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  1. Mi dispiace molto. Una persona perbene. Come allenatore mirava a un gioco che non fosse solo difesa e contropiede, in controtendenza con la sua epoca.
  2. È comunque un piccolo record: questo sarebbe il quarto campionato senza espulsioni e a me l'Inter non è sembrata una squadra così corretta da vincere un premio per il fair play... Anzi!
  3. Cercato su ChatGPT: "L’ultima espulsione di un calciatore dell'Inter in campionato di Serie A risale al 23 gennaio 2023, quando Milan Škriniar fu espulso al 40° minuto della partita contro la Empoli per doppia ammonizione."
  4. Grazie. Il piacere è reciproco. Cerco di non farmi travolgere dal tifo e mi piace discutere di calcio, argomentare, con chi tifa per altre squadre, soprattutto se, come ho avuto modo di apprezzare su questo forum, ti lasciano esprimere senza farsi condizionare a loro volta dal tifo, o da preconcetti.
  5. Non lo leggo, ma aspetta un po' e vedrai che ne parleranno altri siti... Non può essere che nessuno lo faccia notare. Tanto per farti un'idea, questo è quanto riportato da tuttonapoli.net: «L'Inter riesce a trovare una fortunosa vittoria a Verona, autorete di Frese al 94', ma un altro episodio ha indirizzato il lunch match della decima giornata di Serie A giocato al Bentegodi. Al 67' cartellino giallo e non rosso di Doveri a Bisseck per un fallo da ultimo uomo nel cerchio di centrocampo su Giovane, l'attaccante del Verona era lanciato a rete con Sommer fuori dai pali. Il giornalista Carlo Alvino posta sul proprio account X il fermo immagine del fallo e commenta così: "Nella foto si decreta la fine del campionato italiano di Serie A … gli avvelenatori dei pozzi (Presidenti senza portafoglio e simili) hanno raggiunto lo scopo e i 'vassalli' al commento sono complici! Vergognatevi!".»
  6. Dovrei sperare che tu abbia ragione, ma non ne sono convinto. Date un po' di tempo a Spalletti. Già ieri ho visto dei mutamenti in positivo. Come ho già avuto modo di dire in altri post: io lo temo molto, perché ho molto ammirato quello che ha fatto in passato a Roma, Milano, sponda Inter, e a Napoli. L'unico suo flop negli ultimi anni è stato quello della Nazionale.
  7. Concordo, pur essendo tifoso del Napoli. A meno che non si faccia per scaramanzia. In questa stagione, visto il livello generale, non capisco perché non ci possa, anzi ci debba, provare anche la Juventus. Lo pensavo all'inizio del periodo di Tudor e lo penso ancora di più ora che c'è Spalletti, per me il migliore dei 5 allenatori delle squadre che ritengo in corsa in questa fase.
  8. Ma quest'anno è tutto aperto, nonostante il potere politico e mediatico dell'Inter. Con Spalletti in panchina, la lotta al vertice può veramente coinvolgere 5 squadre (in ordine alfabetico): Inter, Juventus, Milan, Napoli, Roma.
  9. Ma veramente pensi che Marotta possa dichiarare qualcosa di diverso da quella secondo la quale il suo giocatore non doveva essere espulso? Non farebbe che ribadire come non si trattasse di fallo da espulsione. Anzi, magari troverebbe qualche altra cosa di cui lamentarsi pubblicamente. Magari tornerebbe a parlare del rigore subito contro il Napoli, dicendo che senza quel rigore ora sarebbero in testa...
  10. Ho visto solo l'ultima parte della partita, però ho visto anche l'ammonizione comminata al giocatore del Verona in occasione del pari, quando i giocatori dell'Inter sono corsi verso di lui per aggredirlo, a cominciare da Acerbi, perché il giocatore del Verona, nella foga dell'esultanza, ha calciato in aria uno dei palloni che era nei pressi della panchina dell'Inter. Anche in questo caso, come a Napoli, si ammonisce l'avversario dell'interista di turno, ma senza ammonire la reazione scomposta e aggressiva degli intoccabili (più che "ingiocabili"...).
