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Kobayashi

Coronavirus COVID-19 (topic unico)

LadyJay

È vietato parlare di politica e di religione.

Non postate fake news o cose che non hanno attinenza con l'argomento del topic.

Mettete video e articoli sotto quote. E mettete sempre la fonte di ogni notizia che riportate.

Evitate i battibecchi. Evitate di andare perennemente OT.

NOTA BENE: segnalate i post non consoni, non quotate e rispondete a tali post e, soprattutto, non pretendete che tali post vengano moderati nel giro di pochi secondi visto che lo staff non sta sul forum h24.

È VIETATO, come da regolamento generale, parlare della moderazione con post pubblici.

Messaggio di LadyJay

Post in rilievo

22 minuti fa, pot ha scritto:

La stima probabilmente si rifà agli studi dell'università di Washington, che prevede i seguenti decessi (alfa=0,05):

 

Usa= 60k(31-127)

UK= 66k(28-150)

Italia= 20k(19-22)

Spagna= 19k(17-22)

Francia= 15k(10-27)

Germania= 9k(4-21)

Olanda= 6k (3-16)

Belgio=4k (2-6)

Svezia =4k (2-10)

 

Chiaro che ste stime valgono per quel che valgono, visto che sono comunque costruite su numeri sbagliati... un po' ovunque, I morti sono sottostimati

Per la Gran Bretagna sarebbe un disastro epocale, mi pare eccessivo.

Italia, Francia e Spagna entro Pasquetta saranno già su quei numeri....

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Quoto
 

Il fondo europeo contro la disoccupazione? Un bluff per far accettare il Mes

   
 
conte-merkel-macron-eurobond-coronabond.

di Alessandro Somma

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen chiede scusa a Italia e Spagna per l’assenza di empatia finora dimostrata nella gestione dell’emergenza sanitaria e annuncia trionfalmente un cambio di rotta. Lo fa presentando un piano da cento miliardi per il sostegno alla disoccupazione, fiore all’occhiello di una nuova “solidarietà europea”. La cortina fumogena di questa retorica nasconde però una realtà ben diversa: il piano è un bluff, probabilmente pensato per far rientrare le richieste di emissione di bond europei e magari anche per far accettare un intervento del famigerato Meccanismo europeo di stabilità. Vediamo perché.

Un fondo per crisi asimmetriche

Disponiamo al momento di una proposta di regolamento “che istituisce uno strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (Sure)[1], che pone innanzi tutto problemi per la sua base legale. Lo strumento viene infatti creato ai sensi della stessa disposizione utilizzata per l’assistenza finanziaria fornita dal Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf) ai Paesi colpiti dalla crisi del debito prima dell’istituzione del Meccanismo europeo di stabilità (Mes): Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna. La disposizione è l’art. 122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e in particolare il suo comma 2:

Qualora uno Stato membro si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà a causa di calamità naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo, il Consiglio, su proposta della Commissione, può concedere a determinate condizioni un'assistenza finanziaria dell'Unione allo Stato membro interessato.

Questa base giuridica è chiaramente pensata per crisi asimmetriche, ovvero per difficoltà specifiche di uno Stato e non anche, come nel caso dell’attuale emergenza sanitaria, per crisi simmetriche, che colpiscono indiscriminatamente tutti gli Stati. Tanto che il regolamento si sofferma in modo puntiglioso su ciò che lo Stato richiedente l’assistenza del Sure è tenuto a fornire alla Commissione: le “opportune prove” che ha avuto un “aumento repentino e severo della spesa pubblica” e che questo è “direttamente connesso a regimi di riduzione dell’orario di lavoro o misure analoghe” imposte dall’emergenza sanitaria (art. 6).

