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DOJ

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  1. Tra qualche anno Giuntoli e Motta saranno usati come metro di paragone del disastro. Quando uno avrà fatto schifo si dirà "hai fatto come Giuntoli e Motta".
  2. Secondo me in un momento di crisi di juventinità del nostro ambiente (proprietà, dirigenza, allenatore, squadra) serve una scelta diversa, per rejuventinizzare la società. Attenzione, non significa ex calciatore, ma un professionista che non abbia idee "fantasiose" sulla nostra storia, e che voglia arricchirla in continuità, magari innovando, ma non rinnegando chi siamo. Perché chi siamo ci ha reso vincenti e non dobbiamo osservare l'Inter, onestamente.
  3. mi chiedo, ma i calciatori che vedono Motta riproporre lo stesso modulo, gli stessi schemi (turn over fantasioso a parte) e ripetere le stesse parole, a fronte degli stessi disastri, come possono avere fiducia in quello che fanno? Tante cose partono dalla mente nel calcio, e non a caso questa squadra non crede in ciò che fa.
  4. io non lo rivorrei Conte, non rivorrei chi ha allenato l'Inter e che in un'estate se ne è scappato credendo che il gruppo non potesse ottenere più niente. Inoltre, non credo che sia la persona giusta per giocare ad alti livelli anche in Europa. Sul resto sono d'accordo, e credo che quel cambiamento ci sarà, perché Ferrero e Scanavino sono semplicemente due amici di Elkann, chiamati come persone di fiducia in una transizione delicata anche dal punto di vista economico. Però se al momento c'è una parte che si occupa del commerciale, poi occorre anche riconoscere che ci sono delle persone che si occupano della parte sportiva. Quelle decisioni sportive le prendono Motta e Giuntoli, e sostituirli, con persone che capiscono di Juventus, porterebbe benefici a tutta la struttura. Immagino anche nello spogliatoio, svuotato (da loro) di ogni passione e juventinità. P.S Quanto a Ferrero e Scanavino, chissà che non siano ancora lì perché la fase di transizione non è terminata, ovvero si stanno occupando di gestire la vendita della Juventus. Magari ad Agnelli.
  5. C'è qua dentro qualcuno che riaffiderebbe il mercato estivo a Giuntoli? Ragazzi, questo ogni sessione di mercato ci manda indietro di 5 anni. Motta è la cosa più semplice che puoi sostituire, però se poi gli ingredieti li riprende lo chef siamo punto a capo.
  6. non riporterebbe Conte, perché è giusto non riportare chi ha allenato l'Inter, dopo essere fuggito, scaricando una squadra che credeva non potesse fare di più. Se vogliamo restare nell'orbita Agnelli, Andrea è l'unico con esperienza e passione. Affidarsi a un fondo estero, come tante società, porta a un livello di standardizzazione con conseguenze negative. L'Inter si è inventata presidente Marotta, ma loro hanno da sempre coperture nei palazzi. La Juventus no. In Italia è quotidianamente attaccata, e serve una presidenza che capisca e sappia difenderla. Contrattaccare. Una proprietà all'estero come tanti club europei e italiani, o assente come Elkann, ti fa accettare tutto. Certamente Agnelli ha sbagliato. E credo che non dovrebbe tornare per vendicarsi, o riaprire percorsi fantasiosi di riforma del calcio mondiale. Dovrebbe occuparsi della Juventus, e sa cosa significhi questa parola. Il suo errore grande è stato cambiare Allegri dopo il quinto scudetto consecutivo, per prendere Sarri (antijuventino, odiatore dei nostri colori). Lì c'è stata un po' di mitomania, perché vincere non bastava più, e allora si voleva strafare, inseguendo il bel gioco, ascoltando i commenti esterni alla Continassa, dilagando con gli stipendi, cercando di mettere la pezza con un allenatore che mai aveva allenato, credendosi sempre un passo avanti agli altri, un po' geniali. Personalmente la scelta di Allegri, richiamato, la capisco, perché riandava organizzata la baracca in prospettiva di tempi difficili. Serviva qualcuno che anche nel campo facesse capire cosa significasse la Juventus. Al di là di una partenza lenta, se poi non ci fossero state le penalità, le squalifiche e tante altre cose non possiamo sapere come sarebbe andata. Non c'era più possibilità di prendere capioni. Ora serve tornare all'umiltà, al lavoro, alla serietà, che ha sempre contraddistinto la Juventus. Giuntoli e Motta non sanno minimamente cosa significhi gestire questo club, e occorre riappropriarci del nostro DNA. La squadra attualmente è stata dejuventinizzata e non sarà un percorso semplice rejuventinizzarla, ma sicuramente non saranno gli attuali signori che ci ritroviamo in dirigenza e in panchina a farlo.
