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The Young Pope

Intervista Avv D’onofrio sulla SuperLega

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Superlega contro UEFA. Da un lato: Juventus, Barcellona e Real Madrid. Dall’altro, la confederazione europea guidata da Aleksander Ceferin. Una battaglia che si combatte con le armi legali: la notizia del giorno è che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si pronuncerà sul rinvio pregiudiziale del Tribunal Mercantil n°17 di Madrid. Ne abbiamo parlato con Paco D'Onofrio, avvocato esperto di diritto sportivo e professore di diritto dello sport presso l'Università di Bologna. 

Intanto, cosa rappresenta la comunicazione di oggi?
“Il rinvio pregiudiziale è un meccanismo attraverso il quale si richiede l’intervento della Corte di Giustizia UE. C’è un primo vaglio di ammissibilità che è stato superato: la corte ha ritenuto la questione di sua competenza e questo va in un certo modo a suffragio di chi questa iniziativa l’ha adottata. Non è un’anticipazione sull’esito, certo, ma è un primo elemento che depone verso il fatto che la materia esondi dai limiti sportivi e possa essere giudicata in base alle norme che disciplinano il mercato”.

Sull’altro piatto della bilancia c’è la specificità dello sport.
“Il criterio a livello europeo è in realtà lo stesso a livello statale: l’ordinamento sportivo è autonomo, non indipendente. Può darsi una sua struttura, su cui le autorità statali o comunitarie non intervengono. Tuttavia, nell’esercizio di questa autonomia i principi generali degli ordinamenti vanno rispettati: pur essendo lo sport qualificato come gioco, in realtà coinvolge diritti di rango costituzionale. Penso per esempio al diritto al lavoro o al diritto all’impresa. Diritti che vanno protetti anche con norme che vanno al di là dell’ordinamento sportivo: non si può pensare che ci sia una dimensione economicamente rilevante, che sfugga a regole generali in materia economica, finanziaria o di anti-trust”.

Il precedente più illustre è la Bosman.
“Tutto nasce da lì, il principio è lo stesso: all’epoca si diceva che i contratti sopravvivessero anche oltre la loro durata, perché lo sport aveva deciso che fosse così. Dato che però si parlava di diritto al lavoro, pur proveniente dal diritto sportivo, la Corte statuì che non ci si poteva sottrarre al diritto generale, valido per qualsiasi lavoratore. C’è una forte analogia tra le due situazioni, anche in quel caso l’ordinamento sportivo non si voleva arrendere a un’applicazione naturale del diritto, pretendendo di poter rivendicare una sorta di primato. La Corte di Giustizia fu lapidaria e qui mi sembra di vedere lo stesso presupposto: un’organizzazione, in questo caso la UEFA, che pretende di imporre un modello senza che sia possibile neanche proporre un’alternativa. Non si tratta di società che hanno rinunciato o declinato la loro disponibilità a far parte dei tornei nazionali o europei precedenti; hanno semplicemente sottoscritto un accordo e ideato un modello alternativo. Allo stato attuale, non hanno causato alcun danno concreto: se ora la UEFA condannasse tre società, condannerebbe tre società che hanno solo osato immaginare un modello alternativo, ma che non l’hanno posto in essere”.

La UEFA, però, è un’organizzazione privata. L’esclusione vorrebbe dire: giochi se stai alle mie regole, altrimenti vai fuori.
“Però bisogna stare attenti. Non è che un’organizzazione privata può irrogare sanzioni senza che ci sia un valido presupposto. Un’eventuale esclusione comporterebbe un danno economico immediato a carico di queste società. Anche in una dimensione privata, e del resto il sistema dei contratti federali pre-Bosman era privato, valgono le regole generali. Anche in quel caso veniva eccepita la dimensione privata, ma questo non può bastare a consentire che siano vulnerati diritti che hanno una chiara natura universale. In questo momento, se la UEFA irrogasse delle sanzioni lo farebbe solo perché alcune squadre hanno osato ipotizzare un modello alternativo, senza realizzarlo perché non c’è un programma concreto. Si rischia un processo alle intenzioni, e questo mi lascerebbe qualche dubbio sulla legittimità della condotta punitiva. Se ci sarà una sanzione, bisognerà vedere quale sarà: se di natura economica, è reversibile. L’esclusione da una o più edizioni di una competizioni no: se successivamente la corte la giudicasse illegittima, non si potrebbe certo riportare indietro le lancette dell’orologio”.

Vede quindi più logica un’eventuale multa da parte della UEFA?
“Ci sarebbe una questione a monte, per come la vedo io. Se all’interno di una confederazione, dodici tra le squadre più rappresentative soffrono per un modello che ritengono insoddisfacente e superato, non ci si può chiudere in modo così rigoroso: bisognerebbe aprire un tavolo condiviso, per delle riforme che non siano esclusive. Detto questo, se la UEFA decidesse di portare avanti questo atteggiamento così rigoroso, vedrei più ragionevole una sanzione di natura economica. Con l’esclusione dei tre club ancora interessati, la UEFA si esporrebbe a un rischio gigantesco e a un potenziale carico di responsabilità risarcitoria gravissimo”.

