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FunnyShmunny

Juventus Under 23, stagione 2021/2022

Post in rilievo

3 minuti fa, Jimmy McGill ha scritto:

Ma Bonatti?

Eh, ha deciso (o hanno deciso) che lascia la Juve.

Probabilmente ed anche legittimamente vuole tentare la strada dei grandi, dove, se ti va bene, si guadagna 5 volte quello che si guadagna in Primavera.
Forse sperava nella panchina dell'U23, che in effetti é stata un trampolino per Pecchia e Zauli, ma la Juve ha avuto idee diverse evidentemente.

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22 minuti fa, Kobayashi ha scritto:

Questo reset dei tecnici delle giovanili è incomprensibile 

Zauli e Bonatti molto probabilmente han deciso loro di andare via a raccogliere la notorietà raggiunta.

Pedone forse si aspettava la panchina della primavera o forse i motivi sono altri.

Comunque tecnici bravi è pieno il mondo.

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Juventus.com

25 giugno 2022

 

UNDER 23 | AMBIZIONE E MATURITÀ: UNA GRANDE STAGIONE

 

Stadio Euganeo, ore 22:20 di sabato 21 maggio. Arriva il triplice fischio che mette la parola fine al match di ritorno dei quarti di finale playoff tra Padova e Juventus Under 23 e, di fatto, alla stagione dei bianconeri.

 

La squadra di Mister Zauli vince 1-0 sul difficilissimo campo dei veneti, ma non basta. In semifinale ci vanno i biancoscudati per la migliore posizione in classifica al termine della regular season.

 

Una vittoria dal sapore beffardo, dunque, ma che non oscura sicuramente un’altra annata di grande crescita, maturità e soprattutto consapevolezza nei propri mezzi, conclusa a testa altissima. Caratteristiche, queste, che hanno permesso alla squadra allenata per la seconda stagione consecutiva da Mister Lamberto Zauli di ottenere il record assoluto di punti (54) da quando l’Under 23 partecipa al campionato di Serie C e di accedere al primo turno della fase nazionale dei playoff.

 

Con il successo per 1-0 sul campo della Pro Vercelli, infatti, la formazione bianconera si è qualificata, come dicevamo, alla prima fase dei playoff nazionali per la prima volta superando i due turni precedenti legati al proprio girone.

 

Un exploit che a tutti gli effetti è sinonimo di sinergia e soprattutto di ambizione nel portare avanti un progetto che continua a essere una meravigliosa eccellenza del calcio italiano.

 

Senza dimenticare i tanti giocatori che anche in quest’ultima annata hanno avuto la possibilità di allenarsi con la Prima Squadra e, alcuni di loro, di esordire anche in palcoscenici emozionanti, nazionali e internazionali, restando poi in pianta stabile alla Continassa per crescere e migliorare giorno dopo giorno.

 

LA REGULAR SEASON

Partiamo da un dato non banale. La rosa bianconera di quest’anno era la più giovane per età media di tutto il quadriennio (oltre, ovviamente, a essere la più giovane di tutto il campionato).

 

Con queste premesse, la Juventus Under 23 si è affacciata con personalità invidiabile alla nuova stagione e soprattutto con un’alta percentuale di ragazzi provenienti dalla Primavera che ha chiuso la scorsa annata ai playoff Scudetto perdendo ai quarti di finale contro l’Empoli (poi laureatosi campione d’Italia).

 

Solitamente ci vuole un po’ di tempo per assimilare il passaggio dall’Under 19 al professionismo, ma l’impatto dei giovanissimi bianconeri è stato estremamente positivo e ad esempio, soltanto per citarne uno, il classe 2003 Fabio Miretti è andato in gol nelle prime due gare ufficiali (nella Coppa Italia di categoria e in campionato).

 

Qui, però, non vogliamo raccontarvi passo dopo passo tutte le partite affrontate dai nostri bianconeri, ma semplicemente sottolineare lo straordinario percorso che ha portato questi ragazzi a chiudere la regular season, appunto, con il record di punti nella storia del club. 15 vittorie, 9 pareggi e 14 sconfitte che hanno fruttato 54 punti.

 

Numeri importanti, specialmente tra le mura amiche del “Moccagatta” di Alessandria che, di fatto, è diventato un campo difficile per tante avversarie e lo testimoniano i 14 risultati positivi portati a casa dai bianconeri (11 successi e 3 pareggi) in 19 partite. Basti pensare che l’ultima sconfitta interna è arrivata proprio contro il Padova, che è stato in lotta fino alla fine con il Südtirol per la promozione diretta in Serie B, e la formazione veneta si è imposta di misura 1-2. Era il 20 marzo e per assistere a un’altra sconfitta interna siamo arrivati alla gara di andata dei quarti di finale dei playoff, sempre contro i biancorossi, quasi due mesi dopo.

 

E poi non possiamo non parlare dei “filotti” inanellati. Il primo è arrivato a ottobre, un mese che ha visto i bianconeri vincere due partite e pareggiarne tre, perdendo soltanto a fine mese contro la futura neo promossa nella serie cadetta, il Südtirol. Tra metà febbraio e inizio marzo, poi, un altro exploit dell’Under 23 con quattro successi e due pareggi e non era facile tenendo in considerazione il fatto che il campionato si fermò per le festività natalizie e successivamente per tenere sotto controllo il nuovo picco di contagi legati alla pandemia da Covid-19, ripartendo soltanto a fine gennaio.

