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Dinoforever

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  1. Di Maria è stato fondamentale nella finale con la Francia. Quando è uscito lui si è spenta la luce e la Francia ha costruito la sua rimonta. Poi gli argentini sono riusciti a portarla a casa, ma se la sono vista brutta, mentre non c'era quasi stata partita per i circa 70 minuti in cui Di Maria era stato in campo e aveva mandato ai matti il suo avversario di turno. Altro che "Messi ha vinto da solo". Del resto, ci sono stati diversi giocatori che si sono battuti come leoni per portare a casa la finale. Per buona parte dell'ultimo spezzone di gara Messi quasi camminava in campo, salvo tirar fuori il colpo da campione al momento buono, ma di correre non se ne parlava. Messi è stato il leader tecnico della squadra, un maestro di classe sopraffina, ma la squadra ha fatto il suo, a cominciare dal portiere, che ha salvato un gol che avrebbe dato la vittoria alla Francia, un'occasione nata proprio da una palla persa malamente da Messi.
  2. Lo Zoff di una volta, giovane, nel calcio di oggi sicuramente non "faticherebbe in terza categoria": poco ma sicuro. Comunque il ragionamento ha una sua logica: è chiaro che allenato con i metodi attuali potrebbe comunque mettere in luce le sue doti di grande portiere. Hai ragione. In ogni caso, Zoff era un grande: a Napoli lo adoravano: per i tifosi del Napoli era un mito già prima di vincere il mondiale. Credo sia stato uno dei rari giocatori della Juventus applaudito anche da avversario, pure quando il Napoli perdeva. Quando veniva a giocare al San Paolo (allora si chiamava così) e si avviava a prender posto verso la porta, la curva ne gridava il nome a gran voce, fino a quando lui non alzava la mano per salutare. Da quel momento in poi ridiventava l'avversario. All'inizio del secondo tempo, cambio campo, cambio di curva e scena che si ripeteva uguale, anche se il Napoli stava soccombendo. Ricordo ancora un pesante 2-6, quando l'allenatore del Napoli era Vinicio, un bel Napoli. Zoff gli applausi e cori in suo onore li ebbe lo stesso. Ecco, questa è la differenza fra un ottimo giocatore e un monumento, un mito. Non so se riesco a spiegarmi. Eppure Zoff era un tipo taciturno, discreto, serissimo, proprio l'opposto di uno come Maradona. Il pubblico certe cose le sente in maniera quasi viscerale: c'è chi è amato e chi invece è solo stimato.
  3. Effettivamente ci sono tante variabili da considerare, però sembra curioso che molti sostenitori della supremazia di Messi non ne considerino alcune rilevanti, soprattutto quando si parla di Champions e Coppa dei Campioni dimenticando, o facendo finta di farlo, che sono due competizioni completamente diverse, cambiate moltissimo nel corso degli anni. Idem per la UEFA League di oggi e la Coppa Uefa di un tempo, competizione alla quale partecipavano le squadre arrivate seconde nei migliori campionati europei, mentre alla Coppa dei Campioni partecipavano solo quelle che avevano vinto il proprio campionato e c'era l'eliminazione diretta fin dal primo turno. Come se, per es., nella Coppa del Mondo dei nostri giorni si potesse essere eliminati alla prima partita persa.
  4. Ma chi lo ha detto che "queste persone siano rimaste definitivamente senza argomenti"? Forse i tifosi della Juventus sono troppo abituati a contare il valore di giocatori e delle squadre di calcio per cui tifare in base al numero dei trofei vinti, ma molti altri tifosi, in giro per il mondo, non ragionano in tal modo. Ci sono calciatori del passato che non hanno vinto tanto, non hanno mai vinto un mondiale, ma sono diventati dei miti anche per chi non li ha mai visti giocare, come il nordirlandese George Best, per esempio, pallone d'oro nel 1968 e sicuramente non uno stinco di santo, per niente, eppure un grandissimo, una legenda de calcio internazionale. Estro, fantasia, dribbling, genialità e sregolatezza. Il calcio, insomma. E questo valeva e vale anche per Maradona. I boomer c'entrano poco o nulla. Le classifiche dei migliori "di tutti i tempi" sono giochini che lasciano il tempo che trovano, un esercizio di stile: ognuno la pensa come vuole, senza dover guardare necessariamente gli almanacchi.
