Stasera prendersela con Allegri è troppo facile e significherebbe oltretutto guardare il dito e non luna, cioè il male più profondo che affligge la Juve, e del quale il nostro allenatore è solo uno dei tanti effetti collaterali.   Oggi che abbiamo raggiunto l'apice della nostra Banter Era il nome e cognome che faccio è solo uno: Andrea Agnelli.   Ha letteralmente distrutto, massacrato, dilaniato il giocattolo perfetto che lui stesso aveva costruito, con un'organizzazione societaria e una programmazione che faceva scuola.   Come? Semplice, da quando in preda a un delirio di onnipotenza folle ha iniziato a fare il padre padrone e ha cominciato a gestire questa società come un Moratti o Preziosi qualsiasi.   1) Cacciata di Marotta e acquisto sconsiderato di CR7; 2) Esonero di Sarri (ultimo tecnico scudettato, ricordiamo) passando sopra e calpestando la testa di Paratici e Nedved; 3) Ingaggio di Pirlo senza confrontarsi con la dirigenza; 4) Cacciata di Paratici (resta uno dei migliori ds al mondo, doveva solo tornare ad essere affiancato da un manager più attento alla parte dei conti); 5) Ingaggio di Allegri.    Dal 2018 sono state fatte una serie di scelte catastrofiche che ci hanno ridotto così, con la prima che ovviamente è stata quella da cui sono scaturite tutte le altre a catena, e tutte con la stessa mano protagonista: quella di AA.   Tutte le ultime decisioni importanti (esonero di Sarri, ingaggio di Pirlo, ingaggio di Allegri) sono state prese da lui in totale autonomia, quasi di pancia oserei dire. In quale altra grande società le decisioni di campo vengono prese dal presidente e non dalla direzione tecnica della società? Solo una volta ha delegato e lasciato fare a chi di competenza (ingaggio di Sarri), per poi vendicarsi a fine anno come il peggiore degli infantili. Primo e unico caso della storia della Juve, ricordiamo, ma credo ci siano pochissimi precedenti anche in altre società, di allenatore che viene esonerato dopo un campionato vinto al primo anno di contratto.   Il pesce puzza dalla testa e mai come nel caso della Juve di oggi questo detto si sposa perfettamente.   Tutto si sistemerà quando la Juventus tornerà ad avere un nuovo management e soprattutto AUTONOMO senza alcuna interferenza di presidenti presuntuosi, con un Direttore Generale e un Direttore Sportivo che abbiano una visione a lungo termine dell'indirizzo tecnico che si vuole dare alla squadra, e scelgano calciatori e allenatore in funzione dell'idea di calcio che si vuole portare avanti. Quello che oggi fanno o hanno fatto molto brillantemente, per rimanere in Italia, Milan Napoli e anche Inter prima che la proprietà chiudesse i rubinetti.   D'altro canto, non è casuale che i due principali periodi di crisi dell'epoca recente siano terminati nel 1994 e nel 2011 proprio in concomitanza dell'insediamento di un nuovo management: Moggi-Giraudo-Bettega prima, e Marotta-Paratici-Nedved poi. E no, non parlatemi della falsa rivoluzione dello scorso anno, un cambiare tutto per non cambiare nulla, con Cherubini presente già da anni in dirigenza promosso e Arrivabene che già era in CdA Juve, e peraltro sono prettamente due amministrativi. Io parlo di un management sportivo vero, fatto di uomini di calcio, di campo, che vengano da FUORI dalla realtà Juve. Uno come Giuntoli, per fare un nome ma ce ne sarebbero molti, sarebbe ossigeno purissimo.   Quando vedrò questo, vedrò uno spiraglio di luce. Fino ad allora, la Juve sarà una nave in balia della tempesta.
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