Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Post in rilievo


Ma come hanno bisogno? Secondo alcuni per l’Ucraina sta andando tutto a gonfie vele e fra poco arrivano pure a Mosca, meglio prolungare l’agonia e il massacro di civili!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

@Gadan  

@ZioGianca

 

Ho trovato questo su meduza.

 

 

Pare ,dagli oggetti abbiano derubato un negozio  di elettronica\supermercato ,l'articolo parla di 16 soldati.

 

Non mi sorpende per niente,come anche il fatto che potrebbero aver saccheggiato oro all'interno delle case vuote,succede sempre .

Mi sorpenderebbe invece,come detto prima che rubino frighi,tavoli forni ecc...dalle abitazioni.

 

 

 

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
10 minuti fa, jolly88 ha scritto:

 

@Gadan  

@ZioGianca

 

Ho trovato questo su meduza.

 

 

 

 

Si, è lo stesso che ho visto io. Poi ce ne sono alcuni girati dall'esercito ucraino ma quelli ovviamente sono meno verificabili

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Adesso, ZioGianca ha scritto:

Si, è lo stesso che ho visto io. Poi ce ne sono alcuni girati dall'esercito ucraino ma quelli ovviamente sono meno verificabili

Il problema è che c'è, un talmente tanto flusso di informazioni che pochissime sono verificabili,che siano russe o ucraine.

La maggior parte di esse,anche su fonti accreditate finiscono gli aritcoli con "non siamo stati in grado di confermare in maniera indipendente"

Mi sorpende che molti, ad ogni notizia o immagine\video da ambo i lati,la diano per certa ,subito senza approfondire.

 

 

Faccio mia per un attimo, una frase di Caracciolo 

"la verità la sapremo forse tra qualche tempo ,o forse mai"

 

 

 

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
3 ore fa, Gonde71 ha scritto:


Ma come hanno bisogno? Secondo alcuni per l’Ucraina sta andando tutto a gonfie vele e fra poco arrivano pure a Mosca, meglio prolungare l’agonia e il massacro di civili!

Alcuni sembrate vivere sull'ultimo pianeta della galassia !

Le nazioni e la libertà vanno difese sempre e comunque specie da chi ti vuole sottomettere con la forza, violenta le donne e i bambini del tuo paese e uccide i civili inermi, per poi rieducare quei pochi rimasti vivi nei campi di concentramento di cui i russi sono maestri.

A questo proposito è bene leggere cosa intendono fare i russi con questa guerra leggendo il manifesto politico russo pubblicato dall'agenzia ria novosti.

Serve ricordare che in russia non c'`e libertà di stampa e che quindi si pubblica solo ciò che soddisfa il cremlino e in particolare modo il dittatore sanguinario putin ?

Non so cosa vi scorra nelle vene...vodka ?

Quoto


Il Foglio 4 Aprile 2022

Di fronte alle immagini di Bucha, la città in cui l’esercito russo ha massacrato i cittadini prima di ritirarsi, il Cremlino cerca di falsificare e coprire i suoi crimini. Il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, ha bollato le foto dei civili uccisi per le strade come false e il portavoce del palazzo presidenziale, Dmitri Peskov, ha commentato che non ci si può fidare delle immagini, perché portano evidenti segni di manipolazione. La Russia ha anche convocato una sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere “la palese provocazione dei radicali ucraini”: spera che, anticipando gli occidentali, possa ripulire la memoria. I russi quindi invitano a non guardare le immagini, che secondo loro sarebbero contraffatte, e qui faremo un esercizio: fingeremo di non aver mai visto le foto indimenticabili di Bucha e proveremo a concentrarci sulle parole di guerra che arrivano da Mosca. 

 

Domenica è stato pubblicato da Ria Novosti, una delle agenzie di stampa più note in Russia, un commento dal titolo “Cosa dovrebbe fare la Russia con l’Ucraina”, uno scritto di Timofey Sergetsev che spiega cosa intende Mosca per denazificazione. Sergetsev è un produttore cinematografico, uno scrittore e un falco del putinismo, quindi con ogni probabilità il suo punto di vista è quello del presidente. Nell’articolo spiega che la guerra ha mostrato che lo sforzo di denazificazione dell’Ucraina non può essere applicato soltanto alla leadership del paese, ma va esteso alla maggioranza della popolazione: tutti gli ucraini che hanno preso le armi devono essere eliminati perché sono colpevoli del genocidio del popolo russo in Ucraina. Queste parole hanno trovato la loro applicazione a Bucha, dove dai resoconti dei sopravvissuti i soldati russi andavano alla ricerca di uomini, cercavano sui loro corpi segni di combattimento o anche tatuaggi, bastava avere disegnato il tridente ucraino per essere portato via dai militari e ucciso. 