  5. Leggi bene. Dipende dal tempo trascorso fra l’ultima assunzione e la partita o la gara. Ora si prevede una squalifica molto blanda in caso di positività a quel tipo di sostanza e uno che è drogato di cocaina non migliora le sue prestazioni atletiche, ma rovina il proprio organismo, le arterie, il cuore, ecc., e rischia di morire anzitempo, come poi è effettivamente accaduto a Maradona. L’unico effetto che potrebbe far pensare a un apparente influsso sulla prestazione sportiva è la sensazione di euforia che si può provare inizialmente e la sensazione di poter sostenere più facilmente la fatica fisica, ma questo solo all’inizio, perché poi l’assuefazione riduce drasticamente le capacità fisico-atletiche e soprattutto quelle psichiche.
  6. Parli per partito preso e citi un esempio che non ha nulla a che fare con le prestazioni sportive. Te lo ripeto: ti devi aggiornare. Perfino la WADA ha riconosciuto che l'uso di cocaina non si può considerare un mezzo per migliorare le prestazioni sportive. E questo è tanto più vero se il suo uso è sistematico: non fa che rovinare la salute fisica e mentale di chi l'assume. Chi pippa "per star dietro al lavoro", o per "andare avanti a far festa tutta la notte" lo può fare anche come uno zombie, riducendosi in uno stato che non è certo l'ideale per giocare a calcio a livelli altissimi. E prima o poi finisce male. Non c'è bisogno di essere medico per saperlo. Basta informarsi. https://www.brevenews.com/2021/01/16/la-cocaina-non-e-doping-wada-modifica-il-codice-ma-quei-18-mesi-a-maradona/
  7. Ti serve un corso accelerato sugli effetti delle droghe come la cocaina sul rendimento sportivo... Questa è la prima volta che sento una sciocchezza del genere: la cocaina che migliora le prestazioni...
  8. Questo potrà accadere anche ad altri, come Lautaro e Dybala, per es., ma anche a chi non ha vinto nulla, per la frustrazione, come per es. potrebbe essere il caso di Lukaku. Però non è detto. Nella partita di stasera Di Maria ha dimostrato di poter essere ancora decisivo, se vuole.
  9. Per chi non Se il Di Maria visto stasera si ripetesse in campionato, i tifosi juventini dovrebbero essere felici. Se starà bene fisicamente, magari non riuscirà a fare tante partite allo stesso livello, ma potrà essere un'arma considerevole. Perché dovrebbe giocare male, o non impegnarsi? Che senso avrebbe? Potevo capire prima del mondiale, perché magari non voleva correre il rischio di mancarlo, ma ora per lui sarebbe deleterio non impegnarsi a fare bene.
  10. "unica al mondo"? Mi sa che ti sbagli. C'è una discreta lista, finora, con diverse città: "Il clima di euforia e giubilo è esploso anche a Madrid, dove i tifosi della Nazionale campione del mondo si sono radunati in strada a frotte; a Parigi, dove i supporter dell’Argentina esultano nei bar; a Londra; a Montevideo, in Uruguay; a Bruxelles, in Belgio; a Bangalore, in India; a Quito, in Ecuador; a Karachi, in Pakistan. Festa, ovviamente, anche a Luisal, in Qatar, la città che ha ospitato i Mondiali di calcio 2022." https://www.notizie.it/argentina-campione-in-qatar-da-buenos-aires-a-napoli-il-mondo-e-in-festa/ Vedrai che la lista si allungherà. Poi c'è anche Napoli, dove oggi c'erano 700 argentini radunati in una piazza cittadina in attesa della partita. Perché si trovavano proprio a Napoli? Immagino che alcuni fossero di passaggio, ma molti sono arrivati a Napoli proprio per questa occasione. Presumo che insieme agli argentini ci siano anche parecchi simpatizzanti napoletani.
  11. Per me è incomprensibile. Posso capire l'adrenalina sul campo, durante la partita e durante i rigori, quando si vuole indurre l'avversario a sbagliare, innervosendolo (e pure in tal caso, certi atteggiamenti dovrebbero essere sanzionati), ma quando ti stanno dando un premio come miglior portiere del mondiale si tratta veramente di avere qualche rotella fuori posto.
