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29 MAGGIO 1985

01/05/2022: Everton-Chelsea 1-0 - La più bella ed incredibile parata della stagione calcistica 2021/2022 "All over the world"

Post in rilievo

Amici, 

oggi, in " Premier League ", si è disputato il match tra  " Everton vs Chelsea " .

 

E' stata una partita da collocare in ambito " SFIDA all' OK CORRAL ", adrenalina ai massimi livelli, sia sul terreno di gioco che sugli spalti .

 

Il Chelsea ha i suoi obiettivi che rimandano all'alta classifica ... mentre ... l'Everton, con l'acqua alla gola, sta facendo di tutto e di più per

non retrocedere in " Championship ". 

 

uum E chi è stato il " VERO SUPERMAN " di questa intensissima disfida ? 

 

image.jpeg.4ebc739405481dab4508674bac0a30bc.jpeg JORDAN PICKFORD .. il .. come si diceva una volta .. " N° 1 " dell' EVERTON 

 

Ha preso tutto .. ma proprio tutto ... ciò che c'era da prendere .... anche una tremenda " pallonata sul viso "  che avrebbe steso anche Tyson

 

ma la parata che ora andrò a proporre ( senza sminuire tutti gli altri prestigiosi interventi messi in atto a difesa dei 7,32 metri di larghezza .. ed i ... 2,44 metri

di altezza della porta )  è veramente QUALCOSA DI ECCEZIONALE che definire " LA PARATA DELL' ANNO " , a mio parere , E' ASSAI RIDUTTIVO ! 

 

Godetevi queste immagini : ne vale veramente la pena ... .ehm 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Brevi ma intensissimi video : METTETEVI COMODI .. e ... GUSTATEVELI  .. e .. RI-GUSTATEVELI 

 

 

Il match io l'ho visto su SKY ...ma mi è sembrato ... Giusto & Doveroso ... condividere con voi queste incredibili e veementi emozioni ... 

ergo ... quando il ... " GIUOCO DEL CALCIO " ... si eleva ai massimi livelli sia tecnici che agonistici ! 

 

Sperando di avervi fatto cosa gradita, cordialmente, .salveStefano !

 

 

 

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Ammazza, la parata sulla linea è superlativa

 

Ma la partita in quel momento era ancora sullo 0-0? Perché l'Everton sta rischiando di retrocedere, per cui possono essere interventi anche decisivi per la salvezza oltre che prodigiosi

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Il 1/5/2022 Alle 22:49, 3_Stelle_Sul_Petto ha scritto:

Saracinesca ...ma nel doppio intervento come ha fatto? 😨😰😱

... qualcosa di ... " VERAMENTE INCREDIBILE "  ... anche perchè è stato un INTERVENTO FORTEMENTE VOLUTO ... 

E NON " CASUALE " come spesso accade ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

.

  20140717164919!John_Charles.jpg  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  image.jpeg.42beeea96f64ac0153083e092a826ef9.jpeg

 

 

 

 

 

 

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Parata pazzesca.

Sta giocando una grande stagione Pickford, nonostante l'Everton stia messo malissimo in classifica. I tifosi gli avevano addirittura dedicato una coreografia ad inizio partita.

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Il 1/5/2022 Alle 22:50, BaroneBirra87 ha scritto:

Ammazza, la parata sulla linea è superlativa

 

Ma la partita in quel momento era ancora sullo 0-0? Perché l'Everton sta rischiando di retrocedere, per cui possono essere interventi anche decisivi per la salvezza oltre che prodigiosi

L' Everton è passato in vantaggio all'inizio del secondo tempo  : quella parata " prestigiosa " ( anche se dovrei scrivere " quelle parate " ) 

è avvenuta a l 15° minuto circa del secondo tempo

 

 

 

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15 minuti fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

L' Everton è passato in vantaggio all'inizio del secondo tempo  : quella parata " prestigiosa " ( anche se dovrei scrivere " quelle parate " ) 

è avvenuta a l 15° minuto circa del secondo tempo

Immagini che stonano con la tradizione inglese che non ha mai sfornato grandi portieri; per rimettere le cose al loro posto ci vorrebbe una carrellata dei migliori "interventi" di Calamity James .muttley

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Il 1/5/2022 Alle 22:54, -Anton10- ha scritto:

E’ stata più difficile quella di Skoropuski stasera


Belle parate comunque

 .... bellissima parata anche quella, ci mancherebbe ... ma una parata come quella di Pickford  quando, nonostante egli sia al di là

delle linea della porta in quanto lì si era ritrovato nel tentativo di deviare il tiro che ha fatto impattare il pallone sul palo, proprio non

la rammento in vita mia : ha avuto dei riflessi " mostruosi " ed una " lucidità " incredibile nel mettere a fuoco la situazione ... il tutto,

in un " nano-secondo " : mostruoso ! 

 

.... per non parlare poi della tremenda pallonata presa sul viso  : in neanche 2/3 minuti era già in piedi ... alla faccia delle " mezze ... "

( ci siamo capiti ) che, seppur sfiorati da un refolo di vento, mettono in atto " tragicomiche - patetiche - squallide " sceneggiate 

degne del peggior " avanspettacolo  " 

 

Grazie per aver partecipato, .salveStefano !

 

Cari fratelli bianconeri, 

fermo restando che al giorno d'oggi, purtroppo, di quello che fin dai tempi in cui " Berta filava ", in maniera semplice / empatica / ed epidermicamente contagiosa veniva definito " Giuoco del Calcio ", non v'è più traccia alcuna ( oltre al/alla " V.A.R ", veleno allo stato purissimo per le coronarie di milioni e milioni di amanti di questo sport che, ahimè, sempre più spesso è  proditoriamente " violentato " da interventi e decisioni arbitrali in palese  contrasto tra di loro nonostante esse facciano riferimento ad episodi assai simili tra di loro sia nella genesi che nella sostanza .. che dire  delle  probabili e deliranti " new entry " inerenti - Mini Coppa Italia - Riconoscimento Facciale per accesso agli stadi  - ecc.ecc. ) sono qui a proporvi una sorta di " excursus a tinte bianconere " dedicato ad alcuni validissimi ex giocatori della Juventus che, troppo presto, nonostante le loro acclarate/certificate/raffinate " doti balistiche ", obtorto collo, per le più svariate ragioni, comprese quelle di natura strettamente personale, interruppero e/o furono costretti a porre fine al loro rapporto con la " Vecchia Signora ".  

 

Erano tutti ma proprio tutti, nessuno escluso, " Giocatori da Juve " .. ma .. ahimè .. è notorio : non tutte le " ciambelle ", anche quelle a " tinte bianconere ", riescono sempre con il buco  ... .ehm 

 

 

1  Ferenc Hirzer Tribute (Campione della juve e del campionato italiano) -  YouTube  HIRZER FERENC - Nato a Budapest ( Ungheria ) - 21 Novembre 1902 - 

 

      Ruolo : Mezzala - Ala - 

 

- Esordio con la maglia della Juventus : 4 Ottobre del 1925  //  Ultima partita  : 10 Luglio 1927 //  - soprannominato : " La Gazzella " -

 

- Campionato 1925/26 : 25 presenze - 35 gol 

- Campionato 1926/27 : 17 presenze - 15 gol solo 17 presenze a causa di alcuni infortuni )

- 50 gol in 42 e/o 43 presenze ( alcune fonti parlano di 42 presenze .. altre .. di 43 presenze )

- Grazie anche e soprattutto a lui, la " Juventus F.C. 1897 " vince il suo " 2° Scudetto " -  quello datato - 1925/26

 

- Velocità - Stile - Leggera e fatale, per gli avversari, venne definita la sua corsa - il tiro forte .. preciso .. saettante .. 

- Alla Juve resterà per sole " 2 stagioni " in quanto, a partire dal 1927, venne emanata una " Legge " che vietava alle

squadre italiane di tesserare giocatori stranieri, eccezion fatta per gli " oriundi ", ai tempi definiti " rimpatriati " -

- Tornò in Italia nel 1935 nella veste di allenatore - mansione che ricoprì fino al 1957 - anno in cui venne a mancare 

il giorno 28 Aprile - 

 

-  Il 13 Dicembre del 1931, con al braccio la " Fascia di Capitano " della Nazionale Ungherese, Hirzer tornò a Torino per sfidare la Nazionale Azzurra ( non va mai dimenticato che, ai tempi, il "Calcio Magiaro e/o Ungherese " che dir si voglia era in assoluto uno dei più quotati al mondo )  - Fu una partita passata alla " Storia del Calcio " .. Storia con la " S " maiuscola, in quanto, proprio allo scadere dei 9O° minuti di gioco, Cesarini realizzò il gol della vittoria, il gol del  3-2 per l'Italia.  Da lì in poi, alle nostre latitudini, i gol messi a segno tagliando quello che è il virtuale " traguardo d'arrivo " di una disfida calcistica, sia da gran parte dei tifosi, che da tutti coloro che, per le più svariate mansioni/ragioni, in un modo o nell'altro gravitavano e gravitano nell' " Emisfero Calcio ", vennero ed anche ai nostri giorni vengono ancora definiti " GOL IN ZONA CESARINI ". Tra l'altro, stando ad una aneddotica calcistica che meriterebbe d'essere oltremodo ripassata ed approfondita, pare che il peraltro assai valido Cesarini avesse il pregevole, ma nel contempo, piuttosto malsano vizietto ( va da sè, malsano per le " coronarie " dei supporters bianconeri ) di temporalmente violare le porte altrui proprio " a cavallo " delle ultime fasi di gioco. 

 

- Nell' " A.D. 2016 " , per rendere omaggio alla " Memoria " di Renato Cesarini, nasce il " PREMIO RENATO CESARINI " -

 

 Premio Renato Cesarini rispecchia al meglio i valori dello sport e della solidarietà, ed è strettamente legata alla storia dell’indimenticabile personaggio Renato Cesarini, originario di Castellaro di Senigallia nelle Marche, autentico campione emblema del gol all’ultimo minuto.

