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bonve

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  1. mi piace questo dibattito perché si sta discutendo civilmente. ti riporto l'inizio della crono storia del conflitto arabo - israeliano. e ti sottolineo a mio giudizio i punti salienti. Di fronte alle rispettive rivendicazioni nazionali della comunità ebraica e di quella araba, fu stabilito il Piano di partizione della Palestina; quello che fu il Mandato britannico della Palestina venne diviso in due: uno stato ebraico, al quale fu assegnato il 55% del territorio del Mandato (anche se la comunità ebraica possedeva solo il 7% delle terre in Palestina), compreso il deserto del Negev, e la cui popolazione sarebbe stata composta da 500.000 ebrei e da 400.000 arabi palestinesi, e uno stato arabo, il quale avrebbe compreso il 44% del territorio del mandato e una popolazione di 725.000 arabi palestinesi con una minoranza di circa 10.000 ebrei.[8] Gerusalemme sarebbe stata invece una zona internazionale. I rappresentanti della comunità ebraica (esclusi il Lehi e l'Irgun) accettarono il piano mentre la comunità araba lo respinse. Il 14 maggio 1948, in seguito alla Dichiarazione d'indipendenza israeliana, scoppiò una guerra tra gli stati arabi, intervenuti a favore della comunità araba palestinese, e il neonato Stato di Israele il quale riuscì a prendere il controllo dei suoi territori e a respingere gli eserciti arabi. Il conflitto generò un esodo di massa delle comunità palestinesi (si valutano circa 700.000 rifugiati palestinesi, ossia i due terzi della popolazione palestinese nel territorio israeliano). A conclusione della guerra, Israele rifiutò il ritorno dei profughi, che da allora vivono in campi profughi in Libano, Siria, Giordania, Striscia di Gaza e Cisgiordania. 1) israele aveva accettato il piano di spartizione, gli arabi no. 2) israele il giorno stesso della dichiarazione di indipendenza viene attaccata ed entra in guerra. 3) l'esodo dei palestinesi è nato a seguito del punto 2. Poi ovviamente Israele a seguito della guerra si è subito radicalizzata nelle idee e posizioni, ma io vedo che gli arabi fin da subito ci hanno messo tanto impegno per evitare ogni forma di accordo.
  2. ah ora ho capito, no io intendevo nel corso degli anni.. ed in perticolare ora appena avvenuto l’attacco di hamas e prima della rappresaglia facilmente prevedibile da parte di israele. perchè vedi, prima avviene l’attacco atroce preparato da due anni, e nessuno frai palestinesi dice nulla. poi dopo la rappresaglia tutti a piangere dicendo quanto è cattiva israele. ora non dico tutti i palestinesi, ma qualcuno che si ponga il problema se hamas vuole il bene dei palestinesi o solo il male ad israele. ci sono gruppi di potere in medio oriente che percepiscono israele come una propagazione dell’occidente nel cuore di casa loro.. e sono terrorizzati che il virus della democrazia e della libertà si propaghi, per ovvi motivi… e vogliono distruggere israele.. e paradossalmente israele sta subendo il processo opposto, ultimamente sta nascendo la tentazione di abbandonare i processi democratici in favore di una dittatura, e le manifestazioni contro bibi, pure dell’esercito, fanno onore agli israeliani che hanno intuito questa cosa e non la vogliono assolutamente.
  3. l'articolo è a corredo, per farti capire cosa penso di questa situazione, non c'entra nulla con la mia considerazione quanto scritto.
