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Lucone

Allegri al Corsera: "Troppi filosofi del calcio, conta il risultato. Io torno l'anno prossimo"

Post in rilievo

10 minuti fa, Mi chiamo ha scritto:

Allegri ha vinto (tanto) sul campo: e questo è oggettivo

Allegri ha vinto anche contro i suoi detrattori, tant'è che si sono avvelenati il fegato da soli, sono ossessionati da lui: e questo è oggettivo

Allegri ha vinto anche fuori dal campo.. è stipendiato (più di 15ml) per non fare un caiser: e questo è oggettivo

Direi che è un genio 🤣

In più sta con Ambra (giusto?) sefz

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Bella la leggenda che molti portano avanti di quel Milan che era Ibra e basta, invece viene fatto passare per un Milan stratosferico...

Ripeti una bugia 10,100, 1000 volte e diventerà verità. 

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39 minuti fa, Phenomenal ha scritto:

Il calcio è uno sport semplice. Io credo.che abbia davvero tanta ragione. Ti amo Max!

mi spiace per te ma adesso sta con Ambra e credo aspettino un figlio

toglitelo dalla testa

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49 minuti fa, MessaPrefestiva ha scritto:

Intendo che credo che più di metà dei tifosi abbia capito che i problemi non erano del tutto imputabili all'allenatore. 

comunque anche a credere che fossero unicamente imputabili all'allenatore ci voleva coraggio eh sinceramente...  purtroppo il Max si prenderà delle belle rivincite, ammesso glie ne importi qualcosa (penso poco). 

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Adesso, samu1897 ha scritto:

Bella la leggenda che molti portano avanti di quel Milan che era Ibra e basta, invece viene fatto passare per un Milan stratosferico...

Ripeti una bugia 10,100, 1000 volte e diventerà verità. 

Era un Milan penoso e per di più con un allenatore scarso 

Adesso, Iscrittodal2008 ha scritto:

mi spiace per te ma adesso sta con Ambra e credo aspettino un figlio

toglitelo dalla testa

Se prende dalla mamma diventerà un grande allenatore 

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1 minuto fa, Dotto Raus ha scritto:

Era un Milan penoso e per di più con un allenatore scarso 

Se prende dalla mamma diventerà un grande allenatore 

.asd

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Riassumendo ha detto che in settimana non faceva un * e si affidava solo alle caratteristiche dei calciatori non creando situazioni predefinite.. almeno lo ammette .. tipo un insegnante di matematica che non spiega mai per tutto l'anno e poi ti interroga su un argomento a piacere... Se questo significa fare l'allenatore .. mah 

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Nel calcio girano tanti venditori di aria fritta...questo è un uomo di sostanza...noi abbiamo preferito i voli pindarici,i numeri,i computer,i..."eh ma arriviamo dalla partita di coppa...eh ma poi c'e' la nazionale...eh ma l'albergo...eh ma l'erba é alta...eh ma faceva caldo..."ecc...Vediamo a cosa ci porterà questa scelta

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Grazie ancora per i successi ottenuti e per le conferenze stampa che purtroppo non tutti sono in grado di capire, se correggi alcune intrasigenze e idee sarai ancora tra i top allenatori in Europa per molto tempo, purtroppo non penso che in futuro ci possa essere un ritorno alla Juventus ma ti auguro il meglio grazie max. 

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Adesso, Giovanni Agnelli ha scritto:

Riassumendo ha detto che in settimana non faceva un * e si affidava solo alle caratteristiche dei calciatori non creando situazioni predefinite.. almeno lo ammette .. tipo un insegnante di matematica che non spiega mai per tutto l'anno e poi ti interroga su un argomento a piacere... Se questo significa fare l'allenatore .. mah 

Ma che piacere provate a far capire a tutti che non sapete leggere un testo? Boh

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1 minuto fa, JVS ha scritto:

Ma che piacere provate a far capire a tutti che non sapete leggere un testo? Boh

Mah non so sigmund... Spiegamelo tu

 

Proseguendo nel riesame, ci sono altre scoperte interessanti?

«L’importanza dei giocatori e il vero ruolo dell’allenatore».

In che senso il vero ruolo?

«Che non esistono gli schemi, non esiste l’intelligenza artificiale, conta l’occhio del tecnico. Da gennaio metteranno i tablet a disposizione della panchina. Saprai quali sono i percorsi di campo più frequentati. Per fare cosa? Per riassumere in una frase quello che ho già visto. Il calcio è un campo, non un universo. Le cose si trovano, si toccano, non importa essere troppo elettronici. Serve un allenatore che sappia fare il suo mestiere la domenica, quello è il giorno in cui bisogna essere tecnici. Il resto tocca ai giocatori, alla loro diversità. Oggi giro, vedo il calcio dei ragazzi, dei dilettanti, parlo con i loro allenatori e sento cose che mi spaventano, parlano come libri stampati, come le televisioni, sono gli slogan più frequenti riversati su ragazzi che a loro volta scambieranno il calcio con un’altra serie di slogan».

Che cosa intende allora quando parla di semplicità del calcio e di logica dei ruoli?

«Faccio un esempio. Koulibaly, Manolas e Albiol, tre grandi giocatori allenati da un tecnico, Ancelotti che stimo moltissimo. Il professore lì in mezzo era Albiol, per caratteristiche tecniche, cioè per letture di situazioni, per capacità di intuire il progresso delle azioni. Koulibaly è eccezionale fisicamente, meno sotto l’altro aspetto. Manolas è bravissimo sull’uomo, meno ancora propenso di Koulibaly all’idea collettiva. Voglio dire che il calcio secondo me è capire questo, le singole doti applicate alle situazioni singole. Non uno schema fine a se stesso. Un uomo che si integra e si completa con un altro fino a fare un reparto. Questo non te lo dice un numero, un tablet o un algoritmo. O lo senti da solo o non capirai mai la partita. Per questo sono convinto che l’allenatore si riconosca solo il giorno della partita».