 

Nel corso degli anni il Premio Renato Cesarini è divenuto uno dei più celebri premi del mondo del pallone, dove sfilano numerosi big del calcio, della tv e del giornalismo: una cerimonia seguita in diretta ogni anno da media nazionali, stampa e tv.

 

Tutto pronto per l’ottava edizione del Premio Renato Cesarini. La prestigiosa manifestazione è in programma lunedì 5 giugno 2023 a Fermo e anche quest’anno celebrerà i calciatori che hanno realizzato i gol “Last Minute” del campionato di Calcio di Serie A, Serie B e Lega Pro 2022-2023. Il Premio vedrà come ogni anno la presenza di numerosi big del mondo del calcio e dello sport in generale.

 

Profilo Giocatore Renato Cesarini RENATO CESARINI : Nato a Senigallia - 11 Aprile 1906 - Dopo pochi mesi dalla sua nascita la sua famiglia si trasferì in Argentina -

 

Alla Juventus dal 1929 al 1935 fu una delle " colonne " della splendida " Manita Bianconera" .. ergo .. " Cinquina " .. datata 1930/1935 -

Amante della " Dolce Vita " fu nel contempo " Croce e Delizia " sia dello " Staff Tecnico " che dei  " Dirigenti Bianconeri "-

Dal 1946 al 1948, seppur tra diverse vicissitudini, fu allenatore della Juventus - Dal 1959 al mese di Dicembre del 1960, con Parola

 

allenatore, gli fu affidato il ruolo di " Direttore Tecnico " - A segnalare il GRANDISSIMO SIVORI Omar: genio e follia dell'angelo ribelle | Storie di ... OMAR SIVORI 

 

alla " JUVENTUS " fu proprio RENATO CESARINI . Cesarini venne a mancare il 24 Marzo 1969 a Buenos Aires 

 

 

- E tornando a HIRZER, anche se non ne avrò mai la controprova, da sempre sono convinto che, se il giocatore ungherese avesse avuto la possibilità di rimanere in Italia, con ogni probabilità, ancor prima dei " 5 Scudetti di fila ", senza esagerare, nel periodo che va dal 1927 al 1930,  la Juve avrebbe potuto vincerne almeno altri due .  

 

 

 

2  Kurt Hamrin KURT HAMRIN - Nato a Stoccolma ( Svezia ) - 19 Novembre 1934 -                                         

 

 Ruolo : Ala dx che, con innata perizia, sapeva " governare " il pallone anche con il piede sx

 

- " L' Uccellino che vola " ( questo fu il soprannome che il quotidiano " La Nazione " di Firenze gli attribuì  dopo la partita " Atalanta - Fiorentina : 1 - 7 " del 2 Febbraio 1964, partita in cui Hamrin mise a segno ben 5 gol ) fu segnalato alla Juventus, in particolar modo a Gianni Agnelli, da un " informatore di fiducia " del Club Bianconero .. e/o .. secondo un'altra versione, così come riportato su " Stampa Sera " del 24 Maggio 1956, tramite una lettera spedita all'Avvocato da un minatore italiano che lavorava in Svezia. Informatore di fiducia .. e/o .. minatore che fosse, entrambi ( o forse si trattava della medesima persona ) descrissero quel giocatore come un " Campione Assoluto ". L' Avvocato allertò Sandro Puppo ( allenatore della Juventus dal 1955 fino al 15 Aprile del 1957 quando la " panchina bianconera " venne affidata a Teobaldo Depetrini ) affinchè si recasse in Svezia per valutare e stimare le reali e futuribili " potenzialità calcistiche " di Hamrin . Puppo tornò a Torino molto deluso e fece intendere che le " doti balistiche " del giocatore svedese erano di medio/basso livello. Gianni Agnelli, tuttavia, lo sollecitò a fare un altro tentativo e lo " invitò " a recarsi a Lisbona per assistere alla partita tra " Portogallo vs Svezia " . Tornato sotto la " Mole ", seppur virtualmente, si cosparse il capo di cenere .. e .. più o meno .. così si rivolse all'Avvocato : " Mi sono sbagliato, è un grande giocatore "  - All'epoca Hamrin aveva ventun anni  ed era già capocannoniere della " Serie A " svedese - il suo esordio avvenne all'età di 17 anni indossando la maglia della squadra della sua città .. e cioè .. l'AIK .

 

- Nel Novembre del 1955 si trasferisce da Stoccolma a Torino - Per svariate ragioni il suo debutto nel nostro campionato avvenne alla prima partita del Campionato 1956/57 - esordio più che soddisfacente in quanto lo svedese, a Roma, contro la Lazio, mise a segno 2 gol ... .ehm 

 

 

 

.. ed un'ulteriore marcatura la realizzerà nel match successivo al " Comunale " di Torino contro la " Spal ", partita terminata sul risultato di 2 - 0 per i bianconeri, il secondo gol fu marcato  da Stivanello, grazie a un assist dello svedese . 

 

Insomma, " tutto bene " direte voi, ed invece, ahimè, non fu così : il " Campionato 1956/57 ", per millanta ragioni,  a pieno titolo rientra tra quelli più tribolati in assoluto della gloriosa storia bianconera, in particolar modo da Febbraio/Marzo in poi fu una sorta di vero e proprio calvario. 

 

- 34 partite giocate - 11 vittorie - 11 pareggi - 12 sconfitte - 33 punti in classifica - gol fatti 54 - gol subiti 54 - e meno male che allora le retrocessioni erano solo " 2 " :  Triestina 29 punti - Palermo 22 punti - sopra di loro 8 squadre tra i 30 ed i 33 punti -

 

Quella Juve, allenata da Puppo, vista e considerata l'età media dei giocatori, venne definita " La Juve dei poppanti ".

 

 uum E Hamrin vi starete chiedendo voi ? Su 34 partite Hamrin ne disputò solo 23 mettendo a segno 8 gol . Tratto dalla Gazzetta dello Sport del giorno 8 Maggio 2005 ... .ehm 

 

La Juve vince tre a zero, lo svedesino segna due gol, in azione e su rigore. Subito elogi e consensi: « Gioco essenziale, rapidissimo, opportunismo incredibile, vero rapinatore d' area » . Grande partenza, gol anche a Torino la domenica successiva, gol a San Siro contro l' Inter, gol all' Udinese. Poi a Marassi con il Genoa « si scheggia l' osso di un piede » e nella prima di ritorno, contro la Lazio, nuovo stop: frattura del piede sinistro. Cinque giornate fuori, nuovo rientro, nuovo infortunio. Caviglia di vetro, scrivono. Kurt se la tocca, la caviglia: « Ho molti dolori, sono i dolori del mestiere. Già, di vetro... La verità e che sono rientrato presto. E' stato un errore: poca pazienza, recupero troppo affrettato. Poi hanno detto che ero troppo fragile. E pensare che all' inizio, in aprile, era stato tutto così bello... » . Racconta la sua prima Italia. « Io e Marianne arriviamo a Milano dopo sei ore di volo. Una macchina della Juve ci viene a prendere e ci porta in un albergo del centro, il... il.... » . Assist di Marianne: « Il Principe di Piemonte, Kurt » . « Sì, era abbastanza alto, la nostra camera all' ottavo piano. La mattina dopo Marianne apre la finestra e lancia un urlo: " Kurt, Kurt vieni a vedere!". Lo spettacolo era meraviglioso: le montagne piene di neve, il Monte Bianco. Non le avevamo mai viste, eravamo molto emozionati e Marianne disse: " Questo è un paradiso", ci fermiamo per sempre » . Torino è solo la prima tappa. La Juve discute e critica il piccolo nazionale svedese, ma è orientata per la conferma. Piace agli Agnelli, ma il regolamento federale prevede solo due giocatori provenienti da federazioni straniere. E in quell' anno, il secondo di Hamrin, sono in arrivo due nuovi attaccanti dall' estero: John Charles, gallese, e Omar Sivori, argentino. Hamrin parte per Padova.  Nereo Rocco, criticano i critici del tempo, è « specializzato in catenaccio e gerontologia. Inventa tattiche, dà fiato ai morti e coraggio ai vivi » . Il piccolo Kurt, ha soltanto una caviglia malandata, Rocco lo chiama nella sua famiglia, lo coccola, gli regala anche una bicicletta e poi, scrive Luigi Gianoli sulla Gazzetta : « gli soffia vento nelle ali » . Hamrin gioca nel Padova del catenaccio, fa coppia con Brighenti in attacco, segna venti gol in trenta partite. La Juve di Charles e Sivori vince lo scudetto e il Padova arriva terzo. In seguito lo svedese ipse dixit : " Nereo Rocco per me è stato come un papà, un fratello maggiore. Sono stato molto bene in quella città, la ricordo con tanto affetto. " 

 

- Fermo restando che per nulla al mondo mai avrei rinunciato ad avere tra le " fila bianconere " grandissimi campioni del calibro di Sivori e Charles, cosa volete che vi dica, se non che, una fantasmagorica " quaterna "  del calibro di  Hamrin - Boniperti - Sivori - Charles - assai mi sarebbe garbata. Credo di non essere troppo lontano dalla realtà dall'ipotizzare che per chi, come il sottoscritto, aveva ed ha profondamente a cuore le intense e radicate vicissitudini juventine di ogni sorta e risma, sarebbero stati fantasmagorici ed ineguagliati " Fuochi d'artificio a tinte bianconere " che, nel contempo, avrebbero di certo ingenerato " frustrazioni letali ", sia fisiche che psicologiche, nei confronti dei nostri più o meno sleali/rancorosi/

 

invidiosi avversari. Insomma, si sarebbe trattato di un vero e proprio ed invincibile .. POKER D'ASSI Puntata 10 - YouTube .. di smisurato livello sotto ogni punto di vista.

