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garrison

Il Milan e la ramanzina dei tifosi - Sul rapporto malato del calcio italiano con le curve

Post in rilievo

Bell'articolo tratto da il Post, che trae spunto dalla vicenda dell'altro giorno dopo a sconfitta del Milan a La Spezia

 

Sabato sera il Milan ha perso 2-0 a La Spezia nella quartultima giornata di campionato. È stata una sconfitta piuttosto significativa, perché è arrivata dopo quella subita nel derby contro l’Inter di mercoledì scorso e perché ha compromesso anche la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Il Milan insomma è in difficoltà nel periodo cruciale della stagione e rischia di terminarla a mani vuote: un notevole passo indietro considerando lo Scudetto vinto l’anno scorso. Oltre al risultato, della partita di sabato si sta parlando anche per quello che è successo alla fine. La squadra e l’allenatore, Stefano Pioli, sono andati infatti sotto il settore riservato ai tifosi del Milan e lì sono rimasti per circa un minuto ad ascoltare a testa bassa cosa avevano da dire i capi del tifo organizzato, gli ultras.

Per Pioli è stato un discorso di incoraggiamento; per il presidente del Milan, Paolo Scaroni, «è stata una cosa positiva». La procura della Federcalcio sta però indagando per cercare di capire meglio cosa sia successo, dato che dal 2015 i confronti tra tifosi e squadre possono essere sanzionati se assumono toni minacciosi. A parlare alla squadra è stata una persona in particolare, Francesco Lucci, capo della “curva sud” milanista in assenza del fratello Luca, ritenuto il vero capo della curva, nonché proprietario della “sede” del tifo organizzato milanista a Sesto San Giovanni e condannato nel 2019 a un anno e mezzo di carcere per traffico internazionale di droga. Anche Francesco Lucci ha una lunga serie di procedimenti a suo carico: nel 2018 fu arrestato con l’accusa di estorsione e in passato è stato condannato per reati legati al tifo organizzato, nonché oggetto di Daspo (il divieto di accedere alle manifestazioni sportive). Non si sa ancora che cosa abbia detto di preciso Lucci ai giocatori, ma la curva aveva poi accompagnato la squadra al rientro negli spogliatoi cantando cori di incoraggiamento. E lo stesso è poi successo domenica al centro sportivo di Milanello, dove i componenti della curva si sono ritrovati per rinnovare il sostegno in vista del derby di ritorno contro l’Inter di martedì sera, sempre davanti a squadra e allenatore. Fatti come questi, che si ripropongono spesso e un po’ ovunque, riportano l’attenzione sull’influenza delle curve nel calcio italiano. Nel caso del Milan, gli ultras si fanno chiamare esplicitamente “banditi”, il loro simbolo è una persona incappucciata a volto semicoperto, si vestono prevalentemente di nero e obbligano gli altri tifosi a fare lo stesso. I loro capi, come i fratelli Lucci, hanno precedenti penali e processi in corso, eppure tutto questo non impedisce loro di parlare alla squadra, di organizzare coreografie con il sostegno del club o di fare entrare allo stadio ed esporre previa autorizzazione simboli eloquenti, come il volto del tifoso incappucciato con cui si identificano.

 

Momento difficile per il #Milan 🔴 Il colloquio sotto la curva con i tifosi si chiude fra gli applausi

 

#SpeziaMilan #SerieATIM #DAZN pic.twitter.com/j4ykfzyksX

 