 

 

Sergetsev spiega che l’idea di denazificazione che la Russia aveva all’inizio dell’“operazione speciale”, il modo russo per non dire “guerra”, non basta più: “La denazificazione è necessaria quando una parte significativa del popolo – molto probabilmente la maggioranza  – nella sua politica è stata dominata e attratta dal regime nazista. Cioè, quando l’ipotesi ‘le persone sono buone è il governo che è cattivo’ non funziona. Il riconoscimento di questo fatto è alla base della politica di denazificazione, di tutte le sue misure”. Il popolo ucraino per essere denazificato deve superare i costi della guerra: all’inizio dell’invasione il Cremlino tentava di far passare la denazificazione come una “liberazione”, ora Sergetsev ne parla con chiarezza come di una “punizione”. Gli ucraini devono essere puniti per aver mascherato la loro fedeltà al nazismo dietro al “desiderio di indipendenza” approntato su un “modello di sviluppo europeo”. E non importa se l’Ucraina non ha un partito nazista, dice lo scrittore, è soltanto maquillage, un modo per truccare la sua stessa essenza e per questo il nazismo ucraino è più pericoloso di quello tedesco di Hitler. Per punire gli ucraini però non basta la guerra, deve patire qualcosa in più delle sofferenze di un conflitto.

 

Arrivati a questo punto si legge nell’articolo che “denazificazione vuol dire anche deucrainizzazione”: la nazione deve perdere il suo nome, anche perché è solo un costrutto artificiale antirusso, e deve perdere anche i suoi legami con l’occidente e con l’Europa. Tutto questo non può essere fatto in una guerra, ci vorrà almeno una generazione: una generazione intera per espiare il tradimento mai avvenuto nei confronti della Russia. “A differenza della Georgia e dei Paesi baltici, l’Ucraina, come la storia ha dimostrato, è impossibile come stato nazionale e i tentativi di ‘costruirne uno’ portano naturalmente al nazismo”. Ci sono territori che, secondo Sergetsev, sarà impossibile convincere delle buone intenzioni di Mosca, l’Ucraina occidentale ad esempio, che lo scrittore chiama “cattolica”. Questa zona sarà però smilitarizzata, impossibilitata ad agire contro i piani della Russia, controllata da Mosca, e lì saranno condotte tutte le persone che non si lasceranno convincere che la denazificazione è una necessità: “Gli odiatori della Russia”. 

 

Nell’articolo si procede con l’elenco di tutte le tappe della denazificazione: liquidazione delle formazioni armate naziste (il che significa qualsiasi formazione armata dell’Ucraina); istituzione di organi di autogoverno e di milizie nei territori liberati; istallazione di media russi; ritiro dei materiali didattici; inchieste per stabilire le responsabilità personali sui crimini di guerra e diffusione dell’ideologia nazista; pubblicazione dei nomi di complici dei regime nazista; lavori forzati per il ripristino delle infrastrutture distrutte; monumenti alle vittime del nazismo; istituzione di norme di denazificazione permanente. 

 

Se non avessimo mai avuto davanti agli occhi le immagini di Bucha, ma avessimo soltanto ascoltato queste parole, avremmo comunque capito che l’invasione russa dell’Ucraina è un atto punitivo, una promessa di massacro: la minaccia di far sparire l’Ucraina e gli ucraini. Il ministero della Difesa di Kyiv ha pubblicato i nomi di oltre 1.600 soldati russi coinvolti nel massacro, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, domenica sera ha fatto uno sforzo incredibile per parlare di pace nonostante Bucha: ha detto che i negoziati andranno avanti. Al Cremlino i negoziati non interessano, ora si sta spostando nel Donbas, dove sono arrivati anche gli uomini del gruppo Wagner, i mercenari, e con Bucha negli occhi, i civili ucraini che non sono riusciti a lasciare le aree occupate e in cui Mosca minaccia di volersi concentrare, temono non soltanto una guerra, ma qualcosa di più: la barbarie. 

 

Tra le ragioni che Putin addusse all’inizio per giustificare l’attacco, c’era il genocidio che secondo lui gli ucraini stavano compiendo ai danni della popolazione di origine russa. Era un pretesto: non ci sono prove che lo documentino. L’articolo di Timofey Sergetsev su Ria Novosti spiega invece quali sono le reali intenzioni della Russia in Ucraina: distruggere un gruppo nazionale. Proprio quello che i soldati hanno fatto a Bucha. E se i russi vogliono che non crediamo alle immagini del massacro, ci stanno però dichiarando le loro intenzioni con la loro stessa propaganda. Le foto e le parole raccontano la stessa storia.


 

 

  • Grazie 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Prospettiva di mesi o anni di guerra. Saranno contenti gli ucraini che, a conti fatti, dall'avvicinamento al cosiddetto "Occidente" hanno guadagnato il dilaniamento sine die del Paese (e in realtà ci stanno dentro già da otto anni, benché a intensità più o meno limitata), buttando a mare la propria integrità territoriale e il più lungo periodo di indipendenza politica della loro storia da, boh, mille anni a questa parte. A 'sto punto, mi vien da pensare che non si sia nemmeno trattato di dabbenaggine di certe frazioni dei ceti dirigenti + sciovinismo russofobo + aspirazione a più alti standard di benessere, ma, in misura preponderante e decisiva, di pura e semplice etero-direzione di parte americana.

 

Due parole, dunque, sulla strategia americana, che, riposando su una win-win situation (deterioramento sempre più acuto della sfera d'influenza russa e/o suo isolamento), sta brillantemente centrando tutti gli obiettivi: il pressing sull'Ucraina (rinfocolatosi col ritorno dei Dem alla Casa Bianca, ovviamente) ha infine condotto al (tanto agognato?) impegno bellico di Mosca, col bel corollario dello sperpero di risorse e la gradita possibilità di stringere in una morsa l'economia russa, al contempo allargando il fossato tra la cosiddetta "Europa" (aka poco volenterosi europei dell'ovest) e la Russia, benché... ehm, si trovi anch'essa in Europa. Cardine ormai di lungo periodo della politica estera a stelle e strisce, che procede (facendo leva sugli europei dell'est) a scindere non due entità già eterogenee, bensì quello che - almeno in termini di realismo politico - sarebbe un plesso geo-strategico unitario.

