-
Numero contenuti
6.096 -
Iscritto
-
Ultima visita
Tipo di contenuto
Profili
Forum
Calendario
Tutti i contenuti di Nepali Me
-
No. Ma si spera che ora sia suonata la la sveglia. E' ora che i paesi europei si prendano cura di sé stessi, investendo nei propri centri di ricerca e collaborando (sul serio) per un continente più sicuro e protetto.
- 7.068 risposte
-
Sì, ho visto, ho già editato il messaggio. Causa lavoro me l'ero persa, ti ringrazio. Spero (e so che verrò assalito) che seguiremo anche noi l'esempio tedesco.
- 7.068 risposte
-
Il 2% è proprio la quota prevista nei patti Nato, che coincidenza. Come detto, Putin sta spingendo i paesi ambigui come la Germania in bocca alla Nato. Col 2% di spesa la Germania potrebbe quasi duplicare il proprio potenziale bellico, rispetto a quello attuale (probabilmente il più sottodimensionato della sua storia, imho).
- 7.068 risposte
-
Buongiorno, Posso chiedere dove hai letto questa notizia? Se fosse una quota di spesa annua sarebbe decisamente importante, e sì, potrebbe consentire alla Germania di superare la Francia, netta primatista in questo campo in UE al momento. EDIT lo riporta anche l'Ansa "La Germania sta al fianco degli ucraini, dunque dalla parte giusta della storia". E adesso punta sulla sicurezza. In un discorso storico al Bundestag, il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato misure fino a qualche giorno fa impensabili per i tedeschi: innanzitutto un fondo speciale da 100 miliardi per rafforzare la Bundeswehr. "E da ora, anno dopo anno, investiremo oltre il 2% del Pil in difesa", ha assicurato il Bundeskanzler. È una svolta nella politica estera e della difesa, affrontata - ironia della storia - proprio dal governo guidato da forze tradizionalmente più pacifiste, come socialdemocratici e verdi. Berlino dispone quello che ha sempre rivendicato la Nato, dopo anni di resistenze e timori dettati anche dalla sua pesante eredità storica, determinando la prima vera cesura col merkelismo. (ANSA). Che strano, proprio il 2%... che caso...
- 7.068 risposte
-
Questa dovrebbe essere la situazione aggiornata alla scorsa notte.
- 7.068 risposte
-
Si scherzava ovviamente Purtroppo in merito mi aggrappo a remiscenze scolastiche, poca roba e poco a fuoco nella mia mente. Lacuna che ho intenzione di colmare nei prossimi 5-10 anni. L'imperialismo americano, quello post 1945 quantomeno, ha comunque una caratteristica che lo contraddistingue da quello russo o da quello cinese. Gli americani hanno attaccato, invaso, corrotto, distrutto, demolito... sì. Ma è da tantissimo tempo che non annettono nuovi territori a sé. Gli americani sono disposti ad utilizzare qualsiai mezzo per tutlare i propri interessi, ed adorano rovesciare governi e bombardare di qua e di là di tanto in tanto. Ma la loro geografia è perfettamente definita, non è in discussione da due generazioni. Nessun americano sano di mente rivendica oggi territori a Panama, Messico, Canada o a chi altri. Sembra una differenza di approccio, ma non lo è. Cinesi e Russi sono ancora invece coinvolti sentimentalmente in rivendicazioni territoriali in pieno stile "vittoria mutilata", per usare un termine a noi ben noto.
- 7.068 risposte
-
- 1
-
-
Oddio, non mi tirare in ballo la storia classica, che sono ignorante in modo terribile sulla materia Vi prego. Secondo me stiamo vedendo gli ultimi vagiti dell'impero russo. Quests prima metà di secolo sarà una corsa a due tra Cina e USAe, per certi versi, potremmo vedere questo tentativo russo come un disperato modo di rimanere in scia. Ecco, dopo la storia classica anche le carte. Io so giocare a Briscola, Scopa, Camicia e Scala 40. E perdo pure sempre. Cos'è quello, poker? Comunque se Putin uscisse sconfitto da questa vicenda, e la possibilità c'è, dubito resterà a lungo al suo posto.
