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OldLady1897

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  1. Sì, hanno cambiato la regola a inizio anni '90. Prima era fuorigioco anche in linea
  2. Allegri fa confusione su parecchie cose, anche quando esprime concetti che hanno una base di verità. Ad esempio, quando parla di DNA (sempre precisando che il DNA non esiste, ma al più consuetudini presenti e passate più o meno prolungate e dettate da fattori e obiettivi contingenti) di sofferenza, fatica e lavoro fa un errore fondamentale: pensare che la fatica/sofferenza debba esprimersi in una vittoria sofferta. Anche la Juve di Lippi era per certi versi basata su sofferenza, lavoro e fatica, ma non come intende Allegri di vittoria sofferta e stentata sul campo, subendo gli avversari. Cultura del lavoro, mentalità aziendale, umiltà e profilo basso, fatica e sacrificio nell'allenarsi duramente, più degli altri, lavorare sodo per cercare sempre di migliorarsi ed eliminare i propri difetti, lottare su tutti i palloni, essere sempre al meglio della condizione atletica, superare i propri limiti, perfezionare sempre di più i meccanismi di gioco, non accontentarsi mai... con un'idea di aggredire la partita e dominare l'avversario, non di stringere i denti per 90 minuti, tutti dietro e fare barricate subendo. Faticare, lavorare e soffrire =/= Vincere a fatica e soffrendo Oppure, una delle interpretazioni filosofiche/sociologiche sul concetto di Juve Operaia (concetto comunque inutile e superato nel 2023 d.C) si basa sul vedere una similitudine tra Juventus e FIAT come perfetta collaborazione e unione tra classi sociali (fatica operaia e classe dirigente più ricca e privilegiata) sublimata nel fenomeno Platini e nei vari fuoriclasse in campo che vengono aiutati dal buon giocatore di fatica Bonini che regge la baracca correndo, sacrificandosi, dando equilibrio e sgravando altri giocatori da compiti più difensivi, lasciandoli liberi di esprimere tutto il loro talento. La classe operaia e i padroni che si valorizzano a vicenda, collaborando e non scontrandosi, nella strada per il successo che regala a entrambi gloria e dignità nel perseguire un obiettivo comune. Da un lato la FIAT e dall'altro la Juventus, che ne è in parte emanazione e rappresentazione sportiva del suo modello vincente. Non necessariamente la vittoria come espressione di sudore, sangue e lacrime. Adesso si sta facendo passare un messaggio opposto: che sono i Platini (con le dovute proporzioni rispetto a quelli di oggi) a dover essere mortificati, snaturati, panchinati o ceduti nel nome di una filosofia calcistica rinunciataria da seguire a priori a tutti i costi come unico credo. Non è più Bonini che corre per Platini, ma Platini che corre per Bonini. Allegri, Chiellini e il DNA dicono che dobbiamo giocare in un certo modo. Quindi bisogna inculcare la retta via ai nuovi e ai più giovani, con i giocatori di maggior talento sacrificati, svalutati, messi fuori ruolo e ceduti nel nome del DNA. Iling è un esterno troppo offensivo per il calcio di Allegri, quindi non può mai giocare al posto di un Kostic, per il DNA Juve. Chiesa vede il campo in discesa... Bonucci non voleva e non era capace di difendere giocando stabilmente più alti, per non dover correre come non era abituato, esporsi a figuracce nell'1vs1 e avere 30 metri di campo aperto alle spalle. Allora eccolo dire che è nel sacro DNA immutabile della Juve difendersi in un certo modo, quindi saranno gli attaccanti più talentuosi a doversi sfiancare ogni volta per ribaltare 60 metri di campo e arrivare alla porta avversaria, dato che dobbiamo difenderci nell'area piccola tutti dietro al pallone. Idem un Chiellini che si gasa nella lotta in trincea e nel primo non prenderle e spazzarla via, quindi ecco