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Pubblicate le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni sulle plusvalenze: impianto accusatorio considerato solido

Post in rilievo

Ed ora non ci resta che attendere il processo sulle manovre stipendi, di quest'ultimo ho più paura delle multe che si potrebbero ricevere che dei punti di penalizzazione, che a mio avviso potrebbero pure essere più di una decina.

Premetto per l'ennesima volta che non mi intendo di giustizia sportiva ma è da molto tempo che ho la forte sensazione che la società alla fine di tutto patteggerà per evitare danni peggiori.

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23 minuti fa, wendigo67 ha scritto:

Secondo te come mai si chiama tribunale aministrativo regionale?

ha già aiutato squadre in passato tipo in farsopoli

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28 minuti fa, scienzo ha scritto:

chinè è fuori dai giochi per le plusvalenze.....

Quindi la penalità la deciderà un altro ? Uno che simpatizza almeno la Juve riusciamo a metterlo ?  o sarà sostituito da uno della Curva B ? 

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3 minuti fa, John camp ha scritto:

Tranquilli... Come al solito.. La calzetta dello sport..(come accadde nel 2006)...ha già emesso l'eventuale sentenza... nuova penalizzazione ed esclusione dalle coppe Europee.. Tutto questo si chiama pressione giornalistica con evidente accanimento nei confronti della tanta "odiata" juventus.... VERGOGNOSI... 

non compro e non clicco su nessun articolo del mulo rosa dal 2006

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29 minuti fa, LibeLibeccio ha scritto:

Credo che ci sia solo tu a non sapere che Mazzini fosse un amico di Moggi.

Che non significa niente di più di quello che oggi ci manca, ovvero uno che ti guarda le spalle.

 

Ma se rispondi così o sei troppo xxxx o sei troppo xxxx.

credo che sia solo tu a non sapere che fosse una semplice amicizia e non un uomo della JUVENTUS

 

Quale Mazzini esattamente era un nostro uomo

quello che telefonava a Facchetti?

quello radiato con l'accusa di aver favorito la Fiorentina per non farla retrocedere?

quello che riceveva telefonate di Lotito alle 2 di notte per avere rassicurazioni che non ci fosse nessuno sopra di lui?

 

Le basi

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Adesso, battlehymn ha scritto:

Inutile girarci attorno.

Da ronaldo in poi siamo affondati economicamente poi il covid e l'incompetenza hanno fatto il resto.

Totalmente d'accordo.

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1 ora fa, Chiesa73 ha scritto:

Prima d sparare cose a vanvera leggetevi pure questo articolo di Cataldo Intrieri su Linkiesta

 

Non per fare il rompi *, ma é da gennaio che citiamo l'avvocato di turno, che scrive cose giustissime in punta di diritto, che viene costantemente calpestato dalla giustizia sportiva. 

 

É inutile, bisogna trascinarli nei tribunali ordinari

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6 minuti fa, AndJuv1897 ha scritto:

Quindi la penalità la deciderà un altro ? Uno che simpatizza almeno la Juve riusciamo a metterlo ?  o sarà sostituito da uno della Curva B ? 

e io che ne sò......ghgh

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3 minuti fa, Tommy Egan ha scritto:

non compro e non clicco su nessun articolo del mulo rosa dal 2006

Completamente in linea con te... Infatti anch'io non compro... Ma inevitabilmente  in rete ci si imbatte in notizie provenienti da suddette fonti... spudoratamente prevenute ed in completa malafade... Mi consolo pensando che il loro odio... è il nostro orgoglio... 

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15 ore fa, 32sulcampo ha scritto:

Sembri uno dei sottosviluppati che fingono di fare i giudici alla CAF:

Quali reati ha commesso? Sai rispondere a una semplice domanda o vuoi continuare a fare il buffone?

la 2 che hai detto

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1 ora fa, Anakin Skywalker ha scritto:

Non per fare il rompi *, ma é da gennaio che citiamo l'avvocato di turno, che scrive cose giustissime in punta di diritto, che viene costantemente calpestato dalla giustizia sportiva. 

 

É inutile, bisogna trascinarli nei tribunali ordinari

Esatto .sisi

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28 minuti fa, davjuve ha scritto:

Esistono solo gli affari, non i sentimenti.