Per le società, grandi o piccole che siano, la gestione del tifo organizzato rimane qualcosa di complicato e poco chiaro in cui ogni azione può avere delle ripercussioni, da una parte o dall’altra. Nel caso del Milan, ma anche dell’Inter, si tratta inoltre di organizzazioni estremamente numerose, radicate e con molti interessi. Le due tifoserie milanesi gestiscono da anni alcuni parcheggi attorno allo stadio Meazza a San Siro, e tramite percentuali o gestioni dirette guadagnano anche con i chioschi che vendono panini davanti agli ingressi. Ma l’influenza che le curve esercitano sui club può passare anche dal semplice tifo. In caso di contrasti o mancate concessioni, per esempio sulla disponibilità di biglietti, gli ultras usano il tifo a loro piacimento, indirizzandolo contro qualcuno o scegliendo di “scioperare”, cioè di non sostenere più la squadra con cori e coreografie fin quando determinate situazioni non verranno risolte. È successo di recente a Napoli, dove il tifo organizzato aveva revocato il suo “sciopero” in un periodo decisivo della stagione soltanto dopo aver ottenuto dalla società alcune concessioni sul materiale da introdurre allo stadio (fumogeni e striscioni in particolare). Tre anni fa le indagini della procura di Milano sulla gestione dei biglietti da parte dell’Inter avevano intercettato un capo della “curva nord” che minacciava al telefono un dirigente per non averlo avvisato dell’acquisto di un giocatore. I tifosi volevano infatti essere presenti all’arrivo del giocatore in aeroporto per dare il loro “benestare ufficiale” all’acquisto, come sono soliti fare tuttora. In quell’occasione al dirigente dell’Inter fu detto: «Adesso cambiamo tattica, adesso le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede». La persona intercettata era Vittorio Boiocchi, che lo scorso ottobre, poco prima di una partita dell’Inter, è stato assassinato a colpi di pistola sotto casa sua a Figino, un quartiere di Milano, da due persone in moto. Alla fine del primo tempo di quella partita, una volta arrivata la notizia della morte di Boiocchi, i gruppi ultras dell’Inter avevano peraltro deciso di abbandonare la curva in segno di lutto obbligando tutti coloro che si trovavano in quel settore a fare lo stesso. Molte persone che non volevano andarsene erano state fatte uscire con la forza, alcune anche con schiaffi e calci. L’inchiesta iniziale su biglietti, nata a carico di quattro dirigenti dell’Inter sospettati di forme di collaborazione con gli ultras, fu però archiviata perché quei dirigenti, disse il pubblico ministero, erano vittime «del comportamento estorsivo dei capi tifosi, che li utilizzava esclusivamente per il raggiungimento di finalità di prestigio personale quando non di mero profitto privato». Negli ultimi anni quasi tutte le grandi squadre sono finite sotto indagine per i loro rapporti con le curve. Nel 2019, per esempio, le indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva della Juventus a Torino accertarono l’uso di cori discriminatori come strumento di ricatto nei confronti della società per questioni legate al bagarinaggio, cioè ai biglietti. La dirigenza della Juventus, dopo essere stata criticata e anche punita per i rapporti avuti in passato con alcuni di questi esponenti del tifo organizzato, scelse infine di denunciare le persone che la ricattavano e favorirne l’arresto. Anni prima una vicenda simile coinvolse anche il Milan di Silvio Berlusconi, poi costituitosi parte civile nel processo che condannò per associazione a delinquere otto tifosi.

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Pensa te, io che sono laureato ingegneria civile, esercito la professione da 15 anni, sono riuscito a comprarmi auto e casa, ho una bella famiglia e faccio parte di un certo sociale medio, non solo mai mi salterebbe per la testa di parlare con un giocatore ma anche se volessi farlo sarei preso a cazzotti da qualche poliziotto, steward guardia del corpo.

Chissà come mai... Eppure anche io guardo le partite come i signori lucci.

Loro si che sono forse persone di cultura

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Non facciamo gli ipocriti. Anche noi facemmo la stessa cosa con dybala e qualcun altro dopo la sconfitta interna contro il napoli nel 2018. Era circondato da centinaia di tifosi il che è molto peggio.

 

Se lo fanno per incoraggiare e incitare i giocatori in maniera civile lo possono fare benissimo TUTTI. Ma tenendo una certa distanza.

Certo, è un rischio che può correre la squadra siccome non sapremo mai cosa passa per la testa a un tifoso.

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una cosa semplicemente squallida quella di sabato a spezia. E sentire allenatore e presidente del milan dire che è stata una cosa positiva, un confronto, è ancora più squallido

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Nemmeno in un paese civile per la vulgata come l'Olanda riescono a tenere a freno la questione ultras (per dire i tifosi del Feyernoord non possono andare in trasferta quando giocano contro l'Ajax e viceversa).

 

Figurarsi in un paese per la vulgata non civile e in cui le curve sono quasi sempre emanazione di criminalità organizzata e associazione a delinquere o addirittura organizzazioni di stampo politico-estremiste.

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Che scena tristissima.

Sembrano dei bamboccioni milionari bastonati a rapporto da dei delinquenti che minimo dovrebbero stare a San Vittore.

 

Il calcio del popolo 

.doh

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Ultras Milan, è Francesco Lucci (fratello di Luca) quello che catechizza la squadra e Pioli

 

 

 

Luca Lucci è il capo ultras arrestato (anche) per droga, quello della foto con Salvini.

 

Ha un curriculum criminale di tutto rispetto. Il fratello non è al livello ma nel 2018 è stato arrestato per estorsione ai danni del capo della moglie. Pretendeva da lui 300mila euro dopo un richiamo sul lavoro. L’altro al fianco di Francesco Lucci, in Curva a La Spezia, è Giancarlo Lombardi (qui alcune sue imprese).

 

Scaroni, presidente del Milan, ha detto che «il colloquio con gli ultras è stato positivo, mi hanno detto che è stato un episodio di incoraggiamento, che ha mostrato l’attaccamento dei tifosi»:.

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che vergogna!nemmeno un poliziotto nei paraggi,e nessuno fa niente,anzi addirittura pioli dice che gli hanno caricati per la Champions........questo non è fare il tifoso ma è altro

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La verità è che il calcio è uno sport tanto bello e "democratico" , quanto lo stadio il posto più di 💩 che esista, in grado di fare uscire gli istinti più beceri e di raggruppare persone veramente poco raccomandabili.

