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Third stone from the sun

Mondiale 1982: quarantesimo anniversario

Post in rilievo

1 ora fa, Third stone from the sun ha scritto:

A tra proposito, tutti noi ne siamo a conoscenza, la Juventus oltre ad avere gran parte della rosa che si sarebbe laureata campione da mondo, ebbe l'onore di avere tra i suoi giocatori e protagonisti in bianconero anche Platini, leader della Francia, anch'essa semifinalista on Spagna 82 e il già citato Boniek.

Questo per rimarcare ancora una volta la grandezza della nostra squadra in quel periodo.

Quella squadra poi rischiò di fare il triplete al contrario: finale di Champions persa, secondo posto in campionato e Coppa Italia vinta ai supplementari rimontando la sconfitta di 2-0 dell'andata. sefz

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la nazionale piu umana e piu amata.

col giocatore piu umano e piu amato di sempre dagli italiani

ciao Paolo e grazie ancora.

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Il MIO Mondiale.

Argentina  Spagna e Messico i tre più sentiti, già nel 90 il fuoco si affievolì.

Nel 94 mi entusiasmai con Baggio, ma Sacchi mi stava sullo stomaco.

O un po' più giù.

Spagna 82 resta il ricordo più bello, il Mondiale dei Mondiali.

Squadre piene di campioni: il Brasile più forte di sempre assieme a quello del 1970, l'Argentina campione in carica con Maradona in più, la Francia di Platini e del "carré magique", la Germania campione d'Europa con Rummenigge, Breitner, mezzo maledetto Amburgo (che un anno dopo ci avrebbe fatto piangere), l'Inghilterra di Robson, Brooking e "King" Kevin Keegan.

La Polonia di Boniek, Lato, Smolarek (ossatura Widzew Lodz, semifinalista Coppa dei Campioni l'anno dopo), l'ascesa del calcio africano con la prima grande affermazione (Algeria-Germania 2-1, gol della stella Belloumi e del "tacco di Allah", Rabah Madjer), il Camerun che ci fa soffrire la qualificazione.

La Nuova Zelanda che scopre che non esiste solo il rugby (la stella era Wynton Rufer, Werder Brema), l'Honduras che fa vedere i sorci verdi ai padroni di casa, in edizione dimessa.

L'Irlanda del Nord mostra il talento del più giovane giocatore di sempre ai Mondiali, Norman Whiteside, colonna del Manchester United.

Poi c'era El Salvador, che ne prese 11 (a 1) dell'Ungheria e il Kuwait con l'Emiro sceso in campo per far annullare un gol (regolare) alla Francia.

E ci riuscì.

Anni belli di un calcio nel quale i calciatori erano uomini normali con fisici normali, qualche privilegio in più ma niente tatuaggi, niente veline, niente social.

Che ricordi favolosi.

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Il 6/7/2022 Alle 10:46, Dallas Cowboys ha scritto:

È stato emozionante vedere una roccia come Gentile commuoversi dopo 40 anni al ricordo di Italia Brasile..questo fa capire come fu granitica quella squadra e come abbia cementato il gruppo anche dopo la fine delle rispettive carriere.

Pensa che ho sentito dire che i giocatori di quella nazionale hanno ancora una chat attiva su whatsapp per tenersi in contatto

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Il 3/7/2022 Alle 19:39, Nonseinormale65 ha scritto:

Quel mondiale me lo ricordo bene e ricordo bene anche quel Brasile...al di là della nostra vittoria in finale contro i crucchi posso dire che ritengo quella Selecao un pò troppo pompata? aveva ovviamente dei fuoriclasse eccezionali ma anche delle lacune in rosa e nell'11 tali che queste magagne già si intravidero nel girone quando andò sotto contro l'Urss e la Scozia prima di rimontare, li si vide la scarsezza del portiere Valdir Peres buono forse per la serie C dell'epoca,una difesa ballerina senza dei veri centrali di ruolo  e la mancanza di un centravanti di qualità,queste magagne vennero fuori clamorosamente contro l'Italia che era meglio organizzata tatticamente e con una difesa di ferro,il risultato poi è addirittura ingannevole,oltre al gol regolare di Antognoni annullato per fuorigioco (era on side di almeno un metro) ricordo anche un gol mangiato da Rossi nel secondo tempo a porta vuota...Bestemmio? mica tanto...se vai a vedere chi di quei verde oro venne poi a giocare da noi (ricordiamoci che la serie A dell'epoca era il TOP) ebbene Socrates alla fiomerdina fallì clamorosamente,Zico aveva già 30 anni e si dovette "accontentare" dell'Udinese per mostrare i suoi ultimi lampi,Cerezo e Falcao furono quelli che ottennero i migliori traguardi e Junior vivacchiò al Toro...tutti gli altri tra cui il pompatissimo Eder(aveva una bel tiro ma il resto? non pervenuto) erano dei comprimari di cui nessuno si ricorda, nemmeno i brasiliani e se se li ricordano è per maledirne il nome...Paulo Isidoro,Oscar,Leandro,Pedrinho,Roberto Dinamite etc. etc. 