- 7.068 risposte
-
Non parlerei di harakiri, ma la sensazione che quest'operazione sia una specie di "All-in" ce l'ho anch'io. Sulle prime due righe, direi che basterebbe definire USA e URSS per quello che sono: due imperi. Noi abbiamo avuto "la fortuna" di finire sotto all'impero più forte, quello che ha vinto la corsa tra i due. Tutto qui. Mi sembrava fossero FORTE10 e FORTE12, non FORTE11. Potrei sbagliare, vado a memoria. Dovrebbero essere comunque una coppia di Global Hawk, sicuramente americani, presenti stabilmente a Sigonella. Se possiamo monitorare tutto questo popò di velivoli militari significa che hanno i trasponder accesi. Buona notizia. Se hanno i trasponder accesi, significa che vogliono essere visti. Sono messaggi dedicati agli osservatori. Spaventiamoci quando spariranno da flightradar...
- 7.068 risposte
-
- 2
-
-
Ti darei tutti i like che ho a disposizione per quest'anno solo per aver scritto questo messaggio.
- 7.068 risposte
-
- 1
-
-
Vero, com'era vero che un B-52H sorvolava lo stretto di Sicilia il giorno precedente l'invasione. Quei due Stratotanker di cui fai riferimento per una settimana buona hanno sorvolato le acque internazionali del Mar Nero, prima che lo chiudessero al traffico aereo. Mi han detto, ma me li sono persi, che giravano anche dei C-130 americani in quell'area... A sud della Sicilia, fino a due giorni fa, scorrazzavano coi trasponder accesi anche un P-72 italiano ed un P-3 tedesco. Messaggi chiarissimi, comunque. Chi invade è sempre in svantaggio, verissimo. C'è da dire però che proiettare la propria forza in Ucraina non doveva essere esattamente un'impresa impossibile per la Russia, dato che: - condivida centinaia di km di confine in campo aperto - controllava, col favore della popolazione locale, centinaia di km2 già prima dell'invasione - ha perfetta conoscienza della mappatura del territorio, essendo stato di sua proprietà fino a trent'anni fa - ha propri cittadini, potenziali collaborazionisti ed informatori, a centinaia di migliaia sparsi su tutto il territorio, persino nel parlamento stesso - conosce le infrastrutture militari, essendo per la stragrande maggioranza ereditate dall'URSS - conosce i sistemi d'arma, essendo anch'essi per grossa parte ereditati dall'URSS, e spesso a malapena aggiornati o mantenuti in condizioni di muoversi Insomma, è un'invasione ma con enormi vantaggi per l'invasore. Fu molto più ardita, da un punto di vista logistico, l'invasione dell'A-stan, il quale presentava un territorio ostile, scarsamente mappato topograficamente, con popolazione ostile e zero possibilità di addentrarsi negli apparati locali. Gli Ucraini invece si stanno difendendo bene, con grande astuzia e grande impegno fin qui. Anche da un punto di vista comunicativo-propagandistico la macchina ucraina è stata fin qui formidabile. Anche secondo me Putin ha preso decisamente sottogamba lo sforzo.