 

 

Hamrin è venuto a mancare il giorno 4 Febbraio del 2024 - Giusto e doveroso mi pare altresì ricordarne il suo pregiato e personale " palmarès  calcistico " .. .ehm

 

Il calcio è in lutto. A 89 anni è morto Kurt Hamrin, storico attaccante della Fiorentina degli anni Cinquanta e Sessanta che in Italia ha vestito le maglie anche di Juventus, Milan, Napoli e Padova. Ha giocato 400 partite in Serie A, segnando 190 volte. Numeri che collocano l'"Uccellino", il suo soprannome per via del suo fisico esile, al 9° posto della classifica all time tra i marcatori del nostro campionato. In maglia Viola ha vinto due volte la Coppa Italia, nel 1961 e nel 1966, oltre a una Coppa delle Coppe (1961), a una Coppa delle Alpi (1961) e a una Mitropa Cup (1966). Con quella rossonera lo scudetto del 1968, una Coppa dei Campioni nel 1969 e una Coppa delle Coppe nel 1968. Sedici, invece, i gol segnati con la nazionale svedese in 32 presenze.

 

 

3 Gli eroi in bianconero: NENÈ Claudio Olinto de Carvalho .. in arte .. NENE' - nato a Santos ( Brasile ) - 1° Febbraio 1942 - Ruolo : La Juve lo ingaggiò come centravanti .. ma .. in realtà, il Club Bianconero prese un clamoroso abbaglio - il suo vero ruolo, così come appieno si evinse in seguito quando il brasiliano indossò la maglia del Cagliari, era quello di un " centrocampista " di gran spessore ed affidabilità - Nenè fu una delle " colonne " più importanti  e fondamentali di quel " Cagliari " .. il " Cagliari " di Gigi Riva .. quel " Cagliari " che è passato alla storia per essere riuscito, con merito, a vincere lo Scudetto legato al Campionato 1969/70. 

 

- Nenè  ipse dixit ( parzialmente tratto da " Il Nobile Calcio " ) ... .ehm 

 

Alla Juve non mi prendevano molto in considerazione. Ero uno dei tanti e poi non girando l’intera squadra, anch’io rendevo meno. Al Cagliari punteranno su di me e ritroverò la fiducia nei miei mezzi. Farò la mezzala. Voglio giocare dietro le punte. Avrò modo di spaziare e cercarmi i varchi per andare a rete. Prende in simpatia Gigi Riva: “Vede il gioco con intelligenza illuminata. Va via come una saetta e pesca sempre l’uomo smarcato. Per me è davvero una pacchia giocarci, perché le corse mozzafiato e gli scatti improvvisi sono le mie armi ” . A centrocampo ho più spazio, posso partire da lontano e gioco come in Brasile. Ci provo un gusto matto a stare in questa squadra.

 

" Silvestri ( N.B. - allenatore Cagliari ) mi ha trovato una collocazione più adatta alle mie caratteristiche, ma anch’io ho cambiato mentalità: gioco più per la squadra. Prima pretendevo che gli altri giocassero per me. Ho una gran voglia di prendere a pedate la palla, di metter dentro qualche tiraccio dei miei. E in partita vera, perché solo nei novanta minuti d’impegno riesco a esprimermi compiutamente e sento il gusto del gioco”.

 

E Nenè fa tutto, anche il difensore .Per valorizzarlo servirebbe un altro tecnico. Uno che in quello splendido gruppo lo riconverta definitivamente a metà campo. Uno che proceda per sottrazione. Uno come Manlio Scopigno: “Nenè sa difendere e impostare. Va via bene sulle fasce, invita Riva alla fuga e lo trova con il lungo cross. Potrebbe coprire con la stessa efficacia ben tre ruoli: ala, interno e mediano di spinta. Ma è un po’ sacrificato come ala. Trovatemene uno così. In mezzo al campo, è quello il suo posto . Ormai è maturo per prendersi le sue responsabilità. Voglio proprio vedere chi si dimostrerà il miglior centrocampista in circolazione. E’ un grande, professionista autentico, come quasi tutti i brasiliani. Vive per il calcio in tutte le sfumature, sempre attento e concentrato. Mai nulla è lasciato al caso . Tutto è ragionato e calcolato. Se fosse italiano, entrerebbe in Nazionale e non ne uscirebbe più , garantito. Potrebbe giocare anche in porta . Ha stupito anche i dirigenti del Santos. Non lo riconoscevano più”.

 

- Campionato 1963/64 : 28 presenze - 11 gol - // - Nenè tornò alla Juventus nel periodo 1988/1992, sia nelle vesti di " Allenatore " delle  " Giovanili Bianconere " .. che in quelle di .. " Osservatore "

 

 

 

4  Da Rush a Inzaghi e Del Piero: Italia-Galles, tradizione di Juve! |  ilbianconero.com  IAN JAMES RUSH : nato a - Saint  Asaph ( Regno Unito - Galles ) - il - 20 Ottobre 1961 -

 

Ruolo : centravanti   

 

Grande attaccante ( 346 gol in 658 partite - ) peccato però che, nel 1987/88, il gallese giunse alla " JUVENTUS F.C. 1897 " con un solo ed unico obiettivo, e cioè : " Castigare il Pescara " - Tra Campionato e Coppa Italia viola per ben 7 volte viola la porta abruzzese ( il motivo di tanta acrimonia del gallese nei confronti dei pescaresi ancora al giorno d'oggi non è stato svelato ..  .cerca.. ) -  ( N.B. - per ciò che concerne il numero di gol messi a segno da Rush non tutte le " fonti " sono in totale sintonia )

 

Il mitico gallese  20140717164919!John_Charles.jpg  JOHN CHARLES, fulgido esempio di totale ed incondizionata affezione alla sua e nostra amata " Vecchia Signora ", .ehm ipse dixit ... 

 

Rush è molto più forte di me – dice l’ex calciatore – e segnerà molto più del sottoscritto. Del resto, non c’è calciatore al mondo che sappia andare in rete come lui“.

 

Una vera e propria " investitura " messa in atto da un " Grandissimo Campione " .. ma .. in questo caso, ahimè, seppur a posteriori, per ciò che concerne l'acclarata e  certificata " non empatia  " di IAN RUSH con il modo di intendere e di ragionar di " Football " alle nostre latitudini, l'auspicio e la previsione di BIG JOHN , per usare un eufemismo, restarono " lettera morta " in quanto non furono avallate e  confermate da reale e concreto riscontro alcuno ( d'altronde, Rush non fu l'unico : negli anni 60 diversi suoi conterranei britannici, più che validi interpreti del " Giuoco del Calcio ", sia sul terreno di gioco che al di fuori di esso, ebbero molte, ma veramente molte difficoltà in quello che fu il loro vano e futile tentativo di ambientarsi, sia sul terreno di gioco che al di fuori di esso, nella nostra penisola )                     

 

" Storie di Premier "  di Ernesto Consolo del 7 Aprile 2020 - Fonte " Nobile Calcio " - :  ( .giornale Leggetelo tutto , ne vale veramente la pena ) ... .ehm

 

 Quando Rush disse: “ Sono amico dell’arbitro ”. Ian, dal Liverpool alla Juve . 

 

E’ una gran bella cosa questo matrimonio. Anche perché la Juventus preferisce i giocatori sposati, che si possano dedicare al calcio con molta più tranquillità rispetto agli scapoli .

 

La benedizione è di FRANCESCO    Calcio: Juventus, addio a Francesco Morini - YouTube   MORINI mitico e mai dimenticato .. " Morgan - Uno di noi " -

 

troppo presto te ne sei andato -  PER SEMPRE NEI    image.jpeg.3cc732d481fce8938d996b905cbe60b5.jpeg  NOSTRI CUORI    )

 

 

E’ un paesino del Galles che si chiama Flint. La chiesa cattolica di St. Mary è circondata da terrazze e finestre occupate da un esercito di fotografi. Visibilmente emozionato, Ian è arrivato su una Rolls Royce bianca con l’amico del Liverpool Ronnie Whelan . Il nuovo centravanti della Juve è vestito con un impeccabile tight in tessuto rigorosamente made in Italy. Tracey meravigliosa in un abito di seta color avorio stile vittoriano, orlato di pregiati pizzi inglesi. Cerimonia di mezz’ora e alla fine “I will”. Lo voglio. Poi un fotografo grida “Baciala all’italiana Ian”. Greaves, Jordan, Blissett, Hateley. Tanti giocatori inglesi qui in Italia non sono riusciti a convincere. Io non farò quella fine. Io sono gallese”. Quando ha vinto la Coppa d’Inghilterra con doppietta contro l’Everton, in tribuna a Wembley c’era Boniperti che ha condotto la trattativa sotto traccia, sfruttando la disattenzione generale per i mondiali del Messico. Anche Agnelli s’è da tempo innamorato delle movenze del gallese. E’ una sfida a due col Barcellona di Venables che sogna di ricostituire la coppia gol gallese Rush-Hughes : E’ stato abbastanza facile incontrare Boniperti in  gran segreto . Dovevate vedere lo stupore dei dirigenti bianconeri di fronte alla mia esitazione. Le cifre, fantastiche, erano già definite e Boniperti aveva una fretta enorme. Arrivò a darmi un ultimatum : o accetti entro mercoledì 4 giugno o non se ne fa nulla”. 

 

Il 3 Ian Rush accetta. “A Torino sono andato per ufficializzare l’accordo , per vedere la città , l’avvocato Agnelli e i tifosi. E’ bastato quel blitz per far cadere le mie ultime perplessità”. Anche se Ian pretende la traduzione in inglese di tutto il contratto, clausole comprese. E i dirigenti della Juve non la prendono affatto bene.

 

 N.B. - Sul come andarono veramente le trattive per portare IAN RUSH sotto la Mole, sponda bianconera, lo potrete scoprire andando a questo esaustivo link ... .ehm  

 

https://www.lechampions.it/la-juventus-di-rush/      -  ne scoprirete delle " belle ", compreso quello che poi si rivelerà un vano tentativo del  club bianconero di  " parcheggiare ", per una stagione calcistica, il goleador gallese sotto " Er Cuppolone " ( sponda laziale ) e  uum forse, a posteriori e con il senno di poi, non sarebbe stata affatto una malvagia idea  

 

John Charles è stato l’unico attaccante britannico che ha sfondato in Italia. Altri bomber mai, hanno fallito tutti. Sapete perché? Segnare è un mestiere difficile. Bisogna saper soffrire. Charles ci riusciva. Abbiamo la stessa origine operaia. Gli inglesi sono più snob, anche più ricchi. Noi gallesi invece siamo per tradizione grandi lavoratori. Gente che ha dovuto sempre combattere per farsi strada”. Sbarca sulla Thema di Morini che viene letteralmente assaltata dai tifosi. E’ andato a lezione d’italiano per un anno, ma conosce soltanto dieci parole. E quando un tifoso juventino finalmente riesce ad avvicinarlo e gli chiede “Ian, come stai? “, lui gli risponde “Ciao, grazie arrivederci. E’ il fenotipo del one-touch-player. Rapido e mortifero , ma in via di estinzione. Qualche tiro da fuori, pochi dribbling. Ai compagni chiede solo : Get the ball  into the box . Qualunque palla , sporca, radente o dal fondo, se arriva da quelle parti, è roba sua.

