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luke75

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Tutti i contenuti di luke75

  1. Il mio post era del tipo "un pò" anche sarcastico , la Juve secondo me fa bene a non esporsi , ma fa anche bene a stare nel vago con comunicati chiamiamoli supercazzolari .
  2. Sarei curioso di sapere in che cosa consisterebbe la procedura di uscita della Juventus dal progetto Superlega , dettagliatamente spiegato dalla società , non quattro parole buttate là , che mi sanno tanto di presa in giro per distogliere l'attenzione della uefa ed evitare altre persecuzioni .
  3. Superlega, Reichart: «Contatti con 40-50 club. C’è profumo di novità» Il CEO di A22 rilancia i piani per il nuovo progetto, ma per ora non indica date per la partenza dei nuovi tornei a livello europeo. Poche settimane dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE), che si è pronunciata contro il monopolio che la UEFA esercita sulle competizioni calcistiche e ha messo le ali alla Superlega, l’amministratore delegato di A22 Sports Management, Bernd Reichart, ha rilasciato una lunga intervista a El Mundo Deportivo. Reichart parte dagli obiettivi di A22 per raccontare il progetto: «Il nostro obiettivo è consentire ai club europei di creare un’alternativa e trovare una soluzione a molti dei problemi che incontrano. Se poi i club riuscissero per una volta a decidere le proprie competizioni e a non farsi gestire da terzi che dicono loro come gestire le loro competizioni in Europa, che è l’opposto di ciò a cui sono abituati i club nei loro campionati nazionali, allora avremo ottenuto qualcosa». «Abbiamo sempre dimostrato una grande disponibilità al dialogo con tutti e abbiamo anche spiegato i progressi e gli adattamenti del progetto alla stessa UEFA a Nyon, ma penso che oggi, dopo la sentenza del 21 dicembre, tutto questo profumi di tempi nuovi e di più sovranità per i club. I club sono quelli che sostengono davvero il calcio e si assumono tutti i rischi aziendali e sono legittimati a prendere decisioni sulle proprie competizioni, che ultimamente non stanno performando al livello che potrebbero», ha aggiunto. Superlega, 40-50 club contattati da A22 A proposito del numero di società interessate al progetto Superlega, Reichart ha spiegato che «siamo stati in contatto con tutti coloro a cui abbiamo fatto visita durante tutto l’anno, per configurare e creare quella proposta. Il nostro format si basa sullo scambio con le parti coinvolte nel calcio, in primis i quaranta o cinquanta club con cui abbiamo parlato». Alla domanda se questi numeri siano la base giusta per partire già nella stagione 2025/26, Reichart risponde con cautela: «In questo momento non stiamo azzardando date. Vogliamo fare le cose bene. Condividiamo proposte e visioni con i tifosi: il miglior calcio d’Europa, con partite più attraenti della vecchia e della nuova Champions League e anche gratis. È una proposta importante e vogliamo fare le cose bene. Abbiamo l’ambizione di iniziare il prima possibile, ma senza speculare sulle date». L’incrocio dei tornei con i campionati nazionali Sul timore che i club possano riservare i migliori calciatori per la Superlega, snobbando i campionati nazionali, Reichart spiega: «Questo sta già accadendo in alcune giornate. Ci sono tornei europei e nazionali e in questo momento nessuno organizza gare. Oggi giocano già tutte le competizioni e vogliono vincerle. E in futuro ci saranno sempre tre tornei». «La possibilità di prevedere quante partite si giocheranno in Europa permetterà di adeguare la propria rosa al doppio e triplo impegno. La Superlega non invade il calendario nazionale, si accoppia e mantiene la dinamica competitiva di qualificazione per la Superlega con una buona annata nel torneo domestico. Ciò rafforza i club che tornano con risorse economiche e i migliori talenti nel proprio campionato nazionale. Possono creare squadre migliori e mantenere, trattenere o ingaggiare talenti. E questo alimenta e rivitalizza anche il campionato nazionale», ha concluso Reichart. Fonte : Calcio e Finanza