Ma se la Juve (il calcio) non è fonte di guadagno, decade anche l’idea degli affari.

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1 minuto fa, LibeLibeccio ha scritto:

Possibile sia come dici tu…siamo nel campo delle illazioni.

AA non la vendera mai...unica cosa ci potebbe essere una uscita da exor e acquisizione di AA di tutta la societa.

il resto è solo onanismo

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15 minuti fa, AresTest ha scritto:

credo che sia solo tu a non sapere che fosse una semplice amicizia e non un uomo della JUVENTUS

 

Quale Mazzini esattamente era un nostro uomo

quello che telefonava a Facchetti?

quello radiato con l'accusa di aver favorito la Fiorentina per non farla retrocedere?

quello che riceveva telefonate di Lotito alle 2 di notte per avere rassicurazioni che non ci fosse nessuno sopra di lui?

 

Le basi

Cosa è successo alla Juventus prima del 2006?

Niente.

 

A meno che non si pensi che fosse tutto rose e fiori, i ragionamenti dovrebbero portare a certe deduzioni.

Dovrebbero.

2 minuti fa, Hoolk ha scritto:

AA non la vendera mai...unica cosa ci potebbe essere una uscita da exor e acquisizione di AA di tutta la societa.

il resto è solo onanismo

Onanismo di cosa?

Oggi come oggi per me sono possibilità di valore equivalente.

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Adesso, LibeLibeccio ha scritto:

Cosa è successo alla Juventus prima del 2006?

Niente.

 

A meno che non si pensi che fosse tutto rose e fiori, i ragionamenti dovrebbero portare a certe deduzioni.

Dovrebbero.

A quindi secondo LibeLibeccio la Juve rubba ogni santissimo anno e quindi fino al 2006 Mazzini ci ha protetto

 

interessante

 

Grazie Innocenzo

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Adesso, LibeLibeccio ha scritto:

Ma se la Juve (il calcio) non è fonte di guadagno, decade anche l’idea degli affari.

Infatti Marchionne chiedeva la vendita, ma la Juve è invendibile per tanti motivi.

 

Dal 2011 in poi ha cominciato anche a far soldi e a detenere beni immobili, le cose hanno cominciato ad essere non più un peso morto.

 

Fin quando non si presenta un matto con 2 miliardi va bene, ma senza strafare e senza immolarsi per quisquiglie - i fatti che vengono discussi in questo topic, ad esempio.

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25 minuti fa, MegaFun ha scritto:

Premetto per l'ennesima volta che non mi intendo di giustizia sportiva ma è da molto tempo che ho la forte sensazione che la società alla fine di tutto patteggerà per evitare danni peggiori.

Tu sensazione, io quasi convinzione

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Quoto

Le strane motivazioni del Coni sulla Juventus e le prospettive di un caso ancora aperto

La sentenza rivela un paio di torsioni pericolose sul principio di legalità: una sul fair value e la liceità delle operazioni a specchio, l’altra sul fatto che il club è stato condannato per fatti diversi da quelli per cui era stato in origine incolpato

Criticare le sentenze che danno torto è uno degli hobby preferiti degli avvocati. Non serve a molto ma attenua l’ulcera, aiuta a capire gli errori – quando ce ne sono – e soprattutto l’aria che tira. Per la Juventus, bruttissima: il Collegio di garanzia del Coni, l’equivalente nel diritto sportivo della Corte di Cassazione per la giustizia ordinaria, ha pubblicato le motivazioni della sentenza con cui ha ratificato l’operato della Corte di Appello federale e del procuratore Giuseppe Chinè per quanto riguarda la colpevolezza del club torinese e dei suoi vertici in ordine a tutte le accuse mosse sul caso plusvalenze.

E dunque piena responsabilità, non solo per l’alterazione dei bilanci ma anche e soprattutto per violazione del principio di lealtà sportiva (il famoso e stracitato art. 4 del codice di giustizia sportiva).