Ecco quindi il radicale rivolgimento della politica energetica "europea" (con annessi costi di transizione), dal gas russo al GNL americano, e il subitaneo adeguamento alle annose richieste circa il 2% del Pil in armamenti (anche grazie ai nuovi governi atlantisti in Germania e Italia, cioè i Paesi che più hanno storicamente svolto il ruolo - benigno per sé stessi e, benché ne siano dimentichi, anche per gli USA - di intermediari con la Russia).

 

Cosa resta fuori dal quadretto? Ah già, la pace. Ma non aveva mai rappresentato un obiettivo.

  • Mi Piace 3
  • Haha 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Settimana prossima esco con una ragazza nata in Ukraina da genitori russi, vissuta per molti anni sia in Ukraina che in Russia,  ha il doppio passaporto (non se se ora è valido, boh, glielo chiederò).

Rimarrò umile e vedo che succede quando si entrerà sul discorso guerra.


È il massimo che posso fare ora, per portare una testimonianza diretta, senza andare a Kiev sotto i missili…

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Esperienza diretta di vita a San Pietroburgo: se stai in città ancora ancora ma con sacche di povertà che da noi non esistono; c’è  anche ricchezza sia chiaro, ma le case medie hanno una povertà che noi dobbiamo andare indietro di 70 anni.

Se esci dalla città è ottavo mondo, livello sussistenza.

In più fa un freddo cane.

 

Fossi russo anche io odierei il mondo 😅.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Kiev: Russia pronta all’offensiva nel Donbass. Raggruppamento truppe quasi completato

Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Russia prepara “l’operazione offensiva” per prendere le regioni di Donetsk e Luhansk. L’esercito di Mosca sta conducendo la ricognizione e il raggruppamento delle truppe nelle regioni di Bryansk e Kursk è in fase di completamento

 

Governatore Kharkiv: “Noi non ce ne andiamo”

“Non stiamo effettuando alcuna misura di evacuazione centralizzata a Kharkiv“, ha affermato il capo dell’amministrazione regionale di Kharkiv, Oleh Sinehubov, poche ore dopo che la vicepremier di Kiev, Iryna Vereschchuk, ha invitato i residenti di tre regioni dell’est, ovvero delle aree di Lugansk, Donetsk e parte della regione di Kharkiv, a evacuare immediatamente l’area. “Sappiamo che il nemico non ha cambiato i suoi piani, ma crediamo nelle nostre forze armate ucraine, nella forza delle nostre difese”, ha detto Sinehubov in un post di Telegram citato da Bbc News online

 

Mosca, distrutte armi straniere ricevute dall'Ucraina
Armi straniere ricevute dall'Ucraina sono state distrutte nella regione di Kharkiv. Lo afferma il ministero della Difesa russo, riporta Interfax

 

Usa inviano 100 droni-kamikaze in Ucraina
Gli Stati Uniti hanno inviato 100 droni-kamikaze, Switchblade, così chiamati perché trasportano testate ed esplodono all’impatto. Lo ha riferito il Pentagono alla Cnn, spiegando che un numero ristretto di soldati ucraini è stato già addestrato a usare questi droni, che possono colpire l’obiettivo fino a 9 chilometri di distanza

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

14.45 – L’intelligence Berlino: “Intercettati militari russi che parlano di uccisioni di civili”
Le agenzie di intelligence tedesche hanno intercettato una serie di messaggi radio dei militari russi, intenti a discutere dell'uccisione indiscriminata dei civili in Ucraina. E' quanto riporta il settimanale Der Spiegel, riferendo che al Parlamento tedesco è stato presentato un rapporto sulla vicenda. La notizia è confermata dal Washington Post, che in un articolo riferisce che in due diverse comunicazioni, intercettate dall'intelligence tedesca, i soldati russi discutano degli interrogatori sia dei militari che dei civili ucraini e di come questi vengano poi giustiziati. Le intercettazioni sono state confermate al Post da tre diverse fonti a conoscenza dei rapporti e contraddicono quanto affermato dai russi riguardo ai massacri dei civili, compreso quello di Bucha, che secondo Mosca sarebbero stati compiuti dopo il ritiro delle proprie truppe.

 

LASTAMPA.IT 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Caro Gas e materie prime: chiude la Colussi di Assisi

Come riporta Umbria24 la Colussi di Petrignano d’Assisi chiude perché non più in condizione di continuare a lavorare e mette, per ora, in cassa integrazione 300 dipendenti. Questi diventeranno 300 licenziamenti, se non cambieranno le situazioni ambientali generali.

 

A causa dell’alto costo del gas e delle materie prima l’azienda non riesce a essere più competitiva, ha perso un grosso contratto con la GDO e quindi non ha più ordini per mantenere l’azienda attiva. Perché nel “Mercato unico” i costi energetici NON sono uguali per tutti e quando il gas conta così tanto le aziende delocalizzano dove costa meno. Quindi il futuro di questi posti di lavoro diventa assolutamente incerto.

