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Kobayashi

Coronavirus COVID-19 (topic unico)

LadyJay

È vietato parlare di politica e di religione.

Non postate fake news o cose che non hanno attinenza con l'argomento del topic.

Mettete video e articoli sotto quote. E mettete sempre la fonte di ogni notizia che riportate.

Evitate i battibecchi. Evitate di andare perennemente OT.

NOTA BENE: segnalate i post non consoni, non quotate e rispondete a tali post e, soprattutto, non pretendete che tali post vengano moderati nel giro di pochi secondi visto che lo staff non sta sul forum h24.

È VIETATO, come da regolamento generale, parlare della moderazione con post pubblici.

Messaggio di LadyJay

Post in rilievo

3 minuti fa, pot ha scritto:

non saprei, però, in base al numero di tamponi gentilmente comunicato da 2 utenti, il tasso di positività sembrerebbe salito, rispetto a ieri, dal 5% al 6,4% non troppo distante dal tasso di positività del 7,6% ravvisato su tutti i tamponi fatti fino a ieri. 

Insomma dopo un mese che siamo chiusi in casa, sinceramente mi sarei atteso un calo più vistoso del tasso di positività... 

anch io sinceramente

peró immagino che più di tanto non scende la percentuale perché ce ne sono comunque molti ancora infetti in giro , però come dice Zaia appunto ora li vanno a “cercare” nel senso che prima magari ne sfuggivano tantissimi rispetto ai tamponi fatti ora ne sfuggono molti meno , cioè il dato che dicono è più vicino a quello reale ,non so se mi sono spiegato 

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Quoto

 

Covid-19, due settimane di cessate il fuoco nello Yemen

Accogliendo l’appello delle Nazioni Unite per la sospensione delle ostilità, a causa della diffusione della pandemia da Covid-19, la coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti ha proclamato a partire dalle 10 di oggi un cessate il fuoco unilaterale della durata, rinnovabile, di due settimane.

A dichiararlo è stato il portavoce della coalizione, il colonnello saudita Turki al-Maliki.

 

Si apre uno spiraglio di luce per una guerra iniziata la notte tra il 25 e il 26 marzo 2015, quando la coalizione lanciò il primo attacco contro lo Yemen.

Obiettivo dichiarato: sconfiggere le forze huthi, che avevano assunto il controllo della maggior parte del paese. Obiettivo conseguito: la peggiore catastrofe umanitaria del mondo secondo le Nazioni Unite.

Da allora tutte le parti coinvolte nel confitto hanno commesso gravi e ripetute violazioni del diritto internazionale umanitario.

Le forze huthi, che ancora controllano buona parte dello Yemen, hanno bombardato indiscriminatamente centri abitati e lanciato missili, in modo altrettanto indiscriminato, verso l’Arabia Saudita.

La coalizione guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, che appoggia il governo yemenita riconosciuto dalla comunità internazionale, ha incessantemente compiuto attacchi indiscriminati contro obiettivi e infrastrutture civili, grazie anche alle criminali forniture di armi da parte degli Usa e di molti stati europei, Italia compresa.

La popolazione civile è intrappolata nel conflitto e sopporta le conseguenze peggiori. Tra morti e feriti, le vittime di questi cinque anni sono state oltre 233.000. I morti tra la popolazione civile sono stati almeno 12.366, ben 3000 dei quali solo nel 2019.

La crescente crisi umanitaria ha causato una situazione di insicurezza alimentare per 17 milioni di yemeniti: 14 milioni di essi sono alla fame. La crisi è stata esacerbata da anni di cattivo governo, che hanno favorito la diffusione della povertà e dato luogo a immense sofferenze, inclusa un’epidemia di colera

 

con il petrolio a 20 dollari i sauditi stanno finendo i soldi per giocare alla guerra dove sono pure scarsi

 

 

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Adesso, manuelman ha scritto:

anch io sinceramente

peró immagino che più di tanto non scende la percentuale perché ce ne sono comunque molti ancora infetti in giro , però come dice Zaia appunto ora li vanno a “cercare” nel senso che prima magari ne sfuggivano tantissimi rispetto ai tamponi fatti ora ne sfuggono molti meno , cioè il dato che dicono è più vicino a quello reale ,non so se mi sono spiegato 

tra l altro questo spiegherebbe anche il costante calo dei ricoveri e delle t intensive ,voglio dire in tutti questi giorni sono stati comunque trovati una marea di nuovi infetti ma i ricoveri calano ..