che non abbiamo il DNA del Barça o del Real. E se si volesse costruire il gioco in un modo che mette a nudo i suoi limiti, non si può fare ed è tutta colpa di Guardiola che ha rovinato il calcio.. Insomma, Allegri e soci hanno estremizzato certi concetti e valori anacronistici (spesso legati non solo alla filosofia Juve ma più che altro a una mentalità calcistica italiana obsoleta), per condurre battaglie ideologiche personali e giustificare il rimanere incollati a vita alle loro poltrone e alla loro leadership. Nessun allenatore/dirigente prima di lui aveva mai parlato di DNA e in questi termini. Non c'entra la Juve o il suo DNA in tutto questo: è una battaglia personale di Allegri per andare contro i De Zerbi, Italiano, Sarri, Guardiola, Adani.. e per giustificare il suo modo di far giocare la squadra (e quindi il suo stipendio)
  3. E niente, ogni volta deve dire questa scemenza per giustificare la sua permanenza perpetua e il suo operato. Non esiste nessun DNA (condizione genetica di un organismo vivente) di una società calcistica, fondata tra l'altro da giovani aristocratici che non avevano mai lavorato/faticato in vita loro. Esistono solo usanze e scelte di chi gestisce la società e valori condivisi da più o meno tifosi.
  4. La Serie A non è l'unico limite. La verità è anche che l'asticella, oltre un certo livello, questa proprietà non la vuole proprio alzare. Non c'è voglia di investire come si deve per fare un salto di qualità in termini di ricavi, dimensione del club e potenza (Al di là del fatto che non è detto che un altro azionista avrebbe più ambizione). Semplicemente è sbagliata la tua premessa: non c'è una particolare ambizione di arrivare a valere il massimo, indipendentemente dal valore della Serie A. Principalmente la Juve domina (in Italia) proprio quando altrove non si spende e la Serie A non è terra di investimenti. (A Milano principalmente)
  5. Per colpa tua abbiamo meno peso politico e di immagine dell'Everton
  6. Lippi è sicuramente il miglior allenatore nella storia della Juve in Europa, pur avendo vinto poco o nulla e fatto diversi errori. L'ultimo grande allenatore italiano veramente innovativo e rivoluzionario Se la Juve ha vinto poco in Europa non è principalmente colpa di Lippi, ma di altri (non solo allenatori, mi riferisco alla società/proprietà)
  7. Migliore allenatore della storia della Juventus a mani basse, rendimento alla mano e sommando vari pregi/difetti
  8. Non è una sorpresa, eh. Si ha un fatturato analogo a quello del Borussia Dortmund al massimo, e tra un po' pure meno, e una proprietà non particolarmente desiderosa di crescere come brand globale e investire per avvicinarsi ai livelli dei club inglesi. La situazione è questa e alla proprietà va anche bene così. Non hai un azionista che ti trascina a certi livelli investendo regolarmente per vari motivi (come fa il fondo del PSG in Francia, diversamente da quanto non è nei piani di Exor/Elkann), e non si è nemmeno trascinati dalla potenza commerciale del sistema lega (come diversi club di Premier), e quindi non c'è molto da fare. Gli obiettivi di mercato sono quelli che sono. I campioni top in Italia e alla Juve ci vengono a fine carriera, quando scartati dai campionati top.
  9. Bellissima anche la giocata di Causio per Benetti che si lancia in avanti nello spazio, così come il cross stupendo in corsa di quest'ultimo. Noto come macellaio ma a calcio ci sa giocare.
  10. Peggio: forse Ancelotti Meglio: Zoff molto bene, ma la squadra non era così modesta come qualcuno dice Trap I è l'allenatore più importante nella storia della Juve, avendo vinto tutto, ma alcune eliminazioni/sconfitte europee sono sicuramente rivedibili e preparate non alla grande. (Es. Juve-Arsenal (1980), Bruges - Juventus (1978)...)
  11. OldLady1897

