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dimas87

Bonucci: “Guardiola mi voleva, gli ho risposto così! Con Ronaldo ci allenavamo meno perché…”

Post in rilievo

1 minuto fa, Doktor Flake ha scritto:

Il problema è che molti hanno travisato questa mentalità, trasformandola in "1-0 e tutti in difesa, basta che vinco" 

Non é vero.

Questa é solo una reazione a quelli, alla Adani, che criticano dicendo "avete vinto ma giocando male" o "avete perso perché non sapete giocare bene". Che sono spesso cavolate.

Ad essere travisate sono spesso le parole di Allegri che esprime un concetto semplicissimo, se non riesci a segnare il 2 o 3 a zero, devi comunque riuscire a vincere 1 a 0, come contro il Milan.

Come veramente spesso sono come le discussioni sul sesso degli Angeli, il nulla cosmico.

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12 minuti fa, a77ila ha scritto:

Infatti la Juve di Platini che asfaltava l'Aston Villa campione uscente nell''83 era una squadra operaia... e lo era pure quella di Zidane che insegnava calcio all'Ajax a casa sua nel '97... Quando in campo ci vanno i campioni veri si vede un grande calcio e alla Juve in 124 anni si è visto molto spesso !

Esatto.
Per me, e per come concepisco il gioco del calcio io, una squadra che gioca benissimo è OVVIAMENTE super operaia come approccio.

Giocare bene significa non solo fare il passaggio giusto con la forza giusta, la direzione giusta e l'effetto giusto.

È farsi trovare smarcati, è dare una opzione al compagno.

È scattare in profondità confidando nel lancio che magari arriverà come no.

Ma conta questa mentalità, una scommessa basata sulla fiducia e sul fatto che l'altro crederà in te e sul tuo tentativo

 

Per fare questo si deve mettere in campo molta disponibilità, si deve far fatica.
Ma vera fatica fisica intendo...perché devi correre più e meglio del tuo avversario che non vuole concederti questa "libertà" d'azione.

 

Non vedo cioè come si possa pensare di giocare bene senza metterci impegno.
Se della mia squadra dicono che "è operaia" io dico grazie.

È un complimento enorme che fanno ai miei giocatori.

Vuol dire che hai in squadra giocatori con la testa giusta per fare tanto percorso e farlo a lungo, soprattutto.
È la base di tutto su cui fondare una squadra non solo di calcio...ma di ogni sport.
 

Non capisco perché venga visto come vergognoso questo tema dell'essere operai, davvero.

 

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4 minuti fa, Doktor Flake ha scritto:

Il problema è che molti hanno travisato questa mentalità, trasformandola in "1-0 e tutti in difesa, basta che vinco" 

Certo, infatti questo è un problema serio che ci trasciniamo da troppo.

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42 minuti fa, glc_1912 ha scritto:

E invece ha perfettamente ragione.

La Juve di Lippi era composta come dice lui, un mix tra campioni, buoni giocatori e gregari, con un solo obiettivo: vincere.

Ed è vero che, quando c'era da soffrire, la Juve sapeva farlo e sapeva usare il fioretto come la scure, a seconda della situazione.

Tutti ricordano la Juve che annichilisce l'Ajax, o il Milan, ma in quegli anni c'era anche la Juve che a Madrid si difende con le unghie e coi denti (e un Peruzzi paratutto) per poi ribaltarla a Torino. C'era la Juve che andava in Grecia a soffrire per portare a casa un pareggio 1-1. C'era la Juve che andava nei campi di Serie A e sapeva adeguarsi a tutto.

Capisco la narrazione del "la Juve dominante di Lippi", ed è vera, ma non era solo questo. Era anche una squadra con gli attributi, che quando c'era da lottare in trincea lo faceva.

 

Ed anche la Juve del Trap, era una squadra simile. Solida, a volte magnifica ma, quando serviva, diventava un muro. La nostra storia è questa, la Juventus è una squadra guerriera e versatile, operaia e dominante, un guerriero vichingo che mena come un fabbro o un moschettiere di corte che ti massacra con eleganza.