 

E’ appena andato via " LE ROI  image.jpeg.be5e4b62675c98321242b76cad5c06f6.jpeg MICHEL " - Come se si trattasse di una glaciazione, Agnelli parla poco e si fa scappare solo che sarà un altro anno di rodaggio.

 

D’altronde sul mercato s’è fatta la seconda smazzata in tre anni. Ma l’unità di misura delle stagioni della Juventus è la vittoria . Ed è arrivato il bomber più decorato. I tifosi hanno fretta.  Il precampionato di Ian è incoraggiante : 10 gol in 6 partite . Si accende perfino uno come Rino Marchesi : “E’ il modo in cui si muove , l’astuzia e la potenza con cui segna. Rush ha sorpreso anche me. Un fenomeno che rende tutto facile per il suo carattere docile. Non potevo immaginare che si integrasse così presto negli schemi . Né avrei osato immaginare che fosse così essenziale e lucido in ogni occasione, dotato di un repertorio di colpi davvero completo”. Poi una distrazione al retto femorale sinistro blocca Ian. E’ la prima volta in carriera che subisce un infortunio muscolare. E i giornali inglesi lo vedono già deluso, tormentato. “Vedere i compagni giocare, ti mette a terra.

 

La prima è una sconfitta ad Empoli. Un paio di colpi di testa fuori bersaglio e un lungo traccheggio. La critica parla già di fiasco. Con la Juve responsabile in solido. “Non ero match-fit, non ero al 100%. Ho incontrato molte difficoltà soprattutto per il caldo. A Liverpool con un’afa simile non avevo mai giocato. Partita brutta, irripetibile. Mi sono arrivati pochissimi palloni giocabili. La Juve quando mi ha ingaggiato, conosceva le mie caratteristiche”. Marchesi gli risponde “I palloni si danno e si ricevono. Quando non gli arrivano, farebbe bene ad andarseli a cercare”. Arriva il Pescara e Ian tracima. Doppietta e spettacolo. E a fine partita viene fuori il suo carattere . Addirittura si scusa: Ho fallito due gol che in altre occasioni avrei fatto. Che figuraccia ! Sono al 90%. Abbiamo trovato un gioco e io gioco bene quando giocano bene gli altri. Una giornata stupenda”. La maglia di quel giorno finisce subito nel museo del Liverpool ad Anfield Road. Arriva l’Avvocato Agnelli negli spogliatoi e chiacchierano in perfetto inglese, of course. “Ci vorrebbero due Dalglish”, suggerisce Ian. 

 

E’ venuto alla Juve anche per giocare le Coppe Europee dopo il bando contro gl’inglesi. Ma, quando viene a sapere che per Panathinaikos-Juve di Coppa Uefa è stato designato l’arbitro gallese Ron Bridges, inizia a raccontare:L’arbitro è un mio carissimo amico. Un amico fraterno. Abita a Flint , a due passi dalla casa dei miei genitori. Nel quartiere ci si conosce tutti. In partita potremo addirittura parlarci in dialetto gallese.  L’ho incontrato anche sabato. Gli ho detto che sono pronto ad offrirgli da bere ad Atene. Mi ha risposto che accetterà volentieri, ma al termine della gara”. I giornali greci ci sguazzano. Quando Ian sbarca ad Atene, la prima domanda è: Davvero è così amico dell’arbitro Bridges?”. “Capita abitualmente in Inghilterra che i giocatori conoscano bene gli arbitri. Non mi favorirebbe nemmeno se fossi suo figlio. Non va esattamente così. Peggio. I greci azzannano la caviglia di Ian dopo cinque minuti e Bridges non fa una piega. C’è un gol annullato alla Juve per fuorigioco di posizione. Due rigori non visti. La sconfitta è decisiva per l’eliminazione. Lui esce dal campo con la caviglia tumefatta : “Bridges è stato condizionato dalle troppe chiacchiere, dal fatto di conoscermi. Ci ha rimesso soltanto la Juve”. Marchesi non riesce a trattenersi: Menomale che l’arbitro era suo amico”. 

 

La distorsione non ferma Ian. Vuole giocare. Subito. A San Siro c’è la terza sconfitta esterna consecutiva e un fragoroso liscio in piena area. L’Inter vince con doppietta del suo predecessore Aldo Serena. Ian rimane l’unico alla sesta giornata a parlare ancora di Scudetto. Mi basta un gol per tornare me stesso. Datemi tempo, sono in Italia da tre mesi. Devo ancora capire tante cose del campionato italiano. In Inghilterra si gioca con lo stesso ritmo veloce per novanta minuti. In Italia il passo è lento , ma d’improvviso si scatena con una rapidità che rischia di piantarti in asso. E’ molto difficile mantenere sempre la concentrazione . E poi qui ci sono i difensori più forti e duri del mondo. Certe volte Marchesi vorrebbe quasi azzerarlo e poi infarcirlo di movimenti nuovi. Gli risponde a stretto giro di posta l’allenatore del Galles, Mike England: Absolutely crazy, un’autentica follia. Non si possono spendere sette miliardi e passa per un giocatore e poi utilizzarlo in un altro ruolo: come comprare una Ferrari per andare a fare la spesa. Se la Juventus cercava qualcuno capace di dribblare tre avversari partendo dalla sua metà campo e andare in gol, ha sbagliato indirizzo.

 

Pronto riscatto con l’Avellino. Lui provoca un autogol e poi raddoppia . Azione personale e scavetto sull’uscita del portiere. E assist ad Alessio nel terzo gol. Mi è riuscito un gol di quelli che segnavo al Liverpool. Il gol lo dedico ai tifosi che alla fine mi hanno applaudito. Una settimana fa ho ricevuto valanghe di critiche , sono state dette cose ingiuste. Ora è bastata una rete per farmi tornare all’improvviso campione? Se non giochiamo bene, non è colpa di Marchesi. Sono i giocatori che vanno in campo. La caviglia è ancora gonfia. Certo non è colpa sua se la Juve non vince in trasferta da oltre un anno. A Pisa la squadra è devastante e lui provoca un altro autogol, ma forse l’ultimo tocco è ancora suo. Poi vola a Praga dove il Galles si gioca la qualificazione all’Europeo. Rifiuta l’iniezione antidolorifica, poi sbaglia quattro palle gol. La stampa inglese non aspettava altro. Marchesi invece lo aspetta, crede nella rimonta in campionato . Che senza il suo numero 9 sarebbe impensabile “Ian è sempre stato un combattente, non ha mai chiesto di star fuori. Ha soltanto bisogno di ritrovare gol e fiducia. Lo vedo in progresso”. La Juve intanto ha agguantato il secondo posto . “Vero che di palloni ne riceve pochi, vero anche che dovrebbe muoversi di più. Deve abituarsi a giocare con un avversario sempre alle costole e un altro pronto in seconda battuta. E’ una caratteristica del nostro calcio cui deve adattarsi”.

 

Ian ormai soffre di più il corpo a corpo con se stesso. Si chiude a riccio di fronte alle difficoltà. Abito in collina , alberi e prati. Mi piace percorrerla nelle belle giornate. Mi ricorda un po’ il Galles. Da quando sono in Italia , penso troppo. A Liverpool segnavo tanto perché i miei movimenti erano del tutto istintivi. Qui a Torino le tante chiacchiere sulla difficoltà di far gol mi hanno condizionato. Quando un pallone arriva , io penso a cosa farne, a come colpirlo, a dove passarlo. E sbaglio. In area di rigore , non si deve riflettere , si deve agire e basta”.

 

Scrive sul Sun, ma anche su Shoot e sembra ricavare un piacere collaterale nel muovere critiche al calcio nostrano. Nell’articolo intitolato “Juve svegliati”, parla dell’atteggiamento in trasferta: Ogni giocatore vuole rimediare un pareggio. Laudrup riceve l’ordine di arretrare col risultato che per me diventa estremamente arduo trovare il gol. Vedo pochissimi palloni e non sono coinvolto nel gioco. Ho espresso questi miei problemi a Marchesi ma anche se andassi avanti fino all’asfissia, lui non modificherebbe le nostre tattiche di una virgola. Se vogliamo vincere dobbiamo adottare una mentalità più positiva, convincendoci del nostro potenziale d’attacco. Vorrebbe una serie A diversa, coi 3 punti per la vittoria. E su questo, certo, non sbaglia. “I giocatori si divertono di più e anche gli spettatori”. La Juve è satura delle sue esternazioni, che piombano stavolta a ridosso della partita decisiva: Napoli-Juve. Lui smentisce, è stato frainteso. Va in Galles, ufficialmente per curare la caviglia, ma poi rimbalza la notizia che ha tirato dei rigori in un’esibizione per beneficienza. Boniperti risponde: 5 milioni di multa.  E si muove anche Agnelli:E’ un diamante grezzo, un uomo di un certo fascino che a Torino non si sente a suo agio. Parla con i gol ? Mi sembra che a Torino non abbia parlato molto. Il Liverpool ha speso i soldi meglio di noi”. E’ sentenza.