- 7.068 risposte
-
- 1
-
-
A me sembra invece che a far figure barbine, fin qui, sia stata la Russia. Con tutto il rispetto per gli ucraini che si stanno battendo come leoni, parliamo di uno dei paesi col più basso pil procapite d'Europa. Paese che, disgraziatamente per lui, è praticamente circondato. A nord la Bielorussia, a est la Russia stessa, a sud la Crimea ed un mare chiuso infestato da navi russe. Nessuna barriera naturale a proteggerla, se non un misero fiume (poca roba). La capitale è a soli 100km scarsi dal confine Bielorusso, con tanto di superstrada per raggiungerla. Una marina praticamente inesistente, un'aviazione da terzo mondo ed un esercito con mezzi degli anni 80. Un esercito che vanta 1/5 degli effettivi di quello russo. Nonostante tutto questo, al 5° giorno di guerra, i morti russi sono stimati sulle migliaia, i mezzi persi sulle centinaia, la capitale è ancora libera e non è nemmeno stata stabilita la supremazia aerea. La vera sorpresa è che il governo ucraino, il popolo ucraino e le FA ucraina al 5° giorno sono ancora in piedi. Se questa è la dimostrazione di forza d'invasione dei russi, stiamo col * nella bambagia in Europa. Vienna e Varsavia sono ancora molto lontane, figuriamoci Trieste e Berlino. E paesi come Finlandia, Svezia, Polonia e Repubblica Ceca sono decisamente meglio armati dell'Ucraina. La Russia deve tenersi ben strette le sue armi nucleari, unico vero deterrente verso le potenze occidentali. Non a caso Putin dopo solo 5 giorni di combattimenti le sta mettendo in bella mostra. Non esattamente una dimostrazione di forza.
- 7.068 risposte
-
- 8
-
-
Precisamente Per la Nato questa è la miglior settimana dal 1989. Abbiamo una nuova cortina di ferro, a Washington stanno aprendo lo spumante per le grandi occasioni. La Cina comunque gongola perché, senza sporcarsi minimamente le mani, senza compromettere i suoi rapporti commerciali con l'occidente, costeinge la Russia ad affidarsi a lei sola come unico partner in grado di assorbire il suo patologico bisogno di esportare risorse. Detta semplice: se i cinesi non comprano gas e petrolio dai russi, i russi avendo tagliato i ponti con l'occidente rischiano la bancarotta. Questo porrà ulteriore forza nelle mani dei cinesi nei confronti del decadente impero russo. Se dovessimo davvero tagliarli dallo Swift, poi, ancora meglio. I cinesi inserirebbero i russi nel loro sistema. Li terrebbero letteralmente per le proverbiali palle.
- 7.068 risposte
-
Una vittoria simile a Putin non la si concederà facilmente, sarebbe una sconfitta eclatante per l'occidente e aprirebbe un precedente pericoloso. Aggiungiamoci che dal punto di vista americano, più perdurerà questo conflitto e più saranno tutelati i loro interessi. I veri vincitori di questa storia, fin qui, sono americani e cinesi dal mio punto di vista. Gli sconfitti nell'immediato rischiamo di essere proprio noi europei.
- 7.068 risposte
-
La stessa persona che definiva "fantasie" le accuse occidentali relative alla pianificazione dell'invasione. Lo stesso che parla di tartari, di Ucraina nata dal bolscevichismo, di denazificazione, di Ucraina minaccia nucleare per la Russia, etc. Nelle parole di Putin ci sono una tale quantità di mistificazioni e bugie da rendere impossibile trarne reali conclusioni sui suoi obiettivi. L'unico modo per capirci qualcosa, secondo me, è ragionare alla vecchia maniera. Cosa può interessare a Putin e alla Russia? Cosa invece può interessare meno? Cosa sono disposti a sacrificare per averlo? Un vecchio adagio mi tengo sempre stretto in questi casi. La strategia spiega il cosa, la tattica il come, la politica il perché. Nelle parole di Putin possiamo trovare i perché, non il cosa, non il come.
- 7.068 risposte
-
Per me lo è. Non fosse disposto a trattare direbbe che è disposto a concedere la resa agli Ucraini. Invece, sin qui, non ha mai parlato di resa. Ha parlato di "dialogo", di "colloqui", di "diplomazia". Rinfacciando addirittura la poca predisposizione degli ucraini al dialogo. Sono modi molto espliciti di tentare il compromesso (partendo da quale posizione, questo sì, è davvero difficile dirlo).
