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gypsyola

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  1. Al di là del fatto che Rossi per me era ed è più di un calciatore (avevo 10 anni nel 1982, per me Rossi è la magia del Calcio personificata, un vero e proprio feticcio), dei 3 credo Rossi fosse il più tecnico. Viene spontaneo paragonarlo a 2 opportunisti letali come Trezegol e Inzaghi perché la sua parabola è per sempre cristallizzata in quei gol segnati nel mondiale spagnolo, veri capolavori di opportunismo. Ma Rossi era molto più di questo. Aveva piedi fantastici, aveva movimenti decisivi su tutta la trequarti, era insomma un attaccante completo e moderno, più moderno degli altri due paradossalmente. Fece innamorare il mondo intero per ben due volte, giocando in modo diverso tra il 78 e l'82. Il Rossi dell'82, nonostante i risultati epici, funzionava al 50%. Ed è quello che è passato alla storia, l'opportunista. Senza la squalifica, che ne ha fermato lo sviluppo, mi piace pensare che staremmo parlando di uno dei più grandi calciatori di sempre a livello planetario.
  2. Io l'ho fatto a febbraio scorso, proprio come gesto politico. Non ho mai tempo di leggerlo, ma sostengo l'unica voce libera e razionale in questo ciarpame.
  3. Ciao Homer, io sono nella tua stessa situazione stasera. Il Maltese, storico pub in S.Giovanni legato alla Juve Club Roma, pare chiuso secondo google, e trasformato in un ristorante. Siamo in gruppo di colleghi gobbi in città per 2 notti appena, e stasera non sappiamo dove andare. Com'è questo Mr Hyde? È "amico", come dicevi? Grazie
  4. Giusto per un quadro preciso, ricordo che la pubblicità del gioco d'azzardo è completamente vietata in Italia dal 2018. Viene in parte aggirata legalmente dagli operatori con regolare licenza ADM attraverso siti di contenuti sportivi che ne pubblicizzano il brand. Questi siti non possono però pubblicizzare contenuti di gioco o contenere links ai siti di scommesse di riferimento. Ovviamente il divieto colpisce solo gli operatori con regolare licenza che pagano le tasse e rispettano le leggi sul gioco responsabile. Quelli senza licenza possono fare quello che vogliono, bloccarli effettivamente è impossibile.
  5. Io penso che qui dentro, così come tra amici *juventini*, si possano esprimere opinioni in modo maturo e critico. Credo un forum esista anche per questo. Ma allo stadio, e con tifosi di altre squadre, si deve essere compatti e schierati. A prescindere. È come in famiglia. Puoi litigare pesantemente con un genitore, un fratello o una sorella, ma guai a chi te li tocca fuori. Incondizionatamente. Col Bologna lo scorso agosto, mi sono detto che non ci sarei andato più allo stadio, almeno in casa. E non è stata la squadra a farmelo pensare, per quanto la prestazione sia stata a tratti deprimente. È stato il pubblico. La negatività, i fischi, il silenzio, i borbottii, in un momento in cui la squadra soffriva e traballava e cercava di venirne a capo, mi hanno angosciato. Mi sono detto che non era posto per me quello. Sono troppo felice che la situazione in Sud si sia risolta. E sono certo che stasera la squadra ne abbia colto i benefici.
  6. Rosa più costosa e allenatore più pagato in Italia. Tante altre cose evidentemente ci mancano, ma il budget per quella villa proprio no. 😉
  7. Enrico caro, io sono uno che ha lasciato il carrozzone 28 anni fà, già a 23 anni senza più speranza. E ho avuto ragione se guardo cosa ne è stato della mia vita. Sogno ogni giorno che lo faccia anche la Juve! Ma sogno anche che la Juve sia incazzata col carrozzone come lo ero io allora, e come lo sono anche più ora...e purtroppo non ne ho segnali! Un saluto.
  8. Quell'estate compii 18 anni, Baggio mi aveva fatto godere con quel gol alla Cecoslovacchia ai mondiali (ancora tifavo la nazionale allora...)in una delle serate più dolci che io ricordi in vita mia (ho preso quella maglia lì col 15, e la metto in onore della mia gioventù defunta!), e io morivo dalla voglia di vederlo in bianconero. Della sua ritrosia ho pochi ricordi probabilmente formatesi più tardi nel tempo, non ero più un assiduo lettore dei giornali sportivi (a 18 anni avevo cose più eccitanti da fare) e le rivolte dei viola, di cui invece ricordo benissimo, mi facevano solo godere!
