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PlatinieZibi

Partita d'addio di Platini. Francia vs Resto del Mondo

Post in rilievo

Basta parlare di rock, è un forum di calcio. E comunque il miglior disco della storia del rock è quello che mi dà il nickname, altro che metal, quindi possiamo chiuderla qui, così è deciso l'udienza è tolta 😁 

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On 6/17/2021 at 9:16 PM, ronny80 said:

Certo che si è ritirato presto Platini, appena 32 anni.....con la classe aveva poteva tranquillamente giocare ancora 3 anni o forse di più.

non credo... fumava tanto per dirne una.

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Platini avrebbe potuto  giocare serenamente fino a 40 anni. Troppo più avanti di tutti con la testa, troppo in anticipo rispetto agli altri 21 in campo.

Il fumo non c'entrava nulla, il suo problema furono la mancanza di motivazioni e una certa predisposizione alla depressione seguita al trauma post Heysel (voleva smettere quella sera), acuita dalla delusione post Mondiale messicano.

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Platini fu molto chiaro in un intervista sulle reali motivazioni del suo addio,diciamo che 

(se ci si basa anche su altre testimonianze) ci fu un concorso tra vari motivi di cui uno di natura fisica/agonistica che fu preponderante.

La prima idea di abbandonare il calcio gli venne dopo l'Heysel,non solo per l'evento tragico ma anche perché considerava chiuso il suo ciclo col raggiungimento dell'obiettivo principale,però decise di proseguire ancora un anno visto che c'era l'Intercontinentale da vincere e sopratutto i Mondiali,poi dopo Messico 86 decise di smettere ma la Juventus gli chiese di rimanere ancora un anno per guidare la squadra nella difficile fase di transizione dal Trap a Marchesi,poi nel 1987 la decisione fu irrevocabile...lui in quell'intervista disse che il calcio ormai stava trasformandosi ed il fattore atletico stava diventando sempre più preponderante e lui,contando anche i vari acciacchi fisichi,non aveva più gli stimoli per continuare,se poi consideriamo che aveva vinto,ad eccezione del mondiale, tutto quello che poteva vincere ecco lì spiegata la decisione.

Ha fatto bene a lasciare nel momento giusto,un campione è tale anche nel momento in cui decide di far calare il sipario.

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2 minuti fa, Michael Laudrup ha scritto:

Platini fu molto chiaro in un intervista sulle reali motivazioni del suo addio,diciamo che 

(se ci si basa anche su altre testimonianze) ci fu un concorso tra vari motivi di cui uno di natura fisica/agonistica che fu preponderante.

La prima idea di abbandonare il calcio gli venne dopo l'Heysel,non solo per l'evento tragico ma anche perché considerava chiuso il suo ciclo col raggiungimento dell'obiettivo principale,però decise di proseguire ancora un anno visto che c'era l'Intercontinentale da vincere e sopratutto i Mondiali,poi dopo Messico 86 decise di smettere ma la Juventus gli chiese di rimanere ancora un anno per guidare la squadra nella difficile fase di transizione dal Trap a Marchesi,poi nel 1987 la decisione fu irrevocabile...lui in quell'intervista disse che il calcio ormai stava trasformandosi ed il fattore atletico stava diventando sempre più preponderante e lui,contando anche i vari acciacchi fisichi,non aveva più gli stimoli per continuare,se poi consideriamo che aveva vinto,ad eccezione del mondiale, tutto quello che poteva vincere ecco lì spiegata la decisione.

Ha fatto bene a lasciare nel momento giusto,un campione è tale anche nel momento in cui decide di far calare il sipario.

Da applausi.

 

Giovani, leggete e imparate.

 

PS: leggano e imparino anche certi professionisti attuali, o del recente passato.

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On 6/17/2021 at 9:16 PM, ronny80 said:

Certo che si è ritirato presto Platini, appena 32 anni.....con la classe aveva poteva tranquillamente giocare ancora 3 anni o forse di più.

Ha smesso perchè non riusciva a guarire dalla tendinite.