    Michel Platini o Zinedine Zidane?

    Era spettacolare, certamente, e un genio assoluto. Ma diciamo anche parecchio essenziale, ed è un pregio. Dico solo che magari ruba meno l'occhio rispetto a Zidane. Non faceva mai una giocata in più del necessario per specchiarsi, ma solo quelle migliori per la squadra. Non teneva troppo la palla sui piedi inutilmente, giocando a uno/due tocchi se preferibile. Se poteva mandare subito a vuoto la pressione di un avversario con una semplice finta di corpo, si limitava a quello. Non cercava sombreri, doppi passi, rouleta, tocchi di suola... Rendere semplici le cose più difficili. L'Avvocato Agnelli disse che Platini subiva meno falli rispetto ad altri giocatori di talento, proprio perchè si era già liberato del pallone prima ancora che cercassero di azzopparlo.
  12. OldLady1897

    Michel Platini o Zinedine Zidane?

    Platini. C'è da aggiungere però che la Juve in cui ha giocato Platini era più forte di quella in cui giocò Zidane. In generale, al di fuori del mondo Juve, su due piedi ti direbbero quasi tutti Zidane. (Perchè più recente, più mediatico, più spettacolare nelle giocate, perchè ha vinto un mondiale, perchè forte fisicamente insieme alla tecnica sopraffina...) Platini paga inoltre il fatto di essere molto legato alla Juve, più di Zidane, e per questo motivo non gode della cassa di risonanza/esaltazione dei media italiani, oltre alla damnatio memoriae post inchieste corruzione FIFA...
  13. È il sacro "DNA Juve" ©, parrebbe. Quello che Allegri e i senatori devono inculcare ai giovani e ai nuovi arrivati. La retta via da seguire. Fare schifo, essere scarsi, mediocri, soffrire con chiunque, difendersi sempre, non essere troppo bellini, il peso della maglia... Lotta, sudore e sangue. Essere il nulla calcistico mischiato col niente. Solo così si può vincere, e qualora si vinca senza soffrire, con talento ed entusiasmo, è in fondo una vittoria effimera ed inferiore, in quanto non forgiata nel sudore e nelle lacrime. Un godimento malsano nel fare schifo e nell'essere inferiori. Tutto ciò in nome del DNA Juve ©. Da squadra di livello con una capacità di non arrendersi mai, grinta, cultura del lavoro e umiltà, si è estremizzato tutto per trasformarsi in una provinciale vera e propria. Xxx
  14. Non sta facendo nessun miracolo. Dovrebbe essere allontanato a fine anno per iniziare una rivoluzione culturale. Ma non me la prendo solo con lui. Il fatto che Allegri sia ancora sulla panchina della Juve è un sintomo di una mentalità malata che parte dall'alto. Basti pensare che molti vedono l'essere una squadra definita "operaia" come un qualcosa di positivo, un complimento, e non un insulto di cui vergognarsi.
  15. OldLady1897

    Fiorentina - Juventus 0-1, commenti post partita

    È un motto che ostacola qualunque forma di miglioramento, soprattutto a lungo termine, per come è stato estremizzato. Abbiamo vinto la partita e quindi non conta nient'altro. Non c'è niente da cambiare perchè abbiamo vinto. Non conta la prestazione, non conta lo spettacolo che fidelizza gli spettatori, non conta l'ambizione, non conta la crescita del rendimento... Vincere è necessario ma non sufficiente. Senza considerare a cosa porta un motto del genere, a livello etico, nella considerazione pubblica e come è facile strumentalizzarlo da parte della campagna anti-juve. (Vincere è l'unica cosa che conta = se è così va bene anche rubando, perchè l'unica cosa che conta è appunto vincere) Tutti giocano per vincere, essendoci vittoria, pareggio e sconfitta. Nessuno scende in campo per perdere
  16. OldLady1897

    Fiorentina - Juventus 0-1, commenti post partita

    Dobbiamo abolire a tutti i costi il motto "Vincere è l'unica cosa che conta" e spedire via a calci chiunque parli di DNA. Tutte queste schifezze ci hanno portato ad assere la società barzelletta del calcio europeo.
  17. Li togli alla Pro Vercelli o riconosci due squadre campioni d'Italia per il 1908 e 1909?
  18. OldLady1897

    Fiorentina - Juventus 0-1, commenti post partita

    Per dire: Juventus 1977-1978 (Campione d'Italia) Campionato a 16 squadre con 2 punti a vittoria 15 Vittorie 14 Pareggi 1 Sconfitta 11 vittorie, 4 pareggi e 0 sconfitte su 15 partite in casa 4 vittorie, 10 pareggi e 1 sconfitta su 15 partite in trasferta Campionato vinto matematicamente con 1 giornata d'anticipo
  19. Se è vero che si fa più fatica a vincere in Europa per il fatturato, vale fortemente anche il ragionamento inverso: la Juve fattura molto poco perchè non vince in Europa e non ha una mentalità internazionale, a nessun livello. Una squadra che pensa a un calcio mediocre, da provinciale, non può che fatturare come una provinciale. Esempio rapido: perchè un appassionato di calcio qualsiasi dovrebbe interessarsi a una partita della Juve?
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