  9. Volevo aggiungere un dettaglio riguardo a quella storiella riguardante il mio ex capo...quando subì la rescissione, pagò un disaccordo bruciante con il nuovo CEO su una decisione molto importante. L'azienda chiuse la nostra sede per ragioni di budget, ma per tutti furono creati nuovi ruoli, anche con aumenti di salario, per invogliarci a trasferirci nell' HQ. Per tutti, tranne che per lui. Mossa cinica e brutale (un po' come la Juve è sempre stata...), ma perfettamente legale. Probabilmente una Juventus più forte a livello societario, meno confusa e non in una fase di transizione avrebbe gestito meglio questa faccenda, siamo d'accordo. Appunto come avvenne ai tempi dello sgabello e del Milan. Una buona domenica a te e grazie della chiacchierata.
  10. Grazie della risposta. Intanto mi preme sottolineare che non ho nulla contro Bonucci, quando mi ha fatto il gesto di sciacquarmi la bocca allo stadio mi ha fatto solo sorridere...Ho dei grossi problemi con Allegri invece, e certo la vedo come Bonnie e i cospiratori nel merito dell'approccio tattico. Ma vedi, se Bonucci "ha appoggiato (o capeggiato?) una mini-rivolta all'interno dello spogliatoio", come vuoi che reagisca un'azienda che ha a cuore prima di tutto la sostenibilità del progetto? Non deve preservare le gerarchie interne, proprio come fondamenta delle operazioni? Una volta deciso di proseguire con Allegri, diventava inevitabile metterlo nelle condizioni di poter lavorare senza che si affilassero coltelli (metaforicamente) alle sue spalle. Non era la prima volta che i 2 si scontravano, entrambi dipendenti, ma uno gerarchicamente subordinato all'altro. E ci sono regole comportamentali in una azienda, e gerarchie da rispettare... Riguardo al mobbing, ripeto io e te la vediamo in maniera diversa. Il ragazzo poteva allenarsi e percepiva lo stipendio regolarmente. La Juve paga parte del suo stipendio ancora, e gioca in champions Bonucci, non in Serie C. Evidentemente la sua presenza è stata ritenuta problematica per la gestione del gruppo, e ci saranno delle ragioni per questo. Può darsi però che tu abbia ragione in punta di diritto, non ne ho le competenze ripeto. Ma, al di là del diritto e della legge del lavoro, se uno pianta casini e fa la guerra al suo capo, non si deve aspettare problemi una volta che al capo vengano ribadite autorità e supporto? E poi, siamo sicuri che quando andò al Milan fu "allontanato"? E pure che fosse, non sta nei diritti e nelle logiche di un "capo" allontanare un dipendente che mina la sua autorità alle sue spalle? Come si fa a lavorare così? Io tante volte non sono d'accordo col mio capo, e così chi sta sotto di me non è d'accordo con me, ma all'interno dell'azienda si evita zizzania. Ne si parla apertamente, e si viene ad una decisione comune. Se accordo non c'è, decide il capo come andare avanti, e se ci si schianta è lui o lei a pagarne dazio.. Vedremo come finirà questa faccenda in tribunale.
