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CONTE DI CAGLIOSTRO

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  1. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Calcio Estero • Premier League, Liga, Bundesliga, Ligue1, Eredivisie

    Direi che, essendo realisti, sarà molto difficile e se succederà sarà una vittoria casuale tipo Chelsea.
  2. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Calcio Estero • Premier League, Liga, Bundesliga, Ligue1, Eredivisie

    Certo ma, certo materiale umano da noi sarebbe impossibile da trattenere e gestire. Paragonare la juve attuale con il Barcellona (ma qualsiasi squadra italiana)è impossibile. E poi il Barcellona ha un fascino anche per il tipo di gioco che noi, almeno fino a qualche tempo fa, ci sogniamo di notte, e un giocatore che ha talento e ambizioni sono cose cui tiene conto. Per avere certe ambizioni devi per prima cosa cambiare anche il tuo DNA (magari aggiungo io)
  3. Totalmente d'accordo però la soluzione è semplice.. ignorare. Tanto tra quelli vi sono troll, infiltrati, frustrati e saccenti. Con nessuno di loro ha senso interloquire. E comunque più che venire qua a delirare non possono e la loro influenza sulle decisioni societarie è pari allo 0 (zero, null etc.) Quindi....
  4. Credo che effettivamente non ce ne sarà bisogno. TM deve andare avanti per la sua strada. Sono estremamente fiducioso e mi piace molto, sia come allenatore che come persona. Se poi, dopo il giusto periodo di tempo che gli è dovuto, dovesse fallire, si faranno altre scelte. Sicuramente, e tiro un grossissimo sospiro di sollievo, non si andrà a riprendere qualcuno del recentissimo passato.
  5. Bravo. E non c'è il sentore ma c'è la certezza. Questa squadra tra ragazzini, infortuni a valanga, macerie lasciate, è un cantiere aperto. Motta, che gode della mia massima fiducia e stima, analizzerà e farà, se del caso autocritica. Partite come questa sono normali in questa situazione. Quest'anno lo scudo è affare di Napoli e Inter mentre dal 2025 2026 saremo noi la squadra da battere. Massima fiducia.
  6. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - Stoccarda 0-1, commenti post partita

    Strano però, molti esaltavano il non gioco di Allegri come certezza matematica di vittoria mentre irridevano le squadre che attaccavano, pressavano etc. Ad ogni modo caro ZZ è un banale incidente di percorso che in una fase di totale ricostruzione, dopo le macerie lasciate dal succitato allenatore, ci può assolutametnte stare e ce ne saranno sicuramente altri. Per ora sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto e sopratutto di TM. Personalmente, come primo anno, arrivare tra i primi 4 in campionato, superare il girone in CL e mettere le basi per i prossimi anni ci farei la firma subito. D'altronde lo stesso Giuntoli ha indicato che il processo di ricostruzione è appena iniziatoo.
  7. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - Stoccarda 0-1, commenti post partita

    Si, per una settimana meglio stare lontani. Leggere certe cose da sedicenti tifosi fa molto più male della sconfitta. Date pure sfogo alle vostre frustrazioni.
  8. Caro Garrison, non so che dirti. Come premesso il tuo ragionamento non è mica sbagliato, ma se alla stragrande maggioranza delle persone non importa nulla dello streaming illegale che ci possiamo fare? Fuciliamo dei "pirati" in piazza per dare il buon esempio? Tu se fossi in Sky che faresti stante quanto premesso e vista la tecnologia disponibile?
  9. No, non hai colto la sottile ma importante differenza. Non basta che sia legalmente giusta una azione, ma deve essere sentita come tale e proprio perché la società ha una sua evoluzione e ciò che è adesso sentito sbagliato, un tempo poteva essere tranquillamente sentito giusto o viceversa. La società poi trova un proprio equilibrio in base a ciò che sente. Nel 1700 in Francia avresti sostenuto, se fossi stato un nobile, che la legge ti dava certi diritti, peccato che poi qualcuno ha posto in discussione tale cosa e , se non fossi stato previdente, saresti finito con la testa in un cesta e la legge sarebbe stata cambiata. p.s. Negli anni 80, al tempo delle musicassette, era vietato duplicarle, ebbene secondo te quanti seguivano questa legge?
  10. Caro Garrison, il problema della pirateria è che: 1) La tecnologia per contrastarla è totalmente ed assolutamente inefficace 2) Il sentimento comune non vede la pirateria come fenomeno antisociale dannoso: Puoi buttarla sul diritto come vuoi ma, personalmente, se uno evade le tasse ruba anche a me, ma se uno si vede le partite sul pezzotto o sulle app etc, sinceramente la cosa mi è del tutto indifferente. La soluzione, molto banale, calcio gratis in tv con pubblicità e abbonamenti premium per vederla senza. Le lotte dogmatiche non servono assolutamente a nulla, sarebbe come impedire alle persone di scambiarsi file musicali, capisci che si farebbe solo ridere.
  11. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - Lazio 1-0, commenti post partita

