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La scena è sempre quella: succede qualcosa di grave, pietre al pullman, insulti, razzismo, torti arbitrali e la Juventus, invece di indignarsi, sorride elegante e dice: «Tranquilli, siamo abituati a peggio.» E tu, tifoso, psicologicamente cosa dovresti provare? Ve lo dico io: la stessa sensazione di un figlio che guarda suo padre stringere la mano al bullo che gli ha appena rubato la merenda. Perché il vero problema non è l’ultimo episodio. Il problema è che da anni il tifoso juventino vive un paradosso emotivo doloroso e assurdo: la società è durissima… ma solo con i propri tifosi; moralista… ma solo quando deve punire i bianconeri; comprensiva… ma solo con chi ci insulta, ci danneggia o ci aggredisce. E questo crea un vuoto psicologico enorme. Perché, paradossalmente, i risultati sportivi si accettano. Ma il silenzio no. Il tifoso non chiede scudetti garantiti, non pretende l’infallibilità, non vuole miracoli. Chiede una cosa sola: una bandiera. Una voce. Un’identità. E oggi, quella bandiera… è ammainata. Come un padre troppo gentile che, davanti al figlio insultato, dice: «Via, via, non facciamone un dramma…» Ai tempi di Calciopoli non ci siamo difesi Abbiamo preso schiaffi da tutti, ci hanno tolto uno scudetto, punti, dignità… e noi zitti, soli come cani Poi la farsa delle plusvalenze, che hanno fatto anche gli altri ma abbiamo pagato solo noi E gli altri? Zero. Zero conseguenze. Zero vergogna. poi è venuta la storia dei tifosi e collusioni con la deliquenza, altra gogna mediatica. In realtà poi si scopre che i rapporti delle altre tifoserie con ambienti poco chiari erano e sono peggiori di quelli che avevano i nostri tifosi da curva. conseguenze per gli altri ? zero Quando la società resta muta, il tifoso si sente figlio non riconosciuto. E allora la domanda diventa inevitabile: quanto può resistere un amore che non si sente ricambiato?

ti sbagli: Reato penale: riguarda la violazione di una norma del codice penale. In questo caso, il magistrato ha riconosciuto che i cori avevano connotati razzisti, ma ha ritenuto che la condotta fosse di “particolare tenuità”, quindi ha disposto l’archiviazione. Significa che non si procede con un processo penale perché il fatto, pur essendo reato, non è considerato grave o abituale. Daspo (Divieto di Accedere alle manifestazioni sportive): è una misura amministrativa e preventiva, non una condanna penale. Può essere applicata indipendentemente dall’esito del procedimento penale. Serve a impedire a chi ha tenuto comportamenti violenti o discriminatori di entrare negli stadi per un certo periodo. quindi è verosimile che i centiosettantuno daspo rifilati ai tifosi juventini per cori razzisti siano rimasti 171 daspo. contro i 20.000 euro di multina inflitti al Fiorentina per la stessa cosa. per la precisione

171 DASPO per cori razzisti poi tutto archiviato in sede penale (cosi dici tu e mi fido) ma nel frattempo la vita di 171 persone è stata stravolta Perché la discrezionalità può essere giusta… se è equa. Quando invece diventa rigida con alcuni e morbida con altri, allora non è più regolamento: è gestione politica. E infatti il risultato è che ce la prendiamo sempre in quel posto

io credo invece che una logica tangibile ci sia. A nessuna altra squadra avrebbero rifilato 171 daspo

per cori razzisti contro Vlahovic di due settimana fa la Fiorentina ha preso 20.000 euro di multa senza altre penalità per cori razzisti contro Lukaku in un Juventus Inter furono emessi 171 daspo trova le differenze https://www.youtube.com/watch?v=Ldj-QfKxuq4

