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Post in rilievo

Nell'attesa di capire come stia andando l'offensiva ucraina nei dintorni di Kherson, vorrei condividere con voi una una riflessione.
Prima di postare, però, mi piacerebbe avere l'opinione di @SuperTalismano, @lou 65 e @Dale_Cooper. Perdonatemi il tag se poco gradito.
Il topic s'è un pochino spento rispetto ai furori iniziali.
Il conflitto rimane di profondo interesse e sarei molto interessato a ricominciare a discuterne con voi, se vi va. Oltre che con altri utenti, ovviamente.
Il calo di interesse generale sulla vicenda credo ci consenta di tornare a discuterne in toni civili senza scivolare in isterismi e accuse francamente antipatici.
Tornando a noi.

Dimostrazione di quanto la guerra, la politica e la diplomazia si muovano in territori grigi, mai bianchi o neri.
Di quanto sia necessario non fossilizzarsi su limiti invalicabili, principi inossidabili e moralismi integerrimi, scarsinandosi dall'inevitabile emotività che certi eventi portano ad esprimere con comprensibile, ma distraente, pathos.
Riflettevo con qualche conoscente ben più esperto di me in materia, è inevitabile porsi una domanda.

Qual è lo scenario più probabile di espansione del conflitto oltre i confini ucraini?
Si è fatto un gran parlare, sui media più disparati, di scenari più o meno verosimili, spesso con toni apocalittici.
L'enclave di Kaliningrad, le tensioni in Kosovo, i timori in Georgia, la rinata russofobia baltica, persino di Iran, Siria, Israele... senza contare Taiwan.
Più di tutti questi scenari, però, personalmente sono più preoccupato da Bielorussia e Polonia. E garantisco, non sono l'unico.
Proverò a spiegare in breve perché.

  1. Partirei dalla Bielorussia

I motivi per i quali la Bielorussia possa entrare nel conflitto sono facilmente ravvisabili.
Innanzitutto la Bielorussia è a tutti gli effetti uno stato satellite russo, possiamo semplicisticamente definirlo come tale.
Governato da vent'anni da una democratura putiniana militarista capitanata da Lukashenko, è probabilmente lo stato al mondo più intimamente interconnesso con Mosca.
Probabilmente anche molto più di quanto Lukashenko non vorrebbe. Non solo a livello politico e militare, ma anche e soprattutto a livello culturale, linguistico e religioso, oltre che energetico ed economico e militare. Un paese dall'identità fragile, ma di cruciale importanza a livello strategico, sia economico che militare, a livello continentale.
BIELORUSSIA, UNA STORIA SOVIETICA DI SUCCESSO - Limes

  • Morfologia. Condivide confini estesi con ben tre paesi della Nato (Polonia, Lituania e Lettonia), oltre che con l'Ucraina.

Confini difficilmente difendibili e particolarmente esposti da entrambe le parti, causa sostanziale assenza di reali ostacoli naturali.
Un paese diviso da una dorsale collinare che come picco ha monti di poco più di 300m s.l.m., caratterizzando per centinaia di kmq da acquitrini, sabbia, fango.
Confini molto estesi: 141km con la Lettonia, 502km con la Lituania, 407km con la Polonia, 891km con l'Ucraina e ben 959km con la Russia.
Confini molto caldi, storicamente, e che hanno reso la Russia Bianca un paese dall'identità fragile, oltre che terra di grandi battaglie.
Confini non solo fragili morfologicamente, come detto, ma anche per le pericolose vicinanze con capitali estere.
Vilnius, capitale lituana, dista poche decine di km dal confine bielorusso, meno di 150km stradali da Minsk.
La stessa Kiev non è lontanissima dal confine bielorusso, ed abbiamo visto quanto questo sia stato impattante nella prima fase del conflitto.
Ancora più cruciale la distanza dall'enclave di Kaliningrad, poche decine di km, sogno proibito di Mosca è creare il famigerato corridoio per svincolare dallo stato di exclave Kalinigrad.
 

  • Un paese dall'identità fragile, nonostante gli sforzi delgoverno nazionalista.