  4. Superlega, Reichart: "Stiamo parlando con 40-50 club, puntiamo a iniziare..." L'amministratore delegato di A22 Sports Management: "Vogliamo fare le cose bene. Condividiamo proposte e visioni con i tifosi" Bernd Reichart, amministratore delegato di A22 Sports Management, è tornato a parlare del progetto Superlega. "Molti club hanno rilasciato dichiarazioni contro la Superlega? Siamo stati in contatto con tutti coloro che avevamo sentito precedentemente durante tutto l'anno, per configurare e creare quella proposta. Il nostro format si basa sullo scambio con le parti coinvolte nel calcio, sono quaranta-cinquanta club con cui abbiamo parlato" ha rivelato Reichart in un'intervista concessa al quotidiano catalano Mundo Deportivo. Reichart e il progetto Superlega Il CEO di A22 si è poi soffermato sulla possibile partenza della Superlega, spiegando: "In questo momento non stiamo azzardando date. Vogliamo fare le cose bene. Condividiamo proposte e visioni con i tifosi: il miglior calcio d'Europa, con partite più attraenti della vecchia e della nuova Champions League, e anche gratis. È una proposta importante e vogliamo fare le cose bene. Abbiamo l’ambizione di iniziare il prima possibile, ma senza speculare sulle date". La Superlega e i campionati nazionali Poi, sui campionati nazionali: "La Superlega non 'invade' il calendario nazionale, si accoppia e mantiene la dinamica competitiva di qualificazione. Ciò rafforza la posizione dei club che avranno migliori risorse economiche e migliori talenti nel proprio campionato nazionale. Possono creare squadre migliori e mantenere, trattenere o ingaggiare talenti. E questo alimenta e rivitalizza anche il campionato nazionale". Fonte : Tuttosport
  5. Sono d'accordo per quanto riguarda la partenza , minimo settembre 2025 . Per via degli accordi , spero ci siano , dovrebbe esserci un dialogo tra le parti , al momento però non credo la uefa cerchi il dialogo.
  6. La penso uguale , solo business , la competizione però deve farmi divertire , non prendermi in giro come stanno facendo anche quest'anno . Sono convinto che la A22 sta preparando un bel per questi signori (se così si possono chiamare). Il silenzio è una fonte di logoramento per la uefa
  7. Li pagherei volentieri , ho pagato dazn fino al 20 Gennaio 2023 per una serie a vomitevole , figurati se non pagherei una competizione come la Superlega.
  8. Erba in vendita: Barcellona, aspettando la Superlega si fa cassa come si può La società blaugrana ha deciso di vendere il manto erboso del Camp Nou a collezionisti e tifosi: l'idea per sostenere i lavori del nuovo stadio I tifosi del Barcellona potranno acquistare l'erba del Camp Nou. È l'ultima iniziativa lanciata dal club catalano, che sullo store ufficiale ha dato il via alle vendite di una linea di modelli in scala dello stadio contenente l'erba del campo in edizione limitata. Il prezzo? € 49,99. Un'offerta per appassionati e collezionisti, ma anche un'entrata aggiuntiva per la società che la scorsa stagione ha dato il via ai lavori di rinnovamento dell'impianto, il cui completamento è previsto entro l'estate del 2025. Attualmente la squadra disputa le gare interne presso lo Stadio Olimpico Lluis Companys da 54 mila posti. Barcellona, l'erba del campo in edizione limitata Tra le altre opzioni di acquisto, anche l'erba in metacrilato o in cornice di legno rispettivamente al prezzo di € 79,99 e € 419,99. L'originalità dei prodotti è autenticata dal notaio del club. L'iniziativa segue quella di altri club della Liga come Athletic Club and Atletico Madrid che in passato hanno offerto ai propri tifoi la possibillità di acquistare l'erba del campo di gioco. Nel caso del Barcellona, il tema delle entrate rimanda anche alla più complessa questione del "caos" dei bilanci societari contestati dall'Uefa, e che potrebbe vedere il club, fortemente interessato alla nuova Superlega, escluso dalle prossime 2 o 3 Champions League per violazione del Fair Play Finanziario Fonte : Tuttosport
  9. Non hai ancora capito , sei duro eh , non è un discorso solo di Perez , qualsiasi azienda potrà coi soldi farsi un torneo suo , arabi , cinesi , americani , europei , il calcio è libero , il potere uefa è finito , questione di tempo , mesi o anni (io spero pochissimo e che vada in porto la Superlega) , ma è finita , questa sentenza NON è appellabile . Cmq farò lo stesso , nick segnato.