Non è comunque il solo caso: come ha sottolineato già Confindustria il 16% delle aziende ha già ridotto o chiuso. A Torino si prevende un altro 30% chiuso nelle prossime settimane. In Lombardia sono già 360 le aziende chiuse.

  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ambasciatore russo in Serbia, "Bucha provocazione come Kosovo"

La storia dei presunti crimini di guerra russi a Bucha è analoga a quella di Racak del 1999 in Kosovo, e lo scopo è chiaramente quello di ostacolare il negoziato. A sostenerlo e' l'ambasciatore russo in Serbia Aleksandr Bocan-Harcenko, per il quale contro la Russia si escogita ogni tipo di provocazione simili a quelle messe in atto in passato in Kosovo e Bosnia-Erzegovina. Racak, località a sud di Pristina, e' il luogo di una strage ritenuta l'episodio scatenante dei bombardamenti Nato della primavera 1999 contro la Serbia. Mentre la parte kosovara sostiene che si trattò del massacro di una quarantina di persone innocenti tutte di etnia albanese, secondo Belgrado le vittime erano combattenti dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), travestite con abiti civili. Un'operazione quindi contro quelli che erano ritenuti terroristi attuata per garantire la sicurezza nazionale.
 
Senza vergogna 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Cremlino: “Mariupol sarà liberata presto”

Mariupol sarà "liberata" dalle forze russe "presto". Lo ha detto il portavoce del Cremlino in un'intervista a Sky News Uk, durante la quale ha definito ancora una volta "falsa" la ricostruzione dell'attacco contro l'ospedale della città. Peskov ha insistito a bollare come il frutto di "fake news" e di "bugie" spacciate dagli ucraini anche le accuse alle truppe di Mosca basate sulle immagini riprese a Bucha: avanzando fra l'altro sospetti sulla data delle immagini satellitari, diffuse da una società che - ha sostenuto di fronte alle contestazioni del giornalista britannico che gliele mostrava - ha legami "con il Pentagono"

 

Ucraina, identificato generale russo che guidò attacco a Zaporizhzhya

E' stato identificato dagli ucraini il generale russo che ha guidato l'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya. Lo ha annunciato su Telegram Energoatom, l'azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel territorio del Paese. "Il maggiore generale Oleksiy Yuriyovych Dombrovsky ha guidato il sequestro della centrale nucleare di Zaporizhzhya mettendo in pericolo metà del mondo e commettendo atti di terrorismo nucleare. Ha anche dato ordini di fuoco sulla centrale nucleare e sulle aree residenziali di Energodar", si legge nel post

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

La Bielorussia vuole essere coinvolta nei colloqui di pace
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha chiesto una partecipazione del suo paese ai colloqui per mettere fine ai combattimenti nella vicina Ucraina. «Vediamo questa come una guerra che si sta svolgendo proprio alle nostre porte e sta avendo un impatto molto serio sulla situazione nel nostro paese», ha affermato Lukashenko. «Questo è il motivo per cui non dovrebbero esserci accordi separati alle spalle della Bielorussia», ha aggiunto, secondo quanto riporta la Bild

 

Peskov: “Svezia e Finlandia in Nato non è minaccia a Russia”. Portavoce Cremlino: “Ci eravamo preparati da un anno a sanzioni”
Un ulteriore allargamento della Nato a Paesi come la Svezia o la Finlandia non rappresenterebbe di per sé agli occhi della Russia quella minaccia esistenziale che il governo di Vladimir Putin ha indicato come precondizione per l'ipotetico uso di armi nucleari. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, a Sky News Uk. Peskov ha escluso che anche le sanzioni possano essere considerate una minaccia esistenziale, sottolineando come la Russia vi abbia convissuto «negli ultimi 20 anni» continuando a crescere e come si fosse «preparata da un anno» all'escalation di ritorsioni occidentali innescata dagli avvenimenti in Ucraina

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

Quoto

 

Prima spaccatura sul fronte russo, il sanguinario ceceno Kadyrov contro Peskov e Medinsky

Mosca - Temutissimo leader in Cecenia, Ramzan Kadyrov faceva sorgere sui volti degli osservatori occidentali un sorrisetto sarcastico, come per un fenomeno limitato. Questo sino al 24 febbraio 2022. Ma dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il ruolo del figlio di Achmat, accusato da più parti di omicidi e torture, sta guadagnandosi la ribalta e i media russi parlano con sempre più insistenza di lui. Un protagonismo debordante e una autorevolezza preoccupante, che gli permettono ora di criticare figure sino ad oggi intoccabili.

Strali diretti non soltanto al capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, consigliere del presidente russo Vladimir Putin, ma anche contro il portavoce dello stesso presidente, Dmitry Peskov, per le sue parole sul patriottismo del principale e popolarissimo presentatore televisivo Ivan Urgant, che ha lasciato il Paese ed è emigrato in Israele appena è iniziata la guerra. Il reato di Peskov sarebbe aver affermato di non aver ancora visto un decreto sul conferimento del grado di tenente generale al capo della Cecenia da parte di Putin, di cui Peskov è portavoce, quasi da sempre. 