Paese fondamentalmente ortodosso, con minoranze religiose statiscamente insignificanti.
Un paese che promuove il bielorusso come lingua ufficiale, ma che ha come lingua più parlata il russo, tanto da doverla riconoscere sua malgrado seconda lingua ufficiale.
Le minoranze polacche e ucraine sono tuttosommato contenute, quasi totalmente concentrate sui confini.
Parliamo fondamentalmente di un paese già pronto sotto ogni punto di vista ad un'assimilazione totale con la federazione russa, persino più di molte regioni ucraine di cui si parla molto. Ciò nonostante, la fragilità dei suoi confini a livello morfologico ed etnico resta, e rimane un potenziale punto di permeabilità e debolezza.
Il governo di Lukashenko negli anni ha provato ad affermare l'indipendenza Bielorussa da quella Russa nel modo più forte possibile, promuovendo la cultura, la lingua e le tradizione bielorusse su quelle russe, al punto da arrivare spesso anche allo scontro diplomatico con Putin stesso.
Questa tensione la possiamo ravvisare anche dal poco entusiasmo della popolazione verso il conflitto ucraino, nonostante non manchino affatto le simpatie verso il popolo russo in generale. Le promesse di Lukashenko alla popolazione sul mancato intervento Bielorusso, per certi versi, già lo dimostrano. Così come il goffo tentativo del leader bielorusso di porsi come mediatore tra le parti nella prima fase del conflitto. Ce lo ricordiamo tutti, credo, l'immagine qui postata fece il giro del mondo pochi mesi fa.
bne IntelliNews - President of Belarus reveals Russian invasion plans in  viral video
Insomma, anche la Bielorussia soffre delle endemiche incertezze dei paesi figli del 1991, come Ucraina e Janukovic sanno benissimo.
 

  • Terra di passaggio per gasdotti, oleodotti e flussi migratori

Limes lo mostra benissimo nella cartina riportata qui sopraPaese attraversatto da arterie di gasdotti e oleodotti collegati direttamente al cuore pulsante dell'industria europea. Non solo.
La Bielorussia, sotto guida russa, sta sfruttando da tempo i flussi migratori come strumento lowcost di pressione e ricatto verso i paesi occidentali dell'area, specialmente sul confine polacco. Anche queste immagini, mesi fa, fecero il giro del mondo.
Belarus migrants: Poland faces fresh border breaches - BBC News
 

  • Un paese in tensione costante con l'occidente.

    E' difficile capire se davvero la Bielorussia abbia desiderato fino in fondo il continuo degrado delle relazioni coi paesi occidentali, limitrofi o meno.
    E' sicuro che a Mosca questo isolamente dall'ovest piaccia molto, visti i timori costanti verso l'occidentalizzazione dei paesi ex-urss.
    Gli episodi che hanno spinto negli ultimi anni all'allontanemento dell'ovest a stento si contanto, ma possiamo senz'altro ricordare la crisi migratoria (già citata), le aspre e continue accuse di essere un regime totalitario da parte di istituzioni nazionali e sovranazionali, sanzioni economiche e la chiusura dello spazio aereo europeo ai vettori bielorussi, a seguito del dirottamento di un volo RyanAir lo scorso anno. Questo senza riconsiderare rivendicazioni storiche e tensioni secolari coi vicni Lituani e Polacchi, che non andrò ad approfondire.

     
  • Un paese militarista e pesantemente armato
    Ben oltre le proprie intime esigenze di autodifesa.
    E' l'avamposto russo più a ovest d'Europae insieme a Kalinigrad.
    Altra caratteristica tipica dei paesi nati dall'URSS nel '91. Molti degli armamenti stanziati in Bielorussia alla fine della guerra fredda, lì sono rimasti.
    La Bielorussia, nonostante sia un paese demograficamente paragonabile alla Lombardia, ha un esercito con personale attivo superiore ai 100 mila uomini, un grande bacino di riservisti, la leva militare obbligatoria ancora vigente, centinaia di tank e mezzi corazzati di epoca sovietica, batterie di missili balistici, cannoni, caccia e chi più ne ha più ne metta.
    Niente che sia annoverabile come moderno, ma in Ucraina abbiamo rivisto in azioni molti armamenti (anche occidentali) degli anni '70 svolgere un ruolo di prima linea, ed in un conflitto dove le scorte di mezzi e munizioni potrebbero rivelarsi decisivi anche un'armata con la ruggine potrebbe stuzzicare gli appetiti di qualcuno. Come potrebbe fare comodo aprire alle spalle del nemico ucraino un nuovo fronte di quasi 900km, a due passi da Kiev stessa.
    Non solo.
    Il paese è anche avamposto russo, ospitando sul suo stesso territorio innumerevoli basi russe, anche di enorme importanza.
    Ricordiamoci che è dalla Bielorussia che la Federazione Russa comunica coi suoi sommergibili nucleari nel balitco, è da lì che monitora lo spazio aereo della Nato nella regione, ed è da lì che partirebbe lo sfondamento per aprirsi una strada verso Kaliningrado (a nord) e a Kievi (a sud).
    Nonostante la popolazione abbia mostrato malumori evidenti all'idea di un intervento diretto nel conflitto, con tanto di manifestazioni pubbliche in tal senso, non è detto che le pressioni russe non abbiano la meglio ad un certo punto. 
    Le esercitazioni continue coi russi, gli attacchi russi che partono direttamente dal territorio russo così come la catena logistica russa che si snoda attraverso le infrastrutture bielorusse rischiano di esporre la bielorussa stessa ad attacchi ucraini nell'immediato futuro, in modo più consistente e voluto di quanto pare sia già sporadicamente accaduto fin'ora.
    La Bielorussia inizia esercitazioni militari-lampo. Kiev: “Non è escluso  che possa entrare in guerra” - La Stampa