  10. Sei ingenuo se pensi che si risolverà tutto con un nulla di fatto , il calcio europeo è destinato a cambiare , fattene una ragione , Perez non si fermerà davanti a niente , ci sono tanti soldi in ballo , il calcio non sarà più lo stesso dopo questa sentenza. La Champions diventerà un torneo minore o addirittura scomparirà , non vedo nessuna possibilità di mediazione , per adesso .
  11. ha confermato di aver iniziato la procedura di uscita dal suddetto Progetto, pur rammentandosi che, ai sensi delle disposizioni contrattuali applicabili, affinché il recesso produca i suoi effetti è richiesto il previo consenso di Real Madrid Fc, Barcelona e degli altri club coinvolti nel Progetto Super Lega» Supercazzola con scapp. LEGGI BENE ........... E c'è pure una penale altissima da pagare in caso
  12. Per chi crede che siamo fuori dalla Superlega , ecco un 'articolo che riporta i conti societari a riguardo. Superlega, impatto da oltre 4 milioni sui conti della Juventus L’impatto sui conti del club bianconero del progetto Superlega nel corso della stagione 2022/23. Impatto negativo da oltre 4 milioni per il progetto Superlega sui conti della Juventus nella stagione 2022/23. È quanto emerge, spiega Il Sole 24 Ore, dal bilancio del club bianconero chiuso al 30 giugno 2023. La Juventus detiene il 9,1% della European Super League Company, S. L., «società costituita ad aprile 2021 da 11 top club europei in funzione del progetto Super League». Lo scorso 13 luglio 2023 la Juventus, «a seguito di discussioni» aperte con gli «altri due club che, come Juventus, non hanno esercitato il recesso dal Progetto Super Lega», cioè Barcellona e Real Madrid, «e tenuto conto di alcune divergenze sull’interpretazione degli accordi applicabili al Progetto Super Lega, ha confermato di aver iniziato la procedura di uscita dal suddetto Progetto, pur rammentandosi che, ai sensi delle disposizioni contrattuali applicabili, affinché il recesso produca i suoi effetti è richiesto il previo consenso di Real Madrid Fc, Barcelona e degli altri club coinvolti nel Progetto Super Lega». A livello di bilancio, nel corso del 2022/23 la società European Super League Company non ha prodotto ricavi ma solo perdite. Il bilancio del club bianconero così riporta una svalutazione di 1,672 milioni per «la quota parte delle perdite consuntivate dalla società spagnola partecipata European Super League Company, S. L., alla data del 30 giugno 2023». Inoltre, è presente anche una svalutazione di crediti finanziari relativa «alla quota parte oltre interessi maturati al 30 giugno 2023, pari a 2,632 milioni, del finanziamento fruttifero erogato a dicembre 2022 alla società European Super League Company, S. L., concesso allo scopo di supportare la società e da rimborsare entro il 30 giugno 2024». In sostanza, quindi, nell’ultimo bilancio la società legata alla Superlega ha prodotto una perdita di 4,3 milioni nei conti del club bianconero. Fonte : Calcio e Finanza
  13. SUPERLEGA, SVELATI I 10 PRINCIPI DELLA COMPETIZIONE A22 ha svelato quali sono i dieci principi su cui si baserà la Superlega: ecco l’elenco completo Prende forma la nuova Superlega e poco fa, tramite il sito ufficiale di A22, sono stati elencati i 10 principi sui cui si baserà la competenzione. Ecco l’elenco completo dei dieci punti da cui partirà il nuovo progetto: 01 Concorsi ampi e meritocratici 02 Tornei nazionali: il fondamento del calcio 03 Migliorare la competitività con risorse stabili e sostenibili 04 La salute del giocatore deve essere al centro del gioco 05 Competizioni gestite da club con regole di sostenibilità finanziaria trasparenti e ben applicate 06 La migliore competizione calcistica del mondo 07 Esperienza dei fan migliorata 08 Sviluppare e finanziare il calcio femminile 09 Aumento significativo della solidarietà 10 Rispetto del diritto e dei valori dell’Unione europea Fonte : onefootball