  11. Punto dolente, ma nessuno dello staff di Conte ne parla. Lui nemmeno, ovviamente. Quando qualcuno ha un infortunio muscolare ne discutono come se fosse una fatalità, ma il numero così elevato di acciaccati, praticamente in ogni partita, dovrebbe spingere a cercare le cause e a tentare di porre rimedio. Oltre a un possibile problema di preparazione (troppo pesante?), credo ci sia bisogno di riflettere anche su un impiego eccessivo di alcuni giocatori. Per esempio, ieri Spinazzola non poteva riposare, considerando l’età e i pregressi? Gutierrez, giovane e atleticamente prestante, non poteva giocare dall’inizio? Io ricordo che il Napoli di Spalletti aveva pochissimi infortuni muscolari, forse anche perché i giocatori della rosa ruotavano sistematicamente. Giocavano quasi tutti, con cambi spesso programmati. Al 60’ c’erano sempre dei cambi e si usavano sempre le cinque sostituzioni. Conte raramente fa la stessa cosa. Cambi pochi, se non ci sono infortuni, e spesso negli ultimi minuti. Eppure la rosa è ampia, soprattutto in questa stagione.
  12. Tutto il giudizio dei commentatori di DAZN sul Como si sta basando esclusivamente sul primo tempo, in cui ha effettivamente fatto una gran bella partita, ma con soli 2 tiri nello specchio, incluso il rigore. Nessuno che abbia chiesto al loro allenatore come mai nel secondo tempo non siano riusciti a giocare nello stesso modo, lasciando più di un’occasione al Napoli, che non ha saputo sfruttarle.
  13. Questo mi fa pensare che sia qualcosa di preparato, di sistematico. Comunque, non mi piace. È un comportamento antisportivo, che in un altro campionato, tipo quello britannico, creerebbe problemi a chi lo mette in pratica.
  14. Nel secondo tempo è sparito il gioco del Como e gli unici tiri in porta che ho visto sono stati quelli del Napoli. Tra l'altro, di tiri nello specchio della porta del Como ricordo solo il rigore. Sarebbe stato da alieni un secondo tempo del Como con lo steso ritmo del primo. Una cosa però mi ha veramente deluso dei comaschi: sempre a terra, spesso simulando.
  15. Non so se il Como riuscirà a mantenere questa aggressività e questo ritmo per tutta la partita. Nel primo tempo sono stati indiavolati. A proposito di "aggressività" però mi sembrano a volte anche un po' troppo aggressivi, nel senso che in caso di necessità, mi pare ricorrano anche al fallo sistematico. In una delle ultime azioni c'è un giocatore del Como che butta fuori dal campo Neres che si era già liberato dal pallone e il suo compagno di squadra che frattanto abbatte un altro giocatore del Napoli. C'era una doppia ammonizione, come giustamente rilevato da uno dei commentatori, ma l'arbitro ammonisce solo per il secondo fallo. Dal punto di vista tecnico: Di Lorenzo soffre enormemente su Diao e da lì può venire il gol dei comaschi. Inoltre: M. Savic lancia continuamente il pallone verso la trequarti avversari, regalando sistematicamente il pallino del gioco al Como, che è ben felice di ottenerlo e gestirlo. Questa è una delle pecche del Napoli di Conte: incapacità di giocare senza troppi rischi la palla a partire dalla propria area di rigore. Nelle rare volte in cui ci provano, il rischio di "farsi male" aumenta in maniera esponenziale.
  16. Mi torna in mente la frase di Guardiola a proposito dell'Atalanta di Gasperini. Basta cambiare il nome della squadra: "Giocare contro il Como è come andare dal dentista"...😨
  17. Sono temibili. Nella scorsa stagione sembrava mirassero soprattutto al bel gioco, ma erano comunque efficaci, anche se non molto costanti. In questa mi pare abbiano imparato a essere anche un po' più cinici e dunque ancora più difficili da battere. Penso per esempio al loro secondo gol contro la Juventus: Como tutto nella propria metà campo, nel tentativo di non prendere il pari, che sembrava nell'aria. Poi contropiede rapido e ben orchestrato, con la Juventus tutta sbilanciata in avanti, e 2-0. Squadra da prendere con le molle.
