Jucs

Balzarini nel suo video parla di precedenti particolari restrizioni a questo tipo di approccio per volere dell'allenatore. Averlo permesso per me sarebbe stato un errore da parte di Giuntoli, ma capisco anche che all'inizio la fiducia concessa ad un nuovo progetto e la coerenza alla scelta fatta possano aver creato un mondo difficile da arginare poi.

Anche Tognozzi è uno che evidentemente ha provato a fare un salto professionale per il quale non era ancora pronto o per il quale la società scelta non era ideale. Da noi era considerato un fuoriclasse nel suo e la creazione della Next Gen ne è una prova. Giuntoli se non sbaglio anche in questo posto solo un anno fa ha messo uno dei suoi (Stefanelli?) e dubito che tutto possa saltare così velocemente. Ovviamente posto che Tognozzi abbia voglia già di metter da parte i propri sogni da DS.

Il mercato non deve semplicemente esser visto come una somma algebrica. Aver venduto generando plusvalenza e comprato magari con riscatti "post datati" è un dettaglio non da poco. Ovviamente questo è il solo dato economico e il "più" obbliga ad un giudizio positivo sul suo operato. Anche il discusso acquisto di Kelly, discutibilissimo sia chiaro, ha qualche barlume di senso se incastrato nel momento della stagione in cui è avvenuto e nella sequenza micidiale di acquisti sfumati e difensori in casa che cadevano come pere mature: siamo stati presi per la gola, resto elegante, è stato necessario cedere. Dal punto di vista tecnico a settembre eravamo tutti convinti di aver preso finalmente gente di livello, allenatore compreso, ma il tempo ha mostrato nervi e buchi che ci hanno portato qui. Ed è proprio questa escalation per me la vera colpa di Giuntoli, quella di esser stato solo spettatore e poi in fine solo spietato carnefice di questo scempio senza offrire il minimo supporto ad un allenatore nuovo a certi livelli al quale troppo potere ha evidentemente dato alla testa senza che mai nessuno gli spiegasse che la vita è fatta anche di compromessi che alle volte spingono più su di quanto si possa esser convinti di esser capaci di raggiungere da soli. Giuntoli dovrà necessariamente essere affiancato da gente Juve quindi di calcio, ammesso che sarà capace di un'autocritica che gli permetta di accettare l'errore e di non farne uno più grande imitando quello della sua più esposta vittima in campo.

Giuntoli dovrà essere almeno ridimensionato perché è evidente quanto sia stato poco capace di gestire tutto il potere che gli è stato concesso. Ha fallito il salto come lo ha fallito Thiago. Se "ridimensionato" è un termine diplomaticamente punitivo allora useremo "affiancato", ma è necessario che non sia più lasciato solo perché ha dei lati caratteriali che portano allo scontro quando, perché non è "se" ma "quando" perché è la vita di qualsiasi rapporto professionale, inevitabilmente arriva il momento buio nel quale c'è uno che sfuria e l'altro che deve conservare lucidità per riaccendere la luce. Il mio desiderio, il mio bisogno addirittura, è vedere Alex in società: è ovvio che non si accontenterà di ruoli marginali, ma pretenderà titolo e ascolto che la sua storia che si mischia alla nostra gli deve. E non vi nascondo che sentire quella voce che racconta di Maldini è un'illusione che voglio proteggere perché, alla realtà ineluttabile del campo, devo metter di fianco la bellezza di un sogno. Un ticket Del Piero - Maldini è di un'eleganza e competenza seconda a nessuno nel mondo. E con quei due dietro, Giuntoli tornato a fare il DS (o sostituito) e Gasperini in panchina si ricomincia.

Un allenatore alla prima esperienza in una grande va aiutato, ma è evidente che a Motta sia stata data carta bianca fino a far cenere dello spogliatoio. Un buon dirigente, che deve sapere il passato che si porta dietro Motta, deve assistere e correggere mentre invece ha lasciato anche le telecamere nei peggiori momenti fatta salva l'ultima volta che ha raccontato tutto ciò che è stato sconfessato una settimana dopo. Così come il suo allenatore, Giuntoli ha oggettivamente fallito e a questo punto prende una luce diversa anche la mattata di Max a fine Coppa Italia. Giuntoli quest'anno si è costruito la sua squadra, ha fatto ciò che ha voluto e ora siamo qui.

Dobbiamo riflettere sul perché da 5 anni siamo un buco nero per chiunque si avvicini. Ad Igor il ringraziamento per essersi caricato questo peso nella speranza che sappia rianimare menti e corpi.

Giuntoli è il prossimo, gestione finora disastrosa.

Non c'erano alternative sia nel dover esonerare che nella scelta del sostituto. Ora bisogna capire cosa troverà in quelle teste, in quello spogliatoio e in quelle gambe perché non ha la bacchetta magica.

Non vi nascondo che il sentimento predominante è la tristezza per l'ennesimo progetto fallito. Ho pensato potesse esserci ancora margine e che l'anno in corso potesse rappresentare un anno di apprendistato utile a tutti, ma evidentemente nello spogliatoio c'è solo cenere. Il pensiero va ad alcuni giocatori (pochi) andati nel nome di un disegno più alto che oggi cancelliamo senza salvar nulla. Risolto il problema tecnico ed evidentemente emotivo nello spogliatoio, oggi resta ai giocatori dimostrare amor proprio anche prima di quello per la maglia che di questi tempi ormai non mi aspetto più. Attendo che le sedie "tecniche" in seno alla società ora vengano occupate da gente di calcio e con i nostri colori addosso e ciò significa inderogabilmente un nome solo. Attendo di vedere il team di Tudor, mi aspetto sorprese.

A me sta pletora di gente uscita che ora spara a zero sul passato, da Tek che si ritira dal ritiro per andarsi a godere Barcellona a Danilo che racconta dal Brasile fino a Fagioli che fa già l'arrivato dopo 2 partite in croce, inizia abbastanza a stancarmi e penso che piuttosto che dar spago a sta gente dovremmo tutti far quadrato difendendo la nostra storia. Il giovanotto qui dimentica cosa ha fatto, dimentica il rinnovo fatto in tempi di squalifica, dimentica che con quella maglia addosso devi andare all'allenamento affamato come una jena per sudarti il posto privilegiato che hai ad aver quel tempo in un posto sognato da tanti e a disposizione di pochissimi. Bisogna esser innamorati quando è necessario dimostrarlo con il silenzio e le prove superate, non con le lacrime raccontate a posteriori. Ogni volta che parla un uscito trovo una prova per dar ragione a chi l'ha cacciato.

Torna a casa, Capitano.

Senza più niente. Parole, emozioni, maledizioni. Più niente. Niente.

Oggettivamente tutte le partite decisive le ha non solo sbagliate, ma ne ha fatto figure drammatiche.

Dobbiamo renderci conto che fino allo scontro con l'Atalanta, quella partita compresa, abbiamo davanti uno spartiacque per la stagione e per la prossima anche più importante di quel che è successo mercoledì. Dai!

Resto convinto che uno di questi prestiti secchi che abbiamo seminato si trasformerà nella nuova squadra di Dusan.