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Fra The Best

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  1. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Sì, direi che è impossibile scindere contenuto e forma in Saramago, io godo nel leggere ciò che scrive non solo per cosa scrive ma spesso anche per come scrive. Per quanto riguarda il finale, sì, la conclusione a cui sono giunto anche io è quella che hai scritto. A me non sembra incoerente con il resto dell'atteggiamento dello Stato durante il romanzo. E comunque quasi sempre Saramago nelle sue opere sviluppa situazioni realistiche ma del tutto irreali.
  2. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Diciamo che questo è ben più politico. Dipende se il tema ti interessa o meno. Io l'ho trovato bellissimo anche se diverso rispetto a Cecità.
  3. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    E' il periodo giusto per leggere Cecità.
  4. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Bellissimo.
  5. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    288 pagine fittissime, però. Ma, almeno per quanto mi riguarda, sono volate via. Ero letteralmente ipnotizzato dallo stile. C'è anche un "seguito", non so se lo sai: Saggio sulla lucidità.
  6. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Beh, comincialo alla grande con l'ottimo José, allora.
  7. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Non pensare di cavartela con così poco. Anche perché abbiamo un @Mormegil da convincere a intraprenderne la lettura!
  8. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Meglio che non ti dica a quanti sono arrivato io.
  9. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Il mio bottino del 2019 è di 36 libri letti. Non malissimo, soprattutto da quando il giornalismo prende troppa parte delle mie giornate. Ma i libri arretrati aumentano sempre di più.
  10. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Iniziamo l'anno nuovo con le recensioni dei libri letti negli ultimi cinque mesi dell'anno appena concluso. Le mie risposte alle grandi domande di Stephen Hawking: solo in parte ci ho trovato le grandi doti da divulgatore che universalmente vengono riconosciute all'autore. Svariate parti mi sono rimaste abbastanza oscure. Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson: uno dei libri più desiderati da molti lettori, probabilmente per l'accoppiata Adelphi+successo della serie tv L'incubo di Hill House, tratta da un'altra opera dell'autrice, che ho e mi sono ripromesso di leggere per farmi un'idea più chiara. Questa non l'ho apprezzata particolarmente, l'atmosfera gotica è anche interessante ma ti aspetti sempre che il romanzo svolti e invece va avanti allo stesso modo fino alla fine. La caduta delle consonanti intervocaliche di Cristovao Tezza: qui le aspettative erano molto alte, la quarta di copertina mi ha un po' ingannato perché c'è meno "linguistica" di quanto sperassi - i passaggi presenti però sono tutti molto interessanti - e sebbene il libro si faccia leggere nonostante lo stile narrativo non proprio lineare, anche in questo caso dopo un po' diventa noiosetto. Comunque non lo boccio, solo non gli darei più di una stiracchiata sufficienza. La ragazza e la notte di Guillame Musso: noir poco verosimile ma ben scritto. La tipica lettura leggera estiva che ogni tanto è utile, un po' come Michel Bussi, altro autore francese di noir sulla cresta dell'onda. Diatriba d'amore contro un uomo seduto di Gabriel Garcia Marquez: unico testo teatrale del maestro colombiano, è un'opera in forma di monologo che si legge in un'ora o poco più e che nel complesso non mi è dispiaciuta, ma che certo non va annoverata tra le migliori creazioni letterarie del premio Nobel sudamericano. Se i gatti scomparissero dal mondo di Genki Kawamura: imbarazzante, senza ombra di dubbio il libro peggiore che ho letto nel 2019. Ed è abbastanza vergognoso che Einaudi accompagni con sperticate lodi la pubblicazione di questo libriccino di 150 pagine che costa 14€ e non è nulla di più di una favoletta per bambini. Peccato, perché l'idea era parecchio intrigante, ma il modo in cui viene sviluppata davvero da letteratura per l'infanzia. Nulla, solo la notte di John Williams: non mi ha lasciato nulla, e per questo motivo non credo che leggerò Stoner, che in molti considerano il vero capolavoro dell'autore. Le pagine scorrono ma ti lasciano poco nonostante il tono voglia essere molto profondo e