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RogerWaters

Liam Brady in visita alla Juventus

Post in rilievo

2 ore fa, Fuorionda ha scritto:

Un vero Signore, in campo e fuori. 

E giocatore fantastico. 

Accettò con grande professionalità la cessione per far posto a Platini, regalandoci cmq lo scudetto all'ultima giornata del suo ultimo campionato in Italia. 

Brady dopo di noi gioco 2 stagioni alla Samp , 2 all Inter e una all Ascoli...ai tempi ero un accumulatore compulsivo di figurine Panini......

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Andammo a Londra per giocare contro l'Arsenal, in un periodo dove andare in Inghilterra significava giocare per una sconfitta col minimo scarto da ribaltare col ritorno in casa. Boniperti contattò il suo amico Peronace, che in Inghilterra era di casa per chiedere chi c'era da curare in maniera particolare e il buon Gigi gli disse: "Brady. Gioca a centrocampo ma se gira lui gira tutta la squadra". Trapattoni organizzò un catenaccione epico, limitò le giocate di Liam e portammo a casa un pareggio per 1-1 che prometteva arcobaleni e prati in fiore. Segnò subito Cabrini e l'Arsenal, apparso ben poca cosa pareggiò solo per una sfortunata autorete di Bettega a 5 minuti dalla fine. Nonostante ciò ci facemmo chiudere nella nostra area per quasi tutta la partita ma l'ottimo risultato fece dimenticare tutto. Al ritorno l'ottimismo era a mille ed in campo niente faceva pensare che l'Arsenal potesse creare problemi. Ma, come spesso ci capitava in Europa, ci facemmo andare bene il pareggino dell'andata che, sommato allo 0-0 che stava maturando al ritorno ci avrebbe garantito il passaggio del turno.

L'unico che giocava, circondato da onesti mestieranti, era quel Brady segnalato da Peronace che spiccava in mezzo ai compagni; mediocri che in perfetto stile inglese continuavano però ad attaccare senza risparmiarsi. E l'impensabile accadde: una delle beffe più atroci della storia Juventina. Due minuti alla fine: Brady alza la testa e vede in area un pennellone alto e magro con una capoccia di capelli forse rossastri: gli mette il pallone in maniera che questo maledetto deve solo fare un saltino e spedire la sfera alle spalle di Zoff. Vaessen, mai sentito prima e mai più sentito dopo, diventa l'eroe dell'Arsenal ed il carnefice della Juventus ma tutti ricordano, giustamente, come fosse stato Brady il protagonista di quella "rimonta".

Liam quell'estate venne a giocare da noi, e fu sostituito solo da un autentico fuoriclasse come Platini.

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6 ore fa, Carlitos5 ha scritto:

Brady dopo di noi gioco 2 stagioni alla Samp , 2 all Inter e una all Ascoli...ai tempi ero un accumulatore compulsivo di figurine Panini......

Vero

Intendevo del suo ultimo campionato con noi. 

👍

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E chi si può dimenticare di lui

Avevo quasi 7 anni 

Quel pomeriggio mio padre con il suo boombox seguiva le partite con la schedina in mano

 

Nel sistema che il suo "caro amico" della ricevitoria gli aveva messo in testa di prendere,  Catanzaro-Juve era 1X 

E in effetti per tutta la partita, l'X imperava. 

Finché sento "Rigore! Rigore!" 

Corro nella stanza e trovo mio padre che passeggia nervoso con la sigaretta in mano

TV accesa ma rigorosamente muta e dal boombox arriva la voce del cronista che racconta del rigore concesso alla Juve. 

Ricordo quasi niente di cosa disse, ma ho chiaro nella mente il ricordo della parola SCUDETTO 

Guardo la schedina di papà e non ne capisco niente. 

Mentre cerco di farmi persuaso di tutti quegli 1, X e 2, dalla radio arriva la conferma del gol di Brady 

Mio padre esulta e io penso che abbia fatto tredici, Così inizio a sognare una casa piena di giocattoli. 

Mia madre, donna da sempre contraria agli eccessi per il calcio di mio padre prima e miei dopo, lo incalza: "almeno hai fatto 13?"

"No no, mi ha mandato all'aria la schedina, ma sono 20, sono 20" continuava a gridare. 

Solo poi, di pomeriggio, a 90° minuto, capii che la Juventus aveva vinto il suo 20° scudetto. 

E fu lì che iniziai a sentire quei nomi che mi avrebbero accompagnato per tanti anni

Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Paolo Rossi, Tardelli. 

 

Finisce la scuola. Con tutta la famiglia si va in vacanza (ai tempi le vacanze duravano 3 mesi, non come ora). Iniziano i mondiali in Spagna. 

La sera i maschietti si ritrovano tutti sotto il porticato a vedere le imprese della nazionale 

E risento di nuovo gli stessi nomi

Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Paolo Rossi, Tardelli. 

La nazionale vince 3-1 contro gli odiati tedeschi (mia madre, nata poco prima della 2 Guerra Mondiale, mi parla dei tedeschi come del male assoluto. Lei bimba piccola, traumatizzata a vita dalla guerra) 

 

E niente... Appena torno a scuola, annuncio felice al mondo che io sono Juventino. Perché Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Paolo Rossi... 

 

E da lì iniziò il mio "Juve, storia di un grande amore" 

Tutto per un rigore. Ancora non lo sapevo, ma quel rigore avrebbe determinato la mia vita sportiva (e non) per i futuri 40 anni. 

Grazie Liam

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1 ora fa, Buffon75 ha scritto:

E chi si può dimenticare di lui

Avevo quasi 7 anni 

Quel pomeriggio mio padre con il suo boombox seguiva le partite con la schedina in mano

 

Nel sistema che il suo "caro amico" della ricevitoria gli aveva messo in testa di prendere,  Catanzaro-Juve era 1X 

E in effetti per tutta la partita, l'X imperava. 