 

L’ultimo dei tre filotti ci porta poi direttamente ai playoff. Sì, perché i bianconeri hanno chiuso la regular season con due vittorie e due pareggi, ma non si sono fermati qui. A completare il conteggio, infatti, vanno considerati anche i due pareggi con Piacenza e Renate (quest’ultimo nella gara di andata), intervallati dalla storica vittoria sul campo della Pro Vercelli e dal successo di Meda proprio sul campo del Renate, prima di arrivare alla doppia sfida contro il Padova.

 

I PLAYOFF

Eccoci arrivati al capitolo playoff che merita un approfondimento a parte.

 

Molto è già stato detto, ma è doveroso soffermarsi su quanto compiuto da questi ragazzi. Lo straordinario percorso di questa annata si è concluso a un passo dalle semifinali, ma per arrivare a giocarsi questi quarti di finale la Juve ha dovuto affrontare sfide molto diverse tra loro che hanno dimostrato ancora una volta la capacità di questo gruppo di saper leggere le partite e soprattutto i tanti momenti all’interno di ogni singola gara.

 

Andiamo con ordine: la sfida con il Piacenza metteva di fronte ai bianconeri la possibilità di accedere al secondo turno con due risultati su tre a disposizione, per via della migliore posizione in classifica rispetto ai biancorossi al termine della regular season, e la possibilità di giocare questa gara unica in casa. Al termine dei novanta minuti a spuntarla è stata proprio la Juve con uno 0-0 che le ha permesso di continuare la corsa playoff. Quella di Alessandria è stata una partita complicata e la bravura dei bianconeri è stata quella di capire i diversi momenti del match difendendosi con ordine e compattezza.

 

Gara totalmente differente è stata quella del secondo turno contro la Pro Vercelli. La qualificazione, ancora una volta, si decideva in novanta minuti e in questo caso la Juve doveva giocare fuori casa e con un solo risultato a disposizione: la vittoria. Storicamente il “Piola” di Vercelli non era mai stato un campo favorevole per l’Under 23 che, prima di questa sfida, non aveva mai vinto sotto la gestione Zauli. Una sfida nella sfida, dunque, che al termine dei novanta minuti ha visto trionfare la squadra bianconera che ha dimostrato di avere più fame e il grande desiderio di proseguire questa stagione. Il mancino imparabile di Compagnon, subentrato dalla panchina, sarà uno di quei momenti che ci ricorderemo a lungo per le forti emozioni provate e per il traguardo raggiunto.

 

E poi il primo doppio confronto, contro il Renate. Due partite che ci hanno detto, se ce ne fosse stato bisogno, che la Juventus Under 23 ha giocato e vinto con una squadra che ha chiuso la regular season al quarto posto, ha partecipato ai playoff per la settima volta nella sua storia e che l’anno scorso è stata eliminata soltanto ai quarti di finale.

 

Poi l’epilogo, contro il Padova, chiudendo con una vittoria prestigiosissima all’Euganeo, ma dall’incredibile sapore agrodolce. Un’altra prova, però, di enorme maturità e coraggio da parte di un gruppo che è riuscito sempre ad alzare l’asticella, una partita dopo l’altra.

 

Non servono altre parole per descrivere la fantastica stagione che i bianconeri hanno vissuto. E noi insieme a loro.

 

Appuntamento al prossimo anno, con nuovi capitoli di storia da scrivere.

 

Grazie ragazzi e complimenti!

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Miretti a ‘La Repubblica’: “Solo giocando si capisce quanto il progetto delle squadre B sia importante. È un percorso graduale verso la prima squadra, la C per intensità e clima non ha niente a che vedere con la Primavera. Trovi avversari più grandi, forti fisicamente, curve piene, colleghi maliziosi. Per sopravvivere ti devi abituare, maturare, non c’è alternativa. Allegri mi da consigli sulla fase difensiva e tanto lavoro per imparare bene a smarcarmi senza palla. Questioni tecniche. A farmi accogliere dallo spogliatoio ci hanno pensato Bonucci e Chiellini. Idoli? De Bruyne. Vorrei interpretare il mio ruolo come fa lui. Anche se da piccolo ammiravo Nedved. Lui non lo sa, non gliel’ho detto perché mi imbarazzerebbe. Magari l’ha letto da qualche parte. Pogba? Il modello di tutti noi ragazzi del settore giovanile che andavamo a vederlo allo stadio. Un giovane di una classe immensa che si è imposto subito in prima squadra. Se ami il calcio, non puoi chiedere di più”.

 

 

Intervista che spiega l'utilità del progetto under 23 e l'inutilità del campionato Primavera.

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Mah, non credo che il campionato primavera sia inutile... è una passaggio, un momento di crescita all'interno di un percorso: avere la U23 è un vantaggio proprio perché ti permette di dare qualcosa in più ai tuoi ragazzi che escono dalla primavera

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