  4. non ho letto niente al riguardo, ed ho ascoltato le dichiarazioni degli intervistati palestinesi nelle manifestazioni pro-palestinesi recenti avvenute in italia. ho ascoltato i vari tg, qualche trasmissione di politica. non c'è traccia di alcuna critica ad hamas proveniente da quella sponda, se non le solite dichiarazioni del tipo "hanno sbagliato ma israele... ecc ecc.." due secondi di hanno sbagliato e poi parte l'invettiva contro israele che dura minuti. mai un mea culpa serio e critico sull'operato storico di hamas, e su quanto abbia inciso in negativo nel processo di pacificazione e/o ricerca nell'ottenimento di uno stato palestinese unanimemente riconosciuto, in primis da israele. se ti interessa, leggiti questo. Hamas non è la causa palestinese, è la causa dell’assenza di uno Stato palestinese - Linkiesta.it riporto qui il testo: Hamas non è la causa palestinese, è la causa dell’assenza di uno Stato palestinese Il surreale dibattito italiano di questi giorni è guidato da improvvisati influencer geopolitici che non solo non conoscono la storia, ma nemmeno la cronaca. A cominciare dal fatto che la dittatura teocratica islamista governa la Striscia in seguito a un golpe militare contro l’Autorità Nazionale Palestinese e a una guerra civile che nel 2006-2007 ha lasciato per strada centinaia di cadaveri delle due fazioni Per parlare di Israele e di Hamas sarebbe necessario non dico conoscere la storia, ma almeno la cronaca. Passi che non si sappia che gli ebrei abitano quella terra da sempre, passi che non si sappia che cosa sia successo nel 1948, quando le Nazioni Unite hanno proclamato la nascita di due nazioni, Israele e Palestina, e gli arabi il giorno stesso hanno detto di no alla Palestina e attaccato militarmente Israele. Passi che non si sappia che cosa sia successo nel 1967 e nel 1973, passi che non si abbia nessuna idea su chi ha fatto saltare gli accordi di pace di Oslo e mille altre cose, compresi gli attentati suicidi, i missili e l’eterodirezione da Bagdad, da Damasco, da Riad, da Doha e da Teheran della “causa palestinese” che per i suoi burattinai esteri però non è mai stata tale, ma soltanto uno strumento di propaganda e di mobilitazione per giustificare l’unico vero obiettivo: la cancellazione di Israele, della cosiddetta “entità sionista”, dalle cartine geografiche e l’uccisione di tutti gli ebrei Hamas, nel suo statuto, profetizza con le parole di Maometto che il giorno del giudizio arriverà solo quando finalmente i musulmani uccideranno tutti gli ebrei e quando l’ultimo ebreo «si nasconderà dietro una pietra o un albero e la pietra e l’albero diranno: O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me, vieni e uccidilo!». Ma veniamo, appunto, alla cronaca, visto che la Storia è materia troppo complicata da sintetizzare sulle storie di Instagram degli improvvisati influencer di geopolitica. La cronaca dice che Gaza è un carcere a cielo aperto perché così ha voluto Hamas, una dittatura teocratica e reazionaria che ha fatto da modello all’Isis. Israele ha occupato la Striscia dopo la guerra con i paesi arabi del 1967, poi si è ritirato unilateralmente nel 2005 trascinando a forza i coloni israeliani e lasciando case, fattorie, fabbriche e infrastrutture che Hamas ha subito distrutto, condannando i palestinesi a contare solo sugli aiuti umanitari per sopravvivere. Hamas ha occupato militarmente Gaza cacciando dalla Striscia l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) al termine di una guerra civile che ha lasciato centinaia di cadaveri palestinesi per strada. Hamas aveva vinto le elezioni legislative del 2006, ma agli influencer che hanno dato un’occhiata a Wikipedia è sfuggito che l’Anp si è data una forma istituzionale semipresidenziale e quindi che Hamas non aveva eletto il Presidente. Nonostante ciò, Hamas ha creato a Gaza un suo apparato di sicurezza illegale in contrapposizione a quello legittimo con sede a Ramallah, e ha scatenato la guerra contro il presidente palestinese Abu Mazen. La guerra civile palestinese è finita, si fa per dire, con Hamas da una parte a Gaza e con la vecchia organizzazione politica di Yasser Arafat, Fatah, alla guida della Cisgiordania. Durante la guerra civile centinaia