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curvafiladelfia

Traffico di stupefacenti: definitiva l'assoluzione per Michele Padovano

Post in rilievo

Madò... 17 anni per la sentenza di secondo grado ed essere assolti. Terribile. La giustizia è un grosso problema di questo paese. Che purtroppo non si vuole risolvere perché ai colpevoli conviene ingolfare i tribunali. Scusate l'OT.

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Quando scrivevo che la magistratura è il male di questo paese (a proposito delle inchieste sulla Juve) qualcuno rideva. 

 

Vi ripeto: pregate, soprattutto da innocenti, di non trovarvi mai tra le grinfie della giustizia italiana. 

 

Michele Padovano è stato:

1) 3 mesi in carcere

2) Condannato in primo grado

3) Condannato in secondo grado

4) La cassazione ha chiesto la revisione del processo 

5) Assolto con formula piena nella revisione del processo

 

Ora molto probabilmente (e direi anche giustamente) chiederà i danni allo stato (la vita rovinata non ha ovviamente prezzo), lo stato pagherà, e i giudici e PM degli step 1),2) e 3) continueranno a fare danni impunemente in giro per il paese. 

 

Magistratura Rovina del paese! 

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15 ore fa, curvafiladelfia ha scritto:

Sono contento per lui, anche se aspettare 17 anni prima di avere giustizia é una cosa inaccettabile.

 

Oh-Oh-Oh-Oh Michele Padovano Oh-Oh-Oh-Oh🏁🏁

Ascoltato stamani un piccolo approfondomento su radio 24.

Assolto in cassazione dopo 17 anni dalla prima condanna, alcuni mesi in carcere poi arresti domiciliari e obbligo di firma.
Lasciato in attesa per 17 anni e poi completamente  assolto in cassazione...

Tempistiche e procedure inaccettabili 

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Per formazione sono molto sensibile ai temi giudiziari, Padovano purtroppo è l'emblema di quello che accade in questo paese fallito. 

 

Per fortuna che la sua assoluzione ha un po' di risalto mediatico, per molti viene urlata la colpevolezza ma non le assoluzioni o i proscioglimenti.

 

Curiosità: quando fu condannato sui giornali era l'ex juventino, oggi è l'ex calciatore 

 

Sono molto contento per lui

 

 

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18 ore fa, Juventinocomasco ha scritto:

era accusato di aver prestato 35.000 euro ad unn trafficante per comprare droga, adesso io non sono esperto, ma non credo che con 35.000 euro ne compri chissà quanta

Beh, se è hashish si. Comunque mai superiore ai 30 kg  all'ingrosso. Magari c'era un super offerta a cui non si poteva dire di no.

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3 ore fa, Third stone from the sun ha scritto:

Ascoltato stamani un piccolo approfondomento su radio 24.

Assolto in cassazione dopo 17 anni dalla prima condanna, alcuni mesi in carcere poi arresti domiciliari e obbligo di firma.
Lasciato in attesa per 17 anni e poi completamente  assolto in cassazione...

Tempistiche e procedure inaccettabili 

Che ti rovinano la vita. Nessuno ti può ripagare per anni persi così e con tanta preoccupazione e paura.

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8 ore fa, RogerWaters ha scritto:

Per formazione sono molto sensibile ai temi giudiziari, Padovano purtroppo è l'emblema di quello che accade in questo paese fallito. 

 

Per fortuna che la sua assoluzione ha un po' di risalto mediatico, per molti viene urlata la colpevolezza ma non le assoluzioni o i proscioglimenti.

 

Curiosità: quando fu condannato sui giornali era l'ex juventino, oggi è l'ex calciatore 

 

Sono molto contento per lui

 

 

Anchio sono contento. Vero,  Da reo era ex juventino ...Tutto nella norma in questo paese fallito come hai detto bene. 