 

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17 minuti fa, Michael Laudrup ha scritto:

...lui in quell'intervista disse che il calcio ormai stava trasformandosi ed il fattore atletico stava diventando sempre più preponderante

Ciao, carissimo.

Cito questa tua frase per sottolineare la naturale conseguenza di quanto da te evidenziato: all'aumentare del fattore atletico, corrispondeva sempre di più un decadimento a livello tecnico di dimensioni stratosferiche, tale da produrre il penoso calcio attuale, tutto corsa, intensità e retropassaggi a non finire...

Un caro saluto.

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12 minuti fa, Shingo Tamai ha scritto:

Ciao, carissimo.

Cito questa tua frase per sottolineare la naturale conseguenza di quanto da te evidenziato: all'aumentare del fattore atletico, corrispondeva sempre di più un decadimento a livello tecnico di dimensioni stratosferiche, tale da produrre il penoso calcio attuale, tutto corsa, intensità e retropassaggi a non finire...

Un caro saluto.

Quanta verità in queste parole!

Illuminante a tale proposito un'intervista di qualche anno fa alla bandiera del Colonia, il grande Overath, della quale mi permetto di riportare alcuni stralci:

"... sì, è vero, fa effetto che io non sia mai andato a giocare altrove, che so, nel Real Madrid che mi voleva, nel pieno della carriera, o negli Usa a guadagnare cifre folli nel “cimitero degli elefanti” a fine corsa, a Chicago… Ma vede, era un altro mondo. Si sceglieva dove star bene, anche guadagnando meno, ci si divertiva di più. Altro che offerte cinesi… Era diverso il mondo, e il mondo del calcio. A me piaceva proprio giocare, anche adesso due volte a settimana in qualunque stagione devo giocare, a 73 anni… …"

".… Il mio ruolo? Non esiste più, ero un 10 classico, di quelli che facevano gioco saltando l’uomo oppure giocando di prima. Vede, oggi corrono come matti, l’atletica ha soppiantato il meglio del pallone, magari non ti stanno attaccati a metà campo come allora ma fanno massa. Così se allora superavi l’uomo si apriva un arco di possibilità, adesso se pure superi l’uomo ci sono muraglie umane, di atleti cui a volte la palla rimbalza addosso… Non voglio sembrare troppo critico ma… Oggi mi annoio...

" ... Oggi forse il mio 10 è ormai monopolio striminzito dei 6, dei mediani che ispirano il gioco dalla difesa in avanti, ma è tutto imparagonabile. E poi i soldi, i cinesi, le scommesse…Tutto cambiato, i rischi di disaffezione per il pallone ci sono eccome, ma gli stadi qui sono ancora pieni perché comunque veder giocare (e per me soprattutto giocare) significa gioia e dolore, partecipazione emotiva straordinaria, insostituibile per i “fedeli” di questa religione."

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8 minuti fa, PlatinieZibi ha scritto:

Quanta verità in queste parole!

Illuminante a tale proposito un'intervista di qualche anno fa alla bandiera del Colonia, il grande Overath, della quale mi permetto di riportare alcuni stralci:

"... sì, è vero, fa effetto che io non sia mai andato a giocare altrove, che so, nel Real Madrid che mi voleva, nel pieno della carriera, o negli Usa a guadagnare cifre folli nel “cimitero degli elefanti” a fine corsa, a Chicago… Ma vede, era un altro mondo. Si sceglieva dove star bene, anche guadagnando meno, ci si divertiva di più. Altro che offerte cinesi… Era diverso il mondo, e il mondo del calcio. A me piaceva proprio giocare, anche adesso due volte a settimana in qualunque stagione devo giocare, a 73 anni… …"

".… Il mio ruolo? Non esiste più, ero un 10 classico, di quelli che facevano gioco saltando l’uomo oppure giocando di prima. Vede, oggi corrono come matti, l’atletica ha soppiantato il meglio del pallone, magari non ti stanno attaccati a metà campo come allora ma fanno massa. Così se allora superavi l’uomo si apriva un arco di possibilità, adesso se pure superi l’uomo ci sono muraglie umane, di atleti cui a volte la palla rimbalza addosso… Non voglio sembrare troppo critico ma… Oggi mi annoio...