    Beh come sempre, tra troll, haters, vedove inconsolabili
  12. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - Lazio 1-0, commenti post partita

    Proprio lui. Spiace per l'interclub VS.
  13. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - Lazio 1-0, commenti post partita

    Beh cerca di capirli, si erano già pregustato il pareggio (e magari la sconfitta) e gli si è rovinata la festa. Poveri.
  14. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - Lazio 1-0, commenti post partita

    Ah.. capito, per questo.
  15. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - Lazio 1-0, commenti post partita

    Immeritata in quanto....?
  16. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - Lazio 1-0, commenti post partita

    Sono d'accordo. Squadra molto compatta, che ha voglia di giocare e totalmente soddisfatto di TM. Quest'anno l'obiettivo è entrare in CL e andare avanti il più possibile in CL. Davvero, vista la contingenza, soddisfatto al 10000%.
  17. La pronuncia della Corte di giustizia UE attesa da 10 anni dopo il ricorso dell'ex nazionale francese: riconosce di fatto la possibilità a un calciatore di lasciare un club indipendentemente dalla durata del contratto È una sorta di potenziale terremoto, che potrebbe avere gli effetti di una sentenza Bosman bis. La sentenza Diarra, pronunciata stamattina dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, stabilisce infatti che le norme della Fifa che regolano il calciomercato sono incompatibili con la libera circolazione delle persone e quindi anche dei calciatori. Una decisione che potrebbe rivoluzionare la gestione dei trasferimenti del mondo del calcio. Era una sentenza attesa da 10 anni da Lassana Diarra, ex centrocampista tra gli altri di Real Madrid e Psg che nel 2015 dopo un anno ruppe il suo contratto con il Lokomotiv Mosca dove aveva sottoscritto un triennale. Per il club russo, il giocatore aveva tradito l'accordo senza “giusta causa” e doveva pagare 20 milioni di euro, in solidarietà con i futuri suoi club, come richiesto alla Camera di risoluzione dei litigi della Fifa e al Tas. Diarra allora ha sollevato la questione davanti ai giudici della Corte europea che gli hanno dato ragione, riconoscendo di fatto a qualsiasi giocatore la possibilità di lasciare una squadra indipendentemente dalla durata del contratto. Svuotandone così di fatto l'obbligo di restare fino a scadenza anche in assenza di contropartite da altre società. Di fatto una liberalizzazione che aprirebbe nuovi orizzonti sul mercato dei giocatori. Dalla Gazzetta
  18. Beh è evidente che i giocatori non possono pensare di cambiare tutti la squadra ogni settimana (esagero) perché poi non troverebbero più squadre disposti a prenderli. Cioè io penso che dopo eventuali assestamenti iniziali poi tutto andrebbe in equilibrio. Certo, occorrerebbe essere pronti e bravi a gestire la nuova situazione
  19. Si giusto però il mercato alla fine andrebbe in riequilibrio da solo con le nuove regole.
  20. Si ma credi che il casi specifico di Diarra sia stato solo lo spunto per definire principi più generali che investono anche fattispecie diverse Giusto
  21. Pare che quello che sempre ha voluto fare lo sport, e in particolare UEFA e FIFA, ossia un circuito chiuso che si autoregolamentava senza influssi esterni, si stia disgregando. Chissà che ne penserà quella famosa e simpatica vecchietta…
  22. (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 4 ott - Nel 2014, Lassana Diarra - diminutivo Lass, centrocampista, gioco' nel Chelsea, nell'Arsenal e nel Real Madrid - lascio' il Lokomotiv Mosca solo un anno dopo la firma del contratto quadriennale : la societa' si appello' alla camera di risoluzione delle controversie della Fifa argomentando che il calciatore aveva violato le regole al momento della rescissione andandosene senza giusta causa in seguito a una riduzione dello stipendio. Diarra aveva avuto un'offerta dal club belga Charleroi, che pero' ritiro' in seguito al rifiuto della Fifa di firmare il certificato di trasferimento. Cosa che impediva al centrocampista di tesserarsi alla federazione belga. Nel 2015 la Fifa decise che Diarra