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Trentacinque anni fa, l’Heysel

Post in rilievo

 

In trentanove persero la vita a Bruxelles, il 29 maggio 1985. Il nostro ricordo.

La parola Heysel è una di quelle che mai e poi mai potremo dimenticare. 

 

Sono passati trentacinque anni, ma la memoria di chi c’era, di chi ha assistito dai teleschermi di casa, e anche di chi non era ancora nato ma ha conosciuto i fatti leggendo i libri di storia, è qualcosa che si risveglia, immediatamente, al solo leggere o sentire quella parola.

 

Heysel.

 

Quel giorno a Bruxelles c’era il sole. Un sole che stava lasciando sul campo i suoi ultimi raggi, quando proprio su quel campo, e su quegli spalti, prima dell’inizio della Finale di Coppa dei Campioni fra Juve e Liverpool, si consumò l’incredibile.

Si consumò l’orrore.

 

Successe tutto in pochi istanti: le cariche, la corsa per scappare, quel muro che crolla. E il panico. Una notte, quella di Bruxelles, che si portò via 39 persone, quasi tutte italiane: il più giovane fra loro aveva solo dieci anni.

È alla loro memoria che oggi, come ogni giorno, dedichiamo il nostro raccoglimento, e il nostro dolore.

Perché passano gli anni, ma quella parola continua a evocare in noi lo stesso, immutato dolore.

 

Heysel.

 


 

 

 

È iniziata, al King Baudouin Stadium a Bruxelles, la lunga giornata dedicata al ricordo delle 39 vittime dell’Heysel: Juventus ha preso parte al "Commemoration 35 years Heysel drama". Il Club ha partecipato con una lettera di ricordo da parte del Presidente Andrea Agnelli indirizzata al sindaco della città, Philippe Close, e con una composizione floreale. Presenti anche l'Ambasciatore Italiano in Belgio, Elena Basile, l'assessore allo Sport per Bruxelles, Benoit Hellings, e l'ambasciatore del Regno Unito in Belgio, Martin Shearman.

 

La commemorazione di Bruxelles non sarà l'unica in  ricordo delle vittime: nel pomeriggio, a più di mille chilometri di distanza, a Reggio Emilia, il Comitato "Per Non Dimenticare Heysel”,  rappresentato dalla Presidente, Iuliana Bodnari e dal Direttivo del Comitato si riunirà davanti al Monumento delle Vittime per depositare l'omaggio floreale della Juventus e leggerne il messaggio di partecipazione al dolore delle famiglie.

 

Il Club parteciperà anche alle commemorazioni che  si terranno a Grugliasco, al "Giardino Vittime dell'Heysel", e a Cherasco, presso il monumento dedicato ai caduti, inaugurato nel 2016 e situato nei giardini del santuario Madonna delle Grazie: Alessandro Siano, portiere della Juventus U23, presenzierà in entrambe le occasioni, depositando i fiori inviati  dalla società. 

 

Anche lo Juventus Official Fan Club di Grugliasco "Alessio e Riccardo" onorerà le vittime dell'Heysel, riunendosi in una celebrazione insieme al sindaco di Grugliasco, Roberto Montà, e all'assessore allo sport, Gabriella Borio.

In chiusura di giornata, quindi, la Mole Antonelliana, simbolo di Torino, verrà illuminata con la scritta "+39 RISPETTO", per ricordare e celebrare la memoria delle vittime di quella tragica serata: una memoria che è sempre forte e viva nel cuore di tutti.

 

Juventus.com

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"Un'ultima preghiera, mia dama, prima della sera. Un bacio ai fratelli dispersi nel Belgio. Rimboccali meglio, che non sentano più freddo sotto il manto delle nostre bandiere".

 

35 anni dopo: noi non vi dimenticheremo MAI! 

 

E non potete essere toccati da alcun infame che ancora oggi vi offende, da alcun essere insulso che tramite voi specula su questioni di tifo, nè da chi ha mai pagato le responsabilità di quella tragedia.

Voi siete sacri! 

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E pensare che tante mmmerde antiJuve sostengono che la maledizione champions sia dovuta proprio a quella coppa dell’Heysel. Capito? Come se fosse colpa nostra che ci hanno ucciso 39 persone. VERGOGNA!!!!!!

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6 minuti fa, Croce&Delizia ha scritto:

E pensare che tante mmmerde antiJuve sostengono che la maledizione champions sia dovuta proprio a quella coppa dell’Heysel. Capito? Come se fosse colpa nostra che ci hanno ucciso 39 persone. VERGOGNA!!!!!!

Sono d'accordo con te..

 

Io ero piccolo, non capivo ancora bene cosa fosse accaduto.. tuttavia crescendo ho sempre avuto la percezione che parlare dell'Heysel fosse qualcosa di sbagliato, qualcosa che mettesse a disagio.. come se ci fosse veramente qualcosa di cui vergognarsi..

 

.. e credo che a questo stato d'animo abbia contribuito anche la società negli anni successivi: non credo abbia fatto abbastanza per pretendere giustizia o rispetto, ha spesso considerato l'Heysel un argomento tabù da dimenticare in fretta, di cui era meglio non parlare.. non ho mai compreso/giustificato questo distacco..

 

Magari le cose non sono andate esattamente così.. ma ero piccolo e questo è quello che ho percepito.. se qualcuno ha vissuto quegli anni in modo più consapevole può darci maggiori dettagli..

 

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20 minuti fa, Croce&Delizia ha scritto:

E pensare che tante mmmerde antiJuve sostengono che la maledizione champions sia dovuta proprio a quella coppa dell’Heysel. Capito? Come se fosse colpa nostra che ci hanno ucciso 39 persone. VERGOGNA!!!!!!

Quindi secondo questi scienziati la maledizione ad Atene '83 già sapeva quello che era sarebbe successo 2 anni dopo ?! 

E nel 1996 si era presa un anno di vacanza ?? E soprattutto per il Liverpool (che ha avuto i propri tifosi come principali responsabili) invece non ha valenza ??

 

Pensiamo a ricordare l'immane tragedia della scomparsa di 39 esseri umani andati ad una partita con la sola speranza di fare una festa assieme ad altri fratelli di tifo per la vittoria della propria squadra.

Ad ucciderli non furono solo la criminale vigliaccagine degli hooligans (che non si scontrarono con gli ultras ma con persone "normali" che non erano preparate per reagire ad un assalto) ma anche la colpevole inefficienza della polizia belga e la disorganizzazione assurda dell'Uefa che fece giocare una finale di tale portata in uno stadio obsoleto e fatiscente, nonostante fossero ben coscienti dell'enorme afflusso di pubblico e delle intemperanze degli animali inglesi.

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La pagina più nera, la pagina più triste.

Ed ogni anno mi ritrovo a vivere quella giornata sempre uguale; dall'aspettativa all'ansia, dallo sgomento al non capire... Poi il realizzare l'enormità di quello che era successo e renderti conto che la tua vita aveva avuto uno scossone epocale, figurarsi quelle di chi c'era e di chi ha avuto il lutto in casa.

Trentacinque anni.

Trentanove persone che non ci sono più ma resteranno per sempre nel cuore e nella memoria.

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Per moltissimi anni questa data è stata a lungo dimenticata. Quando ero piccolo io cioè negli anni 90 non se ne parlava così tanto e soprattutto non ricordo cerimonie da parte della società 

 

Onore a chi non si è arreso e ha fatto tornare in auge ormai già da una quindicina d’anni questa data che non va dimenticata 

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