significa che tempo fa ne arrivavano a frotte negli ospedali e i malati erano molti di più di quelli dei tamponi rilevati , ora si avvicina di più al dato reale secondo me 

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Il Belgio intanto fa 283 decessi in un giorno...su un paese di 11milioni di abitanti il dato è piuttosto negativo...equivalgono ad oltre 1500 su una popolazione come quella dell'Italia

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Quoto

DOPO IL CORONAVIRUS L'OMS ANDRÀ AZZERATA E RICOSTRUITA DA CAPO - RITARDI, ERRORI, INEFFICENZE DI UN'ORGANIZZAZIONE TROPPO DEFERENTE VERSO LA CINA (IL SUO PRESIDENTE È ETIOPE E PECHINO L'ETIOPIA SE L'È COMPRATA) - GLI UNICI CHE NEL MONDO HANNO RIDOTTO I CONTAGI, DAL VENETO ALLA COREA, SONO QUELLI CHE SE NE SONO SBATTUTI DELLE RIDICOLE LINEE GUIDA (NO MASCHERINE, TAMPONI SOLO AI SINTOMATICI)

 

1. RITARDI ED ERRORI IL FALLIMENTO DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ

Gianni Vernetti per “la Stampa

 

Si è fin qui discusso molto delle inefficienze e dei ritardi da parte di molti Stati e governi nella risposta alla pandemia, parole spese dimenticando il clamoroso fallimento dell' organismo mondiale preposto alla "governance" globale della salute: la "World Health Organisation" (Organizzazione Mondiale della Sanità).

 

Dopo l' esplosione dell' epidemia di Sars nel 2002, e in seguito alle molte inefficienze allora rilevate nella gestione della crisi da parte delle autorità di Pechino, vennero ridisegnate le regole internazionali per migliorare il contrasto delle future pandemie.

 

Il primo provvedimento adottato fu la revisione nel 2005 della "International Health Regulations", lo strumento giuridicamente vincolante del diritto internazionale, progettato per sostenere i singoli Stati membri delle Nazioni Unite nella tutela della salute globale. Tale revisione assegnò all' Organizzazione Mondiale della Sanità poteri straordinari per colmare le lacune dei singoli Stati, spesso riluttanti ad adottare provvedimenti radicali di contrasto delle epidemie, molte volte per ragioni politiche ed economiche locali.

 

Un insieme di regole e di nuovi poteri che avrebbero permesso all' Organizzazione Mondiale della Sanità di svolgere non solo un ruolo di leadership nel contrasto della pandemia, ma anche di denunciare e mettere in mora gli Stati che non avessero applicato adeguatamente le direttive internazionali (tracciamento dei contagi, restrizioni negli spostamenti, ecc...).

 

Non solo tutto ciò non è successo, ma l' Organizzazione Mondiale della Sanità ha contribuito direttamente e in modo decisivo a ritardare la risposta globale alla pandemia. E' sufficiente osservare la cronistoria degli eventi chiave della diffusione del coronavirus.

 

Nonostante i primi casi rilevati a Wuhan a dicembre e la denuncia di diversi medici cinesi il 1 gennaio (fra cui Li Wenliang, poi arrestato per aver diffuso «informazioni allarmistiche» e in seguito deceduto per il virus) e nonostante i ripetuti "warning" lanciati dal governo di Taiwan fin dal mese di dicembre, il 14 gennaio il Direttore generale della Oms/Who, l' etiope Tedros Ghebreyesus, ha preferito rilanciare le posizioni "minimizzanti" del governo cinese dichiarando che non vi fossero «prove di trasmissione da uomo a uomo del coronavirus da poco identificato.

 

In più il direttore generale Ghebreyesus ha dichiarato il coronavirus come emergenza sanitaria solo il 30 gennaio, quando il contagio aveva già raggiunto 19 Paesi e infettato oltre 8.000 persone, ed ha atteso fino all' 11 marzo per dichiarare quella del Covid-19 una pandemia globale, quando oramai il contagio aveva raggiunto 114 Paesi.

 

Purtroppo l' eccesso di deferenza nei confronti della Cina da parte dell' Organizzazione Mondiale della Sanità ha rallentato la risposta globale alla pandemia, legittimando in molti Paesi (inclusa l' Italia) quell' insieme di posizioni minimizzanti e persino negazioniste, che hanno fatto perdere settimane preziose nella lotta al virus.

