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ma infatti, lo sanno anche in uganda che è così. qui dentro alcuni ancora si stupiscono
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in spagna e portogallo la clausola è obbligatoria
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ovviamente si scherza per stemperare la giornata
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oppure è la meglio riuscita
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ci sarà stasera in tv sto pezzo
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ma hai piena ragione
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a me questa analisi è piaciuta molto C’era un tempo in cui la Serie A era la casa dei campioni più forti del mondo. Arrivavano qui i Palloni d’Oro, i numeri 10 veri, le bandiere che facevano sognare i ragazzini con un Super Santos in strada. Oggi quel tempo è diventato un ricordo. La Serie A è un campionato vecchio, lento, prevedibile. Si punta su nomi in saldo, carriere in discesa, stranieri a fine corsa che rubano spazio a ragazzi mai fatti crescere. I numeri sono impietosi: l’età media dei titolari è tra le più alte d’Europa, solo un terzo dei minuti va a calciatori italiani, meno del 10% ai ragazzi sotto i 21 anni. Si segna poco, si corre meno. E intanto guardiamo i Mondiali dal divano. Due di fila. E chissà per quanto ancora. L’Europeo vinto è stato un lampo, ma senza struttura non si regge nulla. In Inghilterra un Kobbie Mainoo, 19 anni, gioca titolare a Old Trafford. In Germania Moukoko segna sotto il Muro Giallo del Dortmund a 16 anni. In Spagna Lamine Yamal, classe 2007, incanta il Camp Nou. Noi? Li giriamo in prestito, li mandiamo in panchina. Poi ci chiediamo perché non abbiamo più Baggio, Totti, Del Piero. Perché non li facciamo crescere. Il resto d’Europa investe nei vivai, negli stadi, nella passione. La Premier League ridistribuisce ricchezza, riempie gli stadi al 95%. Qui gli impianti cadono a pezzi, i diritti TV arricchiscono pochi e impoveriscono tutti. Anche la Juve fattura la metà del Manchester United: questo dice tutto. Ci servono meno squadre, ma più forti. Più giovani in campo, non in tribuna. Una Coppa Italia aperta a tutti, non un trofeo chiuso. Stadi moderni, famiglie sugli spalti, storie nuove da raccontare. Perché un pallone non invecchia. Ma un calcio senza figli, sì. E senza giovani non costruisci niente: non vinci scudetti, non vinci coppe, non vinci Mondiali. E soprattutto non vinci più i sogni di un bambino. Finché non lo capiremo, continueremo a vivere di ricordi. Ma la nostalgia non segna gol. E non salva nessuno. Genny Dany
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personalmente non gli venderei manco un raccattapalle a quelli la
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alla fiorentina mi era piaciuto molto poi onestamente non l'ho più seguito
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eh purtroppo si, spero per poco
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ma infatti è proprio così ma ormai (come sempre) se piove sabbia è colpa della dirigenza
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quindi qualsiasi nome esca alla catzum da qualsiasi peto, viene preso per buono e la colpa è di comollì. ma siete veramente dei fenomeni eh?
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ma sai, sono valutazioni che fanno in società. se ritengono che weah valga il doppio di mbangula c'è poco da fare. non so che parametri si usino nelle società per la compravendita
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ma sicuramente è una boutate come ne escono a decine ogni giorno
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sono dentro una pagina della roma dove dicono che savona è un gran bel giocatore e che louiz lo prenderebbero anche domattina. ma di cristante...nessuna traccia
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lo speriamo almeno
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si ho capito, ma sempre nomi alla catzum sono...di questi 1000 nomi magari non ne azzeccano mezzo
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lo so ormai ti conosco. se escono tantissimi nomi a random,vuol solo dire che nessuno sa effettivamente nulla di quello che succede
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vero, ma ci ha fatto pure minusvalenza..lo sapevi questo?
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succede ogni santissimo anno...sta a noi capire quali siano le bufale o meno senza farci prendere da isterismi
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Ho avuto il permesso..lo dico così non chiedete continuamente Per Kolo Muani è tutto bloccato: il PSG vuole 40 milioni come clausola obbligatoria per il riscatto, Comolli, al momento, non ci sente. In questo momento di stallo, fanno breccia forti suggestioni, la prima porta a Darwin Nunez, trattato nelle scorse settimane dal Napoli e sondato dal Milan. Servono però soldi veri per convincere il Liverpool e la Juventus, senza la cessione di Vlahovic non ha le risorse. La Stampa scrive che è nella lista dei papabili, ma la sensazione è che la situazione di Dusan si sbloccherà solo alla fine complicando ogni affare in attacco. L’agente del giocatore, Ristic, si sta comunque muovendo, allettato dalla commissione dei 10 milioni (5 al giocatore + 5 a lui) a condizione che trovi una squadra disposta a versare 20 milioni alla Juventus. In questo caso, se il Fenerbache di turno paga 20 milioni, la Juve ne risparmia 32. Invece dei 42 milioni a bilancio (tra accantonamento e ingaggio lordo) ne pagherebbe 10 di buonuscita. Ma Vlahovic accetterà di andare in Turchia? L’Inter ha avuto un colloquio ottica 2026 (auguri Dusan… in caso di dubbi chiedere a Dybala…) mentre il Milan sornione attende gli ultimi giorni di mercato. Ma la Juve non deve cederlo sotto i 20 milioni. Senza la cessione del serbo, arrivare a Nunez pare impossibile. Il 26enne attaccante uruguayano sarebbe l’ideale per garra e prestanza fisica davanti. E’ stato al Benfica con Rui Braz, probabile futuro direttore sportivo della Juventus. Braz l’ha venduto al Liverpool per 85 milioni. I reds l’hanno messo sul mercato. In Premier ha segnato 25 reti e fornito 16 assist in 95 partite. Nella Liga portoghese 32 reti e 14 assist in 57 partite. Non sarà però facile soddisfare le richieste del Liverpool, con Vlahovic sul groppone pare un’operazione al limite dell’impossibile. Idem per Sesko, un’altra suggestione di mercato. Red Bull Lipsia non ha esigenze di cederlo: ha già fatto scappare l’Arsenal, chiedendo 40 milioni cash pagabili in un’unica soluzione più altri 40 a rate in 3 anni. Sesko e Nunez sono due nomi da Juventus senza ombra di dubbio ma considerando tutte le difficoltà per trattative da 20-22 milioni (vedi Sancho), al momento c’è da rimanere con i piedi per terra. da web.
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è che volevo mettere il punto interrogativo ..a domanda
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non ho messo il punto interrogativo...sorry volevo chiedere
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si, lo disse marotta