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Dale_Cooper

"Abbiamo sbagliato l'approccio" - Analisi degli inizi di gara della Juventus

Post in rilievo

Manca il bastone è evidente e dall'altra parte c'è troppo "vissuto" diciamo così che permette una certa autonomia che non dovrebbe esistere 

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nel calcio è sempre andato di moda cambiare le parole per dire sostanzialmente le stesse cose:

 

i contropedi sono diventati ripartenze

 

il catenaccio è diventato squadra corta

 

abbiamo sbagliato approccio non vuol dire altro che "abbiamo preparato la partita ad cazzium"

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12 ore fa, Third stone from the sun ha scritto:

Se prima si aveva l'impressione di poter vincere prima di scendere in campo, oggi vedendo le partite in tv sembra che i nostri avversari ci affrontino sapendo di avere delle possibilità da giocarsi...

Ogni volta che Inter o l'Atalanta vince, leggi le interviste degli avversari che dicono di avere fatto il massimo, di averci provato, contro un avversario forte.

Leggiti le interviste dopo le nostre vittorie, risultati ingiusto, meritavamo di più, la partita l'abbiamo fatta noi, addirittura inzaghi ha detto che rabiot voleva fare un cross.

Lo stesso le interviste pre-partita, andiamo a Milano sapendo di trovare una forte squadra, cercheremo di fare bene...

Contro di noi, non partiamo battuti, anzi a Torino ce la giocheremo convinti di fare risultato.

Non firmo per il pari....

 

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L'approccio di chi partecipa a qualsiasi tipologia di gioco, compreso il Briscola e Tresette, è quello di vincere la partita e questo vale ancora di più per chi fa dello sport e nel nostro caso, fa del calcio la sua professione. Nessuno e in nessun caso gioca per perdere, pertanto più che di approccio e motivazione, sarebbe più corretto discutere di assoluta attenzione mentale ai dettami impartiti dal tecnico, cui collegare la massima concentrazione e la necessaria carica agonistica; semmai il tecnico deve saper operare sulla psicologia individuale dei giocatori che convoca e che poi fa scendere in campo, panchinari compresi; in breve significa tenere sempre elevata la tensione emotiva, ma nel contempo mantenere la necessaria serenità positiva, impedendo cioè di cadere nella tensione negativa, quest'ultima strettamente legata al timore di sbagliare e di perdere la partita. Questo è il lavoro prioritario e più difficile per un tecnico ed è strettamente collegato alle esperienze da esso maturate nel tempo; addirittura più difficile del saper trasmettere una diversa filosofia di gioco o far comprendere ai giocatori certe scelte tecniche o tattiche che siano.

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14 ore fa, Adreiu ha scritto:

Fino a quando ci saranno sorrisi e sorrisoni, l'approccio sarà sempre lo stesso. 

Pessimo. 

 

Infatti!!! Prima del Porto si sarebbero dovuti vedere sguardi da All Blacks non abbracci e risatone.

Serve o non serve boh! 

Di sicuro la pacionesca rilassatezza si è vista poi in campo.

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Quest'anno mi sembra una scolaresca in gita o un gruppo di amici che giocano sulla spiaggia...

Le squadre più scarse compensano la differenza proprio con l'aggressività e la cattiveria agonistica

L'approccio giusto deve essere "insegnato" anche dall'allenatore. Allegri (o Conte o Lippi) li avrebbe appesi al muro parecchie volte.

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14 hours ago, ughito1970 said:

Mi sbaglierò ma secondo me l'approccio alla gara lo trasmette l'allenatore. 

Non solo lui, ma sicuramente in questi casi è il primo colpevole. Poi non capisco, conosciamo tutti Pirlo, ma a vedere certi inizi impazzirei peggio di Allegri a Carpi.

Il fatto è che il metodo Pirlo, ovvero pacatezza e lucidità (poca da allenatore, molta da giocatore), funziona solo per lui, altri hanno bisogno di essere caricati a mille, cosa che lui sicuramente non sa fare.

 

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Terzini scadenti, mezzali oscene, regista buono ma non eccezionale.

Prima sistemiamo queste cose, poi pensiamo agli approcci.

Ci stiamo stupendo che una squadra mal costruita non renda come una squadra di campioni.

Dobbiamo realizzare prima di tutto che gli ultimi 2 anni di Allegri sono stati un canto del cigno dei campioni che avevamo, poi dobbiamo realizzare che insieme alla mediocrità degli allenatori si è fatta avanti una mediocrità dei giocatori in campo, solo quest'anno mitigata in parte dall'arrivo di giovani di talento, ma totalmente senza esperienza ai livelli che dovrebbero competere alla Juve.

Davvero qualcuno pensa che Lichtsteiner-Evra o Dani Alves-Sandro (quel Sandro) possano essere paragonati con la batteria di terzini attuali (un'ala ignorante adattata a fare il terzino, uno che viene da anni di panchina a Real e City, il gemello scoglionato di Alex Sandro, un terzinaccio preso dalla Serie C)?