    Queste in sostanza (in versione estremamente contratta) le ragioni che espongono a mio parere la Bielorussia ad un coinvolgimento diretto nel conflitto, probabilmente contro la volontà della propria governance.
    Governance nazionalista e antiliberale quanto si vuole, ma sicuramente consapevole di giocarsi la sopravvivenza stessa dello stato oltre che del proprio governo, in un gioco delle nazioni decisamente più grande della Bielorussia stessa.

    P.s. per comodità la parte 2 sulla Polonia la posterò con altro messaggio, più tardi.

 

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1 ora fa, Nepali Me ha scritto:

Qual è lo scenario più probabile di espansione del conflitto oltre i confini ucraini?

Per me l'allargamento può avvenire per un intervento polacco (autonomo dalla Nato, quantomeno all'inizio, poi si sa come si comincia e non si sa come si finisce)

 

Se l'Ucraina dovesse essere sconfitta (o comunque sul punto di crollare), i polacchi entreranno nell'ovest del paese per "proteggere"/annettersi parti "polacche" di Ucraina

 

A quel punto uno scontro diretto Russia/Polonia diventa molto probabile

 

Quindi si, per me l'allargamento a Bielorussia e Polonia può avvenire, ma più in questo scenario di intervento polacco che per un'offensiva da nord da parte della Bielorussia

 

P.S La Bielorussia ha davvero 100.000 uomini? Io sapevo che, mettendo tutto insieme (quindi soldati, polizia politica e guardie di frontiera) arrivassero a malapena a 40.000 

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8 ore fa, SuperTalismano ha scritto:

9 volte su 10 la perde però

Ti sei informato con Napoleone e Hitler?

Se avesse perso 9 guerre su 10 avrebbe uno stato più piccolo del Lichtenstein.

 

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12 minuti fa, Thexfactor ha scritto:

Ti sei informato con Napoleone e Hitler?

Se avesse perso 9 guerre su 10 avrebbe uno stato più piccolo del Lichtenstein.

 

La Russia le guerre importanti finora le ha vinte

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Adesso, Thexfactor ha scritto:

Ti sei informato con Napoleone e Hitler?

Se avesse perso 9 guerre su 10 avrebbe uno stato più piccolo del Lichtenstein.

 

No, mi sono informato sui libri di storia

 

La Russia ha perso moltissime guerre (la Guerra contro la Finlandia, la Guerra Sovietico Polacca, la Guerra Russo-Giapponese, la Prima Guerra Mondiale, la Guerra d'Afghanistan) anche con avversari più che modesti e inferiori per uomini e mezzi

 

Solo che (come gli USA) hanno perso le guerre "minori" ed hanno vinto la più importante, quella che ha stabilito gli equilibri mondiali del secolo scorso, cioè la Seconda Guerra Mondiale

 

Non hanno uno stato piccolo come il Lichtenstein semplicemente perché le guerre difensive e decisive (quelle che hai citato tu, Hitler e Napoleone) le vincono sempre

Quelle che di solito gli vanno male sono le guerre offensive

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10 minuti fa, SuperTalismano ha scritto:

No, mi sono informato sui libri di storia

 

