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No, non ho capito. Io sto dicendo che Koopmeiners è un ottimo giocatore, ma di contesto. E noi quelli possiamo (al massimo) permetterci. Il che significa che tu devi valutare non solo se un giocatore è valido (e per me l'olandese lo è), ma anche se adatto in quel momento ad esprimere da te il suo valore. E su questa seconda cosa non si è dimostrata la necessaria competenza. Dato che valutare questo è comunque oggettivamente difficile, tu in genere che fai? Vai su giocatori 'di contesto' ma senza spenderci troppo. Così, se hai scelto il giocatore giusto hai fatto bingo, se il giocatore si rivela non giusto PER TE, non ci hai rimesso troppi soldi. In altre parole, spendere 60 su Koopmeiners è apparso subito un rischio eccessivo. Probabilmente già un segno 1) di presunzione di Giuntoli 2) di rigidità di Motta
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Provo a rispondere io. Giocatore di contesto è un giocatore che funziona in un contesto ben preciso, non solo nell'Atalanta, ma in un contesto che funzioni con dei compiti chiari e ben definiti, a lui adatti. Non è il fenomeno che fa tutto lui, alzando il livello da solo. Profilo che noi oggi non potremmo permetterci. Questo, per conto mio.
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Like finiti Già voler sbolognare mezza rosa è stato un forte indizio di questo
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ahia.... mo ti lapidano hahahahaha al di là degli scherzi, c'è molto di vero in quanto dici
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Concordo in pieno
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Non è così semplice. La visione societaria, la volontà societaria, le sue idee vengono prima. Ci sono campioni in un contesto, che in altri contesti non sono così campioni. Il rendimento di una squadra viene indirizzato dalla volontà ferrea di vittoria di una proprietà, che non deve solo mettere i soldi, non solo le competenze, ma anche una precisa mission aziendale, che in un club di vertice dovrebbe essere mission calcistica. Poi ci sono livelli di responsabilità in mezzo, a ognuno il suo, ma l'impulso fondamentale arriva sempre dal vertice. IMHO
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Tranquillo. Effettivamente intendevo: quoto la prima parte del post, nella quale si faceva un confronto tra quali debbano essere gli obiettivi e le responsabilità in questa stagione rispetto a quella scorsa. Su Motta sono d'accordo, deve fare qualcosa e qualcosa di diverso. Ma nello stesso tempo dire: Palladino e Baroni sono meglio di lui, non è possibile con questa sicurezza. Perchè per dirlo andrebbero messi alla prova in un club di vertice, non alla Fiorentina o alla Lazio, che è tutt'altra cosa, per pressioni e aspettative.
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Stanno buttando soldi perchè non hanno fatto prima la prima cosa che va fatta. Ricostruire una struttura societaria e tecnica tra loro coese, che sappiano accogliere i giusti giocatori nel miglior modo possibile. Per struttura societaria, intendo una struttura societaria ove la prima ambizione sia quella di tornare a primeggiare sul campo, prima di risanare i bilanci, o al massimo assieme a quello.
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Il sottinteso è che PER ME Koopmeiners è un ottimo giocatore, non un fenomeno, un ottimo giocatore. Se oggi sembra una pippa ci sono colpe sue, ma ci sono molte colpe nel contesto, e quindi dell'allenatore.
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Quoto tutto. Solo un distinguo riguardo Lazio e Fiorentina. Fare 'meglio' lì è più semplice. E' un altro contesto. E' quasi un altro sport. Infatti ti dico che se Motta fosse andato alla Fiorentina e Palladino venuto da noi, non escludo che oggi parleremmo di esonerare Palladino, desiderando Motta
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E allora servono quelle. Perchè una Juve non vincente per altri quattro anni è una Juve storicamente ridimensionata.
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Gira la prospettiva. SE un contesto non funziona, puoi metterci anche De Bruyne o Bellingham, diventano pippe anche loro. Mettici che Koop non vale nè De Bruyne nè Bellingham. Ma gira la prospettiva
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Per questo ho detto Mancini. Se esonera Motta, Giuntoli va su uno esperto. Al 100%
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Senza CL e con un mercato a zero ci vorrebbero tra i tre ed i cinque anni ancora per tornare competitivi. Possiamo permetterci questo tempo ancora?
