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*Th3 Joker*

Napoli-Juventus, storia di una finale persa... a gennaio

Post in rilievo

Non è un altro, nuovo capitolo dell'amatissima saga anni '80 "Ritorno al futuro", non ci sarà Michael Fox nelle vesti di Marty McFly a tenerci compagnia con le sue avventure a spasso nel tempo a bordo della sua DeLorean. È la storia di Napoli-Juventus finale della Coppa Italia 2019/2020, espressione massima della ripresa dell'attività calcistica a seguito dell'epidemia COVID-19, conclusasi con la vittoria dei partenopei ai rigori dopo lo 0-0 nei 90 minuti regolamentari. Ed è la storia di una partita "già" vista, espressione abusata nel gergo sportivo ma che mai come stavolta presenta punti di aderenza con quanto verificatosi le ultime due volte che Juventus e Napoli si sono fronteggiate. Mister Gattuso, infatti, giocando sui punti critici della Juventus individuati già in occasione della gara di ritorno di campionato disputata il 26 gennaio, ha rimesso in scena lo stesso copione tattico riuscendo a neutralizzare le ambizioni bianconere di portare a casa il primo trofeo stagionale.

Fin dai primi minuti il leit motiv della gara è chiaro, con la squadra allenata da Maurizio Sarri che cerca di imporsi nella metà campo avversaria grazie alla sua fitta rete di passaggi. A questa presunta dimostrazione di forza, il Napoli ha risposto affidandosi alle certezze su cui ha costruito la vittoria del San Paolo per due reti ad una. In particolare, gli uomini di Gattuso accettano il giropalla bianconero disponendosi su due linee rispettivamente da 4 e 5 uomini, poco distanti tra loro ed estremamente compatte, tenuto conto dell'incapacità della Juventus di sfruttare adeguatamente l'ampiezza del campo. Ne deriva quindi un grande affollamento in zona centrale che impediva lo sviluppo pulito della manovra avversaria che quando sfogava sulla fascia sinistra veniva puntualmente neutralizzata dai raddoppi tempestivi portati da Di Lorenzo e Callejon in rapido scivolamento.

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Alex Sandro si sovrappone solo per ricevere, a quel punto lo scorrimento orizzontale e

contestuale raddoppio dei giocatori del Napoli è solo una formalità

 

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Assetto fotocopia in Napoli-Juventus 26/01/20

 

imageproxy.php?img=&key=da3b5e4058d215cchttps://i.imgur.com/qeRs74x.jpg[Curiosa inoltre la scelta adottata da Sarri relativamente alla prima impostazione: alla salida lavolpiana di Pjanic viene preferita la posizione di Cuadrado da insolito terzo centrale, che più che regalare un uomo in più in zona centrale (Pjanic) ha prodotto come unico risultato lo svuotamento della fascia destra e l'impossibilità di spezzare i raddoppi che il Napoli portava continuamente su Douglas Costa.

 

 

 

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Il brasiliano era infatti l'uomo su cui la Juve puntava principalmente per far saltare le linee partenopee, circostanza evidenziata dall'alto numero di palloni ricevuti. I continui raddoppi o triplicazioni portati da Mario Rui, Zielinski ed Insigne hanno però impedito al numero 11 bianconero di saltare l'uomo con regolarità, chiudendogli la luce del piede forte o costringendolo verso l'imbuto centrale.

 

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Le difficoltà della Juve in uno sviluppo credibile della manovra sono state accentuate anche dall'ottimo lavoro svolto da Mertens in copertura su Pjanic, che andava ad impedire la ricezione del bosniaco ed un ipotetico impulso al gioco bianconero. Lavoro che nella gara di gennaio era stato svolto con altrettanta perizia dal tandem Ruiz-Milik, in luogo dell'assenza dell'attaccante belga.

 

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Mertens taglia la linea di passaggio su Pjanic

 

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Napoli-Juventus 26/01/20, Ruiz e Milik impediscono la ricezione di Pjanic

 

 

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In un solo frame tutte le criticità bianconere: impossibilità di percussione centrale, scarsa ricerca

dell'ampiezza e regista neutralizzato

 

 

In questo quadro, la scarsa attitudine della Juventus ad occupare le zone laterali del campo unita alla lentezza nella circolazione della palla ha fatto sì che la difesa napoletana corresse pericoli solo sulle disattenzioni dei propri calciatori che in un paio di occasioni, a seguito di sbavature tecniche, hanno consegnato palla agli avanti bianconeri.

A far da contraltare alle difficoltà juventine in fase di possesso ci sono le criticità riscontrate in fase di non possesso e legate ad un sistema di pressing poco efficace, sebbene l'atteggiamento prudente del Napoli ha fatto sì che le azioni prodotte fossero limitate nel numero, pur non mancando di efficacia. Anche in questo caso è difficile non notare elementi di contatto tra la prima impostazione inscenata a Roma e quella vista nel match giocato al San Paolo. Nel dettaglio, gli uomini di Gattuso iniziavano la manovra sul versante sinistro per poi spostarsi velocemente a destra su Di Lorenzo. Le difficoltà bianconere nella gestione dell'ampiezza del campo, infatti, facevano sì che Matuidi, uscendo in pressione sul terzino destro avversario, dovesse coprire ampie porzioni di campo, concedendo tempo all'esterno basso napoletano che poteva così gestire il pallone. L'uscita di Matuidi inoltre determinava una crisi strutturale del centrocampo bianconero di cui Ruiz, tramite inserimenti alle spalle del francese, approfittava per dare ossigeno alla manovra azzurra.