Finché sento "Rigore! Rigore!" 

Corro nella stanza e trovo mio padre che passeggia nervoso con la sigaretta in mano

TV accesa, muta e dal boombox arriva la voce del cronista che racconta del rigore concesso alla Juve. 

Ricordo quasi niente di cosa disse, ma ho chiaro nella mente il ricordo della parola SCUDETTO 

Guardo la schedina di papà e non ne capisco niente. 

Mentre cerco di farmi persuaso di tutti quegli 1, X e 2, dalla radio arriva la conferma del gol di Brady 

Mio padre che esulta. Io che penso che abbia fatto tredici e inizio a sognare una casa piena di giocattoli. 

Mia madre, donna da sempre contraria agli eccessi per il calcio di mio padre prima e miei dopo, lo incalza: "almeno hai fatto 13?"

"No no, mi ha mandato all'aria la schedina, ma sono 20, sono 20" continuava a gridare. 

Solo poi, di pomeriggio, al 90° minuto, capii che la Juventus aveva vinto il suo 20° scudetto. 

E fu lì che iniziai a sentire quei nomi che mi avrebbero accompagnato per tanti anni

Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Paolo Rossi, Tardelli. 

 

Finisce la scuola. Tutti in vacanza (ai tempi le vacanze duravano 3 mesi, non come ora). Iniziano i mondiali in Spagna. 

La sera i maschietti si ritrovano tutti sotto il porticato a vedere le imprese della nazionale 

E risento di nuovo gli stessi nomi

Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Paolo Rossi, Tardelli. 

La nazionale vince 3-1 contro gli odiati tedeschi (mia madre, nata poco prima della 2 Guerra Mondiale, mi parla dei tedeschi come del male assoluto. Lei bimba piccola, traumatizzata a vita dalla guerra) 

 

E niente... Appena torno a scuola, annuncio felice al mondo che io sono Juventino. Perché Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Paolo Rossi... 

 

E da lì iniziò il mio "Juve, storia di un grande amore" 

Tutto per un rigore. Ancora non lo sapevo, ma quel rigore avrebbe determinato la mia vita sportiva (e non) per i futuri 40 anni. 

Grazie Liam

In realtà quando arrivó io che già tifavo Juve da anni e illuso dalle minkiate quotidiane di Tuttosport rimasi abbastanza deluso. Poi però mi sono affezionato al giocatore per quanto dimostró in campo. Quando fu sostituito con Platinì ero contento e triste. Ma i due giocatori erano incompatibili. 

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11 ore fa, Small Anchovy ha scritto:

Lo ricordo come un vero signore. Avevo poco più di 10 anni ma quel rigore me lo ricordo eccome alla radiolina @@

io ne avevo 7 di anni pensa tu! Già con la radiolina regalata da mio padre, con la sua bella antennina alzata seduto sul gradino ad ascoltare le partite.

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1 ora fa, Buffon75 ha scritto:

E chi si può dimenticare di lui

Avevo quasi 7 anni 

Quel pomeriggio mio padre con il suo boombox seguiva le partite con la schedina in mano

 

Nel sistema che il suo "caro amico" della ricevitoria gli aveva messo in testa di prendere,  Catanzaro-Juve era 1X 

E in effetti per tutta la partita, l'X imperava. 

Finché sento "Rigore! Rigore!" 

Corro nella stanza e trovo mio padre che passeggia nervoso con la sigaretta in mano

TV accesa, muta e dal boombox arriva la voce del cronista che racconta del rigore concesso alla Juve. 

Ricordo quasi niente di cosa disse, ma ho chiaro nella mente il ricordo della parola SCUDETTO 

Guardo la schedina di papà e non ne capisco niente. 

Mentre cerco di farmi persuaso di tutti quegli 1, X e 2, dalla radio arriva la conferma del gol di Brady 

Mio padre che esulta. Io che penso che abbia fatto tredici e inizio a sognare una casa piena di giocattoli. 

Mia madre, donna da sempre contraria agli eccessi per il calcio di mio padre prima e miei dopo, lo incalza: "almeno hai fatto 13?"

"No no, mi ha mandato all'aria la schedina, ma sono 20, sono 20" continuava a gridare. 

Solo poi, di pomeriggio, al 90° minuto, capii che la Juventus aveva vinto il suo 20° scudetto. 

E fu lì che iniziai a sentire quei nomi che mi avrebbero accompagnato per tanti anni

Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Paolo Rossi, Tardelli. 

 

Finisce la scuola. Tutti in vacanza (ai tempi le vacanze duravano 3 mesi, non come ora). Iniziano i mondiali in Spagna. 

La sera i maschietti si ritrovano tutti sotto il porticato a vedere le imprese della nazionale 

E risento di nuovo gli stessi nomi

Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Paolo Rossi, Tardelli. 

La nazionale vince 3-1 contro gli odiati tedeschi (mia madre, nata poco prima della 2 Guerra Mondiale, mi parla dei tedeschi come del male assoluto. Lei bimba piccola, traumatizzata a vita dalla guerra) 

 

E niente... Appena torno a scuola, annuncio felice al mondo che io sono Juventino. Perché Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Paolo Rossi... 

 

E da lì iniziò il mio "Juve, storia di un grande amore" 

Tutto per un rigore. Ancora non lo sapevo, ma quel rigore avrebbe determinato la mia vita sportiva (e non) per i futuri 40 anni. 

Grazie Liam

Bro mi hai fatto emozionare. anche io sono del 75 e ti capisco bene. 

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Un grandissimo campione, un grandissimo uomo.