- 7.068 risposte
-
Per me più passano i giorni, peggio è per Putin, meglio è per l'Ucraina. Sicuramente Putin fomenterà tutto il fomentabile in est europa se dovesse andare male, ma dubito ci riuscirà, la russofobia dopo questa invasione sarà un sinonimo di patriottismo, non più una parolaccia. La bomba atomica sono convintissimo non la userà mai e poi mai contro la Nato, sa benissimo che la sua amata Russia si trasformerebbe in un gigantesco deserto del Gobi se solo ci provasse. L'unica possibilità che usi la bomba, remota ma plausibile, è che la usi proprio contro l'Ucraina. Servirebbe certamente un pretesto eclatante per giustificarla. Un attentato, l'utilizzo di armi chimiche, di bombe sporche. Tecnicamente però potrebbe essere tentato di usare bombe tattiche di basso potenziale su obiettivi militari in campo aperto. Tecnicamente la Nato non potrebbe nemmeno intervenire, se non erro... Certo aprirebbe una porta che nessuno, dopo Nagasaki, ha mai osato aprire. Anche se qualcuno con tante stellette, in Vietnam, fu molto molto vicino a farlo... Questo sicuramente Per questo Putin è un pazzo. Ha perso partner commerciali e paesi ammiccanti interni alla Nato, come Germania, Italia e Turchia, per rivendicare qualche km di Ucraina. Ha ridato linfa vitale alla Nato, alleanza messa in discussione dai suoi stessi membri. In Europa si pianificano infrastrutture e si pianificavano grandi progetti con cinesi e russi ogni giorno. La via della Seta, NS2, il 5G, i porti di Trieste e di Amburgo, etc. Senza contare rapporti consolidatissimi con realtà come Gazprom. Per cosa? Questa è una notizia tremenda. Lo sono già...
- 7.068 risposte
-
- 1
-
-
E' una mia opinione eh, magari sbaglio io Fosse stato un fine stratega, come lo sono ad esempio i cinesi, questa guerra non la si starebbe nemmeno combattendo probabilmente. Per questo fa paura Putin.
- 7.068 risposte
-
Sarebbe già tanto, ma tanto tanto. Prendere dei territori è facile, controllarli molto meno. Ottenesse davvero un territorio del genere avrebbe stra-vinto. Non è affatto scontato che ci riesca, e se ci riuscisse, non è scontato ne varrà la pena. Non è un caso che sia Putin stesso a spingere ora per una soluzione diplomatica.
- 7.068 risposte
-
Non credo nelle grandi strategie nell'approccio di Putin, personalmente. Putin mi sembra un grandissimo figlio di matriosca, un vero pragmatico, un vero agente del kgb. Conosce i pezzi che ha a disposizione, ha in mente i suoi obiettivi e valuta costantemente le conseguenze di quello che fa, sa come disporli sulla tastiera e si muove a seconda delle finestre di opportunità che si aprono. Questa volta si è convinto che, incassato il supporto economico della Cina alle olimpiadi, incassato il no all'intervento militare della Nato, fosse l'occasione della vita per riprendersi l'Ucraina. Se fosse stato davvero furbo nelle strategie sul lungo periodo, Putin non l'avrebbe persa nel 2014. Per me sta "disperatamente" cercando di riprendere quello che si è fatto fregare sotto al naso.
- 7.068 risposte
-
- 1
-
-
Ci sarebbe pure il confine naturale sul quale disegnare la nuova cartina. Il fiume Dniepr. Spero di sbagliarmi, ovviamente. Diciamo una roba del genere...