  12. Questa immagine non l'avevo vista in diretta. Effettivamente, se la poteva risparmiare. Veramente fuori luogo e antisportiva, oltre che volgare. In mondovisione, poi. Ma cosa gli è saltato in mente?
  13. Molti argentini sono discendenti di italiani, emigrati in quella che all'epoca veniva ricordata come "l'America d' 'o scuord", perché tanti di quelli che erano partiti con la speranza di sistemarsi e poi tornare in Italia invece si ritrovarono costretti dalle circostanze a non tornare più. E molti di quegli emigranti partivano da regioni povere dell'Italia, spesso dal Sud (qualcuno anche dal Piemonte, come il Papa attuale). Se vai a scavare, troverai anche tu che gli italiani hanno molte cose in comune con gli argentini. In campo stasera c'era una squadra i cui cognomi bastavano già a evocare origini italiane, a cominciare dall'allenatore, Scaloni, cosa che invece non caratterizzava la squadra francese. Tra l'altro, anche lo stesso Messi ha origini italiane, marchigiane, se non vado errato. Gli altri? Pezzella, originario di Frattamaggiore, provincia di Napoli, Di Maria, che credo abbia anche la nazionalità italiana. Tagliafico? Sembra un cognome ispanico? Mi sembra che anche lui abbia la doppia nazionalità. Portiere di riserva? Rulli, altro giocatore di origini italiane. Altro portiere? Franco Armani... Forse ne dimentico qualcuno... A parte "quel" legame, storico, ci sono altre cose che accomunano argentini e napoletani, come gli stessi argentini hanno dimostrato più volte di ritenere, a cominciare proprio dal legame affettivo con Maradona, piaccia o non piaccia. Che c'entrano le "sceneggiate"? Niente. Maradona a Barcellona non è stato venerato come a Napoli, anzi! E poi, lo ribadisco, questo discorso mi sembra un tantino contraddittorio se fatto da un salernitano che tifa per la Juventus. Che c'entra Salerno con la Juventus? Se il tuo ragionamento fosse valido (e per me non lo è): tu sei meridionale, perché tifi per una squadra che non lo è? Lo avesse fatto un torinese, o un piemontese, forse avrei potuto anche capirlo e nemmeno. Lo ripeto, il tifo per il calcio, per una squadra, per un calciatore, è passione, istinto, irrazionale, almeno da queste parti: non si misura in vittorie e non si definisce in maniera rigida e schematica. Per quanto concerne il fatto che "i napoletani sono italiani", poi, pure si potrebbe discutere. Che significa? Mica si stava combattendo una guerra! Si trattava di calcio, di una partita di pallone. P. S. Platini era di origini italiane, anche lui...
  14. Forse il problema è che molti tifosi ritengono che il valore di un calciatore si misuri in base a quello che ha vinto, così come qualcuno pensa che il valore di una persona si misuri in base a quello che guadagna, o al patrimonio che possiede. Lo spirito del calcio, a parte tutto il business che lo sfrutta e ci gira intorno, soprattutto per certi popoli, invece, si basa su altri valori, che non sono fatti solo di vittorie e di cose materiali. Quindi, uno può vincere tutti i trofei che vuole, ma ognuno avrà le sue opinioni in merito a chi sia il più grande. Tra l'altro, qui tutti parlano del confronto fra giocatori come Maradona e Messi e qualcun altro, giustamente, risale nel tempo fino a Pelé, ma prima di loro ce ne sono stati altri, di cui abbiamo poche immagini filmate, o qualche resoconto scritto, ma pure sono stati dei grandi calciatori. Poi a un certo punto diventa anche una faccenda di gusti personali e di memoria, di affetto per quel giocatore che, come tifosi, ci aveva suscitato maggior passione. Inoltre, io noto che la maggior parte degli ex calciatori che dicono Messi sia più forte di Maradona è composta da chi non ha giocato in quell'epoca, non ci ha giocato contro. Proprio qualche sera fa c'è stato un siparietto del genere fra Marchisio e Tardelli, due grandi ex juventini e Marco Tardelli a un certo punto ha risposto a Marchisio che se avesse avuto un po' di tempo avrebbe spiegato lui al più giovane ex collega quale fosse il valore di Maradona, perché lui, Tardelli, aveva giocato in quel periodo e poteva parlarne con maggior cognizione di causa. Si discute tanto per discutere, ma la verità assoluta non esiste.