  18. Lautaro squalificato? Non sarebbe mai accaduto. Litiga in campo con Conte, turpiloquio condiviso, ma Lautaro aggiunge anche un tocco di classe, mostrando gli zebedei toccati a due mani, per fortuna coperti opportunamente dai pantaloncini…Risultato: Conte ammonito, giustamente. Lautaro? Nada de nada. Un arbitro più rigido forse avrebbe potuto buttarli fuori entrambi, per condotta indecorosa (presumo ci sia un punto del regolamento dove si parla di un comportamento del genere). Come avrebbe potuto il Napoli far squalificare Lautaro? Sarebbe stato tempo perso perfino immaginarlo. È uno dei pochissimi intoccabili della serie A. Basti ricordare la famosa favola della bestemmia: si difese mostrandosi quasi come un chierichetto immacolato, in odore di santità, salvo rendersi evidente, tempo dopo, che aveva bestemmiato effettivamente, ma ormai fuori tempo massimo per un’eventuale squalifica.
  19. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio… Tutti i non-interisti sperano che in questa stagione gli “ingiocabili” vincano gli stessi trofei conquistati in quella passata… 😉
  20. Probabilmente ho scritto tanto, ma senza il dono della comunicazione efficace. Forse non mi sono spiegato: ho tentato di riportare ciò che dicono i tifosi, in generale. Io non ho nulla contro Spalletti, anzi, sono fra quelli che lo hanno rimpianto quando se n'è andato e serbo sempre un bellissimo ricordo del suo Napoli. Ho sempre detto - e anche scritto sul vostro forum - che a me il modo di giocare di Conte non è mai piaciuto, anche se vincente. È un vincente, questo non si può negare. Non mi piacciono nemmeno le sue lamentele continue, il modo in cui gestisce le interviste post-partita, per esempio. Farà parte di una sua strategia, non lo so. Non discuto delle scelte che ha fatto in passato, in altre società, dove comunque ha vinto. Devo però riconoscergli coerenza: non ha tentato di accattivarsi le simpatie dei napoletani. Ha detto - e lo ripeto - che lui non rinnegherà mai il suo trascorso juventino. Non ha dichiarato esplicitamente di essere tifoso della Juventus, ma ha messo da subito i puntini sulle i quando - arrivato da poco a Napoli - si ritrovò in un gruppo di tifosi che cantavano "chi non salta juventino è" e lui rispose: "Non mi chiedete di fare cose che non farò mai". Per me significa solo una cosa e non ci vedo nulla di male. Anzi, in quell'occasione è stato schietto, diretto. Questo non significa affermare che sia "un grande uomo", che magari potrà pure essere per chi lo conosce davvero, personalmente. Io non mi permetterei mai di esprimere un giudizio sulla persona Conte, né in bene né in male. Al massimo sul tipo di allenatore. Per quanto riguarda Spalletti: è stato lui a fare certe dichiarazioni. Nessuno gliele aveva chieste. Alla maggioranza dei tifosi sarebbe bastato quello che ha fatto con la squadra, i risultati che ha raggiunto. Forse in quel momento ci credeva davvero in ciò che diceva. Non lo so e nemmeno mi interessa saperlo. Se ti vuoi togliere qualche dubbio in proposito a quanto detto da Spalletti, però, puoi leggere il libro "Il paradiso esiste... ma quanta fatica", di Luciano Spalletti e Giancarlo Dotto, pubblicato da Rizzoli. Su Amazon costa 18 euro: tutto scritto, nero su bianco. Io mi ritengo distante anni luce dalla visione ultrà del calcio e non osservo il calcio dalla loro prospettiva.
