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Johnny_GC

(CM) Chiellini: "Vincere con la Nazionale è più bello che farlo con la Juve"

Post in rilievo

Praticamente alla Juve vengono tutti omin' emmer**

Conte traditore, Chiellini ingrato, Bonucci figlio di buona donna, Dybala irriconoscente 

nei forum si potrebbero ricavare spunti per dei tomi sociologici da 2500 pagine l'uno.

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Il mio capitano sarà sempre Gianluca Vialli.

Un uomo che per alzarla ,la maledetta, avrebbe barattato qualsiasi cosa.

I suoi occhi dopo il rigore di Vlado non mentono.

3 minuti fa, storia di una grande amore ha scritto:

Discorso che fanno tutti i giocatori. Bisogna accettare che per loro la nazionale vale di più. Non vedo Nulla di male anche perché con noi ha sempre dato tutto

Ha dato tutto fino a 3/4 anni fa.

Poi siamo diventati un centro di allenamento.

Le priorità verso chi ti paga.

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Potete rompergli il * quanto volete, ma ha espresso un concetto banale.

Per qualsiasi calciatore intellettualmente normodotato, vincere un Europeo o un Mondiale con la Nazionale non ha paragone alcuno con le vittorie in un Club.

Chiunque ha giocato a calcio da bambino ha sognato di vincere un Mondiale (in questo caso Europeo) con la maglia azzurra addosso.

Non c'entra un * l'amore per la Juve, che ovviamente non è in discussione.

 

PS. Solo Totti può dire che lo scudetto con la Roma vale più del Mondiale. Ho detto tutto.

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2 minuti fa, ODIATO E FIERO*** ha scritto:

Il mio capitano sarà sempre Gianluca Vialli.

Un uomo che per alzarla ,la maledetta, avrebbe barattato qualsiasi cosa.

I suoi occhi dopo il rigore di Vlado non mentono.

Ha dato tutto fino a 3/4 anni fa.

Poi siamo diventati un centro di allenamento.

Le priorità verso chi ti paga.

Fasciato anche nell'ultima apparizione....

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Bah, poteva anche essere un pò meno sincero...se avessimo alzato almeno una coppa in quelle 2 finali sarebbe stato un sogno per ognuno di noi  vabbò

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1 ora fa, saxon ha scritto:

I disagiati non erano 4 tifosi su internet erano in primo luogo i giornalisti e commentatori vari nei media.. Per il resto che chiello abbia sempre tenuto alla nazionale più che alla Juve lo sapevamo da anni, quindi le sue uscite sono solo l'ennesima conferma. 

Non ho scritto tifosi. Di disagiati ne esistono in tutte le categorie. Anche tra giornalisti, commentatori, ecc... Non è la figura professionale a classificare una persona, anche perchè i tifosi rientrano in qualsiasi ambito professionale.

Tutti i calciatori tengono alla Nazionale. Ma è proprio il concetto ad essere sbagliato. Sono due cose diverse. 

La Nazionale non può essere paragonata ad una squadra di club. E' un'altra cosa proprio. In quel caso non è questione di fede e tifo.

Ad una domanda del genere chiunque risponderebbe così. Poi che lo ammettano o che non lo facciano per altri motivi è un conto. Ma apprezzo più chi è onesto rispetto a chi evita di rispondere in una certa maniera per non "irritare" i tifosi.

 

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Lo pensa qualsiasi calciatore (tranne forse quel provinciale di totti).

Però è anche vero che per rispetto dei tifosi della juve potrebbe evitare di dirlo così spudoratamente...

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Non l'avevamo mica capito visto che da noi venivi a prendere lo stipendio e curarti gli infortuni, pronto per le partite della Nazionale...

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Non ci vedo nulla di strano, quanta gente permalosa qua mamma mia
Lo stesso cristiano ronaldo ha detto che l'europeo vinto col portogallo è il suo trofeo più importante. Eppure ha vinto non so quante champions

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Forse Chiello dice così perché non ha mai provato l'ebbrezza di vincere una Champions... forse non ha visto CR7 che, dopo la quinta champions vinta, quasi piangeva dalla felicità...forse non ha visto Di Livio nel '96 che saltellava come un bambino...poi, per carità, vincere un mondiale o un europeo con la nazionale è tanta roba

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5 ore fa, Johnny_GC ha scritto:

Perfettamente d'accordo con te.

