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Il Finnico

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  1. 11 minuti fa, Totik ha scritto:

    Ragionamento che non mi trova assolutamente d'accordo. E' semplicemente una ledere la libertà altrui.

    Innanzitutto il fatto che il numero 88 è da molto tempo un riferimento nazista lo sai tu, i nazisti, e poche altre persone. E non per ignoranza, ma semplicemente perché è un fatto di nicchia.

    Poi, togliere la libertà ad un giocatore di poter utilizzare un numero sulla maglia che potrebbe essere l'anno di nascita o per qualsiasi altro motivo è equivalente a vietare alle ragazze di mettere la minigonna: se tu la metti allora vuoi farti vedere perché vuoi che ci provi e me la vuoi dare, proprio come le prostitute. Vogliamo togliere il problema alla radice vietando la minigonna? No, non è così. L'errore lo commette chi ragiona in questo modo, proprio come chi pensa che un giocatore possa aver messo il numero 88 per inneggiare al nazismo.

    Non mi trovi d'accordo col tuo ragionamento. Non si risolvono i problemi togliendo la libertà alla stragrande maggioranza delle persone.

    Per prima cosa grazie per la civiltà della tua risposta ☺️

    Perdonami ma trovo i tuoi esempi del tutto fuori luogo. Che l'88 sia un riferimento nazista non lo so solo io e pochi altri, altrimenti questo provvedimento non sarebbe stato neppure pensato. Nessuno lede la libertà di nessuno. Per quanto ne so i giocatori sono ancora liberi di inneggiare a Hitler a casa loro (spero non lo facciano) o rinnegare (per non dire celebrare...) l'Olocausto per quanto ne so. E questo non ha niente - ma proprio niente -  a che fare con l'abbigliamento di una ragazza e cosa menti pervertite possano pensare al riguardo. Stiamo parlando di un'ideologia che ha causato un'immane tragedia mondiale. Faccio fatica a trovare un'analogia con l'esempio della mini-gonna ma a dirla tutta farei fatica a trovare qualsiasi analogia con qualsiasi altro esempio.

    Ricordiamoci anche una cosa: libertà non vuol dire permettere a chiunque di fare o dire qualsiasi cosa.

    Quella è anarchia.


  2. 1 ora fa, Ste88 ha scritto:

    Amico mio, questo è un singolo *, io ho la maglietta con scritto "STEFANO 88", ce l'ho davvero, che faccio?

    La cestino?

    E' solo un numero, così facendo dai ancora maggior valore alla loro lettura.

    E comunque queste cose si combattono solo con misure concrete e mirate (es. daspo a vita e lavori sociali per il * in foto) e con la cultura e la memoria.

    Io penso che stiate facendo un po' di confusione. Ovviamente non butti via la maglia, ma come detto sopra a mio modo di vedere ogni scusa è buona per dare qualcosa in pasto alle bestie. L'88, che piaccia o meno, è da molto tempo un riferimento nazista. Se lo usi tu, è il tuo anno di nascita, il tuo numero preferito... lo usi tu, non lo usa un personaggio pubblico. Fare delle associazioni è semplice e magari mi viene da pensare che il calciatore che lo indossa potrebbe essere additato come filo o neo-nazista, suo malgrado! Non è forse meglio togliere il problema alla radice? Io penso di sì. E' davvero così penoso e vi da' davvero così tanti problemi? Se è così, allora forse un problema di fondo c'è sul serio.

     


  3. 23 minuti fa, Lewis. ha scritto:

    Chiaramente l'eliminazione del numero 88 per i calciatori in campo porterà questo tifoso a non farsi personalizzare più la maglia con quel nome e numero.

    Il ragionamento fila senz'altro.

    Il fatto che tu possa a oggi tatuarti una svastica o una croce celtica in assoluta libertà non implica il fatto che certi personaggi pubblici ripresi televisamente in tutto il mondo possano farlo, in modo visibile almeno, avallando quel certo tipo di propaganda. Con un minimo di decenza quel signore allo stadio, con quella maglia, non sarebbe dovuto neanche entrare. Ma sappiamo tutti che ambiente c'è a Roma, soprattutto da quella sponda.