Non parliamo nemmeno del centrocampo attuale contro Pogba-Piglo-Marchisio-Vidal o Pjanic-Khedira dietro a Mandzukic-Dybala-Cuadrado (ala).

Pirlo è una comparsa, ma pensare che il tutto possa dipendere dalla carica che dà l'allenatore prima della gara è quantomeno riduttivo.

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15 ore fa, JuventusJack ha scritto:

Sorrisi e sorrisoni c'erano anche con Allegri

in parte si, ma in parte dipende anche dalla testa dei giocatori.

Sulla testa dei giocatori deve lavorare l'allenatore. Sull'aspetto emotivo intendo. Piaccia o non piaccia, non sono macchine, dove inserisci un settaggio e vanno da sole.

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se in barriera su un calcio di punizione al secondo tempo supplementare di un ritorno ad eliminazione diretta di champions, la tua preoccupazione è girarti per salvare il faccino anzichè assicurarti di fare il massimo per fermare il pallone ... sì, il problema è nell'atteggiamento.

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A volte a mettere le pezze si fa ancora una figura peggiore. Giocatori esclusivamente nazionali, con migliaia di partite sommando le loro presenze, sbagliano l'approccio? Quindi per te Mister, si può sbagliare l'approccio di una partita che ti vede con un risultato da ribaltare? No, la puoi perdere perchè sei inferiore, ma non perchè hai sbagliato l'approccio. A volte tacere è l'unica via.

32 minuti fa, Ste88 ha scritto:

Terzini scadenti, mezzali oscene, regista buono ma non eccezionale.

Prima sistemiamo queste cose, poi pensiamo agli approcci.

Ci stiamo stupendo che una squadra mal costruita non renda come una squadra di campioni.

Dobbiamo realizzare prima di tutto che gli ultimi 2 anni di Allegri sono stati un canto del cigno dei campioni che avevamo, poi dobbiamo realizzare che insieme alla mediocrità degli allenatori si è fatta avanti una mediocrità dei giocatori in campo, solo quest'anno mitigata in parte dall'arrivo di giovani di talento, ma totalmente senza esperienza ai livelli che dovrebbero competere alla Juve.

Davvero qualcuno pensa che Lichtsteiner-Evra o Dani Alves-Sandro (quel Sandro) possano essere paragonati con la batteria di terzini attuali (un'ala ignorante adattata a fare il terzino, uno che viene da anni di panchina a Real e City, il gemello scoglionato di Alex Sandro, un terzinaccio preso dalla Serie C)?

Non parliamo nemmeno del centrocampo attuale contro Pogba-Piglo-Marchisio-Vidal o Pjanic-Khedira dietro a Mandzukic-Dybala-Cuadrado (ala).

Pirlo è una comparsa, ma pensare che il tutto possa dipendere dalla carica che dà l'allenatore prima della gara è quantomeno riduttivo.

.ok

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Sbagliamo l'approccio perchè la squadra viene sempre messa male in campo, poi miglioriamo con gli aggiustamenti fatti dal tecnico (non credo) o dagli stessi giocatori in campo (piu probabile), un esempio c'è stato con il Porto quando Chiellini e Bonucci sono scesi per dare indicazioni tattiche.

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33 minuti fa, blackwhite78 ha scritto:

se in barriera su un calcio di punizione al secondo tempo supplementare di un ritorno ad eliminazione diretta di champions, la tua preoccupazione è girarti per salvare il faccino anzichè assicurarti di fare il massimo per fermare il pallone ... sì, il problema è nell'atteggiamento.

Il problema l'ha spiegato bene il giocatore del porto. Hanno preparato la gara nei minimi dettagli anche studiando come si comporta nostra barriera sui calci piazzati. Quel tiro è stato studiato a tavolino. Evidentemente noi questi dettagli non li curiamo come altri, altrimenti quella barriera sarebbe rimasta ferma. Vogliamo credere che sia solo colpa dei giocatori oppure durante la settimana questo dettaglio non è stato curato ??? Io qualche sospetto c'è l'ho.

Per queste cose w l'allenatore preciso e maniacale.

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1 ora fa, LE6END ha scritto:

Quest'anno mi sembra una scolaresca in gita o un gruppo di amici che giocano sulla spiaggia...

Le squadre più scarse compensano la differenza proprio con l'aggressività e la cattiveria agonistica

L'approccio giusto deve essere "insegnato" anche dall'allenatore. Allegri (o Conte o Lippi) li avrebbe appesi al muro parecchie volte.

Condivido. A maggior ragione considerando che non abbiamo più i tevez, i Vidal, i Davids, i furino. Con i Ramsey e i rabiot ci vorrebbero Moggi e Capello negli spogliatoi....