Nel mondo dopo il coronavirus cambieranno molte cose, e fra queste andrà ripensata in modo radicale anche la "governance" della salute globale.

 

 

 

2. «LA MASCHERINA DA SOLA NON BASTA» MA SULLA LINEA DELL'OMS È POLEMICA

Margherita De Bac per il “Corriere della Sera

 

 

C'era grande attesa per il documento dell' Organizzazione mondiale della sanità sulle mascherine che, secondo indiscrezioni, avrebbe potuto esprimersi favorevolmente per un uso allargato alla popolazione.

 

Invece no. L' agenzia sanitaria dell' Onu ha ricalcato le precedenti indicazioni, in linea con la posizione del direttore generale Ghebreyesus: «Sono una delle misure di prevenzione per contenere il contagio di diverse malattie respiratorie virali, compresa Covid-19. Tuttavia, se usate da sole, sono insufficienti a fornire un adeguato livello di protezione. Altre misure dovrebbero essere adottate».

 

Un messaggio contraddittorio rispetto alle iniziali linee guida: «Usarle solo se c' è sospetto di essere stati contagiati e se presenti tosse e starnuti».

Giovanni Rezza, direttore malattie infettive dell' Istituto superiore di sanità, riconosce che in altre occasioni l' Oms è stata tempestiva e precisa nelle sue uscite: «Non sempre ci azzecca. A volte si può sottovalutare e poi correggersi. Anche il Comitato tecnico scientifico italiano non ha preso decisioni definitive». Il virologo Roberto Burioni su twitter commenta: «Oms sempre più deludente, mah».

 

Non ci sono prove, dichiara l' agenzia mondiale, che se una persona sana si copre il viso possa prevenire l' infezione di un virus respiratorio. Conclusione, le mascherine andrebbero riservate agli operatori sanitari. Tenuto anche conto che non ce ne sono per tutti. Il pericolo è che la popolazione si lasci prendere «da un falso senso di sicurezza» e trascuri comportamenti ben più importanti.

 

Distanziamento sociale e accurato lavaggio delle mani restano al primo posto, le uniche barriere contro la trasmissione del nuovo coronavirus, il Sars-CoV 2 che ha disorientato i ricercatori presentandosi nel nostro mondo con caratteristiche inattese. Velocità nel passare da un individuo all' altro, capacità di minare la salute dei polmoni, sintomi che si presentano secondo una ampia gamma, da molto lievi a molto severi.

 

Le linee guida dell' Oms sconfessano la scelta di alcune Regioni (come la Lombardia) e Comuni italiani (come Ischia) che hanno obbligato i cittadini a coprire le vie respiratorie quando lasciano la propria abitazione. Non solo mascherine, vanno bene ugualmente sciarpe e fazzoletti. Così anche il governo israeliano che ha cambiato la semplice raccomandazione in obbligo.

 

Il dibattito mascherina sì-no è nato con l' epidemia, a gennaio. Le immagini degli abitanti di Wuhan col viso mezzo coperto hanno fatto subito pensare che fosse quello il modo più sicuro per evitare l' attacco del microrganismo sconosciuto. Per difendersi da un nemico aereo il primo istinto è sbarrargli la strada, quindi chiudere narici e bocca.

 

Però gli esperti hanno sempre ricordato che questi dispositivi non servono a proteggere se stessi dal rischio di goccioline infette, le droplets , emesse con colpi di tosse. Sono invece fondamentali per i malati e, ovviamente gli operatori sanitari che soprattutto nei reparti critici hanno bisogno di filtri facciali (FFP 2 e 3, con due diverse caratteristiche di filtraggio).

Rezza si richiama al buon senso: «Se cammino per strada o sul marciapiede in solitudine non la metto, se entro in un negozio dove sono presenti più persone la tiro su. Il miglior sistema è tenersi a distanza dagli altri» .

