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Mr Facchinelli

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Messaggi pubblicati da Mr Facchinelli


  1. 2 hours ago, RINUSLEX said:

    Parlare di Vialli e Ravanelli vuol dire parlare di un altro calcio; il paragone non sta ne' in cielo ne' in terra.

    Parlare di "bisogno di soldi" da parte di club italiani di primissima fascia vuol dire che stiamo parlando di cose differenti: io affermo solo che i calciatori che giocano in Italia nelle 3 grandi non hanno tutta questa voglia di andare via. Quando succede, e succede per normali questioni di mercato, allora si comportano a seconda della loro importanza: quelli semplicemente bravi lo fanno per smiliardare e vanno dove li pagano di più, quelli veramente forti si trasferiscono solo per andare in club inglesi di primissima fascia. Tu invece ne fai una semplice questione di soldi, quando la realtà dice che in squadra di seconda fascia o peggio vanno solo giocatori come kulusevski, che è sicuramente un bel giocatore ma ricordo il suo nome solo perché l'ho tifato. Non è questione di avere o meno la liquidità per poter comprare i giocatori, ma anche di importanza del club e al livello delle 3 grandi italiane in Inghilterra ce ne sono 3, forse 4: i giocatori come Vlahovic non si spostano dalla Juve per andare ovunque, ma solo in quei 3 o 4 club. Il punto è questo.

    .fuma

    Il polpo....che gran cavolata che ha fatto, ma come volergli male?

    .fuma

     

     

    Parlare di Vialli e Ravanelli può essere parlare di preistoria, ma li ho citati perché è stato il momento in cui i giocatori della Serie A hanno iniziato ad emigrare in Inghilterra per giocare in Premier, anche nelle società minori (tipo Middlesbrough). 
    Ovviamente può essere una questione di soldi, o anche di procuratori (il Polpo con Raiola), ma può anche essere una scelta di vita. Ad esempio, parecchi giocatori andrebbero a Londra per questo motivo. Oltre ovviamente ai soldi. 
     


  2. 11 minutes ago, RINUSLEX said:

    L'unico calciatore che negli ultimi anni ha lasciato una grande italiana per andare a smiliardare in Inghilterra che mi viene in mente è lukaku, passato al chelsea che è una squadra molto importante.

    Al contrario vedo giocatori che non si fanno problemi a lasciare squadre inglesi non di prima fascia per giocare nelle 3 grandi, ad esempio Alcaraz del southampton.

    A me di chi lascia la Juve per il tottenham non importa nulla perché stiamo parlando di giocatori bravi ma non determinanti. Non mi sembra di vedere Vlahovic, lautaro o leao che chiedono di andare via. Anche Bremer alla fine è rimasto a Torino: meglio la Juve che gioca la Champions o il manchester united 8° nella bellissima premier?

    Certo chi è tanto scemo da mollare il manchester city per il campionato italiano, anche se di vertice?

    .fuma

     

    Già negli anni 90 sono partiti i vari Ravanelli (Middlesbrough - poi retrocesso), Vialli e Di Matteo( Chelsea che allora non aveva il blasone che ha adesso). Poi diversi giocatori come Pereyra e Lemina sono andati a squadre relativamente piccole. 
    I giocatori che hai citato forse non chiedono di andare via, ma se domani noi (o i Prescritti) avessimo bisogno di soldi, ce ne sarebbero di società in grado di comprarli in Inghilterra 


  3. 12 minutes ago, RINUSLEX said:

    Dipende cosa intendi tu per Inghilterra, perché c'è l'Inghilterra che conta e quella che invece no.

    Un conto è il manchester city, un altro il tottenham.

    Se vai in Inghilterra per i soldi allora va bene anche il nottingham forest, se invece vai per vincere allora la scelta si riduce a 3 o 4 squadre che, magari, non hanno bisogno del giocatore in questione.

    Per andare al manchester united degli ultimi 10 anni questa Juventus, se ti offre gli stessi soldi, non è male manco per niente, anzi è meglio.

    .fuma

    Molti giocatori sono contenti di giocare in Premier, che è praticamente una Superlega, rispetto a lottare per vincere la Serie A, Ligue 1 o la Bundesliga. Poi ovviamente gli stipendi sono importanti. E se il Crystal Palace, Forest o Southampton ti offre gli stessi soldi della Juve o il Dortmund, probabilmente ci fai più di un pensierino. 
    Comunque nel caso di Koop, come altri dell’Atalanta, difficile sapere se questo farà la differenza da noi o no. 