Da notare anche i richiami a un regolamento che disciplina l’assistenza finanziaria agli Stati[2], in particolare quella fornita, come nel caso del Sure, attraverso prestiti (art. 4). Lì si specifica che questi sono erogati “a condizioni predefinite”, ma non è questo il problema: le condizioni fissate dal regolamento istitutivo del Sure sono il solo “aumento repentino e severo” della spesa pubblica per fronteggiare la disoccupazione (art. 3).

Più complesso è il contenuto dell’accordo che, ai sensi di questo regolamento, lo Stato assistito deve concludere con la Commissione. Questo deve contenere disposizioni che lo pongono nella condizione di sorvegliato speciale, volte come sono a prevenire abusi e a preservare gli interessi finanziari dell’Unione (art. 220 c. 5):

La Commissione sottoscrive con il Paese beneficiario un accordo contenente disposizioni che:

a) assicurano che il Paese beneficiario verifichi a cadenza regolare che i finanziamenti erogati siano stati utilizzati correttamente in conformità delle condizioni predefinite…

b) assicurano la tutela degli interessi finanziari dell’Unione…

d) assicurano che l’Unione abbia diritto al rimborso anticipato del prestito qualora si riscontri che, in relazione alla gestione dell’assistenza finanziaria, il Paese beneficiario è stato coinvolto in atti di frode o di corruzione o in altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell’Unione;

e) assicurano che tutti i costi sostenuti dall’Unione in relazione all’assistenza finanziaria siano a carico del paese beneficiario.

Insomma, siamo di fornite a uno strumento del tutto inadatto ad affrontare crisi che riguardano l’Unione nel suo insieme. E che soprattutto guarda ai Paesi richiedenti assistenza con il noto atteggiamento delle sedicenti formiche oltremodo insospettite da qualsiasi richiesta di solidarietà avanzata da chi viene ritenuto una cicala. Non proprio l’atteggiamento di chi intende dimostrare solidarietà, e comunque di voler cambiare rotta rispetto al comportamento finora tenuto.

Un fondo da cui possono arrivare solo pochi spiccioli

A queste condizioni si potrebbe accettare l’istituzione del Sure solo a condizione che porti effettivamente vantaggi economici di un certo rilievo, ma così non è e per molte ragioni.

Il Sure adotta innanzi tutto il principio di addizionalità, stabilito in termini generali per i Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi Sie) a partire dalla fine degli anni Novanta: gli stanziamenti devono aggiungersi e non “sostituirsi alle spese a finalità strutturale pubbliche o assimilabili dello Stato membro”[3]. In altre parole, come ribadito dalla proposta di regolamento istitutivo del Sure, l’assistenza finanziaria europea ai disoccupati non può sostituirsi completamente a quella del Paese destinatario: ha natura meramente “integrativa” (art. 2). Quello europeo è insomma un aiuto a metà.

Passiamo a considerare la costituzione del fondo, che a ben vedere non ha una dotazione di 100 miliardi, come sbandierato dalla Presidente della Commissione. In realtà i cento miliardi sono la dotazione massima, che il fondo non può superare (art. 5), e che difficilmente raggiungerà. In effetti il Sure, affinché la sua attività non “comporti cambiamenti nelle scadenze tali da esporre l’Unione a rischi di tasso d’interesse o ad altri rischi commerciali”, opera prendendo “in prestito i fondi necessari sui mercati dei capitali o presso istituzioni finanziarie”[4]. I Paesi europei sono però chiamati a garantire questo prestito fornendo “garanzie irrevocabili, incondizionate e su richiesta” (art. 11) pari al 25% dell’entità di quei prestiti “in linea con la propria quota sul totale del reddito azionale lordo dell’Unione”[5].

E si badi che la prestazione di garanzia non è un obbligo, bensì una facoltà per gli Stati, che dunque possono non attivarsi e determinare una notevole contrazione della capienza del fondo rispetto ai cento miliardi.