  21. Salve, provo a rispondere punto per punto. 1. Nel primo anno di Spalletti c'era qualche dubbio iniziale, visto il succedersi di due allenatori in seguito a una spiacevole situazione che aveva bisogno di essere definitivamente risolta. Gattuso aveva preso il posto di Ancelotti, esonerato. Ancelotti era molto stimato e sembrava il segno della volontà della società di mirare in alto (però la prima campagna acquisti per lui non era stata veramente all'altezza delle aspettative, imho) ma fu esonerato quando il campionato non era ancora veramente compromesso e malgrado i buoni risultati che stava ottenendo in Champions. Si era determinata una situazione esplosiva nello spogliatoio causata, a mio avviso (e di diversi altri tifosi), da un'ingerenza di De Laurentiis nella gestione della squadra. Scintilla scatenante, un ritiro stabilito dall'alto, che Ancelotti non trovava utile, ma al quale poi si era sentito costretto a cedere, mentre alcuni giocatori si erano ammutinati. Fu sostituito da Gattuso, in corso d'opera, che non so come riuscì a vincere una Coppa Italia, ma non sembrava chissà cosa. Dopo Gattuso arrivò Spalletti, che serviva anche per ridare un po' di ordine alle scorie ancora esistenti del pasticcio di cui sopra: azzerare e ripartire. Spalletti riuscì a imporsi quasi subito, ottenendo risultati sorprendenti, da una rosa che vantava qualche ottimo giocatore degli anni precedenti, ma anche calciatori come Petagna, che comunque Spalletti riuscì a motivare e a fare rendere al meglio, quando gli servì. Per diverse giornate, quasi fino alla fine del campionato, fu in lizza per il primo posto. I tifosi ne erano ampiamente soddisfatti: aveva ridato al Napoli ordine, disciplina tattica e comportamentale, un gioco fluido, a tratti spettacolare, e ambizioni. Perse qualche partita che sembrava alla portata nelle ultime giornate, in casa con la Fiorentina, in maniera rocambolesca, e a Empoli, in maniera ancora più rocambolesca (da un vantaggio di 2-0 a una sconfitta per 3-2 con un clamoroso errore di Meret su rinvio). Quei punti persi significarono la fine della lotta per il primo posto, ma comunque si piazzò al terzo posto, se ben ricordo. Ottimo risultato, considerando le premesse e stima aumentata nei confronti dell'allenatore dalla maggioranza della piazza. Malumori sparsi fra tifosi che di calcio non capiscono poi tanto e vogliono solo vincere. Sarebbe stato un piccolo miracolo sportivo. Molti meriti a Spalletti, che aumentarono nella seconda stagione, in cui sembrava avere meno frecce al suo arco (erano andati via diversi "senatori"), ma fu invece capace di assemblare un mix straordinario fra vecchi (tipo Osimhen, Di Lorenzo, Politano, ecc.) e nuovi, come Kvara e Kim. Fu bravo a gestire l'addio di beniamini del pubblico, come Insigne e Mertens, un po' come aveva fatto, con minor tatto, a Roma, con Totti e all'Inter con Icardi. 2. Reazioni miste alla notizia del passaggio alla Juve: molti, incluso il sottoscritto, gli fanno gli auguri per la sua nuova avventura e lo ringraziano per quanto fatto a Napoli. Gli sono grati per le soddisfazioni che ha dato, per il campionato vinto e per il gioco spettacolare che raccolse applausi anche in Europa. Tantissimi però sottolineano una condotta a dir poco ipocrita, ripercorrendo le tappe del suo abbandono: disse - e lo ha perfino scritto in un libro pubblicato da poco - che andava via per dissidi con De Laurentiis, ma che non riusciva a immaginare sé stesso con indosso la tuta di un'altra società calcistica. Smentì anche il sospetto attribuito a De Laurentiis che volesse andare con Giuntoli alla Juventus. 3. La sensazione provata all'epoca di Sarri fu di gran lunga peggiore rispetto a quella di cui leggo ora. Sarri faceva il capopolo, additando il "palazzo" come la sede del potere che lui, da proletario, tentava di battere sul campo. Si mostrava come una sorta di Masaniello e proprio come Masaniello i suoi seguaci lo videro poi farsi ammaliare dal medesimo potere che diceva di voler combattere, sportivamente parlando. Anche Sarri, però, se ben ricordo, non andò direttamente alla Juventus, ma fece una sorta di pausa prima del passaggio alla Juventus, andando a vincere qualcosa in Inghilterra, con il Chelsea. In definitiva, quello di Sarri fu sentito come un tradimento di ideali che egli stesso aveva elaborato e propagandato, mentre Spalletti non ha mai indicato la Juventus come l'avversario specifico contro il quale combattere. Per lui era solo, come doveva essere, un forte avversario sportivo. Viene comunque ringraziato per quanto fatto a Napoli e gli si riconosce il pieno diritto di tornare ad allenare, chiunque, come accade per ogni professionista e come è accaduto per Conte, del resto. Piccola differenza: Conte non ha mai rinnegato il suo passato juventino e la sua fede calcistica che lo lega alla squadra bianconera, così come considera Torino la sua città di adozione, senza che questo lo condizioni nello svolgimento della sua professione. Sarri invece sosteneva di essere tifoso del Napoli, di essere fiero di essere nato a Napoli, ecc. Insomma era un po' più para**lo e soprattutto questo diede fastidio. Così come ora si ricordano i proclami di amore eterno di Spalletti per il Napoli, come se dovesse essere l'ultima squadra di club che avrebbe allenato. Un'esagerazione, una sorta di dichiarazione di amore eterno per una donna da cui poi si divorzia senza rimorsi, perché non c'è più accordo fra i coniugi. Last but not least: proprio perché a Spalletti si riconosce la capacità di guidare con mano ferma ed efficace un gruppo (escludendo quello della nazionale, ma questa è un'altra storia), ottenendo il meglio dai giocatori a disposizione, c'è anche un po' di timore per quanto potrebbe ottenere alla Juventus, che diventa, per molti tifosi napoletani, un'ulteriore avversario da considerare per la lotta ai primi 4 posti di questa stagione e forse anche per qualcosa di più. Insomma, stima e riconoscenza per l'allenatore, forse un po' meno per l'uomo, e un po' di preoccupazione perché l'ammirato allenatore di un tempo passato ora diventa un avversario molto temibile.
