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NoMoreCardiff

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  1. L'equivalenza non regge: la vincente di Europa League si gioca la Supercoppa con la vincente di Champions e guadagna l'accesso diretto in Champions, la terza in Serie A fa i preliminari. Non é proprio come vincere il campionato di serie B (l'ultima volta che ho controllato, la vincente del campionato di Serie B non fa la Champions, la vincente di Europa League sí), ma a volte per fare lo snob bisogna fare i finti tonti... Poi, se vogliamo dirla tutta, il campionato di serie A stará dando qualche segnale di vita quest'anno, ma per anni é stato di suo da serie B europea... P.S. Ad oggi il Siviglia, che pure é in zona retrocessione, ha piú prestigio di noi in Europa, visto il nostro "status" (cosí sei contento) di nobile decaduta con le pezze al fondoschiena...
  2. Ci sono le vittorie e ci sono le chiacchiere. Lo "status" é una chiacchiera. Se poi vuoi discutere di soldi allora magari hai pure ragione, ma non si parlava di questo...
  3. E un bel chissenefrega non ce lo vogliamo mettere? Lo "status" é la conseguenza dei risultati, e le vittorie contano piú delle sconfitte onorevoli. Se poi preferiamo la reputazione basata sulle preferenze personali degli osservatori occasionali, piuttosto che sui risultati, allora smettiamo di criticare i vari "vincitori morali" delle competizioni che effettivamente abbiamo vinto noi sul campo, se no passiamo per ipocriti...
  4. Sí ma Ronaldo ha 200 anni, Ramsey e Dybala sono tenuti insieme con lo scotch...
  5. NoMoreCardiff

    Classifica delle rivalità più sentite

    1 - Odiatissima - da ben prima di Calciopoli, anche prima dello sfondamento in area del Fenomeno (e non "rigore di Iuliano", per intenderci) 2 - Napoli - onestamente non li vedo come rivali e, da mezzo meridionale che sono, di tanto in tanto qualche simpatia me la suscitano... ma quaaaaanto piangono! 3 - Torino - cugini pezzenti e invidiosi. Rispetto per la storia del Grande Torino, ma oggi é un'altra cosa. 4 - Milan - Erano la mia seconda squadra quando erano in Serie B con Joe Jordan centravanti (e Piotti, Tassotti, Evani e un ancor giovane Franco Baresi, bresciano e milanista come mio padre), ma Manchester me li ha fatti andare di traverso. 5 - Roma - non sempre sportivissimi e secondi solo al Napoli come piagnoni, ma ho troppi amici romani e romanisti a cui voglio fin troppo bene. Poi una rivalitá con la Roma mi riporta al tempo della scuola, quindi anche la nostalgia me li fa ingraziare...
  6. NoMoreCardiff

    Intorno alla preparazione atletica

    Lo stress emotivo ha il suo peso di sicuro: quando la pressione al lavoro diventa eccessiva, io stesso cerco di evitare la palestra perché so che prima o poi mi si rompe qualcosa se insisto. Mi capita raramente di infortunarmi nei periodi piú tranquilli.
  7. NoMoreCardiff

    Intorno alla preparazione atletica

    Penso che l'incremento degli infortuni nello sport in generale sia dovuto all'aumento dell'intensitá del lavoro, sia in allenamento che in competizione. Se, tuttavia, nel panorama generale ci sono situazioni eccessive rispetto anche al trend esistente, allora qualcosa non va. Se fai un sport che é fatto sostanzialmente di scatti ripetuti, un allenamento basato prevalentemente sul bodybuilding e il gran fondo puó fare dei danni seri (sempre che sia questo quello che si faccia alla Juve: finora abbiamo solo illazioni e "sentito dire" su cui basarci). Darei meno "peso" alle preoccupazioni su quanto grandi siano i pesi sollevati. Come ho fatto notare nel mio "papiello" precedente, atleti di elite possono sollevare pesi estremamente elevati senza mettere su massa o imbolsirsi (raccomando la lettura di "Underground secrets to faster running" di Barry Ross, il primo allenatore di Allyson Felix, da cui ho preso il mio esempio): dipende dal protocollo seguito. Ovvero: se ti alleni come Dorian Yates probabilmente avrai (nei limiti del tuo potenziale genetico) un aumento di massa muscolare, se ti alleni come Allyson Felix aumenterai la forza, ma senza avere un equivalente aumento di massa...
  8. NoMoreCardiff