Ma non è tutto. Nell’arco di un anno il Sure può erogare cifre complessivamente contenute entro il 10% di quei cento miliardi, o meglio delle somme che si saranno ottenute attraverso le garanzie versate dagli Stati (art. 9). È stato calcolato che a queste condizioni un Paese come l’Italia, che pure sarebbe costretto a impegnare due o tre miliardi in garanzie, riceverebbe “qualche centinaio di milioni in prestito sui quali risparmiare qualche milione di spesa per interessi”[6]. E ovviamente discorso analogo può ripetersi per la Spagna, che con l’Italia dovrebbe invece essere il principale beneficiario della ritrovata generosità europea.

Un bluff per farci digerire il Mes

È chiaro che a queste condizioni il gioco non vale la candela. Il Sure non potrà certo alleviare gli sforzi cui l’emergenza sanitaria costringerà i Paesi più colpiti dall’emergenza sanitaria, e a monte dalle assurde politiche di austerità imposte dall’Unione europea.

Se allora il Sure è stato concepito con tutti i difetti di cui abbiamo detto, è probabilmente solo per indorare la pillola amara che l’Europa intende far ingoiare proprio agli Stati al momento più colpiti dall’emergenza sanitaria: Italia e Spagna in testa. L’Europa a trazione tedesca non vuole infatti comportarsi come una comunità politica nella quale si condividono i costi delle emergenze e più in generale dove si redistribuiscono risorse dai territori e dalle persone ricche ai territori e alle persone poveri. Non vuole cioè ricorrere agli Eurobonds, ovvero alla mutualizzazione del debito, ma solo accordare l’assistenza finanziaria condizionata prevista dal Mes.

Certo, in molti hanno chiesto di ricorrere al Mes senza attivare le condizionalità, ovvero senza i tagli alla spesa pubblica, senza i programmi di privatizzazione e privatizzazione, e senza le misure di precarizzazione e svalutazione del lavoro di norma chiesti come contropartita per l’assistenza finanziaria. Questo non è però previsto dal Trattato istitutivo del Mes e a monte dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, per cui “la concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità” (art. 136).

Ecco allora la vera funzione de Sure. Si vuole dare l’impressione che l’Europa sia davvero interessata a farsi in qualche modo carico dell’emergenza sanitaria e delle sue conseguenze, tuttavia solo per imporre un disegno perverso: legittimare il rifiuto di ricorrere alla mutualizzazione del debito come unica reale misura della solidarietà europea, ovvero far tramontare il ricorso agli Eurobond e a maggior ragione l’utilizzo della Banca centrale europea come acquirente diretto dei titoli del debito pubblico. Il tutto per convincere che la solidarietà si possa esercitare in altri modi, e in particolare far accettare il ricorso al Mes, sul presupposto irrealizzabile che questo sia possibile anche senza condizionalità o con condizionalità leggere[7].

Ci troviamo insomma di fronte a un pericoloso e spregiudicato bluff, da respingere categoricamente se davvero si vogliono affermare le ragioni di una Unione solidale.

Anche il Piano Marshall aveva le sue condizionalità

Che l’Europa sia una sorta di dispositivo neoliberale, nel quale i fondi destinati agli Stati membri sono sempre in qualche modo vincolati alla realizzazione delle famigerate riforme strutturali, lo possiamo ricavare da numerosi altri indizi. Ci limiteremo a evidenziarne due.

Il primo riguarda un’indicazione che ha accompagnato la propaganda sul Sure, ovvero la volontà di ricorrere ai Fondi Sie per alleviare le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Quei fondi sono nati come strumento per redistribuire risorse dai territori ricchi ai territori poveri e porre così rimedio alle distorsioni provocate dalla libera circolazione dei capitali. Nel tempo sono stati però assorbiti anch’essi entro il perverso meccanismo delle condizionalità, come si ricava da quanto affermato in un regolamento europeo[8]:

Occorre stabilire un legame più stretto tra politica di coesione e governance economica dell'Unione onde garantire che l'efficacia della spesa nell’ambito dei Fondi Sie si fondi su politiche economiche sane e che i Fondi Sie possano, se necessario, essere riorientati per rispondere ai problemi economici che uno Stato membro si trova ad affrontare. Nel contesto della prima parte delle misure che collegano l’efficacia dei Fondi Sie a una robusta governance economica, la Commissione dovrebbe poter chiedere modifiche dell’accordo di partenariato e dei programmi al fine di sostenere l’attuazione delle pertinenti raccomandazioni del Consiglio o di potenziare al massimo l'impatto sulla crescita e la competitività dei Fondi Sie disponibili quando gli Stati membri ricevono la corrispondente assistenza finanziaria... Nel contesto della seconda parte delle misure che collegano l’efficacia dei Fondi Sie a una robusta governance economica, se uno Stato membro non dovesse adottare provvedimenti efficaci nel quadro del processo di governance economica, la Commissione dovrebbe presentare una proposta al Consiglio intesa a sospendere, in parte o in tutto, gli impegni o i pagamenti destinati ai programmi in detto Stato membro.
 
   

Il culto per le condizionalità emerge poi dall’invocazione di un Piano Marshall per affrontare l’emergenza sanitaria e le sue conseguenze, che ricorre nelle retoriche di molti esponenti politici e da ultimo della Presidente della Commissione europea.

Il Piano Marshall, varato dagli Stati Uniti alla conclusione del secondo conflitto mondiale, mirava al risanamento delle economie europee prostrate dalla guerra, e tuttavia il suo movente era un altro: consolidare il fronte dell’Occidente capitalista nello scontro aperto dallo scoppio della Guerra fredda. Proprio per questo Washington promuoveva l’integrazione europea, concepita come un catalizzatore di riforme di matrice neoliberale. E proprio per questo ispirò la nascita dell’Organizzazione per la cooperazione economica europea, che avrebbe dovuto monitorare l’andamento del Piano, ma che in verità divenne uno strumento di coordinamento delle politiche dei Paesi europei coinvolti. Questi venivano indotti a risanare le loro economie perseguendo il pareggio di bilancio e creando un ambiente favorevole agli investitori, a beneficio dei quali occorreva comprimere i salari e ridurre la pressione fiscale, con ciò determinando profondi dissesti sociali[9]. Il tutto presidiato da un efficace sistema sanzionatorio, comprendente la sospensione degli aiuti nel caso non si fossero seguite le indicazioni dell’amministrazione statunitense, come venne disposto per punire le nazionalizzazioni promosse dal governo del Regno Unito del laburista Clement Attlee[10].

Questa vicenda ha segnato in modo determinante la nascita e lo sviluppo della costruzione europea, che come abbiamo detto si è nel tempo edificata come dispositivo neoliberale fondato sul mercato delle riforme: qualsiasi trasferimento ai Paesi membri è in un modo o nell’altro condizionato alla sua volontà di allinearsi al pensiero unico. E ogni occasione è buona per affermare questo principio: anche una tragedia immane come l’emergenza sanitaria da coronavirus e le sue drammatiche conseguenze.
 
NOTE
 
[1] Proposta del 2 aprile 2020, Com/2020/139 fin. Gli art. richiamati nel testo senza ulteriore indicazione sono riferibili a questo articolato.

[2] Regolamento 18 luglio 2018 n. 1046 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione.

[3] Art. 11 Regolamento 21 giugno 1999 n. 1260 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali.

[4] Considerando n. 158 Regolamento 18 luglio 2018 n. 1046, cit.

[5] Relazione di accompagnamento alla Proposta del 2 aprile 2020, cit.

[6] Così Stefano Fassina, ripreso da C, Clericetti, L’Ue e il dentifricio più usato dai dentisti (3 aprile 2020), https://clericetti.blogautore.repubblica.it/2020/04/03/la-ue-e-il-dentifricio-piu-usato-dai-dentisti.