I tempi della Corte di Giustizia UE quali possono essere?
“Dubito possano essere brevi, comunque penso saranno inconciliabili con l’inizio della prossima stagione agonistica. La UEFA dovrà decidere al buio, senza il conforto o il parametro della decisione della Corte, se e come sanzionare. Dubito che la corte possa pronunciarsi prima di agosto”. 

Tornando alla specificità dello sport, la UEFA non potrebbe sostenere che una struttura tipo la Superlega metta a rischio lo sviluppo del calcio in toto?
“Noi diamo per scontato che esista un soggetto monopolista. È così in Italia, ma in qualsiasi Paese: per fare calcio o sport devi aderire alla FIGC. Lo stesso discorso vale a livello continentale, ma questo è un meccanismo che lo sport si è dato. Nel momento in cui ci si confronta con le regole di mercato, non è detto che questa autoreferenzialità tenga: le posizioni di dominio sono sempre state contrastate dall’Unione Europea. Alcune le diamo per scontate e immutabili, ma sono tali soltanto finché sono accettate dai protagonisti. Io credo che se le dodici squadre avessero portato a conclusione quel progetto, la UEFA avrebbe sicuramente potete escluderle: avrebbe potuto dire o partecipi ai miei tornei o ai tuoi. Questo non è successo, c’è stato solo il concepimento di un modello alternativo, che non ha avuto corso: certo, nasceva perché avesse una fase esecutiva, ma questo non è ancora successo. E la sanzione arriverà oggi: la UEFA li vorrebbe condannare solo perché hanno osato pensare a un altro modello. Che noi non conosciamo a fondo, se non per quello che ci hanno raccontato alcuni dei protagonisti. Ma non sappiamo per esempio come sarebbero state reclutate le squadre a invito e soprattutto non c’è scritto che sarebbe stato un modello alternativo alla Champions. La UEFA ragiona in termini di esclusività: è un ragionamento tollerabile a livello europeo? Penso alla modifica delle NOIF delle FIGC: varrà per il futuro, è già un approccio diverso e più logico. Inoltre, se una federazione cambia una norma, è perché in passato quella norma non c’era: mi sembra più prudente l’atteggiamento della federazione italiana”. 

Bosman a parte, la giurisprudenza UE va in una direzione chiara. Difficile che la UEFA possa vincere.
“Certo, del resto il rinvio che fa il tribunale commerciale di Madrid si basa su questo presupposto: è un tribunale dello Stato, che legge i precedenti e guarda alla giurisprudenza della Corte di Giustizia UE. Poi chiede se valgono ancora quelle indicazioni. Nutro molto scetticismo sul fatto che un’eventuale sanzione della UEFA nei confronti dei tre club, nelle forme di un’esclusione dalle proprie competizioni, possa essere avallato dalla corte europea. Diverso sarebbe se venisse concretizzato un meccanismo alternativo”. 

Però così si rimanda solo il problema, no?
“È indubbio, ma infatti la questione non dovrebbe essere risolta né nelle aule di giustizie né con interviste giornalistiche dei protagonisti, cioè da una parte i rappresentanti della UEFA e dall’altra i rappresentanti della Superlega. È stata gestita male a livello mediatico e comunicativo, ma in realtà della Superlega era a conoscenza tutto il mondo del calcio: evidentemente il malessere di queste società doveva essere intercettato prima. E penso ancora che la soluzione migliore, l’unica davvero possibile, sia di compromesso tra le parti oggi in lotta”.

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Da leggere e rileggere 10 volte. Un ottimo professionista della materia mi pare. In tribunale si discuterà a questi livelli, non certo come vorrebbero parte dei tifosi, i presidenti di lega e ceferino. Appoggiati in buona parte da politici che sono macchiette in europa di Oggi

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I presidenti di 12 club potentissimi non son di certo fessi che prendono decisioni dopo aver bevuto un tavernello. A volte i tifosi riescono ad essere davvero ingenui

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nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

questo porta sfigaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

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22 minuti fa, The Young Pope ha scritto:

Io credo che se le dodici squadre avessero portato a conclusione quel progetto, la UEFA avrebbe sicuramente potete escluderle: avrebbe potuto dire o partecipi ai miei tornei o ai tuoi. Questo non è successo, c’è stato solo il concepimento di un modello alternativo, che non ha avuto corso:

Questo è vero. Speriamo possa bastare per evitare il peggio.

