Chi crede che sconfitta di ieri sia sconfitta "normale" o "che ci sta", o che sia un "normale processo di crescita che fa parte del progetto" non ha capito nulla del suo significato. Ieri si è vista una pochezza disarmante, incompatibile con qualunque processo di crescita soprattutto se si parla dell'undicesima partita stagionale (la settima in casa), non della prima o seconda. Solo in 5 partite su 11 la Juve fa gol su azione piu una sesta in cui segna su autorete. Nelle altre 5 la Juve non segna su azione. Praticamente il 50 x cento. In serie A è il nono attacco e la dodicesima squadra per tiri in porta.
Tutto questo fino a infortunio bremer era mascherato da una solidità difensiva costante, che adesso per ovvi motivi, scricchiola.
Ma anche prendere 0 gol non significa vincere trofei. Affatto. A calcio si vincevtirando in porta.
Ieri sera Juve subisce una totale lezione di calcio da una squadra buona ma non certo un top team perché ha una rosa incompletai n vari ruoli, inadeguata, piena di infortuni e purtroppo gestita a volte con eccessiva presunzione.
La gestione dei cambi di Juventus Stoccarda, che per certi versi era partita decisiva per qualificazione ai playoff, è folle, irrazionale e senza senso. A volte le manie di protagonismo possono offuscare tante ottime idee. Ma in un finale simile, rouhi per thuram non è ammissibile per nessuna logica calcistica possibile cosi come non lo sono le sostituzioni di vlahovic e conceicao. Domenica a Milano arriverà il temporale che inizierà a far venire al pettine i nodi.