  4. 1 hour ago, Edivad said:

    Nel prima fase incontri 2 di prima fascia, 2 di seconda fascia, 2 di terza fascia e 2 di quarta fascia.

    Con naturalmente una partita in casa ed una fuori.

    Nessun derby della stessa nazione nel primo turno di 8 partite.

    Le fasce saranno definitive dopo i play off.

    Ora ad esempio il Milan è all'ultimo posto nelle seconda fascia, ma se si qualifica ai play off una squadra

    con ranking maggiore, il Milan scala in terza fascia.

    Potresti ad esempio beccare, City, Real, Atletico, Leverkusen, Feyenoord, Sporting, Aston Villa e Stoccarda.

    Praticamente è possibile che non si riesca neanche a respirare.

    E imprescindibile avere due squadre.

    E molta gente parla di svendere i giocatori che abbiamo in rosa. Oppure venderne 3 per prendere Koop. Non ha senso. Dobbiamo tenere quasi tutti e prenderne altri


  5. 2 minutes ago, DD90 said:

    Da quasi 15 anni che la coppa la vincono in Spagna, Germania, Inghilterra. Real su tutti, poi Barcellona, Bayern, City, Liverpool, Chelsea.
     

    Inizia a essere un dato significativo che dimostra come i soldi rendono ingiocabili queste squadre. Puoi provarci a competere, magari arrivi anche in fondo, ma alla fine il gap è troppo elevato. Mi chiedo come sia possibile vincere un’altra Champions con questo dislivello totale

    Questo è il risultato di calciopoli. Penalizzare la Juve a tutti i costi. Abbiamo vinto un mondiale ma poi tutto il calcio italiano è regredito. Ma ovviamente ne è valsa la pena secondo la FIGC e i poteri alti che odiano la Juve. 


  6. Ho sempre pensato che fosse Zambrotta. Quello che m’aveva deluso di più di quelli del 2006. Ma ho letto un’intervista dove ha detto che avrebbe voluto comunque rimanere e che la società lo aveva messo alla porta perché oltre al fattore soldi, avevano altri piani.
    Dico Ibra.  


  7. 12 hours ago, capitangazzella said:

    Beh, però se facciamo rientrare gli olandesi nella categoria dei giocatori di talento (che, ripeto, non sto mettendo in discussione perché io li adoravo tutti e tre) cui questa discussione si rivolge, allora il discorso si chiude qui. Perché la Juve ne ha avuti a bizzeffe di giocatori di questo tipo, talentuosi e concreti, e se prima faticavo a capire il senso storico di questo topic, adesso non ho più dubbi: non ne ha. Veramente, se dovessi farne l'elenco non finiremmo più.

     

    La storia è stata raccontata più volte da Capello: Savicevic lo voleva il presidente. Con Sacchi non era riuscito a imporre Borghi, anche perché Sacchi aveva riportato l oscudetto a Milano dopo anni bui e vantava un certo credito. Con Capello non aveva intenzione di cedere. All'inizio Savicevic giocava poco e male. Berlusconi "invitò" a un incontro chiarificatore i due. Savicevic disse a Capello che non riusciva a esprimersi sapendo che se sbagliava rischiava di essere sostituito e di fare panchina. Berlusconi "invitò" Capello a far giocare Savicevic per almeno 5 partite consecutive senza sostituirlo qualsiasi cosa succedesse, anche se sbagliava tutti i palloni. Il resto è storia.

     

    Ma, ripeto tornando all'argomento della discussione, ossia di una presunta avversione per il talento alla Juve, la storia del Milan di Capello e Sacchi non è la storia di un Milan che, almeno per quelli che erano i suoi allenatori, amava i giocatori di talento anarchico. Berlusconi li amava. Ma questo vale anche per l'Avvocato che ha sempre dichiarato di aver amato alla follia due giocatori sopra tutti gli altri: Sivori e Platini.

    Cambiando il discorso. Citando Del Piero, Zidane, Boksic, e Jugovic,  oggi col Dortmund di nuovo in finale, m’hai ricordato quella grandissima squadra del 1996/97. È stato uno di quegli anni in cui potevamo dire realmente che eravamo la squadra più forte del mondo. Al di là delle qualità dei singoli, quella squadra era un rullo compressore. Per me il rammarico più grande, il fatto di non aver portato a casa quella seconda coppa di fila, forse ancora più grande della sconfitta di Atene. La storia della Juve perdente in Europa non sarebbe neanche esistita. Un grandissimo sbaglio di Moggi, aver smantellato subito quella squadra dopo la sconfitta. 