- 7.068 risposte
-
- 1
-
-
Non ne ho idea, se ne è parlato, ma non ne ho trovato evidenze. Così come si è parlato di militari bielorussi già operativi in Ucraina, difficile dirlo senza foto o video (ed anche in quel caso, difficile distinguere realtà da fake news). Col senno di poi, sì, forse l'occidente si è dimostrato un po' distratto, se così vogliamo dire. Un po' perché gli americani non vedevano più nei russi il loro sfidante. Obama mentre era in carica definì la Russia una "potenza regionale", il che dà l'idea di che svalutazione abbiano subito. La Russia ha comunque contribuito a dare di sé questa immagine, con la sua sudditanza verso la Cina, la sua fragile stabilità interna, la sua parzialmente fallita riconversione da potenza esportatrice di materie prime a reale potenza economica e tecnologica. Parliamo di un paese con un Pil più basso di Italia e Canada, per intederci. Un po', noi europei, congelati nel nostro post storicismo post novecentesco, siamo sempre convinto che le guerre siano roba antica. Basta vedere in questo topic, quante volte è stato scritto che "non è concepibile nel 2022 una guerra in Europa"? Solo noi europei ci siamo raccontati la frottola di aver sepolto le guerre nel 900. In nessun'altra parte del mondo la si pensa così. Abbiamo sicuramente mancato di empatia. Ma più di ogni altra cosa, ci ha messo del suo Putin. Nessuno, nemmeno in Russia, si aspettava oggettivamente che sarebbe mai arrivato a tanto. Soprattutto perché in punta di fioretto, senza operazioni eclatanti, ha ottenuto molti successi senza ricorrere a invasioni spettacolari. In Cecenia, in Siria, in Georgia ed in altre occasioni aveva dimostrato tutt'altra indole. Anche per questo si è un po' tutti confusi su cosa succederà nelle prossime settimane.
- 7.068 risposte
-
La possibilità, secondo me, c'è. E' molto più probabile la Moldavia delle repubbliche baltiche, secondo me. Ma parliamo di opinioni, eh. Questa è una cartina pre-conflitto. Secondo me a Putin Kiev interessa più da un punto di vista politico che strategico. Militarmente infatti le operazioni in quell'area si sono tradotte nell'occupazione dei soli punti strategici (v. aeroporto di Kiev, Chernobyl e poco altro), lasciando di fatto tranquillamente perdere molte zone rurali o scarsamente abitate, con popolazioni spesso di etnia rumena/polacca. Mentre quella specie di mezzaluna che comincia in alto a destra da Kharkiv (sotto pesante assedio), continua con il Donbass (già sotto controllo), va a prendere Mariupol (sotto assedio), la Crimea (sotto controllo), Odessa (sul mare) per allungarsi fino alla cima della Moldavia, includendo l'enclave della Transistria. Collegherebbe tutti gli enclavi, i territori a maggioranza russofona, i porti, i punti maggiormente strategici ed isolerebbe l'Ucraina dal mare, dalla Moldava, dalla Romania e forse pure dalla Slovacchia. Non vorrei che il disegno fosse questo.
- 7.068 risposte
-
Diciamo che forse si tende a semplificare in modo estremo la questione. L'Ucraina era ben lontana dall'entrare nella Nato, è processo lungo e laborioso, così come era ben lontana dall'entrare nell'UE. L'esigenza di intervenire con questa violenza proprio ora, onestamente, non l'ha capita quasi nessuno, tant'è che il 99% degli analisti, compresi quelli di sponda russa, hanno preso una cantonata pazzesca. Ad averci preso, stavolta, pare siano stati quelli della CIA (proprio loro, che negli ultimi anni hanno raccolto figure barbine spesso e volentieri). Ecco, per me questo è il punto. Putin ha "colto" una finestra di operabilità, una volta capito che la Nato non sarebbe intervenuta, capito che l'Ucraina era "persa", s'è detto "ora o mai più". Purtroppo è pratica comune. Le ore precedenti un cessate il fuoco sono spesso le più violente, proprio per consentire vantaggi sostanziali in fase di trattativa. Arrivare col maggior numero di pedine negoziali in fase di trattativa può essere decisivo. Banalizzando: se io prendo quella città allo scadere, quella città sul tavolo negoziale è mia. Se la vuoi, devi pagarla. Se non la prendo, invece, non solo ho speso risorse e uomini per non prenderla, ma devo sperare che venga messa sul piatto dalla controparte, e che abbia un prezzo che possa pagare.