  7. Diciamo la verità, se ci fossero due persone competenti al posto di Giuntoli e Motta, le cose sarebbero diverse. Perché ds e allenatore capaci ti creano una struttura, si circondano delle persone giuste, delegano quello che è necessario, si fidano anche dei calciatori con personalità.
  8. finalmente non si parlerà di scudetto, sono molto competente, sono l'allenatore che vorrei per i miei figli, la vittoria non è un'ossessione, ogni mia scelta ha una ragione, la strada è giusta, c'è qualcuno che pretende senza dare, un buon pareggio e potrei andare avanti sino a domani. Non lo regge più nessuno, ma chi deve dire qualcosa? Koop e Loca sono capitani. Follia, ma non casualità.
  9. Nessuno lo ascolta e lo sopporta più, solo che in uno spogliatoio di bravi ragazzi senza personalità, nessuno si permette si dire e fare nulla. Non è stato un caso mandare via igni giovane e i vecchi leader, per finire con Koopmeiners e Locatelli capitani. La squadra anche per questo è in caduta libera, e nel calcio da questi momenti non ne esci con gli schemi (che poi, anche fosse, con quelli di Motta...).
  10. guarda, parli con uno che Allegri lo avrebbe rinnovato. Si è trovato a gestire da solo il post CR7 (con il lento addio degli altri campioni e leader), giocando il secondo e terzo anno con le penalità, le squalifiche, la next gen, senza mercato, senza dirigenza, eppure le sue squadre - prive di investimenti, dunque con poca qualità - hanno sempre trasudato juventinità da tutti i pori. Motta e Giuntoli hanno avuto carta bianca ed hanno distrutto tutto. Hanno mandato via ragazzi cresciuti nel settore giovanile, e chiunque del vecchio gruppo tenesse alla Juventus. C'è stato un lento processo di dejuventinizzazione. Qualsiasi manager che va a lavorare in un'azienda, deve capire quale è la filosofia del posto, studiarne la storia, capire quali sono le risorse che possono funzionare. Motta e Giuntoli si sono invece messi davanti. Non volevano gestire la Juventus, ma la squadra di Giuntoli e Motta. Non hanno mai capito l'ambiente, i tifosi, i giocatori. L'allenatore con attacchi di mitomania ha provato a trasferire formulette ai calciatori. Il risultato è stato una squadra priva di anima, senza passione. Già questo basterebbe all'esonero, perché va oltre i risultati. Se poi aggiungiamo anche quelli, e il fatto che tatticamente si è dimostrato un talebano, incapace di variare lo spartito e di intervenire tatticamente a gara in corso e di gestire il gruppo in partite ravvicinate, mi pare tutto ulteriormente inevitabile. Non sono all'altezza e sarà inutile lamentarsi a fine stagione se non saremo arrivati in Champions, perché ci apprestiamo ad affrontare questo mini campionato di 10 gare in caduta libera, con le avversarie in piena fiducia. DObbiamo frenare o andiamo a sbattere. Dopo PSV dovevi pretendere la reazione delle reazioni, e invece siamo usciti con l'Empoli ai quarti di Coppa Italia. Non andava permesso altro. Ma purtroppo questa non ossessione alla vittoria, che ha portato tanti pareggini, è stata da troppi tifosi scientemente appoggiata nella prima parte di stagione, dove abbiamo raggiunto un ventesimo posto in Champions e fatto i punti di Del Neri nel girone d'andata. Sono d'accordissimo sul fatto che Giuntoli è il primo responsabile, però, constatato che Motta non può gestire la Juventus, è la cosa più semplice e rapida che puoi fare per salvarti. Poi arriverà il tempo di Giuntoli. Solo lì potremo iniziare a rejuventinizzare una squadra dejuventinizzata - negli uomini, nella storia, nella comunicazione - e provare ad essere Juventus, ovvero una cosa SERIA.
  11. se non cambi sì, perché la squadra è morta e senza energia. Cambiando si potrebbe avere una spinta finale, un impulso di energia per queste ultime 10 partite. 9 se cambi durante la sosta, dopo Firenze. Le altre non sono degli schiacciasassi, ma sono in fiducia, noi in caduta libera. Oggettivamente Motta non è in grado di dare stimoli a questo gruppo.
