Secondo me, ora capiremo davvero quali sono le ambizioni di John Elkann e della nuova dirigenza.
La scelta dell’allenatore sarà decisiva.
Faccio però una premessa: questa rivoluzione, per quanto necessaria, andava fatta dopo il mercato invernale. Così si sarebbe dato tempo alla nuova dirigenza di insediarsi con calma e preparare un progetto serio.
Invece ci troviamo con dirigenti appena arrivati, che ancora non si conoscono bene tra loro, e con una campagna acquisti da pianificare da zero.
In questo contesto, la scelta dell’allenatore diventa ancora più delicata.
A questo punto, la dirigenza potrebbe decidere di tenere Tudor per prendere tempo e rimandare la vera scelta all’anno prossimo, sperando di nuovo in una qualificazione in Champions miracolosa.
Oppure, peggio ancora, potrebbero essere convinti che Tudor sia davvero l’uomo giusto. In quel caso, ci troveremmo davanti a una dirigenza mediocre.
Perché con Gasperini disponibile – e con la consapevolezza che i Guardiola non sono alla nostra portata – ha senso puntare su Tudor?
È possibile che nessuno, né tra i nuovi né tra i vecchi dirigenti, sia in grado di fare una scelta all’altezza?
Una cosa è certa: se resta Tudor, significa solo due cose.
O siamo mediocri.
Oppure Jhon Elkann ha aspettato troppo a fare questa rivoluzione.