Bonucci dice cose sacrosante, qui.

Grazie, è sempre bello vedere ogni tanto uno spiraglio di luce. 

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Adesso, garrison ha scritto:

Non é vero.

Questa é solo una reazione a quelli, alla Adani, che criticano dicendo "avete vinto ma giocando male" o "avete perso perché non sapete giocare bene". Che sono spesso cavolate.

Ad essere travisate sono spesso le parole di Allegri che esprime un concetto semplicissimo, se non riesci a segnare il 2 o 3 a zero, devi comunque riuscire a vincere 1 a 0, come contro il Milan.

Come veramente spesso sono come le discussioni sul sesso degli Angeli, il nulla cosmico.

Ah ma Allegri dice cose giuste 

Ma anche Bonucci ha detto una cosa esatta, se la partita gira male amen, devi portare la pagnotta a casa

Parlo di come interpretano il concetto alcuni tifosi

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Cose giuste? 
La storia della Juventus citata come una Juve operaia? Questo non sa una mazza della nostra storia. Tacesse e basta. 
Porrini Torricelli di Livio.
Questa è la juve . Per gli juventini certo [emoji106][emoji106]

Inviato dal mio SM-A125F utilizzando Tapatalk

Veramente una bella intervista che spiega esattamente la situazione.
Non lo dire.
Non è di moda [emoji56][emoji1]

Inviato dal mio SM-A125F utilizzando Tapatalk

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2 minuti fa, DaveWeckl ha scritto:

Non pensavo ma inizio a crederlo ora... la nostra pena in Europa forse è proprio dovuta a questa vecchia guarda, Bonucci, Chiellini e prima Buffon.

Il modo che hanno di pensare mi fa cascare le braccia ... appunto la prima Juve di Lippi ha dominato l'Europa per 3 anni di fila (purtroppo raccogliendo solo 1 CL) con un gioco spettacolare ... intenso ... 

 

Si certo, la Juve ha vinto solo 2 CL in 50 anni per colpa di Buffon, Bonucci e Chiellini.

Anche ad Atene con l'Amburgo perdevamo per colpa loro, anche se non erano ancora nati.

La Juve di Lippi dominava ma giocava anche contro squadre meno forti eh....l'anno che vincemmo la coppa abbiamo fatto la semifinale con il Nantes (!!!!), una discreta squadra francese.

Un anno abbiamo fatto i quarti di finale col Rosenborg (che l'anno dopo ci stava eliminando ai gironi!!!!), una squadra norvegese...

E delle squadre inglesi di forte c'era solo lo United di Ferguson (composto qusi tutto da ragazzi della Accademy e che non comprava a destra ed a manca campioni).

Oggi invece ci sono almeno una decina di squadroni ricchissimi e tante altre squadre insidiose.

Dire la colpa é di questo, la colpa è di quello, sono le solite facilonerie.

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40 minuti fa, Black&White Legend ha scritto:

Io la conosco o penso di conoscerla benissimo.

E do' pienamente ragione a Bonucci.

Ieri, oggi, domani...sempre.

Ha espresso quello che siamo, piaccia o meno.


 

 

Una cosa è la mentalità operaia, un'altra quella difensivista. Essere operai non vuol dire rinunciare a giocare e chiudersi in area. La Juve operaia che ha vinto in Europa aveva una mentalità offensiva al pari di un Liverpool di oggi, Bonucci non sa di cosa parla.

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27 minuti fa, matteolojuventino ha scritto:

Questa porcheria è una cosa introdotta dal trio Buffon-Chiellini-Bonucci coadiuvati da Allegri, io per esempio ai tempi di Conte non mi ricordo questi discorsi. 