Concordo, per tornare indietro col tempo due furono le nazionali giallo-verdi migliori: quello del 58 con Garrincha-Didi-Vava-Pelé e quella del 70 con Jairzinho-Gerson-Tostao-Pelé-Rivellino… questi ultimi 5 erano tutti dei N. 10 trasformati alla bisogna e la dice lunga della classe che avevano…

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1 ora fa, Spencer ha scritto:

Pensa che ho sentito dire che i giocatori di quella nazionale hanno ancora una chat attiva su whatsapp per tenersi in contatto

Vero...lo raccontano loro stessi in occasione delle varie interviste su quella storica spedizione 

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2 ore fa, Spencer ha scritto:

Pensa che ho sentito dire che i giocatori di quella nazionale hanno ancora una chat attiva su whatsapp per tenersi in contatto

si vede che c'è un legame particolare tra di loro e non fanno che sottolineare la forza del gruppo

ancora si emozionano quando parlano di quel mondiale

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LA PARTITA di quel mondiale fu italia vs brasile, tuttavia il titolo fu una goduria contro i crucchi

come la rivincita che non concedemmo  a Dortmund nel 2006

 

ps piccolo aneddoto

vidi Italia Brasile con i miei vecchi campagni di liceo (avevo 21 anni nel 1982) e quando segnò Falcao non riusciii a trattenere la gioia alzandomi dal divano di casa , esultando

fui sommerso dagli altri 4 o 5...che volevano picchiarmi

 

io amavo il Brasile all'epoca ed un gol di Falcao era il massimo per me...ma ovviamente mi ubriacai per la vittoria contro Zico and Co

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Il 3/7/2022 Alle 18:25, J Solo ha scritto:

Non la vidi, i nomi del Brasile erano incredibili, non di meno quelli italiani però...

Appunto, sarebbe ora di dirlo…perché passa sempre per la vittoria di un gruppo di scarpari su 11 fenomeni.

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Il 8/7/2022 Alle 15:13, Montero non fa prigionieri ha scritto:

Quella squadra poi rischiò di fare il triplete al contrario: finale di Champions persa, secondo posto in campionato e Coppa Italia vinta ai supplementari rimontando la sconfitta di 2-0 dell'andata. sefz

Incredibilmente andò proprio così. Tra l’altro, la sconfitta ad Atene costò pure una non vittoria in Coppa Campioni l’anno dopo, molto probabile (quasi certa?).

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1 ora fa, Aulla Bianconera ha scritto:

Appunto, sarebbe ora di dirlo…perché passa sempre per la vittoria di un gruppo di scarpari su 11 fenomeni.

Infatti. Zoff Gentile Cabrini…

mancava Bettega

 

insomma, il Brasile aveva giocatori pazzeschi come qualità, ma l’Italia non era certo scarsa

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1 ora fa, Aulla Bianconera ha scritto:

Incredibilmente andò proprio così. Tra l’altro, la sconfitta ad Atene costò pure una non vittoria in Coppa Campioni l’anno dopo, molto probabile (quasi certa?).

Di certo in Champions per noi non c'è niente. Potevamo perdere la finale contro la Roma... .ghgh

Però almeno nel 1984 abbiamo vinto l'unica Coppa delle Coppe nella nostra storia.

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1 minuto fa, Third stone from the sun ha scritto:

Visto purtroppo a pezzettini e volume basso...

Hanno raccolto anche la testimonianza della moglie di Paolo Rossi

Sì. Hanno dato rilevanza più al fuori campo che alle partite: il clima sociale, le critiche prima dei mondiali e durante la prima fase, i festeggiamenti della popolazione dopo le partite (anche io scendevo in strada quindi mi è piaciuto rivedere come eravamo) 

 

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Stasera, quarant'anni dopo, tanti di noi mischiano ricordi personali intimi a quelli sportivi comuni a tutti coloro che si ritrovarono uniti a tifare.