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Quoto

Michele Padovano, l'ex juventino assolto dall'accusa di aver trafficato droga: "Ridatemi 17 anni di vita"

di Maurizio Crosetti

 

Arrestato nel 2006, scagionato soltanto adesso nell'appello bis, dopo quattro processi, tre mesi in carcere e nove ai domiciliari. Aveva prestato soldi al capobanda, suo amico di infanzia: "Tra i pochi amici che mi sono sempre rimasti affianco Gianluca Vialli, che mi spingeva a non mollare"

 

SETTIMO TORINESE – Michi ha la faccia contenta, Michi è al circolo dove gioca a biliardo tra la fabbrica e l’autostrada. A Michi tutti adesso dicono “bravo, che bello, siamo felici, lo sapevamo che eri innocente”. Ma Michele Padovano, 56 anni, una Champions e uno scudetto con la Juventus, una carriera di attaccante fra Cosenza, Pisa, Napoli, Genoa, Reggiana, Crystal Palace, Metz e Como, ha dovuto aspettare 17 anni per non essere più guardato come un delinquente, come un trafficante di droga.

Quanta vita c’è, dentro 17 anni?

"Tanta, troppa. Quasi tutta. E non torna indietro. Chi me la rende? Ogni mattina mi svegliavo con l’ossessione, e poi restava sempre con me: fine pena mai. È un miracolo se non impazzisci o non ti ammali di brutto".

La arrestano il 10 maggio 2006.

"Dopo una pizza con gli amici. Mi bloccarono due volanti, gli agenti armati, pistole in pugno. Tutti in borghese. Nessuno parlava, nessuno mi spiegava. La spada mi è entrata in testa in quel momento e c’è rimasta una vita".

Da campione a narcotrafficante.

"Mi portarono subito in caserma a Venaria: le foto segnaletiche, le impronte digitali. Poi mi diedero i trecento fogli dell’ordinanza: “Tieni, studia e capirai”. Ma io non capivo proprio niente. Questi sono pazzi, pensavo".

Quale l’umiliazione peggiore?

"Con le manette ai polsi provi dolore, senti freddo e vergogna. Nella notte mi trasferirono a Cuneo sul blindato, si sta seduti dentro una specie di gabbia. Mi scappava la pipì, non volevano farmela fare. Alla fine ci fermammo in un autogrill semivuoto, c’era solo una famiglia, mi guardarono strano. La mia forza è nata lì. Dimostrerò di essere innocente, mi ripetevo, servisse anche tutta la vita. Mangiavo solo mele".

Poi il carcere speciale di Bergamo. Cosa accadde?

"Lì ho conosciuto un fratello, Bonnie Bonera che stava dentro già da diciotto anni. Mi capì al volo. Disse: 'Tu qui non c’entri niente ma sta’ zitto, non lamentarti e non rompere i * a nessuno'. La mattina, sveglia alle 6 con i manganelli che sbattono sulle sbarre, come nei film. Allenavo la squadra dei detenuti, e la domenica la partita: meraviglioso. Dalla cella vedevamo il campetto d’erba, che bello, pensavo, però era quello delle guardie. Il nostro, solo terra battuta".

In quella cella lei ha visto la finale dei Mondiali.

"I miei amici in campo, Del Piero, Ferrara che aiutava Lippi, Cannavaro che a Napoli mi chiedeva la macchina se doveva uscire con una ragazza, e io in gabbia. Per fortuna c’era la tivù. Le guardie mi chiedevano: 'Michele, che dici, si vince?'".

Cosa ricorda del ritorno a casa?

"Giocavo a carte. Venne un agente gridando 'liberante!', ma nessuno tra noi sapeva chi fosse anche se tutti speravamo di esserlo. Non te lo dicono prima, è una delle tante forme di violenza, per piegarti. Poi i domiciliari, nove mesi, e la prima condanna: 8 anni e 8 mesi, diventati 6 anni e otto mesi in appello. Senza la Cassazione sarei ancora dentro. Alle udienze di primo grado, uno dei giudici ogni tanto si addormentava".

Come si sopravvive?

"Con una moglie come Adriana, un figlio come Denis e due avvocati come Michele Galasso e Giacomo Francini: sono stati loro a salvarmi la vita".