    Intorno alla preparazione atletica

    Difficile giudicare senza osservarne i metodi di lavoro. Mi sembra, peró, indicativo l'episodio dell;arrivo di Dybala alla Juventus dove, dopo una partenza sprint alle prime amichevoli fece seguito un imbolsimento durato due-tre mesi, salvo poi riprendere condizione (ma anche infortunarsi a intermittenza - mi pare che mancó nel ritorno contro il Bayern) nella parte cruciale della stagione. Tutto condito da un commento di Allegri riportato come "Visto che cosce!" parlando dello stesso Dybala. Questo mi fa pensare che il lavoro pesistico, almeno in pre-campionato e nella fase iniziale della stagione, sia mirato soprattutto sull'incremento della massa muscolare, e che la condizione aerobica sia perseguita solo in seguito nel corso della stagione. Le implicazioni sono diverse: 1 - Una crescita rapida della massa muscolare richiede tempi piú lunghi affinché la capacitá aerobica raggiunga gli stessi livelli (correremo a Marzo...) 2 - Nel frattempo un corpo piú pesante richiede sforzi piú intensi per mettersi in movimento, causando stress maggiori sia sui muscoli che sulle articolazioni (maggior rischio di infortuni muscolari e ai legamenti). 3 - Il tipo di lavoro che causa l'aumento della massa muscolare sviluppa soprattutto le fibre muscolari lente, poiché i tempi sotto carico eccedono tipicamente i 10 secondi entro i quali normalmente vengono dissipate le risorse energetiche delle fibre muscolari veloci. Quando é richiesto uno sforzo esplosivo, l'autonomia delle fibre veloci é limitata: se si cerca di compensare reclutando le fibre lente (ovviamente la cosa é gestita dal sistema nervoso involontario, non certo dalle decisioni del giocatore) si finisce per sottoporre queste fibre a carichi istantanei che eccedono quelli lenti e progressivi dell'allenamento pesistico per la massa, ovvero: il tipo di muscolatura che viene sviluppata non é di natura adeguata al tipo di sforzo da fare, quindi il rischio di infortunio aumenta. 4 - La forza esplosiva e la velocitá dipendono piú dal rapporto peso-potenza che non dalla massa muscolare. Una velocista come Allyson Felix pesa intorno ai 55kg, ma fa stacchi da terra con oltre 200kg da quando aveva 17 anni! Attualmente, il lavoro di forza negli sport come calcio e rugby tende ad essere fatto con sforzi di natura esplosiva e volumi relativamente alti, ma in sequenze brevi (HIIT: High Intensity Interval Training) per sviluppare la forza esplosiva e la capacitá di recupero in tempi brevi su un arco di tempo prolungato. Questo tende a dare i benefici maggiori in sport dove é richiesta esplosivitá (nel breve) e resistenza (nell'arco della partita). Lo svantaggio di questo tipo di lavoro é lo sviluppo asimmetrico del cuore (anch'esso un muscolo), che tende ad aumentare di spessore ma perdere di elasticitá col rischio (osservato di tanto in tanto nei tragici casi di giovani calciatori e rugbysti morti in allenamento) di causarne la lacerazione con conseguente attacco cardiaco e potenzialmente decesso. Per mitigare questo rischio, il lavoro aerobico ad intensitá media (120-150bpm) deve bilanciare il lavoro ad intervalli. Ora, io non so se Folletti abbia fatto queste considerazioni o meno e le abbia incorporate nel suo metodo di lavoro, quindi magari sto dicendo un sacco di ca22ate. Peró ricordo anni fa, quando facevo atletica, che c'era una barzelletta ricorrente a proposito degli atleti, soprattutto i velocisti, che venivano convocati al centro federale di Formia: entravano magri che facendo 10"5 sui 100m e uscivano ercoli che li facevano in 11" netti... Questo avveniva 30 anni fa: nell'atletica le cose sono cambiate, non so cosa sia successo nel frattempo nel calcio.
  9. Certo, perché poi dalla Juve B saliranno alle stelle... che senza l'ecatombe di infortuni Miretti starebbe ancora facendo il raccattapalle! Dico, c'é l'opportunitá di far loro fare experienza a livello internazionale, ma non al massimo livello di difficoltá, ma si preferisce mandarli in B. Arrivabene, Cherubini, Allegri e Folletti te li meriti tutti!
  10. Guarda, capisco il realismo, ma se ci si abitua a rinunciare non é che poi si accende la luce e si dá il massimo per vincere non appena ce n'é l'opportunitá. Tante volte abbiamo battuto avversari agguerriti perché noi avevamo giocatori abituati a vincere (non eri tu quello che parlava di DNA?) e loro erano abituati a tirare i remi in barca dopo due terzi di stagione. Ora giocatori abituati a vincere non ne abbiamo piú: come credi che si faccia l'abitudine se nemmeno ci si prova?
  11. NoMoreCardiff