È qualcosa di frustrante, poi queste cose le vanno a dire anche alla stampa straniera .doh

Si lavora e si fadiga ma si esce gol Benfiga  -.-

 

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55 minuti fa, Bob Kelso ha scritto:

Intervista ai limiti del disgustoso

la parte sulla nostra storia è proprio da voltastomaco, una concezione talmente povera e mediocre di noi che mi ripugna

Vedi queste interviste se le leggi nel modo giusto dicono tante cose.

Questo soggetto dice sostanzialmente che la Juve deve giocare per 1-0.

Ecco spiegato perché Sarri o lo stesso Pirlo hanno avuto difficoltà ad inculcare un tipo di calcio non speculativo

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10 minuti fa, a77ila ha scritto:

Infatti la Juve di Platini che asfaltava l'Aston Villa campione uscente nell''83 era una squadra operaia... e lo era pure quella di Zidane che insegnava calcio all'Ajax a casa sua nel '97... Quando in campo ci vanno i campioni veri si vede un grande calcio e alla Juve in 124 anni si è visto molto spesso !

La stessa Juve che prese a schiaffi l'Ajax ad Amsterdam nella gara di ritorno soffrì dannatamente per mezz'ora fino al gol di Lombardo, e da lì in poi fu tutto in discesa e finì 4-1. La Juve di Lippi era anche questo: capacità di soffrire e lottare.

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Bonucci tra le righe vi sta anche dicendo qualcos'altro, di molto più significativo.

 

Se vuoi cambiare una mentalità e un tipo di approccio al gioco in un club con una cultura molto radicata come la Juventus, non puoi farlo con uno schiocco di dita dall'oggi al domani e soprattutto non puoi farlo con gente non credibile.

Per essere chiari: non lo puoi fare con Sarri e Pirlo, a cui guardano tutti in testa, specie i calciatori che hanno vinto e rivinto senza di loro e non vedono motivo per seguire la strada di un esordiente o di un sessantenne che ha passato il 90% della carriera sui campi della C, D ed Eccellenza.

Devi prendere il santone, il Cruijff della situazione, che al giorno d'oggi potrebbe essere un Guardiola, o forse un Klopp, e allora probabilmente hai qualche speranza, in un processo comunque non breve e dall'esito non scontato (il Bayern per esempio, altro club che proviene da una certa scuola e ha una cultura radicata, Guardiola lo ha semi-rigettato).

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Il "passiamo i giorni e poi vediamo" di Chiellini ieri e la parte sulla nostra storia di Bonucci sono il motivo per cui tanti si scagliano contro di loro... uno ci prova anche a difenderli ma quando fanno queste uscite non si puó non chiamarli provinciali .

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1 ora fa, CoD3Ex ha scritto:

Invece ha detto cose giuste.. anzi, troppo giuste. Praticamente riconosce il fatto che si fossero posati su Ronaldo. Ora tocca pedalare.

 

Non stiamo sempre a criticare..

Ha anche detto che una squadra gioca in base alla sua storia... è una sciocchezza infinita. Secondo lui prendi in blocco il Barcellona del 2016 gli metti la maglia bianconera e tac! Eccoli che difendono bassi e fanno contropiede. Oh, tutto magico eh!

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Adesso, Rocvec27 ha scritto:

Una cosa è la mentalità operaia, un'altra quella difensivista. Essere operai non vuol dire rinunciare a giocare e chiudersi in area. La Juve operaia che ha vinto in Europa aveva una mentalità l'offensiva al pari di un Liverpool di oggi, Bonucci non sa di cosa parla.

Molti (e ripeto molti) giocatori attuali non conoscono l'ABC dell' "essere operaio".

Se gli chiedi di fare calcio propositivo non hanno le qualità per farlo con continuità e ragionando sul terreno di gioco per arrivarci.
 

Allora gli chiedi di ricordarsi perlomeno dove si trovino. Alla Juventus.

E cerchi di portare a casa il minimo sindacale che da noi è l'1-0 e la vittoria.

Non possiamo restare senza nulla di nulla.

 

Se avessimo un numero maggiore di giocatori con una testa diversa potremmo anche abbandonare questa sorta di idea di stare tutti dietro.