  12. sulla vergogna concordo, ma dopo PSV, Empoli e Atalanta non esistono altri punti bassi da toccare. Umanamente non esiste un gruppo, è stato distrutto e la squdra è priva di anima e passione. Se non si dovesse centrare il quarto posto non ci sarebbe nulla di strano, semplicemente andavamo a sbattere e non abbiamo frenato né cambiato direzione. Domenica giochiamo a Firenze, e poi ci sarà la sosta. Ci sarebbe il tempo per cambiare. Per provare a giocare la Champions il prossimo anno.
  13. non capisco quelli che vogliono arrivare a fine stagione. IL gruppo è morto, non lo puoi fare ripartire con la logica, serve una scelta di cuore. La reazione doveva arrivare dopo PSV, già dopo Empoli era tardi, ma poteva essere l'ultima chiamata della disperazione. Oggi non c'è più niente da capire. Dopo Firenze c'è la sosta e mancheranno ancora gli scontri diretti per la Champions, con le trasferte contro Lazio, Bologna, Roma. La squadra è in caduta libera, occhio a sottovalutare l'ingresso tra le prime quattro, perché anche contro le piccole facciamo fatica a segnare. Non c'è mai stata una gara pienamente convincente.
  14. come ho scritto in un altro commento, quando vai in un'azienda, qualsiasi essa sia, devi capire il contesto, coglierne lo spirito, capire quali sono i processi funzionali, le cose che servono in quel preciso luogo. Non ci sono regole universali. Motta non l'ha capito. Lui non vuole allenare la Juventus, ma una squadra di vertice, in Italia e in Europa. Si è messo lui davanti, ignorando chi siamo, non studiando la storia, non capendo il gruppo e i tifosi. Ha semplicemente provato a iniettare delle nozioni a un gruppo, con mitomania. Ecco i risultati. Squadra senz'anima. E mi permetto di aggiungere che anche tatticamente ne esce male, perché non ha valorizzato nessuno, con lui tutti giocano peggio, e non si è reso mai flessibile nelle scelte tattiche (a inizio gara come nei cambi).
  15. un conto è essere juventini, un conto professionisti, un conto antijuventini. Sai benissimo che Sarri odiava la Juventus e non è un dettaglio di poco conto. Motta e Giuntoli non penso siano antijuventini, ma hanno un approccio sbagliato. Perché in qualunque azienda tu vada, devi capire quale è lo spirito, le cose importanti, i processi che fanno bene e che non sono uguali in ogni contesto. Non ci sono regole universali. In questo Motta sicuramente non ha capito. Lui non vuole allenare la JUventus, ma una squadra di vertice italiano ed europeo, ed applica (con mitomania) quelli che sono i suoi principi. Prima viene lui. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non puoi togliere l'anima in un gruppo, credendo che iniettare delle nozioni basti per competere. Tra l'altro anche su quelle nozioni si è dimostrato molto statico, poco incline ad adattarsi. Pure tatticamente ne esce male, se vogliamo dirla tutta.
  16. DOJ

    Juventus - Atalanta 0-4, commenti post partita

    è un contestazione che va oltre i risultati, già pessimi. Occorre chiarirsi e capire che è tutto sbagliato in questo progetto, dentro e fuori dal campo. Non ci sono solo ragioni tattiche e mi stupisce che chi, in nome del bel gioco, aveva detto che vincere non è l'unica cosa che conta, ora non capisca quanto allarmante sia la situazione. Magari fosse solo una questione di schemi o di errori nei cambi.
  17. Che l'inizio della fine sia iniziato con l'arrivo di Sarri è evidente. Mai prendere un antijuventino e metterlo sulla panchina della Juventus. Detto ciò, Allegri nel suo secondo ciclo aveva riportato juventinità, e ha affrontato il post CR7 (e la lenta rinuncia ai campioni e leader), il campionato con squalifiche, le penalità, senza dirigenza, senza mercato, con i next gen. Mancando campioni era impossibile fare di più, e sono mancati contemporaneamente investimenti (ovvero qualità) e poi la società. Eppure la squadra aveva un'anima, c'era un gruppo e io ho visto delle basi. Non si può dire lo stesso quest'anno, nonostante gli investimenti e la carta bianca ricevuta su tutto, da una presidenza assente. Oggi vedo la peggior Juventus della mia vita, perché senza anima. I risultati, la comunicazione, la tattica, la condizione atletica, sono tutti problemi che seguono al vero grande problema: non puoi dejuventinizzare una squadra e pensare di essere Juventus, ovvero vincente. La Juventus è una cosa seria.