Peccato averlo ceduto, insieme a Michel in un ruolo ad hoc da regista basso, chissà quale storia si sarebbe potuta scrivere.

Altro calcio altri tempi ...sempre un piacere rivederlo.

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13 ore fa, Batik ha scritto:

Caspita, non lo vedevo da tantissimo, come si è invecchiato. Mi sembra solo ieri il rigore contro il Catanzaro. Grande Liam, sei sempre stato un signore.

Hai detto bene sembra ieri, bellissimi ricordi di Juventus grandi e vincenti. Liam è un esponente perfetto di quello che si può definire stile Juventus. Classe, eleganza, signorilità, un ottimo giocatore, un grande uomo, uno da Juve in una parola. Invecchiato si, come tutti, ma lo vedo sempre con piacere

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Mi fa sempre un certo effetto rivedere i grandi giocatori dopo tanti anni...pensare che questi signori con i capelli bianchi e magari con un po’ di pancetta che potresti trovare davanti a te in coda al supermercato, ti hanno fatto palpitare ed emozionare mi lasciano un misto di bellissimi ricordi e malinconia...Liam Brady avrà sempre un posto d’onore nella storia della Juve.

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Gran giocatore, degno della nostra maglia è stato poco, ma doveva far spazio a Michel e quindi fu un sacrificio ampiamente giustificato.

1 ora fa, jimmy Page ha scritto:

Un grandissimo campione, un grandissimo uomo.

Peccato averlo ceduto, insieme a Michel in un ruolo ad hoc da regista basso, chissà quale storia si sarebbe potuta scrivere.

Altro calcio altri tempi ...sempre un piacere rivederlo.

C'era il limite di due stranieri e dovevi sceglierne due tra Boniek Platini e lui. Sacrificio giustificato direi.

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15 ore fa, Batik ha scritto:

Caspita, non lo vedevo da tantissimo, come si è invecchiato. Mi sembra solo ieri il rigore contro il Catanzaro. Grande Liam, sei sempre stato un signore.

Ha 66 anni, ma ne dimostra almeno dieci in piú. Spero che comunque stia bene, nonostante l´apparenza fisica non eccezionale. 

 

Sono diventato juventino un paio di anni dopo che lui ha giocato nella Juventus. Ma vedo che parlano tutti bene di lui. Vuol dire che ha lasciato qualcosa di buono. Purtroppo a quei tempi c´era la limitazione per gli straneri e Brady ne fu la vittima, anche se meritava di restare. Ma con Boniek e Platini gli spazi erano chiusi per lui.

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15 ore fa, robertotn ha scritto:

Grande Liam ricordo come fosse ieri quella realizzazione su rigore a  Catanzaro che segnò da gran signore facendoci felici per un nuovo Scudo. Era appena stato scaricato  (ok per lasciar il posto ad un certo Michel...) ma diede prova di esser un ottimo professionista...

 

 

“Avevo due scelte, due possibilità: fare il professionista e calciare bene il rigore, oppure fare il bambino stupido e rifiutarmi di calciare o, peggio, sbagliare volutamente il tiro. Ho scelto di fare il professionista, ho tirato ed ho fatto goal”.  (cit.)

 

c era anche un'altra ipotesi: tirare da professionista ma sbagliare il rigore😂

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23 ore fa, FolliaGobba ha scritto:

Vorrei un commento del mitico @29 MAGGIO 1985 a riguardo ♥️

Amico, buon pomeriggio . 

 

Ti Ringrazio .. ma .. confermo e ribadisco che nulla, proprio nulla, vi è in me che, in un modo o nell'altro, 

quando di " Vecchia Signora " ci si diletta a ragionar, possa elevare la mia persona al ruolo di " Mitico 

cultore della Storia Bianconera " . 

 

Io sono .. solo ed esclusivamente .. una atavico/semplice/modesto ed indefesso amante della 

" JUVENTUS F.C. 1897 " che, come altri utenti di questo forum fanno e/o potrebbero fare, ciclicamente

si diletta a proporre vicissitudini/immagini/emozioni che, in maniera più o meno diretta, rimandano

all'ineguagliata " Leggenda Juventina ". 

 

Tutto qui : niente di più .. niente di meno . Chiunque coltivi una vera passione per la " Juventus " , come io probabilmente

ho iniziato a coltivare fin dal mio primo vagito, non dovrebbe avere remora alcuna a manifestare pubblicamente le sue 

esperienze e le sue conoscenze legate al " mondo bianconero " in senso lato  ... anche perchè, non dimentichiamolo mai,

per la serie " non s'è mai finito di imparare ", con il reciproco scambio di opinioni/informazioni, c'è sempre da imparare . 

 

Solo i superbi ed i megalomani sono convinti d'essere gli unici custodi di verità assolute ed incontrovertibili .

 

Ciò detto e premesso, veniamo a noi , anzi, veniamo al Grande    LIAM      Liam Brady, il gentleman irlandese col sinistro d'oro che conquistò l'Italia      BRADY

 

 

A ) Come avrai notato, e di ciò gli va dato debito merito, altri utenti hanno già inerito in questo topic 

alcuni post  molto piacevoli ed interessanti riguardo Brady e la sua, purtroppo breve ma assai intensa

di piacevolissime emozioni, avventura a " Tinte Bianconere ". Se non hai ancora letto questi messaggi,

ti consiglio di farlo, ne vale proprio la pena .

 

B ) LIAM BRADY - CALCIATORE  : UN CAMPIONE 

 

C ) LIAM BRADY - UOMO              : UN FUORICLASSE  - e/o - GENTLEMAN .. che dir si voglia  - .salve Chapeau ! 