  14. "Superlega, sul principio di libertà Uefa-Fifa in fuorigioco" L'ex magistrato Calabrò: "La sentenza della Corte di Giustizia Europea ha posto fine al monopolio per le posizioni contrarie ai dettami del mercato l’intervento il pensiero dell’ex magistrato" Com’è noto, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha recentemente emesso una sentenza (la C-333/21 in data 21.12.2023) riguardante Uefa e Fifa ed i loro poteri in tema di organizzazione delle competizioni internazionali. In modo improprio e fuorviante questa importantissima decisione è stata dai media presentata con esplicito e pressoché unico riferimento al progetto denominato “SuperLega”, spesso con toni e accenti aggressivi e impropri, quasi si trattasse di uno scontro tra presunti “buoni” (Uefa, Fifa) e presunti “cattivi” (i promotori della nuova competizione). La questione deve, invece, essere affrontata in modo non superficiale, partendo da una completa conoscenza non solo della sentenza della Corte di Giustizia Europea e del suo contenuto, ma anche e soprattutto del chiaro contesto nel quale può e deve essere inserita la gestione del calcio professionistico nazionale ed internazionale. Occorre, innanzitutto, premettere che l’Unione Europea ed i Trattati che la governano non sono stati calati dall’alto, ma sono il frutto di decenni di cooperazione tra ben 27 Nazioni e sono destinati a migliorare la vita di tutti i cittadini d’Europa, sia nel campo delle libertà che nei vitali settori delle imprese e dell’economia. Dunque, le decisioni della Corte di Giustizia Europea non sposano tesi precostituite o desideri dei potenti di turno, ma attuano le regole comunitarie in ogni ipotesi sottoposta al vaglio della Corte, con particolare riferimento, nel caso di specie, ai non derogabili principi dettati in tema di libera concorrenza. Va da sé che la lettura integrale della sentenza in questione non possa che condurre ad un unico approdo: Fifa e Uefa, per come sono strutturate ed agiscono nel contesto del calcio in Europa (limite territoriale della competenza della Corte di Giustizia Europea), si trovano nelle situazioni di monopolio e posizione dominante che i Trattati dell’UE espressamente vietano, perché contrari agli stessi principi fondanti dell’Europa Unita. La risposta è affermativa e non ammette alcun dubbio interpretativo. Tuttosport.c Da una analisi dettagliata dei loro statuti, dei loro principi, del loro modus operandi e dei poteri (organizzativi e sanzionatori in primis) che si sono autonomamente attribuite, Fifa e Uefa hanno da “lungo tempo” creato “un monopolio economico e commerciale” e, di conseguenza, “una posizione dominante” sul mercato non solo della organizzazione e gestione delle manifestazioni calcistiche, ma anche e soprattutto dei loro lucrosi aspetti commerciali (diritti televisivi, pubblicità, etc.), escludendo tutte le altre imprese dalla possibilità, anche solo teorica, di competere. E tutto questo, a prescindere dall’uno o dall’altro progetto alternativo (es:SuperLeague), è in toto contrario ai principi fondanti dell’Unione Europea. Non solo, ma la Corte ha definito privi di trasparenza, obbiettività, di criteri non-discriminatori e di proporzionalità (transparent, objective, non-discriminatory and proportionate) i poteri che Fifa e Uefa si sono attribuiti al fine di sanzionare coloro che, in qualche modo, si siano proposti di fare concorrenza, come dimostrato dalle “misure annunciate” nei loro confronti. Mi stupisce la reazione delle stesse Fifa e Uefa al comunicato con il quale è stata presentata la sentenza: il suo contenuto, come si vede, è perfino più pesante ed inequivoco nel sancire la fine del monopolio e dell’abuso di posizione dominante, in modo indiscutibile accertati. E mi stupiscono ancor di più le reazioni di gran parte dei media e di appartenenti al mondo del calcio che, non amando il progetto della Super League, si inchinano a quel potere di Fifa e Uefa che la Corte Europea ha bollato come illegalmente monopolistico, discriminatorio e poco trasparente, dimenticando che quell’apparato del calcio “romantico” ha venduto per chiari fini di mero profitto