riflessivo. Spider di Patrick McGrath: in attesa di leggere Follia, mi è capitato sottomano quest'altro romanzo dello psichiatra e scrittore inglese. L'ho trovato molto pesante da leggere nonostante la brevità. Mi aspettavo uno studio più approfondito della personalità dello strano protagonista. La camera azzurra di Georges Simenon: sorprendente lo stile semplicissimo e che allo stesso modo ti tiene incollato alle pagine dello scrittore belga, padre del celeberrimo Maigret ma che ha scritto anche tantissimi romanzi brevi non gialli. Questa è la storia di un amore malato affrontata alternando il punto di vista di uno dei due amanti con gli interrogatori e gli "atti" del processo in cui è imputato. Promosso a pieni voti. La sovrana lettrice di Alan Bennett: molto originale l'idea alla base di questo libriccino di uno degli autori inglesi contemporanei più brillanti. La regina Elisabetta si riscopre avida lettrice e crea una serie di curiose situazioni che spesso vanno a confliggere con il rigido protocollo a cui i Reali sono sottoposti. Ma io non sono un grande fan dello humour inglese e quindi, pur avendo gradito tutto sommato l'opera, a tratti l'ho trovata un po' bizzarra. Il nome giusto di Sergio Garufi: che bella sorpresa! Libro trovato a uno dei miei amati mercatini dell'usato e, proprio perché sul tema dei mercatini di libri usati, letto e gradito moltissimo, per i riferimenti letterari e per un linguaggio estremamente ricco e ricercato che mi ha permesso di conoscere nuovi termini che non avevo mai sentito. Tre camere a Manhattan di Georges Simenon: altro romanzo breve su uno strano rapporto tra due persone che si conoscono in un locale e decidono di passare insieme i seguenti giorni, travolti dalla passione ma allo stesso tempo inseguiti dai fantasmi del loro passato. Molto meno riuscito de "La camera azzurra". The chain di Adam McKinty: thriller con un interessante soggetto (una catena in cui a dei genitori vengono rapiti i figli, che gli verranno restituiti solo se a loro volta rapiranno un bambino) e con un buon ritmo, ma che in alcuni passaggi, soprattutto quelli in cui per darsi un tono l'autore ricorre a citazioni che vengono però buttate sulla pagina in maniera del tutto decontestualizzata, ho trovato molto irritante. Le parrocchie di Regalpetra di Leonardo Sciascia: una delle primissime opere dell'intellettuale sicialiano, che qui narra le vicende di un immaginario paesino siciliano che in realtà è identificabile, per descrizioni paesaggistiche e dinamiche narrate, con moltissimi piccoli comuni dell'isola del secondo dopoguerra. Non si può considerare un'opera giovanile, dato che fu scritto quando Sciascia aveva già superato i 30 anni, ma già qui si trova tutto lo stile sciasciano che si riproporrà nei suoi libri più celebri.
  11. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Ah, pensavo volessi disfarti del grande Gabriel.
  12. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Ma tienilo.
  13. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Se era il suo primo romanzo che leggevi, prosegui almeno con L'amore ai tempi del colera. Questi due romanzi sono imperdibili.
  14. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Eh, quello è un libro che se non leggi tutto d'un fiato rischi di perderti tra nomi e situazioni che ritornano ciclicamente.
  15. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Chi sa parlarmi di "La vita: istruzioni per l'uso" di Perec?
  16. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Cos'ha di tanto interessante? L'ho sentito nominare più volte di recente.
  17. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Alla fine mi sono convinto a prenderlo anche io, lo leggerò chissà quando ma almeno ce l'ho a casa.
  18. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Nel caso, ho anche Archangel che ti consigliava Roland.
  19. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Mi fa piacere.
  20. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Ditemi di "La strada", io non mi sono ancora convinto a prenderlo anche se ne ho sentito parlare molto bene.
  21. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Le biblioteche, luoghi della perdizione. Beh, ma alla fine i "romanzi" di Sciascia sono un po' dei racconti lunghi, per questo proprio per l'autore in questione penso sia meglio affidarsi a queste piuttosto che ai racconti. Ma è anche questione di gusti personali, lo capisco. E per questo mi taccio sulla poesia.