 

D )   " QUANDO LA SEGRETARIA DI BONIPERTI MI CHIAMO' NEL SUO UFFICIO, COMPRESI TUTTO "

 

[…] è vero che finì tutto con un pianto nell’ufficio di Boniperti?

«Io non ho paura di piangere se mi emoziono, oggi come allora. Quando la segretaria di Boniperti mi chiamò nel suo ufficio, compresi tutto. È stata la settimana più brutta della mia vita […] Inizialmente, non volevo più giocare per la Juve. Poi parlai con qualche persona e compresi. Mancavano tre partite, dovevo giocarle. A Trapattoni chiesi solo una cosa, di non calciare più i rigori. E lui scelse Virdis».

 

Ma all’ultima giornata… «All’ultima giornata, con il Catanzaro, sullo 0-0 fischiarono un rigore per noi. Virdis era uscito e il Trap mi guardò. Con gli occhi, mi chiese di calciarlo. Trovai il coraggio. Non fu un gran rigore, ma il portiere si tuffò dall’altra parte…».

 

 

Poi l’ex calciatore racconta anche la sua attività attuale a Brighton?

«Sono un commentatore per la tv inglese e va bene così. Dopo tanti anni all’Arsenal, in cui lavoravo sette giorni a settimana, do tempo alla famiglia e agli amici. Sento Tardelli, vado spesso ad Alassio e presto sarò a Torino […]».

Da ex direttore di academy, che differenze ci sono tra i ragazzi di una volta e di oggi? «Una volta si poteva essere più diretti con loro, dire cose forti per il loro bene. Oggi ci sono agenti e famiglie che intervengono. E gli agenti ai ragazzi dicono sempre solo quello che i ragazzi vogliono sentirsi dire… Per loro il club ha sempre torto e molti talenti si perdono».

 

( 1 Aprile 2022 - Intervista della " Gazzetta dello Sport "   - ripresa da " Gli Eroi del Calcio " ) 

 

EIl primo incontro di Brady con il calcio italiano avviene nella primavera del 1980 quando l’ Arsenal ed elimina la Juventus nelle semifinali di Coppa delle Coppe: 1-1 a Londra, 1-0 per gli inglesi a Torin con rete di Vaessen all’87’. È quella una stagione d’oro per Liam. I giocatori professionisti inglesi lo eleggono Calciatore dell’anno; il presidente dei “Gunners”, Hillwood, fa il diavolo a quattro per aumentargli lo stipendio e prolungargli il contratto ma non ci riesce: «Mi dispiace per lui, ma io avevo già deciso», racconterà poi, «a giugno del 1980 avrei lasciato l’Arsenal e sarei venuto in Italia».

 

Sì, perche proprio in quella calda estate le frontiere sono nuovamente aperte e, dopo anni di ostracismo, si possono acquistare giocatori stranieri. La scelta della Juventus cade proprio su Liam Brady e viene maturata dopo varie opzioni, compreso Maradona che Boniperti e Giuliano inseguono vanamente con una puntata segreta in Argentina. Ai primi di luglio parte una telefonata all’avvocato Freeman, legale londinese che cura gli interessi dei più importanti calciatori d’oltre Manica, compreso Brady. La risposta è affermativa, non altrettanto agile la trattativa che si conclude comunque, col trasferimento di Liam alla Juventus.

 

Brady è un regista giovane, ma calcisticamente maturo; arriva in Italia con etichetta irlandese, ma rivela ben presto insospettate capacità di adattamento che gli consentono d’inserirsi senza problemi nella squadra bianconera. Con il suo arrivo nella Juventus ricompare il regista, giubilato da Trapattoni dopo la partenza di Capello ed interpretato successivamente, seppure in modo anomalo, da Benetti e Furino. Così la Juventus torna ad una manovra ordinata, basata sulla ricerca di impostazioni logiche e razionali, anche se il ritmo non eccezionale dell’irlandese riduce in parte le accelerazioni. «Con quel sinistro potrebbe scappare di prigione», aveva scritto un reporter londinese, non privo di humour.

 

Investito nei primi giorni da una curiosità che sfiora aspetti morbosi, Liam Brady si rifugia ben presto in un rapporto formalmente ineccepibile, ma che poco concede all’interlocutore. Soluzione necessaria ed appropriata. Ma ancora oggi, a distanza di anni, Brady viene ricordato nell’ambiente torinese con ammirazione e simpatia. Anche per la sua vita privata Liam lascia nel ricordo tracce indelebili. Lo prova il fatto che, in perfetto accordo con la moglie Sarah, Brady decide di far nascere a Torino la figlioletta Ella, che viene alla luce a metà gennaio 1983, quando l’irlandese già si trova a Genova, in quanto trasferito nell’estate precedente alla Sampdoria. Il collega preferito del biennio juventino è Tardelli, ma anche con Rossi e Cabrini i rapporti sono ottimi.

 

 

Le due stagioni di Brady alla Juventus sono coronate dalla conquista di altrettanti scudetti. Trapattoni dirà che sono gli scudetti che sente di più come suoi, maturati nel rinnovamento di una squadra che comincia a perdere qualche grosso nome del passato (Morini, Benetti e Boninsegna) per dare spazio a giovani che si chiamano Cabrini, Farina, Prandelli, Marocchino e Galderisi, oltre al recupero di Virdis ed alla progressiva affermazione di Brio. In quella squadra il sinistro di Brady, proietta di volta in volta i compagni verso il goal, lo stesso irlandese si segnala anche nei panni di goleador: 8 reti il primo anno, cinque il secondo.