è vero: l’Avvocato rispose con una battuta, Bettega fu rimproverato, gli Agnelli hanno sempre preferito il silenzio al conflitto. Questa è storia Ma il punto, oggi, è un altro. Il contesto non è più quello di 30 o 40 anni fa. Non è più il calcio delle strette di mano, della diplomazia elegante e del “signori si nasce”. È un mondo dove tutti difendono il proprio terreno, dove ogni club, anche molto più piccolo e con meno storia ,tutela i propri tesserati e la propria immagine con comunicati, pressioni, prese di posizione ufficiali. È un calcio dove il silenzio non è più stile: è debolezza strategica. E infatti il risultato è sotto gli occhi di tutti: quando non ti difendi mai, gli altri imparano che possono permettersi qualunque cosa. Hai ragione: questi siamo da sempre Ma proprio perché lo siamo da più di cent’anni, è legittimo chiedersi se non sia arrivato il momento di evolvere. E il silenzio dopo ciò che è accaduto ieri, e dopo mille episodi simili non è stile: è debolezza E aggiungo un’ultima considerazione, che chiude il cerchio storico: ai tempi dell’Avvocato nessuno si sarebbe mai sognato di mandarci in Serie B per una telefonata, nessuno avrebbe cercato pene afflittive per le mosche che volano. E sono convinto che proprio lui, che la Juventus la amava quanto noi, di fronte a ciò che è successo negli ultimi anni non sarebbe rimasto tranquillo e diplomatico. Perché la signorilità è una dote, ma la difesa della propria casa è un dovere.

cosa sarebbe dovuto accadere: Comunicazione immediata e ufficiale. Altro che silenzio imbarazzato: entro un’ora dall’accaduto, un club forte pubblica sul sito e sui canali social una nota chiara, con parole pesate ma ferme, stigmatizzando l'accaduto Documentazione visiva dell’accaduto. Una società con spina dorsale avrebbe messo due foto del pullman ,niente di eclatante, anche solo un paio di scatti che testimoniano la sassaiola o l’attacco, sottolineando come questi episodi siano intollerabili nel 2025. Richiesta formale di tutela. Si presenta un esposto alla Lega e al Ministero dell’Interno chiedendo piu' garanzie per l'incolumità della squadra e si lascia filtrare che la società è stanca di subire in silenzio Niente mezze frasi, niente ambiguità, niente paura di disturbare qualcuno. Un club con identità forte non teme il giudizio altrui quando si tratta di difendere la dignità della squadra.

Guarda, ti dico sinceramente: mi hai letto dentro. Le tue parole sono lucide , e mi complimento perché riescono a esprimere esattamente quello che tanti di noi , me compreso , stanno vivendo E hai ragione: questa volta è diverso. Perché non è solo una sassaiola ,non è solo un episodio È la reazione, è quel “tutto tranquillo”… con i vetri rotti. È l’ennesimo gesto di una società che sembra sempre pronta a educare i suoi tifosi, ma incapace di difendere la propria gente e i propri colori. E poi il punto che hai toccato è il più doloroso di tutti: Questo è il club che ha votato Gravina. Lì, davvero, hanno perso molti. Perché se tu, tifoso, fai di tutto per difendere il tuo amore , boicotti, combatti, ti sbatti, litighi , e poi scopri che alla fine quello che devi boicottare… è proprio il tuo amore, allora capisci che la frattura è diventata profonda. E questa è la tragedia psicologica di noi juventini oggi: non stiamo mollando la Juve, stiamo mollando questa Juve, questa gestione, questo modo di essere. La maglia resta sacra, la storia resta immensa, noi restiamo legati per sempre. Ma la fiducia nella società… quella, una volta incrinata, non si ripara più come un vetro rotto del pullman. E la cosa più triste? È che questo distacco collettivo non è figlio delle sconfitte. Ma dell’indifferenza. Della mancanza di voce. Hai scritto una verità enorme: arriva un momento in cui il tifoso, pur amando, non si riconosce più in ciò che ama. Ed è lì che lo perdi