" ... Oggi forse il mio 10 è ormai monopolio striminzito dei 6, dei mediani che ispirano il gioco dalla difesa in avanti, ma è tutto imparagonabile. E poi i soldi, i cinesi, le scommesse…Tutto cambiato, i rischi di disaffezione per il pallone ci sono eccome, ma gli stadi qui sono ancora pieni perché comunque veder giocare (e per me soprattutto giocare) significa gioia e dolore, partecipazione emotiva straordinaria, insostituibile per i “fedeli” di questa religione."

Permettimi di ringraziarti per quanto hai scritto.

Quanto ho evidenziato in grassetto sintetizza il mio pensiero come mai avrei saputo fare.

Ancora grazie, un caro saluto e complimenti vivissimi per nickname e immagine profilo più belli e significativi di questo forum, i miei idoli per sempre.

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6 minuti fa, Shingo Tamai ha scritto:

Permettimi di ringraziarti per quanto hai scritto.

Quanto ho evidenziato in grassetto sintetizza il mio pensiero come mai avrei saputo fare.

Ancora grazie, un caro saluto e complimenti vivissimi per nickname e immagine profilo più belli e significativi di questo forum, i miei idoli per sempre.

Siamo in 2, e anche il mio nick lo testimonia. 

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2 ore fa, Shingo Tamai ha scritto:

Da applausi.

 

Giovani, leggete e imparate.

 

PS: leggano e imparino anche certi professionisti attuali, o del recente passato.

Grazie di cuore Shingo per queste bellissime parole,ne sono davvero contento anche perché sei un utente di cui ho la massima stima,sia per la tua preparazione calcistica che per il tuo modo sempre signorile di esporre le tue idee.

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2 ore fa, Shingo Tamai ha scritto:

Ciao, carissimo.

Cito questa tua frase per sottolineare la naturale conseguenza di quanto da te evidenziato: all'aumentare del fattore atletico, corrispondeva sempre di più un decadimento a livello tecnico di dimensioni stratosferiche, tale da produrre il penoso calcio attuale, tutto corsa, intensità e retropassaggi a non finire...

Un caro saluto.

Ciao carissimo.

Sono assolutamente d'accordo con te...il calcio attuale ti confesso che ormai non mi emoziona quasi più ed a volte lo percepisco quasi come un qualcosa di estraneo al mio modo di intenderlo ed anche di essere,tanto troppo atletismo e poca tecnica,tanta apparenza social e poca sostanza,tanto show e ben poca poesia,diciamo che solo il grande Amore che ho verso la Juventus mi fa desistere dall'idea di non seguire più.

PS ogni tanto mi riguardo le partite dei mitici anni 80,sono per me come una boccata d'aria fresca.

Un caro saluto

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On 6/18/2021 at 10:00 AM, Audemars said:

Le Roi Michel, il più grande calciatore mai passato da Torino 

.allah.allah

E Martin Vazquez? 😜

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8 ore fa, Shingo Tamai ha scritto:

Permettimi di ringraziarti per quanto hai scritto.

Quanto ho evidenziato in grassetto sintetizza il mio pensiero come mai avrei saputo fare.

Ancora grazie, un caro saluto e complimenti vivissimi per nickname e immagine profilo più belli e significativi di questo forum, i miei idoli per sempre.

Sono io che ringrazio Te e quanti hanno partecipato ricordando quel periodo del calcio e della vita.

L'epilogo di quel match è tra i più belli e simbolici dell'intera storia del calcio: l'immenso giocatore esce di scena ancora giovane e lascia lo spazio e il tempo alle nuove generazioni.