- 7.068 risposte
-
Oltre all'Ucraina e alle zone del paese sotto assedio, temo personalmente per queste aree: - Transistria. Per chi non sapesse cosa sia e dove sia la Transistria, parliamo di uno stato de facto indipendete posto sul confine tra Moldavia e Romania. E' uno stato fedele alla Russia, diciamo pure su modello Bielorusso. Si tratta di una vera e propria lingua di terra, che alcuni paragonano alla striscia di Gaza di Moldavia. Lì pare stazionino diverse brigate russe, forse un'armata intera. La tentazione per Putin potrebbe essere quella di collegare non solo la Crimea al suolo russo continentale attraverso Mariupol, ma collegare Mariupol stesso tramite Odessa alla Transistria, di fatto annettendo pure l'indifesa Moldavia. Il rischio è secondo me concreto, essendo la Moldavia non solo un paese esterno alla Nato e all'UE proprio come l'Ucraina, ma è un paese strettamente legato alla Romania, membro NATO e UE. La Moldavia inoltre ha avviato il processo di avvicinamento a UE e Nato da molto più tempo. Putin potrebbe quindi provare ad annettere Transistria, Moldavia ed il su dell'Ucraina ottenendo quindi una preziosa zona cuscinetto tra sé e l'Occidente, evitando un'ulteriore allargamento della Nato e dell'UE, isolando l'Ucraina ed ottenendo di fatto il pieno controllo del Mar Nero. Strategicamente sarebbe un colpo importante, e sembra alla portata dell'esercito russo. Questo ovviamente coinvolgerebbe inevitabilmente anche la Moldavia nel conflitto. - Bielorussia. Al momento la Bielorussia ha ufficialmente sostenuto lo sforzo bellico russo, dando a disposizione appoggio politico, diplomatico, logistico. Ad oggi non ha però inviato uomini sul campo, anche se diverse fonti affermano il contrario. Se la Russia dovesse riscontrare problemi a chiudere il conflitto positivamente nei prossimi giorni, potrebbe chiedere a Lukashenko un aiuto maggiormente concreto. Questo potrebbe di fatto far entrare direttamente in conflitto anche la Bielorussia, estendendo il campo di battaglia fino alle repubbliche baltiche, aumentando esponenzialmente le possibilità di un miscalculation - Kaliningrad e i 62km che la separano dalla Russia Bianca. Tentazione potenzialmente fatale potrebbe essere quella di disarticolare l'enclave di Kaliningrad dalla Nato e dall'EU, rendendo di fatto un'enclave il trio delle Repubbliche Baltiche all'interno del blocco russo. Difficile pensare che Putin possa cadere in una tentazione che attiverebbe istantaneamente l'art.5 della Nato. La tentazione potrebbe diventare verosimile, però, se il rapido attraversamento di quella sessantina di km potesse portare la stragrande maggioranza delle forze armate russe presenti nell'enclave su territorio bielorusso, senza sparare un colpo e togliendo il disturbo non appena varcato il confine bielorusso. Potrebbero bastare meno di 2/3h per attraversarlo, i tempi di reazione della macchina burocratica e politica della Nato potrebbero impedirle di muoversi concretamente prima che l'attraversamento abbia effettivamente successo. Messa davanti a sconfinamento compiuto, trattandosi di "semplice" sconfino e non di invasione, difficilmente potrebbe attivare l'arti.5. Il rischio enorme è scommettere che non si incontrerebbe alcuna resistenza nel tragitto. Se queste colonne di mezzi incontrassero una qualche sorta di blocco nel loro passaggio, si troverebbero nella terribile condizione di fare fuoco (attivando l'art.5) o di consegnare le armi.
- 7.068 risposte
-
- 1
-
-
E' palese a tutti che non sia questa la ragione.
- 7.068 risposte