  8. 7 minutes ago, capitangazzella said:

    Riguardo il discorso sul Milan di Sacchi, nel topic si sta parlando dei cosiddetti fantasisti. E in quella categoria non rientrano i 3 olandesi del Milan. Giocatori fortissimi, eccezionali, ma nessuno dei 3 era quel tipo di giocatore. Gullit era sicuramente tecnico, ma la sua dote principale era la vigoria fisica, era veramente straripante dal punto di vista fisico. Rijkaard un centrocampista puro, nell'Olanda del 1988 fece il difensore centrale addirittura. Van Basten centravanti, di gran classe, ma non un fantasista. Però in quel Milan elementi altrettanto fondamentali per Sacchi erano Angelo Colombo, Carlo Ancelotti e Alberigo Evani a centrocampo. Anzi, Sacchi ricorda più spesso questi 3 che gli olandesi...

     

    E qui mi ricollego alla Juve di Lippi: chiaramente c'era gente che "faceva legna" come disse Del Piero nel famoso video che riprende tutta la vigilia della finale di Intercontinentale (rivolgendosi a Ferrara). Come in tutte le squadre vincenti. Però quella era una Juve in cui la tecnica e l'inventiva avevano un ruolo altrettanto importante della "legna". Infatti schierava un fantasista puro (Baggio e Del Piero il primo anno, Del Piero in seguito) e a centrocampo anche un giocatore offensivo come Jugovic. Per non parlare del '96/97 in cui Lippi schierava Boksic, Del Piero, Zidane e Jugovic contemporaneamente. E lo faceva, lo ripeto, in un periodo, metà anni '90, in cui il fantasista non lo utilizzava nessuno e si parlava di crisi dei numeri 10 tradizionali.

     

    Peraltro con Sacchi Del Piero e Zidane non avrebbero mai giocato insieme, a meno di relegare Del Piero a fare l'esterno.

     

    Insomma, se torniamo all'argomento della discussione, di un presunto DNA bianconero orientato ad avversare certi giocatori, a me pare che se guardo la storia, il primo Milan berlusconiano era molto più ostile a certi giocatori tutto genio e sregolatezza. Mi direte Savicevic: che infatti al Milan fece a lungo panchina e solo l'intervento diretto di Berlusconi (che come l'Avvocato Agnelli amava un certo tipo di giocatori) costrinse Capello a schierarlo. Le testimonianze al riguardo sono tantissime: come racconta lo stesso capello, Berlusconi "chiese" a Capello di far giocare Savicevic per almeno 5 partite consecutive senza il timore che se sbagliava o perdeva palla lo mettesse fuori squadra.

    Nel puro senso di fantasisti certo, i 3 olandesi non lo erano. Ma Gullit era sicuramente un giocatore di talento e grande visione di gioco. 
    Sono d’accordo per quello che riguarda Del Piero e Zidane. Sarebbero stati sprecati con Sacchi. 
    Berlusconi aveva preso 2 squadre, anche per togliere alcuni campioni alla concorrenza. Savicevic credo sarebbe partito titolare in qualsiasi altra squadra in quel periodo. 


  9. 37 minutes ago, capitangazzella said:

    Sala era impossibile che venisse alla Juve. Che fra l'altro aveva Causio. D'Amico non era al livello di quella Juve a mio avviso. Però non mi sembra che in base a questi esempi si possa dire che la Juve non puntasse sul talento. Fra l'altro oltre a Antognoni in quegli anni la Juve provò a prendere Riva, di cui si esalta la potenza ma che era anche un signor giocatore tecnicamente.... Francamente aveva tutti i migliori calciatori italiani tranne Antognoni, Riva e quelli del Toro. Stranieri non poteva prenderli.