La Russia ha perso moltissime guerre (la Guerra contro la Finlandia, la Guerra Sovietico Polacca, la Guerra Russo-Giapponese, la Prima Guerra Mondiale, la Guerra d'Afghanistan) anche con avversari più che modesti e inferiori per uomini e mezzi

 

Solo che (come gli USA) hanno perso le guerre "minori" ed hanno vinto la più importante, quella che ha stabilito gli equilibri mondiali del secolo scorso, cioè la Seconda Guerra Mondiale

 

Non hanno uno stato piccolo come il Lichtenstein semplicemente perché le guerre difensive e decisive (quelle che hai citato tu, Hitler e Napoleone) le vincono sempre

Quelle che di solito gli vanno male sono le guerre offensive

Quale guerra con la Finlandia?

 

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Il 4/9/2022 Alle 15:36, SuperTalismano ha scritto:

Immagine

 

Questa dovrebbe essere la situazione dell'offensiva ucraina su Kherson

E' già vecchia. Gli ucraini hanno liberato altri villaggi, tipo Novovoskresenke

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Il 4/9/2022 Alle 12:43, SuperTalismano ha scritto:

Per me l'allargamento può avvenire per un intervento polacco (autonomo dalla Nato, quantomeno all'inizio, poi si sa come si comincia e non si sa come si finisce)

 

Se l'Ucraina dovesse essere sconfitta (o comunque sul punto di crollare), i polacchi entreranno nell'ovest del paese per "proteggere"/annettersi parti "polacche" di Ucraina

 

A quel punto uno scontro diretto Russia/Polonia diventa molto probabile

 

Quindi si, per me l'allargamento a Bielorussia e Polonia può avvenire, ma più in questo scenario di intervento polacco che per un'offensiva da nord da parte della Bielorussia

 

P.S La Bielorussia ha davvero 100.000 uomini? Io sapevo che, mettendo tutto insieme (quindi soldati, polizia politica e guardie di frontiera) arrivassero a malapena a 40.000 

Dalle fonti che ho trovato io, sì, circa 100k uomini.
Intesi anche riservisti e gente arruolabile nel giro di poche settimane, s'intende.
Poi ci sarebbe da capire in che condizioni sono le truppe, da quel che so io sono in condizioni a dir poco precarie.
Non ho più terminato la seconda parte del mio intervento, a causa di un ricovero ospedaliero e conseguente intervento chirurgico subito lunedì. Niente di grave, comunque!
Avrei proprio affrontato lo scenario da te ipotizzato, non ne ho avuto le forze sinceramente.
In ogni caso gli avvenimenti dell'ultima settimana sono da seguire con attenzione, magari più in là spiegherò meglio le mie ansie sull'intervento polacco.

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Comunque sarò curioso di come saranno gli equilibri geopolitici in Europa dopo questa porcata made in Europe (questo conflitto è una vergogna per l'Europa, il punto più basso dalla guerra in Jugoslavia). Certo è che mai come ora l'Europa è sul bivio, e mentre ci scanniamo fra di noi i cinesi si stanno comprando mezza Africa...... 

Chi pensa che le minacce parlano russo avrà brutte sorprese 

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5 minuti fa, DarkKnight ha scritto:

Comunque sarò curioso di come saranno gli equilibri geopolitici in Europa dopo questa porcata made in Europe (questo conflitto è una vergogna per l'Europa, il punto più basso dalla guerra in Jugoslavia). Certo è che mai come ora l'Europa è sul bivio, e mentre ci scanniamo fra di noi i cinesi si stanno comprando mezza Africa...... 

Chi pensa che le minacce parlano russo avrà brutte sorprese 

Quale bivio vedi? Chiedo, mi hai incuriosito.

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51 minuti fa, Nepali Me ha scritto:

Quale bivio vedi? Chiedo, mi hai incuriosito.

Viviamo a mio avviso in un'epoca di post transizione, in cui si stanno delineando i fururi grandi schieramenti della geopolitica: da una parte i cinesi e i loro "satelliti" (o meglio stati che silenziosamente stanno letteralmente comprando), dall'altra parte il classico blocco USA (attenzione: Usa, non occidentale). L'Europa è dal dopo guerra che, a parte le dichiarazioni di facciata, strizza l'occhio ad Oriente e Occidente, e lo fa dal punto di vista più importante, cioè quello economico. Lo ha fatto con l'Urss e lo fa tuttora con la Cina e tutto l'El Dorado asiatico della manodopera a basso costo e dell'export a peso d'oro.