 

Ian ha ancora pochissimi amici, non esce quasi mai. E sfrutta qualsiasi pretesto per rimanere a Flint fino a lunedì inoltrato. “Dopo la doccia al Liverpool ci si ritrovava tutti , noi e i nostri avversari, nella sala dello stadio riservata ai giocatori. Parlando con i colleghi si analizzavano i fatti e si scaricavano le tensioni accumulate durante la partita. Anche se ci si era scalciati con un rivale, si finiva per dimenticare tutto. Qui dopo la partita non c’è niente . Ognuno va per conto suo. E’ anche vero che sarebbe duro scambiare due chiacchiere con qualcuno che non ha fatto altro che sputarti in faccia per novanta minuti. Così sono costretto a tenermi dentro tutto e a dormirci sopra. E’ il momento peggiore della settimana in cui il Liverpool mi manca davvero”. 

 

A Napoli la Juve esce dalla zona-Scudetto con sei mesi d’anticipo. Ian ancora bocciato. Prevale la paura : Non sono un fesso. Se mi mandano in panchina , me ne vado. E scatta la difesa al di là di ogni ragionevole dubbio. “Tra i gol che mi hanno ufficialmente attribuito e quelli che ho segnato, ma sono stati definiti autoreti (d’accordo non erano capolavori ma ci si deve accontentare quando ti tengono per la maglia per tutta la partita), sono riuscito a far centro più o meno una volta ogni due incontri. Intanto smette di scrivere per il Sun. Il guru Bob Paisley, l’uomo che l’ha scoperto e poi forgiato, gli aveva detto che tutto in Italia sarebbe andato bene “ a patto che tu non ti faccia rompere le scatole dai giornalisti e le gambe dai difensori”. Dopo le bordate dei fogli britannici e l’entrataccia di Atene , forse non aveva tutti i torti. L’ennesimo ritardo nel rientro da Flint fa infuriare Boniperti. Anche se nel primo derby non delude. La caviglia finalmente è guarita. La Juve va sotto due volte. Ian serve l’assist del primo gol e poi provoca l’ennesima autorete allo scadere , segno che non molla mai. Poi col Milan due palle gol gigantesche, in progressione. Quelle che al Liverpool non sbagliava. Stavolta nemmeno Marchesi lo sottrae al pubblico pernacchio: “La sintesi della partita ? Gullit ha avuto due palle gol e ne ha messa in rete una. Rush ne ha avute altrettante e le ha sbagliate”.

 

C’è Pescara-Juve di Coppa Italia. Arranca con l’italiano, ma ha capito benissimo che non conta quanto la Coppa d’Inghilterra. E deve aver confuso la squadra di Galeone con l’Everton, perché in sessantasette minuti gli rifila quattro gol . Quasi quanto in mezzo campionato. " Ora tutti diranno che so segnare solo contro il Pescara." - Ora tutti diranno tutti diranno che sa segnare solo contro la zona.

 

Non riesce a godersi nemmeno la quaterna . C’è ancora quel fantasma che aleggia sulla curva Filadelfia. Platini era raffinato e divertente. Agnelli lo invitava spesso a cena nella sua villa in collina . Gli aveva regalato una Ferrari Gran Turismo. Per Ian ancora nessun invito . “Non ho mai invidiato nessuno e non mi confronto con Platini. Dimenticatelo. Non c’è più e non ci sarà mai un suo sosia . Certi pezzi sono unici”. E Michel gli dedica un pensiero: Rush va servito coi cross dal fondo. E poi anch’io all’inizio in Italia ho avuto problemi. Avevo la pubalgia. E se Rush non ce l’ha , gli consiglio di farsela venire”. 

 

Ma certamente apprezza quando Trevor Francis gli dedica un articolo sul Sun. Il titolo è " Piantala di frignare Ian " . Prima spara a zero perché Ian non ha imparato la lingua. E poi sgancia il siluro: Guadagna 350 mila sterline l’anno e solo per questo dovrebbe svegliarsi tutte le mattine con un sorriso gigante. Vive come un re e si sta sistemando per il resto dei suoi giorni. Eppure dall’Italia non fanno che parlare dei suoi ‘problemi “. Ian non replica. E’ venuto anche per i soldi e non ne ha mai fatto mistero. Ma è il nono figlio (in tutto dieci) di un operaio di un acciaieria rimasto senza lavoro . Un’infanzia coi vestiti riciclati dei fratellini. A cinque anni ha contratto la meningite ed è stato salvato dagl’impacchi di ghiaccio di una vicina, l’unica della zona a possedere un frigorifero. La risposta a Francis arriva in campo.

 

Al ritorno con l’Inter il riscatto: conquista il rigore-vittoria: Questa è la Juve che piace a me, aggressiva e ordinata. Finalmente riesce a completare delle frasi nel suo italiano stentoreo. Il primo gol in trasferta lo segna ad Ascoli il 10 aprile. Forse proprio chiudendosi in se stesso prepara l’ottimo finale di stagione. Risolve il derby di ritorno e sempre a fil di sirena : la prepara col destro e la schiaffeggia col mancino. Col Napoli , palla stupenda di Mauro per l’affondo di De Agostini che la mette into the box : Ian guizza e sdraia Garella. Poi aggancio stupendo , finta e assist per Laudrup, che conquista un rigore. Gli arriva a casa un’enorme cassa della sua birra (gallese) preferita: la manda Giampiero Boniperti.Torna al Liverpool dopo un intrigo internazionale con riflessi addirittura in Unione Sovietica.Abbiamo capito che voleva andar via. Gli brillavano gli occhidicono alla Juve. Sono tornato al Liverpool solo perché mi hanno voluto”. Lì trova quasi tutto come prima. Anche se Tracey gli cucina i rigatoni tutti i giorni. Nemmeno l’Everton è cambiato e sarà ancora doppietta in Coppa d’Inghilterra. 

 

( Quel ... " Torna al Liverpool dopo un intrigo internazionale con riflessi addirittura in Unione Sovietica " .. di cui sopra, credo e spero di non  sbagliarmi, dovrebbe e potrebbe essere riferito al fatto che la nostra " Juventus "  riuscì a portare a Torino il giocatore ucraino Zavarov, e l'anno successivo, il bielorusso Alejnikov, solo ed esclusivamente grazie agli ottimi rapporti che la " FIAT " riuscì ad instaurare con i sovietici quando edificò uno stabilimento di automobili in una città russa che dall'A.D. 1964, dopo un referendum, vide mutare il suo nome originale in quello di  " Togliatti " comunemente noto, specialmente alle nostre latitudini, con l'appellativo di " Togliattigrad " )

 

A Torino sono stato accolto come una specie di messia , ho avvertito subito le enormi aspettative della gente. Non ho mai pensato di mollare e non mi sentivo in una prigione come hanno scritto. Il pubblico è stato fin troppo paziente con me. La verità è che io, in fondo, non sono un tipo ambizioso . E’ un’esperienza che consiglio a tutti. A me ha aiutato a maturare. Il mio unico errore è stato quello di non scegliere la squadra giusta . Pensavo che la Juve fosse il Liverpool d’Italia. Se ne va per rimanere se stesso. Uno come lui nel calcio italico non poteva lasciare traccia se non nelle statistiche. Anche se avesse segnato il doppio. Saluta l’Italia alla sua maniera. Con un rigore decisivo al Torino nel derby-Uefa ... .ehm

 

 

.. salvo poi, anni dopo, riconoscere quanto segue .. .ehm( tratto da FourFourTwo - del 13 Gennaio 2014 ) - " ALLA JUVE SONO DIVENTATO UN GIOCATORE COMPLETO "

 

Nella Juventus ho imparato a essere un giocatore a tutto tondo. Sono arrivato in Italia come capocannoniere e ne sono uscito come un calciatore migliore. Nel Liverpool, che era una grande squadra, il mio compito era semplicemente quello di rimanere attorno e all’interno dell’area di rigore. In Italia, invece, indietreggiando anche verso la linea mediana, ero presente in più parti del campo, per cui sono diventato un giocatore più completo.

In realtà non ho affermato che in Italia fosse “come vivere in un paese straniero”. Nessuno può dire che l’abbia detto veramente, in realtà è colpa di Kenny Dalglish. Quando mi sottoscrisse il contratto, un cronista mi chiese: “perché sei ritornato?”, Kenny fece la battuta: “ha detto che giocare in Italia era come giocare in un paese straniero”. Quindi le responsabilità sono sue!

 

«Dio salva... e Rush ribadisce in rete»   
(Scritta su un muro dello Stadio di Liverpool)   

 

«Non mi aspettavo tanto entusiasmo, so che i tifosi vogliono molti gol da me, io sono qui apposta per farli. Speravo di giocare con Platini, ma va bene anche così. L’importante è tornare in Europa, ho tanta voglia di vincere, vincere tutto»
(Ian Rush, attaccante Juventus | «La Stampa», 23/07/1987) 

 

 - «Non cerco il titolo di tiratore scelto, mi basta segnare 15 gol, star bene di salute e giocare sempre: qui in Italia, l’ho già detto e lo ripeto, è più difficile andare a rete che in Inghilterra, perché i difensori, duri ma non cattivi, sono i migliori»
(Ian Rush, attaccante Juventus | «La Stampa», 29/09/1987)  

 

«La nostra fiducia in lui è immutata. Non ci passa per la testa che il Rush italiano sia diverso, meno bravo di quello che giocava nel Liverpool. Le sue difficoltà sono quelle di tutte le punte straniere arrivate quest’anno»
(Gianpiero Boniperti, Presidente Juventus | «La Repubblica», 27/10/1987) 

 

 

 

5THIERRY HENRY -  Thierry Henry alla Juventus, vent'anni fa una storia d'amore mai sbocciata 

 

 

 

ALLA STESSA STREGUA DI  Incompreso - il Titolo  LIGABUE

 

 

                                                                                                                  

 & DI -GIUSEPPE VERDI - image.jpeg.f99c3de22ddd4ff87f2f0fe30b68028c.jpeg   

 

 che ,incredibile ma vero, non venne ammesso al " Conservatorio di Milano " )                                                                                             

 

 CON LA " MAGLIA BIANCONERA " - AHINOI - SUO MALGRADO - ASSURSE ALL'INGRATO RUOLO DI VERO E PROPRIO ..