E gli amici?

"Spariti quasi tutti. Non Gianluca Presicci che giocava con me a Cosenza, non Gianluca Vialli che era meraviglioso e mi ripeteva 'Michi, non mollare un *'. Il mio leader. Venne a testimoniare, provarono a tirare dentro pure lui. Padovano, Vialli e la cocaina: ma quando?".

 È vero che ha perso tutto?

"Sì. Ho dovuto vendere quello che avevo, 17 anni sono lunghi. Mi sono reinventato, prima ho preso un bar, poi un parco giochi per bambini ma il Covid ci ha fregato. Quando mi arrestarono avevo 38 anni, ero un dirigente del calcio. Ora vorrei che attraverso il lavoro mi venisse restituito un po’ di quello che ho perduto. Sono un uomo di campo e vorrei ricominciare da lì, va bene anche come magazziniere".

Avrà pur chiesto aiuto a qualche vecchio amico, no?

"Soltanto porte chiuse: spariti tutti. Negli sguardi degli altri vedevo il pregiudizio, il sospetto, pensavano fossi Pablo Escobar e non un errore giudiziario".

 Il suo, forse, è stato non rinnegare un amico.

"Si chiama Luca Mosole, siamo cresciuti insieme. Faceva cose con le quali non c’entravo: lo intercettarono e conclusero che ci fossi di mezzo anch’io. Ma gli avevo solo prestato dei soldi per comprare cavalli: l’ho dimostrato".

C’è una parola per definire tutto questo? 

"Solitudine".

Essere stato un campione l’ha aiutata a combattere?

"Beh, la mentalità è quella".

Come si sente adesso? 

"Felice come non mai e stordito, fuso, la botta di adrenalina è stata troppo potente. La paura del futuro è comunque meno grande della forza di rimettermi in gioco, zero a zero e palla al centro. Ma se la date a Padovano, quella palla, lui farà gol".

 

Fonte: Repubblica 

 

Assurdo... Mi piange il cuore a leggere queste parole. La magistratura è il male del paese. 

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7 minuti fa, effe1986 ha scritto:

E gli amici?

"Spariti quasi tutti. Non Gianluca Presicci che giocava con me a Cosenza, non Gianluca Vialli che era meraviglioso e mi ripeteva 'Michi, non mollare un *'. Il mio leader. 

non so voi, ma io mi commuovo

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11 minuti fa, Trezegol_88 ha scritto:

Fossi in lui chiederei il risarcimenti danni.

Sicuramente lo farà, ci vorranno altri anni e comunque niente ti restituisce 17 anni di vita rovinata. 

4 minuti fa, juventino milanese ha scritto:

non so voi, ma io mi commuovo

Vialli era un grande. Se vogliamo tornare ad essere grandi dovremmo prendere più Vialli e meno Pogba, piccolo off topic. 

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Vedersi rovinati 17 anni di vita per la sola colpa di aver prestato dei soldi a un amico...ma come si può sopportare di vivere in un paese del genere? E noi saremmo uno stato di diritto? Che vergogna...

E mai nessuno che paga per abomini del genere...io non riuscirei a dormire la notte per i sensi di colpa...

 

Ora spero che tutti coloro che gli hanno voltato le spalle abbiano almeno il buongusto di non farsi più rivedere...perchè fossi in lui a quel punto sì che rischierei sul serio la galera...ma almeno stavolta sarebbe a ragion veduta!

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Michelone...spero che ti lascerai alle spalle questa ingiustizia schifosa di questo paese di m🤢..., sempre pronto ad attaccare giocatori ed ex giocatori bianconeri.

Grazie ancora per quel goal al Real@@

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1 ora fa, effe1986 ha scritto:

Sicuramente lo farà, ci vorranno altri anni e comunque niente ti restituisce 17 anni di vita rovinata. 

Questo mi pare ovvio.

Ma certi cialtroni non dovrebbero farla franca a prescindere.

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