 

 

 

3. MASCHERINE, LA RETROMARCIA DELL'OMS: DANNO UNA FALSA SENSAZIONE

DI SICUREZZA

Mauro Evangelisti per “il Messaggero

 

L'Organizzazione mondiale della sanità dice che le mascherine rischiano di essere controproducenti perché «possono creare un falso senso di sicurezza nella popolazione»; i sindaci di Viterbo e Nardò, solo per fare due esempi, le rendono obbligatorie. La Lombardia impone a tutti di indossarle, lo stesso farà la Toscana tra sette giorni ma solo sui mezzi pubblici o nei negozi, misura simile a quella del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia. Era già successo sui tamponi e sui test sierologici, ogni regione, a volte perfino ogni comune, sceglie una strada differente sul tema delle mascherine, ma in questo caso ci sono due aggravanti: anche l'Organizzazione mondiale della sanità sembra fare passare messaggi ondivaghi e ogni decisione rischia di essere messa in crisi da un deficit di approvvigionamento.

 

Per la fase due, quando ci saranno parziali riaperture, l'obbligo di mascherina potrebbe essere generalizzato e il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, spiega: «Se sarà deciso un obbligo di mascherine avremo bisogno massicciamente della loro produzione». Ancora: «Con gli accordi firmati negli ultimi giorni abbiamo una disponibilità aggiuntiva, nelle prossime settimane, di 650 milioni di mascherine».

 

Sulle nuove indicazioni dell'Oms, il virologo Roberto Burioni commenta: «Che delusione». Gianni Rezza, direttore di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità: «Errare è umano e anche l'Organizzazione mondiale della sanità è fatta da uomini. Non è detto che ci abbia sempre azzeccato. Ma il tema delle mascherine è molto complesso, lo stesso comitato tecnico scientifico non ha ancora preso una posizione definitiva e anche l'Oms tende a cambiare opinione». Secondo l'assessore alla Sanità del Lazio (dove non sono obbligatorie), Alessio D'Amato, «bisogna essere cauti fino a quando non si produrranno mascherine riutilizzabili».

 

DIVISIONI

Sulle mascherine c'è un mondo diviso in due, con i paesi asiatici che guardano con estremo scetticismo, per usare un eufemismo, la scelta degli occidentali di farne a meno. Ma cosa dice esattamente l'Oms? «Non esistono al momento evidenze secondo cui indossare una mascherina (medica o di altro tipo) da parte di tutta la comunità, possa impedire la trasmissione di infezione da virus respiratori, incluso Covid-19».

 

In pratica: può essere utile la mascherina per limitare il contagio da parte degli asintomatici che la indossino (ma secondo l'Oms sono un numero molto limitato di casi), ma è molto più importante il mantenimento delle distanze e il lavaggio frequente delle mani (è la stessa posizione sostenuta l'altro giorno dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, per la quale era stato bersaglio di critiche). Aggiunge l'Organizzazione mondiale della sanità: «L'uso di mascherine può creare un falso senso di sicurezza e il rischio di trascurare altri elementi essenziali».

 

Quattro giorni fa il dottor Mike Ryan dell'Oms aveva però detto che «ci sono delle circostanze nelle quali l'uso di mascherine - anche fatte in casa e di tessuto - all'interno di una comunità può aiutare nella risposta complessiva a questa malattia». Aveva precisato che tutelano non chi la indossa, ma chi è vicino. È pur vero, a livello logico, che se tutti sui proteggono, si riducono le possibilità che un asintomatico involontariamente diffonda il coronavirus. Rezza dell'Iss: «Se vado per strada e non c'è distanziamento sociale tendo a utilizzarla e ho piacere che altri la utilizzano, ma la misura principale rimane il distanziamento sociale».

 

 

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20 minuti fa, manuelman ha scritto:

anch io sinceramente

peró immagino che più di tanto non scende la percentuale perché ce ne sono comunque molti ancora infetti in giro , però come dice Zaia appunto ora li vanno a “cercare” nel senso che prima magari ne sfuggivano tantissimi rispetto ai tamponi fatti ora ne sfuggono molti meno , cioè il dato che dicono è più vicino a quello reale ,non so se mi sono spiegato 

secondo me rende l'idea di quanto questo virus fosse gia' diffuso prima della chiusura, poi il contagio tra famigliari ha fatto il resto

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Quoto

 

 

Quoto

SECONDO UN CENTRO STUDI BRITANNICO, SI POTREBBE FARE UNA MAXI CAUSA AL GOVERNO DI PECHINO PER LA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS – LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DEL SOLO REGNO UNITO POTREBBE AMMONTARE A 350 MILIARDI DI STERLINE. MA SI PUÒ FARE? SECONDO GLI STUDIOSI DI DIRITTO, L’AZIONE LEGALE POTREBBE AVERE FONDAMENTO GIURIDICO

 

Andrea Morigi per “Libero quotidiano”

Presto, prima che termini la pandemia, la Cina sarà sul banco degli imputati per rispondere della diffusione del Covid-19. Che sia chiamato a comparire presso una corte internazionale come quella dell' Aja o a difendersi davanti a un tribunale speciale come a Norimberga, il governo di Pechino dovrà affrontare una richiesta di risarcimento per 350 miliardi di sterline.