    Per quello che riguarda il numero, riprendendo quanto detto sopra, è chiaro che sia diventato un riferimento nazista sul quale è purtroppo facile ricamarci sopra. Giusto toglierlo? Per i governi che ci sono oggi e soprattutto per la gente che c'è oggi, sicuramente sì. E a giudicare dai tanti commenti ignoranti in questa discussione scritti da persone col fegato scoppiato dopo aver letto del coro anti-Juve a Cracovia ma incredibilmente qualunquisti quando si tratta di materie infinitamente più importanti - e spero che non serva ricordare a nessuno cosa fosse e cosa sia il nazismo anche oggi - forse lo è ancora di più.


  4. 51 minuti fa, ODIATO E FIERO*** ha scritto:

    OH... ecco,il punto è quello.

    Oramai società disposte a lavorare su ampia scala dai 5 ai 12/13 anni , nel lavoro singolo e non solo nel nome di qualche trofeo inutile , specialmente a quell'età, ce ne sono poche.

    Quando ancora giocavo , quando qualcuno eccellevaa dalla squadra, si arrivava, si pagava un premio preparazione alla società e lo si inseriva in contesti di livello oggettivamente superiore.

     

    Adesso è impensabile, se malauguratamente , il ragazzo valido gioca da tre quarti in avanti e il resto della squadra è modesto, tante società ti chiedono di arretrarlo per conseguire a qualce risultato a livello giovanile.

     

    Se quella lega di Arlecchino, anzichè buttare soldi su processi farsa, ne immettesse nelle giovanili, sottoforma di sgravi fiscali, agevolazioni alle famiglie (le scuole calcio costano) ,cosicchè anche le piccole società possano avvalersi di allenatori preparati e non gente ,magari anche in buona fede, che gioca a fare il MAx Allegri di turno.

     

    Siamo sul fondo, ma se iniziassimo a lavorare seriamente sui giovani, potremmo vedere i frutti nel giro di 4/8 anni....

    Penso che a livello giovanile si debba sicuramente essere felici dei successi ma se una Società pretende risultati per quelle fascie d'età (e fortunatamente la mia - così come molte altre forse la maggior parte dei paesi limitrofi se non tutte - non lo fa) non è sicuramente una Società con valori. Per quello che riguarda il mio contesto ci si preoccupa solo della loro salute, del divertimento e dell'educazione. Il tutto in un contesto sportivo che se fatto in maniera sana aiuta a crescere gli adulti di domani.

     

    Sono invece d'accordo nella critica alla Federazione, che predica bene e razzola di m.... ehm... malissimo.

    Nelle loro idee ce ne sono tante di buone, come l'obbligo di patentino ad ogni istruttore per qualsiasi categoria. Poi però per accedere ai corsi (dai costi IMPORTANTI) viene richiesto un punteggio per entrare in graduatoria (lauree, anni di militanza in prima squadra etc.) al di sotto del quale non vieni preso in considerazione.

    Ci sono tanti furfanti che non dovrebbero stare in panchina a parlare ai ragazzi, ma ci sono anche tante persone che danno un contributo fondamentale al movimento e senza le quali probabilmente ci sarebbero meno squadre e meno ragazzi (che sono già in nettissimo calo).

     

    12 minuti fa, saxon ha scritto:

    Ai miei tempi, poco più di 40 anni fa, tutti volevano imitare il 10 o il 7,vale a dire i 2 giocatori più tecnici. Praticamente tutti i maschi tranne qualche nerd o obeso, giocavano tutti i giorni ore e ore a calcio, per strada, al campo ecc e tutti passavamo ore a giochi come il torello, un altro di cui non ricordo il nome in cui bisognava segnare solo al volo (e se sbagliavi andavi in porta), o a tirare col sinistro contro un muro,fino a quando si imparava ad essere un minimo ambidestri.. Ovviamente con una base di reclutamento così ampia i giocatori forti emergevano eccome 

    Da noi la chiamiamo la "tedesca" 😄.

    C'è anche un altro problema OGGI: non si può più giocare da nessuna parte, se non nelle aree adibite o all'oratorio (comunque frequentato sempre meno).