 

Di più: ha tenuto a sottolineare, il collegio, in uno dei passaggi della sentenza, che vi è piena consonanza tra il codice adottato dal Coni e regolamenti delle singole federazioni, sicché è inutile confidare per i club “ribelli” in una qualche vaga differenza di posizioni per quanto riguarda la politica giudiziario-sportiva, un messaggio chiarissimo per darsi una regolata anche in futuro.

 
 

Tuttavia ad «una prima lettura» (come dicono i giuristi) la sentenza rivela un paio di torsioni pericolose che allontanano il diritto sportivo dal processo di progressivo avvicinamento – che sembrava volesse imboccare – ai principi che regolano il giusto processo e le sentenze delle corti europee in tema di tutela dei diritti individuali.

Due i punti delicati che investono il principio di legalità – cioè il diritto che gli stati democratici riconoscono ai propri cittadini di avere chiara la conseguenza eventualmente illecita delle proprie condotte prima di porle in atto.

Nel caso della Juventus, come noto, il punto cruciale era l’illiceità delle cosiddette operazioni a specchio di compravendita dei giocatori, quelle che consentivano – la pratica non sarà più possibile in futuro – di ammortizzare in più anni di bilancio il prezzo di acquisto di un giocatore altrui ma di portare subito in attivo il prezzo di vendita del proprio con immediato sollievo della contabilità. Il collegio di garanzia ha confermato che violano i criteri posti dal paragrafo 45 dello IAS 38 (International Accounting Standard) un protocollo di riferimento per i criteri di valutazione dei beni immateriali, come sono le prestazioni degli atleti.

 

La norma prevede che «il costo di tale attività immateriale è valutato al fair value (valore equo) a meno che a) l’operazione di scambio manchi di sostanza commerciale, o b) né il fair value (valore equo) dell’attività ricevuta né quello dell’attività ceduta sia misurabile attendibilmente. Se l’attività acquistata non è valutata al fair value (valore equo), il suo costo è commisurato al valore contabile dell’attività ceduta».

Messa così, una dichiarazione di puro principio (checché ne pensino alcuni giuristi della domenica sportiva), non applicabile alla valutazione di beni immateriali come le prestazioni sportive per cui il fair value non è possibile salvo prendere per Vangelo le valutazioni del Fantacalcio o dei siti sportivi.

 

Infatti, riconosce la stessa sentenza, la prima precisa definizione della illiceità delle operazioni a specchio è stata fornita da una delibera della Consob adottata dopo i controlli sulla contabilità che ha definito tali compravendite come vere e proprie «permute» che vanno contabilizzate a «costo zero» e non separatamente.

Aggiungiamo che la cosa era tutt’altro che pacifica, al punto da indurre il governo italiano – su impulso del ministro dello Sport – a varare in tutta fretta dentro il decreto “mille proroghe” una norma ad hoc poi ritirata per difetto delle condizioni di urgenza.

 

Dunque non esisteva alcuna espressa regolamentazione sulla valutazione degli scambi che potesse definire i contorni dell’illecito da plusvalenza prima che si pronunciasse la Consob, e oggi il giudice sportivo. Nel “mondo di fuori” una grave violazione di un principio fondamentale.

Il secondo punto altrettanto grave concerne il fatto che la Juventus, tramite una procedura di revisione di una prima sentenza di assoluzione, è stata condannata per fatti nuovi e diversi da quelli per cui era stata in origine incolpata.

Al club era inizialmente contestato un mero illecito amministrativo (1 comma art. 31) punito con la sola sanzione pecuniaria, trasformato poi in illecito sportivo dopo l’acquisizione degli atti di indagine della procura di Torino.

Il collegio riconosce tale mutamento, ma lo ritiene legittimo come espressione del diritto del giudice sportivo a dare una qualificazione giuridica autonoma dei reati anche se divergente dall’accusa formulata dalla procura.

Ebbene, con il dovuto rispetto, tale principio nel diritto ordinario è considerato come una violazione del diritto di difesa da almeno un decennio, allorché con nota sentenza (Drassich vs Italia) la Corte europea dei diritti umani sanzionò giudice italiano che aveva cambiato nel processo di appello il tipo di reato per il quale l’imputato era stato condannato. Si noti: in un giudizio di appello, mentre nel caso della Juve ciò è avvenuto addirittura in una procedura straordinaria di revisione.