    Juventus - PSG 1-2, commenti post partita

    Si ma il punto é questo: hanno cannato l'avvio di stagione come noi ma, al contrario di noi, hanno giocatori di qualitá (sani!) che possono mettere in difficoltá chiunque. Scarsi non sono certo. Il discorso del Brighton di De Zerbi c'entra poco: il Chelsea é un'altra squadra in subbuglio, il Man City é, almeno in Premier League, una corazzata.
  12. NoMoreCardiff

    Juventus - PSG 1-2, commenti post partita

    Sí, cosí scarso che due settimane fa ha battuto il Man City...
  13. NoMoreCardiff

    Juventus - PSG 1-2, commenti post partita

    In teoria hai ragione, ma solo chi cade puó risorgere. Ad accontentarsi dell'aurea mediocritá, si finisce per rimanere mediocri, alla faccia del DNA. Una volta il Genoa e la Pro Vercelli avevano il DNA vincente, visto come si erano spartiti 16 dei primi 26 scudetti...
  14. NoMoreCardiff

    Juventus - PSG 1-2, commenti post partita

    Un po' come facevamo noi le ultime due stagioni di Allegri 1.0...
  15. NoMoreCardiff

    Juventus - PSG 1-2, commenti post partita

    Non solo, ma durante quella "traversata nel deserto" abbiamo vinto due (!) Coppe UEFA e una Coppa Italia, prendendoci per strada scalpi importanti come quello del Milan di Sacchi e degli Olandesi...
  16. OK, sparare a zero é un po' esagerato. Il problema rimane, peró, che: 1 - Allegri i giovani li fa giocare solo in circostanze di estrema necessitá. 2 - Quando giocano non esita mai a rimarcarne i difetti. In pubblico. 3 - Visto che la necessitá di cui al punto 1 sembra prolungarsi, sarebbe meglio creare un clima di fiducia da parte di detti giovani nei loro mezzi, piuttosto che condizionarli a giocare con la paura di sbagliare, perché la paura di sbagliare porta a fare proprio quegli errori di cui si ha paura, e questo vale sia per i giovani che per i veterani.
  17. Continuiamo a far passare l'idea che ci vogliano giocatori adatti a questo o quell'allenatore, invece di cercare un allenatore che sappia costruire un gioco intorno ai giocatori disponibili. Come chiedere a un architetto di progettarti un appartamento con tre camere da letto e sentirti rispondere che lui fa solo monolocali, quindi o ti fai andare bene il monolocale o niente architetto... questo sembra essere lo standard degli allenatori di calcio.
  18. Appunto, le stesse cose dette in privato sarebbero ineccepibili, in pubblico, invece, o dice che dei singoli non parla o, se ne deve parlare, evita le critiche. Persino Binotto non spara a zero sui meccanici in conferenza stampa, santa pazienza!
  19. Evidentemente ci hai parlato tu visto che asserisci con certezza che il rapporto non c'entra... Il punto che stavo cercando di fare (evidentemente in maniera poco chiara) é che tanti degli stessi che oggi dicono che Allegri non fa nulla di male a smondanare i suoi giocatori piú giovani alla stampa sono gli stessi che accusavano gli stessi di aver "tradito" la Juventus anni addietro. Io dico: se fa bene allora non hanno tradito nessuno e mettiamoci l'anima in pace, se fa male allora ci sará pure un nesso fra le due cose, se no qua si va solo dove tira il vento...
  20. Ma appunto, quando faceva comodo si é data la colpa ai giocatori che "se ne sono voluti andare" per difendere le scelte aziendali, adesso che le scelte vanno in direzione opposta si ripristina la versione dei fatti che fa piú comodo, pur di far finta che vada tutto bene e difendere il dogma dell'infallibilitá allegriana...
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