25 minuti fa, The Young Pope ha scritto:

Noi diamo per scontato che esista un soggetto monopolista. È così in Italia, ma in qualsiasi Paese: per fare calcio o sport devi aderire alla FIGC. Lo stesso discorso vale a livello continentale, ma questo è un meccanismo che lo sport si è dato.

Ed ha una logica quasi banale. 

Se il calcio nazionale, europeo e mondiale fosse frazionato in leghe quale vincitore sarebbe campione d Italia, d Europa o del mondo ?

Nessuno, un non senso.

Legittimo, ma una vera schifezza.

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7 minuti fa, roby4u ha scritto:

 questo sosteneva che vincevamo i ricorsi... hai visto infatti...

Infatti la legge e il protocollo erano dalla nostra parte.

Poi se Figc e Coni mettono su una porcata, beh, non è certo colpa dell'avvocato d'Onofrio.

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io non sono di certo un legale, ma se dovessi dare un consiglio all'uefa, gli direi di squalificare le 3 ribelli da tutte le competizioni uefa a partire dalla stagione prossima, e non da questa.

in questo modo avrebbero modo entrambe le parti di darsi battaglia nelle varie aule giudiziarie, senza rischiare di dover pagare centinaia di mln di risarcimento, cosa che invece avverrebbe se le squalificasse in questa stagione, e poi perdesse in sede di giudizio.

io continuo a pensare che il trio ''ribelle'' voglia lo scontro e auspichi una squalifica in QUESTA STAGIONE, perchè sicuri di vincere la causa in seguito...

quanto all'uefa, resto altresì convinto che non commetteranno mai l'errore di squalificarle in questa stagione...

io vado oltre, non temo neanche possibili atti di corruzione! la cosa è troppo GROSSA! sarebbe una sentenza che farebbe giurisprudenza! sulla quale poi ci marcerebbero in seguito anche le aziende che producono altri beni, e ve lo immaginate il casino che scatenerebbe una sentenza che desse ragione all'uefa?!

sparo un nome a caso AMAZON! mi chiedo cosa potrebbe fare un colosso del genere , se gli venisse data la possibilità di comportarsi come l'uefa????

è una storia che da fuori appare molto controversa, ma in realtà a me è sempre sembrata molto semplice, di facile risoluzione, e il fegato spappolato di ceferin , secondo me ne è la prova lampante!

probabilmente andrà a finire con una multa, come ipotizza d'onofrio...ma sarebbe legittima?????? a naso mi viene da pensare che l'uefa perderebbe anche in questo caso, nel senso che il trio superlega, ribalterebbe in tribunale anche l'eventuale sanzione amministrativa, ma qui sono meno sicuro di quanto lo sono invece sulla squalifica.

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49 minuti fa, garrison ha scritto:

Tutto giusto ma porta una sfiga allucinante.

Non credo a queste cose ma in effetti ogni volta che lo interpellano poi la sentenza va nel verso contrario.  .ghgh

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1 ora fa, actarus7 ha scritto:

Questo è vero. Speriamo possa bastare per evitare il peggio.

Ed ha una logica quasi banale. 

Se il calcio nazionale, europeo e mondiale fosse frazionato in leghe quale vincitore sarebbe campione d Italia, d Europa o del mondo ?

Nessuno, un non senso.

Legittimo, ma una vera schifezza.

si, credo di si, sarebbero campioni della lega di appartenenza, ma non campioni d'italia o d'europa o del mondo...

per diventarlo bisognerebbe che poi tutte le leghe si scontrassero tra di loro. il che la vedrei dura...

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1 ora fa, actarus7 ha scritto:

Questo è vero. Speriamo possa bastare per evitare il peggio.

Ed ha una logica quasi banale. 

Se il calcio nazionale, europeo e mondiale fosse frazionato in leghe quale vincitore sarebbe campione d Italia, d Europa o del mondo ?

Nessuno, un non senso.

Legittimo, ma una vera schifezza.

Bè, è successo:

 

Italia, 1921-22: Campioni CCI e campioni FIGC

 

Argentina, 1912-14 Campioni FAF e campioni AAF; 1919-1926 campioni AAm e campioni AAF

 

USA: campioni MLS e campioni NASL o USL

 

E succede nel basket con le coppe europee organizzate da ULEB e le coppe organizzate dalla FIBA.

 

E comunque si dovrebbe precisare che non esiste e non è mai esistito un campione d'Europa per club di calcio. Chi vince la Champions non diventa campione d'Europa: vince la Coppa dei Campioni.