“Sono rimasto davvero sorpreso quando Peskov non ha commentato l’assegnazione del grado di tenente generale a me, presumibilmente perché non aveva visto il decreto. Qui, con tutte le forze di sicurezza e i volontari, siamo impegnati giorno e notte in operazioni speciali”, ha detto Kadyrov  sul suo canale Telegram. “Era possibile in qualche modo rallegrarsi o commentare in modo più delicato, che non questo “non ho visto il decreto”, ha detto. 

E poi il riferimento a sabato 2 aprile quando Peskov, in un’intervista al canale televisivo Belarus-1, ha espresso la sua opinione sul comportamento di alcuni personaggi pubblici in relazione all’Ucraina, cercando di smorzare i toni di odio contro chi ha deciso di lasciare il Paese. “Abbiamo persone - ha dichiarato Peskov - che avevano paura. Quando tutto è iniziato, alcuni di loro se ne sono andati, hanno detto che stavano andando in vacanza, qualcun altro ha detto qualcosa. E tutti hanno agito in modo diverso, ma c’è chi si è spaventato e non ha capito. E non sono nemici dello stato”, ha detto Peskov. 

Ma i toni diplomatici e concilianti non sono nelle corde di Kadyrov, evidentemente, che ha commentato: “Non lo sapevo, ma si scopre che per diventare un patriota del tuo paese, devi criticare le azioni della Russia, andare all’estero” per poi “tornare indietro come se nulla fosse”, ha detto. Poi è passato a toni più minacciosi. “Strano. Gli eroi non possono essere chiamati eroi, i generali non sono chiamati generali, i codardi fuggitivi sono chiamati patrioti e anche grandi. La scala delle priorità di Peskov è in qualche modo immatura. Dobbiamo fare qualcosa al riguardo...” 

Va detto che Peskov è stato riconosciuto “insostituibile” da Putin pubblicamente. E tale vicinanza lo hanno trasformato in uno dei primi obiettivi delle sanzioni occidentali. Sempre da Telegram, pochi giorni prima, Kadyrov aveva detto all’aiutante presidenziale russo Medinsky, che guida la delegazione russa ai colloqui con l’Ucraina, di aver commesso un errore parlando dei risultati del ciclo di colloqui svoltosi a Istanbul il 29 marzo. Tuonando: “non faremo alcuna concessione. È stato il signor Medinsky a fare un errore, ha sbagliato la formulazione”. 

Ad applaudire Kadyrov c’è il sociologo di estrema destra Alexander Dugin. Secondo Dugin Kadyrov si è rivelato essere “l’oratore del mondo russo” a cui negoziare evidentemente non piace. Per altri osservatori Putin potrebbe decidere di “testare” Kadyrov per il ruolo del suo potenziale successore. Insomma l’impensabile e assurda affermazione del partito della guerra, contro il partito della pace in Russia. Ma se così non sarà, riportare il genio nella bottiglia, cioè Kadyrov nei confini della Cecenia, sarà davvero complesso. Come in fondo è porre fine a un conflitto assurdo.


 

 

Certo che se dovesse cadere Putin per poi ritrovarci Kadyrov passeremmo davvero dalla padella alla brace (o da Lenin a Stalin)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, Skizzo91 ha scritto:

Prima spaccatura sul fronte russo, il sanguinario ceceno Kadyrov contro Peskov e Medinsky

 

 

Certo che se dovesse cadere Putin per poi ritrovarci Kadyrov passeremmo davvero dalla padella alla brace (o da Lenin a Stalin)

Se mai Kadyrov dovesse provare a fare un colpo di stato contro Putin, non mi sorprenderebbe leggere un'agenzia della TASS che riporta

"L'eroe del popolo Kadyrov è caduto a Mariupol difendendo strenuamente i suoi compagni dagli attacchi dei nazisti Azov. Gloria a lui e alla Russia"

 

Dubito davvero che i russi (slavi e cattolici) si farebbero comandare da un ceceno musulmano (al posto di Putin, se proprio le cose si mettessero male male per i russi, la cerchia putiniana metterebbe al potere un altro ex KGB/FSB, tipo Bortnikov come dicevano alcuni articoli delle settimane scorse)

 

Comunque si, Putin è solo crudele, cinico e violento, Kadyrov è un mini Stalin (mini perché non governa la Russia ma "solo" la Cecenia) è uno che sarebbe capacissimo di lanciare un paio di atomiche su Kiev e altre città ucraine senza pensarci due volte

 

Diciamo che chi si preoccupa della salute mentale di Putin, non avrà bisogno di farlo per Kadyrov, perché il secondo è senza alcun dubbio un folle totale

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

@Skizzo91 Ne  parlavamo l'altro giorno.Ti dicevo (secondo me) che non aveva senso l'utilizzo di tali armi  da parte degli invasori in quel momento,anche solo strategicamente sul terreno,perchè controproducente.

Oggi è uscito questo-

 

È stata un'affermazione che ha attirato l'attenzione e che ha fatto notizia in tutto il mondo: i funzionari statunitensi hanno affermato di avere indicazioni che suggeriscono che la Russia potrebbe  prepararsi  a utilizzare agenti chimici in Ucraina .

Il presidente Joe Biden in seguito  lo disse  pubblicamente. Ma questa settimana tre funzionari statunitensi hanno detto a NBC News che non ci sono prove che la Russia abbia portato armi chimiche vicino all'Ucraina. Hanno detto che gli Stati Uniti hanno rilasciato le informazioni per dissuadere la Russia dall'usare le munizioni vietate.