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Ne sei proprio sicuro? Con Gianni Agnelli senza ombra di dubbio. Con Umberto Agnelli, senza ombra di dubbio. Oggi. Con Elkann ed i suoi mandatari Ferrero e Scanavino. Ne sei così sicuro? Io no
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Quella è la vera necessità. Non cambiare 20 allenatori e 50 giocatori.
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Quello è il punto. L'attuale società non ha la forza coesiva e di volontà per supportare alcunchè. Delega, affida ad altri, li lascia soli ed ogni tanto va a fargli visita con sorrisi e foto di rito. Per questo dico: ha Gasperini il carattere e la forza, oltre che la professionalità a tutto tondo, per gestire quasi tutto da solo? Comunicazione, gestione, oltre che campo? E dico alla Juve eh. Non all'Atalanta. Io qualche dubbio ce l'ho. Anche se è ovvio che l'idea Gasperini intriga. Torno a dire, se lo chiamasse la Juve mi gioco la casa che viene di corsa. Non aspetta altro che di avere la seconda chance in un club di vertice. E nella Juve in primis.
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Sei tu che li devi aprire. Tu devi creare spazi con la velocità ed il movimento di squadra. E in quel caso lo vedresti se il suo, Koopmeiners, non lo metterebbe
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Se la Juve chiamasse, Gasperini arriverebbe con i razzi ai piedi. Il discorso è un altro. Sei così sicuro che in un contesto da club con tradizione di vertice sia la persona giusta? Non sto dicendo no. Solo che c'è da pensarci.
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Gli va cambiata posizione. Non c'è dubbio. Ma credo che da sola non basti. Koopmeiners deve muoversi in un contesto sincronizzato, veloce e verticale. Contesto che oggi non esiste.
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Io ritengo che il decisore in sede tecnica (Giuntoli) sia il primo responsabile di questa situazione. Il primo. Ovviamente non parlo della dirigenza sopra Giuntoli, che è il problema vero all'origine del tutto. Mi limito alla gestione direttamente tecnica. Quindi già si parte su un equivoco, e sugli equivoci non costruisci nulla di sano. Ovvero, chi decide per cambiare dovrebbe essere il primo ad essere messo in discussione. Detto questo, è ovvio che nel cambiare in concreto si parta dal basso per salire: quindi, prima i giocatori, poi l'allenatore, su su a tutti gli altri. Dato che i giocatori li puoi cambiare solo in estate, chiaro che il primo a pagare sarà Motta (cmq non prima di Giugno, ne sono convinto). Rimane il fatto fondamentale. Stante il problema sopra detto, quando chi decide il cambiamento è lo stesso che ha deciso su che uomini puntare per un primo cambiamento, e li ha sbagliati, domanda: si può affidare ancora a costui il timone di un secondo cambiamento? Risposta mia: NO. A meno che la dirigenza non sappia cosa fare, non ne abbia nè volontà nè capacità, e sia in qualche modo obbligata a delegare alle stesse persone. Ma è garanzia di nuovi fallimenti.
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Azzardo oggi la mia previsione. Avendo oramai intuito il modus operandi della dirigenza attuale (che vuol dire Giuntoli). L'allenatore verrà difeso a spada tratta sino a Giugno, indifferenti (in apparenza) anche ai risultati più deludenti. Dietro le quinte, già a Gennaio, contatteranno Mancini per bloccarlo. A Giugno dall'oggi al domani, prima del mondiale per club, esonero di Motta e dentro il nuovo allenatore. Vediamo se sbaglio. Spero di sbagliare. Perchè quello là sulla nostra panchina non lo vorrei vedere MAI
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Si parla troppo di tattica, di 'questo deve star lì, quello deve stare là' quando ora l'elemento basilare è questo
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Il tuo discorso conferma quanto penso anche io. Che ci siano gravi responsabilità anzitutto di Giuntoli, il quale, dentro una idea basilare di sostenibilità, avrebbe dovuto lavorare meglio, con più visione e con più pragmatismo. Il fatto è che ora, e lo dice chi sinora lo ha difeso, stanno emergendo responsabilità anche nella gestione tecnica, da parte dell'allenatore. Due mesi. A Febbraio Motta deve in qualche modo aver raddrizzato la barra con quello che ha, che non è tanto ma nemmeno troppo poco. Se per quel periodo saremo ancora staccati pesantemente dal quarto posto sarò per l'esonero (purtroppo, con amarezza, anche con fastidio, ma) non si può fare altrimenti. In CL si deve andare ad ogni costo
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