I bei tempi sono finiti e ora l'equilibrio si è spezzato proprio in Europa: la guerra è solo la punta dell'iceberg. Ed occhio alla polveriera Taiwan....

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Il 4/9/2022 Alle 19:16, SuperTalismano ha scritto:

No, mi sono informato sui libri di storia

 

La Russia ha perso moltissime guerre (la Guerra contro la Finlandia, la Guerra Sovietico Polacca, la Guerra Russo-Giapponese, la Prima Guerra Mondiale, la Guerra d'Afghanistan) anche con avversari più che modesti e inferiori per uomini e mezzi

 

Solo che (come gli USA) hanno perso le guerre "minori" ed hanno vinto la più importante, quella che ha stabilito gli equilibri mondiali del secolo scorso, cioè la Seconda Guerra Mondiale

 

Non hanno uno stato piccolo come il Lichtenstein semplicemente perché le guerre difensive e decisive (quelle che hai citato tu, Hitler e Napoleone) le vincono sempre

Quelle che di solito gli vanno male sono le guerre offensive

l'aggressione all'ucraina è una guerra totalmente offensiva?

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15 ore fa, Nepali Me ha scritto:

Dalle fonti che ho trovato io, sì, circa 100k uomini.
Intesi anche riservisti e gente arruolabile nel giro di poche settimane, s'intende.
Poi ci sarebbe da capire in che condizioni sono le truppe, da quel che so io sono in condizioni a dir poco precarie.
Non ho più terminato la seconda parte del mio intervento, a causa di un ricovero ospedaliero e conseguente intervento chirurgico subito lunedì. Niente di grave, comunque!
Avrei proprio affrontato lo scenario da te ipotizzato, non ne ho avuto le forze sinceramente.
In ogni caso gli avvenimenti dell'ultima settimana sono da seguire con attenzione, magari più in là spiegherò meglio le mie ansie sull'intervento polacco.

l'intervento polacco spero rimanga solo ipotesi remota. la polonia è membro nato. si aprirebbero scenari del tutto nuovi e terribili. in primis forse in russia non parlerebbero più di operazione militare speciale ma di guerra vera e propria con tutto ciò che ne consegue. una delle due braccia che i russi tengono dietro la schiena troverebbe movimento. e non sarebbe affatto piacevole per la popolazione ucraina in primis. 

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4 ore fa, lou 65 ha scritto:

l'intervento polacco spero rimanga solo ipotesi remota. la polonia è membro nato. si aprirebbero scenari del tutto nuovi e terribili. in primis forse in russia non parlerebbero più di operazione militare speciale ma di guerra vera e propria con tutto ciò che ne consegue. una delle due braccia che i russi tengono dietro la schiena troverebbe movimento. e non sarebbe affatto piacevole per la popolazione ucraina in primis. 

Questo avverrà in ogni caso (anche senza intervento dei polacchi)  a novembre/dicembre con l'arrivo dell'inverno, e quello che sta succedendo sul campo lo conferma

 

Guarda cosa succede a Kharkiv, appena i russi hanno spostato le truppe a sud per difendersi a Kherson (diversivo degli ucraini? Boh, nel caso chapeau per l'idea), gli ucraini hanno sfondato a nord, dove i russi avevano lasciato solo 10 BTG

 

Ciò vuol dire che i russi non hanno abbastanza uomini per tenere i territori che hanno occupato, quindi o si ritirano da Kherson, consolidando le conquiste ad est del Dniepr (Melitopol, oblast di Zaporizia, Mariupol, Donbass) e puntando tutto su Kharkiv, oppure se vogliono una vittoria totale (cioè arrivare ad Odessa) dovranno inevitabilmente arrivare alla dichiarazione di guerra e alla mobilitazione generale

 

Comunque non è detto che un intervento polacco sarebbe interpretato come intervento NATO

La NATO è formalmente un'alleanza difensiva. Se i polacchi intervengono in Ucraina non è automatico che pure tutti gli altri membri dell'alleanza debbano fare lo stesso

IMHO

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17 ore fa, DarkKnight ha scritto:

Viviamo a mio avviso in un'epoca di post transizione, in cui si stanno delineando i fururi grandi schieramenti della geopolitica: da una parte i cinesi e i loro "satelliti" (o meglio stati che silenziosamente stanno letteralmente comprando), dall'altra parte il classico blocco USA (attenzione: Usa, non occidentale). L'Europa è dal dopo guerra che, a parte le dichiarazioni di facciata, strizza l'occhio ad Oriente e Occidente, e lo fa dal punto di vista più importante, cioè quello economico. Lo ha fatto con l'Urss e lo fa tuttora con la Cina e tutto l'El Dorado asiatico della manodopera a basso costo e dell'export a peso d'oro.