 

A tanto ammontano i danni calcolati dalla Henry Jackson Society, un centro studi britannico, nel suo rapporto di 44 pagine dal titolo eloquente: Compensazione da Coronavirus? Stabilire la potenziale colpevolezza della Cina e le vie di un' azione legale pubblicato ieri.

 

CAUSA PILOTA

Si tratterebbe di una causa pilota, alla quale potrebbero fare seguito quelle relative ad altri Paesi occidentali. Il Regno Unito ha registrato finora oltre 52mila contagi, ma stando ai dati di ieri la Germania supera già i 100mila, la Francia si avvicina con 93mila, la Spagna è oltre quota 135mila e l' Italia ne conta più di 132mila, senza parlare degli Usa, in testa alla triste classifica, che hanno superato i 350mila casi.

 

Una stima prudenziale, anche se la curva epidemiologica scendesse, porta a decuplicare la cifra. O anche a centuplicarla, visto che gli Stati del G7 per affrontare l' emergenza del Covid-19 hanno adottato misure per 4mila miliardi di dollari. Per non dire che si tratta di una tragedia umanitaria dal costo incalcolabile. Qualcuno prima o poi dovrà pagare.

 

Si annuncia una lunga battaglia, in realtà, poiché la vicepresidente della Corte Internazionale di Giustizia è la giurista cinese Xue Hanqin, per un caso curioso docente di giurisprudenza proprio a Wuhan, il centro della pandemia. La reazione più probabile del potentissimo segretario del Partito Comunista cinese Xi Jinping è un rifiuto della giurisdizione dell' Aja. Occorrerebbe quindi trovare una strategia alternativa, che indichi una violazione dei diritti umani.

 

Numerosi studiosi del diritto, nelle settimane scorse avevano indicato il fondamento giuridico di un' azione legale contro i responsabili di una condotta che ha provocato un enorme numero di morti e il tracollo dell' economia globale.

 

ACCORDI VIOLATI

Negli Stati Uniti, il ricercatore James Kraska ha preso in esame il Regolamento sanitario internazionale emanato dall' Organizzazione mondiale della Sanità, adottato nel 2005 proprio a causa della censura di Pechino, concludendo che proprio la Cina ha contravvenuto agli obblighi di comunicazione entro 24 ore agli altri Stati membri delle informazioni inerenti la Sars e malattie «provocate da un nuovo sottotipo» del virus».

 

In realtà, a far le spese della censura imposta dietro la Grande Muraglia sono stati per primi i cinesi. È per questo motivo che è partita una campagna internazionale che punta a rinominare il morbo: non più «virus cinese», ma «virus del Partito Comunista Cinese», più preciso e offensivo solo nei confronti di chi lo merita.

 

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Io per stasera mi auspico un dato simile a ieri ma con qualche guarito in più e qualche decesso in meno .

Sarebbe un piccolo ulteriore passo avanti 

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2 ore fa, POLARMAN ha scritto:

Appena sentoto mia moglie al telefono.

Da mercoledi ordinanza con obbligo di mascherine e guanti per i super mercati, banche etc.

Oggi arriva un cliente in cassa senza mascherina (gia' la guardia giurata avrebbe dovuto fermarlo)

Mia moglie va' dal direttore per farlo presente, e questo fenomeno cosa risponde? si e' vero e' obbligatoria ma noi non siamo carabinieri

 

Cioe' ma vi rendete conto? Ma di cosa stiamo parlando?

Il direttore piuttosto che perdere un cliente fa' ammalare i propri dipendenti

Ed io chiuso in casa devo stare calmo?

Aiuto

Doveva andare dalla guardia e non dal direttore...la guardia risponde alla questura (per la parte operativa) e alla prefettura (per la parte amministrativa)...se sa fare il suo lavoro non gliene frega nulla del direttore e può costringere il cliente chiamando i vigili urbani

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2 ore fa, ghepa ha scritto:

Già succede.