[7] Ho sviluppato questi aspetti in A. Somma, Sopravvivere al coronavirus per morire d’Europa? (3aprile 2020), https://www.lafionda.org/2020/04/03/sopravvivere-al-coronavirus-per-morire-di-europa.

[8] Considerando n. 24 Regolamento 17 dicembre 2013 n. 1303 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi etc.

[9] G. Mammarella, Storia d’Europa del 1945 ad oggi, nuova ed., Roma e Bari, 2006, 143 ss.
 
[10] M. Patrono, Diritto dell’integrazione europea, vol. 1, Torino, 2013, p. 72.
 
(7 aprile 2020)

http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-fondo-europeo-contro-la-disoccupazione-un-bluff-per-far-accettare-il-mes/

 

 

Articolo antecedente ai pessimi accordi di ieri sera.

Le opposizioni in questo caso (a mio avviso) hanno ragione, vediamo come verrà modulato questo Recovery Fund ma si tratta di una vittoria della Troika al momento.

Condivido altresì questo passaggio di L.V. de Il Giornale:

 

Quoto

E fa bene a esultare, Le Maire. Perché in questo Eurogruppo si è palesato quell’asse franco-tedesco che da subito era chiaro agli occhi degli osservatori più attenti. Coperto solo per giochi propagandistici o di potere dallo scontro tra Italia e Olanda, entrambe pedine di un gioco più grande di loro. Mark Rutte il suo ministro delle Finanze Hoekstra hanno mantenuto la linea della durezza finché la Germania ha capito che i coronabond sarebbero usciti dal tavolo dei negoziati, tanto è vero che poi la Merkel ha sentenziato la sua contrarietà agli eurobond e il ministro Olaf Scholz ha “tirato le orecchie” agli olandesi insieme a Le Maire, quasi a voler dire a tutti che l’accordo si doveva trovare e il punto di rottura non si sarebbe raggiunto.

 

Se bisogna finire al cappio degli strozzini tedeschi tanto vale andare giù a fondo e trascinarli con noi. Tanto, e lo sappiamo tutti, con questi accordicchi alle prossime elezioni il risultato sarà scontato e alla rottura totale ci si arriverà comunque, è ora il tempo dell'ALL IN, minacciare per ottenere.

La bara dell'Europa manca giusto di un paio di chiodi.

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26 minuti fa, sol invictus ha scritto:

No, con la sospensione del patto di stabilità, e per questo arriveranno giusto quattro monete: perché comunque non possiamo permetterci di sforare di chissà quanto: abbiamo un debito al 135% e con questa storia saliremo di parecchio, 150% e oltre. Ma di sicuro non potremo arrivare chessò al 200%, in quanto poi sarebbero azzi nel momento in cui decideranno di riattivare i vincoli del patto che prevedono un rapporto al 60%...

E conoscendo i fiscal-nazi del nordeuropa, cominceranno a rompere i cojoni sul patto già  nel 2021

:d

Visto che ieri non siamo arrivati ad un "accordo" sul fronte intelligenza degli italici....potresti spiegarmi, se non porti troppo rancore,  la questione Mes e le sue conseguenze che su questo ho 0 compentenza?
Sto leggendo che hanno trovato una via di intesa (non accordo definitivo) sui fondi del Mes "senza condizionalità solo se vengono utilizzati per affrontare le spese sanitarie, dirette e indirette, legate alla crisi Covid-19 fino al 2% del Pil, che nel nostro caso sono si e no una quarantina di miliardi" .

 

Ma questo quindi è legato anche ad eventuali aiuti finanziari per le imprese?
Nel senso, potranno far rientrare questi finanziamenti come "spese indirette legate alla crisi covid" ? 

 

Per chi è abbastanza ignorante in materia come il sottoscritto, cadere nelle trappole delle bufale o dei forconi che vogliono le teste dei politici di turno è un attimo...