I bei tempi sono finiti e ora l'equilibrio si è spezzato proprio in Europa: la guerra è solo la punta dell'iceberg. Ed occhio alla polveriera Taiwan....

Prima di questo conflitto avrei potuto essere parzialmente d'accordo.
Ora come ora, vista la situazione, l'allineamento mi pare già avvenuto onestamente.
Salvo qualche eccezionae in Europa gli schieramenti mi sembrano chiari e ben definiti.

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9 ore fa, lou 65 ha scritto:

l'intervento polacco spero rimanga solo ipotesi remota. la polonia è membro nato. si aprirebbero scenari del tutto nuovi e terribili. in primis forse in russia non parlerebbero più di operazione militare speciale ma di guerra vera e propria con tutto ciò che ne consegue. una delle due braccia che i russi tengono dietro la schiena troverebbe movimento. e non sarebbe affatto piacevole per la popolazione ucraina in primis. 

E' sicuramente uno scenario inquietante. Senza dubbio.
Ciò nonostante sono convinto che in Polonia, oggi, l'opinione pubblica e gli apparati siano già convinti che presto o tardi si verrà alle mani.
Coi russi, coi bielorussi, questo è da vedere.
Sicuramente è un paese profondamente russofobo, con il militarismo nel sangue, ho avuto modo di vederlo coi miei occhi quest'inverno.
Un paese che si ritiene omogeneo, solido, compatto, portatore di una missione storica ed etica nel cuore dell'Europa.
Molti polacchi oggi si sentono come l'ultimo baluardo dell'identità occidentale e cristiana.
E' un paese che non solo teme l'inevitabile, ma è un paese che si sta concretamente attivando per gestirlo, con ogni mezzo, da anni.
A mio modesto parere, senza voler aprire un altro topic, lo stanno facendo anche molto bene.
Non quest'anno, magari. Sono processi che spesso richiedono diversi anni.
Ma di questo passo presto o tardi si riterranno pronti ad agire di loro iniziativa, magari con benestare americano e senza approvazione europea, visti anche i rapporti e le relazioni bilaterali ufficiali e non intercorrenti con l'Ucraina.
La protezione Nato potrebbe pure non attivarsi qualora i polacchi intervenissero su territorio straniero (Ucraina? Bielorussia) di loro iniziativa, e riuscissero a contenere in quell'area l'eventuale scontro con l'avversario.
Potrebbero chiedere il permesso a Zelensky di entrare su suolo Ucraino, per porsi come garanti protettori di aree civili e corridori umanitari, rendendo la penetrabilità del paese decisamente più complicata ai russi e permettendo agli stessi polacchi di gestire i flussi migratori tanto temuti.

EDIT:

Quoto

Comunque non è detto che un intervento polacco sarebbe interpretato come intervento NATO

La NATO è formalmente un'alleanza difensiva. Se i polacchi intervengono in Ucraina non è automatico che pure tutti gli altri membri dell'alleanza debbano fare lo stesso

IMHO

@SuperTalismano mi aveva anticipato, intendevo proprio questo .ok 

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Controffensiva ucraina a Kharkiv, i russi evacuano civili a Izium e Kupiansk

 Gli occupanti russi annunciano di aver iniziato l'evacuazione di civili dalle città di Izium e Kupiansk, nell'oblast di Kharkiv. Lo riferisce l'agenzia stampa russa Tass, dopo che le forze ucraine hanno lanciato una controffensiva in questa area orientale a ridosso del confine russo, rivendicando la liberazione di una serie di villaggi. In mattinata è circolata sui social una foto di soldati ucraini sotto un cartello all'ingresso di Kupiansk. Ad annunciare l'evacuazione è Vitaly Ganchev, capo dell'amministrazione occupante nell'oblast di Kharkiv. Le evacuazioni avvengono "prima di tutto dalle città di Kupiansk e Izium", ma "ci sono notizie che anche Veliky Burluk è sotto bombardamento, così gli abitanti sono stati invitati ad andarsene verso luoghi più sicuri", ha affermato

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