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Il 18/6/2021 Alle 11:28, localpero ha scritto:

tranne poche eccezioni tutta roba inutile o imparagonabile a gruppi che, se li citassi, conosceremmo in tre. siamo offtopic, ma io per motivi specifici, non legati solo al l'hobby, mi intendo di storia del rock.

mi dovevi citare nick cave o i morphine, gli slint o gli husker du. i clash.

quindi lascio perdere, siamo su livelli distinti. anche qui i gusti sono una cosa, ma i Radiohead sono stati ispirati dai CAN, non dai Duran Duran.

i gruppi di oggi suonano come i Velvet Underground , la trap fa le cantilene alla Lou Reed  e non le mossette alla Micheal Jackson. il rock ha avuto un periodo denominato golden. 65 - 75.

acidi, droga, ribellione. sperimentazione. e ancora sperimentazione. allora ci sono stati questi movimenti. poi un lungo reflusso.

per lo sport, ti ho già scritto che sul calcio siamo d'accordo. ma Mohammed Ali é venuto prima. ed é lo sportivo più importante di sempre.

Ti ho citato gruppi che hanno creato generi e influenzato generazioni per decenni a venire. 
Radiohead e Duran Duran non c'entrano niente tra loro, stili musicali agli antipodi... stai facendo un po' di confusione.
"I gruppi di oggi" quali? Se ti riferisci alla mondezza mainstream che passano in radio o nei ridicoli talent shows, probabile. Ma l'underground musicale, ovvero dove i veri musicisti nascono, pullula di band. 
Le denominazioni che danno i critici valgono quanto il 2 di picche a briscola, perché parliamo di gente che nella maggior parte dei casi, inventa etichette ad minchiam senza avere la minima conoscenza approfondita della musica e delle sue varie sfaccettature... quindi queste fesserie della "Golden Age" sono ridicole, dato che a cavallo tra i 70 e i 90, come già scritto, sono usciti i migliori lavori di qualsiasi genere musicale. Questa è storia della musica vissuta, non letta.

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20 minutes ago, xpierpox said:

Ti ho citato gruppi che hanno creato generi e influenzato generazioni per decenni a venire. 
Radiohead e Duran Duran non c'entrano niente tra loro, stili musicali agli antipodi... stai facendo un po' di confusione.
"I gruppi di oggi" quali? Se ti riferisci alla mondezza mainstream che passano in radio o nei ridicoli talent shows, probabile. Ma l'underground musicale, ovvero dove i veri musicisti nascono, pullula di band. 
Le denominazioni che danno i critici valgono quanto il 2 di picche a briscola, perché parliamo di gente che nella maggior parte dei casi, inventa etichette ad minchiam senza avere la minima conoscenza approfondita della musica e delle sue varie sfaccettature... quindi queste fesserie della "Golden Age" sono ridicole, dato che a cavallo tra i 70 e i 90, come già scritto, sono usciti i migliori lavori di qualsiasi genere musicale. Questa è storia della musica vissuta, non letta.


amico mio, ci sono dei livelli diversi. in tutte le cose. sei tu che credi che ciò che hai vissuto sia il meglio del meglio, tanto piacere. però mi citi gente che non ha inventato niente, che non ha influenzato nessuno. le band dell'underground che piaceranno a te faranno metal e tutte le sue declinazioni... che vuoi che ti dica. beato te.blibero d infarti piacere ciò che ti piace.figuriamci. da un punto di vista storico, l'epoca che hai vissuto è stata minore. piena di ottim igruppi, non quelli che hai citato. una musica mediamente peggiore, con meno propensione al rischio e alla sperimentazione. per migliaia di motivi. tra cui quello squisitamente monetario. perchè prima produrre un disco costava, dagli anni novanta costa sempre di meno. oggi costa quasi niente. questo costo comportava che c'era una cernita dei gruppi che valeva la pena produrre. gruppi che cavalcavano periodi storici in cui le droghe erano la chiava per l'espansione dei flussi di coscienza, in riti individuali o di gruppo. drgohe che hanno avuto un ruolo apicale nella produzione artistica di quegli anni. sostenere che tra i 70 e i 90 è uscita la miglior musica di sempre, è una bugia. ma enorme. tutto qui. di seguito un piccolo estratto di ciò che ha influenzato davvero la musica avvenire:

 