dovesse pagare 10 milioni di euro di danni al Lokomotiv e di qui la causa intentata dal giocatore. Contro Fifa e federazione belga. Il giudice belga ha posto alla Corte Ue una questione pregiudiziale chiedendo se le regole Fifa siano conformi agli articoli 45 (liberta' di circolazione dei lavoratori) e 101 (divieto di cartelli) del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (Tfue). Si tratta degli stessi articoli rilevanti per il caso Superlega. Le norme della Fifa si applicano, tra l'altro, nel caso in cui un club ritenga che uno dei suoi giocatori abbia risolto il suo contratto di lavoro senza 'giusta causa' prima del termine di scadenza naturale del contratto. In casi del genere, il calciatore e qualsiasi club che intenda ingaggiarlo sono responsabili in solido per il pagamento di un'indennita al club di provenienza. Inoltre, il nuovo club e passibile, in determinate situazioni, di una sanzione sportiva consistente nel divieto di ingaggiare nuovi giocatori per un determinato periodo. Infine, la federazione nazionale da cui dipende il club di provenienza del giocatore deve negare il rilascio di un certificato internazionale di trasferimento alla federazione presso la quale e iscritto il nuovo club finche tra il club di provenienza e il giocatore e pendente una controversia in merito alla risoluzione del contratto. Queste norme sono ritenute dai massimi giudici europei 'contrarie al diritto dell'Union'. Da un lato, le norme in questione 'sono tali da ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti che vogliano far evolvere la loro attivita andando a lavorare per un nuovo club, stabilito nel territorio di un altro Stato membro dell'Unione'. Infatti fanno gravare su tali giocatori, e sui club che intendano ingaggiarli, rischi giuridici rilevanti, rischi finanziari imprevedibili e potenzialmente molto elevati nonche significativi rischi sportivi, che, considerati nel complesso, sono tali da ostacolare il trasferimento internazionale di questi giocatori. Anche se e vero che restrizioni alla libera circolazione dei giocatori professionisti possono essere giustificate dall'obiettivo di interesse generale consistente nel garantire la regolarita delle competizioni di calcio tra club, mantenendo un certo grado di stabilita nell'organico dei club di calcio professionistici, 'nel caso di specie le norme fatta salva la verifica da parte della cour d'appel de Mons, sembrano spingersi, sotto molti aspetti, oltre quanto necessario per il perseguimento di tale obiettivo'. Per quanto riguarda il diritto della concorrenza, la Corte dichiara che le norme controverse 'hanno lo scopo di restringere, se non addirittura di impedire, la concorrenza transfrontaliera che potrebbero farsi tutti i club di calcio professionistici stabiliti nell'Unione ingaggiando unilateralmente giocatori contrattualmente legati ad un altro club o giocatori il cui contratto sia stato asseritamente risolto senza giusta causa'. A tal riguardo, la Corte ricorda che la possibilita di farsi concorrenza reclutando giocatori gia formati 'svolge un ruolo essenziale nel settore del calcio professionistico e che le norme che restringono in modo generalizzato tale forma di concorrenza, cristallizzando la ripartizione dei lavoratori tra i datori di lavoro e compartimentando i mercati, sono assimilabili ad un accordo di non sollecitazione'. Peraltro, la Corte rileva che, fatta salva la verifica da parte della cour d'appel de Mons, tali norme 'non sembrano essere indispensabili o necessarie'. Il rinvio pregiudiziale consente ai giudici degli Stati membri, nell'ambito di una controversia della quale sono investiti, di interpellare la Corte in merito all'interpretazione del diritto dell'Unione o alla validita di un atto dell'Unione. La Corte non risolve la controversia nazionale. Spetta al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte. Tale decisione vincola egualmente gli altri giudici nazionali ai quali venga sottoposto un problema simile. Aps (RADIOCOR) 04-10-24 11:13:26 (0243)EURO 5 NNNN