 

Stupenda la prima stagione, anche se ci mette un po’ di tempo a prendere le misure del campionato italiano. Il vero Brady viene fuori il pomeriggio del 23 novembre 1980, mentre un terremoto squassava l’Italia del sud. La Juventus gioca contro l’Inter campione in carica, con una formazione decimata dalle squalifiche; Liam segna un goal ed un altro lo fa fare a Scirea. La squadra bianconera vince 2-1 e comincia, seriamente, ad inseguire la Roma.

 

La seconda stagione è meno appariscente ma è suggellata, comunque, da un significativo finale. Il 30 aprile 1982, un venerdì, alla vigilia delle ultime tre giornate di campionato, Liam viene informato, all’improvviso, che alla Juventus non sarà riconfermato. Deve cedere il posto a Michel Platini, acquistato il giorno stesso; l’evento matura nello spazio di ore, dalle 12:00 (ora in cui firma Platini) alle 20:00 (ora in cui Brady esce sconvolto dall’ufficio di Boniperti). Verso le 15:00, negli spogliatoi dello stadio, prima dell’allenamento pomeridiano, tocca a Trapattoni il ruolo di primo ed incolpevole messaggero. Brady non può restare alla Juventus, che qualche settimana prima ha acquistato Boniek come secondo straniero e sarà ceduto a condizioni, non meno vantaggiose, ad una società di suo gradimento; così, Brady firma per la Sampdoria.

 

Ma di Brady non si può non ricordare l’ultima partita in maglia bianconera, il 16 maggio 1982, a Catanzaro, giorno in cui la Juventus conquista lo scudetto approfittando del concomitante pareggio della Fiorentina a Cagliari. Vince 1-0 la Juventus, con un rigore trasformato dallo stesso irlandese per fallo di mano sulla linea di Celestini. L’episodio accade a metà ripresa, con la Juventus accanitamente protesa verso la vittoria. Liam, rigorista designato, si avvia a battere dal dischetto come se non fosse l’ultima partita e l’ultimo rigore nella Juventus, con un grandissimo esempio di professionalità. Il goal sancisce l’apoteosi bianconera ed è la rivincita morale di Brady: «Avevo due scelte, due possibilità: fare il professionista e calciare bene il rigore, oppure fare il bambino stupido e rifiutarmi di calciare o, peggio, sbagliare volutamente il tiro. Ho scelto di fare il professionista, ho tirato ed ho fatto goal». ( frase riportata in questo topic anche dall'utente

@robertotn  ) - 

 

Boniperti all’indomani dirà: Preso Platini, avevo un grosso problema. Ed un dispiacere enorme. Dirlo a Brady. Perché di stranieri ne erano consentiti soltanto due e noi avevamo già Boniek, preso in quegli stessi giorni. Brady, Boniek, Platini: uno era di troppo. Avessimo potuto tenerli tutti e tre, con Brady dietro a quei due, saremmo diventati la più grande squadra del mondo. Poi racconta come andò l’episodio e le inaspettate lacrime dell’irlandese di ghiaccio. Dopo avergli spiegato il problema, Liam pianse ed un po’ di magone venne anche a me. A fine stagione venni contattato da Paolo Mantovani, presidente della Sampdoria, per discutere la cessione del centrocampista irlandese. Il reingaggio di Liam l’ho fissato io. E Mantovani fu d’accordo su tutto“.  - ( tratto da " Storie di Calcio )   -

 

Fatto salvo il dato oggettivo ed incontrovertibile che L'Immenso GIAMPIERO BONIPERTI, di " GIUOCO DEL CALCIO " e di tutto ciò che ad esso rimanda, ne ha sempre capito almeno " UN MILIARDO DI VOLTE IN PIU' RISPETTO AL SOTTOSCRITTO " , a mio opinabile per ciò che concerne la sua affermazione che, se fosse stato possibile tesserare 3 giocatori stranieri, con PLATINI' & BRADY la Juventus sarebbe stata la " squadra più forte al mondo " .. sinceramente .. qualche uum dubbio lo nutro,  non tanto per l'eccelsa qualità " tecnica " sia di LIAM che di MICHEL, la cui " tecnica " più che eccelsa era " divina ",  ma bensì per il fatto che " LE ROI " era  " UNO E TRINO " .. sapeva essere regista - finalizzatore - dettare i tempi della manovra - assist man - e  chi più ne ha .. più ne metta . Insomma, magari mi sbaglio, ma mi sarebbe parsa una coppia non troppo bene assortita : in un certo senso, anche se non ne avrò mai la controprova, avrebbero potuto " pestarsi un po' i piedi . LE ROI, più che di Brady, a supporto aveva bisogno di calciatori alla " Bonini " .. ed in effetti così fu . Ho fin l'impressione che Boniperti abbia rilasciato questa dichiarazione per " addolcire un po' " la decisione di dover, suo malgrado, far uscire dalla " rosa bianconera " un giocatore che amava la Juventus e che  si impegnò al massimo per difendere ed onorare la MAGLIA BIANCONERA . Da stolto quale sono, la prima volta che vidi giocare Brady dal vivo , era l'inizio del suo primo campionato con la Juventus, dissi ad alcuni miei amici , e nel contempo " soci " della Juve Club da me fondato : " MI SA CHE ABBIAMO PRESO L'UNICO GIOCATORE D'OLTRE MANICA CHE, INVECE DI CORRERE, IN CAMPO PASSEGGIA " - SPARAI QUELLA CHE SI RIVELO' UNA " CA .. diciamo .. VOLATA  PAZZESCA . DOPO 4/5 PARTITE IL SUO " SINISTRO " , ARMA LETALE PER GLI AVVERSARI , E LA SUA INNATA CAPACITA' MENTALE DI, VELOCE COME UN FULMINE,  PREVEDERE ED ANTICIPARE LO SVILUPPO DELLA MANOVRA BIANCONERA,  AVEVANO GIA' PRESO IN MANO LA " VECCHIA SIGNORA " GUIDANDOLA VERSO TRIONFI CHE NON DIMENTICHEREMO MAI .