  22. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Se non hai gli stessi problemi che ho io con le atmosfere oniriche del Murakami più apprezzato, non fare come me. A me piacque moltissimo "Dalle parti degli infedeli", che ho anche recensito qui se ben ricordo, ma non so se sia di facile reperibilità. E anche "Una storia semplice" merita. Magari potrebbe interessarti "L'affaire Moro"? Non so. Sciascia ha scritto veramente tanto, io ho tantissimi libri suoi che devo ancora leggere. Però non ti consiglierei Gli zii di Sicilia, che è una raccolta di racconti. Almeno per il mio gusto personale, preferisco un'opera unica ad una raccolta. Saggio sulla lucidità solo dopo Cecità. Poi ti dirò anche degli altri, ne ho una serie che devo leggere.
  23. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Rieccomi con un po' di pareri di lettura. Norwegian Wood di Haruki Murakami: avevo la curiosità di leggere almeno uno dei suoi libri, ma dato che i temi e le atmosfere del Murakami più celebre non credo siano a me congeniali, ho provato con questo romanzo, comunque riconosciuto come tra i più celebri dell'autore giapponese. Ma non l'ho apprezzato, non mi ha catturato e sono andato avanti sperando in una svolta che mi facesse mutare parere, ma così non è stato. Non credo che darò una seconda possibilità per l'osannatissimo Haruki. Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia: credo di averlo già detto più volte, amo le opere del mio conterraneo. Eppure, questo che è il suo capolavoro e che avevo già letto diversi anni fa senza rimanerne folgorato, anche a una seconda lettura non mi ha conquistato. Di Sciascia però continuerò a leggere altre opere, indubbiamente. Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello: ecco un altro mostro sacro della letteratura mondiale con cui ho un rapporto ambivalente. Questa, come altre sue opere che ho letto in passato, trattano temi che mi interessano moltissimo, ma la lettura di Pirandello continua a risultarmi un po' pesantuccia. Mi sono promesso di rileggere Il fu Mattia Pascal, prima o poi, perché lo feci per la prima volta in un periodo in cui probabilmente non ero abbastanza pronto a questo tipo di lettura. Ma temo che non andrà a finire bene, come è stato con Il giorno della civetta. Profumo di Luigi Capuana: chiudiamo il trittico siciliano con un'opera minore dell'autore de Il marchese di Roccaverdina, romanzo che mi piacque moltissimo. Questa è, appunto, un'opera minore. Nulla di rilevante. Il filo dell'orizzonte di Antonio Tabucchi: non saprei come esprimermi su questo libriccino, non ne ho capito il senso. E mi spiace perché Tabucchi, per ciò che ho letto finora, l'ho sempre trovato un maestro nell'arte della condensazione di un'opera in poche, bellissime, pagine. La versione di Fenoglio di Gianrico Carofiglio: il classico libro che si scrive perché si ha un contratto con una casa editrice e ogni tot bisogna pubblicare qualcosa anche se non si avrebbe nulla da dire. Si legge velocemente ma è impalpabile. L'uomo del labirinto di Donato Carrisi: sempre una buona scelta quando si tratta di cercare un thriller leggero e scorrevole per staccare dalla letteratura "alta". Tempo assassino di Michel Bussi: avevo sentito mirabilie dell'autore francese, considerato uno dei maestri del noir contemporaneo. Non posso dire di non aver gradito quest'opera, che nonostante sia un po' voluminosa scorre facilmente anche per uno stile di scrittura conciso ed essenziale, privo di ornamenti (detto in senso positivo). E probabilmente leggerò almeno un altro suo romanzo in futuro. Ma non mi ha stregato. Saggio sulla lucidità di José Saramago: bello, bello, bello. È una sorta di sequel di Cecità, in cui però viene anche sviscerato il tema della politica. Non arriviamo al dieci e lode di Cecità, ma merita un 9 pieno. Le nostre anime di notte di Kent Haruf: mah, non so davvero. L'idea da cui prende spunto la vicenda è interessante, ma il modo in cui si sviluppa, a mio avviso, no. Forse chi ha letto altre opere della trilogia di Holt lo avrà apprezzato di più. Io l'ho trovato insignificante e, nel riferimento meta-letterario autoreferenziale, anche un po' patetico.
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