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Pure l'anno scorso avevamo dei momenti in tutte le partite dove ci addormentavamo totalmente, solo che poteva accadere in qualsiasi momento, accadeva piú spesso quando eravamo in vantaggio e a volte la scampavamo. Quest'anno succede con la gara ancora in bilico e se andiamo in svantaggio quasi sempre non siamo in grado di recuperare la partita. 

 

La statistica piú emblematica e che fa capire bene che tipo di squadra siamo é quella che dice che a parte col Toro non abbiamo mai vinto di misura, mai. Indice di una squadra che non sa soffrire, non sa "tenere botta", sa sfruttare le partite che si mettono bene e invece non riesce mai a risolvere quelle in bilico (non pareggiano o vinciamo mai segnando nel recupero). 

 

In una sola parola siamo mosci. 

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Che giocatori di serie A abbiano bisogno di stimoli esterni a se stessi per entrare in partita motivati mi sembra francamente assurdo. 
La carica che l’allenatore può dare è necessaria in momenti di estremo pathos, ma non che l’allenatore debba ogni volta fare un discorso motivazionale alla Al Pacino. 
Se non sanno cosa vuol dire entrare carichi e motivati si riguardino la rabbia e la bava da animale selvatico di chiesa nel secondo gol alla Lazio.
 

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7 ore fa, none ha scritto:

medie e percentuali su un dato di 38 partite per stagioni diverse, con allenatori diversi, con avversari diversi, calendari diversi, in contesti diversi.. secondo me dicono poco.

abbiamo meno punti, il minuto della gara in cui li abbiamo persi diventa un dettaglio poco rilevante.

 

Non sono d'accordo, il rilevamento statistico è pertinente e l'approccio sbagliato sia all'andata che al ritorno col Porto é stato fatale per la nostra stagione 

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18 ore fa, Jj Okocha ha scritto:

L altra faccia della medaglia è che questa squadra non rimonta mai perché fondamentalmente fatica a creare e/o segnare 

 

Le big europee vanno ed andavano anche spesso in svantaggio ma poi rimontavano e gliene piazzavano 3-4-5 di gol 

 

Oggi il Real era sotto 0-1 a 18 minuti dalla fine ma poi con 2 perle rimonta 

 

E quante volte si è visto il Real sotto al Bernabeu...idem Barca e Bayern ad esempio

 

Le grandi squadre vincono rimontando nonostante l approccio 

 

Non è per forza l approccio il problema secondo me

 

 

esatto, loro sono grandi squadre, noi un'Armata Brancaleone

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4 ore fa, LE6END ha scritto:

Quest'anno mi sembra una scolaresca in gita o un gruppo di amici che giocano sulla spiaggia...

Le squadre più scarse compensano la differenza proprio con l'aggressività e la cattiveria agonistica

L'approccio giusto deve essere "insegnato" anche dall'allenatore. Allegri (o Conte o Lippi) li avrebbe appesi al muro parecchie volte.

Vero, infatti io posso capire che una volta o due in stagione si possa sbagliare l'approccio mentale alla partita, considerando che si gioca ogni 3 giorni e che comunque stiamo parlando di esseri umani e non di robot. Quando però la cosa capita 6 o7 volte in sei mesi, c'è qualcosa che non quadra. Evidentemente i giocatori spesso non sono "sul pezzo", e Pirlo non riesce non riesce a dare quel quid motivazionale per richiamare all'ordine la truppa.

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allenatore che non sa gestire la tensione emozionale dei suoi calciatori...

 

d'altronde si vede in campo che appena andiamo in vantaggio anche se a causa di una giocata del singolo, poi magicamnete riusciamo a giocare più tranquilli e si vede qualcosa...

 

sullo 0a0 sempre in tensione...

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innanzitutto complimenti per il lavoro svolto (e la fatica).

io sono propenso a pensare che il motivo risieda nel fatto che siamo un'insieme di giocatori, ma non siamo una squadra.

non vedo coesione e comunione di intenti, vedo gente che pensa ai fatti suoi.

e dico questo anche e soprattutto perché ho (abbiamo) un paragone in campo su ciò che dovrebbe essere l'atteggiamento corretto e vincente, il giocatore in questione si chiama federico chiesa.

guardato lui, come si impegna, come è motivato, e poi osservando gli altri, con qualche eccezione (forse), capisci che non ci siamo.

e quindi è normale che ci voglia il gol preso per cominciare a combinare qualcosa.

poi, se fortunatamente passiamo in vantaggio, caliamo subito l'impegno ed il rendimento, facendoci spesso raggiungere.

è la storia di quest'anno.

di chi è la colpa ? sicuramente di pirlo, ma non solo, perché chiesa anche lui ha come allenatore pirlo, e questo problema non ce l'ha.

 

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sono d'accordo purtroppo e' l'allenatore che deve dare la mentalita' e quindi l'approccio prima e durante la partita...non si e' visto nulla di tutto questo, se poi ci aggiungiamo la confusione tattica, la condizione fisica imbarazzante e i tanti infortuni...

 

mi dispiace perche' il dna juve quest'anno e' stato veramente calpestato...

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