Leonard Cohen, Song Of Leonard Cohen, 1969

Robert Wyatt, Rock Bottom,1974
Captain Beefheart, Trout Mask Replica, 1969
Faust: Faust I, 1971
Velvet Underground: VU & Nico, 1967
Doors, The Doors, 1967
Tim Buckley, Lorca, 1970
John Fahey: Fare Forward Voyagers, forse 1973
Popol Vuh:, Hosianna Mantra, 1973
CAN, Tago Mago, 1971
Red Crayola, Parable Of Arable Land, 1967
Klaus Schulze, Irrlicht,1972
Bob Dylan, Blonde On Blonde, 1966

 

kraoutrock, scuola di Canterbury (prog), cantautorato, chitarra classica, canto, musica sacra, musica per il terzo orecchio, composizioni poliritmiche. e non ho inserito il jazz-rock.

quindi, ribadisco, no. la musica che hai vissuto è sicuramente buona musica, ma è lontana mille chilometri dalla migliore musica di sempre.

 

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2 ore fa, xpierpox ha scritto:

Ti ho citato gruppi che hanno creato generi e influenzato generazioni per decenni a venire. 
Radiohead e Duran Duran non c'entrano niente tra loro, stili musicali agli antipodi... stai facendo un po' di confusione.
"I gruppi di oggi" quali? Se ti riferisci alla mondezza mainstream che passano in radio o nei ridicoli talent shows, probabile. Ma l'underground musicale, ovvero dove i veri musicisti nascono, pullula di band. 
Le denominazioni che danno i critici valgono quanto il 2 di picche a briscola, perché parliamo di gente che nella maggior parte dei casi, inventa etichette ad minchiam senza avere la minima conoscenza approfondita della musica e delle sue varie sfaccettature... quindi queste fesserie della "Golden Age" sono ridicole, dato che a cavallo tra i 70 e i 90, come già scritto, sono usciti i migliori lavori di qualsiasi genere musicale. Questa è storia della musica vissuta, non letta.

Beh molti critici musicali sono gente che non sa suonare nemmeno il campanello di casa, come altri sono effettivamente preparati per cui non va preso per oro colato ciò che scrivono. Come sempre credo che gli assolutismi siano abbastanza inutili per cui dire che è stato detto tutto tra il 1965 e il 1975 è una palese forzatura. Anche il concetto di originalità vale fino ad un certo punto perché non è che se un artista prende uno spunto da un altro, non possa estrarre qualcosa di molto diverso e originale.. Inoltre salvo uno possa ascoltare 12 ore di musica al giorno, ovviamente dopo un po' ti focalizzi su alcuni generi o artisti che ti piacciono maggiormente.. Sicuramente anche adesso ci sono artisti poco conosciuti che fanno cose interessanti.. Certo quello che arriva all'ascoltatore casuale è spesso di livello molto basso... Il confronto tra un hit estivo attuale o degli anni passati è imbarazzante, quando poteva succedere che anche pezzi di artisti popolari fossero arrangiati da signori musicisti ... Tra l'altro a parte la roba ignobile stile trap, anche i pezzi pop più famosi sono costruiti a tavolino secondo alcuni stilemi e soprattutto semplificando enormemente l'arrangiamento affinché si memorizzi più facilmente..ci sono hit mondiali costruiti con un unico giro di accordi (di solito una progressione i vi v iv o simili)!!! Per carità capitava anche in passato ma meno frequentemente... Non parliamo della musica pop italiana stile amici perché sarebbe veramente sparare sulla croce rossa.. Quando sento i vari pezzi estivi italiani stile j ax iniziare in levare senza senso forse perché secondo loro fa estate, ma senza un minimo della ricerca musicale che ad esempio aveva usato 40 anni fa una berte', potrei veramente iniziare ad avere conati.. 