Ah, quindi adesso abbiamo anche le foto dei vetri del pullman rotti. Meno male: almeno questa volta non potranno dirci che erano suggestione collettiva Ora, però, viene la parte interessante. Domanda semplice semplice: È stata fatta una denuncia formale dalla Juventus? Perché, per chi non lo sapesse, quando ti tirano pietre contro un bus si chiama reato, non folklore locale

Sul discorso “il calcio è dei risultati”, verissimo. E se il Chievo vincesse 10 scudetti e 3 Champions, certo che crescerebbe di tifosi. Ma qui il punto non è perdere o vincere. Il tifoso juventino questo già lo sa: ha vissuto Serie B, processi, accuse, gogna mediatica e non ha mollato. Il problema è un altro: oggi ti senti solo. Non difeso. Non rappresentato. E quella è la cosa che logora più dei risultati. Perché perdere fa male, ma perdere senza una società che ti difende quello sì che alla lunga diventa insostenibile, anche per chi ha la memoria piena di ricordi meravigliosi.

Ragazzi… leggendovi sembra quasi di stare dentro un gruppo di sopravvissuti. E forse, in un certo senso, lo siamo davvero. È il sentimento comune: un disamoramento lento, silenzioso, che non nasce dal campo ma dall’assenza totale di identità, voce e tutela. Ed è impressionante come tanti stiano dicendo la stessa cosa: non fa più male perdere… fa male non sentirsi più parte di niente. E quando un tifoso ,cioè la parte irriducibile, quella che dovrebbe essere l’ultima a mollare ti dice che cambia canale, che segue la Juve solo dal forum, che la passione è morta e sepolta, significa che la ferita non è sportiva: è psicologica, esistenziale, quasi familiare. Perché sì, avete ragione: se chi gestisce la baracca sembra disinteressato, distante, quasi infastidito… perché dovrebbe interessare a noi? Fa male dirlo, ma questa non è più la Juve che ci aveva abituati a lottare, difendere, parlare, essere. E quando tanti tifosi dicono frasi come: “La Juve è morta” “Evviva la Juve” non è un paradosso. È il lutto sportivo e affettivo di chi vede qualcosa morire… Ed è esattamente questo il punto che la società non sta capendo.

Giuro che la mia era una scelta tecnica studiata… cioè, più o meno… ok, niente: ho copiato 😄 volevo mettere Miretti ma poi ho pensato che dovrebbe togliere Locatelli o Thuram ma non credo lo fara'

Di Gregorio Kalulu Kelly Koopmeiners McKennie Locatelli Thuram Cambiaso Conceicao Yildiz David Oggi ho messo la formazione dei primi in classifica del giochino. Vediamo se questa nuova tattica porta bene. In pratica ho copiato… come fanno i trader quando non sanno che fare.

Mi complimento per la tua interpretazione della filosofia di Spalletti: ormai la spieghi meglio tu di lui. A questo punto il libro lo devi scrivere tu, altro che appunti! Diciamo che se le cose andranno bene, tutte queste parole del mister diventeranno meme epici. E a quel punto tutti chiameranno @velas per interpretare e decifrare la filosofia spallettiana, perché ormai sei tu il suo più grande studioso… praticamente il Bignami Ufficiale del Mister. Ma se dovessero andare male… quella frase della “maglia tessuta per vincere” rischia di diventare la stessa maglia con cui ci copriamo gli occhi per non vedere il risultato.

