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Nicola_Cesare

Aia in subbuglio per spaccio di droga internazionale

Post in rilievo

1 ora fa, marcomazzoli87 ha scritto:

Stamattina al Tg5 hanno detto che 'sto D'Onofrio fu già arrestato nel 2020 per essere andato in pieno lockdown a spacciare droga con indosso la tuta da militare.

Io mi chiedo come sia possibile che non si siano accertati della fedina penale di 'sto tizio prima di affidargli un incarico così importante.

Wow. Genny a Carogna ha una fedina penale migliore di sto tizio.

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Il Byron Moreno di noialtri. Anche ufficiale medico dell esercito è stato (senza laurea).

Ci deve essere qualche problema nella verifica dei curricula.

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ragazzi, senza offesa, ma il titolo è abbastanza fuorviante: non è che si spacciasse droga all'interno dell'Aia... (anche se, a guardare certi arbitraggi, non ne sarei così sicuro)

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Questo è stato nominato procuratore degli arbitri mentre stava scontando una pena di 2 anni a causa di spaccio di stupefacenti.

Detenzione di 44 kg di ashish a un posto di blocco.

Precedentemente più di un'ombra durante la carriera arbitrale, si era distinto per un pugno a un dirigente durante una gara in cui faceva il guardalinee.

Il problema si è posto  in occasione del secondo fermo...

Tutto questo sotto il cappello do Aia e Figc.

C'è  un articolo dettagliato oggi su Repubblica di Pinci.

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L RITRATTO

LA SCALATA DI “RAMBO” AI VERTICI SENZA CURRICULUM

E.E. , ROMA

 

Sono diversi gli elementi inquietanti di questa storia. Tra questi il fatto che ricostruire il passato di Rosario D’Onofrio sia praticamente impossibile. Una cosa è certa, quest’uomo conduceva una doppia vita ed è riuscito in qualche modo a tenere nascosto tutto quello che avrebbe potuto compromettere la sua immagine pubblica. Di lui, 42enne originario della zona di Caserta ma da tempo trasferito a Milano, si sapeva che avesse un passato dell’Esercito. O meglio, in molti - anche all’Aia - erano convinti che ne facesse ancora parte: soltanto l’indagine della Dda milanese ha svelato che fosse un ex ufficiale, sospeso per motivi disciplinari quando emerse che non poteva essere un ufficiale medico, visto che la laurea che dichiarava di avere in Medicina risultava falsa. Del resto della sua vita, al di fuori dell’attività da procuratore arbitrale e prima dell’arresto di giovedì, non c’è praticamente traccia, nemmeno in quel pozzo senza fondo che è il web. Strano. E sia Aia sia Figc negano di avere un suo curriculum vitae. Stranissimo. Frugando si trova però il pugno che nel 2007 D’Onofrio, allora guardalinee, rifilò al presidente onorario della Valtarese: non venne sanzionato, da referto fu provocato e aggredito.

Ma come si spiega la carriera che nel mondo degli arbitri lo ha portato tanto in alto? D’Onofrio, che faceva parte della sezione di Cinisello Balsamo, era entrato nella Commissione disciplinare nel 2013, con Marcello Nicchi presidente. Un compito importante, ma comunque marginale. Il vero salto è arrivato nel 2021, poco dopo l’insediamento della nuova governance guidata da Alfredo Trentalange: l’11 marzo viene infatti nominato capo della Procura arbitrale, ruolo decisamente prestigioso e di forte responsabilità, visto che stava a lui indagare sulle irregolarità commesse dai direttori di gara. È chiaro che nessuno all’Aia sospettasse che D’Onofrio fosse nel mirino della Procura di Milano come membro di una gigantesca organizzazione criminale di narcotraffico internazionale (l’accusa parla di sei tonnellate di droga portate in Lombardia tra il 2019 e il 2021). È probabile invece che, in totale assenza di controlli, la sua esperienza militare possa essere apparsa ai vertici una garanzia di integrità... La carriera come corriere della droga (in realtà si occupava di tutta la logistica e secondo le intercettazioni veniva utilizzato anche come “picchiatore”) si interrompe il 21 maggio del 2020, quando Rambo (questo il suo soprannome) viene fermato dalla Guardia di Finanza al casello di Lainate con 40 chili di marijuana con conseguente arresto. La carriera all’interno dell’Aia invece continua, anzi, vola fino al vertice della Procura. In un anno e mezzo da procuratore D’Onofrio apre qualcosa come 1100 fascicoli, un’attività frenetica che non passa inosservata. Tanto che nel luglio scorso l’Aia gli consegna il premio Concetto Lo Bello, tra i più prestigiosi del settore. E quando la Procura Figc inizia a indagare su di lui (deferimento arrivato il 28 ottobre, l’udienza il prossimo 25 novembre), i vertici dell’Aia non la prendono affatto bene. Si fidavano ciecamente di D’Onofrio. Ora, dicono, si sentono «traditi».