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amico mio, ci sono dei livelli diversi. in tutte le cose. sei tu che credi che ciò che hai vissuto sia il meglio del meglio, tanto piacere. però mi citi gente che non ha inventato niente, che non ha influenzato nessuno. le band dell'underground che piaceranno a te faranno metal e tutte le sue declinazioni... che vuoi che ti dica. beato te.blibero d infarti piacere ciò che ti piace.figuriamci. da un punto di vista storico, l'epoca che hai vissuto è stata minore. piena di ottim igruppi, non quelli che hai citato. una musica mediamente peggiore, con meno propensione al rischio e alla sperimentazione. per migliaia di motivi. tra cui quello squisitamente monetario. perchè prima produrre un disco costava, dagli anni novanta costa sempre di meno. oggi costa quasi niente. questo costo comportava che c'era una cernita dei gruppi che valeva la pena produrre. gruppi che cavalcavano periodi storici in cui le droghe erano la chiava per l'espansione dei flussi di coscienza, in riti individuali o di gruppo. drgohe che hanno avuto un ruolo apicale nella produzione artistica di quegli anni. sostenere che tra i 70 e i 90 è uscita la miglior musica di sempre, è una bugia. ma enorme. tutto qui. di seguito un piccolo estratto di ciò che ha influenzato davvero la musica avvenire:
 
Leonard Cohen, Song Of Leonard Cohen, 1969
Robert Wyatt, Rock Bottom,1974
Captain Beefheart, Trout Mask Replica, 1969
Faust: Faust I, 1971
Velvet Underground: VU & Nico, 1967
Doors, The Doors, 1967
Tim Buckley, Lorca, 1970
John Fahey: Fare Forward Voyagers, forse 1973
Popol Vuh:, Hosianna Mantra, 1973
CAN, Tago Mago, 1971
Red Crayola, Parable Of Arable Land, 1967
Klaus Schulze, Irrlicht,1972
Bob Dylan, Blonde On Blonde, 1966
 
kraoutrock, scuola di Canterbury (prog), cantautorato, chitarra classica, canto, musica sacra, musica per il terzo orecchio, composizioni poliritmiche. e non ho inserito il jazz-rock.
quindi, ribadisco, no. la musica che hai vissuto è sicuramente buona musica, ma è lontana mille chilometri dalla migliore musica di sempre.
 
Chi sei? Piero Scaruffi?
Comunque stai parlando della musica migliore, o di quella che ha influenzato o sperimentato di più?
Uno dei musicisti di quel periodo che ha influenzato di più le successive generazioni è Neil Young, dal folk, al rock al grunge.
E Beatles e Beach Boys influenzano tutt'ora gran parte della musica che sentiamo ancora, nonostante i critici hanno pareri discordanti fra loro.
Comunque ti sei dimenticato i Pere Ubu, The Gun Club, Ramones etc che son nati dopo i 75...

Inviato dal mio CPH1951 utilizzando Tapatalk

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2 hours ago, Marlow said:

Chi sei? Piero Scaruffi?
Comunque stai parlando della musica migliore, o di quella che ha influenzato o sperimentato di più?
Uno dei musicisti di quel periodo che ha influenzato di più le successive generazioni è Neil Young, dal folk, al rock al grunge.
E Beatles e Beach Boys influenzano tutt'ora gran parte della musica che sentiamo ancora, nonostante i critici hanno pareri discordanti fra loro.
Comunque ti sei dimenticato i Pere Ubu, The Gun Club, Ramones etc che son nati dopo i 75...

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chi é Scaruffi? quello del sito?

non lo conosco benissimo.personalmente ho fatto solo degli esempi, i primi che mi sono venuti in mente. ma che sono i classici da citare.

e certamente vanno citati anche i Beatles e i Beach Boys, con i loro migliori album, ma sempre nel 65-75. meno sperimentazione da parte loro, tranne in un paio di album che seguivano la moda e sfruttavano le nuove tecnologie dal punto di vista della produzione. più produttore, meno artista. ma comunque ottimo uso della melodia. le date sarebbero da estendersi oltre, all'indietro.

poi neil young, ci mancherebbe altro. ma ho inserito cantautori storicamente ancora più importanti.

per i gusti... ognuno ha i suoi, non possiamo prenderlo come misura della musica migliore. altrimenti basterebbe collezionare chi ha venduto di più.invece il periodo che ha definito un genere, anzi più di uno, con gli interpreti più innovativi, meno referenziali e auto referenziali, é quello del 65 - 75. e ho saltato tantissimi geni, da Robert Fripp ai Jefferson Airplane. che hanno lasciato un segno la cui impronta non é durata abbastanza. i gruppi punk e della new wave che hai citato, e manca patty smith, sono tutti bravi e importanti, ma é appunto un'ondata successiva di ribellione a un genere che si era troppo standardizzato e avvicinato al blues.

