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gide76

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  1. Io penso che tantissimi ormai sappiano delle disdette

    I social sono serviti x raggiungere più velocemente e facilmente alcuni juventini in ogni angolo d'italia e del mondo

    Poi xò per fortuna parte il buon vecchio passaparola

    Uno ha una famiglia e degli amici

    Figli genitori fratelli nonni zii amici...

    Basta che uno solo di questi sia stato raggiunto, che inevitabilmente ne avrà parlato agli altri

    Io posso anche essere un eremita  ma é difficile che lo siano anche tutti i miei famigliari o amici e sicuramente uno di loro me ne parlerà

     

    Naturalmente qualcuno che nn sará stato raggiunto ci sará, dobbiamo continuare a parlarne, ma una buona fetta l'abbiamo coperta

     

    Se poi qualcuno nn può x ragioni oggettive nessun problema, quelli invece che potrebbero ma gli piace essere sodomizzati, nn so che dire, probabilmente sono una causa persa


  2. 3 minuti fa, SuperT ha scritto:

    Su Lastampa è uscita l’intervista di Elkann due giorni fa..

    Repubblica manco lo guardo.

    Vista ma era legata alla ricorrenza della morte di Gianni Agnelli

     

    Mi pare che i suoi 2 giornali nn abbiano riportato notizie a nostro favore 

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  3. 11 minuti fa, Felipe Melo 88 ha scritto:

    Quanto vorrei aver qualcosa da disdire ma io di pay tv ne ho sempre fatto a meno..

    Per il momento faccio quel che posso e mi sono comprato una bella maglietta sullo store ufficiale.

    Bisogna ognuno fare la sua parte, questa volta la misura è davvero oltre che colma.

    Spero solo che la Società sia con noi e sia realmente intenzionata a farsi valere.

    Convinci qualche conoscente a disdire (o comunque avvisali dell'iniziativa)

    Io lavoro in un bar e ad ogni juventino parlo della protesta e delle disdette

     

    Poi in alessandria siamo dei poveracci e quasi nessuno ce l'ha 😪


  4. Nn mi ispira fiducia

    Da proprietario della stampa (credo anche repubblica) pre e post sentenza avrebbe potuto difenderci ed invece eravamo sotto tiro pure da loro

    Mediaset si sarebbe schierata in blocco pro Milan

    La gazza di cairo avrebbe difeso il suo toro o sostenuto le milanesi

    Il cds sarebbe sceso in campo a difesa di romane e napoli

     

    La stampa che controlla nn solo nn ci ha difeso, ci ha pure attaccato

     


  5. 2 ore fa, CuorediZebra ha scritto:

    Se la matematica non è un opinione, dai votanti si legge che il 32,72% non ha disdetto Sky mentre il 67,28% lo ha disdetto.

    Per Dazn le disdette sono 80,80% mentre il restante 19,20% NON  ha disdetto

    E 32 nn é circa la metá di 67

    E 19 circa 1/4 di 80


  6. 1 ora fa, O' Rei David ha scritto:

    Evelina Christillin, membro del consiglio FIFA in quota UEFA e storicamente vicina alla famiglia Agnelli, ha commentato il caos di casa Juventus ai microfoni di Rai Sport: "Siamo rimasti tutti molto stupiti nel vedere che i 9 punti richiesti dal procuratore Chiné sono stati aumentati addirittura a 15. Bisogna aspettare di leggere quello che c'è nella sentenza perché noi magari abbiamo conoscenza solo di un pezzo di questa storia, che è veramente brutta. Ne mancherà ancora un pezzo anche dopo la sentenza perché ci sarà tutto il discorso sulla manovra stipendi. Ci saranno danni economici per la non partecipazione alle coppe europee, ma non solo: meno gente allo stadio, meno abbonamenti, meno sponsor. Qualcuno l'altro giorno diceva che un bambino di 10 anni è difficile che diventi tifoso juventino dopo una botta del genere", le sue parole durante '90° minuto', riprese da Tmw.

     

    Dirigenza? "È evidente che si sono un po' impiccati da soli, perché le intercettazioni parlano chiaro. Ricordiamoci che c'è ancora da valutare la parte stipendi, così come quella UEFA. Ci sarà un comitato esecutivo già mercoledì a Nyon e vedremo se l'argomento verrà trattato o meno. A livello di immagine, quella del calcio italiano ancora una volta viene compromessa

     

    Insultatela voi, io sono stufo anche di arrabbiarmi

     

     

     

    Sembra godere di sta roba

     

    Sono discorsi che sento da interisti e napoletani e questa si spaccia x juventina?

     

    Nn mi stupisce che l'intervistano sempre, spalando melma ogni volta fa il loro gioco


  7.  

    evidentemente pensano che abbiamo l'anello al naso o la memoria di un lombrico

     

     

     

     

     