 

F ) Ed il fatto che BRADY abbia avvertito il bisogno ed il desiderio di venire a Torino per donare allo " JUVENTUS MUSEUM " 

il " pallone " decisivo che permise alla JUVENTUS di vincere lo Scudetto, ancor più rende l'idea di quanto quest'Uomo sia

rimasto affettivamente legato alla " VECCHIA SIGNORA " : GRAZIE DI CUORE LIAM !  .salveStefano 

 

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P.S. -  e non solo, quella Domenica, più che speciale, almeno per il sottoscritto, fu " specialissima " :

in quell'ultima giornata di Campionato avvenne anche un altro evento calcistico che rese ancor

più " gaudente " quella Domenica : a pochi minuti dalla fine delle partite il " MILAN " retrocesse

in " SERIE B " .. ( lo .paceebene confesso :  sto ancora godendo adesso ... .yahooo)

 

 

 

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22 ore fa, Morglum ha scritto:

Azz, invecchiato maluccio porello. 

Invecchiato maluccio, ma io non mi capacito mai abbastanza delle minkiate che scrivete.

Manda pure una tua foto sul forum quando arrivi a 66 anni..

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2 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Amico, buon pomeriggio . 

 

Ti Ringrazio .. ma .. confermo e ribadisco che nulla, proprio nulla, vi è in me che, in un modo o nell'altro, 

quando di " Vecchia Signora " ci si diletta a ragionar, possa elevare la mia persona al ruolo di " Mitico 

cultore della Storia Bianconera " . 

 

Io sono .. solo ed esclusivamente .. una atavico/semplice/modesto ed indefesso amante della 

" JUVENTUS F.C. 1897 " che, come altri utenti di questo forum fanno e/o potrebbero fare, ciclicamente

si diletta a proporre vicissitudini/immagini/emozioni che, in maniera più o meno diretta, rimandano

all'ineguagliata " Leggenda Juventina ". 

 

Tutto qui : niente di più .. niente di meno . Chiunque coltivi una vera passione per la " Juventus " , come io probabilmente

ho iniziato a coltivare fin dal mio primo vagito, non dovrebbe avere remora alcuna a manifestare pubblicamente le sue 

esperienze e le sue conoscenze legate al " mondo bianconero " in senso lato  ... anche perchè, non dimentichiamolo mai,

per la serie " non s'è mai finito di imparare ", con il reciproco scambio di opinioni/informazioni, c'è sempre da imparare . 

 

Solo i superbi ed i megalomani sono convinti d'essere gli unici custodi di verità assolute ed incontrovertibili .

 

Ciò detto e premesso, veniamo a noi , anzi, veniamo al Grande    LIAM      Liam Brady, il gentleman irlandese col sinistro d'oro che conquistò l'Italia      BRADY

 

 

A ) Come avrai notato, e di ciò gli va dato debito merito, altri utenti hanno già inerito in questo topic 

alcuni post  molto piacevoli ed interessanti riguardo Brady e la sua, purtroppo breve ma assai intensa

di piacevolissime emozioni, avventura a " Tinte Bianconere ". Se non hai ancora letto questi messaggi,

ti consiglio di farlo, ne vale proprio la pena .

 

B ) LIAM BRADY - CALCIATORE  : UN CAMPIONE 

 

C ) LIAM BRADY - UOMO              : UN FUORICLASSE  - e/o - GENTLEMAN .. che dir si voglia  - .salve Chapeau ! 

 

D )   " QUANDO LA SEGRETARIA DI BONIPERTI MI CHIAMO' NEL SUO UFFICIO, COMPRESI TUTTO "

 

[…] è vero che finì tutto con un pianto nell’ufficio di Boniperti?

«Io non ho paura di piangere se mi emoziono, oggi come allora. Quando la segretaria di Boniperti mi chiamò nel suo ufficio, compresi tutto. È stata la settimana più brutta della mia vita […] Inizialmente, non volevo più giocare per la Juve. Poi parlai con qualche persona e compresi. Mancavano tre partite, dovevo giocarle. A Trapattoni chiesi solo una cosa, di non calciare più i rigori. E lui scelse Virdis».

 

Ma all’ultima giornata… «All’ultima giornata, con il Catanzaro, sullo 0-0 fischiarono un rigore per noi. Virdis era uscito e il Trap mi guardò. Con gli occhi, mi chiese di calciarlo. Trovai il coraggio. Non fu un gran rigore, ma il portiere si tuffò dall’altra parte…».

 

 

Poi l’ex calciatore racconta anche la sua attività attuale a Brighton?

«Sono un commentatore per la tv inglese e va bene così. Dopo tanti anni all’Arsenal, in cui lavoravo sette giorni a settimana, do tempo alla famiglia e agli amici. Sento Tardelli, vado spesso ad Alassio e presto sarò a Torino […]».

Da ex direttore di academy, che differenze ci sono tra i ragazzi di una volta e di oggi? «Una volta si poteva essere più diretti con loro, dire cose forti per il loro bene. Oggi ci sono agenti e famiglie che intervengono. E gli agenti ai ragazzi dicono sempre solo quello che i ragazzi vogliono sentirsi dire… Per loro il club ha sempre torto e molti talenti si perdono».