  23. Cosa era successo Era infatti il 2014 quando il centrocampista francese Lassana Diarra - ritiratosi nel 2019 ed ex, tra le altre, di Real Madrid e Psg - cercò di svincolarsi dalla Lokomotiv Mosca per firmare con un'altra squadra (il Charleroi in Belgio, appunto). Il giocatore, si legge dalla sentenza, "contestava dinanzi ai giudici belgi alcune delle norme adottate dalla FIFA (…) sostenendo che esse hanno ostacolato il suo ingaggio da parte di un club belga. Le norme in questione sono contenute nel «Regolamento sullo status e i trasferimenti dei calciatori» (RSTI) della FIFA". Tali norme, quelle contestate - si legge ancora - "si applicano nel caso in cui un club ritenga che uno dei suoi giocatori abbia risolto il suo contratto di lavoro senza «giusta causa» prima del termine di scadenza naturale del contratto. In casi del genere, il calciatore e qualsiasi club che intenda ingaggiarlo sono responsabili in solido per il pagamento di un'indennità al club di provenienza. Inoltre, il nuovo club è passibile, in determinate situazioni, di una sanzione sportiva consistente nel divieto di ingaggiare nuovi giocatori per un determinato periodo. Infine, la federazione nazionale da cui dipende il club di provenienza del giocatore deve negare il rilascio di un certificato internazionale di trasferimento alla federazione presso la quale è iscritto il nuovo club finché tra il club di provenienza e il giocatore è pendente una controversia in merito alla risoluzione del contratto". La sentenza La cour d'appel di Mons (cioè la corte d’appello di Mons in Belgio) aveva allora chiesto alla Corte di giustizia europea se queste varie norme siano conformi alla libertà di circolazione dei lavoratori e al diritto della concorrenza o meno. Da qui la risposta, attesa per anni: "Le norme in questione sono tali da ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti che vogliano far evolvere la loro attività andando a lavorare per un nuovo club, stabilito nel territorio di un altro Stato membro dell'Unione - recita la sentenza -. Infatti, dette norme fanno gravare su tali giocatori, e sui club che intendano ingaggiarli, rischi giuridici rilevanti, rischi finanziari imprevedibili e potenzialmente molto elevati nonché significativi rischi sportivi, che, considerati nel complesso, sono tali da ostacolare il trasferimento internazionale di questi giocatori. Per quanto riguarda, dall'altro lato, il diritto della concorrenza - prosegue la sentenza - la Corte dichiara che le norme controverse hanno lo scopo di restringere, se non addirittura di impedire, la concorrenza (…) A tal riguardo, la Corte ricorda che la possibilità di farsi concorrenza reclutando giocatori già formati svolge un ruolo essenziale nel settore del calcio professionistico". Detto di questa pronuncia, viene ricordato come la Corte europea non risolverà le singole controversie nazionali, ma "spetterà al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte". Nondimeno, è una sentenza che potrebbe rappresentare un'ulteriore svolta nel calciomercato a livello europeo. La risposta della Fifa "La Fifa ha preso atto della sentenza emessa dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in relazione al caso Lassana Diarra - si legge nel comunicato emesso dal massimo organo calcistico internazionale -. La Fifa è soddisfatta che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza odierna, la sentenza - si legge - mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del Regolamento Fifa sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare. La Fifa analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente". L'avvocato Jean Louis Dupont: "Una vittoria totale" "Una vittoria totale", così ha invece commentato Jean Louis Dupont, avvocato belga già protagonista della storica sentenza Bosman e ora legale di Lassana Diarra: "In un certo senso - aveva detto prima della pubblicazione della sentenza - si tratta di un caso Bosman 2.0", in grado di "porre fine" all'attuale sistema di trasferimenti. Ricordiamo che la sentenza Bosman del 1995, tra gli altri aspetti, pose fine a qualsiasi tetto all'ingaggio di calciatori comunitari da parte di club dell'Unione europea. Fonto CDS
  24. Ne parlano anche in Germania.
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