 

Diversi funzionari statunitensi hanno riconosciuto che gli Stati Uniti hanno utilizzato le informazioni come un'arma anche quando la fiducia nell'accuratezza delle informazioni non era elevata. A volte ha usato intelligence a bassa confidenza per effetto deterrente, come con gli agenti chimici, e altre volte, come ha affermato un funzionario, gli Stati Uniti stanno solo "cercando di entrare nella testa di Putin".

 

nbc 

questa è l'altra parte,non comlpeta perchè lunga.

metto il link comunque

 

 

Dopo che questa storia è stata pubblicata, un funzionario statunitense ha dichiarato a NBC News che "lo sforzo del governo degli Stati Uniti di declassare strategicamente l'intelligence per condividerla con gli alleati e il pubblico è supportato da un rigoroso processo di revisione da parte del Consiglio di sicurezza nazionale e della comunità di intelligence per convalidare la qualità dell'intelligence le informazioni e proteggere le fonti e i metodi”. Il funzionario ha aggiunto che "approviamo il rilascio di informazioni solo se siamo fiduciosi che questi due requisiti siano soddisfatti".

La scorsa settimana, funzionari statunitensi hanno detto ai giornalisti di avere informazioni che suggeriscono che Putin è stato fuorviato dai suoi stessi consiglieri, che hanno paura di dirgli la verità.

Ma quando Biden è stato interrogato sulla divulgazione più tardi nel corso della giornata – dopo che ha fatto notizia in tutto il mondo – è stato tutt'altro che definitivo.

“Questa è una domanda aperta. Ci sono molte speculazioni", ha detto Biden ai giornalisti. "Ma sembra che - non lo dico con certezza - sembra isolarsi da solo".

Il grado in cui Putin è isolato o fa affidamento su informazioni errate non può essere verificato, ha affermato Paul Pillar, un ufficiale dell'intelligence statunitense in pensione in carriera. "Non c'è modo che tu possa provare o smentire quella roba", ha detto.

Due funzionari statunitensi hanno affermato che l'intelligence sul fatto che la cerchia ristretta di Putin gli stesse mentendo non era conclusiva, basata più su analisi che su prove concrete. Altri funzionari lo hanno contestato, dicendo che l'intelligence era molto affidabile ed era stata controllata ai massimi livelli.

 un funzionario europeo e due funzionari statunitensi hanno affermato che l'accusa secondo cui la Russia si era rivolta alla Cina  per un potenziale aiuto militare mancava di prove concrete. 

I funzionari statunitensi hanno affermato che non ci sono indicazioni che la Cina stia considerando di fornire armi alla Russia. L'amministrazione Biden lo ha lanciato come avvertimento alla Cina di non farlo, hanno detto. 

Il funzionario europeo ha descritto la divulgazione come "un gioco pubblico per impedire qualsiasi supporto militare dalla Cina".

 

"Non deve essere un'intelligence solida quando ne parliamo", ha detto un funzionario statunitense. “È più importante anticiparli – Putin in particolare – prima che facciano qualcosa. È preventivo. Non vogliamo sempre aspettare che l'intelligence sia sicura al 100% che faranno qualcosa. Vogliamo andare avanti per fermarli".

Il funzionario ha detto che c'è stata un'ampia discussione sull'opportunità di rivelare che i russi avevano una lista nera di nemici ucraini che intendevano arrestare e forse uccidere una volta preso il controllo. I funzionari hanno valutato il potenziale danno della divulgazione dell'intelligence. "È stata una decisione importante", ha detto il funzionario.

Ma l'intelligence sembra essere stata confermata dai resoconti di testimoni provenienti da città russe un tempo occupate e ora lasciate, dove sono stati  documentati omicidi politici .

Alcuni funzionari statunitensi hanno sostenuto per anni una strategia di sporgersi ulteriormente nella declassificazione e nel rilascio di intelligence, poiché gli avversari statunitensi sono diventati abili nell'uso delle moderne piattaforme di comunicazione per diffondere propaganda.

 

https://www.nbcnews.com/politics/national-security/us-using-declassified-intel-fight-info-war-russia-even-intel-isnt-rock-rcna23014

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
20 minuti fa, jolly88 ha scritto:

@Skizzo91 Ne  parlavamo l'altro giorno.Ti dicevo (secondo me) che non aveva senso l'utilizzo di tali armi  da parte degli invasori in quel momento,anche solo strategicamente sul terreno,perchè controproducente.

Oggi è uscito questo-

 

È stata un'affermazione che ha attirato l'attenzione e che ha fatto notizia in tutto il mondo: i funzionari statunitensi hanno affermato di avere indicazioni che suggeriscono che la Russia potrebbe  prepararsi  a utilizzare agenti chimici in Ucraina .

Il presidente Joe Biden in seguito  lo disse  pubblicamente. Ma questa settimana tre funzionari statunitensi hanno detto a NBC News che non ci sono prove che la Russia abbia portato armi chimiche vicino all'Ucraina. Hanno detto che gli Stati Uniti hanno rilasciato le informazioni per dissuadere la Russia dall'usare le munizioni vietate.

