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doginho

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Messaggi pubblicati da doginho


  1. Bè commentalo! :dStesso livello del primo?

     

    A me è piaciuto,ma ho fatto anche io le tue stesse considerazioni.

    Io non avevo capito cosa ci fosse dietro a tutto,in verità,ma è vero che perde qualcosa dopo che si scopre l'identità della ragazza,ma questo è naturale,perchè è sempre più forte l'attesa che la scoperta in sè. Non penso vada considerato come un thriller,anche se crea tensione nella prima parte. Nella seconda parte è sicuramente più drammatico che altro.

    Preferisco,comunque,i film con più elementi,che con un solo elemento e nemmeno di gran spessore,come accade spesso nei film thriller.

    Detto questo, la prima parte non è poi così scontata,anzi merita molto rispetto ad altri film del genere thriller che hanno sempre gli stessi risvolti iniziali,per poi trovare qualche originalità ( se è un buon film) nel colpo di scena.

    Bisognerebbe considerare La migliore offerta come un film lontano anni miglia dai film tipici thriller americani. E' un altro modo di fare cinema. Di sicuro,anche per me,il film di Tornatore non è un capolavoro e può anche non piacere a tutti.

    Riprendo la recensione di mymovies, la penso tale e quale:

    Il piccolo Josh ha strani problemi e la mamma, preoccupata, chiama Elise, specialista nel paranormale. Elise ipnotizza Josh per scoprire il motivo dei suoi brutti sogni, scoprendo la presenza dello spettro di una donna maligna e misteriosa. Elise capisce che Josh ha la capacità, nel sonno, di trasportare il suo corpo astrale in luoghi non umani e che quello spirito parassita vuole approfittarne per possederlo. Per evitare guai, Elise seppellisce con l'ipnosi quell'abilità all'interno di Josh, perché se ne dimentichi e non corra più rischi. Dopo questo prologo nel passato, il film torna al presente, subito dopo i fatti avvenuti nel primo capitolo della serie. La polizia investiga sulla morte di Elise, avvenuta dopo il tentativo (riuscito) di risvegliare dal coma il piccolo Dalton mediante un esperimento paranormale al termine del quale Josh, papà di Dalton, è stato posseduto da una presenza spettrale - la stessa, capiamo adesso, che lo minacciava da piccolo - e ha ucciso Elise. La polizia, naturalmente, non crede al soprannaturale, ma non ha ancora le prove che Josh sia l'assassino. Anche Renai, moglie di Josh e mamma di Dalton, viene interrogata, ma, pur serbando dubbi dentro di sé, crede nell'innocenza del marito. Mentre proseguono le indagini, Josh resta a piede libero e trasloca momentaneamente con la famiglia a casa di sua mamma. Lo spettro, però, non è focalizzato sulle case, bensì sul suo bersaglio umano. Perciò segue la famiglia nella nuova magione. Renai, tesa a proteggere i suoi figli, non sa nemmeno se può davvero contare su quello che potrebbe essere o non essere suo marito.

    Inquadrature sghembe, movimenti di camera vivaci e attenti con la predilezione per piani sequenza alla ricerca di un realismo alterato, ma anche montaggio rapido e sincopato quando serve, uso smodato degli effetti sonori (predominanti rispetto alla musica): James Wan mira a creare un'estetica adeguata alla storia, ravvivando, come già in Insidious, quella ormai stilizzata e forse anche fossilizzata del sotto genere sulle case infestate. Il tentativo, sotto il profilo spettacolare, riesce e la presa sul pubblico è innegabile. Il senso di minaccia incombe e percorre tutto il film: Wan gioca più che può e finché può con l'ambiguità, soprattutto riguardo al personaggio di Josh. L'effetto instilla un sotterraneo senso di disagio, anche se il suo protrarsi e chiarirsi via via ne diminuisce nel tempo l'impatto. Non dovendo impiegare tempo per presentare la situazione, dato che le premesse sono già note, il regista può concentrarsi sulla creazione della tensione, con buona efficacia. Alcuni "spaventi", pur se un po' troppo dipendenti dal puro e semplice effetto sorpresa, riescono particolarmente bene. L'uso di buio e penombra per accrescere il mistero produce risultati visivamente interessanti, anche se a volte sembra sin troppo accentuato.

    La storia però è piuttosto sottile: approfondisce qualcosa di quanto era già presente nel film precedente ed è apprezzabile che prosegua direttamente la narrazione evitando per quanto possibile la mera ripetizione di situazioni già viste, ma gli sviluppi, per quanto non del tutto banali, sorprendono solo in parte (viene anche riesumato il solito trauma infantile, refugium peccatorum degli sceneggiatori). L'uso di giocattoli meccanici come perturbatori improvvisi di una quiete ansiosa richiama Saw - L'enigmista, il film che ha lanciato la carriera di James Wan, ma da quei tempi il regista ha dimostrato di poter percorrere una strada più complessa e varia, rivelando qualità di abile restauratore, se non di profondo innovatore. La recitazione resta nel complesso di buona qualità, con attori perfettamente aderenti alla loro parte. Qualche microtocco umoristico non turba l'atmosfera plumbea da horror totale.

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