 

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Thierry Henry - Tutti Gli Uomini Della Signora - TifosiBianconeri.com  THIERRY  HENRY - nato a " Les Ulis ", comune nella periferia di Parigi, il 17 Agosto del 1977 - 

 

( QUI CON LA MAGLIA BIANCONERA uum MAGLIA N° 6 ? TORNERO' IN MERITO PIU' AVANTI ! )

 

Stagione Calcistica 1998/99 - Proveniente dall'  " A.S. de Monaco F.C. " - il 19 Gennaio del 1999 - THIERRY HENRY si accasa sotto la " Mole " .

 

A tutti gli effetti è un giocatore della " JUVENTUS F.C. " - Nonostante il club inglese dell'ARSENAL avesse offerto al club francese ben 36 miliardi di Lire per acquisire le " prestazioni  calcistiche" del giovane ed assai valido giocatore transalpino, il club monegasco accettò l'offerta del " Club Bianconero ", e cioè, 21 miliardi ( ed al riguardo, ovviamente, non mancarono polemiche di ogni sorta e risma ) - Thierry Henry ipse dixit : " HO AMATO MOLTO LA JUVE E LI' SAREI RIMASTO SE NON FOSSE STATO PER UNA PERSONA " - ( la " persona " a cui il francese si riferiva era ed è Luciano Moggi

 

uum E cosa era accaduto ?  Pare che Moggi, all'insaputa del transalpino, volesse cedere Henry all'Udinese ( non è del tutto chiaro se a " titolo definitivo " ..e/o  .. " in comproprietà " con eventuale opzione di " Diritto di Riscatto " da parte di una delle due società ) per potersi poi avvalere delle prestazioni calcistiche del calciatore brasiliano Marcio Amoroso , calciatore che indossò la maglia friulana dal 1996 al 1999 -

 

A ) Henry disse : " Moggi voleva fare un affare vendendomi e credo non sia stato rispettoso nei miei confronti ciò che fece. Se non fosse stato per lui sarei rimasto alla Juve "

 

B ) Moggi disse : " Ricordo che Henry faticava a inserirsi per problemi legati alla giovane età, alla durezza del campionato italiano, alle difficoltà di mettersi in mostra in una grande squadra (peraltro in crisi): forse era troppo per lui in quel momento. Le qualità tecniche non si potevano discutere, ma il giocatore aveva bisogno di spazio palla al piede e il suo gioco non si adattava a quello della squadra che giocava sempre in pressing sull’avversario. Faticava a rendersi utile alla squadra e si esponeva a critiche, che neppure meritava: quell’anno disputò sedici partite delle quali nove non portate a termine (ed io non ero certo l’allenatore). Visto e considerato che un po’ di esperienza l’aveva già maturata, pensai di darlo in prestito un anno in una squadra meno esigente nei suoi confronti, che potesse dargli l’opportunità di crescere e adattarsi al nostro campionato con più tranquillità. Individuai l’Udinese come soluzione opportuna, raccogliendo la disponibilità entusiasta dei Pozzo. Henry se la prese a male e, ancora oggi, non riesco a capire il perché. " ( tratto da : " Il pallone racconta " )

 

C Ma, a mio parere, la verità credo fosse stata un'altra : Moggi volle, fortissimamente volle tentare di portare a Torino il giocatore dell'Udinese : Marcio Amoroso e, pur di riuscire a portare il brasiliano a Torino, con ogni probabilità sarebbe stato disposto anche a privarsi di Henry 

 

D ) Pierpaolo Marino, all'epoca DG dell'Udinese, così narra come si svolse quella " trattativa di mercato " che pareva dovesse andare a buon fine .. ed invece .. .ehm

 

" Ci incontrammo con Giraudo, Moggi e Bettega a casa del presidente Pozzo. Concludemmo la cessione di Marcio Amoroso alla Juventus in cambio della metà del cartellino di Thierry Henry  e 55 miliardi di Lire. Henry, però, rifiutò il trasferimento, e lo stesso fece Amoroso che preferì il Parma alla Juve. Io, ancora oggi, conservo il contratto preliminare di quella trattativa : avremmo potuto avere Thierry Henry  ( tratto da " Goal " del 17 Agosto 2022 )

 

- Nonostante alcune tribolazioni la Juve, ad inizio Novembre, è al vertice della classifica .. ma .. da lì in poi .. saranno solo amarissime tribolazioni . 

 

- Il giorno 8 Novembre 1998, in quel di Udine, il ginocchio di Alex Del Piero andò letteralmente in frantumi - Alex tornò a disposizione nell'Agosto del 1999 - Un passo alla volta, tra traversie/ speranze/disillusioni/ferrea determinazione, dai e dai, egli riuscì a recuperare una più che discreta " affidabilità " sia calcistica che mentale ( anche perchè, comunque la si metta, certi " gravi infortuni ", qualunque sia  l'ambito di riferimento, anche se inconsapevolmente, in maniera più o meno palese, ti condizionano e ti condizioneranno sempre ) .

 

- Tuttavia, nonostante l'impegno profuso dal " Pinturicchio bianconero ", quella che era la sua innata e paradisiaca " LEGGEREZZA " nel proporre ed elargire a tutti coloro che amavano ed  amano il  Giuoco del Calcio delle  giocate, anzi, delle splendide ed ineguagliate " perle calcistiche ", com'era naturale/comprensibile/ovvio che fosse, un po' si dissolse . Il " Del Piero 2 ", pur se accompagnato e sorretto dalle raffinate " doti balistiche ", a lui generosamente dispensate a piene mani da " Madre Natura " , è stato un " Del Piero " diverso rispetto al  " Del Piero 1 ".  Un " Del Piero " che, comunque, nonostante qualche inevitabile  passaggio a vuoto in quello che fu " il suo nuovo percorso a tinte bianconere ", seppur ricorrendo e facendo leva a modalità un po' disomogenee rispetto a quelle che erano in lui innate ed usuali prima di quel malefico e perfido 8 Novembre 1998,  grazie anche e soprattutto alla sua ferrea determinazione/volontà , oltremodo continuò a farsi valere ed appezzare . 

 

- Il 12 di Dicembre, prima di Fiorentina - Juventus, " urbi et orbi ", Marcello Lippi annuncia che nella stagione successiva egli non sarà più l'allenatore della Juventus.

 

 - 7 FEBBRAIO 1999 -  // - JUVENTUS - PARMA : 2 - 4 // MARCELLO LIPPI SI DIMETTE // 

 

- E pensare che, seppur tra diverse traversie/frizioni ed incomprensioni legate all'ambiente juventino in senso lato .. ergo .. sia sul terreno di gioco  che al di fuori di esso, la " Vecchia Signora ", fino al giorno  " 8 di Novembre ", era in cima alla classifica .. ma .. da lì in poi .. anche a causa del gravissimo infortunio di Del Piero, iniziò un periodo che definire " buio " è un vero e proprio eufemismo ( tra l'altro, lo sapevano solo in " 3 ", e cioè, " Uomini - Donne - Bambini " che, nella stagione successiva, Lippi sarebbe stato il nuovo allenatore dell'Inter. Anche a causa di tale " decisione ", a tutti i livelli, l'aria che si respirava sotto la " Mole ", sponda bianconera, non era proprio delle più salubri : - 6 partite di fila senza vittoria alcuna - 3 sconfitte e 3 pareggi ) - Nel  cosiddetto " mercato invernale " si tentò di porre rimedio acquisendo le prestazioni di un paio di giocatori che, in teoria, avrebbero dovuto e potuto riportare in linea di galleggiamento la " Nave Bianconera " che, specie in campionato, dava palesi ed incontrovertibili segnali di non essere più in grado di ricomporre e mettere in atto un'appropriata ed efficace rotta marina propedeutica a farla uscire da quel " porto di mediocrità " in cui, ahimè, si era infilata senza più trovarne via d'uscita alcuna. 

 

- Il primo giocatore ad arrivare sotto la " Mole " fu  JUAN ESNAIDER ( anche se, ne son conscio, sebbene io lo stia citando, poco o nulla c'entra con l'elevato spessore di quel pregiato  " cliché " tecnico/calcistico che, invece, avevano avuto in dote coloro a cui ho fatto accenno in precedenza. Diciamo che Esnaider, in questa narrazione, è assurto al ruolo di " traino " per poter rendere il dovuto e doveroso " omaggio " ad un altro grandissimo calciatore  ) 

 

 

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IL, CALCISTICAMENTE PARLANDO, " NON PERVENUTO " ARGENTINO  ..  image.jpeg.53ede9bd9417839d83be063938874d61.jpeg .. JUAN ESNAIDER ..

 

A) Dal mese di Gennaio 1999 - 13 Partite Ufficiali : " SERIE - A " 10 presenze //  COPPA ITALIA - 1 presenza // CHAMPIONS LEAGUE - 2 presenze // Totale marcature : 0 Gol

 

B) Stagione Calcistica 1999/2000 - 12 Partite Ufficiali " SERIE  A " 6 presenze // COPPA ITALIA - 2 presenze // COPPA UEFA - 4 presenze // INTERTOTO - 1 presenza //  Totale marcature : 2 Gol - 1 In Coppa UEFA  - 1 in Coppa Italia -

 

C) Che poi, detto tra noi, non sarà di certo mai stato un " fenomeno " ..  ma  .. neanche  un " bidone " così come, invece, viene " qualificato " .. anzi .. " squalificato " in diverse dissertazioni inerenti il suo " curriculum vitae " di calciatore. Nella  " LIGA SPAGNOLA "  seppe oltremodo farsi valere ... .ehm

 

- 1993/1995  REAL SARAGOZZA : Presenze 61  -  Gol 29 

- 1996/1997  ATLETICO MADRID : Presenza 35  -  Gol 16

- 1997/1999  ESPANYOL                : Presenze 35  -  Gol 14

- 2000/2001  REAL SARAGOZZA  : Presenze 17  -  Gol 11 - ( arrivato a Dicembre del 2000 - i suoi gol furono fondamentali per evitare la retrocessione del Saragozza in " B " )

                                                                                                                                                                                                                                                                               

- Totale : - 148 Presenze70 gol

 

- A questi 70 gol vanno aggiunti altri 2 gol entrambi messi a segno con la maglia del " REAL MADRID " :

- 1992/93  REAL MADRID               : Presenze 08   -  Gol 1

-  1995/96  REAL MADRID              : Presenze 20   -  Gol 1

 

- Nel 1993/94  con il REAL SARAGOZZA vincerà la " Coppa del Re "

- Nel 1994/95  con il REAL SARAGOZZA vincerà  la " Coppa delle Coppe " - Finale : REAL SARAGOZZA - ARSENAL  2-1 Juan Esnaider - con 8 gol messi a segno, di cui 1 nella finale, fu il " 2° " miglior marcatore - un gol in meno rispetto all'inglese Ian Wright dell'Arsenal ) 

 

- Gli ultimi anni della sua carriera, quelli sì, furono veramente anonimi :  dal 2001 al 2005 , senza costrutto alcuno, fece un po' di " avanti ed indietro "

 

tra Portogallo/ Argentina/Francia /Spagna ed ancora Argentina .. per .. infine .. calare il definitivo .. Dopo la fine dei film - Il Post .. alle sue " ondivaghe " ed " incostanti " performances calcistiche .