 

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22 minuti fa, sol invictus ha scritto:

No, con la sospensione del patto di stabilità, e per questo arriveranno giusto quattro monete: perché comunque non possiamo permetterci di sforare di chissà quanto: abbiamo un debito al 135% e con questa storia saliremo di parecchio, 150% e oltre. Ma di sicuro non potremo arrivare chessò al 200%, in quanto poi sarebbero azzi nel momento in cui decideranno di riattivare i vincoli del patto che prevedono un rapporto al 60%...

E conoscendo i fiscal-nazi del nordeuropa, cominceranno a rompere i cojoni sul patto già  nel 2021

Gia. A meno che non si trovi un modo per sterilizzare la quota debito maggiore per il periodo corona. 
Ma i crucchi tarocca bilancio sicuramente si metteranno di mezzo.

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3 minuti fa, ghepa ha scritto:

:d

Visto che ieri non siamo arrivati ad un "accordo" sul fronte intelligenza degli italici....potresti spiegarmi, se non porti troppo rancore,  la questione Mes e le sue conseguenze che su questo ho 0 compentenza?
Sto leggendo che hanno trovato una via di intesa (non accordo definitivo) sui fondi del Mes "senza condizionalità solo se vengono utilizzati per affrontare le spese sanitarie, dirette e indirette, legate alla crisi Covid-19 fino al 2% del Pil, che nel nostro caso sono si e no una quarantina di miliardi" .

 

Ma questo quindi è legato anche ad eventuali aiuti finanziari per le imprese?
Nel senso, potranno far rientrare questi finanziamenti come "spese indirette legate alla crisi covid" ? 

 

Per chi è abbastanza ignorante in materia come il sottoscritto, cadere nelle trappole delle bufale o dei forconi che vogliono le teste dei politici di turno è un attimo...

 

Il "grosso" dovrebbe arrivare dal Recovery Fund ma al momento non si sa come verrebbe finanziato e Germania e Olanda escludono gli eurobond.

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2 minuti fa, SuperEagle ha scritto:

Per la Gran Bretagna sarebbe un disastro epocale, mi pare eccessivo.

Italia, Francia e Spagna dopo Pasquetta saranno già su quei numeri....

Il loro modello prevedeva che i decessi iniziassero a breve a calare vistosamente. 

L'Italia, in base ai loro dati, sarebbe il paese con i dati più consolidati (d'altronde siamo partiti per primi).. Anche per me superemo quella cifra.. Io a naso dico che potremo arrivare a 25k. 

 

Quanto alla Gran Bretagna, già ad oggi, sembrano essere quelli messi peggio... Pochissimi test e molti decessi, e tra l'altro contano solo gli ospedalizzati. 

Tra l'altro le terapie intensive in UK, se non ricordo male, sono molto meno che da noi (figuriamoci se rapportate ai tedeschi)... Anche io penso che nn arrivino a quelle cifre finali, ma punto i miei 2 centesimi sul fatto che saranno quelli che ne usciranno con i numeri peggiori.

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41 minuti fa, Maxxo74 ha scritto:

Io non mi fido neanche dell'olandese (ovviamente)... ha avuto mandato di non concederci nulla e quindi deve raccontare in patria che ci hanno preso a pesci in faccia anche se in realtà qualche concessione è stata fatta.

no no io non sto dicendo chi ha ragione e chi no...dico solo di andarci molto cauti perche' anche tra i diretti interessati stanno uscendo versioni diverse....tutto qui.

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11 ore fa, Difensore della Barriera ha scritto:

Mi sembra chiaro ci siano ormai 2 fazioni, da un lato i Paesi del nord capitanati dalla Germania e dall'altro i Paesi mediterranei capitanati dalla Francia.