 

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Oggi ho rivisto alcune síntesi del campionato 1986-87. Davvero incredibile il calo di Platini rispetto alla stagione precedente. Evidentemente era tornato stremato e non in ottime condizioni dopo il Mondiale di Messico 1986. O forse non aveva piú le motivazioni di prima. Pure Laudrup nella stagione dopo il Mondiale di Messico ha avuto molti problemi fisici ed era l´ombra di se stesso. Ma pur giocando con Platini e Laudrup al 50 per 100, la Juve é finita seconda, dietro solo al Napoli di Maradona. Ció ci dice anche quanto era forte quella Juve...pur essendo in netto calo. 

 

Altri tempi dove spesso i calciatori erano finiti giá a 30-32 anni. Platini ha subito in calo vertiginoso, un pó come Higuaín. Era un calcio meno atletico dove i calciatori potevano pure fumare e bere ogni tanto. Un calcio forse anche piú bello, tecnico e poetico. I ritmi erano piú bassi, ma sul piano tecnico si vedevano cose che oggi si vedono raramente....anche perché in un calcio, come quello di oggi, dove si gioca ad uno o due tocchi, non c´é il tempo per fare certe cose....

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19 ore fa, Shingo Tamai ha scritto:

Da applausi.

 

Giovani, leggete e imparate.

 

PS: leggano e imparino anche certi professionisti attuali, o del recente passato.

La penso diametralmente all'opposto. Uno in campo ci deve schiattare. Io ho continuato fino alla quarta rottura del collaterale, sono andato in campo con fratture, non ho maibpreso una lira e il giorno dopo andavo a lavorare 

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1 ora fa, Rettiliano Mutaforma ha scritto:

Oggi ho rivisto alcune síntesi del campionato 1986-87. Davvero incredibile il calo di Platini rispetto alla stagione precedente. Evidentemente era tornato stremato e non in ottime condizioni dopo il Mondiale di Messico 1986. O forse non aveva piú le motivazioni di prima. Pure Laudrup nella stagione dopo il Mondiale di Messico ha avuto molti problemi fisici ed era l´ombra di se stesso. Ma pur giocando con Platini e Laudrup al 50 per 100, la Juve é finita seconda, dietro solo al Napoli di Maradona. Ció ci dice anche quanto era forte quella Juve...pur essendo in netto calo. 

 

Altri tempi dove spesso i calciatori erano finiti giá a 30-32 anni. Platini ha subito in calo vertiginoso, un pó come Higuaín. Era un calcio meno atletico dove i calciatori potevano pure fumare e bere ogni tanto. Un calcio forse anche piú bello, tecnico e poetico. I ritmi erano piú bassi, ma sul piano tecnico si vedevano cose che oggi si vedono raramente....anche perché in un calcio, come quello di oggi, dove si gioca ad uno o due tocchi, non c´é il tempo per fare certe cose....

Confermo...anche io recentemente ho rivisto partite di quella stagione in particolare le 2 gare col real in coppa campioni.

Platini all'andata fu quasi un fantasma mentre al ritorno giocò una buona gara(grande partita di entrambe le squadre),forse l'ultima sua buona partita,ma ormai era chiaro che Michel non era più lo stesso e nel proseguio della stagione questo calo fu ancora più evidente,era ormai arrivato al capolinea e da persona intelligente lo aveva già capito dopo Messico 86 

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3 ore fa, Txarren ha scritto:

La penso diametralmente all'opposto. Uno in campo ci deve schiattare. Io ho continuato fino alla quarta rottura del collaterale, sono andato in campo con fratture, non ho maibpreso una lira e il giorno dopo andavo a lavorare 

Ammirevole. Si vede che hai passione da vendere.

Però credo sia un po' diverso il caso...

Qui si parla di livelli altissimi, dove fermarsi al momento giusto fa la differenza.

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