 

Ci sono tornato l'anno scorso un paio di volte dopo più di un decennio e ho capito perché mi piace sempre meno.

È un posto che va bene quando sei ragazzo e il tuo cervello è ancora sottosviluppato, da adulto o peggio ancora da anziano, vedere quella massa di gente rabbiosa che si insulta quando in realtà c'ha 40-50-60 anni è uno spettacolo deplorevole.

 

Ovvio che in un ambiente del genere ci siano anche questi fenomeni delle curve, guarda caso tutti con precedenti penali, invischiati in racket, droga, ecc ecc...

Non faccio distinzioni ovviamente, vale per Milan, Inter, Juve, tutti...

e gli attori protagonisti (vedi Pioli) considerati dei semi-dei devono poi mentire spudoratamente dicendo "ah sì è stata una chiacchierata molto costruttiva" 🤣🤣🤣🤣🤣

 

Lo stipendio a Pioli glielo pagano in maniera indiretta anche sti elementi qui, ovvio che debba fare l'ipocrita....che ambientino !

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Sì sì...episodi che capitano a tutte le squadre...tutte le squadre hanno infiltrazioni malavitose in curva...ma casostrano l'unica che è finita sulle prime pagine dei giornali per mesi...che ha visto il suo presidente essere sbattuto dinanzi alla Commissone Antimafia dal procuratore federale con un'intercettazione fasulla...e che mediaticamente è stata descritta come "quasi collusa" alla 'ndrangheta invece che come parte lesa...è stata una sola...sempre la solita...

 

Poi vai a guardare altrove e assisti a schifezze inenarrabili...ma di queste cose naturalmente a Report je frega*...

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È ovvio che Pioli li difenda, e la società è d'accordo.

 

Poi, più la società è una realtà piccola (es. Atalanta), e più questa deve convivere con certe parti di tifo. Come quando Gasperini non ha attaccato i tifosi per i cori a Vlahovic, e a momenti li difendeva. Anche volendo, la società gli avrà detto di evitare di inimicarseli troppo. Non mi sta simpatico, ma fosse stato un opinionista esterno, avrebbe probabilmente espresso un parere diverso. 

 

 

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C'è gente che rimpiange questi soggetti allo stadium ...

 

Aver fatto piazza pulita è stata una delle migliori cose, pazienza se non ci sono i cori.

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1 ora fa, AngriJuve ha scritto:

una cosa semplicemente squallida quella di sabato a spezia. E sentire allenatore e presidente del milan dire che è stata una cosa positiva, un confronto, è ancora più squallido

La trovo una cosa surreale, oltre che moralmente grave. 

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1 ora fa, Pennywise the Clown ha scritto:

Non facciamo gli ipocriti. Anche noi facemmo la stessa cosa con dybala e qualcun altro dopo la sconfitta interna contro il napoli nel 2018. Era circondato da centinaia di tifosi il che è molto peggio.

 

Se lo fanno per incoraggiare e incitare i giocatori in maniera civile lo possono fare benissimo TUTTI. Ma tenendo una certa distanza.

Certo, è un rischio che può correre la squadra siccome non sapremo mai cosa passa per la testa a un tifoso.

Il problema non é il "confronto" coi tifosi, che ci può anche stare.

Il problema é che i tifosi in questione sono la feccia della società, pregiudicati, violenti, gente pronta a minacciare e colpire (specialmente gli altri tifosi).

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tutte le società sono ostaggio di questi personaggi ...

i giocatori e l'allenatore devono giocoforza abbozzare..mettersi contro certa gente sarebbe sconveniente

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Solo la Juve ha avuto il coraggio di denunciare sti delinquenti ultras....ed è passata per il torto! mentre quando si tratta di ultras milanisti, interisti e napoletani ecc....tutto bene, dialoghi costruittivi e positivi.....ma si sentono quando parlano cosi?

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Il problema è che i giocatori e allenatore sono costretti a stare ad ascoltare i deliri di onnipotenza di questa gente gestita da pregiudicati. Poi hanno replicato andando a Milanello. Giocatori e società fanno buon viso a cattivo gioco ma questa gente non dovrebbe entrare in uno stadio.

 

E' un gioco di potere che in molti casi gli stessi giocatori favoriscono per paura o perché essendo nello stesso ambiente pensano sia giusto. Già il saluto alla curva io lo abolirei.

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1 ora fa, 76ozzy76 ha scritto:

 

 

Che scena tristissima.

Sembrano dei bamboccioni milionari bastonati a rapporto da dei delinquenti che minimo dovrebbero stare a San Vittore.

 

Il calcio del popolo 

.doh

Sono, non sembrano.

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40 minuti fa, garrison ha scritto:

Il problema non é il "confronto" coi tifosi, che ci può anche stare.

Il problema é che i tifosi in questione sono la feccia della società, pregiudicati, violenti, gente pronta a minacciare e colpire (specialmente gli altri tifosi).

Questo è fuori dubbio, assolutamente. 

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