Il Regno Unito si é ormai separato da entrambi gli schieramenti

nord contro sud, guerra di secessione europea ahah

11 ore fa, black&whitetiger ha scritto:

Gentiloni quello che stava dando sottobanco una zona di pesca italiana alla Francia? Allora siamo in una botte di ferro.

chiedevo infatti perche' questi personaggi son oa me sconosciuti

molte volte mi chiedo se quando si accordano per queste operazioni salvataggio, se in primis non siano gli interessi delle banche a far leva sul tutto

un po' come l'amico Monti insomma

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11 ore fa, M83forever ha scritto:

Beh è tutto demandato in Consiglio Ue, sono solo stati trovati gli strumenti, si parla di Mes Sure, Bei e questo recovery fund, ripeto saranno i capi politici a decidere le sorti vere economiche. L'accordo è molto mediatico e poco sostanziale.

Senza dimenticare che bisogna vedere come risponderanno i mercati.

grazie, non caisco molto di queste dinamiche

quindi l'accordo non e' stato sancito, si aspetta il consiglio?

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10 ore fa, house20 ha scritto:

Questo non aggiunge nulla alla discussione, sono cose risapute, penso alla giustizia pachidermica che sopporto ogni giorno e sono cose per le quali l’Italia comunque ogni giorno già paga un prezzo, soprattutto nel contesto europeo. Bisogna però distinguere nettamente tra gestione dell’ordinario e gestione straordinaria di una pandemia mondiale rispetto alla quale una istituzione sovranazionale nata con scopi nobilissimi avrebbe dovuto fare molto di più e mostrare una solidarietà mille volte maggiore. Bene i vincoli di bilancio, bene tutto ma una cosa del genere è assolutamente folle in un momento come questo. Detto questo sono le nostre istituzioni e la nostra intera classe politica ad aver spiegato chiaramente che per uno sfacelo di questa portata ci sarebbe stata un sola soluzione, i bond ed una sola cosa che sarebbe stata assolutamente evitata, il MES. Abbiamo avuto il mes. 

inizio del post ottimo, poi mi hai ucciso ahah

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Se accedi al MES per le spese sanitarie sono state tolte le condizioni questa è stata la concessione dei paesi nordici, il problema è che il 95% dei soldi che ci occorrono servono per altro aiuti economici ai cittadini, aziende, ecc.... dovuti al lockdown e se in quel caso usi i soldi del MES te li prendi alle stesse condizioni della Grecia.

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22 minuti fa, ico83 ha scritto:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-fondo-europeo-contro-la-disoccupazione-un-bluff-per-far-accettare-il-mes/

 

 

Articolo antecedente ai pessimi accordi di ieri sera.

Le opposizioni in questo caso (a mio avviso) hanno ragione, vediamo come verrà modulato questo Recovery Fund ma si tratta di una vittoria della Troika al momento.

Condivido altresì questo passaggio di L.V. de Il Giornale:

 

 

Se bisogna finire al cappio degli strozzini tedeschi tanto vale andare giù a fondo e trascinarli con noi. Tanto, e lo sappiamo tutti, con questi accordicchi alle prossime elezioni il risultato sarà scontato e alla rottura totale ci si arriverà comunque, è ora il tempo dell'ALL IN, minacciare per ottenere.

La bara dell'Europa manca giusto di un paio di chiodi.

Così noi andiamo direttamente in decomposizione 

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1 ora fa, Mich ha scritto:

Bello citare i lati negativi.

Peccato che ci si dimentica che siamo il terzo stato finanziatore dell’UE, dopo Germania e Francia.

E ne riceve anche molti. 

I lati positivi dell'Europa mai citarli eh? 

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1 ora fa, The Road to Redemption ha scritto:

Lascia stare che quel soggetto lo " conosco".. Ti dico solo che noi abbiamo sventato due truffe e lo stato invece.. 

.doh che schifo

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7 ore fa, blackwhiteduke ha scritto:

questo mi sa vive in un mondo tutto suo eh

beh dopo che ho sentito il governatore del Texas dire che e' giusto che gli anziani muoiano in nome dell'economia

I love America

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5 minuti fa, RogerWaters ha scritto:

E ne riceve anche molti. 