 

Diversi funzionari statunitensi hanno riconosciuto che gli Stati Uniti hanno utilizzato le informazioni come un'arma anche quando la fiducia nell'accuratezza delle informazioni non era elevata. A volte ha usato intelligence a bassa confidenza per effetto deterrente, come con gli agenti chimici, e altre volte, come ha affermato un funzionario, gli Stati Uniti stanno solo "cercando di entrare nella testa di Putin".

 

nbc 

questa è l'altra parte,non comlpeta perchè lunga.

metto il link comunque

 

 

Dopo che questa storia è stata pubblicata, un funzionario statunitense ha dichiarato a NBC News che "lo sforzo del governo degli Stati Uniti di declassare strategicamente l'intelligence per condividerla con gli alleati e il pubblico è supportato da un rigoroso processo di revisione da parte del Consiglio di sicurezza nazionale e della comunità di intelligence per convalidare la qualità dell'intelligence le informazioni e proteggere le fonti e i metodi”. Il funzionario ha aggiunto che "approviamo il rilascio di informazioni solo se siamo fiduciosi che questi due requisiti siano soddisfatti".

La scorsa settimana, funzionari statunitensi hanno detto ai giornalisti di avere informazioni che suggeriscono che Putin è stato fuorviato dai suoi stessi consiglieri, che hanno paura di dirgli la verità.

Ma quando Biden è stato interrogato sulla divulgazione più tardi nel corso della giornata – dopo che ha fatto notizia in tutto il mondo – è stato tutt'altro che definitivo.

“Questa è una domanda aperta. Ci sono molte speculazioni", ha detto Biden ai giornalisti. "Ma sembra che - non lo dico con certezza - sembra isolarsi da solo".

Il grado in cui Putin è isolato o fa affidamento su informazioni errate non può essere verificato, ha affermato Paul Pillar, un ufficiale dell'intelligence statunitense in pensione in carriera. "Non c'è modo che tu possa provare o smentire quella roba", ha detto.

Due funzionari statunitensi hanno affermato che l'intelligence sul fatto che la cerchia ristretta di Putin gli stesse mentendo non era conclusiva, basata più su analisi che su prove concrete. Altri funzionari lo hanno contestato, dicendo che l'intelligence era molto affidabile ed era stata controllata ai massimi livelli.

 un funzionario europeo e due funzionari statunitensi hanno affermato che l'accusa secondo cui la Russia si era rivolta alla Cina  per un potenziale aiuto militare mancava di prove concrete. 

I funzionari statunitensi hanno affermato che non ci sono indicazioni che la Cina stia considerando di fornire armi alla Russia. L'amministrazione Biden lo ha lanciato come avvertimento alla Cina di non farlo, hanno detto. 

Il funzionario europeo ha descritto la divulgazione come "un gioco pubblico per impedire qualsiasi supporto militare dalla Cina".

 

"Non deve essere un'intelligence solida quando ne parliamo", ha detto un funzionario statunitense. “È più importante anticiparli – Putin in particolare – prima che facciano qualcosa. È preventivo. Non vogliamo sempre aspettare che l'intelligence sia sicura al 100% che faranno qualcosa. Vogliamo andare avanti per fermarli".

Il funzionario ha detto che c'è stata un'ampia discussione sull'opportunità di rivelare che i russi avevano una lista nera di nemici ucraini che intendevano arrestare e forse uccidere una volta preso il controllo. I funzionari hanno valutato il potenziale danno della divulgazione dell'intelligence. "È stata una decisione importante", ha detto il funzionario.

Ma l'intelligence sembra essere stata confermata dai resoconti di testimoni provenienti da città russe un tempo occupate e ora lasciate, dove sono stati  documentati omicidi politici .

Alcuni funzionari statunitensi hanno sostenuto per anni una strategia di sporgersi ulteriormente nella declassificazione e nel rilascio di intelligence, poiché gli avversari statunitensi sono diventati abili nell'uso delle moderne piattaforme di comunicazione per diffondere propaganda.

 

https://www.nbcnews.com/politics/national-security/us-using-declassified-intel-fight-info-war-russia-even-intel-isnt-rock-rcna23014

Si, però se leggi anche l'intelligence non può escludere al 100% la possibilità che le possano utilizzare. Comunque come avevo detto, le dichiarazioni americane erano principalmente a scopo di deterrenza. Sostanzialmente anticipi un'eventuale mossa del nemico minacciando gravi conseguenze così da scoraggiarne un'eventuale (anche se poco probabile) utilizzo. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, Skizzo91 ha scritto:

Si, però se leggi anche l'intelligence non può escludere al 100% la possibilità che le possano utilizzare. Comunque come avevo detto, le dichiarazioni americane erano principalmente a scopo di deterrenza. Sostanzialmente anticipi un'eventuale mossa del nemico minacciando gravi conseguenze così da scoraggiarne un'eventuale (anche se poco probabile) utilizzo. 

Ti ho scritto in pv,ma non ricevi

Comunque 

 

So cos'è la deterrenza,grazie per la spiegazionesefz

 

Deterrenza ,mi pare una parola "pesata" usata volutamente.

 

il fatto è  :da quel che si evince loro non le avevano  li, quindi di pari passo anche l'intenzione di usarle.

Qual'è la deterrenza se non le avevano?

