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Tutti i contenuti di Dale_Cooper
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A livello di cash flow benissimo: meno esborso subito. A livello di debito malino: aumenti la passività in bilancio. In generale però eviti un grosso impatto di cassa...
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Quanti rubli sono?
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Giocassimo con il 4-3-3 ti darei ragione. Nel 3-4-2-1 di Tudor non so quanto sia più forte tra i due, imho.
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Ragazzi ma cosa parlate di ammortamento? Se dovessimo pagare la stessa cifra (dilazionata o subito) cambia poco eh... rimane la stessa cifra divisa per gli anni di contratto. L'impatto è solo su cassa e debito per quanto riguarda la forma di pagamento.
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Non ci avevo pensato Verissimo
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Oddio, Woodstock 'sto posto non lo è mai stato, eh.
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Rant del martedì sera. Il calciomercato è una delle invenzioni più geniali dell'umanità. Un ecosistema che si regge sul nulla. Un nulla lavorato al tornio, dotato di gergo tecnico, convegni televisivi e approfondimenti giornalieri. Ed ecco il primo miracolo del calciomercato: la capacità di generare pagine e pagine, ore e ore di trasmissioni, milioni di commenti, partendo da una sostanza vicina allo zero. Un gigantesco "telefono senza fili". Però è incredibilmente magnetico. Metti lì un nome a caso e Google ti vomita fuori 12 articoli che dicono "È fatta", "Trattativa in stallo", "Sorpasso a sorpresa", "Visite mediche prenotata" e "Clamoroso dietrofront". Tutto contemporaneamente per mezza dozzina di squadre nel giro delle ultime 24 ore. Bellissimo. L'altro aspetto affascinante è la cronaca giorno per giorno di trattative che non vanno avanti di un millimetro. Oggi "incontro interlocutorio", domani "l’entourage chiede tempo", dopodomani "le parti si riaggiorneranno". Poi c'è la retorica del "colpo a sorpresa" o del "club beffato". Quella è un evergreen. Per finire, ovviamente, non può mancare la parte complottista "ha messo like a un post", "ha cambiato foto profilo", "ha smesso di seguire il club", "il fratello è a Londra". Meraviglioso. E qui arriviamo al punto sociologico. Perché il calciomercato è un vero fenomeno culturale. Tiene viva la comunità. È la linfa vitale quando non c'è una partita da commentare. La gente vuole crederci, e in fondo ci gode a discuterci. Ma a nessuno importa davvero della verità.. La gente non vuole sapere se la notizia è reale. Vuole solo leggere che il proprio club sta per comprare qualcuno, preferibilmente quello che ci piace. E quando si scopre che era tutto falso pace amen.. L'importante è che nel frattempo abbiamo litigato con l'utente "KrasicMeglioDiTutti" sul forum. E beati i giornali (!!) ... Perché per tre mesi non devono neanche verificare più di tanto. Un like sospetto su Instagram diventa un "indizio" da doppio trafiletto... Un procuratore che dice "non escludo nulla" diventa "apertura alla cessione" da approfondimento a pagina 3. Una soffiata di un amico del cugino diventa "La nostra esclusiva" da prima pagina. È il clickbait perfetto. Geniale. E comunque, per quanto mi diverta a prenderlo in giro, io al calciomercato non potrei mai rinunciare. Perché dentro tutta questa fiera del nulla c’è qualcosa di irresistibile: la speranza. L'illusione che domani arrivi quello forte, che il direttore abbia l'asso nella manica, che la squadra si trasformi da incompiuta a capolavoro. È il nostro passatempo estivo preferito, il modo per continuare a parlare di calcio anche quando non si gioca. Perché è bello sognare. E anche lamentarsi. E fare finta di saperla più lunga di chi compra davvero i giocatori. Il calciomercato è la prova che non ci servono le partite per parlare di calcio. Basta la possibilità di sognare che un giorno, forse, ne giocheranno di migliori. E lo confesso senza vergogna: anche io passo le sere a fare refresh compulsivo, a leggere thread chilometrici di indiscrezioni improbabili, a guardare speciali tv in cui si parla mezz’ora di un prestito con diritto di riscatto. È un vizio collettivo e un piccolo guilty pleasure di cui faccio fieramente parte. Perciò alla fine dico: viva il calciomercato. Viva la sua capacità di farci litigare, sognare e tornare bambini che sperano nel regalo sotto l'albero. E un grazie sincero, senza ironia, a quei giornalisti che ancora si ostinano a fare il loro mestiere in mezzo a questa giungla: che non vendono fumo ma raccontano solo quello che sanno davvero, senza romanzi, senza fanfiction, senza il bisogno di spacciare l’aria fritta per breaking news. A loro dovremmo dare più ascolto. Rant finito.