i Mondiali di Calcio a Nazioni prive di una storia sportiva ma ricche di petroldollari, ha organizzato senza alcun criterio di tutela degli atleti nuove affollate competizioni (la prossima Champions League), ha creato e perpetuato lucrose carriere preannunciando modifiche statutarie di stampo dittatoriale, favorisce gli “investimenti” di Stati Sovrani che infrangono le più elementari regole di libertà e democrazia. Tutto ciò viene sottaciuto e si presenta, invece, una sentenza di libertà come un attentato alle regole di uguaglianza del calcio, come se quello attuale (che, non a caso, sta allontanando le giovani generazioni) fosse il migliore dei mondi possibili. Io credo che il calcio del futuro sia ancora tutto da scrivere e che, come tutte le “novità”, dopo le comprensibili iniziali perplessità si imporrà nuovamente come il “gioco più bello del mondo”. Fonte : Tuttosport
  15. Figurati quanti ne dà la uefa , sono degli ingordi , ma penso si arriverà ad un compromesso.
  16. Per carità , spero che stavolta se ne stiano zitti , finchè non c'è qualcosa di concreto e definitivo.
  17. INTERVISTA A Paco D'Onofrio Avvocato esperto in diritto sportivo Partiamo dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea, che è arrivata settimana scorsa sulla Superlega: cosa pensa a riguardo? “È una sentenza che ha ragionato secondo le norme del diritto europeo e non del diritto sportivo, com’è giusto che sia e come è stato fatto in passato in altri casi clamorosi, come nel caso della sentenza Bosman. Il diritto europeo vede lo sport in due modi: limitatamente agli aspetti organizzativi e tecnici, l’ordinamento sportivo viene ritenuto autonomo giustamente autonomo. Quindi, in quanto tale, questo è libero di scegliersi le regole che valuta più opportune. Quando, però, queste hanno una ricaduta sul mercato, hanno un valore economico e determinano attività imprenditoriali, come ogni altra attività su territorio europeo, è necessario attenersi alle regole generali dell’Unione Europea ed ai principi su cui si fonda il mercato libero dell’Unione Europea. Quindi, in buona sostanza, si può parlare di una sentenza che gli operatori del calcio hanno considerato nella loro giusta importanza sportiva, ma in realtà, è una sentenza che attiene ad un settore commerciale, che, però, in questo caso, ha accentuato la cassa di risonanza mediatica". Parlando delle reazioni che ha suscitato questa sentenza, dobbiamo dire che in molti si sono manifestati contro la predetta pronuncia. A capeggiare questa fazione troviamo il presidente dell’UEFA, Alexander Ceferin. Ha provato a chiedersi perché il capo dell’istituzione calcistica europea ha accolto negativamente la sentenza, visto che quest’ultima è arrivata dalla Corte di Giustizia Europea? “Questo andrebbe chiesto a lui e non a me. Non so perché lui abbia reagito negativamente alla sentenza, ma posso provare a intuirlo. Tale pronuncia non condanna l’UEFA, ma pone un principio innovativo, benché non ci sono vincitori e vinti. Se, poi, mediaticamente fa comodo pensare o piace evidenziare che ce ne siano, è un altro discorso. Ma, da un punto di vista giuridico, la CGUE si è espressa sostenendo che non ci può esserci un monopolio, perché altrimenti ci sarebbe una posizione dominante. È chiaro che chi quella posizione l’ha avuta fino al momento della sentenza e l’ha avuta in modo legittimo, perché non c’era alcuna norma che lo vietasse, riteneva che il sistema adottato fosse sano, utile e che intercettasse le esigenze del calcio. Ora, la decisione della Corte obbligherà a qualche adeguamento attraverso un colloquio tra l’UEFA e la Superlega. Si andrà necessariamente in quella direzione, perché non credo che la Superlega abbia mai avuto l’intenzione di creare una competizione parallela, separatista e divisiva: è impossibile tecnicamente poterlo fare, anche perché ci sono delle norme di diritto sportivo che lo impediscono e sulle quali la Corte di Giustizia Europea non è entrata, perché avrebbe violato l’autonomia