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Immagine A: Di Lorenzo ha tempo e spazio per ricevere e girarla sul

successivo inserimento di Ruiz

 

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Immagine B: Ruiz riceve la giocata di Di Lorenzo, da lì si svilupperà

la manovra del Napoli

 

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Napoli-Juventus 26/01/20

 

 

 

I giocatori bianconeri si sono contraddistinti per passività nel disturbare l'iniziativa avversaria, con Dybala poco presente e Bentancur in ritardo o talvolta rinunciatario nell'uscita alta. Concomitanze, queste, che hanno fatto sì che la manovra partenopea, seppur estremamente lineare e poco incline ad arzigogoli, riuscisse a prendere il largo, creando pericoli praticamente ogni qualvolta venisse superata la metà campo bianconera.

 

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L'atteggiamento passivo della Juve fa sì che il Napoli abbia due

soluzioni in uscita, con Demme che può ricevere indisturbato

 

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Dybala e Cristiano attendono passivi la giocata di Maksimovic, Matuidi orientato per l'uscita

su Di Lorenzo. Il difensore napoletano trova la traccia centrale per Ruiz a cui si apre

la metà campo bianconera

 

Se è vero che "il tempo ha in mano tutte le carte del mazzo", è anche vero che nelle due semifinali hanno mostrato difficoltà nuove (brillantezza fisica da ritrovare in seguito alla sosta forzata per lockdown) e vecchie (discrasie nel pressing, occupazione degli spazi, fluidità della manovra). Al tempo (e a Sarri...) l'arduo compito di dare risposte.

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1 minuto fa, *Th3 Joker* ha scritto:

Al tempo (e a Sarri...) l'arduo compito di dare risposte.

Ma come le esaminiamo noi, Sarri non potrebbe fare altrettanto?

E' più facile che andarsi a rileggere il taccuino...

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Domani si giocasse un'altra partita tra juve e napoli sarri farebbe le stesse identiche scelte.

Nella psicologia fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi è la definizione di follia, nel calcio direi che è la definizione di mediocrità.

 

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 L’ultima foto è emblematica. 5 avversari tra centrocampo e difesa.. soffriamo da un paio di anni gli inserimenti tra le linee e ancora non è stata corretta questa cosa..

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Se non recuperi mai e dico mai la palla quando la squadra avversaria parte dietro non sei mai tanto pericoloso

 

Il nostro attacco è completamente passivo in fase di non possesso, vedi sempre gli attaccanti delle squadre avversarie o che pressano o che fanno le ali a centrocampo e schermano i mediani. I nostri attaccanti sono sempre fermi e piantati a guardare gli altri giocare.

 

poi ci portiamo sempre il solito problema sottolineato anche da questa analisi

 

la difficoltà strutturale delle nostre mezz'ali nel coprire l'ampiezza. 

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Eh be', centralizzare il giuoco è proprio la soluzione giusta devo dire, abbiamo fior fior di driblatori e visionari che mettono in porta i compagni. L'anno scorso praticamente, stessa squadra, hai vinto le partite con le sponde e i cross dalle fasce. Andrebbe scritto un manuale a Coverciano con i due parallelismi. "Come far giocare una squadra vincente male e come farla giocar male e farla diventare perdente".

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13 minutes ago, Gobbum said:

Scrive appunti su appunti e non impara dai propri errori.

Forse non sono riferiti alla partita, magari è un poeta e tra qualche decennio lo si studierà a scuola.

 

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1 minuto fa, El Pistolero ha scritto:

Forse non sono riferiti alla partita, magari è un poeta e tra qualche decennio lo si studierà a scuola.

 

Ahahah, saranno poesie in "volgare".

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18 minuti fa, Gobbum ha scritto:

Scrive appunti su appunti e non impara dai propri errori.

Lecce - Juve: Rinunci a Ronaldo e pensi che puoi sfangarla comodamente con i soli Dybala Higuain con dietro il centrocampo Pjanic, Rabiot, Can e Bernardeschi trequartista, torni a casa con un punto e hai la geniale idea di riproporre lo stesso centrocampo contro il Sassuolo e i punti bruciati diventano 4... 

 

Un po' quando una persona ti fa un torto talmente stupido ma non apposta e fai fatica a crederlo... .doh 

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Ottima analisi..

 

Ci vedo una conferma di quello che penso.. ovvero che Sarri non è il tipo di allenatore che sa leggere le situazioni, adattarsi all'avversario, capire la squadra, i momenti... vuole imporre il suo gioco ma non è sempre possibile (al di là del fatto che non ci sta riuscendo..)

 

Gattuso è stato più furbo e stratega.. ha vinto ai rigori, ma poteva anche vincere nei 90'..

 

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Comunque la stessa cosa la ribadiremo dopo lo scudetto perso con la lazio o l'inda e dopo l'eliminazione in CL.

 

Siamo una squadra scontatissima, che non recupera mai palla alta, che non è cinica, una squadra che non è motivata oltre a non avere freschezza atletica.

 

Insomma, un libro aperto molto decifrabile. Siamo facili da affrontare e contenere. 

 

Dovremo solo aspettare la fine fine di questa stagione sperando che il Pres non continui col mettere davanti ad un progetto vincente il progetto Amici del Pres.

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In questo allegri era maestro.. nel senso che si accorgeva dei suoi sbagli e la volta successiva non si intestardiva....

 

La partita di ritorno col bayern, la partita qualificazione con atletico, la partita di ritorno con il Real che quasi la sfangavamo alcuni esempi...

 

Speriamo che il nostro allenatore migliora in questa sua mancanza

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Stessa analisi si può fare per gli incontri con la Lazio in Campionato e Supercoppa,e ciò è un'ulteriore aggravante....ma mi ripeto anche in questo topic:la responsabilità maggiore è di chi ha ingaggiato Sarri, ben conoscendo pregi e difetti ,ed ha allestito la rosa....

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