Nel mio paesino, in questi giorni mia moglie ha visto la polizia locale in mezzo ai campi perchè da giorni le persone non vanno più in giro per le strade (vietato ormai anche i famosi 200 mt a distanza da casa), ma si sono riversati nei campi .

 

La notizia è girata sui gruppi fb del paese e quindi la polizia locale si è fatta trovare lì.

Ma questa è la logica conseguenza di un Paese che, nel bel mezzo di una Pandemia e con restrizioni a piu non posso....hanno la bellezza di 184 mila denunciati , con una media di 10mila denunciati al giorno...

Si ma vi rendete conto dell'assurdità...nei campi da solo che virus vuoi prendere?

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Quoto

Coronavirus, turbativa su gara Consip da 15,8 milioni di euro per fornitura di 24 milioni di mascherine: arrestato un imprenditore

 

Operazione della Guardia di finanza dopo la l'aggiudicazione del lotto da parte della Biocrea, una società agricola definita una 'scatola vuota', riconducibile all'imprenditore Antonello Ieffi, con condanne non definitive e precedenti di polizia. E l'uomo aveva tentato il bis con un'altra società per una fornitura da 73 milioni di euro. Il gip: "Una puntata d'azzardo giocata sulla salute pubblica". L'intercettazione: "Siamo in tempi di guerra, ma ci siamo lo stesso"

 
“Una puntata d’azzardo giocata sulla salute pubblica”, la definisce il giudice per le indagini preliminari Valerio Savio. È quella fatta, secondo il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e il pm Alberto Pioletti, da Antonello Ieffi, imprenditore di 42 anni con condanne non definitive e precedenti di polizia (leggi il ritratto), utilizzando una società agricola – una ‘scatola vuota’, senza dipendenti e sostanzialmente inattiva – per riuscire ad aggiudicarsi una gara bandita da Consip finalizzata alla fornitura di 24 milioni di mascherine. Ci era riuscito, assicurandosi la possibilità di intascare 15,8 milioni di euro, ed era pronto a trovare il modo di piazzare il bis su un’altra gara multi-milionaria.

“In tempi di guerra, ci siamo lo stesso” – “Ci troviamo in tempi di guerra… in tempi di guerra, ma noi ci siamo lo stesso… vedi?”, diceva Ieffi intercettato. Ma Consip ha fatto un esposto in procura e, dopo un’indagine-lampo, la Guardia di finanza lo ha arrestato su ordine del gip del Tribunale di Roma con le accuse di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Perché, sostengono gli investigatori, quelle mascherine, che in parte dovevano essere disponibili dopo 3 giorni secondo il contratto, non sarebbero mai arrivate negli ospedali impegnati nella lotta al coronavirus.

L’aggiudicazione e i problemi con l’arrivo – Ieffi era riuscito a vincere il lotto da quasi 16 milioni di euro della prima prima gara bandita da Consip a metà marzo per l’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di apparecchiature sanitarie per un valore complessivo di 258 milioni. Lo aveva fatto attraverso la Biocrea, una società agricola, che si impegnava, tra l’altro, alla consegna dei primi 3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine. Sin dai primi contatti con Consip, finalizzati all’avvio della fornitura, però, Ieffi, che interloquiva per conto dell’impresa sebbene non risultasse nella compagine societaria, “lamentava l’esistenza di problematiche organizzative relative al volo di trasferimento della merce”, che diceva essere disponibile in Cina. Motivo per cui, come segnalato dal Consip, aveva anche inviato una mail “sgrammaticata” al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, “con la quale chiedeva un aiuto per la soluzione” nell’importazione dalla Cina, via Seul, fino all’aeroporto di Milano Malpensa.

L’ispezione a Guangzhou: il carico non c’è – “Permanendo l’inadempimento alla data di scadenza prevista nel contratto per la prima consegna di mascherine, attraverso la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, veniva effettuata presso l’aeroporto cinese di Guangzhou Baiyun un’ispezione”, spiegano i finanzieri del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria. E durante i controlli, ecco la scoperta: il carico dichiarato era inesistente. E i baschi verdi hanno scoperto che a carico di Biocrea esistono anche “pregresse posizioni debitorie per violazioni tributarie, per oltre 150mila euro nei confronti dell’Erario” che non erano state “dichiarate in sede di procedura dalla società” che, anzi, “aveva invece falsamente attestato l’insussistenza di qualsiasi causa di esclusione”. Insomma, la società non avrebbe potuto neanche prendere parte al bando.