di palestinesi sono stati uccisi da altri palestinesi, non ci sono mai più state elezioni e la posta in gioco, oltre al potere, è sempre stata ed è ancora oggi la stessa: la continuazione o il boicottaggio del processo di pace con Israele e la comunità internazionale. Ai tempi della guerra civile palestinese, il rappresentante dei palestinesi Abu Mazen era favorevole, Hamas no, perché l’obiettivo dell’organizzazione islamista allora come oggi non è mai stato quello della convivenza con lo Stato ebraico, ma quello di buttare a mare Israele e di uccidere tutti gli ebrei andandoli a cercare fin dietro gli alberi. Il governo di Israele (non Israele) ha le sue responsabilità sulla situazione attuale perché negli ultimi anni si è radicalizzato parecchio, ha spaccato in due il paese che manifesta da quasi un anno tutte le settimane contro le politiche di Bibi Netanyahu e dei suoi fanatici sostenitori e, soprattutto, perché ha fomentato inutili tensioni in Cisgiordania, dove in teoria ci sarebbero i palestinesi che hanno rinunciato alla distruzione dello Stato ebraico, ignorando così i pericoli che sarebbero potuti arrivare da Gaza. Questo va detto con chiarezza: all’ultimo governo Netanyahu ha fatto molto comodo il radicalismo teocratico di Hamas, tanto da averlo usato come spauracchio rispetto a possibili passi avanti sulla questione dello Stato palestinese, e anche come leva elettorale per unire i partiti religiosi e radicali in modo da restare ancora al potere e provare a salvare il premier dai suoi personali guai giudiziari. Un calcolo cinico e tragico che però non cambia la questione principale: Hamas non rappresenta la causa palestinese, intesa come l’agognata nascita di un vero Stato palestinese di fianco a Israele, anzi è la causa principale delle sofferenze dei palestinesi e della carneficina in Terrasanta. Senza Hamas e senza i suoi sponsor iraniani, qatarini e libanesi – sunniti e sciiti uniti dall’odio antiebraico e dal desiderio di strappare la guida del mondo islamico all’Arabia Saudita – probabilmente in Israele ci sarebbe un governo meno radicale e i palestinesi avrebbero già conquistato lo Stato che gli era stato riconosciuto nel 1948 e che i paesi arabi, per le stesse ragioni invocate da Hamas, hanno rifiutato. L’altra questione è quella degli Accordi di Abramo (l’ipotesi di pace tra i paesi arabi e Israele), al momento sospesi a causa dell’attacco militare di Hamas e della reazione bellica di Israele. L’Iran e Hamas non vogliono la pace in Medioriente, non hanno a cuore gli interessi dei palestinesi, sicché uno degli obiettivi del pogrom del 7 ottobre è stato quello di fermare lo storico riconoscimento di Israele da parte dell’Arabia Saudita. Questo è l’interesse contingente di Iran e di Hamas, assieme a quelli esistenziali di mobilitare il mondo islamico in una caccia globale agli ebrei e di delegittimare i sauditi come traditori dell’Islam. Gli influencer di Instagram, e gli allocchi che difendono le ragioni di Hamas confondendole con quelle dei palestinesi, non lo sanno o non se ne rendono conto ma in realtà con le oscene e maldestre “contestualizzazioni” della caccia all’ebreo del 7 ottobre si stanno impegnando affinché la mattanza di ebrei e di palestinesi continui in eterno e la possibilità di giungere a una pace si allontani definitivamente.
  5. capisco il tuo sfogo, e lo rispetto. sai cosa mi sarebbe piaciuto leggere ? di qualche palestinese che vive a gaza o in cisgiordania, dove voi tu, che se la fosse presa con hamas dicendo "ma che cavolo avete fatto ? cosa pensavate sarebbe successo ? ma siete idioti ?" hamas danneggia i palestinesi, non fa i loro interessi, non li sta aiutando, tutt'altro. PS: i capi di hamas, mica stanno a gaza, si sono visti per esempio a fare conferenze stampa a Doha o a Istanbul
  6. vedo che ci sono ancora i nostalgici dell'accoppiata Andrea Agnelli + Fantino. chi vi capisce è bravo. Andrea dovrebbe andare da Allegri e digli: "Oh che hai combinato ? due anni di disastri con figure barbine ovunque, ed in champions ?" ascolta Allegri, devi andartene, per il bene di tutti. Invece sono li che si incontrano e se la raccontano. e tutti qui ad osannarli. e la juve affonda. chi vi capisce è bravo.