  22. Sì, mi rendo conto. Le tue sono riflessioni condivisibili, ma il fatto che Sarri e Spalletti (parlo del Napoli, perché è la realtà che conosco meglio) siano riusciti a far giocare bene la propria squadra dimostra che, volendo, si può giocar bene e ottenere risultati anche senza campagne acquisti faraoniche. Fra gli italiani che hanno fatto un bel calcio io metterei anche Italiano, attuale allenatore del Bologna. Sarei stato curioso di vederlo con un organico di livello più alto. Quando Spalletti lasciò il Napoli sperai che scegliessero lui, invece andarono a prendere Garcia...
  23. Ho visto solo il secondo tempo, ma di gioco, inteso come trame di gioco codificate, che funzionano, occasioni da gol create giocando e non da fermo, non mi pare di averne viste, né da un lato né dall'altro. Il Lecce ha ottenuto un rigore che probabilmente c'era (sul quale non mi esprimo, ma a me le immagini del VAR non sembravano così chiare e inequivocabili) e lo ha sbagliato, mentre il Napoli ha segnato su un calcio di punizione, grazie al solito Anguissa, che fra un po' andrà a fare la Coppa d'Africa e al momento non ha sostituti, non dico come efficacia, ma proprio numericamente (se si esclude il giovane Vergara che avrà giocato una decina di minuti in serie A). Quando io penso al "giocar bene", da tifoso del Napoli, penso al Napoli di Spalletti, o a quello di Sarri, o ancora, tornando molto più indietro nel tempo, a quello di Vinicio, che arrivò secondo dietro la Juventus, con una squadra di gran lunga inferiore, solo grazie al gioco. Quello di Conte è un Napoli che vince con la grinta, la cattiveria agonistica, la forza di volontà, e così è stato anche a Lecce, pur avendo una squadra più esperta e con maggiore qualità, anche nei panchinari. Squadre che giocano bene in Italia attualmente? Non saprei, sinceramente. Forse il Como, ci prova, ma pure loro spesso si chiudono dietro e ripartono velocemente, come nel secondo gol contro la Juventus, che a mio avviso non meritava quella sconfitta, ma nel tentativo di pareggiare si era completamente sbilanciata in avanti. Di solito si vince con la giocata del singolo, del giocatore di qualità superiore, o di un gruppo di giocatori di alto livello, che anche da soli riescono a creare azioni efficaci e ad andare a rete, come capita sovente anche al Napoli (vd. Spinazzola - Mc Tominay; Neres - Anguissa, contro l'Inter, per es.), ma non vedo un gioco armonico, di squadra. Nonostante le critiche a Juric, nel secondo tempo di ieri dell'Atalanta qualche bella trama di gioco si è vista, ma forse è un residuo dell'Atalanta di Gasperini. Vedere il Napoli di Spalletti, invece, era uno spettacolo, tanto gradevole che spesso anche i tifosi neutrali si guardavano le partite del Napoli. Non so se riuscirà a fare la stessa cosa alla Juventus in breve tempo, ma se i giocatori lo seguiranno senza compromessi, potrebbe sicuramente alzare di parecchio il livello del gioco e conseguentemente quello dei risultati. Il problema è che gli servirebbe un regista, vero, tipo Lobotka, ma alla Juve non ne vedo. Credo questo sia il problema di Locatelli: era un buon centrocampista, di quelli che faticano e si guadagnano la pagnotta correndo e combattendo fino allo stremo, ma a mio avviso non è fatto per giocare da regista.
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