 

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In un paese normale l'AIA sarebbe già stata commissariata e i vertici dovrebbero rendere conto di un errore così grave (se trattasi di errore e non di una scelta dettata da altri motivi...)

In un paese con valori morali forti l'opinione pubblica invocherebbe le immediate dimissioni dei vertici, e i dirigenti si sarebbero già dimessi spontaneamente senza attendere di essere commissariati.

In Italia... vabbé, che ve lo dico a fare?

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Mi piacerebbe che l’AIA ricevesse lo stesso trattamento mediatico che ricevono i rappresentanti delle varie tifoserie italiane quando sono sotto inchiesta.

 

Questo non lo dico per difendere le infiltrazioni delinquenziali che ci sono in alcune curve (sono indifendibili) ma peggio è che la feccia stia nelle istituzioni.

E che feccia…

 

 

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1 ora fa, wicked city ha scritto:

nel luglio scorso l’Aia gli consegna il premio Concetto Lo Bello, tra i più prestigiosi del settore

.doh

Un anno dopo l'arresto per traffico di droga... ma ci rendiamo conto? Moggi è stato radiato dal calcio per qualche telefonata, e questo riceve un premio dopo essere stato arrestato con 40 kg di droga in macchina. Ma è roba da bruciare tutto e spargere il sale... 

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6 ore fa, wicked city ha scritto:

L RITRATTO

LA SCALATA DI “RAMBO” AI VERTICI SENZA CURRICULUM

E.E. , ROMA

 

Sono diversi gli elementi inquietanti di questa storia. Tra questi il fatto che ricostruire il passato di Rosario D’Onofrio sia praticamente impossibile. Una cosa è certa, quest’uomo conduceva una doppia vita ed è riuscito in qualche modo a tenere nascosto tutto quello che avrebbe potuto compromettere la sua immagine pubblica. Di lui, 42enne originario della zona di Caserta ma da tempo trasferito a Milano, si sapeva che avesse un passato dell’Esercito. O meglio, in molti - anche all’Aia - erano convinti che ne facesse ancora parte: soltanto l’indagine della Dda milanese ha svelato che fosse un ex ufficiale, sospeso per motivi disciplinari quando emerse che non poteva essere un ufficiale medico, visto che la laurea che dichiarava di avere in Medicina risultava falsa. Del resto della sua vita, al di fuori dell’attività da procuratore arbitrale e prima dell’arresto di giovedì, non c’è praticamente traccia, nemmeno in quel pozzo senza fondo che è il web. Strano. E sia Aia sia Figc negano di avere un suo curriculum vitae. Stranissimo. Frugando si trova però il pugno che nel 2007 D’Onofrio, allora guardalinee, rifilò al presidente onorario della Valtarese: non venne sanzionato, da referto fu provocato e aggredito.