  15. Ma veramente pensi che se ne fregheranno, o che cambieranno idea solo perché qualcun altro dirà che non lo è stato?
  16. “Quindi?” Quindi non capisco perché i napoletani non potrebbero o non dovrebbero tifare per l’Argentina, visto anche che ci sono più cose in comune fra napoletani e argentini, nel bene e nel male, rispetto alle cose che possono avere in comune un salernitano e un torinese juventino. Mi sorprendo della tua sorpresa o del tuo sdegno (non ho ben capito quale sia il significato recondito della tua critica).
  17. Ma stavolta molti tifosi del Napoli tifavano apertamente per l’Argentina. Mettetevi d’accordo: c’è chi li critica perché tifavano per l’Argentina e chi invece li critica perché avrebbero tifato contro… Maradona avrebbe sicuramente gioito per la vittoria dell’Argentina e per analogia i veri tifosi di Maradona avrebbero dovuto fare lo stesso, soprattutto perché, almeno nella finale, ha meritato.
  18. Quale favore? A molti pare strano e incomprensibile, per esempio, che ci siano tanti siciliani e calabresi che tifano per la Juventus. Eppure ce ne sono migliaia . Il tifo non si spiega, è irrazionale.
  19. Scusa, ma perché i tifosi del Napoli non potrebbero o dovrebbero tifare per l’Argentina? Le ragioni del tifo sono molte e qualche volta imperscrutabili. A parte il legame affettivo con la memoria di Maradona, che dietro sé ha lasciato anche un figlio mezzo napoletano, c’è anche un legame fra i due popoli che va al di là, per vari motivi.
  20. Ecco, queste sono le cose che non mi piacciono: Mbappé premiato come miglior goleador e i tifosi argentini lo fischiano. Dovevano applaudirlo.
  21. Finale spettacolare. L’Argentina stava per perderla, quando Scaloni ha tolto Di Maria, che fino alla sostituzione era stato determinante. Non saprei dire chi meritava di più. Forse l’Argentina, che aveva giocato molto meglio della Francia, almeno fino al primo gol dei francesi.
  22. La finale è stata così imprevedibile che non si può immaginare fosse il risultato di un piano preordinato: la Francia ha avuto un’occasione clamorosa per vincere, praticamente alla fine del secondo tempo supplementare, ma il portiere argentino l’ha annullata con una parata di piede straordinaria. Finale spettacolare. Finalmente Messi ha vinto il suo mondiale, ma anche Mbappé lo avrebbe meritato.
  23. Maradona apprezzava moltissimo Messi. Il commento sul carattere del suo erede calcistico era un po’ un modo per stimolarlo e oggi sarebbe felicissimo di vederlo guidare l’Argentina alla vittoria.
  24. Sto guardando la finale del campionato mondiale, tifando Argentina, per simpatia, e non posso fare a meno di notare che da quando la partita si è messa male per l'Argentina, ossia dal rigore per la Francia, Messi è quasi sparito dal campo, se si eccettua il tiro scagliato verso la porta avversaria pochi minuti prima della fine dei tempi regolamentari. Questa è una delle differenze più rilevanti rispetto a Maradona: quando c'era da combattere, anche sul piano fisico, Maradona non si tirava indietro, anzi, incitava e guidava i compagni, mentre Messi si trova a disagio. Vediamo se riesce a smentire questa nomea che si porta addosso come una maledizione.
  25. Guarda, credo tu sia l'unico a sostenere che il "calcio di oggi è molto più duro". Ora non ho tempo, poi magari ti cerco un po' di video. Forse è passato troppo tempo e hai dimenticato di come si giocasse all'epoca. Tra l'altro, ci sono innumerevoli testimonianze in proposito di ex calciatori, di gente che ha giocato in serie A e in nazionale e dice la stessa cosa: all'epoca si picchiava molto di più senza il timore di essere ammoniti. Oggi per beccarsi un'ammonizione basta un niente. Anche il "fallo da ultimo uomo", con "chiara occasione da gol", non esisteva: il difensore ti poteva atterrare anche se era "l'ultimo uomo" e al massimo si beccava un'ammonizione, mentre oggi viene espulso.
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