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Quando ha visto Costa aprire di piattone verso la tribuna centrale dello stadio di Miami
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La differenza è solo formale... Migliori il cash flow ma tiri dietro un debito per qualche anno.
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Risposto qui @hawanaghana
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Sicuramente c'entra Mendes e qualche sua genialata. È chiaro che sia Porto sia Conceicao prendono di più in questo modo. Magari prima era tipo 25+5, ora 35+10 (sto sparando numeri, non ho idea di come possa essere strutturato il bonus personale). Alla fine è tutto negoziabile ma ovviamente si fa in modo che convenga a tutti, imho...
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È un loop infinito
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Ahli mortacci loro.
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La discesa:
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Praticamente serve a "mascherare" il costo vero. Un trucco comunicativo... dire che la clausola è di 45 milioni (esempio) scoraggia più compratori che non dire (sempre ad esempio) "35 al club + 10 al giocatore" (anche se alla fine per chi compra sono sempre gli stessi soldi ). In più, è un modo per convincere il giocatore ad accettare un contratto con clausola rescissoria. In terra lusitana è pratica abbastanza comune. Andre Silva e Otavio credo avessero clausole simili proprio al Porto. Probabile che anche in Spagna sia così.
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Si vede che ci sono poche news quando entro e si parla inesorabilmente di Allegri, di nuovo, nel 2025, nel topic di calciomercato.
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Tutto giusto.. Ma infatti l'idea iniziale della Next Gen era proprio quella.. costruire un serbatoio di buoni e discreti giocatori, gente affidabile che potesse fare panchina o rotazioni a costo quasi nullo, creare appartenenza e soprattutto evitare di buttare soldi in riserve mediocri prese a cifre insensate. Poi se ti salta fuori l'Yildiz di turno benissimo, ma quella era la cherry on top, diciamo.. Già questo sarebbe stato un enorme successo... e per un po' ci stavamo muovendo proprio in quella direzione. Avevamo messo su uno scouting molto valido, stavamo creando una filiera sostenibile. Abbiamo creato giocatori validissimi che oggi sono in giro per l'Europa. Lo stesso Mavididi sta avendo una più che discreta carriera, per dire... E invece, da un paio d'anni a questa parte, abbiamo praticamente distrutto tutto... cambiato assetto dirigenziale anche lì, fatto piazza pulita di gente competente, perso la continuità e la visione a medio-lungo termine. È incredibile come si sia deciso di smantellare un progetto simile solo per fare cassa in fretta, plusvalenze e tappare buchi di bilancio. È proprio il contrario di come dovrebbe funzionare un settore giovanile serio...
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Assolutamente. Un'altra cosa che proprio non concepisco è che noi evitiamo proprio di inserire recompra o diritto di prelazione, clausole che ormai sono prassi ovunque quando si parla di giovani. Questa è davvero una cosa che faccio fatica a capire proprio a livello basilare di programmazione. Se ci tieni al tuo settore giovanile, vedi che comunque sta dando frutti, non puoi pensare di tagliare ogni legame con un prospetto a 20 anni solo perché hai bisogno della plusvalenza immediata. Ma che modo di lavorare è questo? Poi ovvio che non è che stiamo parlando di Messi o Xavi in ogni classe della Next Gen... Ma il punto è proprio la mentalità. Se tu costruisci un gruppo solido con buoni giocatori del vivaio e qualche acquisto mirato, non è detto che vinci subito tutto, ma di sicuro alzi il livello medio, rendi la rosa più sostenibile e competitiva e, alla lunga, valorizzi meglio gli asset che ti cresci in casa. E quindi, anziché svendere il Sekulov di turno a 2 milioni alla Samp, se lavori bene lo mandi in prestito giusto, oppure te lo tieni in rosa, cresce, magari giochi decentemente anche tu in Italia o in Europa, e alla fine lo vendi a 10/15 milioni nei campionati europei se proprio è un surplus.. È una questione di voglia di lavorare davvero sul prodotto che hai in casa che manca proprio.