     

    Per quanto riguarda il discorso di provare la strada di Sacchi con Maifredi, li purtroppo ci fu un errore di valutazione dovuto anche all'arrivo di gente che di calcio non sapeva nulla: Maifredi non aveva nulla a che vedere con Sacchi! Oggi Sacchi fa il figo in TV come se il suo credo fosse il calcio offensivo e spettacolare. In realtà il suo credo era il pressing e il controllo del campo con un ferreo 4-4-2 ordinatissimo in cui non c'era spazio per la fantasia. Il suo Milan non aveva un fantasista tradizionale. L'uomo di fantasia era Donadoni, che giocava molto largo. E infatti poi Ancelotti all'inizio, ispirato da Sacchi, rifiutò sia Baggio che Zola. La Juve il calcio spettacolo comunque non lo abbandonò con Maifredi. Dopo il ritorno del Trap, necessario dopo quei disastri, punterà su Lippi che farà, lui sì, un calcio offensivo basato sull'uso dei fantasisti tradizionali come Del Piero. Che Sacchi schierò quasi terzino agli europei per trovargli spazio nel suo 4-4-2.

    D’Amico forse non era da Juve. Però trovo interessante il fatto che abbiano scelto (anche con ragione) Benetti per il 10, anziché un giocatore anche giovane di fantasia. 
    Meno male che non abbiamo preso Riva, perché la lista di giocatori proposti contemporaneamente, a quanto pare, al Cagliari non era mica da ridere: Bobby Gol, Scirea e altri… 

     

    È vero, l’arrivo di Maifredi è stato un disastro anche per altri motivi societari. 
    Sacchi, oltre agli schemi e Donadoni, aveva pure 3 olandesi che non erano mica male.


    Lippi ha fatto fare un gioco offensivo. Ma oltre all’estro di Del Piero e Zidane, c’erano diversi giocatori importanti coi muscoli che correvano molto, come Conte, Deschamps, Vialli, Ravanelli e Torricelli. La Juve era spesso chiamata una squadra operaia e provinciale nel secondo periodo del Trap ed il primo periodo di Lippi. Per me quei giocatori erano importanti quanto Del Piero e Zidane per vincere in quegli anni. 


  10. 2 minutes ago, sergio 1157 said:

    Direi che tra Maifredi e sarri c'è la differenza come tra il giorno e la notte... l'ultimo scudo l'ha vinto sarri.

    Detto ciò direi che la juve ha sempre avuto grandissimi talenti. 

    Da zigo zago.. ( Zigoni ) ad altafini.. scirea.. un elenco che ingolfa il forum.. semmai è la mentalità sparagnina che ne ha in parte oscurato il talento. Preferendo come dici un gioco muscolare alla visione talentuosa.

    D'altronde funzionava.  In Italia.. 

    Platini prima ronaldo poi rimarcarano questa mentalità. Nonostante lo scudetto sarri cozzò contro questa mentalità della società e nei giocatori

    Platini a suo tempo lo disse anche che all'estero si vinceva molto poco con questa mentalità. 

     

    Ho citato Maifredi e Sarri più per il tentativo di cambiare modo di pensare e giocare, che per i soli risultati ottenuti. Sarri si ha vinto, ma come Maifredi è durato pochissimo alla Juve.

    Certo, la Juve ha sempre avuto giocatori talentuosi. Yildiz e anche Fagioli lo sono. Ma la mentalità è quasi sempre stata quella basata sulla difesa forte, la corsa, il sacrificio. Il gioco più italiano che olandese o sudamericano (come Milan, Roma e altre). 
    Pure con Bettega, Rossi, Platini e Boniek in squadra (per me la Juve più forte di sempre), il Trap riusciva a essere spesso difensivista. Nel bene e nel male è il nostro dna. 

     


  11. 3 hours ago, capitangazzella said:

    Causio, Platini, Del Piero (cui si aggiungerebbero, negli stessi anni, Baggio, Brady, Zidane, Zavarov, Laudrup se parliamo di giocatori con certe caratteristiche): in pratica la Juve ha sempre avuto fantasisti titolarissimi in rosa dagli anni '70 ai 2000 (spesso più di uno), però la Juve è una squadra che ha sempre preferito altre caratteristiche. Fantastica la consecutio logica. Avrebbe dovuto avere 3 numeri 10 in rosa a stagione evidentemente...

     

    All'epoca di Benetti le frontiere erano chiuse, chi dovevano prendere? Provarono a prendere Antognoni ma lui rifiutò nonostante le offerte miliardarie di Boniperti. Chi rimaneva, Rivera a 39 anni? Quando riaprirono le frontiere, guarda caso, il primo straniero fu Liam Brady.

     

    Di Canio non giocava titolare, e la Juve aveva Moeller, Baggio e Vialli. Per questo fu ceduto. Parlare di rimpiazzare Di Canio con Di Livio è molto forzato. Soprattutto considerando che Di Livio giocò in una delle squadre più offensive della storia del calcio.