Da un lato hai un popolo che ti ama sempre e comunque, dall'altro un altro popolo che ti vanta solo (e neanche tanto spesso) quando giochi per la Nazionale.

Un popolo che ti ama sempre e comunque? Se, come no. Qui ho sentito offese gratuite anche verso un certo Alessandro Del Piero... Comunque, in generale è normale per uno sportivo mettere all'apice la nazionale, niente di scandaloso.

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40 minuti fa, zebra67 ha scritto:

Va beh ma tu dipingi un mondo ideale.

Ne sono conscio. Qualche volta però capita che l'ideale lo ritrovi nel reale, e io quella singola volta la cerco sempre, anche se dovessi rimanere deluso il 99% delle altre

Quoto

Ho letto una frase di un giornalista che ho molto apprezzato; non la ricordo esattamente ma te la propongo giusto per trasmetterne il senso.

E' una cosa tipo "Il tifoso è quella strana specie che fin quando un giocatore difende i suoi colori, non ha riconoscenza, gratitudine, non fa sconti, ragiona molto freddamente in base al rapporto costo/rendimento, pretende che il calciatore dimostri estrema professionalità. Poi, al momento in cui le strade potrebbero separarsi, pretende gratitudine e riconoscenza dal giocatore e pretende che il giocatore non ragioni da un punto di vista professionale, ma con il sentimento in mano".

Credo che quella del giornalista fosse una generalizzazione, o una estremizzazione del concetto. Forse perchè voleva dare una strigliata ai tifosi.

 

Ci sono, anche oggi (meno del passato, ma non per colpa dei tifosi) giocatori ai quali una massa critica degli stessi dedica qualcosa di più di un freddo calcolo costo/beneficio. O meglio. Che fanno qualcosa di notevole per la loro squadra, o lo fanno in un modo tanto speciale, da acquisire, di lì in avanti, un credito pressochè illimitato. O una rabbia fuori dall'equilibrio. Insomma, che in modo più o meno forte diventano 'simbolo'. Una investitura che alle volte non è nemmeno il giocatore a meritare o a determinare, ne viene investito, che lo abbia o meno voluto. Questa 'investitura' è nello stesso modo responsabilità e regalo. E deve essere salvaguardata dal giocatore in modo molto geloso, molto attento, insomma, con molta cura e amore. Sarebbe volgare, quando non barbaro, ignorarla, sottovalutarla, o fare spallucce e buttarla nel cestino. Perchè quel dono è una delle esclusività del calcio. E' uno dei motivi per i quali i giocatori oggi si beccano ingaggi anche da 100 milioni. Nel senso che ignorando o sacrificando quella componente si impoverirebbe il calcio nella sua globalità. Dybala, nel suo piccolo, quel dono lo ha ricevuto. Lo si legge sia nei commenti esagitati, che in quelli permissivi e assolutori sempre. Puo' buttare via questo dono? Certo che sì. Puo' farlo. Importante che si renda conto di quanto perde facendolo. Non è poco. Anzi.    

Quoto

Ma un pò di sentimento magari avrebbe potuto metterlo anche Arrivabene invece di quel comportamento da macho tagliatore di teste...

Attenzione. Ruolo diverso. Quello del manager dietro la scrivania. Un ruolo che tra i requisiti deve avere freddezza, calcolo, incuranza anche (in un certo modo) dei sentimenti. Riconoscenza. Passione. Rabbia. O che deve tenerne conto utilitaristicamente, facendo un calcolo anche su quelli. O diventa il Moratti che elargisce ingaggi altissimi, e abbracci ai giocatori, mentre la squadra se ne va a pallino. Un manager deve essere competente e di polso, anche a costo di essere antipatico ed impopolare. Il discorso precedente valeva per interpreti, da una parte, e tifosi, dall'altra. 