 

( 1 Aprile 2022 - Intervista della " Gazzetta dello Sport "   - ripresa da " Gli Eroi del Calcio " ) 

 

EIl primo incontro di Brady con il calcio italiano avviene nella primavera del 1980 quando l’ Arsenal ed elimina la Juventus nelle semifinali di Coppa delle Coppe: 1-1 a Londra, 1-0 per gli inglesi a Torin con rete di Vaessen all’87’. È quella una stagione d’oro per Liam. I giocatori professionisti inglesi lo eleggono Calciatore dell’anno; il presidente dei “Gunners”, Hillwood, fa il diavolo a quattro per aumentargli lo stipendio e prolungargli il contratto ma non ci riesce: «Mi dispiace per lui, ma io avevo già deciso», racconterà poi, «a giugno del 1980 avrei lasciato l’Arsenal e sarei venuto in Italia».

 

Sì, perche proprio in quella calda estate le frontiere sono nuovamente aperte e, dopo anni di ostracismo, si possono acquistare giocatori stranieri. La scelta della Juventus cade proprio su Liam Brady e viene maturata dopo varie opzioni, compreso Maradona che Boniperti e Giuliano inseguono vanamente con una puntata segreta in Argentina. Ai primi di luglio parte una telefonata all’avvocato Freeman, legale londinese che cura gli interessi dei più importanti calciatori d’oltre Manica, compreso Brady. La risposta è affermativa, non altrettanto agile la trattativa che si conclude comunque, col trasferimento di Liam alla Juventus.

 

Brady è un regista giovane, ma calcisticamente maturo; arriva in Italia con etichetta irlandese, ma rivela ben presto insospettate capacità di adattamento che gli consentono d’inserirsi senza problemi nella squadra bianconera. Con il suo arrivo nella Juventus ricompare il regista, giubilato da Trapattoni dopo la partenza di Capello ed interpretato successivamente, seppure in modo anomalo, da Benetti e Furino. Così la Juventus torna ad una manovra ordinata, basata sulla ricerca di impostazioni logiche e razionali, anche se il ritmo non eccezionale dell’irlandese riduce in parte le accelerazioni. «Con quel sinistro potrebbe scappare di prigione», aveva scritto un reporter londinese, non privo di humour.

 

Investito nei primi giorni da una curiosità che sfiora aspetti morbosi, Liam Brady si rifugia ben presto in un rapporto formalmente ineccepibile, ma che poco concede all’interlocutore. Soluzione necessaria ed appropriata. Ma ancora oggi, a distanza di anni, Brady viene ricordato nell’ambiente torinese con ammirazione e simpatia. Anche per la sua vita privata Liam lascia nel ricordo tracce indelebili. Lo prova il fatto che, in perfetto accordo con la moglie Sarah, Brady decide di far nascere a Torino la figlioletta Ella, che viene alla luce a metà gennaio 1983, quando l’irlandese già si trova a Genova, in quanto trasferito nell’estate precedente alla Sampdoria. Il collega preferito del biennio juventino è Tardelli, ma anche con Rossi e Cabrini i rapporti sono ottimi.

 

 

Le due stagioni di Brady alla Juventus sono coronate dalla conquista di altrettanti scudetti. Trapattoni dirà che sono gli scudetti che sente di più come suoi, maturati nel rinnovamento di una squadra che comincia a perdere qualche grosso nome del passato (Morini, Benetti e Boninsegna) per dare spazio a giovani che si chiamano Cabrini, Farina, Prandelli, Marocchino e Galderisi, oltre al recupero di Virdis ed alla progressiva affermazione di Brio. In quella squadra il sinistro di Brady, proietta di volta in volta i compagni verso il goal, lo stesso irlandese si segnala anche nei panni di goleador: 8 reti il primo anno, cinque il secondo.

 

Stupenda la prima stagione, anche se ci mette un po’ di tempo a prendere le misure del campionato italiano. Il vero Brady viene fuori il pomeriggio del 23 novembre 1980, mentre un terremoto squassava l’Italia del sud. La Juventus gioca contro l’Inter campione in carica, con una formazione decimata dalle squalifiche; Liam segna un goal ed un altro lo fa fare a Scirea. La squadra bianconera vince 2-1 e comincia, seriamente, ad inseguire la Roma.

 

La seconda stagione è meno appariscente ma è suggellata, comunque, da un significativo finale. Il 30 aprile 1982, un venerdì, alla vigilia delle ultime tre giornate di campionato, Liam viene informato, all’improvviso, che alla Juventus non sarà riconfermato. Deve cedere il posto a Michel Platini, acquistato il giorno stesso; l’evento matura nello spazio di ore, dalle 12:00 (ora in cui firma Platini) alle 20:00 (ora in cui Brady esce sconvolto dall’ufficio di Boniperti). Verso le 15:00, negli spogliatoi dello stadio, prima dell’allenamento pomeridiano, tocca a Trapattoni il ruolo di primo ed incolpevole messaggero. Brady non può restare alla Juventus, che qualche settimana prima ha acquistato Boniek come secondo straniero e sarà ceduto a condizioni, non meno vantaggiose, ad una società di suo gradimento; così, Brady firma per la Sampdoria.