    Io penso che sia anche un discorso di cicli e che forse il nostro debba solo avere il tempo di ritornare. Non siamo stati sempre vincenti, ci sono stati anni difficili e anni strepitosi. Ma una Nazione che ha una grande tradizione sportiva non la smarrisce così da un giorno all'altro, l'importante è non fermarsi e trovare sempre soluzioni e alternative. Scimmiottare la Spagna o il Belgio per me non ha alcun senso. Trarre spunto, sicuramente sì.

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  5. 1 ora fa, ODIATO E FIERO*** ha scritto:

    Raramente mi espongo, non giudico l'operato di Allegri,per quanto non ne sia compiaciuto,non giudico i giocatori nonostante prestazioni oggettivamente sotto tono.

     

    Però,posso dire che  ho lavorato e lavoro nei settori giovanili da ormai 20 anni, e posso oggettivamente e soggettivamente garantire che tolte 4/5 realtà su territorio nazionale,le principali società su territorio lavorano in prospettiva di crescita complessiva e non personale.

     

    Risalta l'assenza di prime punte e seconde punte per un semplice quanto critico problema.

    Non si lavora più sulla tecnica individuale.

    Niente,0 o poco più.

    Sta a rafforzare questa tesi che parecchi ragazzi che sotto o attorno i 14 anni, in base a poche skill che hanno ,vengono dislocati in altri ruoli,bloccando di fatto la crescita personale del ragazzo in questione.

    Con la mania di partire da dietro la maggior parte dei ragazzi mediamente validi tecnicamente,sono passati dietro come centrali, creando due principali problemi.

    1)si sono persi passaggi fondamentali nell'apprendimento della difesa 1 vs 1

    2) Hanno bloccato la loro crescita personale in un ruolo ben definito.

     

    Di quel che resta si tende sempre più a fare giocare davanti ragazzi che oltre a buone doti atletiche e magari anche tattiche, non hanno affinato,per penuria personale o per negligenza, doti da 1 vs1 , non ne produciamo più, perché,ripeto, da anni ci siamo impallinato con tattiche e giochi fluidi, quando poi ti trovi squadre organizzate e ben allenate, o prendi imbarcate, o sbatti il muso perché in 90 minuti non si è in grado di creare superiorità numerica saltando il primo pressing o arrivando sul fondo senza avere l'uomo attaccato.

     

    È inutile avere gente come Fagioli,per farti un esempio, e schierarlo da interno a 3.

    Provassero a lasciarlo in un 4321 come trequartista o in un 4231 dietro alla punta.

     

    Invece no.

    Bisogna per forza mettere i cavalli davanti e i piedi buoni dietro.

     

    Poi a saltare l'uomo andiamo io e te.

    Da istruttore di calcio giovanile confermo quello che dici. Aggiungo che si gioca quello che è il calcio di oggi, dove l'1v1 è raro e quando avviene raramente si vedono giocatori che cercano di saltare l'uomo e creare la superiorità, preferendo il riciclo/ricircolo del pallone piuttosto. Ovviamente tutto è figlio delle evoluzioni tattiche difensive dove si è quasi sempre raddoppiati se non triplicati dal pressing avversario.

    Quando ero bambino attingevo avidamente dalla televisione le giocate che facevano i professionisti e provavo a replicarle quando giocavo, come al parco così al campo di calcio. Oggi il calcio è solo sulle TV a pagamento, in orari spesso difficili per essere seguiti dai ragazzi e soprattutto quello che si vede non stimola la loro creatività a mio modo di vedere.

    • Mi Piace 1

  6. 15 minuti fa, AG10 ha scritto:

    Tutto sommato la differenza tra noi e la Spagna è stata minima.

    Pessimo solo l’inizio del secondo tempo

    Sì però penso che sia cambiato proprio il nostro modo di giocare. Fino all'Europeo giocavamo un calcio positivo, sempre con movimenti in avanti, aggressivo, creativo, preciso e divertente da vedere. Il calcio che viene giocato oggi nella maggior parte del continente.

    Poi penso che ci siamo un po' seduti e stiamo innegabilmente pagando (anche) le assenze di Chiellini e Bonucci (che ormai dovrebbe farsi da parte). L'assenza cronica di un attaccante vero prima poi bisogna risolverla.

    E manca Gianluca.... 💔


  7. 24 minuti fa, Kucob ha scritto:

    L'unica squadra con giocatori al suo livello è giusto la Francia. Tutte le altre, i loro big li hanno lasciati a casa (Foden, Gavi, Pedro, Bellingham etc).