I lati positivi dell'Europa mai citarli eh? 

In rapporto ne riceviamo molto ma molto meno di quanti ne versiamo, soprattutto verso tanti stati.

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1 minuto fa, the killing hand ha scritto:

In rapporto ne riceviamo molto ma molto meno di quanti ne versiamo, soprattutto verso tanti stati.

Altri paesi, in confronto a noi, ne ricevono ancora meno rispetto a quelli che versano 

 

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Domanda: ma se ci si limitasse ad utilizzare gli altri strumenti previsti, compreso il Mes senza condizioni per le spese sanitarie, lasciando così stare il Mes ordinario, che tra l'altro mi pare di capire ci consentirebbe di spendere 36 miliardi, che non sono pochi, ma nemmeno la salvezza, sarebbe possibile? 

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3 minuti fa, the killing hand ha scritto:

In rapporto ne riceviamo molto ma molto meno di quanti ne versiamo, soprattutto verso tanti stati.

Diciamo anche che una vagonata di fondi europei non li spendiamo perché non ne siamo in grado, non so quanti ne abbiamo persi negli anni, una cosa indecente.

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1 ora fa, pot ha scritto:

La stima probabilmente si rifà agli studi dell'università di Washington, che prevede i seguenti decessi (alfa=0,05):

 

Usa= 60k(31-127)

UK= 66k(28-150)

Italia= 20k(19-22)

Spagna= 19k(17-22)

Francia= 15k(10-27)

Germania= 9k(4-21)

Olanda= 6k (3-16)

Belgio=4k (2-6)

Svezia =4k (2-10)

 

Chiaro che ste stime valgono per quel che valgono, visto che sono comunque costruite su numeri sbagliati... un po' ovunque, I morti sono sottostimati

 

parecchio dire...per esempio francia 15 mila, oggi sono a 12 mila e sono forse arrivati al plateau, che dura almeno 10 giorni...la Francia per me arriva facilmente a 30 mila purtroppo

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Adesso, Ciccio900 ha scritto:

Domanda: ma se ci si limitasse ad utilizzare gli altri strumenti previsti, compreso il Mes senza condizioni per le spese sanitarie, lasciando così stare il Mes ordinario, che tra l'altro mi pare di capire ci consentirebbe di spendere 36 miliardi, che non sono pochi, ma nemmeno la salvezza, sarebbe possibile? 

Ovviamente dipenderebbe tutto dalla fine del lockdown solo che a oggi nessuno è in grado di dirti se dobbiamo stare ancora fermi o parzialmente chiusi un mese, 2, 3? Se si avesse un’idea precisa di quello allora potresti fare tutti i calcoli su cosa ti conviene usare e i miliardi che servono.

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Leggo che non è stato firmato nessun MES da parte italiana. Altri dicono di sì. 

Immagino che solo per bocca di Conte saprò la verità. 

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49 minuti fa, ghepa ha scritto:

La seconda.


Naturalmente cosa ti puoi aspettare da una Nazione che fa "sparire" 1 milardo di debito pubblico per fare la voce grossa in Europa??

ah ecco, non sono l'unico a nutrire dubbi su questa fantastica loro gestione del covid

cioe' confronto al resto del mondo sembrano alieni

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1 hour ago, Maxxo74 said:

Io non mi fido neanche dell'olandese (ovviamente)... ha avuto mandato di non concederci nulla e quindi deve raccontare in patria che ci hanno preso a pesci in faccia anche se in realtà qualche concessione è stata fatta.

Per adesso nessuna concessione è stata fatta. Sul MES senza condizioni per le spese sanitarie, l'Olanda aveva già dato prima il suo assenso. Su SURE e BEI non c'erano divergenze. La battaglia sulla parte grossa del MES è solo rimandata. E, inutile nasconderlo, saranno momenti drammatici per l'Italia.

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