 

Ma di Brady non si può non ricordare l’ultima partita in maglia bianconera, il 16 maggio 1982, a Catanzaro, giorno in cui la Juventus conquista lo scudetto approfittando del concomitante pareggio della Fiorentina a Cagliari. Vince 1-0 la Juventus, con un rigore trasformato dallo stesso irlandese per fallo di mano sulla linea di Celestini. L’episodio accade a metà ripresa, con la Juventus accanitamente protesa verso la vittoria. Liam, rigorista designato, si avvia a battere dal dischetto come se non fosse l’ultima partita e l’ultimo rigore nella Juventus, con un grandissimo esempio di professionalità. Il goal sancisce l’apoteosi bianconera ed è la rivincita morale di Brady: «Avevo due scelte, due possibilità: fare il professionista e calciare bene il rigore, oppure fare il bambino stupido e rifiutarmi di calciare o, peggio, sbagliare volutamente il tiro. Ho scelto di fare il professionista, ho tirato ed ho fatto goal». ( frase riportata in questo topic anche dall'utente

@robertotn  ) - 

 

Boniperti all’indomani dirà: Preso Platini, avevo un grosso problema. Ed un dispiacere enorme. Dirlo a Brady. Perché di stranieri ne erano consentiti soltanto due e noi avevamo già Boniek, preso in quegli stessi giorni. Brady, Boniek, Platini: uno era di troppo. Avessimo potuto tenerli tutti e tre, con Brady dietro a quei due, saremmo diventati la più grande squadra del mondo. Poi racconta come andò l’episodio e le inaspettate lacrime dell’irlandese di ghiaccio. Dopo avergli spiegato il problema, Liam pianse ed un po’ di magone venne anche a me. A fine stagione venni contattato da Paolo Mantovani, presidente della Sampdoria, per discutere la cessione del centrocampista irlandese. Il reingaggio di Liam l’ho fissato io. E Mantovani fu d’accordo su tutto“.  - ( tratto da " Storie di Calcio )   -

 

Fatto salvo il dato oggettivo ed incontrovertibile che L'Immenso GIAMPIERO BONIPERTI di " GIUOCO DEL CALCIO " e di tutto ciò che ad esso rimanda ne ha sempre capito almeno " UN MILIARDO DI VOLTE IN PIU' RISPETTO AL SOTTOSCRITTO " per ciò che concerne la sua affermazione che, se fosse stato possibile tesserare 3 giocatori stranieri, con PLATINI' & BRADY la Juventus sarebbe stata la " squadra più forte al mondo " .. sinceramente .. qualche uum dubbio lo nutro .. non tanto per l'eccelsa qualità " tecnica " di di LIAM che di MICHEL, la cui " tecnica " più che eccelsa era " divina ",  ma bensì per il fatto che " LE ROI " era  " UNO E TRINO " .. sapeva essere regista - finalizzatore - dettare i tempi della manovra - assist man - e  chi più ne ha .. più ne metta . Insomma, magari mi sbaglio, ma mi sarebbe parsa una coppia non troppo bene assortita .. in un certo senso, anche se non ne avrò mai la controprova, avrebbero potuto " pestarsi un po' i piedi . LE ROI, più che di Brady, aveva bisogno di calciatori alla " Bonini " .. ed in effetti così fu . Ho fin l'impressione che Boniperti abbia rilasciato questa dichiarazione per " addolcire un po' " la decisione di dover, suo malgrado, far uscire dalla " rosa bianconera " un giocatore che amava la Juventus e che  si impegnò al massimo per difendere ed onorare la MAGLIA BIANCONERA . Da stolto quale sono, la prima volta che vidi giocare Brady dal vivo , era l'inizio del primo campionato con la Juventus, dissi ad alcuni miei amici e nel contempo " soci " della Juve Club da me fondato : " MI SA CHE ABBIAMO PRESO L'UNICO GIOCATORE D'OLTRE MANICA CHE, INVECE DI CORRERE, IN CAMPO PASSEGGIA " .... SPARAI UNA " *.TA " PAZZESCA  ... DOPO 4/5 PARTITE IL SUO " SINISTRO " ... LETALE PER GLI AVVERSARI ... E LA SUA " MENTE " VELOCE COME UN FULMINE ... AVEVANO GIA' PRESO IN MANO LA " VECCHIA SIGNORA " GUIDANDOLA VERSO TRIONFI CHE NON DIMENTICHEREMO MAI .

 

F ) Ed il fatto che BRADY abbia avvertito il bisogno ed il desiderio di venire a Torino per donare allo " JUVENTUS MUSEUM " 

il " pallone " decisivo che permise alla JUVENTUS di vincere lo Scudetto, ancor più rende l'idea di quanto quest'Uomo sia

rimasto affettivamente legato alla " VECCHIA SIGNORA " : GRAZIE DI CUORE LIAM !  .salveStefano 

 

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P.S. -  e non solo, quella Domenica, più che speciale, almeno per il sottoscritto, fu " specialissima " :

in quell'ultima giornata di Campionato avvenne anche un altro evento calcistico che rese ancor

più " gaudente " quella Domenica : a pochi minuti dalla fine delle partite il " MILAN " retrocesse

in " SERIE B " .. lo .paceebene confesso _ sto ancora godendo adesso ... .yahooo

 

 

 

 

2 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

 

 

.

 

F ) Ed il fatto che BRADY abbia avvertito il bisogno ed il desiderio di venire a Torino per donare allo " JUVENTUS MUSEUM " 

il " pallone " decisivo che permise alla JUVENTUS di vincere lo Scudetto, ancor più rende l'idea di quanto quest'Uomo sia

rimasto affettivamente legato alla " VECCHIA SIGNORA " : GRAZIE DI CUORE LIAM !  .salveStefano 

 

.yahooo

 

 

 

Grazie per l'ottimo contributo Stefano (come sempre documentato ed esauriente)

 

Sai sono passati così tanti anni che non ricordavo che il  benservito a  Liam venne dato non solo per fare posto a Michel ma perchè il secondo slot era occupato da Boniek ed allora (ecco la cosa che scordavo) era possibile  il tesseramento di soli due stranieri.

Giustamente  come affermi tu Boniperti enfatizzò  non poco affermando che avendo potuto tenere tutti e tre saremmo stati la squadra più forte al mondo però sono certo che una collocazione interessante e fruttuosa in campo il Mister l'avrebbe trovata per  il nostro irlandese alle spalle degli altri due.

 

Buona serata a te e al JF

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