  7. i conosco questa famosa frase citata da andreotti “Credo che ognuno di noi, se fosse nato in un campo di concentramento e non avesse da cinquant’anni nessuna prospettiva da dare ai figli, sarebbe un terrorista» non è che dice un gran che.. non so che conclusioni tu possa trarre da questa frase, in riferimento ai fatti di israele… e alle cose inaudite che sono successe.
  8. questo è quello che ho scritto: "i terroristi, di cui parlava andreotti, come i brigatisti, colpivano obbiettivi politici, mica andavano ai rave party ad ammazzare i ragazzini, o rapivano le vecchie con demenza senile o i bambini di pochi anni." se nella tua mente hai aggiunto [palestinesi] e hai tolto "come i brigatisti", non è colpa mia, è un tuo problema... io quelli avevo in testa, non i palestinesi, che come vedi, più che terroristi sono stragisti, nazisti nel comportamento, infatti sono andati a fare rastrellamenti casa per casa in israele esattamente come facevano le SS nei paesi occupati verso gli ebrei.
  9. visto che mi hai contestato questo famigerato attacco terroristico a fiumicino del 1973, sono andato su internet "a studiare". guarda che ho scoperto: da wikipedia: "L'attentato di Fiumicino del 1973 fu un attentato terroristico palestinese che il 17 dicembre colpì l'aeroporto di Roma-Fiumicino uccidendo 32 persone[1] e causando il ferimento di altre 15" complimenti per la scelta dell'esempio, erano palestinesi !!!!!!!!! palestinesi come quelli che hanno fatto questo attentato !!!!!
  10. assolutamente vero quello che hai scritto in neretto. ti dirò di più, io due anni fa sono stato in vacanza in libano, li ci sono i campi profughi palestinesi.. sono ghettizzati, che più ghettizzati di così si muore.. vivono proprio da separati in casa.. sono utilizzati a scopo politico, tutti simpatizzano per loro nel mondo arabo (sunniti), ma non se li piglia nessuno.
  11. si è fanatismo ideologio o peggio. quando si accusa solo da una parte, senza se e senza ma. senza contestualizzare
  12. ti do una notizia, in primis la colpa tanto per cambiare e di noi occidentali, chi pensi che ci fosse in palestina a comandare prima degli ebrei ? era un protettorato inglese, e poi da li è partito tutto, abbiamo creato NOI questa situazione, NOI. quindi chi è partito per primo siamo NOI. qundi rivolgi la tua rabbia ed impeto verso di noi europei. noi santi europei che guardiamo ai cattivoni iscraeliani, ne abbiamo combinate che a confronto loro sono dei santi. cosa pensi sarebbe successo se ci fosse stata la germania o pure l’italia al posto di istaele in questa situazione ? te lo dico io, saremmo partiti a radere al suolo la scriscia di gaza per farne un parcheggio, e pure orgogliosi di averlo fatto. per non parlare se ci fosse stata la francia…. non ti dico se c’erano i francesi al posto degli istraeliani cosa sarebbe successo.
  13. tralasciamo il discorso politico, e ti assicuro che se ripercorriamo la storia degli eventi, vedrai che ci sono colpe da entrambe le parti, fidati. ma a parte questo, niente può giustificare quello che ho visto. gli ebrei sopravvissuti, o i parenti degli ebrei gasati nelle camere a gas, mica sono partiti e sono andati in germania ad uccidere donne e bambini a caso.. cerca di capire, bisogna condannarla e stigmatizzarla sta cosa, non è tollerabile, non è giustificabile, non è ammissibile... è abominevole.
  14. si probabilmente hai ragione, è proprio il modo con cui hanno fatto questa azione militare che fa "orrore". l'idea di rapire un bambino, portarlo a gaza, lasciarlo in piazza, da solo, a trofeo per sfamare l'ira delle persone. uccidere le badanti e rapire delle anziane inermi, le porti via in moto. vai in un rave party e mitragli dei ragazzini storditi. boh.
  15. il fanatismo ideologico dei palestinesi che hanno compiuto queste barbarie non è nulla in confronto al tuo fanatismo ideologico. non sono terroristi quelli che hanno fatto le cose che ho visto, non saprei neanche descriverli. i terroristi, di cui parlava andreotti, come i brigatisti, colpivano obbiettivi politici, mica andavano ai rave party ad ammazzare i ragazzini, o rapivano le vecchie con demenza senile o i bambini di pochi anni.