  11. Nessuna intenzione polemica, intervengo perché la metti sul piano aziendale e ne ho lunga esperienza. Ti porto dunque una testimonianza diretta: nella mia carriera (non sono un calciatore) ho visto praticamente tutte le aziende in cui ho lavorato, piccole e grandi, anche grandissime, far sentire "l'aria che tira" ai soggetti in questione (gente con contratti a tempo indeterminato, "non in scadenza") prima di agire secondo le regole e la legge e allontanarli (sempre per ragioni legati alla sostenibilità del business, anche ragioni decisamente ciniche e spietate). A Bonucci è andata anche meglio, perchè gli si è parlato a tu per tu prima di dover ricorrere alle "maniere forti". Una volta è successo al mio capo, che, dopo anni di servizio e di inestimabile valore aggiunto è stato messo a "rischio di redundancy" (un dispositivo della legge britannica, in cui l'azienda comunica all'interessato che il ruolo, o la sede, dell'impiegato non rientrano più nei piani aziendali e permette, entro 2 mesi, allo stesso di trovarsi un altro lavoro mentre in servizio, allo stesso tempo offrendogli ogni posto interno disponibile, quasi mai rilevanti - che so, sviluppatore di sistemi a uno che fa il commerciale per esempio). Il mio capo, che è un uomo di princìpi e un leader naturale (riferimento voluto), ha capito l'antifona, ha accettato il pacchetto di rescissione e a malincuore se n'è andato, stando attento a non farsi nemici vuoi per indole, vuoi per intelligenza (ora con quella azienda ci ha a che fare nelle sue mansioni attuali di fornitore.). Prevengo l'obiezione che un club di calcio non è solo una azienda ma anche una questione di cuore, perchè anche nelle aziende normali si creano dinamiche e relazioni che prescindono dalle fredde ragioni di business e suggerirebbero che un impiegato decennale che ne ha costruito il successo meriti di non essere silurato dall'oggi al domani (pur entro il consentito dalla legge). La realtà però non è questa. In conclusione, io non vedo mobbing nell'atteggiamento della Juventus. Vedo invece una azienda sicuramente in confusione, ma che ha cercato di affrontare questa situazione spinosa parlando con il diretto interessato, il quale ha sperato in un cambio di management imminente e ha deciso di puntare i piedi. Gli è andata male, l'azienda ha proseguito dritta per la sua strada e ora l'ex impiegato fa volare gli stracci. Sarà un giudice del lavoro a decidere se l'azienda ha agito nei limiti della legge, cosa su cui non posso avere certezze perché non ne ho le competenze. Ho invece le competenze umane per poter dire che Bonucci si sta comportando per quello che ha già ampiamente dimostrato di essere: uno con una considerazione di sè stesso non aderente alla realtà. Si tratta di situazioni a volte inevitabili e sempre spiacevoli, che andrebbero affrontate con maturità, tatto e pragmatismo. Un saluto.
  12. La cosa più bizzarra è che accenna alla possibilità di considerare un centrocampo a 2 "il giorno che mancherà Locatelli".. e Locatelli si è fatto un nome giocando in un centrocampo a 2. Vorrei poter dire che non lo capisco, ma a cominciare da Padoin vertice basso, per finire con Chiesa quinto contro il Napoli, ho avuto i brividi sempre prima di vedere poi i risultati. E please, non sono un suo hater, lo dico preventivamente.
  13. Fossi in Allegri lo manderei in campo oggi per farfli assaporare l'amore dello stadium
  14. gypsyola

    È morto il giornalista e autore Andrea Purgatori

    Mi addolora molto. All'estero da quasi 30 anni, i suoi sono gli unici programmi che guardo in Italiano, oltre a cose di 50 anni fa' su Raiplay, JB Live e JTV. Mi dispiace infinitamente, e mi manchera' molto. Un professionista d'altri tempi col cui lavoro mi sono fatto uomo e che mi manchera', un uomo di cui condivido gli ideali, e sopratutto l'empatia che certamente lo motivava. Riposa in pace, e sopratutto GRAZIE.
  15. Ma è un discorso "politico" invece, nel senso più alto del termine. La Politica, con la P maiuscola, non c'entra nulla coi partiti, coi politici, con le fazioni. Non a priori almeno, e certamente non nel caso della politica in Italia. È un discorso "politico" perché esprime preoccupazione, dissenso ed indignazione nei confronti di un modo di gestire le istituzioni e degli effetti (deleteri) che queste strategie hanno sui cittadini. Il che poi si manifesta nelle scelte quotidiane dei cittadini, con effetti (deleteri) sulla vita di tutti noi e dei nostri figli. E io sono completamente d'accordo con te. Scusate l'OT.
  16. Senza neanche considerare le criticità lapalissiane nella tenuta fisica dei due, sopratutto del Polpo, , ma una mezzala come trequartista e un esterno d'attacco come seconda punta... Padoin regista mi è sicuramente costato l'aldilà in bestemmie, ma almeno si trattava di UNA partita. Chiesa su Kvara nel 5-3-1-1 mi ha bruciato le ultime possibilità di purgatorio, ma il mio inguaribile ottimismo (ed una certa esperienza aziendale) mi ha lasciato una remota speranza di redenzione. Ora, io non mi fido della stampa, di nessuna stampa, men che meno di quella italiana e sportiva. Ma mi tocca riconoscere che, da qualche tempo, le speculazioni sulle intenzioni del nostro allenatore tendono ad azzeccarci, ennesima prova di una certa debolezza societaria. L'idea di costruire una stagione su 2 eccellenze nel loro ruolo naturale, entrambi impiegati FUORI RUOLO strutturalmente, non riesco a farmela passare. Io non ce la faccio più!