 
 

La Biocrea ‘scatola vuota’ e la prestanome – Il quadro accusatorio, rinforzato da intercettazioni telefoniche, ha permesso di ricostruire come Ieffi, che ha condanne non definitive e precedenti di polizia, che avrebbero potuto inficiare la partecipazione alla gara, “abbia cercato di dissimulare la riconducibilità a sé della Biocrea – pur rimanendone l’esclusivo dominus – nominando come amministratore, in concomitanza con la pubblicazione del bando, un mero prestanome”, ricostruiscono gli investigatori. Mentre era ascoltato dai finanzieri, infatti, Ieffi dice: “L’azienda con la quale ho aggiudicato io si chiama Biocrea no? La mia azienda”. Una frase che, secondo gli inquirenti, è inequivocabile. Come un indizio viene ritenuto il curriculum manageriale inesistente della prestanome, una donna calabrese di 40 anni, Stefania Emilia Verduci, indagata per gli stessi reati. Non solo. I finanzieri ritengono di aver accertato come la Biocrea – che in teoria dovrebbe occuparsi di tutt’altro, dalla coltivazione di fondi all’allevamento di animali – fosse una “scatola vuota” “caratterizzata da un vero e proprio stato di inoperatività, sintomatica della originaria e assoluta inidoneità della stessa, per totale assenza di dipendenti, strutture, mezzi e capitali, a far fronte” alla fornitura.

Una puntata d’azzardo sulla salute pubblica” – Per questo nell’ordinanza di custodia cautelare, il giudice per le indagini preliminari definisce “una puntata d’azzardo” quella di Ieffi, “giocata sulla salute pubblica e su quella individuale di chi attendeva, e attende, le mascherine, che bene rende la capacità a delinquere del soggetto”. E, nonostante il tentativo non sia andato a buon fine, Ieffi “si è immediatamente riorganizzato per provare ad aggiudicarsi un altro appalto pubblico” da oltre 73 milioni di euro “questa volta relativo alla fornitura di guanti, occhiali protettivi, tute di protezione, camici e soluzioni igienizzanti”, utilizzando altro soggetto giuridico, essendo la Biocrea ormai “bruciata”.

Il tentato bis: “Troviamo uno senza precedenti” – La nuova società – Dental Express 24H – presentava, però, sottolineano i finanzieri, “una inesistente capacità economica” come la precedente e “in aggiunta, un socio e membro del consiglio di amministrazione risultava gravato da precedenti penali”. Motivo per cui veniva esclusa dalla gara. Ma Ieffi, secondo quanto ricostruito dalla procura di Roma, si stava adoperando per far figurare che l’uomo era uscito dalla compagine prima del bando così da poter ricorrere alla giustizia amministrativa e tornare in corsa per l’aggiudicazione dell’appalto. Spiegava a un socio: “Cioè…su di me… mi hanno fatto i raggi X…. Eee… se entra un altro che magari… dobbiamo sta tranquilli che non c’abbia neanche un carico vecchio, figurati… guarda… vanno indietro…”.

Mi sono messo in mezzo… ci sono 16 milioni di margine” – E al presidente del consiglio di amministrazione della Dental Express 24H diceva: “Io importo da anni il fotovoltaico dalla Cina…quando c’è stata l’emergenza, ho chiamato le ditte giù per dire, ma avete le mascherine, sta roba… mi sono messo in mezzo a questa cosa qua… perché intanto fai del bene… è una emergenza. (…) So numeri esageratamente grandi… Io ho detto, perché non ci proviamo?”. Però l’idea di fondo, al di là del ‘fare del bene’, dall’intercettazione pare chiara: fare soldi. “Se ce la fanno a quel prezzo, noi dovremmo avere circa sedici milioni in più, di margine…”, calcolava Ieffi. I magistrati lo hanno fermato, ma la macchina era già in moto.

chiedere che personaggi del genere vengano messi ai lavori forzati per un paio di anni si può? o urta la sensibilità di qualche "ultragarantista" fan dell immunità (non dal virus ma dalle leggi) di gregge?

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2 ore fa, POLARMAN ha scritto:

tu hai idea delle conseguenze di una denuncia fatta al direttore della COOP?

il lavoro, non lo trovi mai piu' in vita tua

hai idea di cosa voglia dire iniziare una battaglia legale con la COOP?

ecco, meglio andare di notte con maschera e spranga (che non faro' mai, ma sarebbe piu' efficace e meno rischioso)

 

 

ci farei lavorare sua figlia senza mascherina al supermercato

Il problema di base è che per essere arrivato ad essere direttore vuol dire che è ammanicato mica male...