    Scusa ma mi sono fermato qui perchè ho bisogno che mi spieghi meglio questo concetto. Perchè da come l'ho capita io, tu reputi Kean un attaccante di livello mondiale al pari dei ragazzi che hai citato sopra, ma sono sicuro di aver capito male. Magari per la sua età dici?


  8. 2 minuti fa, Kucob ha scritto:

    Kean ha più di 200 partite tra i professionisti,  ha giocato una 30ina di partite in champions, a cosa gli serve un torneo giovanile? A nulla. Giusto che si riposi e torni lucido per il 10 luglio. Questo vale anche per Tonali, Scalvini e Udogye, giocatori che avrebbero già dovuto finire il loro ciclo in U21.

    Ma come a cosa gli serve????

    A parte che un torneo internazionale accresce il tuo bagaglio tecnico e culturale, migliora la tua condizione fisica e forse ti fa anche maturare. Se si comincia a pensare a cosa partecipare e a cosa rinunciare a 23 anni.... ragazzo il calcio non fa per te. Ma questo l'avevamo già capito tempo fa.


  9. 18 minuti fa, Trajkovski da lontanissimo ha scritto:

    Non hai capito quello che intendevo, motivazioni scarse di fare un torneo giovanile,  non di esercitare la sua professione .ghgh

    per farti un esempio, Pogba dopo il primo anno da noi era ancora in età da primavera, credi che, dopo una stagione da titolare alla juve in serie A e champions, se gli avessero proposto di fare i playoff del torneo primavera ne sarebbe stato entusiasta? Dai su

    No ho capito cosa volevi dire, però dal mio punto di vista NON ESISTE che un ragazzo di 23 anni NON ABBIA VOGLIA di giocare un torneo di calcio con la sua Nazionale.

    E a dirla tutta, la giustificazione del "ha giocato in champions in serie A etc. etc." (con risultati a dirla tutta abbastanza disarmanti, per usare un eufemismo) peggiora solo la sua situazione. Ma chi pensa di essere?


  10. 6 minuti fa, Trajkovski da lontanissimo ha scritto:

    Ha 23 anni, da quando ne aveva 17 gioca in A/premier/ligue1, le motivazioni per participare ad un torneo giovanile ci sta possano essere scarse 

    Ma come fa un ragazzo di 23 anni ad avere motivazioni scarse per quella che dovrebbe essere, tra l'altro, la sua professione??

    Non scherziamo, se non hai voglia a 23 anni hai un serio problema. Da silurare, alla Juve c'è bisogno di gente che ha voglia di spaccare il **** ai passeri.


  11. Parliamo di sicurezza ed è giusto. Però non so, vorrei anche sollevare un altro punto di vista:

    Quanti incidenti fatali contiamo nelle piazze d'Italia per un evento sportivo?

    Quanti ne contiamo nello stadio o nelle sue immediate vicinanze?

    Sicuramente lo stadio è controllato, si accede pagando un biglietto e si guarda la partita da seduti.

    In piazza ci arrivano tutti.

    Ma lo squilibrato lo puoi trovare sia allo stadio che in piazza.


  12. 32 minuti fa, teioh ha scritto:

    Ahahahah tipo nel passato remoto Vieri che si dava malato per uscire con la velina di turno e saltare l'amichevole con l'Azerbaijan o in tempi più recenti Verrati con gli infortuni ad orologeria? Per non parlare di Keita Balde ex prescritto che non andava perché avevano cambiato l'email o Osimen finto rotto per saltare la Coppa Africa e poi Iling che salta un mondiale u20 ma pur sempre un mondiale per rimanere a fare la riserva di Allegri e perderle tutte?

    Se uno vuole in nazionale non ci va. E poi scusa ma i vari Maldini, Totti ecc. Che si ritirano dalla nazionale quando sono ancora in attività? Ibra che mollava e ripigliava la Svezia a seconda di come girava?

    Nah credo che al massimo uno in nazionale possa non venire più convocato per cattiva condotta ma non che sia costretto ad andarci su.

    Non è un parere o un'opinione, la convocazione in Nazionale non può essere rifiutata se non per comprovati motivi.

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