  17. E se ricordo bene, questo cambiamento avvenne pochi mesi dopo l'aver portato in Serie A CR7, cioè dopo aver *da soli*, e a nostro unico rischio d'impresa, rivenduto i diritti televisivi della Serie A in mezzo mondo. Un mezzo mondo che la Serie A non la trasmetteva più, e che ha ripreso a non trasmetterla dopo l'addio di Cristiano.
  18. Perfetto. La mia reazione alla prima penalizzazione è stata furiosa, viaggi intercontinentali e centinaia (migliaia) di euro spesi per ESSERCI, tifare, urlare, gridare, SEMPRE. Anche a Firburgo, anche a Siviglia. Sempre allo stadio. Fino alla sconfitta totale, la sera di Empoli, in cui, all'estero per lavoro con il mio portatile in hotel già pronto per la partita, ascoltando RBN prima della partita, ho saputo dei -10, ho spento tutto e mi sono messo a leggere di tutt'altro. E così con il Milan (una triste pizza in solitudine in hotel guardando qualche 90esimo minuto degli anni 80 su Youtube, alla ricerca spasmodica di qualche tipo di serenitàa strisce bianconere) e con l'Udinese, fuori a cena da qualche parte. Un tracollo totale di motivazioni. Una cosa che non avevo mai conosciuto. Vedremo. Ma questo anno non lo dimenticherò mai. PS ho solo un anno meno di te. Ti capisco troppo bene.
  19. Complimenti e grazie per l'analisi ben argomentata. Io sono un tifoso 50enne che è diventato tifoso nella sconfitta (82/83, l'anno della mia consacrazione come tifoso...avevo 10 anni), e che nella sconfitta trova sempre maggiori ragioni di tifare. Le vittorie me le godo tutte, ma la sconfitta e i problemi mi esaltano come niente altro. È stata farsopoli e la serie b a riavvicinarmi al tifo sfegatato dopo anni di passione televisiva, dai 15 ai 34, e mai come quest'ultimo disgraziato anno (intendo il 2023) ho fatto salti mortali per essere allo stadio, casa e trasferta. Cose pazzesche, voli transoceanici per il friburgo o 2 voli in 24 ore per il derby (vivo all'estero da 30 anni e viaggio molto per lavoro). Non posso nascondere che dall'ultima penalizzazione ho avuto un contraccolpo che mi ha tenuto lontano anche dai media "nostrani" per le ultime 3 partite. Una sorta di autodifesa. So per certo che se ci avessero retrocessi e noi avessimo continuato (cominciato?) Una battaglia all'ultimo sangue con FIGC e UEFA io mi sarei abbonato anche vivendo all'estero. Così come sono andate le cose sono ora confuso. Non riconosco la società, la maglia, i tifosi. Sono nato e cresciuto a pane e Boniperti, Trapattoni, Zoff, Scirea ecc e non ci capisco più nulla. So che non posso vivere senza Lei, ma Lei sembra fotttersene di me...vedremo. sempre..FORZA JUVENTUS.
  20. Purtroppo non posso che confermare la cosa. Proprio qualche sera fà a cena con un amico/cliente inglese.. mi fa la battuta. "Match fixing". Trovo grande disponibilità nell'ascoltare la verità tra i miei amici e conoscenti non italiani, e tutti annuiscono quando la SL salta fuori nel discorso, per quanto restino perplessi del fatto che una federazione possa distruggere una sua eccellenza nazionale per ragioni politiche. Ho trovato solo una persona tra i miei contatti e amici stranieri nei miei viaggi che avesse già capito quanto sia assurda la situazione, un ex collega portoghese tifoso del Benfica che praticamente ha capito tutto. Uno solo. Il resto pensa che abbiamo rubato e falsato le partite, per quanto siano disponibili ad ascoltarmi e forse cambino idea alla fine del discorso.
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