Si dirà che tutto ciò è frutto del conclamato principio di autonomia dell’ordinamento sportivo rispetto a quello della giustizia ordinaria, ma qui il discorso si fa delicato e preannuncia futuri aspri contenziosi.

Sia il Tar sia il Consiglio di Stato – cui hanno preannunciato si rivolgeranno alcuni dei condannati – con diverse pronunce, di cui qui si è scritto, ha ribadito che (autonomia o no) tutti i vari ordinamenti particolari, compreso quello sportivo, devono rispettare i principio e i diritti fondamentali dei cittadini: il principio di legalità, oltre che quello di difesa, rientra nel novero.

Sul punto, la sentenza manifesta un qualche imbarazzo – se non un vero e proprio contrasto – tra i giudici del collegio che hanno accolto i ricorsi di Pavel Nedved ed altri amministratori sul presupposto che non sia provato che gli stessi fossero informati sulla natura illecita delle transazioni.

Eppure la pratica delle plusvalenze era diffusa e nota non solo nella Juventus – che pure è l’unica a risponderne. Difficile spiegare il doppio registro, se non come espressione di un dubbio che deve aver attraversato il collegio.

Incertezza che sembra investire la posizione della stessa società, cui si riconosce di avere predisposto un modello organizzativo anche se non avrebbe fornito dati sulla sua efficacia e con ciò aprendo una strada per il futuro ai club coinvolti per responsabilità dei propri tesserati in ordine all’allenamento del principio di responsabilità oggettiva.

È probabile che si siano volute attenuare le conseguenze sanzionatorie cercando un compromesso, magari differendo la punizione alla prossima stagione.

Insomma, il caso non è chiuso: oggi va registrato l’arroccamento dell’ordinamento sportivo su se stesso ed è facile intuire il messaggio in filigrana ai grandi club che volessero coltivare eccessive ambizioni di autonomia. È da vedere quanto la cittadella resisterà al mondo di fuori che bussa. E non è un discorso che possa limitarsi ai bilanci.

Articolo Monumentale di Cataldo Intieri su l'inchiesta

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1 minuto fa, robros ha scritto:

Tu sensazione, io quasi convinzione

Non ho la palla di cristallo ma la nostra situazione (per chi volveva vedere la realtà) era già molto seria a dicembre, figuriamoci ora che stanno arrivando le sentenze definitive.

A me non piace il patteggiamento perchè ti toglie la dignità ma a volte è necessario, non patteggiare peggiorerebbe solo le cose... almeno questo è il mio pensiero.

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38 minuti fa, Atlantic ha scritto:

Come se non fosse già successo...

E noi dovremmo saperlo molto bene.

Ma che stai farneticando.....

La Juve ritirò il ricorso al Tar nel 2006....le incompetenze successive del Tar derivano da quel ritiro.

Al contrario ogni volta che si va al Tar é la Figc a tremare, ricordati DeLa e la sua minaccia di ricorrervi per le multiproprietà...

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1 minuto fa, messapicoprimitivo ha scritto:

Ma che stai farneticando.....

La Juve ritirò il ricorso al Tar nel 2006....le incompetenze successive del Tar derivano da quel ritiro.

Al contrario ogni volta che si va al Tar é la Figc a tremare, ricordati DeLa e la sua minaccia di ricorrervi per le multiproprietà...

Tu vivi nel mondo dei sogni e poi dici che sono io a farneticare... 

 

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38 minuti fa, MegaFun ha scritto:

Ed ora non ci resta che attendere il processo sulle manovre stipendi, di quest'ultimo ho più paura delle multe che si potrebbero ricevere che dei punti di penalizzazione, che a mio avviso potrebbero pure essere più di una decina.

Premetto per l'ennesima volta che non mi intendo di giustizia sportiva ma è da molto tempo che ho la forte sensazione che la società alla fine di tutto patteggerà per evitare danni peggiori.

Cosa che sulle plusvalenze doveva fare praticamente a marzo 2022. E speriamo non facciano un'altra cavolata sulla manovra stipendi.

 

Si vuole andare a fare la guerra per sanzioni amministrative, mi fa impazzire 'sta cosa.

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