Ma come si spiega la carriera che nel mondo degli arbitri lo ha portato tanto in alto? D’Onofrio, che faceva parte della sezione di Cinisello Balsamo, era entrato nella Commissione disciplinare nel 2013, con Marcello Nicchi presidente. Un compito importante, ma comunque marginale. Il vero salto è arrivato nel 2021, poco dopo l’insediamento della nuova governance guidata da Alfredo Trentalange: l’11 marzo viene infatti nominato capo della Procura arbitrale, ruolo decisamente prestigioso e di forte responsabilità, visto che stava a lui indagare sulle irregolarità commesse dai direttori di gara. È chiaro che nessuno all’Aia sospettasse che D’Onofrio fosse nel mirino della Procura di Milano come membro di una gigantesca organizzazione criminale di narcotraffico internazionale (l’accusa parla di sei tonnellate di droga portate in Lombardia tra il 2019 e il 2021). È probabile invece che, in totale assenza di controlli, la sua esperienza militare possa essere apparsa ai vertici una garanzia di integrità... La carriera come corriere della droga (in realtà si occupava di tutta la logistica e secondo le intercettazioni veniva utilizzato anche come “picchiatore”) si interrompe il 21 maggio del 2020, quando Rambo (questo il suo soprannome) viene fermato dalla Guardia di Finanza al casello di Lainate con 40 chili di marijuana con conseguente arresto. La carriera all’interno dell’Aia invece continua, anzi, vola fino al vertice della Procura. In un anno e mezzo da procuratore D’Onofrio apre qualcosa come 1100 fascicoli, un’attività frenetica che non passa inosservata. Tanto che nel luglio scorso l’Aia gli consegna il premio Concetto Lo Bello, tra i più prestigiosi del settore. E quando la Procura Figc inizia a indagare su di lui (deferimento arrivato il 28 ottobre, l’udienza il prossimo 25 novembre), i vertici dell’Aia non la prendono affatto bene. Si fidavano ciecamente di D’Onofrio. Ora, dicono, si sentono «traditi».

 

Mamma mia sembra la storia di un film....

Un corriere della droga, chiamato Rambo e "picchiatore", che fa carriera negli organi di controllo degli arbitri di uno dei più importanti campionati al mondo perché nessuno, dicesi nessuno, si prende la briga di controllarne il curriculum...

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2 ore fa, garrison ha scritto:

Mamma mia sembra la storia di un film....

Un corriere della droga, chiamato Rambo e "picchiatore", che fa carriera negli organi di controllo degli arbitri di uno dei più importanti campionati al mondo perché nessuno, dicesi nessuno, si prende la briga di controllarne il curriculum...

Ma il curriculum è ancora niente: è stato arrestato con 40 kg di droga in macchina, ed è stato in carcere qualche mese... non è credibile che nessuno l'abbia saputo. E dopo l'arresto è stato promosso e premiato. 

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4 minuti fa, Minor threat ha scritto:

Ma il curriculum è ancora niente: è stato arrestato con 40 kg di droga in macchina, ed è stato in carcere qualche mese... non è credibile che nessuno l'abbia saputo. E dopo l'arresto è stato promosso e premiato. 

Avrà chiesto le ferie per fare la settimana bianca.

Bho, non so che dire, vicenda allucinante.

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9 ore fa, wicked city ha scritto:

L RITRATTO

LA SCALATA DI “RAMBO” AI VERTICI SENZA CURRICULUM

E.E. , ROMA

 

Sono diversi gli elementi inquietanti di questa storia. Tra questi il fatto che ricostruire il passato di Rosario D’Onofrio sia praticamente impossibile. Una cosa è certa, quest’uomo conduceva una doppia vita ed è riuscito in qualche modo a tenere nascosto tutto quello che avrebbe potuto compromettere la sua immagine pubblica. Di lui, 42enne originario della zona di Caserta ma da tempo trasferito a Milano, si sapeva che avesse un passato dell’Esercito. O meglio, in molti - anche all’Aia - erano convinti che ne facesse ancora parte: soltanto l’indagine della Dda milanese ha svelato che fosse un ex ufficiale, sospeso per motivi disciplinari quando emerse che non poteva essere un ufficiale medico, visto che la laurea che dichiarava di avere in Medicina risultava falsa. Del resto della sua vita, al di fuori dell’attività da procuratore arbitrale e prima dell’arresto di giovedì, non c’è praticamente traccia, nemmeno in quel pozzo senza fondo che è il web. Strano. E sia Aia sia Figc negano di avere un suo curriculum vitae. Stranissimo. Frugando si trova però il pugno che nel 2007 D’Onofrio, allora guardalinee, rifilò al presidente onorario della Valtarese: non venne sanzionato, da referto fu provocato e aggredito.