dell’ordinamento sportivo. Quindi, da un lato la Superlega porta a casa un risultato importante, ma da sola non ha la forza per andare avanti. Dall’altra parte, l’UEFA, che, fino al momento della sentenza, non aveva considerato la possibilità di confrontarsi con un altro soggetto, ora dovrà farlo, perché non può permettersi di rimanere arroccata sulle posizioni precedenti. Io sono molto ottimista e guardo a questa sentenza come un’occasione per le parti. L’Unione Europea ha dato un’indicazione, dalla quale si può uscire rafforzati”. “Secondo me, questo passaggio non è stato casuale. Al di là delle posizioni formalmente tenute, cioè un progetto che l’UEFA non considerava legittimo, in realtà, poi, alcuni profili sono stati recepiti informalmente dalla stessa UEFA. Quindi, si può dire che il dialogo era già indirettamente stato avviato. Rimaneva solo lo “scoglio” che la Superlega ha superato, facendo un passo indietro: ricordiamoci che la contestazione principale che si faceva al progetto era la cosiddetta “membership”, cioè che ci fossero delle squadre che, a prescindere dal merito e dal momento sportivo, fossero automaticamente qualificate. Bene, questa contestazione originaria non sussiste più, perché l’ultima revisione della Superlega non prevede più squadre automaticamente ammesse. Io sono convinto che le due parti si interfacceranno, al di là delle dichiarazioni o delle posizioni di facciata. Quindi, si può dire che già prima della sentenza di giovedì scorso si sia verificato un percorso di avvicinamento tra le parti in causa. Io penso che la decisione della Corte abbia incentivato questo percorso di avvicinamento. E, in tal senso, ci sono state delle aperture: i cosiddetti “vincitori”, cioè la Superlega, hanno fatto sapere attraverso il suo amministratore delegato di essere disponibili a parlare con l’UEFA. È normale che sia così”. Ci può essere una reale contestazione o un ricorso in appello da parte dell’UEFA per ciò che concerne la sentenza già emessa a favore della Superlega oppure il giudizio è irrevocabile? “Questo è un principio che, tra l’altro, non sorprende, perché è coerente con l’ordinamento dell’Unione Europea. È chiaro che quando viene adottato per settori commerciali industriali o produttivi anonimi o meno mediatici, nessuno se ne accorge, non fa notizia. Ma tutta la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea persegue quella direzione. Pertanto, la sentenza di giovedì scorso non è sorprendente, ma è coerente. O meglio, sorprende il mondo del calcio, ma, in realtà, è una sentenza che si uniforma a tutte le precedenti pronunce su questioni analoghe, legate ad altri settori, da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il motivo per cui non penso ci possa essere alcun tipo di modifica rispetto alla predetta impostazione giuridica è dovuto al fatto che esprime un principio strutturale dell’Unione Europea”. Fonte : BN news
  18. Bisognerebbe riportare però gli episodi divisi per giornata nel primo post aggiornandolo di tanto in tanto .
  19. E chi lo dice ? Trovami la parte di sentenza che dice che i campionati domestici possono fare le regole che vogliono in contrasto con i diritti europei , io ho letto diversamente , anzi la sentenza ci va giù duro proprio su questo aspetto .
  20. Interessano solo i soldi , la differenza più sostanziale tra vincere la Champions e vincere la Star League è che se sei una squadra piccola o anche media , risulterà ancora più difficile vincerla , devi essere costantemente forte negli anni . Meritocratica si , ma molto più selettiva.
  21. Se sei in Star o in Gold , cosa te ne frega del campionato , solo nel caso che vieni retrocesso in Blue League e fai una brutta competizione anche là , può interessarti di vincere o di arrivare secondo in campionato. I campionati domestici perderanno di interesse e da come ci trattano ben venga.
  22. Spero sia così , vorrebbe dire che neanche la politica italiana ha più a favore Gravina
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