Jucs

Fosse stata una partita avremmo detto che è andato in crescendo. Guardandolo negli occhi ha acquisito forza con lo scorrere dei minuti.

Beh, a leggere la trascrizione più l'esposizione del santo che una conferenza stampa. Non che mi aspettassi più risposte, ma qualche domanda si...

È il centro di tutto, mai come quest'anno tocca a lui. Leggevo che ha tagliato le ferie per presentarsi in anticipo, fosse vero andrebbe dato maggior risalto alla scelta.

Ottimo. Operazione sensatissima sotto ogni aspetto.

Benvenuto. Avanti insieme.

A me pare che in un paio di passaggi non avrebbe potuto rispondere meglio. Quell'ultima risposta mi pare prassi ormai, rispondono tutti così o "nel calcio non si sa mai".

Fatico davvero a capire il senso di sto topic se non considerandolo come prova evidente del vostro bisogno di odiare che neanche riconoscete più. Sveglia ragazzi, sveglia.

Comunicato molto dettagliato per evitare qualsiasi fraintendimento. Non leggo percentuali su eventuali vendite future.

Posto che quella è una formazione dei sogni, se è comunque quello il focus dell'articolo e del topic, perché buttare l'attenzione su altro?

Ciaone, ma serve un quinto (considero già in Thuram) che poteva essere Barrenechea e che non potrà essere più. Miretti?

A queste condizioni è una magia.

Le grandi inchieste del CDS, a domani per quella su quando sarà Natale nel 2024.

Già scritto ripetutamente. Se è la terza punta, il vecchio di esperienza con fisico, testa e piede, per me in una stagione di millemila partite è addirittura un lusso. Se invece deve essere la prima alternativa a Dusan, mmm...

A me tatticamente sembra alternativo a Rabiot, che non significa che il francese andrebbe via, ma che avremmo delle rotazioni di livello. Più che altro fatico a pensare che ad un investimento su un giocatore così possa esserne aggiunto un altro della taglia di Koop. Parere non richiesto, preferirei il completamento con il brasiliano piuttosto che l'olandese.

Mi pare chiaro il destino tattico di questo giocatore, collocazione che sposta anche il nostro mercato.

Analisi convidivisibilisima, ma è pur vero che quando è fronte alla porta il suo approccio è "me la vedo Io" almeno 9 volte su 10. È uno che ha gamba, ma non proporzionata "mente". Se il mercato offrisse condizioni e sostituti di maggiore partecipazione tattica per una squadra che si proporrà (immagino e spero) rispetto al passato maggiore presenza nella metà campo avversaria e quindi minori spazi per la corsa pura, l'uscita di Chiesa non mi sembrerebbe materia per incatenarsi ai cancelli.

Sarebbe tipo da Monza, da Como, ma qualcosa toccherà dargliela in modo da pareggiare nella somma quanto prenderebbe solo con noi.

Indubbiamente, ma il nostro mercato non può muoversi con una cronologia definita esclusivamente dalle necessità purtroppo, non possiamo pensare a "facciamo prima questo e poi altro". La priorità è Calafiori perché lì manca un titolare, solo lì ci si può muovere a prescindere. Poi ci sono quelle migliorie ovvie che son legate alle uscite che a loro volta sono condizionate anche dalle offerte ricevute per chi deve andare. È la stessa condizione che fa rispondere "dipende" ad una cessione di Chiesa: quanto offrono? Come lo si rimpiazza? Essere integralisti in questo momento storico è inutile. Vendere bene, per quanto possibile, i vari Kean, McK, Kostic, Iling, considerare anche Rugani come contropartita, vedere se esce Tek, vedere se e cosa arriva per Bremer, vedere se Rabiot rinnova sono condizioni che devono essere considerate per muoversi sul mercato.

In una stagione con tante partite un attaccante così serve: esperienza, capacità di collegamento, fisico e piede. Con queste caratteristiche che certamente Milik ha, Arek deve, però, essere la 3a punta, il terzo "9" dietro a Dusan e Zirkzee. Se invece deve restare per fare il secondo a Dusan serve altro.