Oggi mancano sicuramente alcuni che furono protagonisti assoluti di quella grande storia, penso al grande immenso Enzo Bearzot, al nostro Scirea, purtroppo Rossi anche lui andato troppo presto, al Presidente Pertini.

Io per forza ripenso al mio babbo che mi porta sul ciglio della strada per vedere le auto strombazzati.

Lo rivedo alto, forte, lo vedo stare bene allegro e sorridente lui che amava la boxe e la Juventus e che in quel mondiale fece uno strappo alla regola e si lasciò trasportare dal tifo per quella nazionale di grandi giocatori e grandi uomini.

Mi piacerebbe tanto tornare, anche per poco tempo a quella sera per passare un pò di tempo con lui.

 

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Comunque Helenio Herrera era proprio un pagliaccio, una persona di bassissimo profilo. Come d'altra parte dimostrano le storie emerse sui caffè, il modo in cui schierò Taccola incurante dei suoi problemi di salute, e le pagliacciate insieme a Mosca negli anni '90. Degno rappresentante della storia dell'Inter.

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Che ricordi, che emozioni....

Sto vedendo dei documentari sul 122 di sky.

Prima, al gol di Tardelli nella finale con la Germania al culmine di una delle azioni corali che abbia mai visto,

mi sono messo ad esultare davanti al televisore come se tutto fosse in diretta.

Modificato da francescobg

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21 ore fa, Montero non fa prigionieri ha scritto:

Di certo in Champions per noi non c'è niente. Potevamo perdere la finale contro la Roma... .ghgh

Però almeno nel 1984 abbiamo vinto l'unica Coppa delle Coppe nella nostra storia.

Vero. 
 

Ma credo che parecchio dipenda anche dalle finali perse, vincere ad Atene avrebbe cambiato la storia di parecchio, secondo me. Poi, so bene che coi se e coi ma…

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Il 11/7/2022 Alle 12:46, ventinove ha scritto:

Il MIO Mondiale.

Argentina  Spagna e Messico i tre più sentiti, già nel 90 il fuoco si affievolì.

Nel 94 mi entusiasmai con Baggio, ma Sacchi mi stava sullo stomaco.

O un po' più giù.

Spagna 82 resta il ricordo più bello, il Mondiale dei Mondiali.

Squadre piene di campioni: il Brasile più forte di sempre assieme a quello del 1970, l'Argentina campione in carica con Maradona in più, la Francia di Platini e del "carré magique", la Germania campione d'Europa con Rummenigge, Breitner, mezzo maledetto Amburgo (che un anno dopo ci avrebbe fatto piangere), l'Inghilterra di Robson, Brooking e "King" Kevin Keegan.

La Polonia di Boniek, Lato, Smolarek (ossatura Widzew Lodz, semifinalista Coppa dei Campioni l'anno dopo), l'ascesa del calcio africano con la prima grande affermazione (Algeria-Germania 2-1, gol della stella Belloumi e del "tacco di Allah", Rabah Madjer), il Camerun che ci fa soffrire la qualificazione.

La Nuova Zelanda che scopre che non esiste solo il rugby (la stella era Wynton Rufer, Werder Brema), l'Honduras che fa vedere i sorci verdi ai padroni di casa, in edizione dimessa.

L'Irlanda del Nord mostra il talento del più giovane giocatore di sempre ai Mondiali, Norman Whiteside, colonna del Manchester United.

Poi c'era El Salvador, che ne prese 11 (a 1) dell'Ungheria e il Kuwait con l'Emiro sceso in campo per far annullare un gol (regolare) alla Francia.

E ci riuscì.

Anni belli di un calcio nel quale i calciatori erano uomini normali con fisici normali, qualche privilegio in più ma niente tatuaggi, niente veline, niente social.

Che ricordi favolosi.

Non voglio fare il passatista ad oltranza, ma cin gli ultimi mondiali (diciamo pure gli ultimi 5/6) si è perso pure il gusto dell’epico. Mi spiego…storie tipo “Gentile che marca Maradona e Zico”, i gol di Milla, personaggi folkloristici e carismatici come, che so, Valderrama…non ci sono più. A me sembra tutto piatto.

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