  16. si qualcuno dell'intelligence israeliana, a bocce ferme se la passerà male. un errore madornale, comunque da gaza hanno fatto qualcosa che è difficile credere possa essere solo farina del loro sacco.
  17. che barbari incivili questi terroristi. neanche con la guerra in ucraina nonostante tutti quei morti, civili compresi, ho provato un simile orrore. bambini circondati e terrorizzati, anziani e malati, andare a sparare ad un rave party nel deserto. forse neanche nel medioevo facevo ste cose.
  18. io comincio ad avere il forte sospetto che il mister allegri abbia parecchia gente contro alla juve. i calciatori importanti sono spesso indisponibili, gli hanno affiancato Magnanelli quest'anno, probabilmente imposto per cercare di ovviare allo stupendo gioco storico a cui ci ha abituati il mister. insomma allegri si è attaccato al contratto ma mi sa che alla juve questa estate dopo avergli chiesto di andare, gli abbiano detto adesso si fa come diciamo noi, e tu ti adegui. comincio a sospettare fortemente questa cosa, allegri al di la delle dichiarazioni di facciata mi pare uno che si è ostinato a rimanere a tutti i costi, costringendo la società ad adeguarsi.
  19. "Catena di infortuni muscolari? No, aspetta un'attimo: ma quale catena. Abbiamo avuto un solo infortunio muscolare, ovvero Alex Sandro. Aspettate che qua bisogna tornare a scuola. Le uniche catene sono quelle della bicicletta. Anche Kean? Ma dove, quella era roba vecchia di un anno"" che simpaticone.
  20. io la vivo con estrema serenità. per me è più importante arrivarci nelle condizioni giuste e con il giusto progetto che arrivarci trascinandosi. per come la vedo io, piuttosto che andarci per fare certe figure, meglio non andarci. mi godrò le partite ammirando l'intensità, l'organizzazione ed il coraggio nell'attaccare che le squadre europee mostrano ogni anno nelle competizioni.
  21. che crisi profonda che sta vivendo la juve. mai moggi avrebbe detto cose così di un qualsivoglia allenatore della juve. mai. qui sono proprio spariti gli agnelli, gianni, umberto, e l'idea di juve che stava nelle testa di questi personaggi storici. d'altronde allegri gode di privilegi assurdi oggi come oggi alla juve. devo vendere la juve, lo facciano per rispetto di noi tifosi e della storia del club.
  22. bonve

    Atalanta - Juventus 0-0, commenti post partita

    ti rispondo perché anche tu come me hai festeggiato allora.. il discorso è molto semplice, il tifoso ama la juve, ergo il tifoso vorrebbe vederla competere in TUTTO ai massi livelli di eccellenza. noi tifosi viviamo in un momento in cui il calcio è globale, a livello europeo, vediamo le altre squadre, vediamo il calcio che si gioca negli altri paesi, e facciamo paragoni. noi tifosi notiamo che la juve è rimasta indietro, nel modo di proporre il calcio, allegri è il PASSATO calcistico, tutto il mondo calcistico va in un'altra direzione. e nessuno mi toglie dalla testa che il calcio che si vede in europa ed in generare negli altri campionati, il calcio che i tifosi delle altre squadre europee chiedono e pretendono, sia migliore, più moderno, più al passo coi tempi e più emozionante. insomma più tutto. e noi dobbiamo sorbirci la filosofia sparagnina di questo allenatore che ci incatena ad idee anacronistiche e che ha fatto di questa cosa la sua battaglia personale. ma che se ne vada, ed a mai più.
  23. tu non critichi quello che che ho scritto, giudichi me è diverso. mi paragoni ad un bambino di 15 anni. benissimo scendo al tuo livello.. e tu sembri il secchione che a scuola vuole dimostrare ai compagni che lui sa più degli altri, è critica questa ? vedi la differenza ?
  24. di cosa ti lamenti ? tutto nasce dal fatto che allegri, ingiustamente siede ancora sulla panchina della juve. cosa pretendi ? che i tifosi siano felici di questo ?
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