Credo ne sia convinto anche Allegri di questo.

Oggi però questo possiamo concederci.

Se ti manca la qualità vera, se ti manca la testa da operaio vera...provi ad arrangiarti.

È inutile pensare di diventare belli e funzionali se la base di partenza, se la materia prima, è questa.

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21 minuti fa, fino allafine ha scritto:

Quella del DNA sta diventando una roba stucchevole, ormai è diventata una scusa per assecondare la volontà dei Bonucci Chiellini e Allegri che non concepiscono un modo di giocare diverso da un calcio prettamente difensivo

Grazie.

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1 ora fa, dimas87 ha scritto:

La presenza di Cristiano ha avuto una grande influenza su di noi. Solamente allenarsi con lui ci ha dato qualcosa in più ma inconsciamente i giocatori hanno iniziato a pensare che la sua presenza da sola bastasse per vincere le partite. Abbiamo cominciato a mancare un po’ nel lavoro quotidiano, nell’umiltà, nel sacrificio, nella voglia di esserci giorno dopo giorno per il tuo compagno di squadra. Penso che lo si vedesse. Forse era scontato che se davamo la palla a lui ci avrebbe fatto vincere la partita”.

.ehm

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45 minuti fa, AlvaritoCR93(Arturo) ha scritto:

Aridaje con sta cosa della storia .ghgh guarda caso sempre gli stessi ne parlano nelle interviste 

 

La storia del Barcellona? È cambiata infatti con Cruyff, vuol dire che si può cambiare il dna di una società 

 

Volere è potere 

Per rimanere in italia,abbiamo un esempio di come la storia di una squadra si può e si deve cambiare, stando al passo con i tempi...

questa squadra è il milan che passò da una storia fra le più catenacciare del mondo (quella di nereo rocco e seguaci per intenderci)..

alla storia completamente opposta del dominio del giuoco di berlusconi.

comunque bonucci  a parte questo,complessivamente dice delle cose che gia sapevamo e cioè che hanno avuto difficoltà a passare dal gioco  compassato di Max a quello più dinamico ,propositivo ed aggressivo che proponevano sarri e pirlo..

che si son un pò seduti per la presenza di CR7

ed infine che conte cambia la carriera ai giocatori trasmettendo conoscenze calcistiche e una mentalità forte e vincente.

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Mi fa piacere che oramai ritenga un errore essere andato al Milan, e non lo ha voluto ripetere. Allibito per le parole sul capitolo Ronaldo. E noi che pensavamo che avrebbero dato il meglio per la presenza del portoghese. E comunque questa mentalità ritrovata non è che si è vista ancora tanto. 

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Trovo allucinante che degli JUVENTINI travisino il concetto espresso da Bonucci tirando fuori assurdità su 1 a o, juve operaia et similia banalizzando e denigrando quello che siamo e quello che siamo stati.

Ma quando lo capirete che il DNA Juve è sacrificio e voglia di vincere SEMPRE E COMUNQUE?

Quando lo capirete che la forza della Juve sta nel vincere anche andando oltre prestazioni e difficoltà?

Questo non vuol dire giocare male: significa semplicemente mettere la vittoria al primo posto e farcela pure quando non stai giocando bene.

 

Insultate Bonucci.

Invece quelli che calpestano la storia e l'identità della Juve siete voi che andate dietro i deliri di Adani.

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26 minuti fa, Simo78 ha scritto:

se squadra operaia significa le maglie sudate di furino, bonini, conte, deschamps, lichsteiner, mandzukic etc...rispetto alle maglie intonse di rabiot, bernardeschi o kulusevski, Juve operaia tutta la vita. Parole impeccabili quelle di Bonucci. 

Anche la sua spesso non è sudata eh.

O per caso vorremmo dare la colpa a dei panchinari?

Se parliamo di Bonucci bisogna ricordarsi che spesso e volentieri usa il sedere per difendere 

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