 

Poi ,da quelle parole è scaturito un effetto domino sia in EU che in US e oggi dell'Oms

 

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Quoto

B-52 Usa, portaerei e navi russe: le manovre nel Mediterraneo

 

La flotta russa prova a mettere pressione sulle navi Nato dislocate nel Mediterraneo inseguendole verso lo Ionio. Gli Usa continuano ad inviare i bombardieri B-52 per monitorare tutto dall'alto

 

Le acque del Mar Mediterraneo sono da giorni al centro di manovre delicatissime. Da un lato la flotta russa prova a mettere pressione sulle navi Nato inseguendole verso il Mar Ionio, dall'altro gli Stati Uniti stanno continuando ad inviare in Europa i bombardieri B-52 per monitorare tutto dall'alto.

 

Mediterraneo di fuoco

La Nato può al momento contare su tre portaerei dislocate nel Mediterraneo. La statunitense USS Truman (CVN-75) e il suo CSG (Combat Strike Group) sono state avvistate nell'Adriatico meridionale. La francese Charles de Gaulle (R91) è transitata nelle ultime ore nello Stretto di Messina verso il Mar Tirreno. Con lei navigavano la nave da rifornimento Berne e il cacciatorpediniere Forbin (D620); probabile un rientro nella base di Tolone. Infine la portaerei italiana Cavour (C550) è stata avvistata a Taranto.

 

Per quanto riguarda la Russia, una delle rilevazioni più recenti di ItamilRadar ha fotografato quanto segue. Il Surface Action Group (SAG) dell'incrociatore Varyag è stato rilevato nel Mar Ionio (o almeno c'era la scorsa settimana). Il SAG dell'incrociatore Ustinov circolava a sud di Creta, dove è teoricamente in grado di interdire l'accesso all'Egeo o al Mediterraneo orientale. Ad est della stessa isola è stata registrata un'intensa attività di velivoli antisommergibili della Nato, ma nell'area si trovavano anche almeno tre navi della Marina russa. Si trattava di un sottomarino di classe Kilo, una nave da riparazione di classe Amur e una corvetta di classe Burian. Le restanti unità navali del Cremlino si troverebbero a Tartus o nelle immediate vicinanze.

 

I bombardieri B-52 Usa

Come detto, le navi russe hanno dato l'impressione di voler tallonare le portaerei Nato. Per alleggerire la pressione gli Stati Uniti hanno spedito i bombardieri B-52 a sorvolare i cieli dell'Europa (anche quelli italiani). Questo a dire il vero accade da quando è iniziato il conflitto ucraino, ma i loro movimenti sono diventati sempre sempre più fitti, anche e soprattutto per rispondere alla flotta di Mosca.

Ricordiamo che i B-52 riescono a gestire missioni piuttosto lunghe, facendo rifornimento dalle cisterne volanti, e possono trasportare decine di missili cruise, letali contro gli incrociatori Varyag e Maresciallo Ustinov.

E così due bombardieri sono decollati dalla Gran Bretagna dirigendosi proprio verso Creta e Cipro, finendo dritti nei radar dell'Ustinov (e cioè una delle navi più potenti a disposizione di Mosca), a sua volta seguito dalla fregata Kasatanov e dal caccia Kulikov. I velivoli statunitnesi sono poi rientrati alla base dopo aver virato verso l'Italia, in particolare puntando lo Ionio. Stiamo parlando di un'area altamente strategica visto che da qui, dallo Ionio, i cacciabombardieri F-18 Hornet sono in grado di raggiungere rapidamente il Mar Nero e dunque il fronte navale della guerra ucraina.

 

A proposito dell'Italia, un Boeing P-8A Poseidon della US Navy è tornato a Sigonella dopo una missione di pattugliamento a est di Creta mentre un altro P-8A ha lasciato la stessa base per svolgere una missione analoga. Nel frattempo, Italia, Francia e Gran Bretagna hanno inviato in Romania velivoli CAEW con funzioni di sorveglianza aerea. In questo modo la Nato può controllare i movimenti russi nel Mar Nero, a Odessa e in Trasnistria.

 

Ilgiornale.it

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
27 minuti fa, Gonde71 ha scritto:


Mentre Draghi fa le battutine ridicole sul condizionatore! 

L'articolo pone dei grandi dubbi su questa valorizzazione del rublo però:

Quoto

Strategists say the ruble’s rally isn’t credible: The exchange rate is no longer free-floating and the currency would be at a very different level if barriers were removed. With Russia tottering on the brink of a debt default and the economy shrinking, the ruble no longer reflects the country’s fundamentals, they say.

 

“It’s a completely artificial level and so very little credence should be given to it,” said Cristian Maggio, the head of portfolio strategy at Toronto Dominion Bank in London. “Almost no one can trade the ruble and those who really do, they trade at very different levels than what the screens report. From a market and macroeconomic point of view, it makes no sense.”

 

The exaggerated moves in the ruble coincide with a plunge in trading volumes. The 20-day average of daily volumes in the currency has fallen to the lowest since 2012 as foreign investors cut exposure to Russian assets. 

 

Ruble volatility is surging. Realized 30-day swings have jumped to 79%, a record high that beats the 74% reached in the aftermath of the 2014 ruble crisis. While one-month implied volatility has come off its peak, it still remains high at 55%, compared with less than 12% before the invasion.

 

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.