    Inchiesta plusvalenze Inter, acquisita relazione su 62 operazioni

    LOMBARDIA

    08 feb 2022 - 13:15

    L'inchiesta sulle plusvalenze

    La relazione, redatta lo scorso anno dalla Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio professionistiche e anche trasmessa alla Procura federale della Figc, entra così negli atti dell'inchiesta dell'aggiunto Maurizio Romanelli e dei pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri. Pm che già a fine dicembre avevano acquisito bilanci, contratti sulle operazioni di acquisto, vendita e prestito e movimenti bancari, riguardanti cessioni e scambi da parte della società del magnate cinese Steven Zhang "dei diritti pluriennali sulle prestazioni di taluni calciatori" per gli anni 2017-2018 e 2018-2019. A quanto si è saputo, nella relazione gli investigatori cercano aspetti collegati alle compravendite e prestiti finiti al centro dell'inchiesta sull'Inter per falso in bilancio e a carico di ignoti. L'indagine è nella fase dello studio e dell'analisi dei documenti, ma anche di email e messaggi rintracciati nei dispositivi di dirigenti e dipendenti della società. Nell'inchiesta si è partiti scavando su una decina di operazioni messe a bilancio dall'Inter per circa 90 milioni di euro di plusvalenze. Gli approfondimenti riguardano quelle nelle quali i calciatori sarebbero stati valutati per cifre "sproporzionate" rispetto ai valori effettivi. Far crescere le entrate con presunte plusvalenze fittizie potrebbe essere servito, stando all'ipotesi al vaglio, per abbellire i bilanci e permettere all'Inter di rientrare nei parametri del "fairplay finanziario" e prendere parte alle competizioni europee.

     

    Nel mirino ci sono gli scambi di una decina di giocatori, non tutti di prima fascia, attraverso cui si sarebbe realizzata una presunta operazione di “window dressing”. Ovvero un maquillage dei bilanci per dare una rappresentazione migliore delle condizioni della società pur di rispettare i parametri di fair play finanziario richiesti dalla Uefa per l’iscrizione ai campionati. Così, tra altri meno noti, sono stati prelevati i documenti sul portiere romeno Ionut Radu, sul difensore belga Zinho Vanheusden e sull’attaccante azzurro Andrea Pinamonti, tutti “rimbalzati” in diversi momenti tra Inter e Genoa. Proprio la punta, prima di essere riportata a Milano, aveva garantito nel 2019 la plusvalenza maggiore di tutte quelle sotto osservazione: 19 milioni. L’altro asse caldo, invece, è quello nel 2018 tra Milano e Bergamo: alcuni ragazzi del vivaio interista (Bettella e Carraro valutati 12 milioni totali) diretti verso la Dea, mentre il talentuosissimo Bastoni (31,1) andava a Milano. Al momento, ogni ipotesi è comunque allo stato embrionale e il club nerazzurro con un comunicato immediato si è detto tranquillo: “I bilanci della società sono redatti nel rispetto dei più rigorosi principi contabile. Nessun tesserato è indagato e nessuna contestazione è stata formalizzata in quanto si tratta di indagini preliminari”. Insomma, filtra serenità anche perché si fa notare come le valutazioni dei calciatori siano per definizione sempre “aleatorie”. Infatti, anche al quarto piano del Palazzo di Giustizia si va con i piedi di piombo: già casi analoghi si sono conclusi in passato con un nulla di fatto

     

     

     

    (nel 2008 l’Inter è stata già prosciolta per casi simili)

     

    negli anni han fatto i caxxi che volevano e son sempre stati assolti!!!

     

     

     

    e non esiste un criterio “scientifico” per stabilire quale sia il prezzo giusto di un calciatore. Si sa, il valore non risente solo da elementi oggettivi come le prestazioni, ma anche da circostanze imponderabili come gli infortuni o, semplicemente, il mancato feeling con un tecnico.

    LA STRATEGIA 

    —   

    Per la precisione le due stagioni hanno portato all’Inter plusvalenze totali di 89,8 milioni: 49,7 nel 2017-18 e 40,1 nel 2018-19. Complessivamente, ammontano a circa l’11% del fatturato realizzato dalla società (rispettivamente 346,9 nella prima stagione e 417 nella seconda). Del resto, “plusvalenza” è stata la parola chiave in casa nerazzurra per lungo tempo, quasi una necessità per costruire il futuro: servivano per chiudere i bilanci senza sforare, soprattutto durante il rigido regime di settlement agreement superato solo nel giugno 2019. Nei fatti, la dirigenza nerazzurra era stata chiamata a complesse capriole e, anche attraverso quelle vecchie operazioni, era riuscita a garantirsi dal 2018 la qualificazione in Champions, necessaria per costruire pian piano quest’ultima squadra vincente. Quei movimenti, però, dovranno adesso superare la valutazione del pm Polizzi e dell’aggiunto Romanelli, gli stessi che a Milano hanno appena aperto un fascicolo su una presunta frode fiscale del superprocuratore macedone Fali Ramadani: saranno loro a dovere accertare se siano stati commessi reati ed eventualmente da chi.

     

     

     

     

     

     

     

     

    com'é finita?

     

    Inter, inchiesta plusvalenze: per i pm nessuna irregolarità

    La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione dell'indagine sulle supervalutazioni dei giocatori dell'Inter. La parola ora passa al giudice per le indagini preliminari

     03/08/2022
     
    Dalle indagini non sono emerse condotte da parte dell'Inter o da parte dei suoi vertici finalizzate ad alterare i bilanci del 2017/2018 e 2018/2019. E' la sintesi delle motivazioni che hanno portato i pm di Milano Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi, coordinati dall'aggiunto Maurizio Romanelli, a chiedere l'archiviazione dell'indagine a carico di ignoti sulle plusvalenze legate alle operazioni per la cessione di alcuni giocatori. Lo riporta l'Ansa. Ora la parola passa al Gip, giudice delle indagini preliminari.

    L'indagine era partita nel dicembre 2021. Sotto osservazione era finita una decina di operazioni per circa 90 milioni di euro di plusvalenze. Secondo le ipotesi iniziali, i calciatori sarebbero stati valutati in modo eccessivo, rispetto ai valori effettivi, per alterare i bilanci. Tra i casi esaminati ci sono quelli del portiere Ionut Radu e dell'attaccante Andrea Pinamonti.
     
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