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5 minuti fa, robros ha scritto:

Ci sono, anche oggi (meno del passato, ma non per colpa dei tifosi) giocatori ai quali una massa critica degli stessi dedica qualcosa di più di un freddo calcolo costo/beneficio. O meglio. Che fanno qualcosa di notevole per la loro squadra, o lo fanno in un modo tanto speciale, da acquisire, di lì in avanti, un credito pressochè illimitato. O una rabbia fuori dall'equilibrio. Insomma, che in modo più o meno forte diventano 'simbolo'. Una investitura che alle volte non è nemmeno il giocatore a meritare o a determinare, ne viene investito, che lo abbia o meno voluto. Questa 'investitura' è nello stesso modo responsabilità e regalo. E deve essere salvaguardata dal giocatore in modo molto geloso, molto attento, insomma, con molta cura e amore. Sarebbe volgare, quando non barbaro, ignorarla, sottovalutarla, o fare spallucce e buttarla nel cestino. Perchè quel dono è una delle esclusività del calcio. E' uno dei motivi per i quali i giocatori oggi si beccano ingaggi anche da 100 milioni. Nel senso che ignorando o sacrificando quella componente si impoverirebbe il calcio nella sua globalità. Dybala, nel suo piccolo, quel dono lo ha ricevuto. Lo si legge sia nei commenti esagitati, che in quelli permissivi e assolutori sempre. Puo' buttare via questo dono? Certo che sì. Puo' farlo. Importante che si renda conto di quanto perde facendolo. Non è poco. Anzi.    

Bellissime parole, ma non mi trovo d'accordo.

Il tifoso sensibile deve capire che un calciatore non è una macchina, dal rendimento sempre costante e regolare a meno che non intervenga un guasto meccanico.

Il giocatore, sebbene professionista lautamente pagato, è prima di tutto una persona, quindi può avere umane debolezze nel corso della carriera, momenti di appannamento, momenti di difficoltà psicologica, affettiva.
Il calciatore ha problemi di salute, il calciatore ha problemi di famiglia non meno di ognuno di noi.
E certe cose possono trasmettersi sul campo in termini di scadimento del rendimento.

Un calciatore non gode nel vedersi affibbiati dei 5 in pagella, o nel leggere (o ascoltare) critiche dei tifosi anche quando gioca da 6.

E non tutti sono leader, non tutti sono Braveheart, non tutti sono guerrieri alla Gattuso. Anzi, i più sensibili e talentuosi spesso sono l'antitesi del guerriero impavido.

Fuoriclasse lo è stato Tevez ma lo è stato anche Roby Baggio.

Io non credo che molti calciatori della Juve possano dire di essere stati ricoperti da amore.

Chi va via dalla Juve, o non ne parla (che è forse a cosa migliore) o cita la Juve come eccellente palestra di vita, ottimo esempio di organizzazione e professionalità, occasione speciale di crescita umana. Ma la Juve non è un "nido d'amore". Non trasmettiamo grande empatia.

E poi alla resa dei conti ci troviamo questa rata da pagare. E per me è giusto.

 

13 minuti fa, robros ha scritto:

Attenzione. Ruolo diverso. Quello del manager dietro la scrivania. Un ruolo che tra i requisiti deve avere freddezza, calcolo, incuranza anche (in un certo modo) dei sentimenti. Riconoscenza. Passione. Rabbia. O che deve tenerne conto utilitaristicamente, facendo un calcolo anche su quelli. O diventa il Moratti che elargisce ingaggi altissimi, e abbracci ai giocatori, mentre la squadra se ne va a pallino. Un manager deve essere competente e di polso, anche a costo di essere antipatico ed impopolare. Il discorso precedente valeva per interpreti, da una parte, e tifosi, dall'altra. 

Sì, ruolo diverso, ma ci sono modi e modi. Esattamente come dicono alcuni, cioè il problema non è il lasciare la Juve ma l'andare all'Inter, io potrei dire per la nostra dirigenza: il problema non è il non rinnovare Dybala, il problema è il modo.

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5 ore fa, aussiefan ha scritto:

Beh, mi sembra una cosa normale per un calciatore. Ma sono sicuro che gli insulti per Chiellini arriveranno lo stesso.

Uno che tra l'altro ha vinto solo titoli in Italia, l' europeo è stato veramente il suo più grande trofeo. Da capitano poi. Ma qui bisogna sempre polemizzare 

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