 

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1 ora fa, kranomed ha scritto:

io non sono di certo un legale, ma se dovessi dare un consiglio all'uefa, gli direi di squalificare le 3 ribelli da tutte le competizioni uefa a partire dalla stagione prossima, e non da questa.

in questo modo avrebbero modo entrambe le parti di darsi battaglia nelle varie aule giudiziarie, senza rischiare di dover pagare centinaia di mln di risarcimento, cosa che invece avverrebbe se le squalificasse in questa stagione, e poi perdesse in sede di giudizio.

io continuo a pensare che il trio ''ribelle'' voglia lo scontro e auspichi una squalifica in QUESTA STAGIONE, perchè sicuri di vincere la causa in seguito...

quanto all'uefa, resto altresì convinto che non commetteranno mai l'errore di squalificarle in questa stagione...

io vado oltre, non temo neanche possibili atti di corruzione! la cosa è troppo GROSSA! sarebbe una sentenza che farebbe giurisprudenza! sulla quale poi ci marcerebbero in seguito anche le aziende che producono altri beni, e ve lo immaginate il casino che scatenerebbe una sentenza che desse ragione all'uefa?!

sparo un nome a caso AMAZON! mi chiedo cosa potrebbe fare un colosso del genere , se gli venisse data la possibilità di comportarsi come l'uefa????

è una storia che da fuori appare molto controversa, ma in realtà a me è sempre sembrata molto semplice, di facile risoluzione, e il fegato spappolato di ceferin , secondo me ne è la prova lampante!

probabilmente andrà a finire con una multa, come ipotizza d'onofrio...ma sarebbe legittima?????? a naso mi viene da pensare che l'uefa perderebbe anche in questo caso, nel senso che il trio superlega, ribalterebbe in tribunale anche l'eventuale sanzione amministrativa, ma qui sono meno sicuro di quanto lo sono invece sulla squalifica.

non credo sia la stessa cosa. poi boh eh...

credo che il calcio sia UNA istituzione, poi c'è il basket, il ping pong.... ecc....

AMAZON è UNA società privata, poi ce ne sono altre....

semmai se dovessi fare un paragone mi verrebbe da pensare che il cda di amazon si divide e i rivoltosi pretendono di avere stessi clienti e stesso mercato dell'amazon principale. succederebbe lo stesso casino di oggi..

quindi è una battaglia interna ad un soggetto riconosciuto non tanto per il monopolio, ma quale rappresentante della istituzione calcistica. liberalizzando sta roba credo andremo incontro a tutto un polverizzarsi di  istituzioni private che fanno a gara nel contendersi clienti ( tifosi) mercati e chi ne ha più ne metta. paragonando l'italia poi? c'è la lega delle maglie a striscie? le maglie monocolori? la lega di chi? di chi ha forte sostenibilità finanziaria? quante ne restano...

boh, c'è casino comunque la si metta.  

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7 minuti fa, Ste71 ha scritto:

Bè, è successo:

 

Italia, 1921-22: Campioni CCI e campioni FIGC

 

Argentina, 1912-14 Campioni FAF e campioni AAF; 1919-1926 campioni AAm e campioni AAF

 

USA: campioni MLS e campioni NASL o USL

 

E succede nel basket con le coppe europee organizzate da ULEB e le coppe organizzate dalla FIBA.

 

E comunque si dovrebbe precisare che non esiste e non è mai esistito un campione d'Europa per club di calcio. Chi vince la Champions non diventa campione d'Europa: vince la Coppa dei Campioni.

 

vero, infatti un campionato d'europa non esiste. esistono i campionati nazionali. e i migliori piazzati partecipano alla champions. che è la sintesi delle migliori squadre dei rispettivi campionati nazionali

tra l'altro un campionato d'europa dovrebbe essere tra le nazioni UE. altrimenti boh...

negli USA esiste una confederazione di stati. è molto diverso il loro sistema statale dall'europa. da noi gli stati nazionali restano preminenti rispetto alla ue

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3 ore fa, The Young Pope ha scritto:

In questo momento, se la UEFA irrogasse delle sanzioni lo farebbe solo perché alcune squadre hanno osato ipotizzare un modello alternativo, senza realizzarlo perché non c’è un programma concreto. Si rischia un processo alle intenzioni, e questo mi lascerebbe qualche dubbio sulla legittimità della condotta punitiva.

però c'è  da dire in questo caso, che contesta possibili sanzioni solo perchè la superlega è un'ipotesi, ma non una cosa concreta. perchè se lo fosse allora?

tenendo presente che non è concreta solo perchè 9 squadre hanno disdetto la partecipazione. a prescindere dai motivi adottati, ampiamente discussi...

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3 ore fa, actarus7 ha scritto:

Questo è vero. Speriamo possa bastare per evitare il peggio.

Ed ha una logica quasi banale. 

Se il calcio nazionale, europeo e mondiale fosse frazionato in leghe quale vincitore sarebbe campione d Italia, d Europa o del mondo ?

Nessuno, un non senso.

Legittimo, ma una vera schifezza.

Beh....i vincitori delle varie leghe si affrontano tra di loro e il vincente diventa il campione di tutte le leghe (o d'Italia, o d'Europa o del mondo) 

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