L'arbitro per ovvi motivi di carriera, e perchè a casa ha una famiglia da mantenere, non puo' permettersi di andare contro il copione aziendale

L'arbitro è una marionetta. Si vede chiaramente il filo del VAR che gli muove la testa e pure le braccia A volte su due piedi prendono pure la decisione giusta tipo quello che aveva dato il rigore per noi a firenze, il poveretto aveva azzeccato la decisione! È arrivato il VAR a dirgli no! non dare rigore! Risultato? Abbiamo offeso un innocente e il vero regista se la ride da solo in sala var Insomma critichiamo l’arbitro pensando sia il cattivo, e invece è solo il burattino. Il vero boss è quello a Lissone con le cuffiette che decide pure quando devi andare in bagno

Interrogazioni parlamentari immediate. Titoli in prima pagina: “Grave attacco alla quiete pubblica: lo scandalo dei tifosi juventini”. La Juventus pubblicherebbe un video di 42 minuti in 4K condannando i colpevoli uno per uno come nemici della civiltà occidentale. Sui social verrebbe lanciato l’hashtag: #StopAllaBarbarieBianconera. La questura, grazie ai video consegnati dalla società, distribuirebbe DASPO come volantini alla fiera del paese. Su VecchiaSignora partirebbe subito un topic aperto dallo "da juventino di turno" con condanna e infamia

Inquietante che ieri sera non abbia festeggiato nemmeno il primo gol della Juve. Altrettanto inquietante che non abbia esultato neppure per il suo fantastico gol, anche se poi è stato inquietantemente annullato dal VAR (ma lui, in quel momento, non poteva certo saperlo).

Prima di dire che dovrebbe giocare di più, vi ricordo che nel post-partita Spalletti ha dichiarato: ‘Zhegrova vede spazi dove gli altri vedono muri’. Tradotto: il mister lo apprezza eccome. Se non lo schiera dall’inizio, è evidente che ci siano problemi fisici. La vera domanda da fare sarebbe: Mister, quando potremo vedere Zhegrova titolare dal primo minuto?’ E già che ci siamo: quando è passato allo J-Medical al momento dell’acquisto, cosa hanno detto, che tempi di recupero hanno preventivato?

quindi durante la premiziazione bisognerà inchinarsi per ricevere l'investitura con la spada laser? Comunque, riflettevo: il Premio Chigen non può mica vincerlo Chigen, anche se fosse l’unica a indovinare la formazione. Sarebbe come assegnare il Nobel a se stessi o autoproclamarsi Miss Universo davanti allo specchio. Il bello del Premio è proprio che resta un riconoscimento, e quindi l’auto-incoronazione non vale: al massimo Chigen può fare da madrina della cerimonia

DI GREGORIO GATTI KELLY CABAL CAMBIASO MIRETTI KOOPMAINERS KOSTIC CONCEICAO OPENDA DAVID Spero di aggiudicarmi il celeberrimo, leggendario, universalmente invidiato Premio @chigen Già mi immagino la cerimonia: tappeto rosso, applausi , fotografi, e io che salgo sul palco a ritirare… Un sogno. E sì, lo voglio vincere.

comunque ricordo che il maestro a proposito di David e Openda disse: tutti hanno dei dubbi su di loro, sono loro che devono toglierli, devono avere l'autostima e la 'faccettina di caxxo' per rimettere a posto le cose. Se sono 'timidini' gli altri se ne accorgono e ti prendono a schiaffi. (frase detta durante una intervista e che verrà riportata tra le piu' importanti nel libro "il cubismo tattico di Spalletti" di @velas Sul serio, il messaggio è chiaro: in certi momenti la differenza non la fa la tattica, ma l’atteggiamento.

Yildiz riferimento centrale? Kenan può giocare anche da terminale offensivo perchè ha una qualità superiore e avvicinandolo alla porta può calciare con più continuità». In pratica Spalletti sta dicendo che Yildiz è un coltellino svizzero di lusso. Se serve fa l’esterno, il trequartista, l’uomo tra le linee… e ora pure il centravanti.

Sarebbe oppurtuno che la Juventus F.C. chiarisse la posizione di Milik: può giocare oppure è diventato un personaggio mitologico? È fuori da mesi e non si sa che fine abbia fatto…è un caso da Chi l’ha visto?