Ma come si spiega la carriera che nel mondo degli arbitri lo ha portato tanto in alto? D’Onofrio, che faceva parte della sezione di Cinisello Balsamo, era entrato nella Commissione disciplinare nel 2013, con Marcello Nicchi presidente. Un compito importante, ma comunque marginale. Il vero salto è arrivato nel 2021, poco dopo l’insediamento della nuova governance guidata da Alfredo Trentalange: l’11 marzo viene infatti nominato capo della Procura arbitrale, ruolo decisamente prestigioso e di forte responsabilità, visto che stava a lui indagare sulle irregolarità commesse dai direttori di gara. È chiaro che nessuno all’Aia sospettasse che D’Onofrio fosse nel mirino della Procura di Milano come membro di una gigantesca organizzazione criminale di narcotraffico internazionale (l’accusa parla di sei tonnellate di droga portate in Lombardia tra il 2019 e il 2021). È probabile invece che, in totale assenza di controlli, la sua esperienza militare possa essere apparsa ai vertici una garanzia di integrità... La carriera come corriere della droga (in realtà si occupava di tutta la logistica e secondo le intercettazioni veniva utilizzato anche come “picchiatore”) si interrompe il 21 maggio del 2020, quando Rambo (questo il suo soprannome) viene fermato dalla Guardia di Finanza al casello di Lainate con 40 chili di marijuana con conseguente arresto. La carriera all’interno dell’Aia invece continua, anzi, vola fino al vertice della Procura. In un anno e mezzo da procuratore D’Onofrio apre qualcosa come 1100 fascicoli, un’attività frenetica che non passa inosservata. Tanto che nel luglio scorso l’Aia gli consegna il premio Concetto Lo Bello, tra i più prestigiosi del settore. E quando la Procura Figc inizia a indagare su di lui (deferimento arrivato il 28 ottobre, l’udienza il prossimo 25 novembre), i vertici dell’Aia non la prendono affatto bene. Si fidavano ciecamente di D’Onofrio. Ora, dicono, si sentono «traditi».

 

È pronta la serie su netflix…..narcos Milano…..

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Ma questo ti fa capire come funziona la giustizia in Italia (o nel mondo). Se beccano me con 1 kg di hashish, vado in galera per anni, se beccano lui, si fa qualche mese e poi ritorna a fare carriera...

 

Qui c'è qualcosa che non va....E sicuramente verrà insabbiato tutto, perchè se davvero costui aveva le mani in pasta nella classe arbitrale, cade tutto il castello.

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16 minuti fa, Lucas Hector ha scritto:

Ma questo ti fa capire come funziona la giustizia in Italia (o nel mondo). Se beccano me con 1 kg di hashish, vado in galera per anni, se beccano lui, si fa qualche mese e poi ritorna a fare carriera...

 

Qui c'è qualcosa che non va....E sicuramente verrà insabbiato tutto, perchè se davvero costui aveva le mani in pasta nella classe arbitrale, cade tutto il castello.

Ma io spero che ci sia un errore in articolo che ho postato perché non riesco a capacitarmi di questa cosa

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9 ore fa, SuperT ha scritto:

Chissà chi l’ha messo lì..

Questa è la vera questione da approfondire 

1 ora fa, garrison ha scritto:

Avrà chiesto le ferie per fare la settimana bianca.

Bho, non so che dire, vicenda allucinante.

Eh sì proprio la settimana bianca sefz

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