 

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2 ore fa, fino allafine ha scritto:

Un disco rotto. Per fortuna tra I grandi allenatori nessuno la pensa come lui(a parte Mourinho, allenatore ormai "vecchio" ed in decadimento)

a me pare che klopp applichi le cose che allegri va dicendo da anni e anni.

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Un grandissimo. Sempre impeccabile davanti ai giornalisti, ha una sua idea di calcio e la segue alla perfezione. Peccato per gli ultimi anni, ma ha vinto comunque, rimarrà nella nostra storia

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1 minuto fa, Giovanni Agnelli ha scritto:

Mah non so sigmund... Spiegamelo tu

 

Proseguendo nel riesame, ci sono altre scoperte interessanti?

«L’importanza dei giocatori e il vero ruolo dell’allenatore».

In che senso il vero ruolo?

«Che non esistono gli schemi, non esiste l’intelligenza artificiale, conta l’occhio del tecnico. Da gennaio metteranno i tablet a disposizione della panchina. Saprai quali sono i percorsi di campo più frequentati. Per fare cosa? Per riassumere in una frase quello che ho già visto. Il calcio è un campo, non un universo. Le cose si trovano, si toccano, non importa essere troppo elettronici. Serve un allenatore che sappia fare il suo mestiere la domenica, quello è il giorno in cui bisogna essere tecnici. Il resto tocca ai giocatori, alla loro diversità. Oggi giro, vedo il calcio dei ragazzi, dei dilettanti, parlo con i loro allenatori e sento cose che mi spaventano, parlano come libri stampati, come le televisioni, sono gli slogan più frequenti riversati su ragazzi che a loro volta scambieranno il calcio con un’altra serie di slogan».

Che cosa intende allora quando parla di semplicità del calcio e di logica dei ruoli?

«Faccio un esempio. Koulibaly, Manolas e Albiol, tre grandi giocatori allenati da un tecnico, Ancelotti che stimo moltissimo. Il professore lì in mezzo era Albiol, per caratteristiche tecniche, cioè per letture di situazioni, per capacità di intuire il progresso delle azioni. Koulibaly è eccezionale fisicamente, meno sotto l’altro aspetto. Manolas è bravissimo sull’uomo, meno ancora propenso di Koulibaly all’idea collettiva. Voglio dire che il calcio secondo me è capire questo, le singole doti applicate alle situazioni singole. Non uno schema fine a se stesso. Un uomo che si integra e si completa con un altro fino a fare un reparto. Questo non te lo dice un numero, un tablet o un algoritmo. O lo senti da solo o non capirai mai la partita. Per questo sono convinto che l’allenatore si riconosca solo il giorno della partita».

 

Forse non hai contezza di ciò che scrivi (probabile), oppure non hai capito ciò che hai letto (sicuro). Pubblico qui sotto il tuo commento, ché il contrasto tra ciò che credi di aver capito e ciò che Allegri ha detto nell'estratto che citi è tale da essere molto divertente:

 

in settimana non faceva un * e si affidava solo alle caratteristiche dei calciatori non creandosituazioni predefinite.. almeno lo ammette .. tipo un insegnante di matematica che non spiega mai per tutto l'anno e poi ti interroga su un argomento a piacere...

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2 ore fa, Fritz1108 ha scritto:

guarda tra lui e il professor Adani,quello che ha dimostrato con i risultati sul campo non è certo il secondo.

E da quando Adani è un allenatore? Domanda a te che paragoni i meloni alla carne: mi dici quali sono i 4 allenatori arrivati in semifinale l'anno scorso in Champions e se la pensavano come Allegri?

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2 ore fa, -Dookie- ha scritto:

Grazie di tutto.

Per i trofei e per le innumerevoli emozioni, per aver sfiorato due volte quella coppa insieme a noi, per la credibilità europea che ci hai restituito.

Hai dato tutto quello che avevi da dare, sei stato uno dei principali artefici del ritorno della Juventus (dopo Calciopoli) sui grandi palcoscenici europei, siamo tornati a far parte stabilmente nel novero delle squadre, non dico da battere, ma perlomeno da considerare.

Hai toccato le corde giuste, disinnescando un po' alla volta le fisse mentali degli schemi e delle teorie, lasciando liberi i giocatori di esprimere il loro talento; hai avuto il coraggio di cambiare, sperimentare, modificare il sistema di gioco, anche nelle sfide decisive per il passaggio dei gironi (Olympiakos), il tutto mentre ti vendevano i pezzi grossi; non ti sei mai pianto addosso. Ti sei dovuto sempre inventare qualcosa perché ti cambiavano continuamente i titolari.

 

Non era però più concepibile continuare con Allegri e con la sua filosofia dell'unoazerismo: 1-0, tiriamo i remi in barca e tutti dietro a coprire.

Atteggiamento attendista, conservativo, sparagnino, mai aggressivo, baricentro basso, volto a speculare sulle giocate dell'avversario, a tratti quasi a rinunciare a giocare, lasciando completamente il pallino del gioco in mano all'avversario, che si chiami Real Madrid o Benevento non faceva differenza

 

L'Allegri uomo col suo essere cazzeggiatore, con la sua semplicità e faciloneria lo avrei tenuto altri mille anni sulla nostra panchina

L'Allegri tecnico non mi andava più a genio e penso non avesse più nulla da dare alla Juventus

 

Post che a mio avviso racchiude l'esperienza allegriana alla Juve. .salve

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