  18. Dopo Empoli ci hanno dettoi: ultima chiamata, restiamo uniti e lottiamo. La logica ha fallito. Ora serve una scelta di cuore, di passione, riportare anima in queste 10 partite che restano per centrare il quarto posto. Con questo atteggiamento non lo centreremo. Giuntoli e Motta stanno per concludere la loro missione, occhio. Dopo il Franchi c'è la sosta. C'è una finestra per intervenire. Io l'annoto, chi vuol capire, capisca. Non c'è altro da vedere.
  19. Premesso che non avrò pace fino a quando anche Giuntoli non andrà via, una società che dopo essere arrivata ventesima in Champions - perdendo poi lo spareggio contro il PSV - che ha perso la Supercoppa contro una squadra che aveva cambiato allenatore da 24 ore, che è uscita ai quarti di Coppa Italia contro l'Empoli, e che è stata umiliata in casa con la peggiore sconfitta dagli anni 60 (senza aver mai lottato per lo scudetto), non può non prendere in considerazione l'esonero immediato. Siamo alla Juventus, non al Napoli o al Bologna. I segnali c'erano già da ottobre, per come è stato gestito il gruppo dentro e fuori dal campo, per le scelte tattiche, la condizione atletica, la comunicazione, i progressi che non si sono mai visti. I progetti vanno supportati solo se ci sono le basi, qui non c'è alcuna fondamenta. C'è la consapevolezza che la panchina della Juventus non è il posto di Motta, per tanti fattori. Giuntoli continua a non fare la mossa corretta dimostrandosi INCOMPATIBILE con la nostra storia. Non c'è niente da salvare.
  20. È chiaro già da ottobre per me e lo scrivo su questo forum. Ma non è mai stata questione di un cambio, di un risultato o di una scelta. È tutto sbagliato. Atteggiamento, condizione atletica, comunicazione, rapporto con lo spogliatoio, gestione umana, letture a gara in corso, flessibilità nel preparare le gare. Ma potrei andare avanti all'infinito. Non è da Juventus stop. Non servono 3 anni. E come se mi mandassero nella curva dell'Inter dicendo che devo abituarmi e poi tiferò. No, non sarebbe il mio posto. Mai. E così per Motta (e occhio a non dimenticare Giuntoli) non è il posto la Juventus. Non a caso da inizio anno sono più i danni fatti che i progressi. Zero progressi, anno da buttare. Entrare tra le prime quattro con 250 milioni di investimenti e allenando una squadra che ci va da un decennio abbondante e che ci è andata anche xon next gen e penalità, è un obiettivo ridicolo. Motta sta ridicolizzando la nostra storia. Ragiona come uno arrivato quinto col Bologna e che si autodefinisce competente.
  21. Non ha capito di essere alla Juventus, ma l'ambiente se lo merita, perché tanti hanno voluto questo scempio. Tutto era chiaro da tempo. Ora, che lui pensi al suo ego da "molto competente", non mi importa. Mi interessa della Juventus e questo mitomane fallito va allontanato al più presto.
  22. DOJ

    Juventus - Verona 2-0, commenti post partita

    Partita che sposta la classifica ma che non offre altri spunti. Semplicemente i nostri giocatori erano più forti dei loro, e grazie al ca...visto gli investimenti. Loro si sono messi dietro a contenere e noi abbiamo cercato di fare un goal prima o poi. Anche senza l'autodefinitosi molto competente in panchina, o in autogestione, avremmo vinto. Mi spiace, ma questa Juventus di Motta non trasmette nessuna passione e spero qualunque sia il risultato finale in campionato, di vedere altro il prossimo anno.
  23. Non vedo l'ora che lui e la sua competenza vadano altrove. Purtroppo mediocrità e arroganza vanno sempre a braccetto.
  24. purtroppo sono stati i primi a creare un clima di odio, da guerra civile. La Juventus chiude il più grande ciclo della sua storia, per autodistruzione. Tutto nasce dal primo allontanamento di Allegri, con la scelta di un antijuventino al suo posto, in nome del bel gioco. Siamo sempre stati una società compatta, monolitica, invece lì, ascoltando anche i vari guru esterni, si è iniziato a creare un'isterismo tipicamente interista. Oggi, nonostante tutto, pur di non ammettere che ci siamo fatti del male da soli, sarebbero disposti ad andare in B continuando a difendere Giuntoli e Motta, che sono ciò di più distante da quello che ci serve per tornare ad essere JUVENTUS. Poi torneremo a vincere, ne sono certo. Ma il bel gioco è solo la ciliegina sulla torta, se mai esistesse, prima ci sono da mettere le fondamenta e tornare ad essere seri. In ultimo contano gli schemi (e non mi pare attualmente ve ne siano, tra l'altro).
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