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Assolutamente. È ovvio che non si possa pensare di traslare ogni titolare della Next Gen in prima squadra. Questa cosa non la fa praticamente nessuno, nemmeno il Barcellona dei tempi d'oro, per dire.. Però il problema deriva dal fatto che noi al momento, tolto Yildiz (e al momento Miretti forse... Adzic, Rouhi e Savona) abbiamo essenzialmente venduto ogni giocatore arrivato dalla Next Gen. Tutti. Ad oggi avrebbe fatto schifo avere in rosa un Barrenechea? Un Soule? De Winter, Fagioli, Huijsen? Iling, Kaio, Dragusin? Cioè ragazzi, parliamo di giocatori che IN ROSA ci starebbero alla grande, se non addirittura (ad oggi, ripeto) titolari. Poi certo... ovvio che uno degli scopi della Next Gen sia proprio quello economico. Ti consente di generare plusvalenze pulite a bilancio, perché cresci in casa i giocatori. Se ne lasci partire una ventina per una media di tre milioni a testa, stai parlando di sessanta milioni di entrate praticamente totali in termini contabili L'importante sarebbe trovare il giusto equilibrio.. valorizzare davvero quelli buoni per la prima squadra, mentre con gli altri fare cassa...
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Probabilissimo. A meno che lo United non apra a scambi/prestiti. Spendere un quarantello totale per trequartista/esterno con centrocampo, difesa e quinto tuttocampo da prendere lo vedo poco fattibile, oggi.
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Se dovessero tirare fino a fine agosto lo lasceranno andare alla cifra congrua per evitare minusvalenza, alla Chiesa, che al momento non so a quanto ammonta.
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Lascio lavorare Comolli, ben sapendo che ha ereditato un disastro gestionale incredibile. Ma per quest'anno ho aspettative molto basse, ecco. A tre ore da Praga circa, verso la Slovacchia e la Polonia. Paese di origine di mia moglie. Pensavo che gli irlandesi e il calcio gaelico fosse qualcosa di serio, poi ho visto qui e i playoff nazionali di hockey e ci ho ripensato.
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Che dire, tutto vero. Proprio perché la strategia è chiara e inevitabile, ti ritrovi quasi costretto a svendere i giovani che hanno minimo mercato. Nessuno arriva a pagare 20 milioni per un Miretti di turno, perché sanno bene che quelle plusvalenze servono quasi esclusivamente a "mascherare" la reale sostenibilità economica del club. È un meccanismo obbligato: vendi i giovani a prezzo ridotto per mettere una toppa al bilancio, perché senza quel surplus i conti non tornerebbero e saresti costretto a continui versamenti in conto capitale. È un circolo vizioso da cui è difficile uscire senza una rivoluzione gestionale o uno di quei mercati in cui azzecchi tutto, come dici tu. Poi, lasciamo stare i casi assurdi come Huijsen o Fagioli, gestioni fuori di testa che non avevano assolutamente senso e per cui sei andato addirittura ad ingolfare e peggiorare il bilancio. PS: da qualche mese ti rispondo dalla Repubblica Ceca, dall'amico Pavel!
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Utilizzo la stessa risposta di poco fa: la Juventus è da sempre un club dal profilo estremamente conservatore, che cerca ogni tanto di sperimentare ma alla prima difficoltà si rifugia nella sicurezza delle proprie abitudini.
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Amen. La Juventus è da sempre un club dal profilo estremamente conservatore, che cerca ogni tanto di sperimentare ma alla prima difficoltà si rifugia nella sicurezza delle proprie abitudini.