     

    Baggio andò via perché non dava garanzie fisiche e voleva 6 miliardi di ingaggio e la Juve aveva appena scoperto Del Piero. Gli anni hanno dimostrato che ormai Baggio non poteva più giocare in una grande squadra (fallì a Milan e Inter) ma aveva bisogno di provinciali in cui tutti corressero per lui che giocava da fermo.

     

    La Juve fu l'unica squadra in quei primi anni '90 in cui il fantasista non era avversato: per far giocare Savicevic al Milan ci volle l'intervento di Berlusconi, Ancelotti rifiutò Baggio e Zola nel Parma. Questa fu l'eredità di Sacchi e del suo 4-4-2 fisso negli anni '90. Solo la Juve non lo praticava ad alti livelli.

     

     

    Lippi lo ha detto in tutti i modi possibili e immaginabili: la Juve non voleva vendere Zidane, ma Zidane voleva andare via a tutti i costi (arrivò a fare quella dichiarazione ridicola che alla moglie non piaceva Torino perché non c'era il mare e poi andò al Real). La FIAT era sull'orlo del fallimento e la Juve doveva autofinanziarsi, non poteva dare a Zidane l'ingaggio che chiedeva e all'epoca il Real offriva una cifra incredibile che nonostante l'inflazione di questi anni è ancora una delle più alte mai sborsate per un calciatore. Perso Zidane, Lippi si rese conto che non aveva senso cercare un calciatore con le sue caratteristiche perché non esisteva. E si puntò su un centrocampista comunque offensivo come Nedved.

     

    Dici moltissime cose giuste. Però continuò a credere che la Juve abbia avuto meno giocatori di fantasia e tecnica negli anni rispetto ad esempio alla Roma o al Milan. 

     

    Ai tempi di Benetti c’erano pure giocatori come Claudio Sala e D’Amico, oltre a Rivera e Antognoni.

     

    In alcuni momenti, tipo la Juve del 92/93 è stato diverso. Ma malgrado la presenza di Causio, poi Brady, poi Michel, poi Zidane, la Juve l’ho considerata più una squadra di polmoni, muscoli e carattere. Questi erano gli attributi trasmessi dai grandi allenatori juventini, il Trap, Zoff, Lippi e Capello. 
    Abbiamo pure tentato di cambiare, ma sappiamo com’è andata con Maifredi e Sarri. 


  12. Alla Juve, con eccezioni, tipo Causio, Platini, e  Del Piero, e' spesso stato cosi. Abbiamo sempre preferito i giocatori combattenti, muscolosi e di carattere forte, rispetto a quelli di grande talento.

    Pure la grande Juve anni 70 giocava con Benetti piuttosto che un 10 di "talento". Piu' tardi, Di Canio e' stato rimpiazzato da Di Livio,  Baggio e' rimasto fino all'arrivo di Lippi, Zidane rimpiazzato da Nedved.

    La Juve "operaia" e "provinciale" ha spesso ottenuto risultati migliori delle squadre belle da vedere, come la Roma o il Milan dei tempi migliori. 

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  13. On 5/22/2024 at 7:43 AM, .ste13. said:

    Io non amo l'idolatria verso nessuno

    Moggi è stato un grande dirigente ma anche lui è caduto vittima del suo ego

    Ha creduto di poter montare e smontare la squadra senza che la juve potesse risentirne, ma ovviamente così non era

    È andato costruendo nel corso degli anni una rosa sempre più orientata ai muscoli che alla tecnica, come invece aveva fatto all'inizio del suo percorso con noi.

    Ha fatto un vanto di aver venduto Zidane, ha svenduto Vieri dopo appena una stagione e si è lasciato scappare tra le mani Henry

    Quindi si, ottimo dirigente ma considerarlo un padreterno anche no

    Sono D’accordissimo. Ha fatto diversi sbagli che altri non avrebbero fatto. Senza queste cessioni probabilmente avremmo qualche coppa in più. Per carità, ha fatto pure degli acquisti incredibili. Ma credo che il suo ego alla fine abbia fatto danni 


  14. Sarei contento di rivederlo in società. Aiuterebbe a livello mondiale come uomo immagine. Al momento l’idea della Juve credo sia di una squadra senza grandi campioni e senza presenze forti in tribuna. Però insieme a Pinturicchio credo servirebbe una presenza forte come quella di Agnelli 

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