 

- Insomma, credo di non essere molto lontano dalla verità nell'ipotizzare che, seppur dotato di un carattere decisamente " caliente " ( espulsioni e squalifiche a " go go " - di cui una della durata di un anno - ) in maniera implacabile i " numeri " messi in atto, anzi, non messi in atto, da Esnaider nell'indossare le prestigiose maglie  di REAL MADRID - & - JUVENTUS, al 99,99% paiono certificare che, l'elevatissimo ed intrinseco " peso specifico " di quelle prestigiose divise da gioco, devono averlo oltremodo condizionato con accezione più che negativa.

 

- Anni dopo, nel mese di Aprile dell' A.D. 2018, a " Tuttomercatoweb ", a domanda così rispose : 

 

Lei stesso, in Europa, ha avuto modo di plasmare la sua filosofia di calcio, a partire dal Real Madrid. Che ricordo ha dei blancos?


"Il Real è stato il club che mi ha aperto le porte del calcio europeo e per questo gli sarò sempre grato. A Madrid ho stretto grandissime amicizie e ho potuto giocare ad alti livelli. Non posso quindi che avere ricordi positivi del Real, dove ho vissuto momenti davvero belli a livello calcistico. Sono orgoglioso di aver fatto parte di una squadra così importante".

 

La migliore della sua carriera?


"No, credo che la Juventus sia stata la squadra migliore della mia carriera. Parlo di organizzazione, strutture, funzionamento interno. Non conoscevo l'Italia, ma mi sono adattato velocemente, anche grazie alle somiglianze tra lo stile di vita argentino e quello italiano. E vivere a Torino mi piaceva molto. Reputo ancora oggi straordinario il fatto di essere passato per questo grande club".

 

Anche se i risultati non sono stati quelli che si aspettava?


"Assolutamente sì. E vi dico la verità: se potessi tornare indietro, resterei in bianconero per più tempo. Alla Juventus ho avuto tanti problemi legati agli infortuni, che mi hanno impedito di trovare la continuità. Davanti a me avevo grandi campioni e sono stato troppo impaziente. Dovevo invece mantenere la fiducia e aspettare il mio momento, ancora oggi mi pento di quella decisione".

 

- Nel Natale del 2012, a causa di perfida ed implacabile malattia, alla famiglia Esnaider ( Madre, Padre, ed i 3 fratelli ) venne a mancare il figlio/fratello " Fernando " : aveva 17 anni  -  e non vi è dolore e sconforto più grande al mondo di quello che un genitore possa avvertire quando un figlio precede i suoi genitori verso quei " Lidi ", per il momento, a tutti noi sconosciuti ... .ehm

 

Nel 2012 un grave lutto ha colpito l'ex attaccate: il figlio Fernando è scomparso per una malattia. Il ragazzo era del 1995. Un duro colpo per Esnaider. La Juventus, attraverso il proprio sito internet ufficiale manifestò la propria vicinanza all'ex calciatore: "Un gravissimo lutto ha colpito Esnaider. L’ex attaccante argentino, alla Juventus dal Gennaio 1999 al Dicembre 2000, piange la scomparsa di suo figlio 17enne Fernando. In questo momento triste, la Juventus è vicina a Juan Eduardo e a tutta la famiglia Esnaider". ( Tratto da - Fan Page )

 

 

 

-  il secondo " GRANDISSIMO " calciatore che giunse sotto la " Mole ", come ho già scritto in precedenza, fu il " MITICO " ... .ehm

 

 

img.jpeg  

 

 

 

 IL GIOVIN FENOMENO    World Cup 98 THIERRY HENRY .. qui nella veste di " CAMPIONE DEL MONDO - 1998 - " 

 

- Tratto da " L'Ultimo Uomo "

 

La prima di Henry è in casa contro il Perugia. Il francese indossa la maglia numero 6 e non si capisce se stona più quel numero da centrocampista su di un giocatore come lui o quel rosso assurdo su sfondo bianco e nero, un cazzotto in un occhio pieno di sangue. È una partita più importante di quello che sembra: la Juve ne ha vinta solo una nelle ultime dieci e Lippi è in bilico. ( N.B. - e ciò, secondo il mio opinabile parere, così come avverrà anche con Ancelotti, che prenderà il posto di Lippi, sta a testimoniare che entrambi gli allenatori, per una ragione e/o per un'altra, non furono in grado di stimare in maniera consona ed appropriata quali fossero le enormi e reali " potenzialità calcistiche " di Thierry Henry - il francese aveva bisogno di " avere campo davanti a sè " e non, invece, d'essere relegato su una " fascia " alternandosi su e giù nel ruolo di " ala " e/o di " terzino  " nella fase di contenimento - così come, alla bisogna, snaturandone appieno le sue " doti balistiche ", in una sorta di " 3 - 5 - 2 ", obtorto collo, dovette farsi carico di ricoprire la mansione di " mediano "  e/o  " esterno di sinistra " di centrocampo che dir si voglia. " THIERRY HENRY E' STATO UN GRANDISSIMO ATTACCANTE  - PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALL' ARSENAL F.C. - " )  

 

- tant'è che, anni dopo, anche CARLO ANCELOTTI, in una sorta di postuma " Mea Culpa .. Mea Maxima Culpa ", cospargendosi il capo di cenere, avvertì la necessità, anzi, l'obbligo ed il dovere di dichiarare quanto segue ... .ehm 

 

 «Su Henry ho preso una cantonata: lo consideravo un giocatore di fascia, non mi sono accorto che era invece un fortissimo centravanti». 

 

 

6 - RINALDO MARTINO -    martino-rinaldo-bmp.jpg 

Nato a Rosario ( Argentina ) il 6 Novembre del 1921 - Venuto a mancare il 15 Novembre del 2000 - 

Mezzala di " gran spessore " sia tecnico che fisico, aveva altresì in dote un'innata predisposizione

ad " infrangere i " 7,32 " metri di larghezza ed i " 2,44 metri " di altezza  della - porta - altrui. 

 

Ahimè, alla " Juventus " rimase per una sola stagione, quella datata .. 1949/50 .. .ehm

 

2.jpg  

 

La Juve campione d’Italia: da sin, in piedi, Praest, Manente, Mari, Bertuccelli, Viola, Piccinini; accosciati: John Hansen, Muccinelli, capitan Boniperti, Martino, Parola - ( Martino 33 partite 18 gol - senza contare quelli messi a segno grazie ai suoi

pregiatissimi " assist " - tant'è che il soprannome era .. " Zampa di Velluto " .. )

 

Un versatile/coriaceo/valente/ esplosivo " Mix di giocatori " che costui ...    .ehm             small_110201-001932_bonip018.variant200x150.jpg ... nel corso di 

quello che, sia da un punto di vista calcistico ma soprattutto umano, fu il suo dotto e lungimirante " percorso " sul nostro pianeta,  più e più volte ebbe a ribadire e confermare che quella ..  Juventus, un grande amore dal 1897 ..

 

 " E' forse la Juventus più forte che io abbia a ricordare "  - Giampiero Boniperti 

 

( N.B. - si scrive - GIAMPIERO BONIPERTI - si pronuncia - JUVENTUS F.C. 1897 - )

 

In campo la squadra si schierava così

 

VIOLA - BERTUCELLI - MANENTE - MARI - PAROLA - PICCININI - MUCCINELLI - MARTINO - 
BONIPERTI - JOHN HANSEN - PRAEST - 
 
173px-Rinaldo_Martino_-_1949_-_Nazionale_Italiana_%28Allenamento%29.jpg

 - Martino, da " oriundo " qual era, venne " naturalizzato - italiano " - 

 

- " Zampa di velluto " : Qualità e Quantità - Stile/Eleganza/Determinazione -

 

- Due cosce " Ipertrofiche " al servizio dei raffinati e preziosi " input " di una mente,

mirabilmente e magistralmente " educata ", per quel che concerne tutto lo scibile che, 

in un modo o nell'altro, rimandava al " Giuoco del Calcio " . 

 

- In questa immagine è sul terreno di gioco dello " Stadio di San Siro " mentre è impegnato in una partita di 

allenamento della Nazionale contro il " Fanfulla " ( che, in quella stagione calcistica, giocava in " Serie B " )

 

- 30/11/1949 - Londra - Amichevole - Inghilterra vs Italia : 2 - 0 // fu l'unico match " Ufficiale " disputato con

la " Maglia Azzurra " in quanto .. suo malgrado .. a fine stagione, ahinoi, fu costretto a tornare in Argentina .

 

uum Costretto da chi ? .. penserete voi .. ed io vi rispondo .. uum Me lo chiedete  anche ? uum Da sempre chi è che

comanda tra le " mura domestiche " .. ed anche .. tra le " mura non domestiche " ? Ca va sans dire ... .ehm 

 

Chi porta i pantaloni? - Donne forti che comandano uomini - Video  divertenti -Vignette in movimento - YouTube .. onde per cui .. seppur obtorto collo .. è meglio stare agli " ordini "

 

uum Cos'era  successo ? Era successo che " Madame Martino ", preda di insanabile e quasi letale " nostalgia ", 

volle fortissimamente volle lasciare il nostro " Stivale " ( isole comprese ) per tornare tra le agognate ed amate

" Pampas Argentine ". 