Alla società va riconosciuto che in due anni hanno preso due tra i migliori su piazza nei rispettivi ruoli. Diciamo che chi si disinteressa si comporta diversamente. Che poi abbiano deciso di accompagnare una tabula rasa di chi c'era secondo schemi già visti in passato, beh, si può pensarlo senza esser messi davanti ad un plotone.

La corsa di Paolo è di una bellezza che scalda il cuore. Molto belle anche le parole che si son scambiati con Motta e secondo me anche importanti per tutti noi in prospettiva: con i due a capo della prima squadra e della Next Gen potrebbe svilupparsi uno scambio che gioverebbe all'intero circuito. Speriamo.

Serve juventinità in società, serve storia di campo che spieghi la maglia a chi la indossa. Il nome è uno solo.

La serata di ieri è la dimostrazione che la testa, se non proprio tutto, può almeno molto. Il possesso non sarebbe mai stato il credo di questa squadra su queste basi tattiche, ma ieri si è visto nuovamente ciò che si era visto fino a gennaio e cioè una squadra che almeno mette sul campo la voglia di lottare fino a farne quasi un piacere. Locatelli c'è stato prima e c'è stato dopo e il fatto che la partita di ieri sia stata giocata in un certo modo certo non dipende dalla sua presenza/assenza. Che poi possa essere o meno il giocatore ideale in quella posizione e per questa proposta tattica è ovviamente materia di discussione apertissima, ma non cercate per forza di aver ragione buttando oggi la croce addosso ad uno e domani ad un altro per trovare una soluzione facile.

Non considero più cosa si scrive sui giornali perché mi rendo conto che in questo momento in qualche modo devono solo riempire le pagine in attesa di quelle 2-3 partite sensate che son rimaste da qui alla fine della stagione, ma questi articoli servono a stanare alcuni fini capiscers per i quali esiste il "mediocre come nessuno" tra le più acute analisi di calcio e che appiccicano questa alta conoscenza oggi a questo giocatore e domani a quello. E oggi è il turno di Gatti. Un fuoriclasse? No Un indispensabile? Neanche, nessuno lo è col vento che tira. Di gente come Federico, però, la nostra Storia è piena.

Fratello, prendo il tuo post ad esempio solo perché è il più "comodo" essendo tra gli ultimi finora scritti, ma con una premessa utile perché ripresa da più utenti. Sono stato in passato uno tra i più "giustificazionisti" se mai esiste questo termine e quindi certamente non uno di quelli illuminati che qui dentro sapeva e vedeva tutto il male del futuro anche quando il presente era ben oltre le aspettative di inizio anno. Ero uno di quelli che a gennaio/febbraio pensava che si stesse tirando fuori un miracolo che non potesse che portare ad un rinnovo. Partiamo quindi da questa base. Si, è vero, ieri si meritava di vincere, si è stati sfortunati e i giocatori colpevolmente imprecisi, ma non mi basta, non può bastare. Da mesi, MESI, guardare una partita significa soffrire e, per quanto mi riguarda, vincere è diventato un imprevedibile incidente di percorso. Oggi spero come molti che tutto finisca presto e che si tiri un punto ricominciando da un altro capo, ma la verità è che da qui considero le trasferte di Roma e Bologna ad altissimo rischio sconfitta e le partite in casa con Salernitana e Monza solo come vie d'uscita per nulla certe. Il problema sta qui ormai, nell'aver perso il sentimento di forza che il nostro solo nome faceva provare a me e agli avversari quando ci vedevano arrivare. Siamo terra di conquista di soddisfazioni altrui. Poi può esserci realmente la partita che gira storta, per carità, ma son mesi che non mi sento capace di indirizzare il mio destino e la nostra storia quest'impotenza non può permetterla. Perdonami ancora per il pretesto, avevo solo bisogno di uno sfogo.