco la situazione che ti ho evidenziato in grassetto.

 

Per il resto quoto tutto. Io sono e saró sempre contro il razzismo, odio il clima attuale di odio e razzismo in Italia (siamo tutti fratelli), e la cosa mi fa stare male, perché ogni volta che torno in Italia per un po di vacanze non faccio altro che sentire frasi di disprezzo contro chi non si conosce solo perché ha il colore della pelle diverso.

 

Peró in questo caso mi sembra che il caso della signora Aluko sia molto, ma molto esagerato, molte mi sembrano delle scuse. I cani negli aeroporti ci sono sempre stati, anzi piú di qualche volta mi é capitato di essere perquisito in dogana per via dei miei frequenti viaggi negli States, ma non ho mai pensato qualcosa di male come lo pensa la signora.

 

Torino é una bellissima cittá (ci ho studiato e vissuto per 11 anni, e tutt'ora vengo spesso inanzitutto per la Juve), ovvio che non si potesse aspettare una metropoli cosmopolita come Londra, quindi sinceramente fatico a capire cosa voglia dire.

 

Il resto della lettera per me é un grande boh .offeso

 

Se davvero ha avuto questa percezione mi spiace e le auguro buona fortuna.

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Questo fine settimana la centrocampista inglese della Juventus femminile, Eniola Aluko, giocherà la sua ultima partita nel campionato italiano, concludendo la sua esperienza con diciotto mesi di anticipo. Aluko arrivò a Torino un anno fa, vincendo poi tutti i trofei nazionali nel suo primo e unico anno intero in Italia. Ha annunciato pubblicamente l’intenzione di lasciare la Juventus dopo la partita di sabato contro la Fiorentina in una lettera pubblicata sul Guardian, giornale inglese con il quale collabora da oltre un anno.

Nella lettera, Aluko ha descritto in modo più che positivo la sua esperienza nella Juventus, ma ha anche rivelato di aver avuto difficoltà ad ambientarsi a Torino e ha descritto il razzismo trovato nella vita di tutti i giorni e nel calcio a livello nazionale.

 

Torino mi è sembrata arretrata di decenni in termini di integrazione. Mi sono stancata di entrare nei negozi e sentirmi come se il proprietario si aspettasse che potessi rubare qualcosa. Tante volte arrivi all’aeroporto di Torino e i cani ti fiutano come se fossi Pablo Escobar. Non ho sofferto episodi di razzismo in campionato, ma in Italia e nel calcio italiano il problema esiste, ed è la risposta che mi preoccupa veramente, dai presidenti ai tifosi del calcio maschile che sembrano vederlo come una parte della cultura del tifo.

Penso di aver ottenuto molto a Torino. Ho vinto trofei, segnato gol, giocato all’Allianz Stadium, imparato l’italiano e scoperto il paese. Ora non vedo l’ora di tornare a Londra, non solo perché lì ho i miei amici e la mia famiglia, ma perché mi aspettano tante grandi opportunità.

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La squadra femminile ci sta procurando più danni (d'immagine) che altro.

Vogliono essere trattate da professioniste, ma poi una si lamenta dei pochi negozi in città, un'altra che non può fare gossip su altri tesserati...

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Chi ha amici/familiari di colore sa perfettamente che il clima in Italia è peggiorato notevolmente, questa denuncia della Aluko è veramente dolorosa. Io non posso accettare che nel 2020 si possa essere razzisti, veramente è incredibile quanto l’uomo possa essere stupido.

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26 minuti fa, Lewis. ha scritto:

La squadra femminile ci sta procurando più danni (d'immagine) che altro.

Vogliono essere trattate da professioniste, ma poi una si lamenta dei pochi negozi in città, un'altra che non può fare gossip su altri tesserati...

Eh, questo mi pare un dato di fatto.

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