 

 

 

 

 -  234px-AC_Milan_v_Juventus_%28friendly_match%29_-_San_Siro%2C_1950_-_Carlo_Parola_and_Gunnar_Nordahl.jpg - 

 

Milano (Italia), stadio San Siro, 3 settembre 1950. Da sinistra: il centromediano juventino Carlo Parola e il centravanti milanista Gunnar Nordahl s'intrattengono prima del fischio d'inizio dell'amichevole tra AC Milan e Juventus FC (3-6). I due calciatori si riconciliano dopo la sfida di campionato del precedente 5 febbraio a Torino, vinta dagli ospiti con una storica goleada (7-1), e nella quale, il solitamente pacato e corretto Parola, era stato espulso per un fallo di frustrazione su Nordahl. 

 

In realtà, il gradissimo  CARLO     image.jpeg.d2582850e93c37a967c0fb582c4133e6.jpeg  PAROLA , conscio del fatto di aver effettuato un intervento

assai rude nei confronti dell'avversario, modo d'agire per lui del tutto inusuale, ancor prima dell'intervento dell'arbitro,

si " auto-espulse " da solo e, a capo chino, raggiunse gli spogliatoi . Nonostante il celebre " Gre-No-Li " rossonero la Juventus era data per favorita. Pronti via .. gol di J.HANSEN per i bianconeri .. ma, da lì in poi, il buio assoluto

Nordhal - Gren - Liedholm - Nordhal - Nordhal - Burini - Candiani --- ( dal minuto 15 al minuto 26, incredibile ma vero,

il Milan mise a segno 4 gol .martellate.uffa ) --- ( tra l'altro, proprio in quella giornata, seppur per la sola zona di Torino, per la

prima volta in assoluto, in via sperimentale, la " RAI " trasmise la sua prima " Partita di Calcio " . )  uum Che dire, se non che, per la nostra amata " Vecchia Signora ", non fu di certo un " esordio/battesimo " di cui essere orgogliosi e da tramandare ai posteri, da lì in poi, però : 12 Vittorie, di cui, 8 di fila // 2 Pareggi // 1 Sconfitta : Roma - Juve .. 1- 0 .

 

Sulla " Stampa " di Torino, oltre all'analisi della partita da parte di Vittorio Pozzo, venne altresì riportata anche questa

notizia  Per la sconfitta della Juventus un manovale è impazzito». E, nel sottotitolo: «L’ossessionante visione delle fasi della partita; dopo una notte d’incubo il ricovero al manicomio».

 

MORALE DELLA FAVOLA ( anche se, in ogni " Favola " che si rispetti, prima del " Lieto Fine ", c'è sempre stato qualche " passaggio " .. e/o .. " personaggio " fosco e losco, ergo, il cattivo e brutto di turno, creato ad arte per incutere patema- inquietudine - angoscia - in chi avverte intimo giovamento nel dilettarsi coltivando e frequentando questo genere di narrazioni ) ... .ehm 

 

JUVENTUS - Punti 62 - // MILAN - Punti 57 - // INTER - Punti 49 // 

JUVENTUS - CAMPIONE D'ITALIA - SCUDETTO N° 8 - 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

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Bella parata sì, ma... per certi versi "obbligata". Nel senso che dopo il palo, è stato bravo Pickford a rialzarsi e con rapidità buttarsi alla cieca sull'altro palo, non aveva altra possibilità. E' stato bravo, bravissimo, ma... E' stata anche una contingenza fortunata, se così si può dire. 

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Il 1/5/2022 Alle 23:15, BaroneBirra87 ha scritto:

Immagini che stonano con la tradizione inglese che non ha mai sfornato grandi portieri; per rimettere le cose al loro posto ci vorrebbe una carrellata dei migliori "interventi" di Calamity James .muttley

.... Amico mio,  ti posso assicurare che portieri del calibro di 

 

Gordon Banks, uno dei migliori portieri del XX secolo  GORDON BANKS  

 

 

Amazon.it: Peter Shilton: The Autobiography - Shilton, Peter - Libri PETER SHILTON 

 

...a pieno titolo rientrano tra i " PIU' GRANDI NUMERI - 1 - della STORIA del CALCIO "

 

Grazie per aver partecipato, .salveStefano !   

 

  • Nessuno_ico1.png
  Il 1/5/2022 Alle 22:54, -Anton10- ha scritto:

E’ stata più difficile quella di Skoropuski stasera


Belle parate comunque

 .... bellissima parata anche quella, ci mancherebbe ... ma una parata come quella di Pickford  quando, nonostante egli sia al di là

delle linea della porta in quanto lì si era ritrovato nel tentativo di deviare il tiro che ha fatto impattare il pallone sul palo, proprio non

la rammento in vita mia : ha avuto dei riflessi " mostruosi " ed una " lucidità " incredibile nel mettere a fuoco la situazione ... il tutto,

in un " nano-secondo " : mostruoso ! 

 

.... per non parlare poi della tremenda pallonata presa sul viso  : in neanche 2/3 minuti era già in piedi ... alla faccia delle " mezze ... "

( ci siamo capiti ) che, seppur sfiorati da un refolo di vento, mettono in atto " tragicomiche - patetiche - squallide " sceneggiate 

degne del peggior " avanspettacolo  " 

 

Grazie per aver partecipato, .salveStefano !

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

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Il 1/5/2022 Alle 23:38, Lucas Hector ha scritto:

Grandissima parata...e ne ha fatta anche un'altra decisiva.

.... vero .... anzi ... altre due ( anche se, all'apparenza, ma solo all'apparenza, un po' più ... """""""""""""" semplici """"""""""" )

ma " LA PARATA " di cui stiamo disquisendo, per tutto un " insieme di fattori ", è stata ed è proprio " UNICA "

 

Grazie per aver partecipato, .salveStefano !

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Come detto da qualcun altro, ricorda molto le parate di Ed Warner usando i pali come sponde, velocità e reattività pazzesche, c’è da dire che è dagli europei che sta sfornando grandi prestazioni, in precedenza gli era sempre mancata la continuità, davvero bravo a lui e grazie a Stefano per averlo fatto presente, io ad esempio non ne sapevo nulla, poi spero sempre che l’Everton si salvi a  scapito di squadracce come il Burnley che non sopporto 

  • Grazie 1

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Il 2/5/2022 Alle 00:41, Styno91 ha scritto:

Come detto da qualcun altro, ricorda molto le parate di Ed Warner usando i pali come sponde, velocità e reattività pazzesche, c’è da dire che è dagli europei che sta sfornando grandi prestazioni, in precedenza gli era sempre mancata la continuità, davvero bravo a lui e grazie a Stefano per averlo fatto presente, io ad esempio non ne sapevo nulla, poi spero sempre che l’Everton si salvi a  scapito di squadracce come il Burnley che non sopporto 

Amico, uum mi ringrazi ? Ma per cosa ? 

Non scherziamo neanche : sono io a dover Ringraziare te .. e tutti coloro che, come te, mi onorano

della loro presenza nei miei saltuari " deliri " ( che, in questa occasione, non posso neanchE definire 

a " tinte bianconere " ) che vado a proporre in questo ampio e variegato forum ! 

 

Grazie per aver lasciato il tuo, sempre gradito, contributo !

 

Serena notte, .salve Stefano !

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Adesso, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Amico, uum mi ringrazi ? Ma per cosa ? 

Non scherziamo neanche : sono io a dover Ringraziare te .. e tutti coloro che, come te, mi onorano

della loro presenza nei miei saltuari " deliri " ( che, in questa occasione, non posso neanch definire 

a " tinte bianconere " ) che vado a proporre in questo ampio e variegato forum ! 

 

Grazie per aver lasciato il tuo, sempre gradito, contributo !

 

Serena notte, .salve Stefano !

Ti ringrazio perché senza il tuo topic non sarei mai venuto a conoscenza di questa straordinaria parata, non avendo visto la partita né tantomeno gli highlights, serena notte a te amico mio !

  • Grazie 1

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Il 1/5/2022 Alle 22:56, lundici ha scritto:

Era dai tempi di Ed Warner che non vedevo una parata cosi

 

Il 1/5/2022 Alle 23:48, Naztal ha scritto:

CAZOO che parata!
Roba da Avengers… 😱

uum Ed Warner .. &  .. Avengers : who are they ?

 

Scusate, ma, in tale ambito, io sono ancora fermo a " Pinocchio " .. & .. " Biancaneve e i 7 nani " ..  .imb 

 

Ciò non toglie che io non possa e non debba esimermi dal Ringraziarvi per aver gradito e partecipato ! 

 

Buona giornata ad entrambi, .salveStefano !

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Parata impressionante.

Non c'è che dire!

 

Questa del nostro Gigi non era male però. :)

È vero che ha dovuto "muoversi" meno, ma era anche più ravvicinato.

 

 

 

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Parata della stagione è esagerato. Grandissima prestanza fisica e soprattutto ciulo, già il fatto che fosse corso 1m dietro la linea di porta non ha nessun * di senso. È bella da vedere però.

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Il 2/5/2022 Alle 12:27, MasterminT ha scritto:

Parata della stagione è esagerato. Grandissima prestanza fisica e soprattutto ciulo, già il fatto che fosse corso 1m dietro la linea di porta non ha nessun * di senso. È bella da vedere però.

... la " chiave di lettura " che io do, senza per questo volermi ergere al ruolo di unico custode di verità assolute ed incontrovertibili, 

a questa " incredibile parata " ( per non parlare di un altro " paio " di interventi di notevole qualità ) è in totale antitesi rispetto alla

tua  ... per la serie ... " de gustibus non disputandum est " ... 

 

Ciò non toglie che io non possa e non debba esimermi dal ringraziarti per aver lasciato il tuo contributo . 

 

Buona serata, .salveStefano !

 

 

 

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