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4 minuti fa, Olof Mellberg ha scritto:

chiedere che personaggi del genere vengano messi ai lavori forzati per un paio di anni si può? o urta la sensibilità di qualche "ultragarantista" fan dell immunità (non dal virus ma dalle leggi) di gregge?

Io sarei per metodi più antichi 

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2 minuti fa, Bi@nconero ha scritto:

Domanda che magari e' gia' stata fatta.

Un asintomatico, per quanto tempo rimane contagioso?

non si sa di preciso per un sintomatico, figurati per un asintomatico 😕

 

(qualsiasi statistica a riguardo è sicuramente imprecisa visto che la maggior parte degli asintomatici non sono mai stati testati..)

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Vicegovernatore Texas: “Gli anziani possono morire di Coronavirus se serve a salvare l’economia”

Il governatore del Texas Dan Patrick ha detto che l’economia degli Stati Uniti non dovrebbe essere sacrificata, per far fronte all’emergenza sanitaria legata al coronavirus: “Torniamo al lavoro, torniamo a vivere, restiamo lucidi, e quelli di noi che hanno più di 70 anni, ci prenderemo cura di noi stessi. Ma non sacrifichiamo il Paese”.

 

che grande paese

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4 minuti fa, Vonpalace ha scritto:

Vicegovernatore Texas: “Gli anziani possono morire di Coronavirus se serve a salvare l’economia”

Il governatore del Texas Dan Patrick ha detto che l’economia degli Stati Uniti non dovrebbe essere sacrificata, per far fronte all’emergenza sanitaria legata al coronavirus: “Torniamo al lavoro, torniamo a vivere, restiamo lucidi, e quelli di noi che hanno più di 70 anni, ci prenderemo cura di noi stessi. Ma non sacrifichiamo il Paese”.

 

che grande paese

uum

 

Come è andata a finire con l'ultimo che ha detto na * del genere????

 

Chiedo per un amico che ha la memoria corta

 

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Presentatore tv olandese

Quoto

«Stiamo salvando gli ottantenni obesi che fumano. È bene bilanciare gli interessi, chissà quanti danni economici comporterà il salvataggio di persone che sicuramente potrebbero morire entro due anni», ha tuonato il giornalista Jort Kelder.

Giornale tedesco

Quoto

L’attacco di Die Welt: "Mafia in Italia aspetta soldi Ue"

Ma che belle persone ci sono in Europa...

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1 minuto fa, Black&White17 ha scritto:

uum

 

Come è andata a finire con l'ultimo che ha detto na * del genere????

 

Chiedo per un amico che ha la memoria corta

 

"Armiamoci e partite"

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8 minuti fa, Vonpalace ha scritto:

Vicegovernatore Texas: “Gli anziani possono morire di Coronavirus se serve a salvare l’economia”

Il governatore del Texas Dan Patrick ha detto che l’economia degli Stati Uniti non dovrebbe essere sacrificata, per far fronte all’emergenza sanitaria legata al coronavirus: “Torniamo al lavoro, torniamo a vivere, restiamo lucidi, e quelli di noi che hanno più di 70 anni, ci prenderemo cura di noi stessi. Ma non sacrifichiamo il Paese”.

 

che grande paese

L'Olanda, ragiona uguale

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7 minuti fa, Vonpalace ha scritto:

Vicegovernatore Texas: “Gli anziani possono morire di Coronavirus se serve a salvare l’economia”

Il governatore del Texas Dan Patrick ha detto che l’economia degli Stati Uniti non dovrebbe essere sacrificata, per far fronte all’emergenza sanitaria legata al coronavirus: “Torniamo al lavoro, torniamo a vivere, restiamo lucidi, e quelli di noi che hanno più di 70 anni, ci prenderemo cura di noi stessi. Ma non sacrifichiamo il Paese”.

 

che grande paese

In Texas formano la classe politica nelle stalle e nelle macellerie

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Kelder, De Wielt, vice governatore Texas... purtroppo da certe aree conservatrici sono visioni quasi tipiche e non mi sorprendono... 

Abbiamo costruito un mondo di melma...e non provano nemmeno vergogna a dirle... 

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